mercoledì 08 maggio 2019 04:16 Età: 6 yrs

Aeroporti e droni (APR): tra scenari potenziali di rischio ed EASA

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Dal Rapporto Informativo ANSV 2018, incremento degli “avvistamenti”!

Come chiamarli? Mezzi a pilotaggio Remoto, Aeromodelli a Pilotaggio Remoto come avviene in Italia, Unmanned Aircraft System (UAS) per l'ICAO. Ma spesso, tuttavia, chi acquista “droni” di qualsivoglia dimensione e peso, non ha una conoscenza effettiva delle regole, delle restrizioni e modalità consentite dell'uso. E' una ipotesi reale? Per quale attività, professionale e/o ludica (ricreativa e sportiva) sono acquistati i droni?

E' comunque certo che la loro “pericolosità” nell'intorno di un aeroporto e/o lungo le traiettorie di decollo e di atterraggio è valutata in rapporto alla loro presenza ed alle segnalazioni di loro eventuali presenze. I radar di ENAV sono in grado di rilevare la loro presenza e la distanza dagli aeromobili? Di verificare eventuali mancate collisioni. Qualora i “radar” non sono in grado di identificarli e/o perlomeno sono in grado di registrare sui loro schermi, peraltro a quote basse, esclusivamente “droni” di grosse dimensioni, di quale casistica/statistica sul rischio reale di droni si dispone? Sono dati storici e progressivi relativi alle annate più recenti?

Il Rapporto ANSV 2018 alle voce “droni” presenta un resoconto delle “segnalazioni”. Otto riporti per l'aeroporto di Napoli-Capodichino, cinque eventi per Roma-Ciampino, quattro per Milano-Linate, un singolo caso a Bergamo-Orio al Serio, quattro a Torino-Caselle, uno singolo a Lamezia Terme, otto a Roma-Fiumicino. Altri eventi segnalazioni-singole, per San Sepolcro-Arezzo, Roma Urbe, Cagliari, NIL, Nettuno, Treviso Bologna, Catania, Bari, Catania, Trento, Cervia, Rovereto, Verona. Due casi a Venezia, Padova. Sei casi nella ACC di Milano. Altri quattro eventi a Bolzano. Due a Malpensa.

Ma sono state segnalazioni di incidenti-inconvenienti rilevati a “vista” da piloti in volo e/o da osservatori al suolo. Al loro “avvistamento” non corrisponde una reale identificazione dei tipo di “drone” e dell'autore, del soggetto responsabile di tale audacia, di irresponsabile comportamento e/o di una eventuale consapevole e premeditata operazione.

Ecco il punto chiave. Dopo il blocco dei voli su scali inglese e italiani la questione preliminare quanto decisiva è sempre la stessa. Come rilevare la presenza dei “droni” con criteri di identificazione immediata e sistematica? Chi è in grado di rilevare un potenziale “pericolo per la sicurezza dei voli”? Come mappare l'attività dei voli commerciale e quelli della cosiddetta aviazione generale?

Il Rapporto informativo ANSV 2018 ha rilevato un incremento nel numero degli “avvistamenti”. Il 30,4% sul 2017. Con le aree/zone di Roma, Milano e Napoli interessate da un numero rilevante di segnalazioni. Ma sono stati solo “avvistamenti” e l'interrogativo da porsi è ancora una volta lo stesso, quale è la realtà effettiva. A quanto ammonta, inoltre, la flotta dei droni, professionali e ludici, in Italia? Quanti sono i “piloti” qualificati e quanti i dilettanti che operano senza alcuna certificazione ufficiale?

Una svolta nelle politiche di gestione dei droni, potrebbe emergere dalla Conferenza EASA relativa alla “DRONES AMSTERDAM DECLARATION - 28 November 2018”, le cui conclusioni sono state le seguenti:

 

“The conference recognised the good progress made in establishing a common European drone services market. The European institutions and industry are urged to continue their work. In particular, the conference urges that priority be given to:

1. Providing support to Member States in the implementation of the European drone regulations;

2. Developing, in close cooperation with Member States and all stakeholders, an institutional framework for a competitive U-space services market and how drones need to be operated in the Single European Sky;

3. Developing European product standards for drones and of other standards to meet the European performance requirements taking into account the global dimension;

4. Supporting cities in their efforts to provide a fertile ground for innovative multimodal solutions integrating the 3rd dimension into their urban planning processes;

5. Developing communication and promotion material for information campaigns to all drone users and other actors involved in drone operations such as local authorities;

6. Further enhancing the European U-space Demonstrator Network to speed up the opening of the drone services network;

7. Investing in the necessary research and development activities that are a key enabler for the growth of safe, secure and green drone operations in Europe”.