L'operazioni “vaccinazione” dal COVID-19 è ancora alle prime fasi e la diversificazioni dei criteri di attuazione, in relazione alle tipologia dei vaccini impiegati rappresentano una realtà che deve essere risolta.
Tra i vaccini autorizzati da EMA (AIFA) e quelli in attesa, quelli che non saranno mai “certificati” nei vari Continenti, rendendo non interfacciabili e coerenti eventuali “Passaporti Sanitari” la proposta avanzata dall’International Air Transport Association – IATA, di istituire un Travel Pass, gestito tramite apposite applicazioni per smartphone, non appare immediata.
Monitorare il passeggero (ed il crew) appare comunque l'unica opzione per la ripresa del traffico aereo, assicurando inoltre il tracciamento di coloro che hanno effettuato un tampone o che si sono sottoposti a vaccino prima della partenza.
La Presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen, ha annunciato come a Marzo sarà presentata una proposta legislativa che permetterà la creazione di un Green Pass digitale, che consentirà gli spostamenti tra gli stati membri e oltre.
In Italia l'onorevole Massimo Ungaro (Iv) ha presentato la seguente Interrogazione:
"Al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Salute, al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere, premesso che:
a causa della pandemia a livello mondiale la domanda del mercato aereo nel 2020 è crollata del 75,6 per cento, a fronte di un'offerta in picchiata di oltre 68 punti percentuali. Ha tenuto un po' di più il load factor, sceso di 'soli' 19,2 punti percentuali, ma a fronte di un numero di voli drasticamente diminuito. Anche a livello di traffico aereo domestico, il dato risulta il peggiore di sempre, visto che la domanda si è praticamente dimezzata e l'offerta ridotta di oltre un terzo;
grazie al passaporto sanitario, proposto dall'Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata, International Air Transport Association) ed allo studio della Commissione europea, i vettori aerei potranno sapere subito lo stato di salute dei passeggeri e se hanno effettuato il vaccino anti-Covid-19;
è evidente che questo strumento di sicurezza sanitaria è molto importante anche per i lavoratori del settore volo come assistenti, personale di terra e piloti–:
se il Governo non intenda inserire nell'elenco delle professionalità aventi diritto alla priorità nel cronoprogramma di campagna vaccinale anche i lavoratori dei trasporti".