Con una vittima ed un ferito grave! Poche e ritardate le notizie. Lo schianto di un elicottero è avvenuto lo scorso 26 Febbraio. Il bilancio è di una vittima e un ferito grave, la località dell'incidente riportata è quella delle Cime Bianche, ad una quota intorno a 3.000 metri, in Valle d'Aosta.
L'allarme è scattato dallo stesso velivolo, con il dispositivo automatico Elt, ed i soccorsi sono arrivati, in una zona impervia, intorno alla mezzanotte.
I due occupanti, entrambi italiani, data la prossimità, sono stati trasportati in un ospedale di Berna.
I due uomini, dopo aver sciato nel pomeriggio, erano intenzionati a rientrare nel comprensorio sciistico valdostano, con un elicottero Robinson. 2 Marzo 2021
Con una vittima e un ferito grave! E' accaduto domenica 28 Febbraio 2021, quando nella fase successiva al decollo a Caiazzo, in provincia di Caserta, la pilota di 50 anni alla guida di un Robinson R22-DMS, immatricolato I-D125 si schiantato al suolo nella zona del Monte Maggiore, tra Pontelatone e Bellona. L'altro occupante dell'elicottero-ultraleggero, un 68enne, ha riportato lesioni gravi è stato prontamente portato in ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta,
Gravemente danneggiato l’elicottero.
Quali le cause? Un guasto al propulsore? Il pilota avrebbe tentato un atterraggio d'emergenza, senza successo. L’ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza e ed un investigatore sta analizzando le dinamiche.
L'intervento dei vigili del fuoco dei carabinieri non ha potuto che constatare gli eventi e recuperare il corpo della vittima. 1 marzo 2021
Inconveniente “engine out” ad un propulsore, ma è nella casistica/statistica! Stavolta la procedura “one engine out” ha coinvolto un propulsore General Electric – GE 90 115 B – ed il Boeing 777-300 della Rossiya, aerolinea cargo, è atterrato su una pista 24 Left dell'aeroporto Moscow Sheremetyevo – Russia.
Dopo essere decollato dall'aeroporto di Hong Kong-Chek Lap Kok International Airport (HKG/VHHH), il volo FG-4520, Boeing 777-300, immatricolato EI-GET, nella giornata di sabato 26 Febbraio, era in discesa a Mosca, per uno scalo intermedio, con destinazione finale Madrid.
Nelle fasi di discesa sullo scalo della capitale russa l'equipaggio ha rilevato un malfunzionamento al sistema di controllo del motore sinistro. Nello specifico del FADEC (Full Authority Digital Engine Control), che ha reso inoperativo lo stesso propulsore.
L'atterraggio è risultato regolare. Sono in corso investigazioni sul malfunzionamento/avaria. 26 Febbraio 2021
Sono interessati: W4074, PW4074D, PW4077, PW4077D, PW4084D, PW4090, e PW4090-3 mode.
Il contesto è successivo al Boeing 747-400 cargo, con un motore Pratt&Whitney 4056 perde pezzi dopo il decollo e del Boeing 777-200 e dell'esplosione del propulsore Pratt & Whitney PW 4000, dopo il decollo da Denver-USA lo scorso sabato 20 Febbraio 2021.
Alla iniziale Emergency Directive della FAA, che riguardava i propulsori Pratt & Whitney PW 4000, disponendo ispezioni dettagliate. Attivando ispezioni dettagliate per PW 4000 installati sulla flotta Boeing 777-200. Una flotta di 128 velivoli.
La flotta interessata dall'ulteriore EAD FAA, dopo due giorni, ha esteso l'Emergency Airworthiness Directive EAD-2021-05-51 alla seguenti tipologia di propulsori:
“Feb 23rd 2021 the FAA released their Emergency Airworthiness Directive EAD-2021-05-51 for:
all PW4074, PW4074D, PW4077, PW4077D, PW4084D, PW4090, and PW4090-3 model turbofan engines.
The FAA argues: "This emergency AD was prompted by the in-flight failure of a 1st-stage low-pressure compressor (LPC) blade on a PW4077 model turbofan engine resulting in an engine fire during flight. This condition, if not addressed, could result in 1st-stage LPC blade release, damage to the engine, and damage to the airplane." The EAD requires operators to "Before further flight, perform a thermal acoustic image (TAI) inspection of the 1st-stage LPC blades for cracks using a method approved by the FAA." If any 1st-stage LPC blade fails the inspection, remove the blade from service and replace with a part eligible for installation before further flight”.
La serie dei propulsori PW 4000 coinvolge le seguenti flotte:
- PW4000-94: Boeing 747-400 · Boeing 767-200/-300 · Boeing MD-11 · Airbus A300-600 · Airbus A310-300
- PW4000-100: Airbus A330-300 · Airbus A330-200 · Airbus A330-200F
- PW4000-112: Boeing 777-200 · Boeing 777-200ER · Boeing 777-300. 25 Febbraio 2021
Dutch Safety Board (DSB) ha aperto una inchiesta, si attendono I primi risultati! E' accaduto sabato 20 febbraio 2021, un B-747/400 BCF Longtail Aviation volo LGT5504, il propulsore n.1 è esploso - uncontained engine failure – e frammenti e spezzoni di palette della turbina sono state lanciate nell'aria per precipitare sul villaggio di Meerssen, a circa 2 km dalla fine pista 21 dell'aeroporto di Maastricht (Olanda).
Il volo con destinazione New York JFK,NY (USA) era nella fase di decollo inziale alla quota di 1400 piedi quando si è verificato l'incidente al motore esterno alare di sinistra.
Erano le ore 16.20 locali e, dopo aver raggiunto la quota di 10000 piedi (FL 100), dopo aver scaricato carburante è dirottato su uno scalo alternato, atterrando sulla pista 22 di Liegi.
Il Boeing 747-400 è atterrato in emergenza , comunque in piena sicurezza.
Spezzoni di palette della turbina sono precipitate, causando due feriti, sfiorandone altre e colpendo alcune auto al suolo.
The Dutch Onderzoeksraad/Dutch Safety Board (DSB) opened an "exploratory investigation" into the occurrence.
On Feb 22nd 2021 the DSB reported: "Shortly after take-off from Maastricht Aachen Airport, one engine of the cargo aeroplane encountered a failure. The crew then diverted to Liege Airport in Belgium and made a safe landing. The aeroplane lost some parts of the engine above the village of Meerssen. This resulted in two people suffering from minor injuries and, among other things, damage to some cars. The Dutch Safety Board has started an investigation into the cause of this occurrence." (Editorial note: according to local media the second minor injury occurred, when a boy touched one of the still hot blade fragments). 24 Febbraio 2021
La serie PW 4000, tuttavia, è installata anche su altre flotte! Dopo l'incidente occorso sabato 20 Febbraio alle ore 13.04 locali (20.04 UTC), volo UA 3025, un Boeing 777/200 della aerolinea United Airlines, dopo il decollo dalla pista 24 dell'aeroporto di Denver-Colorado USA, a seguito di un guasto/avaria alla paret anteriore del propulsore di destra, una parziale esplosione/incendio, alcune parti spezzoni del motore sono precipiati/piovuti al suolo.
L'impatto è avvenuto nella zona residenziale di Broomfield,CO, localizzata a circa 16 miglia ad ovest della pista di Denver, nella 13 strada e di Elmwood Street, i rottami hanno colpito un tetto e case adiacenti, nel raggio di circa 2km, senza, tuttavia, colpire e/o ferire alcuna persona.
Il volo 328 United Airlines, con 231 passeggeri e 10 membri d’equipaggio era diretto ad Honolulu-Hawaii. e, dopo aver interrotto la salita a 13000 piedi, è rientrato con un atterraggio di emergenza sulla pista 26 dopo 23 minuti dal decollo.
Non sono stati registrati feriti neppure tra gli occupanti del velivolo.
L'ente NTSB - National Transportation Safety Board – USA, in una prima ispezione ha rilevato la “frattura” di due fan blades – palette del rotore/compressore ed estese danneggiamenti sulle restanti:
The initial examination of the airplane indicated most of the damage was confined to the number 2 engine; the airplane sustained minor damage. The examination and documentation of the airplane is ongoing.
The initial examination of the Pratt & Whitney PW4077 engine revealed:
- The inlet and cowling separated from the engine
- Two fan blades were fractured:
- One fan blade was fractured near the root
- An adjacent fan blade was fractured about mid-span
- A portion of one blade was imbedded in the containment ring
- The remainder of the fan blades exhibited damage to the tips and leading edges.
La FAA-Federal Aviation Administration USA ha emanato una specifica Emergency Directive su questa tipologia di propulsori Pratt & Whitney PW 4000, disponendo ispezioni dettagliate.
La flotta del Boeing 777-200 interessata è di 128 velivoli.
Le aerolinee coinvolte sarebbero, oltre alla United Airlines, le compagnie giapponesi All Nippon Airways-ANA e Japan Airlines-JAL.
Occorre, tuttavia, ricordare come la serie dei propulsori PW 4000 è installata anche sulle seguenti flotte:
- PW4000-94: Boeing 747-400 · Boeing 767-200/-300 · Boeing MD-11 · Airbus A300-600 · Airbus A310-300
- PW4000-100: Airbus A330-300 · Airbus A330-200 · Airbus A330-200F
- PW4000-112: Boeing 777-200 · Boeing 777-200ER · Boeing 777-300.
Quante sarebbero quindi le aerolinee interessate? Quanti gli aeromobili coinvolti? 23 Febbraio 2021
Il 10 febbraio 2021 il KNKT indonesiano ha divulgato il suo rapporto preliminare.
Incidente: Sriwijaya B735 a Giacarta il 9 gennaio 2021, ha perso quota e ha colpito il Mar di Giava
Il 10 febbraio 2021 il KNKT indonesiano ha pubblicato il suo rapporto preliminare.
Il KNKT ha riferito: "Al momento dell'emissione di questo rapporto preliminare, l'unità di memoria del Cockpit Voice Recorder (CVR) non è stata recuperata e la ricerca continua".
Il KNKT ha riportato la sequenza degli eventi a bordo dell'aereo fino ad ora nota:
Il 9 gennaio 2021, un Boeing 737-500, registrazione PK-CLC, era operato da PT. Sriwijaya Air su un volo di linea passeggeri dall'aeroporto internazionale Soekarno-Hatta (WIII), Jakarta1, all'aeroporto internazionale Supadio (WIOO), Pontianak. Il numero del volo era SJY182. Secondo il piano di volo presentato, la durata del carburante era di 3 ore e 50 minuti.
Alle 0736 UTC (1436 LT) in condizioni di luce diurna, il volo SJY182 è partito dalla pista 25R di Jakarta. C'erano due piloti, quattro assistenti di volo e 56 passeggeri a bordo dell'aereo.
Alle 14:36:46 LT, il pilota SJY182 ha contattato il controllore Terminal East (TE) ed è stato istruito "SJY182 identificato alla partenza, tramite SID (Standard Instrument Departure) livello di salita senza restrizioni 290". L'istruzione è stata riletta dal pilota.
Alle 14:36:51 LT, i dati del Flight Data Recorder (FDR) hanno registrato che il sistema Autopilot (AP) si è attivato a un'altitudine di 1.980 piedi.
