“Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria”. Ecco l'assunto da cui partire, escludendo ogni possibile deroga. Qualsivoglia alternativa diventa impraticabile. Almeno lo è la “salute” dei passeggeri e del personale di volo e il rischio complessivo del contagio conseguente.
Da dove è partito, dove sia sorto e sviluppato il coronavirus, prima o poi qualcuno lo verificherà, anche se una questione è del tutto evidente. La sua “rapida” propagazione è avvenuta tramite i voli di linea /commerciale e/o business/privata. In Europa è forse atterrato attraverso un passeggero proveniente dalla Cina per un qualche convegno/congresso nel vecchio Continente e, attraverso la Germania e l'Italia si è inoltre espanso, sarà anch'esso verificato. A questo punto “evolutivo” in contagio, dopo il quasi blocco dei traffico aereo, potrebbero “riprendere il volo” utilizzando quella sorta di “buco nero” che è la cabina passeggeri/piloti/bagagliai/cargo delle flotte aeree, pronte a decollare verso una destinazione che è, a fronte delle dichiarazioni entusiastiche, ancora incerta.
Se in astrofisica il buco nero è una sorta di spazio con un “ campo gravitazionale “ al quale è difficile,s e non impossibile, sfuggire, come gestire l'afflusso e l'ammasso la concentrazione di bacilli, batteri e virus non adeguatamente identificati? Un velivolo di 100/200/300 passeggeri con relativo equipaggio come potrebbe cautelarsi dalla presenza, ad esempio, del solo COVID-19? La densità dei sedili, la prossimità dei passeggeri imbarcati, ancorchè con mascherine e del tutto asintomatici, per 60, 90, 120 minuti e/o 6//8/9 ore di volo, utilizzando le ristrette toilettes, consumando bevande e pasti, come potrebbero restare “immuni” nel flusso della circolazione dell'aria e della pressurizzazione (con un cambio e ricircolazione che non potrebbe essere adeguato, anche se integrale e frequente)?
Le linee guida attivate per il trasporto pubblico terrestre e marino, treni e navi, potrebbe risultare opportuno ed adeguato o dovrebbero essere attivate una tipologia di restrizioni “specifiche” quanto assai più drastiche?
Certo un aeromobile con un numero di passeggeri ridotto del 50/70% diventa immediatamente “non economico” e, probabilmente, anche una misura non risolutiva per fronteggiare il rischio contagio on-board.
Le maggiori autorità nazionali e sovranazionali – IATA, ACI, EASA, ICAO, IFALPA, ecc. - non si sono ancora espresse in maniera definitiva. Il numero dei piloti, assistenti di volo e passeggeri che hanno viaggiato negli ultimi tre/quattro mesi, salvo qualche notizie giornalistica, e rimasti contagiati, non sono stati ancora resi pubblici. La ripresa dei voli, peraltro è stata annunciata senza precise linee guida, anche se nei recenti “DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17 maggio 2020” nel documento “Nuovo coronavirus SARS-CoV-2 - Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e produttive (Roma, 16 maggio 2020” a cura della “Conferenza delle Regioni e Provincie Autonome 20/81/CR01/COV19”, la materia ha trovato una contradditoria prima risposta. Nelle 21 pagine del testo “Nuovo coronavirus SARS-CoV-2” viene ricordato come negli ambienti chiusi occorra “Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria”.
Quali ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica dovranno essere intraprese?
Come viene scritto in una Ordinanza Regionale: “ Atteso che le predette linee guida contengono specifiche misure inerenti anche il settore aereo, quello marittimo portuale e i treni a lunga percorrenza”, ovvero:
- le Misure di carattere generale per il contenimento del contagio da covid-19, valide per tutte le modalità di trasporto, con le seguenti disposizioni:
o la sanificazione e l’igienizzazione dei locali, dei mezzi di trasporto e dei mezzi di lavoro deve riguardare tutte le parti frequentate da viaggiatori e/o lavoratori ed essere effettuata con le modalità definite dalle specifiche circolari del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità;
o nelle stazioni ferroviarie, nelle autostazioni, negli aeroporti, nei porti e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza è necessario installare dispenser contenenti soluzioni disinfettanti ad uso dei passeggeri;
o all’ingresso e nella permanenza nei luoghi di accesso al sistema del trasporto pubblico (stazioni
ferroviarie, autostazioni, fermate bus ecc.) e all’interno dei mezzi, è obbligatorio indossare una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca; è necessario incentivare la vendita di biglietti con sistemi telematici;
o nelle stazioni o nei luoghi di acquisto dei biglietti è opportuno installare punti vendita e distributori di dispositivi di sicurezza;
o vanno previste misure per la gestione dei passeggeri e degli operatori nel caso in cui sia accertata una temperatura corporea superiore a 37,5° C;
o vanno adottati sistemi di informazione e di divulgazione, nei luoghi di transito dell’utenza, relativi al corretto uso dei dispositivi di protezione individuale, nonché sui comportamenti che la stessa utenza è obbligata a tenere all’interno delle stazioni e autostazioni, degli aeroporti, dei porti e dei luoghi di attesa, nella fase di salita e discesa dal mezzo di trasporto e durante il trasporto medesimo.
o vanno adottati interventi gestionali, ove necessari, di regolamentazione degli accessi alle principali stazioni e autostazioni, agli aeroporti, e ai porti al fine di evitare affollamenti e ogni possibile occasione di contatto, garantendo il rispetto della distanza interpersonale minima di un metro.
o vanno adottate misure organizzative, con predisposizione di specifici piani operativi, finalizzate a limitare ogni possibile occasione di contatto nella fase di salita e di discesa dal mezzo di trasporto, negli spostamenti all’interno delle principali stazioni e autostazioni, degli aeroporti e dei porti, nelle aree destinate alla sosta dei passeggeri e durante l’attesa del mezzo di trasporto, garantendo il rispetto della distanza interpersonale minima di un metro, escludendo da tale limitazione i minori accompagnati e i non vedenti se accompagnati da persona che vive nella stessa unità abitativa. Per i non vedenti non accompagnati da persona che vive nella stessa unità abitativa, dovrà essere predisposta un’adeguata organizzazione del servizio per garantire la fruibilità dello stesso servizio, garantendo la sicurezza sanitaria.
o sui mezzi di trasporto è opportuno al fine di perseguire una migliore e funzionale capienza dei mezzi di trasporto pubblico e ottimizzare gli spazi, fermo restando l’obbligo di indossare una mascherina di protezione, procedere anche alla utilizzazione in verticale delle sedute. Tale modalità, ove realizzabile, consentirà, escludendo un posizionamento c.d. faccia a faccia di ridurre la distanza interpersonale di un metro con un maggiore indice di riempimento dei mezzi.
o al fine di aumentare l’indice di riempimento dei mezzi di trasporto, dovrà essere valutata, dopo adeguata sperimentazione, la possibilità dell’installazione, di separazioni removibili tipo plexiglass o altro materiale idoneo tra i sedili che non comportino modifiche strutturali sulle disposizioni inerenti la sicurezza;
o realizzare, ove strutturalmente possibile, anche con specifici interventi tecnici, la massima areazione naturale dei mezzi di trasporto.”