Quali procedure applicare per fronteggiare e prevenire il rischio COVID-19? In attesa che EASA presenti una sorta di linee guida e che ENAC predisponga tali “misure” per gli utenti che si imbarcano e/o arrivino sugli aeroporti del Belpaese la IATA ha formulato una prima convinzione.
LA IATA, Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, ha illustrato le restrizioni da imporre on-board:
-obbligo delle mascherine, per passeggeri e staff di cabina;
-nessun distanziamento tra i sedili e/o tra passeggeri;
-totale utilizzo delle file/disposizioni/sedili in cabina passeggeri.
La IATA ha previsto un completa igienizzazione degli aeromobili, imbarco dopo uno screening sistematico. L'eventuale obbligo mantenere vuoto il sedile/le file al centro di un gruppo di tre posti in aereo – sostiene il direttore generale della Iata, Alexandre de Juniac - “il sedile vuoto in mezzo non elimina i rischi di contagio di CODIV-19”, è una misura “inutile e dannosa”.
Le proposte di distanziare le postazioni dei passeggeri imbarcati, la risistemazione di file, aumentando gli spazi dei corridoi, separando le schiere di poltrone, sono misure impraticabili.
Il numero dei posti sarebbero ridotti di oltre il 30% con costi operativi accresciuti tra il 43 e il 54%.Ma, come Aerohabitat da tempo sostiene, tra le protezioni del COVID-19, al momento, non sono stati illustrati/presentati le considerazioni/questioni/rilevi connessi all'aria condizionata e pressurizzata a bordo e, tantomeno, l'utilizzo delle “toilettes”. Quali i rischi associati agli spazi ristretti, questi ultimi, con WC, specchio e lavandino, che abbisognano di “sanificazione” continuata quanto integrale e sistematica.
Per il Presidente de Juniac “le misure per proteggere la salute dei passeggeri sono la prima preoccupazione delle compagnie, ma vanno ben analizzate prima di essere applicate. Abbiamo avviato una discussione a livello mondiale con l’ICAO, i governi, le autorità di regolazione, la WHO”.