Alle 14:38:42 LT, i dati FDR hanno registrato che quando l'aereo ha superato 8.150 piedi, la leva di spinta del motore sinistro ha iniziato a ridursi, mentre la posizione della leva di spinta del motore destro è rimasta. I dati FDR hanno anche registrato che il motore sinistro N1 stava diminuendo mentre il motore destro N1 è rimasto.
Alle 14:38:51 LT, il pilota SJY182 ha richiesto al controller TE un cambio di rotta a 075 gradi per evitare le condizioni meteorologiche e il controller TE ha approvato la richiesta.
Alle 14:39:01 LT, il controllore TE ha ordinato al pilota SJY182 di interrompere la loro salita a 11.000 piedi per evitare conflitti con un altro aereo con la stessa destinazione che stava partendo dalla pista 25L. L'istruzione è stata riletta dal pilota SJY182.
Alle 14:39:47 LT, i dati FDR hanno registrato l'altitudine dell'aereo di circa 10.600 piedi con una prua di 046 gradi e in continua diminuzione (cioè, l'aereo stava girando a sinistra). La leva di spinta del motore sinistro continuava a diminuire. La leva di spinta del motore destro è rimasta.
Alle 14:39:54 LT, il controller TE ha istruito SJY182 a salire a un'altitudine di 13.000 piedi e l'istruzione è stata riletta da un pilota SJY182 alle 14:39:59 LT. Questa è stata l'ultima trasmissione radio registrata del volo.
Alle 14:40:05 LT, i dati FDR hanno registrato l'altitudine dell'aereo era di circa 10.900 piedi, che era l'altitudine più alta registrata nel FDR prima che l'aereo iniziasse la sua discesa. Il sistema AP si è quindi disinnestato a quel punto con una rotta di 016 gradi, l'angolo di beccheggio era di circa 4,5 gradi con il muso in alto e l'aereo ha rotolato a sinistra di oltre 45 gradi. La posizione della leva di spinta del motore sinistro ha continuato a diminuire mentre la leva di spinta del motore destro è rimasta.
Alle 14:40:10 LT, i dati FDR hanno registrato il disinnesto del sistema di acceleratore automatico (A / T) e l'angolo di beccheggio era superiore a 10 ¢ X naso verso il basso. Circa 20 secondi dopo, FDR ha interrotto la registrazione. L'ultima coordinata del velivolo registrata era 5 ° 57'56.21 "S 106 ° 34'24.86" E
Alle 14:40:37 LT, il controller TE ha chiamato SJY182 per richiedere la rotta dell'aereo ma non ha ricevuto alcuna risposta dal pilota. Alle 14:40:48 LT, l'obiettivo del radar dell'aereo è scomparso dallo schermo radar del controller TE.
Alle 14:40:46 LT, il controller TE ha nuovamente chiamato SJY182 ma non ha ricevuto alcuna risposta dal pilota. Il controller TE ha quindi messo un vettore di misurazione sull'ultima posizione nota di SJY182 e ha informato il supervisore della scomparsa di SJY182. Il supervisore ha quindi segnalato il fatto al responsabile operativo.
Il controller TE ha ripetutamente chiamato SJY182 diverse volte e ha anche chiesto ad altri velivoli che volavano vicino all'ultima posizione nota di SJY182 di chiamare SJY182. Il controller TE ha quindi attivato la frequenza di emergenza di 121,5 MHz e ha chiamato SJY182 su quella frequenza. Tutti gli sforzi non hanno avuto successo per ottenere alcuna risposta dal pilota SJY182.
Circa 1455 LT, il responsabile dell'operazione ha segnalato il fatto all'agenzia indonesiana di ricerca e salvataggio (Badan Nasional Pencarian dan Pertolongan / BNPP).
A 1542 LT, il fornitore di servizi di traffico aereo (ATS) ha dichiarato la fase di incertezza (INCERFA) del SJY182. La fase di pericolo di SJY182 (DESTRESFA) è stata successivamente dichiarata a 1643 LT.
Il capitano (54, ATPL, 17.904 ore totali, 9.023 ore di tipo) è stato assistito da un primo ufficiale (34, CPL, 5.107 ore totali, 4.957 ore di tipo). L'aereo, prodotto il 31 maggio 1994, aveva accumulato 62.983 ore di volo in 40.383 cicli di volo da quando era nuovo. Il registro tecnico del velivolo mostrava due voci recenti:
- Segui le indicazioni sull'esperienza operativa.
- Rivedere gli aiuti alla formazione.
- Consapevolezza della posizione dell'aeromobile, dell'assetto, dei sistemi dell'aeromobile mediante il monitoraggio attivo dello stato dell'aeromobile in ogni fase del volo.
- La consapevolezza della configurazione dell'aeromobile, della posizione della leva di spinta / impostazione della potenza e delle modalità del sistema di controllo del volo, ogni volta che l'aereo devia dallo stato previsto deve essere corretta immediatamente.
- L'equipaggio della cabina di pilotaggio è responsabile dell'inserimento di resoconti chiari e accurati di eventuali discrepanze, inclusi eventuali incidenti o osservazioni di anomalie nell'AML, l'uso di FRM (737NG) e / o la descrizione esauriente delle informazioni sulle discrepanze.
Il 28 gennaio 2021, la Divisione Standard, Qualità e Addestramento di Sriwijaya Air ha incluso l'addestramento per il recupero dei disturbi come parte del programma di formazione nel successivo Line Oriented Flight Training (LOFT) - Pilot Proficiency Check (PPC).
Il 2 febbraio 2021, la Divisione Qualità e Sicurezza di Sriwijaya Air ha emesso raccomandazioni sulla sicurezza alla sua Direzione Operativa e Direzione Tecnica. (dettagli in allegato alla relazione preliminare)
(Nota editoriale: non si fa menzione di alcun input di controllo manuale da parte dell'equipaggio nell'intero rapporto preliminare, non ci sono nemmeno informazioni sui parametri del motore sinistro). 16 Febbraio 2021
Indaga l'ANSV! L'incidente è avvenuto nel pomeriggio della domenica, intorno alle 17.30 locali nei pressi di strada al Salto, in località Buccella, vicino al Ticino.
Dopo il decollo dall'aviosuperficie Leonardo da Vinci di Cascina Scoglio, il campo di volo tra la frazione Morsella di Vigevano e Parona, l’aeromobile SeaMax M22 anfibio, immatricolato I-7608, si è schiantato in località Buccella, comune di Vigevano (PV). Nell'impatto il velivolo è andato distrutto, con la morte dei due occupanti, il pilota di 72 anni, il passeggero di 25anni.
Il pilota – riportano i media locali - era appassionato di volo sportivo, operava da almeno 45 anni, era istruttore di volo ed era titolare dell'idrovolante e di alcuni ultraleggeri.
L'intervento dell'elisoccorso, di un'ambulanza non ha potuto che registrare gli eventi conclusivi del volo. Non sono note le cause, la fase del volo, questioni sulle quali indagherà l'investigatore nominato dall'ANSV. 15 Febbraio 2021
Investigazioni in stallo, ma le evidenze confermano l'urgenza di specifiche ispezioni! Una flotta che dalla prima versione 737-100 a quella 737-8/900 MAX, alle NG (New Generation), alle varianti militari prodotte dal 1967, ha un primato ineguagliabile: quasi 11.000 consegnati e quasi 5000 da consegnare. Quanti di questi sono ancora operativi nei vari Continenti del Pianeta?
Ecco perché diventa inevitabile analizzare ognuno di questi incidenti.
Dopo le criticità associate al Boeing 737-8/900 MAX ed alle complicazioni della ripresa dei voli, avvenuto a seguito della messa a terra di questa versione del Boeing 737, ecco come l'alert attuale, dopo l'incidente occorso all'Aerolinea Sriwijaya, inabissatosi in mare con 62 vittime evidenzia problematiche ancora più ampie.
Stanno emergendo evidenze che potrebbero coinvolgere altre tipologie dei Boeing 737, non solo uno specifico aereo, ma la versione -500 delle stessa aerolinea?
Lo scorso 9 Gennaio 2021, dopo il decollo dall'aeroporto Jakarta verso Pontianak (Indonesia) con 56 passeggeri e 6 membri di equipaggio, mentre in salita per FL 290, attraversando 10,800 piedi sul mare, causa una sostanzale perdita di controllo, il Boeing 737-524 ha perso quota, precipitando nel mare di Java.
Un incidente che ha portato il Boeing, in quaranta secondi ad impattare il mare, con un rateo di picchiata oltre 26mila/piedi al minuto.
Le investigazioni attivate da parte della Boeing, FAA, NTSB e del Ministero Agenzia di Safety Indonesiani - Komite Nasional Keselamatan Transportasi - KNKT ,con il recupero del Flight Data Recorder (FDR) e la difficoltà – probabilmente l'impraticabilità - di reperire il Cockpit Voice Recorder (CVR), sono in attesa di acquisire risultanze utili sono state intraprese
ispezioni sulle serie Boeing 737-300, 737-400 e 737-500 operative in Indonesia.
Le inchieste in atto, dopo aver recuperato i rottami localizzati in uno spazio di 110x80 metri ad una profondità tra 16 e 23 metri, hanno inquadrato alcuni interrogativi, precisamente:
- l'ipotesi di un malfunzionamento nel sistema automanetta che regola la potenza/spinta dei due propulsori, con una asimmetria della spinta;
- nessuna evidenza di una esplosione;
- nessun riscontro del velivolo spezzatosi prima dell'impatto con il mare;
- i due propulsori erano operativi fino all'impatto con l'acqua;
- la presenza dei cumulinembi era sparsa e localizzata, non costituiva pericolo di sorta.
Nel Novembre 2020 il velivolo aveva ottenuto il certificato di aeronavigabilità con scadenza 17 Dicembre 2021, secondo quanto disposto dalla Airworthiness Directive AD 2020-14-03 della FAA il 24 Luglio 2020, riguardante lesioni:
- “fatigue cracking on the left nacelle support overwing fitting flange fastener hole, and ensured within the November 2020 examination that this AD had been followed”.
Il Ministero Indonesiano aveva attestato:
- "it was confirmed that the Sriwijaya Air SJ 182 aircraft was in an airworthy condition before flying." 4 Febbraio 2021
La sintesi degli “incidenti” proposta da A.S.N.. Secondo le statistiche pubblicate oggi dall'Aviation Safety Network (ASN), l'industria aerea internazionale nel 2020 ha subito otto incidenti mortali che hanno provocato 314 decessi, entrambi al di sotto della media quinquennale del settore.
Tra i totali del 2020 sono inclusi due eventi in cui aerei di linea sono stati inavvertitamente abbattuti, uccidendo 182 passeggeri ed equipaggio.
Otto incidenti mortali sono i meno registrati per un anno intero.
L'anno più sicuro nella storia dell'aviazione è stato il 2017 con 10 incidenti mortali e 44 vite perse.
La pandemia globale COVID-19 ha avuto un grave impatto sul settore dell'aviazione nel 2020, provocando un calo significativo del numero di voli operati. Studi di settore suggeriscono che il traffico aereo mondiale nel 2020 era circa la metà di quello del 2019. L'anno scorso sono stati operati poco più di 19 milioni di voli, che è circa lo stesso numero di quelli volati nel 1999, quando l'ASN ha registrato 43 incidenti mortali che hanno provocato 689 vittime.
