Con 77.126 movimenti e 9.405.920 di passeggeri (+ oltre 48 ton. di cargo) trasportati nel 2019 l'aeroporto Marconi di Bologna, un incremento inaspettato, è stato sottoposto, nel recente periodo, alle valutazioni relative alla sostenibilità ambientale con i volumi di traffico stimati dal masterplan 2016-2030.
La Conferenza dei servizi per l’accertamento di conformità urbanistica del piano di sviluppo aeroportuale 2016-2030, promossa da ENAC, ha avuto il parere favorevole con prescrizioni degli Enti di livello statale e territoriale. ENAC, in sostanza,in qualità di proponente con il supporto della società di gestione, ha approvato ai sensi della legge 351/95 e del DpR 383/94), le opere previste nel piano.
Gli interventi di sviluppo infrastrutturale inclusi nel masterplan sono stati definiti al fine di supportare con adeguati livelli di servizio e di sostenibilità ambientale i volumi di traffico stimati fino al 2030.
Ovvero l'ampliamento ed il potenziamento del terminal passeggeri e la realizzazione di un parcheggio multipiano. Il Consiglio metropolitano ha deliberato le integrazioni all’Accordo attuativo per la decarbonizzazione dell’Aeroporto di Bologna riguardanti:
la realizzazione di una fascia boscata di compensazione ambientale e una pista ciclabile di collegamento tra la zona industriale di Bargellino e le aree urbanizzate di Lippo e San Vitale di Reno:
la progettazione definitiva/esecutiva e la realizzazione di una pista ciclabile parallela a Via del Triumvirato, posizionata in sinistra del fiume Reno, comprensiva di un ramo di collegamento al Polo Funzionale Aeroporto, finalizzata al collegamento verso sud con la città di Bologna, attraverso la via Emilia, e verso nord con l’abitato di Lippo, inserendo così lo Scalo nella rete cicloturistica europea (Ciclovia del Sole-Eurovelo 7).
Il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), con la fascia boscata da realizzarsi entro il 2023 riguarda una superficie di 40 ettari ad alto assorbimento di CO2 (circa 2000 tonnellate all’anno) emessa dalle attività aeroportuali.
Tutto bene quindi? La realtà delle emissioni acustiche e gassose del sistema aeroportuale, pur non essendo state risolte ha “trovato” alcune iniziative-risposte che rappresentano un buon “marketing-spot”.
Ma nel contempo, in realtà, è facile annotare l'assenza dell'analisi delle problematiche associate al PGT-Piano di Governo del Territorio.
Sembrerebbe essere stata trascurata o, probabilmente, non ancora verificata l'annosa questione delle eventuali deroghe e sforamenti al rispetto delle normative internazionai (EASA e ICAO) e di quelle italiane ENAC-RCEA e del Codice di Navigazione.
Il Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti-RCEA ha, anche, prescritto i requisiti, in materia di sicurezza delle operazioni ed al mantenimento della certificazione degli aeroporti.
Come e quali riscontri sono stati fatti sui vincoli nelle aree limitrofe agli aeroporti accertando il grado di pericolosità degli aeroporti rispetto ai vincoli del Piano - Limitazioni Ostacoli, alle Zone di Rischio e Rischio Terzi in considerazione di quanto imposto dagli art. 707, 709, 711,714 e 715 del Codice della Navigazione?
La realtà degli intorni aeroportuali, tra questi anche quello di Bologna, erano stati analizzati e valutati già negli anni 70, con il Rapporto sugli aeroporti Italiani del 24 Maggio 1972, redatto dal Comitato nominato con decreto 275 -13 del Ministro dei Trasporti e dall’Aviazione Civile e dallo studio elaborato da Italia Airport - Italian Engineering for Airports per conto dello stesso Ministero dei Trasporti e Aviazione Civile del 27 maggio 1981: Entrambi avevano riscontrato una inadeguata applicazione-imposizione delle servitù aeronautiche di cui alla legge n.58 del 1963. Dal 2005-2011 la revisione, aggiornamento del Codice di Navigazione degli Articoli 707, 709, 711, 714 e 715 ha, inoltre, introdotto l'imposizione del Piano di Rischio e del Rischio Terzi (curve di isorischio).
Ecco, sarebbe interessante sapere come il masterplan dell'aeroporto Marconi di Bologna, ha risolto le eventuali deroghe al Piano di Rischio, la realtà delle curve di isorischio (mappa attuale e futura) e l'esistenza di possibili sforamenti a Piano-Limitazione Ostacoli.
Sono queste questioni fondamentali. Indispensabili a verificare e determinare un limite, un tetto, massimo giornaliero/annuo, compatibile con gli standards (curve isorischio) per la coesistenza tra infrastruttura aeroportuale ed il territorio e la comunità dei cittadini residenti nell'intorno aeroportuale.