sabato 02 marzo 2019 05:45 Età: 6 yrs

Aeroporti, pista, piazzali e Terminal affiancati: scenario catastrofe?

Categoria: Aeroporti, Ciampino, Bergamo, Firenze, Malpensa, Linate, Venezia, Treviso, Bologna, Safety Security

 

La situazione del masterplan di Peretola e Pontecagnano!

E' un contesto operativo che caratterizza numerosi aeroporti del Belpaese e anche qualche scalo con masterplan da poco autorizzato da MIT ed ENAC. E' la ridotta dimensione di un sedime aeroportuale ad obbligare configurazioni di prossimità tra la pista utilizzata per decolli e atterraggi e la posizione del parcheggio-stazionamento dei parcheggi dei velivoli in transito e il terminal per l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri.

E' una realtà operativa che è stata evidenziata dopo l''incidente di Milano Linate l'8 Ottobre del 2001, dove la collisione a terra tra MD 87 SAS e Cessna Citation CJ2 aveva causato 118 vittime. Uno scenario che non è diventato disastroso, come riportato dall'articolo a firma Pier Francesco Fedrizzi in data 8 agosto 2002 su La Repubblica e riferita alla dichiarazione del investigatore svedese Goran Svensson: «Nel caso di aereo con motore piantato (ovvero lanciato senza controllo sulla pista, come l' 8 ottobre, ndr.), la deviazione di soli 15 gradi verso destra porterebbe il velivolo a schiantarsi prima sul parcheggio e poi sul terminal, causando una catastrofe».

L'articolo disponibile dopo questa breve nota, tuttavia, rimanda all'equivalente rischio “piazzali e Terminal passeggeri” in infrastrutture aeroportuali similari. La materia sulla compatibilità e sostenibilità del “rischio terzi” era stata analizzata e commentata nelle otto pagine Pdf : “Goran Svensson: Linate, scenario catastrofe” di Aerohabitat Centro Studi e dalle 20 pagine dell'AUDIT Report svedese – Luftartsverekt a cui rimandiamo per l'approfondimento.

Il livello di rischio associato tra la posizione della pista e dei piazzali aeromobili e terminal passeggeri affiancati, purtroppo, è una realtà esistente su numerosi degli aeroporti elencati dal Piano Nazionale Aeroporti.

Se a Linate la posizione dei piazzali-terminal prossimità della pista è, sostanzialmente, rimasta inalterata, quandi altri aeroporti scontano situazioni di “rischio analoghe”? Da Treviso San Angelo a Napoli Capodichino

a Bergamo, Genova, Malpensa, Ciampino, Torino, Venezia, Alghero, Ancona, Bologna, Brindisi, Forli, Parma, Pisa....

La novità, tuttavia, è che riguarda anche alcuni aeroporti in corso di riposizionamento e allungamneto di pista quale, ad esempio, Salerno Pontecagnano e Firenze-Peretola,. I corrispondenti masterpalan sottoposti alla Valutazione di Impatto Ambientale, hanno, infatti, una configurazione pista-piazzali-terminal a “scenario catastrofe”?

La Repubblica, Pier Francesco Fedrizzi, 8 Agosto 2002:

Linate, accuse dalla Svezia Possibili altre catastrofi

MILANO - «I sistemi di sicurezza dell' aeroporto di Linate non sono in grado di escludere in caso di incidente aereo il rischio di catastrofe». A sostenerlo è il Dipartimento per la sicurezza al volo del Governo svedese che, dopo il disastro dell' 8 ottobre in cui persero la vita 118 persone, inviò a Milano un ispettore aeroportuale. Goran Svensson, questo il suo nome, girò per quattro mesi ogni angolo dell' aeroporto di Linate. Agli svedesi non interessava ricostruire l' incidente, compito dalla magistratura italiana. Gli svedesi erano a Milano per la sicurezza, per capire perché un aereo privato era potuto finire sulla pista percorsa in decollo dall' Md della compagnia di casa, la Sas. A riferimento, Svensson ha preso gli standard Icao, l' organismo internazionale che fissa norme, regolamenti e procedure per gestire in sicurezza le operazioni di volo negli scali. Le conclusioni - anticipate dal sito Internet www.aerohabitat.org - individuano i limiti di Linate e il ruolo dei tre soggetti a cui è affidata la gestione: Enav, Enac e Sea. «Linate - scrive Svensson - deve scegliere se diventare un aeroporto internazionale, in quanto ha bisogno di interventi per colmare le numerose inadempienze agli standard nazionali e internazionali». Come dire: gli interventi attuali sono inutili, un restauro di facciata. L' ispettore svedese individua il vero punto debole («non adeguatamente valutato») della sicurezza di Linate: la posizione del piazzale principale dello scalo, dove sostano fino a trenta aerei. Dice Svensson: «Nel caso di aereo con motore piantato (ovvero lanciato senza controllo sulla pista, come l' 8 ottobre, ndr.), la deviazione di soli 15 gradi verso destra porterebbe il velivolo a schiantarsi prima sul parcheggio e poi sul terminal, causando una catastrofe». A ottobre, l' apocalisse fu evitata grazie alla manovra del pilota, che portò l' aero verso il deposito bagagli. L' ispettore annota poi la «non conformità» delle luci di sicurezza, della segnaletica e del radar. «Un livello di rischio - aggiunge Svensson - inaccettabile per Linate». Il rapporto svedese conclude con Enac, Enav e Sea: «Non esiste un accordo tra i tre soggetti per garantire un sistema di sicurezza capace di anticipare gli eventi. Il Comitato di sicurezza di Linate, convocato senza una programmazione, non ha mai individuato carenze e inadempienze».