Negli ultimi 20 anni sono stati apportati importanti miglioramenti alla sicurezza aerea, ma rimangono sfide significative e due di queste sono state sottolineate nel 2020: incidenti di avvicinamento e atterraggio e voli commerciali sulle zone di conflitto.
Gli incidenti in pista in Turchia e in India hanno provocato 23 vittime.
"Questi due incidenti in pista evidenziano il fatto che molto deve ancora essere fatto per prevenire gli sconfinamenti e per assicurarsi che gli ambienti delle piste seguano le raccomandazioni dell'International Civil Aviation Organization (ICAO)", ha affermato Harro Ranter, CEO di ASN.
"L'aviazione internazionale fornisce connettività economica e sociale fondamentale, ma la natura globale dell'aviazione può metterla a rischio quando i voli sorvolano zone di conflitto", ha affermato il Presidente e CEO della Fondazione Dr. Hassan Shahidi. “Tutti i paesi devono aderire alle linee guida ICAO stabilite per gli aeromobili che volano attraverso zone di conflitto. È responsabilità dello Stato fornire informazioni tempestive sui rischi alle compagnie aeree durante i conflitti militari e chiudere il proprio spazio aereo se necessario ".
Le statistiche ASN si basano su tutti gli incidenti mortali a livello mondiale di aeromobili commerciali (voli passeggeri e merci) che coinvolgono aeromobili civili il cui modello di base è stato certificato per il trasporto di 14 o più passeggeri.
L'Aviation Safety Network è un'organizzazione indipendente con sede nei Paesi Bassi. Fondata nel 1996, il suo obiettivo è fornire a chiunque abbia un interesse professionale per l'aviazione informazioni autorevoli, aggiornate, complete e affidabili sugli incidenti aerei e sulle questioni di sicurezza. ASN è un servizio esclusivo di Flight Safety Foundation. Le cifre sono state compilate utilizzando il database degli incidenti aerei di linea dell'Aviation Safety Network, il leader Internet nelle informazioni sulla sicurezza aerea. La rete per la sicurezza aerea utilizza informazioni provenienti da fonti autorevoli e ufficiali.
Maggiori informazioni:
Sito web della rete per la sicurezza aerea
Tabelle dati con elenco infortuni 2020 e statistiche
Panoramica di tutti gli incidenti mortali aerei di linea nel 2020
Reporter: iscriviti subito alla nostra mailing list per la stampa per ricevere i nostri comunicati stampa nella tua casella di posta.
Harro Ranter
la rete per la sicurezza aerea
e-mail: hr@aviation-safety.net
twitter: @AviationSafety 13 Gennaio 2021
Come riguadagnare la fiducia dei passeggeri e staff? L'accordo raggiunto tra Boeing ed il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) per “sancire” le accuse penali riguardanti i due dipendenti che un comportamento ritenuto fraudolento nei riguardi dell'Aircraft Evaluation Group (AEG) della FAA sulla “safety” correlate ai due crash che hanno coinvolto il velivolo Boeing 737-800 MAX è ancora una questione che divide.
La cifra di 2,5 miliardi $ somma l'accusa penale di $ 243,6 milioni e 1,77 miliardi $ come compensazione ai due vettori aerei coinvolti. Per risarcire i famigliari delle vittime dell'ottobre 2018 del volo Lion Air 610 e dell'incidente del marzo 2019 del volo 302 della Ethiopian Airlines è stata creato un fondo di 500 milioni di $.
Il DOJ hanno sentenziato come il Flight Technical Pilots del Boeing 737-800 MAX abbiano frodato l'AEG della FAA sul meccanismo Maneuvering Characteristics Augmentation System (MCAS).
La modifica del sistema di controllo del volo, imputata come la causa primaria dei due incidenti, il sistema automatizzato alla fine ha portato a due incidenti, è risultato decisivo quanto rilevante al punto che, il pilota non era in grado di contrastarlo.
Il MCAS inoltre era in grado di attivarsi in progressione, anche ogni cinque secondi,, rendendo impraticabile al pilota, il controllo del velivolo.
Dinamiche spesso, se non sempre ignorate dal pilota. Misconosciute, probabilmente, anche per una inadeguata informativa sui manuali di volo. Di fronte alle iniziali segnalazioni dei piloti la Boeing avrebbe tentato di coprire gli eventuali segnalazioni.
E' un capitolo chiuso?
Quali operazioni potranno essere intraprese dalla Boeing per riguadagnare la sua reputazione “aeronautica”? Come ripristinare la sua credibilità?
La “safety” al primo posto e un cambiamento nella leadership, nella cultura e nel pensiero, non solo come operazione di marketing, mettendo in secondo piano il “profitto”, basterà? 12 Gennaio 2021
E' scomparso in mare con 62 occupanti! Il volo Sriwijaya Air flight 182 era in salita, stava attraversando la quota di 10,800 piedi, a 11 miglia a nord dell'aeroporto di Jakarta-Soekarno-Hatta International Airport, era decollato alle 14.36, ore locali, dalla pista 35 Destra, il 9 Gennaio 2021.
Si è schiantato nel mare di Giava - Java Sea dopo la perdita del contatto radio e radar.
La perdita di quota è stata rapidissima, da quasi 11mila/piedi (circa 3500 metri), in quaranta secondi ha impattato il mare, con un rateo di oltre 26mila/piedi al minuto.
Il Boeing 737-524 (WL), immatricolato PK-CLC, volava da quasi 27 anni, era equipaggiato con due propulsori CFMI CF M56-3B1 ed operava sulla tratta Jakarta – Pontianak.
Le condizioni meteo, con qualche sparsa previsione di temporali, erano buone.
Quale le cause e la dinamica dell'incidente? I soccorsi hanno, intanto, recuperato numerosi rottami. Sono state identificate, ma ancora non recuperate, le due “scatole nere”. 11 Gennaio 2021
L'incidente è avvenuto Sabato 28 Novembre! Stavolta lo scenario è di un velivolo Eurofly-Firefox biposto, immatricolato I-4723 ribaltato nella fase di atterraggio intorno alle 12.45 locali.
Il 52enne pilota, abitante a Due Carrare, unico occupante del biposto e sola vittima, era ai comandi dell'ultraleggero ribaltato e capovolto sulla pista dell'avio superficie di Pozzonovo, probabilmente, per una perdita di controllo.
Al momento sono ignote le cause, errore umano e/o guasto tecnico? Il pronto intervento dei sanitari del Suem, nonostante una rapida rianimazione, è risultato inutile. Sono stati coinvolti anche carabinieri e Vigili del fuoco di Este. Il velivolo ha subito danni sostanziali. 30 Novembre 2020
E' accaduto Venerdì 13 Novembre. Operava come un volo di trasferimento tra l'aeroporto di Novosibirsk (Russia) a Vienna (Austria) con 14 passeggeri a bordo. Il volo 4066 era originato dallo scalo di Seoul-Incheon in South Korea con destinazione Vienna-Schwechat.
Il cargo Volga-Dnjepr Antonov AN-124, immatricolato RA-82042, volo VI-4066, nella tratta in servizio, non aveva imbarcato merce cargo, era decollato dalla pista 25 di Novosibirsk alle 12.08 locali (05.08GMT).
Nella fase iniziale di salita, alla quota di 1800 piedi/ground, dopo aver perso il contatto radio e segnale ATC, i piloti sono rientrati per l'atterraggio. Dopo una virata a circa 3,5 miglia di distanza, sulla pista 07 e concluso con un fuori pista di 200 metri oltre la stessa, è accertata l'avaria al propulsore n.2 nella fase di decollo, una sorta di “ uncontained failure”. Gli occupanti del quadrigetto non hanno riportato ferite, gravi e sostanziali danni alla fusoliera, propulsori ed ali.
Il velivolo era equipaggiato con 4 propulsori Lotare v D-18T e aveva fatto il primo volo nel 1991. 13 Novembre 2020
Uno dei due occupanti è deceduto, l'altro ferito! Lo schianto sul monte Breithorn, in provincia di Aosta, è avvenuto la notte del 25 ottobre. Uno dei due uomini a bordo è deceduto, l'altro è rimasto ferito, l’elicottero R44, immatricolato I-OLLI, è precipitato nei pressi di Cervinia.
Poco prima di mezzanotte, nella zona di Cime Bianche, a quota 3000 metri, in una zona impervia lontano dalle piste di sci. Il Soccorso Alpino Valdostano e Sagf hanno raggiunto l'elicottero e recuperato i due occupanti. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha avviato l’inchiesta di sicurezza. La visibilità sarebbe stata ridotta per la presenza di nubi in quota e per nebbia. 26 Ottobre 2020
Feriti i quattro membri di equipaggio! L'Antonov AN32, immatricolato OB-2120P, che è finito fuoripista il 14 Ottobre, dopo un atterraggio all'aeroporto Iquitos in Peru, aveva fatto il suo primo volo nel 1989.
Partito dallo scalo di Lima-Jorge Chavez International, il volo cargo Aer Caribe, con quattro membri di equipaggio, era in atterraggio alle ore 18.12 Z del 14 Ottobre, sulla pista 06, e aveva riportato problemi meccanici nell'estensione del carrello. Nel fuoripista laterale si sono spezzate le ali, la fusoliera si è troncata in due parti, si è attivato un rapido ed esteso incendio ed il mezzo è risultato completamente distrutto.
L'equipaggi si è salvato, anche se con ferite minori, è stato trasportato in ospedale. 16 Ottobre 2020
Il Monomotore precipitato ha causato tre vittime, pilota e due occupanti. La località dello schianto è nei pressi di Doubs, in prossimità del confine svizzero, tra Berna e Ginevra, intorno alle 10.15 locali.
Il velivolo Cirrus SR-22 SE Turbo immatricolato N918SE) rimasto coinvolto è un Cirrus SR-22 SE Turbo, il quale era decollato da Caen con destinazione Besançon-La Veze.
A circa 10 km dall'atterraggio, nella fase di crociera, dopo aver perso quota, schiantandosi in un bosco.
Il velivolo che operava per conto di Caen M C S Inc Trustee è andato completamente distrutto. 28 Settembre 2020
Incidente ad un velivolo da 9 posti utilizzato per lancio paracadutisti! Era domenica 20 Settembre, intorno alle 10.00 quando il velivolo Pilatus Porter PC6, immatricolato T7-SKY, dopo essere decollato dall'aeroclub del Migliaro, era impegnato nel lancio di paracadutisti nella frazione di Livrasco, nel comune di Castel Verde, in provincia di Cremona. Il Pilatus si sarebbe incendiato nella fase di volo. Cinque paracadutisti si sarebbero lanciati, prima dell'evento incidentale, mentre un sesto ed il pilota sarebbero rimasti incastrati a bordo.
Quali le cause e la dinamica incidentale? L'ipotesi del distacco di pezzo di ala, causata dalll'impatto con un paracadustista dovrà essere analizzata da ANSV che ha emanato uno specifico comunicato stampa con il quale informa dell'apertura di una specifica inchiesta di sicurezza.
