Era domenica 3 Marzo, intorno alle 19.00, quando sui radar ENAV una traccia ignota ha costretto l'operativo ha chiudere lo scalo, atterraggi e decolli, e dirottare almeno sette voli sugli aeroporti di Linate, Torino e Bergamo Orio al Serio.
Dopo tre giorni il mistero non è stato ancora risolto. Era un drone o un elicottero?
L'ipotesi del drone fuori controllo e/o a controllo remoto avrebbe dovuto essere immediatamente scartata. La presenza dei droni nell'intorno delle piste, vedi i recenti casi di Londra – Gatwick e Heathrow, insegnano.
I droni che hanno portato alla prolungata chiusura dei due scali londinesi, ma anche negli USA, hanno avuto testimonianze oculari, i radar non lo avaveno mai identificato come tale.
Ecco quindi che l'altra ipotesi di oggetto non identificato, un elicottero senza specifico piano di volo, avrebbe dovuto diventare l'investigazioni diretta. Chi era, da dove era decollato? La posizione registrata dai radar Enav sarebbe stata a circa sei chilometri sud delle due piste di Malpensa e l'inevitabile allarme ha attivato non solo ENAC e ENAV ma anche gli organi di polizia.
Il traffico aereo è stato “bloccato” per circa cinquanta minuti e le chiamate via radio di ENAV non hanno avuto risposta. L'autore, consapevole o meno, rischia una denuncia con l’accusa di interruzione di pubblico servizio, ma anche un’incriminazione per attentato alla sicurezza dei trasporti.
Per il sorvolo e attraversamento della zona, dello specifico spazio aereo ed anche di moltissimi altri, è assolutamente necessario un permesso speciale. Che, sicuramente, non è mai stato autorizzato.