Le procedure da attivare a seguito di un incidente aeronautico ad opera di tutti gli organismi coinvolti a vario titolo nelle attività di protezione civile è stata definita in relazione ai livelli di stato definiti nell’Ordinanza ENAC:
Qualora la fase sia identificata come:
“Stato di allarme”, ovvero una situazione nella quale si ha ragione di dubitare per la sicurezza di un aeromobile e per i suoi partecipanti;
“Stato di emergenza, ovvero una situazione nella quale si ha certezza dello stato di pericolo in cui versa l’aeromobile e per i suoi partecipanti;
“Stato di incidente”, ovvero una situazione nella quale si è verificato un evento dannoso per l’aeromobile e/o per i suoi occupanti;
come definito da Ordinanza Enac, gli interventi che vengono attivati, anche come è stato disposto per la sicurezza degli aeroporti, da un documento emesso dal Consiglio Europeo della Sicurezza dei Trasporti nel 1999.
Il piano di emergenza provinciale, assimilabile al Piano di Emergenza Esterno-PEE rappresenta una procedura da attivare in relazione ad una segnalazione di incidente aereo.
La statistica incidentale, sommariamente (ma sono datti costantemente aggiornati), ricorda come:
• negli scorsi 10 anni l’82% degli incidenti aerei è stato registrato nelle fasi di decollo e atterraggio con circa il 58% di tutte le vittime a bordo e a terra;
• resoconti casistici confermano come gli incidenti aerei con elevato numero di vittime a terra sono registrati ogni anno, diverse volte..
Gli incidenti a terra, entro e fuori al sedime aeroportuale, anche dopo l'involo sono catalogati in cinque categorie prevalenti, in rappresentanza delle fasi operative del decollo (takeoff) e dell'atterraggio:
- take-off overruns, fuoripista nelle fasi del decollo;
- landing overruns, fuoripista nelle fasi di atterraggio;
- take-off crash nelle fasi del decollo, poco dopo aver fatto quota, dopo il decollo;
- landing crash , impatto con il suolo in atterraggio;
- fuoripista laterali veer off, a destra e sinistra della pista (vedi Runway veer-off accidents: Quantitative risk assessment and risk reduction measures).
Al fine di elaborare il Piano di Emergenza Provinciale e il Piano di Emergenza Esterno è indispensabile analizzare e valutare l’area valutata a maggior rischio che la normativa nazionale individua in corrispondenza delle zone di decollo e di atterraggio degli aeromobili anche se è da ritenersi estremamente difficoltoso stimare i possibili punti di caduta di un aeromobile, a causa dell’elevato numero di fattori che intercorrono in
incidenti di questo tipo.
In pratica è indispensabile che le zone di analisi siano suddivise in riquadri per l’attribuzione dei relativi livelli di rischio. In riquadri delle dimensioni di 500x500m.
Di quanti riquadri è composta l'area coinvolta di ogni singolo aeroporto identificato dal Piano Nazionale Aeroporti-PNA: 50, 80, 120?
La difficoltà di identificare In corrispondenza delle zone di decollo e di atterraggio, utili a stimare i possibili punti di crash/impatto con il suolo, anche a causa dell'elevato numero di fattori che inquadrano la localizzazione con il contesto geo-sociale esistente.
L'Art.707 del Codice Della Navigazione a riguardo, in relazione alla redazione del Piano di Rischio ed alla definizione delle Mappe di Vincolo associato al Piano Limitazione Ostacoli, deve censire ed aggiornare il dettaglio degli “sforamenti” naturali e le edificazioni esistenti, quanto i fabbricati e le attività in deroga nelle Zone A, B, C eD.
Occorre identificare, quindi, anche gli “elementi” ritenuti sensibili, quali
° Strutture Scolastiche;
o Cliniche, Case di Cura, Centri Sociali;
o Parrocchie, Centri Religiosi;
o Palestre;
o Industrie Rischio Incidente Rilevante;
o Poli Commerciali;
° Serbatoi e depositi carburante;
o Distaccamento VVF;
o Area Aeroportuale;
o Varchi di Accesso all’area aeroportuale;
o Zona di Tutela;
o Strutture Ospedaliere;
o Municipio;
o Confini Comunali.
o Ferrovia;
o Autostrade;
o Strade Nazionali e Provinciali;
o Snodi viabilistici/ incroci strategici;
o Acquedotto;
o Metanodotto;
o Elettrodotto
o Fiumi;
o Parchi.