I media riportano la testimonianza da terra: un cacciatore dopo un ascoltato una sorta di “botto” avrebbe visto il velivolo in picchiata verso il suolo, in una colonna di fumo. 21 Settembre 2020
Salvi il pilota di 71anni ed il passeggero! E' accaduto oggi, sabato 19 Settemebre, nel primo pomeriggio, nel corso dell'avvicinamento all’aviosuperficie “Villa Selva Airpark”. La successiva fase di atterraggio non è avvenuta per una manovra emergenziale con atterraggio di fortuna in un terreno di stoppie. Quali le cause?
Dopo aver sbattuto e distrutto una siepe al lato di una strada di campagna, si è staccata una ruota e, dopo la fuoriscita del pilota e del passeggero di 66anni dal cockpit, il Tecnam P92 biposto si è incendiato.
L'ultraleggero pur dopo essere stato spento, con l'intervento dei vigili del fuoco, con un’autopompa e un’autobotte inviata in supporto dal Comando di Teramo, è risultato distrutto. 19 Settembre 2020
Solo errori di progettazione e certificazione? “The House Transportation Committee” USA ha rilasciato un “investigative report” sul “caso Boeing”. La Commissione parlamentare Usa ha riscontrato una serie di irregolarità nella progettazione dell'aereo e nei Test di prova della FAA. Il “Report” di circa 250 pagine, sono elencate le “supposte irregolarità” che avrebbero causato i due crash che hanno determinato 346 vittime.
Da Mercoledì 16 Settembre si è potuto leggere che "a disturbing pattern of technical miscalculations and troubling management misjudgments" by Boeing, combined with "numerous oversight lapses and accountability gaps by the FAA." Lion Air Flight 610 crashed in October 2018, and Ethiopian Airlines Flight 302 crashed in March 2019, both Boeing 737 Max aircraft.
"The Max crashes were not the result of a singular failure, technical mistake, or mismanaged event," the committee report says. Instead, "they were the horrific culmination of a series of faulty technical assumptions by Boeing's engineers, a lack of transparency on the part of Boeing's management, and grossly insufficient oversight by the FAA."
Il Presidente dell'”House Transportation Committee Chairman” Peter DeFazio, ha sostenuto, tra l'altro:
-"both FAA and Boeing came to the conclusion that the certification of the Max was compliant" with FAA regulations”:
- “mind-boggling."
-"The problem is it was compliant and not safe. And people died";
-"clear evidence that the current regulatory system is fundamentally flawed and needs to be repaired."
In sintesi il “Report”, sostiene, come gli incidenti potrebbero essere derivati da una:"agghiacciante culmine di una serie di presupposti tecnici errati da parte dei tecnici della Boeing, una scarsa, ridotta, trasparenza da parte del management di Boeing e una supervisione inadeguata da parte della FAA". 18 Settembre 2020
Una frattura per il “pilota”! E' accaduto Martedi 15 Settembre: Non riuscendo a fare quota ha tentato una atterraggio d'emergenza.
Il deltaplanista residente a Ovaro, di 40 anni, dopo il decollo dal monte Tenchia ha cercato un atterraggio di emergenza nella zona di Casera Ramaz. L'impatto con il suolo non è stato quello auspicato e il 40enne ha riportato una frattura esposta alla gamba.
L'elisoccorso della Regione FVG, le squadre di terra del Soccorso alpino della stazione di Forni Avoltri, i soccorritori della Guardia di finanza di Tolmezzo e i vigili del fuoco sono prontamente intervenuti.
Il ferito è stato elitrasportato all'ospedale di Tolmezzo. 17 Settembre 2020
Salvi i due occupanti! Erano circa le 14.30 locali di Giovedì 10 Settembre, quando un Tecnam P2004 Bravo, con due occupanti, impegnato in un decollo Avio Superficie Il Falco di Mazzè – Chivasso-Torino - si è schiantato al suolo.
A bordo il pilota di 77anni ed un passeggero di 39anni, sono usciti dalla carlinga un attimo prima dell'incendio che si è propagato. L'impatto è avvenuto su una strada tra Rondissone e Mazzè sulla strada provinciale 90. L'aereo è andato distrutto. L'incendio è stato domato dall'intervento dei Vigli del Fuoco. 11 Settembre 2020
Ancora incidenti di Aviazione Generale! Stavolta è avvenuto a Comegliano Laudense, intorno alle 15.30, in un terreno adiacente via I Maggio a circa 300 metri da un gruppo di casa. Tra covoni nei pressi di roggia e del muro di cinta del cimitero.
I vigili del fuoco di Lodi sono rapidamente intervenuti nella località in prosismità della stessa cittadina.
Come spesso accade l'incidente è occorso nella fase di decollo. La dinamica e le cause sono ancora ignote ed il 56enne pilota, ferito, è stato estratto col cockpit dagli stessi pompieri.
Alcuni testimoni avrebbero riportato come il pilota, per lo spegnimento del motore, sarebbe stato impegnato in una sorta di atterraggio in emergenza. 7 Settembre 2020
Due gli occupanti, ma stavolta, solo feriti! Cosa è avvenuto nella fase del decollo dal campo volo del Comune della Destra Piave? L'ultraleggero si è schiantato a Fant di Santa Giustina, nel bellunese, intorno alle 19.00 di Venerdì 4 Settembre. Il velivolo Nando Groppo Trial del Campo di volo “Fant air club” si sarebbe incendiato nell'impatto con il terreno. L'immediata richiesta di soccorsi al 118 ha fatto arrivare i Vigili del fuoco con tre mezzi e 7 uomini che hanno spento le fiamme. 5 Settembre 2020
Ancora un incidente in pochi giorni, due le vittime! Da un lato l'ANSV - Agenzia nazionale sicurezza volo ha aperto una inchiesta di sicurezza a seguito dell’incidente occorso ieri 26 agosto all’aeromobile Aviamilano P-19, immatricolato I-CAVL, dall'altro la Procura di Castrovillari (Catanzaro) che ha disposto l’autopsia sui corpi dei due 66enni deceduti nello stesso incidente di Cassano allo Jonio.
Il monomotore P-19 Aviamilano si è schiantato in un aranceto, ed ha preso fuoco, con i due componenti intrappolati nell'incendio. Le cause e la dinamica conclusiva del volo saranno indagate. Il velivolo, all'origine, era partito dal Piemonte, dalla zona di Vercelli.
Dopo una sosta/transito a Corigliano Rossano, aveva operato anche dall’aviosuperficie “Sibari Fly”. La segnalazione dell'incidente è stata fatta dal proprietario di un terreno vicino, che aveva sentito una forte esplosione.
Ritrovato anche il pilota, il giorno dopo! Era partito lunedì 24 Agosto da Borghetto Vara, era diretto alle Cinque Terre. La segnalazione del mancato arrivo era stata fatta dai famigliari. L'allarme e la ricerca de vigili del fuoco non avevano portato ad una rapida identificazione del 58enne pilota e del deltaplano con ali di colore bianco ed arancione. In volo tra le 11 e le 13.00 dello stesso giorno.
L'intenzione, a detta della figlia, sarebbe stata di volare per circa 60 minuti sulla zona a mare. Era decollato dal campo base della associazione sportiva di Borghetto Vara. Il giorno dopo, 25 Agosto, è stato ritrovato, prima il mezzo, in seguito il pilota deceduto, in una zona boschiva, precipitato a pochi chilometri da casa, nei pressi di monte Bardellone, in val di Vara. 27 Agosto 2020
Sette vittime su otto occupanti! L'Antonov 26B della South West Aviation operava da quasi 40anni, aveva fatto il primo volo nel 1981 e aveva a bordo 3 membri di equipaggio e 5 passeggeri.
Sabato 22 agosto l'AN26B Cargo, immatricolato YI-AZR, era in decollo dalla pista di Juba nel Sud Sudan, avrebbe perso quota impattando su una fattoria presso il quartiere Hai Referendum, a circa 3 miglia dall'inizio pista , intorno alle ore 08.30 locali (05.30z).
L'Antonov 26, trasportava un carico pannelli solari e di paghe in moneta/contanti ed aveva per destinazione l'aeroporto di Aweil, anch'esso in Sud Sudan. 25 Agosto 2020
E' accaduto nella mattinata di domenica 23 Agosto! La causa del decesso, tuttavia, probabilmente, potrebbe non essere stata la perdita di controllo del parapendio o un suo malfunzionamento, ma la caduta in una canale ENAC e annegamento. La zona è la piana che da Domo porta a Villadossola, nell'alessandrino. Il corpo della ragazza recuperato dai soccorsi nel canale, probabilmente, nella fase di atterraggio, in prossimità del campo volo di frazione Siberia alle porte di Domodossola. 24 Agosto 2020
Deceduto il pilota! Dopo che l‘ANSV aveva aperto una inchiesta di sicurezza sull’incidente che, lo scorso 15 agosto, aveva coinvolto l’aliante DG-800B, immatricolato HB-2342, nel territorio di Alto Sermenza, in Valsesia, a circa 2000 metri di altitudine, ecco un nuovo incidente.
Un deltaplano a motore, in mattina all'alba (poco dopo le 06.00), mentre era in volo in un'area vicina alla pista di volo dell'Oasi del Re in prossimità di Marina di Modica, in provincia di Ragusa, si è schiantato al suolo. Il pilota, un 50enne, ha perso la vita. I soccorsi, il personale dei vigili del fuoco e 118, prontamente intervenuto ha solo potuto spegnere le fiamme, e constatare il decesso. 18 Agosto 2020
Morto il pilota! L'incidente è avvenuto nel pomeriggio del 15 Agosto. Il velivolo è precipitato in Piemonte, fra le montagne della Valsesia (Vercelli). Il pilota è un cittadino svizzero di 70anni. I soccorsi hanno constatato l'esito dello schianto, ma, al momento non si hanno notizie dell'aeroporto di partenza, la destinazione e le dinamiche che hanno determinato l'incidente. 17 Agosto 2020
La safety area (RESA) è di 93 m x 90 m. ICAO raccomanda 240 m. E' avvenuto il 7 Agosto 2020, volo 1344. Un Boeing-737-800, immatricolato VT-AXH della Air India Express, è finito oltre la finepista 10 (runway excursion), lunga 2845 metri dello scalo Kozhikode-Kerala Airport, India.
Il volo era decollato con 184 passeggeri e 7 membri di equipaggio da Dubai Airport-United Arab Emirates alle 10.15 UTC, atterrato alle ore 14.11 UTC (19.45 LT) con una procedura ILS sulla pista 10, ha proseguito la corsa oltre la stessa pista arrestandosi in un avvallamento profondo 35 metri, spezzandosi in due tronconi e incendiandosi. Al momento sono stati registrati 16 vittime ed oltre 130 feriti. Le condizioni meteo registravano vento moderato (260/12) con pioggia recente e moderata. Il velivolo era in servizio da 13 anni e 9 mesi. 7 Agosto 2020
Il pilota è stato elitrasportato in ospedale! Il l'incidente è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 5 Agosto. Dopo il decollo dall’aeroporto di Calcinate del Pesce, il Standard Cirrus, immatricolato D-1251 è precipitato in una boscaglia nella zona di Piancavallo (VB). Il pilota ha potuto abbandonare la cabina del velivolo, con escoriazioni e traumi minori. L'aliante è rimasto incastrato tra i rami e gli alberi. Non si conoscono le cause dell'impatto e/o perdita di controllo del velivolo. L’ANSV ha aperto una inchiesta di sicurezza. 6 Agosto 2020
In emergenza al Pevero Club di Porto Cervo! E' accaduto giovedì 30 Luglio. Incolumi i due occupanti. Era decollato dall’Aviosuperficie di San Teodoro ed ha completato il volo sul green del Pevero Club, in prossimità della buca n. 9. La causa, a detta dei due occupanti, mentre volavano all'altezza di Arzachena, dopo un iniziale malfunzionamento, sarebbe stata una avaria al propulsore.
