Quanti sono gli scali europei dove “specifiche aerolinee” operano con finanziamenti diretti, tipo accordi di co-marketing, a trattativa privata, senza alcuna gara d'appalto?
Tanti, troppi? Dopo tanti anni, almeno due decenni, finalmente, alcuni media riferiscono che la Commissione Europea sarebbe intenzionata a verificare la congruità e legittimità di tali accordi. Ma sono indagini che vengono riproposte, ciclicamente, senza una qualche conclusione risolutiva.
Una realtà operativa e di mercato che configura una indebita posizione vantaggiosa sulla concorrenza.Talora anche dominante. Di fatto incompatibile con il mercato “europeo” e nazionale, quando attivato in ogni singolo Paese comunitario. Con reti operative ed aeroporti di partenza e destinazioni periferici, per aggirare “costose” politiche di slot sugli aeroporti prevalenti.
Scali aerei di prossimità, competitivi, con aeroporti metropolitani. Realtà operative che, in un finto contesto di liberalizzazione, nel corso degli anni, hanno pregiudicato le policy delle stesse aerolinee “storiche”.
Stesse rotte e tariffe differenziate, da biglietti low cost a formule scontate e, comunque, del tutto non competitive. Il confronto e dibattito su una tipologia di sussidi, incentivi e/o sconti, probabilmente, in contrasto con regolamento comunitarie,
Spesso o forse sempre la politica dei sussidi al volo, le co-marketing policy, sono finanziamenti pubblici, erogati dallo Stato, attraverso aziende ed enti parapubblici.