L'atterraggio di emergenza è avvenuto sulla distesa del green del Pevero Golf Club. Danni limitati anche al velivolo, elica, motore e carrello. I frangenti della planata sul green, probabilmente, sono stati osservati dal personale e dagli ospiti della terrazza del ristorante dell’esclusivo Golf club della Costa Smeralda. 1 Agosto 2020
Era scomparso sabato, intorno alle 18.30 del 25 Luglio! Nelle ricerche sono intervenuti Polizia cantonale, l’Esercito, REGA, Soccorso alpino svizzero, Guardie di confine, il Care Team e altri soccorsi. Il pilota di parapendio, un ticinese di 35 anni stava volando sulle montagne tra l’Ossola e la Svizzera. Dopo le prime ricerche, ripetute lunedì, martedì e marcoledì scorso, operazioni che si erano concentrate soprattutto in Canton Ticino (in Vallemaggia dove era stata rintracciata la cella del suo telefono. Nella giornata del venerdì 31 luglio, introno alle 11.30, è stato trovato il corpo del 34enne parapendista svizzero, domiciliato nel Locarnese.
Il ritrovamento è stato eseguito con l’impiego di un elicottero dell’esercito Eurocopter EC635), in una zona impervia, a circa 1700 metri, della valle del Chignolasc. 31 Luglio 2020
E' Estate, ancora un incidente di A.G.! Lo schianto è avvenuto in mattinata, tra i campi in prossimità dell’autostrada A21Torino-Piacenza.
A bordo il pilota 76enne trasportato in codice giallo al San Matteo di Pavia, non sarebbe in pericolo di vita. L'impatto è avvenuto nel territorio comunale di Arena Po, nei pressi della carreggiata sud.
L'ultraleggero, mentre era in atterraggio in un campo di volo adiacente, avrebbe sbattuto contro un cavo dell'alta tensione, provocando un conseguente incendio della sterpaglia a terra nei paraggi del velivolo.
Il rapido intervento dei vigili del fuoco e dei soccorsi, in aggiunta ai tecnici dell'ENEL, ha permesso l'estinzione dell'incendio ed il ripristino della corrente elettrica. 23 Luglio 2020
E' accaduto sabato 18 Luglio! L'incidente è avvenuto intorno alle 11.30 ed ha riguardato un aliante Duo Discus T, immatricolato D-KSEI con due occupanti. L’aeromobile di traino era decollato dall’aeroporto di Calcinate del Pesce (VA), e causa un rientro immediato di cui non sono note le ragioni, il velivolo ha completato il suo volo con un ammaraggio nel Lago di Varese.
L'aliante, un tipo utilizzato per addestramento, è risultato distrutto mentre i due occupanti hanno riportato lievi ferite. L'ammaraggio “controllato?” sarebbe avvenuto nel territorio di Buguggiate. Ed è stato osservato da numerosi gitanti in riva al lago. Sono intervenuti i vigili del fuoco con il supporto del soccorso acquatico, il Reparto Volo Lombardia, il «Drago 82» e il nucleo sommozzatori di Milano, per il recuperare aliante e occupanti. ANSV ha aperto una inchiesta. 20 Luglio 2020
E' stato ritrovato sul fondale del fiume Tevere! Due le vittime, pilota e accompagnatore, dell’incidente occorso ieri 10 Luglio. L'elicottero ultraleggero era un velivolo autocostruito, immatricolato I-9679, è finito nel Tevere, nella zona di Nazzano (Roma), L’ANSV ha aver aperto l’inchiesta di sicurezza. Quali le possibili circostanze e le cause del crash in volo che lo avrebbe fatto precipitare in una zona della riserva naturale di Nazzano Romano? Alcuni testimoni, impegnati in bird-watching, lo avrebbero visto cadere nel pomeriggio, intorno alle 16.00, dopo l'impatto in volo con fili di alta tensione. 11 Luglio 2020
I media rivelano: per il “cargo” è il quarto incidente in una settimana! Il Boeing 787-9 United Airlnes, immatricolato N27958, UA-2860, era decollato il 7 Luglio, ore 20.13 locali, dalla pista 25, dopo aver dichiarato emergenza ha fermato la quota di salita a livello 150. Dopo aver ridotta la velocità sotto 300 kts, ha consumato e scaricato carburante nel Tirreno, prima di portarsi all'atterraggio sulla pista 16 Destra di Fiumicino. La velocità di atterraggio è stata di 191 Kts, sopra la norma, a causa di una avaria, si sospetta, al sistema/meccanismo flap/slats. L'atterraggio è risultato regolare, senza alcuna conseguenza sull'aeromobile, che ha proseguito il rullaggio verso il parcheggio
Il Boeing 787-9 Dreamliner, è stato consegnato alla United Airlines nel Settembre 2015 con 4.8 anni di operatività. I media hanno rivelato che lo stesso aeromobile ha registrato tre altri incidenti nell'arco negli ultimi setti giorni. Era rientrato dal volo due volte dopo il decollo dall'aeroporto Narita di Tokyo-Giappone lo scorso 2 Luglio e il 3 Luglio per inconvenienti al sistema “leading edge flaps”. Di estensione e retrazione degli slats. L'ultimo incidenti lo scorso 5 Luglio a San Francisco. Da San Francisco a Chicago e quindi a Roma Fiumicino. Da Fiumicino il Boeing 787-9 aveva destinazione Newark NJ– USA. 9 Luglio 2020
Dopo le ultime due tragedie aeree ed altri recenti inconvenienti gravi. Quanti incidenti minori e schianti al suolo sono avvenuti nel recente periodo? Quanti nl corso degli ultimi 12 mesi? Quali inchieste sono state attivate oltre a quelle dell'ANSV? Il ruolo dell'ENAC e dell'Aeroclub Italia sono alcune delle considerazioni proposte dall'interrogazione presentata dall'onorevole Carmela Grippa (M5S).
Indispensabile aprire una specifica “inchiesta parlamentare” con esperti nazionali ed EASA, extra ENAC e ANSV.
"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere, premesso che:
nelle scorse settimane si è appreso dalla stampa di due tragedie che hanno coinvolto due ultraleggeri, aereli destinati esclusivamente al volo da diporto. In ultimo, e a pochi giorni dal velivolo biposto che si è inabissato nel Tevere a Roma, un ultraleggero con a bordo due giovani promesse del nuoto è precipitato pochi secondi dopo il decollo a Nettuno, a pochi chilometri dalla capitale. Per i due atleti non c'è stato nulla da fare. Toccando terra il piccolo aereo si è incendiato ed in pochi istanti è stato completamente avvolto dalle fiamme. Le due vittime, il pilota Gioele Rossetti, 23 anni romano, ed il passeggero Fabio Lombini, 22enne di Castrocaro Terme, erano atleti della Fin e Lombini era stato finalista anche agli europei di vasca corta a Copenaghen;
sul sito web istituzionale (www.ansv.it) dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ad oggi è possibile consultare solo il 'Rapporto informativo sull'attività svolta e sulla sicurezza dell'aviazione civile in Italia - Anno 2019'. Esso fa il punto sull'attività svolta dall'Ansv nel periodo 1° gennaio-31 dicembre 2019 e sul livello generale di sicurezza dell'aviazione civile in Italia, così come previsto dall'articolo 4, paragrafo 5, del regolamento (Ue) n. 996/2010;
tra le informazioni più significative contenute nel rapporto in questione si segnalano le seguenti: nel 2019, l'Ansv ha aperto 36 inchieste di sicurezza per incidenti/inconvenienti gravi, occorsi, in Italia, ad aeromobili civili; giova ricordare, in proposito, che un evento investigato non è sempre necessariamente catastrofico. Ansv ha altresì accreditato propri investigatori in 54 inchieste di sicurezza aperte da autorità investigative straniere a seguito di incidenti/inconvenienti gravi, occorsi all'estero, ad aeromobili civili di interesse italiano (cioè iscritti nei registri italiani o progettati/costruiti in Italia o eserciti da operatori nazionali);
il 17 novembre 2010 è entrato in vigore, con decreto del presidente della Repubblica 9 luglio 2010, n. 133, il nuovo regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1985, n. 106, concernente la disciplina del volo da diporto o sportivo pubblicato in (Gazzetta ufficiale, serie generale, n. 193 del 19 agosto 2010 - Supplemento ordinario n. 197)–:
se il ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza ritenga di adottare per approfondire la sicurezza del comparto del volo diportistico nonché per chiarire le modalità dell'accaduto, anche tramite il coinvolgimento degli enti preposti alla regolamentazione, al controllo e alla sicurezza dei voli civili e, in particolare, per accertare: la proprietà dell'ultraleggero, le manutenzioni, le revisioni, i collaudi e le omologazioni dello stesso; il soggetto alla guida, il conseguimento ed il mantenimento delle idonee abilitazioni al volo da parte di quest'ultimo;
se non ritenga di avviare eventualmente una riflessione sulla necessità di adottare iniziative per modificare la normativa vigente in materia, rispetto al peso del velivolo ed alle prescrizioni di sicurezza da rispettare prima di ogni impiego". 4 Luglio 2020
Ferito il pilota! Un 56enne di Arta Terme (Friuli) era alla guida di un elicottero monoposto Konner, nelle campagne di Caorle nel Veneto intorno alle 16.00 quando ha tentato un atterraggio di emergenza nella zona di Caposile. La cronaca riporta come, causa una avaria al motore, incerto tra un ammaraggio sul fiume Livenza e un crash-landing su alcuni campi di granoturco, avrebbe toccato “terra” con danni sostanziali all'elicottero ultraleggero presso la Strada dei Salici,.
Sarebbe stato lo stesso pilota ad attivare i soccorsi con un telefonino. Era decollato dall'aviosuperficie di Amaro presso Tolmezzo in Friuli con destinazione Caorle. 29 Giugno 2020
ANSV ha aperto una inchiesta sull'Eurocopter Ecureuil! L'incidente si è verificato intorno alle 12.00 nei pressi di Collesano in Provincia di Palermo. Un elicottero della società Helixcom stava operando a ridosso di una parte rocciosa, nei pressi di abitazioni, in via Isnello, quando con un boato si è registrato lo schianto su un costone.
L'Ansv (Agenzia nazionale sicurezza volo) ha aperto l'inchiesta di sicurezza sull’incidente che ha riguardato l’elicottero AS-350B3, immatricolato I-MLTA. Il pilota e l'operaio al suolo colpito da parti dell'elicottero sono stati recuperati dai soccorsi e trasportati in ospedale. Non avrebbero riportato ferite di sorta. Numerosi presenti avrebbero ripreso foto e video dell'incidente, con l'elicottero che, in parte, scivolando sulle roccie sui terreni sottostanti, si sarebbe incendiato. Spezzoni dell'elicottero sono stati trovati anche a 500 metri di distanza. 22 Giugno 2020
Dopo pochi giorni, un secondo incidente nella zona di Roma! Erano le 10.40 quando, dopo il decollo dalla pista di Nettuno, un ultraleggero Tecnam-P92S, immatricolato I-8534, della scuola di volo Crazy Fly, è precipitato. I due occupanti sono deceduti, non si ha notizia sulle eventuali cause. Il pilota era un 23enne, nell'impatto/schianto, avvenuto nella prospiciente via Avezzano, il velivolo si è incendiato. L'intervenuto dei vigili del fuoco, con cinque mezzi, i carabinieri, la polizia ed il personale medico del 118 non ha potuto che constatare il disastro. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto un'inchiesta di sicurezza. 1 Giugno 2020
Un disperso, l'allievo pilota! Erano circa le 15.00 del 25 Maggio 2020 quando il Diamond DA20 C1 Eclipse, immatricolato I-DADL, con due persone a bordo, un istruttore ed un allievo, poco dopo il decollo, ha tentato un ammaraggio .
La zona del fiume Tevere, dove dopo aver toccato l'acqua, il biposto si è inabissato è quella tra via Vitorchiano e l'aeroporto dell'Urbe. Una qualche avaria (piantata motore?) al propulsore del velivolo della scuola di volo dell'Urbe, sarebbe la causa della perdita di quota ed il tentativo, in emergenza, di gestire la situazione. L'istruttore pilota, liberatosi dalle bretelle, si è salvato, mentre l'allievo, al momento, risulta ancora disperso. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto l'inchiesta di sicurezza. 26 Maggio 2020
Del tutto ignote le cause dell'avaria (?) che avrebbe reso inagibili i motori. L'incidente ha coinvolto il volo PK803, A320-2140, immatricolato AP-BLD della PIA, Pakistan International Airlines, decollato il 22 Maggio da Lahore con destinazione Karachi (Pakistan). Partito alle ore 13:05 locali era atteso a Karachi intorno alle 14:45 locali. Autorizzato all'atterraggio sulla pista 25 Sinistra, alle ore 14,.35 l'equipaggio aveva comunicato l'inizio di una riattaccata per problematiche alla mancata estensione del carrello. Avendo richiesto il rientro sulla stessa pista 25 Sinistra, procedura ILS, era stato istruito ad una prua 110° e la salita a 3000 piedi, nella successiva manovra per l'atterraggio, dopo aver segnalato il May Day per lo spegnimento dei due propulsori CFMI-CFM56-5B4/P(lost engines) era stato autorizzato all'atterraggio, a scelta, su una delle due piste.
L'Airbus 320 è precipitato sui caseggiati identificati Model Colony, palazzine multipiano, a cira 500 metri, lateralmente all'inizio pista 25 Sinistra. A bordo era imbarcato un equipaggio di otto persone e 99 passeggeri, l'aeromobile A 320-214 operava da anni e 9 mesi. Le condizioni meteo erano, sostanzialmente, buone, vento di 14 kts in asse pista. L'aeromobile si è spaccato in almeno tre tronconi, incendiandosi, in parte. Il pronto intervento sei soccorsi avrebbe salvato alcune delle persone a bordo. Non si hanno notizie di vittime tra gli abitanti del complesso di palazzine impattato nello schianto. 22 Maggio 2020
Anomalo incidente all'aeroporto Austin-Bergstrom (Texas). IL 7 maggio, intorno alle 20.10 locali il B-737-7H4 (WL), immatricolato N401WN, della Southwest Airlines volo WH1392 proveniente da Dallas era nella fase di atterraggio sulla pista 17 Destra. I piloti hanno riportato alle “torre” la presenza di una persona.
In seguito la vittima identificata, era un giovane di 22 anni, gli interrogativi sulla presenza non sarebbero stati ancora risolti.
La sequenza delle trasmissioni tra i piloti ed il controllore ATC di torre è stato il seguente:
20:06:49 (SWA1392): Tower, good evening, Southwest 1392, approaching JEDYE for the ILS 17R
20:06:55 (Austin Tower): Southwest 1392 ??? runway 17R, cleared to land.
20:06:59 (SWA1392): Cleared to land 17R, Southwest 1392.
20:12:17 (Austin Tower): Southwest 1392 ??? golf, taxi ??? golf-golf ??? ((possibly golf, then golf-2))
20:12:21 (SWA1392): Tower, stand by, 1392.
20:12:26 (SWA1392): Tower, tower, Southwest 1392, we believe there might be a person on the runway.
20:12:32 (Austin Tower): -west 1390, re...Delta 819 go around, uh, fly heading 175, maintain 3000
20:12:38 (Delta 819): Heading 175 at uh 3000, Delta 819
20:12:41 (Austin Tower): Southwest 1392 uh, where exactly do you see the man?
20:12:46 (SWA1392): Well they uh, they're behind us...they're behind us right now.
20:12:58 (Austin Tower): Southwest 1392 roger, so you saw them just as you touched down?
20:13:02 (SWA1392): Affirm
20:13:05 (Austin Tower): 1392 roger, your discretion taxi via golf-golf to your ???
20:13:13 (SWA1392): Tower, Southwest 1392, we're gonna turn onto golf and hold position.
20:13:17 (Austin Tower): 1392, r-
20:13:52 (Austin Tower): Any op vehicles on frequency?
20:14:35 (Austin Tower): OP200 ground, uh, two ??? are reporting that a Southwest ??? somebody possibly on runway
20:14:46 (Austin Tower): Affirmative, uh, the Southwest has parked on golf right now, they're just holding on position uh, they said when they touched down on runway 17R, they spotted somebody on foot on the runway out there.
20:15:26 (???): Affirm, I'm on ground frequency sir.
20:16:47 (Austin Tower): (mostly unclear, but may be to close runway 17R)
20:17:27 (Austin Tower): Southwest 1392, I have a number for you to copy down, the uh supervisor would like to talk to you um, just, if you have any more questions.
20:17:35 (SWA1392): And uh we're ready
20:17:36 (Austin Tower): 1392, that number is 512-***-**** ((censored for privacy))
((tower and SWA1392 continue their discussion up to 20:18:38 after SWA1392 is informed to continue taxiing) 15 Maggio 2020
Flotta arzilla: da quanti anni era in servizio? Il volo FX-454 Fedex Federal Express - McDonnell Douglas MD-11, immatricolato N619FE era decollato, intorno alle 12.40 locali, dalla pista 22 di San Antonio,TX con destinazione Memphis,TN (USA) con tre membri di equipaggio.
Era Lunedì 7 Aprile ed il cargo MD 11 ha continuato la salita raggiungendo la quota di crociera di FL370. In seguito è atterrato sulla pista sulla pista 18C di Memphis, circa 85 minuti dopo.
Solo un controllo di ispezione, nel corso del transito a terra dell'aeromobile è stata evidenziata la mancanza del suddetto ruotino. 9 Aprile 2020
“Accidents” ovvero gli “incidenti aeronautici” (esclusi inconvenienti gravi e inconvenienti). La Iata (International Air Transport Association) ha reso disponibile on-line il Safety Report l 2019. I dati relativi al numero degli incidenti occorsi ha rivelato un miglioramento del livello di Safety delle aerolinee, sia in relazione al 2018, quando alla media dei cinque anni precedenti. La presentazione on-line del testo introduttivo del 56 Safety Report ha elencato il numero degli incidenti registrati e la loro localizzazione regionale/continentale.
“The airline industry saw its safety performance improve again in 2019, as the number of total accidents, fatal accidents and fatalities all declined compared to 2018 as well as to the five-year trend lines, even as the number of flights rose to a record 46.8 million. Airlines on the IATA Operational Safety Audit (IOSA) registry—which includes all IATA airlines—outperformed airlines that are not on the registry.
Loss of control-inflight and hard landings caused the highest number of fatalities in 2019, reinforcing the need to continue identifying risks and threats and take steps to mitigate them.
The 56th edition of the Annual Safety Report (2019), includes in-depth review of these and other global and regional aviation statistics, including:
Essential insight into global and regional accident rates and contributing factors
Maintenance Errors Analysis from the Global Aviation Data Management programs
Regional overview of the safety metrics and corresponding activities for targeted risk management
Did you know?
4.54 billion travelers, the equivalent of more than half the world’s population flew safely on 46.8 million flights in 2019
There were 53 aircraft accidents and 240 fatalities in 2019.
The all accident rate (including Substantial Damage and Hull Loss accidents for IATA and non-IATA jets and turboprops) improved from 1.36 accidents per million sectors in 2018 to 1.13 in 2019. The 2019 all accident rate of 1.13 was also an improvement over the rolling five-year average rate of 1.56 per million sectors for 2014-2018.
The number of fatalities in 2019 decreased compared to 2018 (240 vs. 523)
The all accident rate for airlines on the IOSA registry was 0.92 per 1 million sectors, versus 1.63 for non-IOSA
All major 2019 safety performance indicators improved compared to 2018 and to the average of the 2014-2018 period as shown below:
There were also 7 fatalities on the ground in the accident involving Busy Bee Congo
“The safety and wellbeing of our passengers and crew is aviation’s highest priority. The release of the 2019 Safety Report is a reminder that even as aviation faces its deepest crisis, we are committed to making aviation even safer. Based on the 2019 fatality risk, on average, a passenger could take a flight every day for 535 years before experiencing an accident with one fatality on board. But we know that one accident is one too many. Every fatality is a tragedy and it is vital that we learn the correct lessons to make aviation even safer,” said Alexandre de Juniac, IATA’s Director General and CEO.
Jet hull loss rates by region of operator (per million departures)
Five regions showed improvement in 2019 compared to the previous five years (2014-2018) in terms of the jet hull loss rate.
REGION
2019
2014-2018
Global
0.15
0.24
Africa
1.39
1.01
Asia Pacific
0.00
0.30
Commonwealth of Independent States (CIS)
2.21
1.08
Europe
0.00
0.13
Latin America and the Caribbean
0.00
0.57
Middle East and North Africa
0.00
0.44
North America
0.09
0.17
North Asia
0.15
0.00
Turboprop hull loss rates by region of operator (per million departures)
All regions except for Latin America and the Caribbean showed improvement when compared to their respective five-year rates. Accidents involving turboprop aircraft represented 41.5% of all accidents in 2019 and 50% of fatal accidents.
REGION
2019
2014-2018
Global
0.69
1.40
Africa
1.29
5.40
Asia Pacific
0.55
0.87
Commonwealth of Independent States (CIS)
15.79
16.85
Europe
0.00
0.15
Latin America and the Caribbean
1.32
0.26
Middle East and North Africa
0.00
3.51
North America
0.00
0.67
North Asia
0.00
5.99
IOSA
In 2019, the all accident rate for airlines on the IOSA registry was nearly two times better than that of non-IOSA airlines (0.92 vs. 1.63) and it was more than two-and-a-half times better over the 2014-18 period (1.03 vs. 2.71). All IATA member airlines are required to maintain their IOSA registration. There are currently 439 airlines on the IOSA Registry of which 139 are non-IATA Members.
Fatality Risk
Fatality risk measures the exposure of a passenger or crew to a catastrophic accident with no survivors. The calculation of fatality risk does not consider aircraft size or how many were on board. What is measured is the percentage of fatalities among those on-board. This is expressed as fatality risk per millions of flights. The 2019 fatality risk of 0.09 means that on average, a person would have to travel by air every day for 535 years before experiencing an accident with at least one fatality. On average, a person would have to travel every day for 29,586 years to experience a 100% fatal accident.” 7 Aprile 2020
Aereo distrutto, con otto vittime! Il IAI -124 Westwind della Lion Air era impegnato nella fase di decollo, domenica 29 Marzo intorno alle 20.00 locali, dalla pista 24 dell'aeroporto di Manila-Ninoy Aquino International Airport (MNL) nelle Filippine con destinazione Tokyo-Haneda i Giappone. Il volo RP-C5880 era un volo ambulanza con 2 persone di equipaggio e sei passeggeri. Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 1981. 30 Marzo 2020
L'incidente è avvenuto Domenica 1 Marzo 2020. Un velivolo Tecnam P-92 immatricolato “germania” è precipitato nella fase di decollo dalla pista di UL-Flugplatz Hoym in Germania Si è schiantato al suolo per cause imprecisate. Le due vittime sono un uomo di 52 anni ed una donna di 36. 3 marzo 2020
Lievi ferite per il pilota! Il pilota era impegnato nella fase di aterraggio sulla pista dell'aviosuperficie Arca-Bessica nel Comune di San Zenone degli Ezzelini (Vicenza), quando si è schiantato tra i filari di un vigneto. E' accaduto intorno alle 17.30 di Sabato 29 Febbraio. Quali le cause?
Al momento le notizie sono poche, salvo il velivolo distrutto ed il pilota ricoverato al pronto soccorso di Castelfranco Veneto per un lieve trauma cranico ed una frattura ad una caviglia. L'ultraleggero era pilotato da un 71enne di Castelfranco, ex colonnello dell’Esercito. Era decollato dalla stessa pista.
Giovedì 27 Febbraio 2020. Come spesso accade le notizie sono ancora frammentarie. L'incidente sarebbe avvenuto poco dopo mezzogiorno e avrebbe interessato un velivolo Partenavia P 66 C, immatricolato I-IABS, della scuola di volo localizzata all'aeroporto Canova. Il velivolo avrebbe perso una ruota nella fase di atterraggio & decollo, touch&go, con istruttore e allievo ai comandi, l'aeroporto Canova è stato immediatamente chiuso al traffico. Il distacco del ruotino anteriore avrebbe causato una dinamica con l'elica che ha toccato il manto asfaltato della stessa pista. Il pilota addestratore avrebbe preso i comandi e controllato il velivolo che avrebbe potuto finire fuoripista. L'intervento dei vigili del fuoco e dei mezzi di emergenza avrebbe constatato l'incolumità degli occupanti e, in seguito, la rimozione del Partenavia. 29 Febbraio 2020
Si è verificato Sabato 15 Febbraio, salvi gli occupanti! E' accaduto intorno alla 14.00 che una chiamata ha allertato i Vigili del Fuoco del Comando di Latina, e informato di un velivolo precipitato nelle campagne tra Cisterna di Latina e Aprilia, in zona Campoverde, in prossimità di via Carano.
A bordo un uomo e una donna, probabilmente pilota e accompagnatore.
Al momento non si hanno notizie specifiche sull'incidente, il velivolo, dalle foto, appare parzialmente distrutto e l'ANSV non ha, ancora, qualora di sua competenza, aperto una investigazione. 17 Febbraio 2020
Incidente del 12 Febbraio 2020! Le vittime sono l'istruttore ed il giovane allievo, occupanti del velivolo schiantatosi intorno alle 09.10 del mattino in contrada Cannellazza nelle campagne di Carlentini nel siracusano. Il Tecnam P-2002JS, immatricolato I-CTAC era decollato per un volo di addestramento dall'aero Club di Catania. Nell'impatto il velivolo si è incendiato i soccorsi hanno solo potuto constatare la realtà: rottami e aereo distrutto. La Procura di Siracusa e l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) hanno aperto un'inchiesta. 13 Febbraio 2020
L'incidente di Martedì 11 Febbraio 2020, intorno alle 09.52 locali. Un velivolo Tecnam P2002S, immatricolato I-B276, è precipitato poco dopo il decollo dall’aviosuperficie Reno Air Club di Argelato. Nello schianto avvenuto nelle campagne bolognesi fra Boschetto e Malacappa, al margine di un fiume, il velivolo si è incendiato ed è rimasto distrutto. Il pilota a bordo, solo occupante, è l'unica vittima. Aveva 23 anni.
Era stato estratto dalla carcassa in gravi condizioni e trasportato in eliambulanza al Maggiore di Bologna. I vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente, hanno spento l'incendio. ANSV, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, ha inviato un proprio investigatore ed aperto una inchiesta. 12 Febbraio 2020
Sono stati registrati solo due/tre feriti minori! E' toccato, stavolta, all'aeromobile della UTAir, volo 595, Boeing 737-524, immatricolato VQ-BPS. Con un atterraggio a circa 15 metri prima della pista asfaltata il carrello principale si è schiantato (schiacciato/rientrato a seguito di una toccata pesante) nella fase del “touchdown” sulla pista 13 dell'aeroporto Usinskin Russia.
Era decollato da una pista dell'aeroporto di Moscow's Vnukovo di Domenica 9 Febbraio 2020, con 94 passeggeri e 6 membri di equipaggio atterrando intorno alle 12.20 locali.
Il Boeing 737-500 senza controllo si è posizionato perpendicolarmente alla stessa pista. Gli occupanti hanno abbandonato il velivolo con una evacuazione rapida, attraverso gli scivoli sulle ali, prima dell'arrivo dei soccorsi.
Le condizioni meteo, con temperature di circa -20 gradi e leggera neve depositata a terra, visibilità di circa 1200 metri-RVR 1700 mt, risultavano comunque buone. Le luci di avvicinamento e atterraggio sarebbero state spente e/o non funzionanti. Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 1997 ha subito danni sostanziali alla struttura e fusoliera. 10 Febbraio 2020
Vento in coda e fusoliera spezzata in tre tronconi! L'incidente è avvenuto intorno alle 18.20 locali di Mercoledì 5 Febbraio dopo l'atterraggio all'aeroporto Sabiha Gokcen di Istanbul. Il volo 2193 della Pegasus Airlines flight 2193, Boeing 737-800-86J (WL), immatricolato TC-IZK, era decollato dallo scalo di Izmir in Turchia con 177 passeggeri e 6 membri di equipaggio ed era atterrato sulla pista 06. I piloti stavano atterrando, con vento segnalato, leggermente trasversale e piovaschi su una lunghezza pista di 3000 metri: una operazione di volo, uno scenario che, sembrava, del tutto “ordinario”.
Nella fase conclusiva della planata in pista il vento avrebbe, cambiando direzione e diventando in coda, intensificato l'intensità a 11 kts con raffiche a 30kts. Alcune segnalazioni, da verificare, hanno riportato anche punte di raffiche di fino fino a 63 kts.
Dopo la toccata del carrello principale in pista, un atterraggio lungo, a circa 1900 metri dalla testata ed a velocità elevata (193 kts), l'aeromobile avrebbe virato sulla sinistra, finendo in un canalone laterale profondo oltre 10 metri, a circa 170 metri oltre la stessa pista. L'impatto con il terreno e la recinzione laterale del sedime aeroportuale avrebbe spezzato ali e fusoliera in tre tronconi. I soccorsi, immediatamente intervenuti, dopo aver spento un principio di incendio – un propulsore di è staccato dalla fusoliera - hanno evacuato passeggeri ed equipaggio. Almeno tre sono le vittime registrate, mentre oltre un centinaio di passeggeri sono stati ricoverati, con ferite gravi e minori, negli ospedali della zona. Il Boeing 737-800 aveva fatto il primo volo nel 2009. 6 Febbraio 2020
Provvedimento comunicato alla FAA il 16 Gennaio 2020: “Pitch control incident”. La flotta di Embraer ERJ-175 è, complessivamente di oltre 600 velivoli e opera in ogni Continente, nell'Aviazione Commerciale e in quella Militare. Sono interessate trentuno aerolinee civili.
L'intervento della NTSB-USA è avvenuto dopo le indagini preliminari a seguito dell'incidente che ha coinvolto il volo 4439 della Republic Airways lo scorso 6 Novembre 2019. I piloti avevano dichiarato una emergenza subito dopo il decollo da una pista dell'Atlanta-Hartsfield-Jackson International Airport negli USA.
Un anomalo, non intenzionale comportamento dell'automatismo del trim aveva reso ingovernabile il velivolo. Il comandante ed il primo ufficiale avevano potuto ri-prendere un “precario” controllo positivo dell'aeromobile solo con un intervento sui comandi “simultaneo a quattro mani”. Il rientro all'atterraggio, in 15 minuti, è stato comunque possibile, senza altre conseguenze.
Sarebbero i corso analisi ed ispezioni sull'intera flotta Embraer ERJ-170/175/190/195 and Lineage 1000 series airplanes. 30 Gennaio 2020
Incidente aereo e/o guerriglia in alta quota? Lunedì 27 Gennaio intorno alle 13.10 locali, il Bombardier E-11A, immatricolato 11-9350, è precipitato in Afghanistan, nella provincia di Ghazni. Le informative sull'incidente occorso sono del tutto anomale e rimandano anche al possibile abbattimento: colpito da un missile lanciato dai Talebani.
Se inizialmente il comunicato dello schianto, avvenuto a seguito di un incendio e/o esplosione in volo, aveva identificato il velivolo come un volo della Ariana Afghan Airlines, in seguito è stato accertato come l'aeromobile fosse in forza al il 430 EECS stormo, nel Battlefield Airborne Communications Node (BACN) – forze militari USAF - di stanza sull'aerobase di Kandahar-Afghanistan.
Il volo, con decollo e destinazione finale nello stesso scalo di Kandahar-Afghanistan, sarebbe stato “colpito” mentre operava ad una quota di crociera. Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 2009. 29 Gennaio 2020
Ancora in primo piano la questione del “rischio terzi”, stavolta oltre il sedime dello scalo! Il bigetto della Caspian Airline è finito lungo dopo l'atterraggio sulla pista 13 dell'aeroporto, di Mahshahr, lunedì 27 Gennaio 2020. Il volo IV-6936 decollato da Tehran Mehrabad con destinazione Mahshahr (Iran) con 136 passeggeri e 8 membri di equipaggio era atterrato su una pista lunga 2695 metri/8840 piedi alle ore 07.50 locali.
Nel fuoripista ha superato il recinto aeroportuale, arrestandosi oltre 170 metri, con il carrello collassato, nello spazio autostradale Mahshahr-Sarbandar Expressway. Non ci sono state conseguenza per equipaggio e passeggeri che hanno evacuato il MD 83. Il bimotore McDonnell Douglas, immatricolato EP-CPZ, aveva fatto il suo primo volo nel 1994. Le condizioni meteo erano buone, con CAVOK e temperature 06/04 sopra lo zero termico. 28 Gennaio 2020
Tre le vittime! Lo schianto del C 130 si è verificato Giovedì 23 Gennaio 2020, intorno alle 14.00 in una zona a sudovest di Sydney. Il C-130 Hercules era in volo, manovrando impegnato in attività antincendio con tre membri di equipaggio. La Coulson Aviation, l'aerolinea per cui operava il quadrimotore, come primo provvedimento ha sospeso i voli dell'intera flotta C-130 in dotazione, sottoponendo gli aerei ad una revisione/ispezione sistematica. Il Lockheed C-130 Hercules precipitato nelle Snowy Mountains, aveva fatto il primo volo nel 1981. 24 Gennaio 2020
L'incidente è avvenuto Sabato 18 Gennaio 2020, alle ore 16.30! Poche le notizie. L'ultraleggero ha finito il suo volo schiantandosi nella piazza Carlo Alberto del paese di Moncalvo in Provincia di Asti. La vittima è il pilota di 71 anni. Un ferroviere in pensione con la passione del volo, spesso sui cieli del circondario. Nessun altra persona è rimasta coinvolta nell'impatto dell'aereo. Inutili sono stati gli interventi, tempestivi, dei soccorsi del 118 di Alessandria e dei Vigili del fuoco. Le gravissime lesioni riportate dal pilota hanno reso superfluo anche il ricovero in ospedale. 20 Gennaio 2020
Erano le 19.55 di Venerdì 17 Gennaio! La dichiarazione di una passeggera subito dopo lo sbarco: “20 minuti di panico estremo” - rilasciata a Radio Capital - potrebbe aver sintetizzato la situazione vissuta a bordo dai passeggeri. L'incoveniente tecnico, tuttavia, sembrerebbe essersi risolto nel migliore dei modi. Come classificare tale evento? Inconveniente e/o inconveniente grave?
Il volo IG 1113, Boeing 737-700 dell'Air Italy, con destinazione Roma – Fiumicino, ha comunicato lo stesso vettore aereo, causa un qualche malfunzionamento tecnico, è atterrato dopo circa 20 minuti “in sicurezza e tutti i passeggeri sono stati sbarcati normalmente”.
L'emergenza sarebbe scattata per la presenza di fumo, forse originatosi nella stessa cabina passeggeri. Dopo una accurata ispezione, il velivolo, sarebbe, regolarmente, ripartito per la destinazione di Fiumicino. 18 Gennaio 2020
Quanti quintali di carburante sono arrivati al suolo? L'evento incidentale si è verificato il 14 Gennaio 2020 dopo il decollo dal Los Angeles International Airport.
A causa di uno stallo di uno dei compressori motore del volo DL-89 della Delta Airline, Boeing 777-200 , immatricolato N860DA, da Los Angeles,CA (USA) a Shanghai Pudong (China) con 181 occupanti era in salita dopo il decollo dalla pista 24L, il volo ha fermato la salita a quota 8000 piedi. Dopo aver segnalato l'emergenza sul motore Trent 892 di destra aver richiesto il rientro immediato avrebbe iniziato lo scarico di carburante. La procedura per l'atterraggio sulla pista 25R, con l'attivazione dei sistemi di emergenza a terra,
Il Boeing 777-200 è atterrato in sicurezza, senza alcuna conseguenza per passeggeri ed equipaggio, dopo 25 minuti dal decollo.
I vigili del fuoco del “Los Angeles Fire Department” hanno riportato come a causa di questa emergenza la scuola Elementary School, localizzata nella zona del Park Avenue, a circa 15 km dalla pista.
Oltre 70 vigli del fuoco, infatti, erano intervenuti per contrastare le conseguenze di sostanze-liquidi-carburante scaricati dall'aeromobile in volo. Sono “piovuti” senza una preliminare informativa all'ATC ed ad una quota inferiore a 15.000 piedi, con il rischio che il carburante non si sia “vaporizzato” prima dell'impatto con il suolo. Almeno una sessantina di scolari, che studiavano/giocavano negli spazi esterni all'istituto, sarebbero stati “contaminati”.
Ma quale quantità è stata scaricata? Il Boeing 777-200 ha, inoltre, potuto atterrare con un carico/peso inferiore a quello massimo di atterraggio? Ma sono rilievi che potranno essere appurati solo dalle investigazioni della NTSB. 16 Gennaio 2020
Incidente occorso il 5 Gennaio 2020. Il Boeing 737-800 – 8CT (WL) della Westjet, immatricolato C-FUJR, sul volo WS-248 da Toronto con destinazione Halifax (Canada), con 172 passeggeri e 6 membri di equipaggio è atterrato sulla pista 14 di Halifax (lunga 7.700 piedi/2350 metri) alle ore 12.07 locali con una visbilità di 4000 piedi (circa 1200 metri).
Il livello di frenata (breaking action) non era stata notificata, ma sulla pista lo strato di neve rilevato era del 100%. Dopo la toccata in pista i piloti hanno informato la torre sulla difficoltà nelle operazioni di frenata. Una volta fermato l'aeromobile e l'impossibilità di conoscere la reale posizione raggiunta, se in pista e/o fuoripista, i piloti hanno spento i motori, mantenendo il sistema APU acceso.
Un mezzo aeroportuale ha raggiunto l'aeromobile e verificato una posizionr di fuoripista. Il Boeing 737-800 è stato rimorchiato nella zona dei parcheggi.
La posizione rilevata velivolo nel fuoripista, superata la pista stessa e le zone di sicurezza pavimentate, era risultato di 76 metri, nella zona della testata pista 32.
I passeggeri e l'equipaggio sono risultati incolumi, nessun danno sostanziale per il velivolo. 11 Gennaio 2020
La versione B 737-8KV(WL) non è sottoposta al blocco a terra FAA. Stavolta il velivolo della UIA-Ukraine International Airlines Boeing è un Boeing 737-800, immatricolato UR-PSR in volo come PS-752 da Tehran Imam Khomeini (Iran) a Kiev (Ukraine) con 167 passeggeri e 9 membri di equipaggio. Era stato autorizzato a decollare sulla pista 29R, stava salendo verso la quota di crociera quando, attraversando il livello 80, a circa 12 miglia nord ovest quando è sparito dal radar. Erano le 06.18 locali dell'8 Gennaio 2020. Si è schiantato al suolo ad una distanza coincidente con la sparizione dei radar dell'ATC, nei pressi di Parand, un borgo di Tehran. L'intervento dei soccorsi non ha potuto che constatare la carcassa del Boeing incendiatosi nello schianto, avvenuto a minuti dall'inizio decollo in pista.
Quali le possibili cause e concause? L'agenzia Iraniana Civil Aviation Authority CAO dovrà investigare tra le problematiche tecniche, l'errore dei piloti, l'impatto con un drone e/o qualche “missile” vagante e/o manovrato. Le condizioni meteo erano CAVOK con temperature inferiori allo zero (- 1/- 4).
Lo scenario “bellico” di queste giornate non potrà che rendere difficoltose le indagini.
Il Boeing 737-800 aveva fatto il primo volo il 21 Giugno del 2016 ed era equipaggiato con due propulsori CFMI CFM56-72B24E. 8 Gennaio 2020
Istanbul, 7 Gennaio 2020. Il Boeing 737-800 è finito fuoripista, lateralmente in condizioni meteo caratterizzate dal forte vento e intensa pioggia (gust and heavy rain). Il volo PC-747 della Pegasus Airline, aeromobile immatricolato TC-CCK, era decollato da Sharjah (United Arab Emirates) con destinazione Istanbul Sabiha Gokcen (Turkey) con 164 persone abordo ed era atterrato sulla pista 06. Dopo aver toccato la pista ha “virato” sulla sinistra, alle ore 09.09 locali, arrestandosi nel terreno soffice antistante, a circa una trentina di metri. Dopo aver toccato il suolo ad una distanza di 1000 metri dei 3300 della stessa pista. I passeggeri sono stati evacuati dagli scivoli di emergenza, senza riportare ferite e/o conseguenze. Il velivolo stesso avrebbe riportato danneggiamenti minimi alla struttura della fusoliera e sulle ali. Le investigazioni dovranno valutare quali conseguenze possano essere attribuite al fattore umano e/o alla situazione meteo e/o altro. 7 Gennaio 2020
Era un aeromobile militare utilizzato per aiuti umanitari! L'incidente all'Antonov An-12 militare è avvenuto Giovedì 2 Gennaio. Il quadrimotore di fabbricazione russa aveva fatto il primo volo nel 1962 ed è precipitato dopo il decollo dall'aeroporto di El Geneina, capitale dello Stato del Darfur Occidentale, nell’ovest del Sudan. Dopo aver portato a termine aiuti comunitari (farmaci, medicinali vari ed attrezzature ospedaliere) ed era ripartito per la capitale Karthoum con 7 membri di equipaggio e 11 passeggeri.
Si è schiantato al suolo ad una distanza di circa 5 km dal punto di decollo, completamente distrutto ed incendiato, nessuno degli occupanti del volo si è salvato. 3 Gennaio 2020
Stavolta l'incidente è avvenuto dalla pista 05R di Almaty Airport (ALA A) in Kazakhstan. Il volo Z9-2100 della Bek Air, velivolo Fokker 100, immatricolato UP-F1007, con 93 passeggeri e 5 membri di equipaggio decollato alle 07.21locali (01.21Z) ha perso quota, improvvisamente, impattando il suolo, e dopo aver distrutto un muretto di cemento avrebbe finito la sua corsa schiantadosi – almeno - su un edificio di due piani, limitrofo.
La carcassa dell'aeromobile non si è incendiata e 66 occupanti, grazie ai soccorsi e ad una evacuazione improvvisata hanno potuto essere trasportati in ospedale. Tra di questi alcuni in condizioni critiche. Al momento sarebbero state identificate 16 vittime, tra di esse almeno un soccoritore. Quante tra gli occupanti del velivolo e quanti tra quelli residenti nell'edificio?
Il Fokker 100 aveva fatto il suo primo volo nel 1996. In attesa di riscontri dalle indagini/investigazioni le autorità dell'aviazione del Kazakhstan hanno sospeso i voli Fokker 100 e l'attività dell'aerolinea Bek Air.
Dai dati radar il velivolo dopo aver raggiunto una quota di circa 50-100 piedi, con una virata a destra avrebbe impattato l'edificio localizzato a circa 3000 metri dal fine pista, lateralmente di circa, dal centro pista, 750 metri. 27 Dicembre 2019
Della serie flotta arzilla! L'incidente è avvenuto Sabato 21 Dicembre 2019. Sono nove le vittime del Beechcraft King Air 100 privato, immatricolato YV-1104, scomparso dai radar ad una distanza di cinque miglia nautiche dalla pista di atterraggio di Caracas Oscar Machado Zuloaga, Charallave, nello stato di Miranda.
Il biturbo 100 era partito dall’aeroporto di Guasipati - stato di Bolivar, con due piloti e sette passeggeri e l'allerta per il mancato atterraggio è stato diramato 30 minuti dopo, alle 18.00 locali.
La serie Model 100 di questo velivolo, il primo tipo era stato il 90, è dei primi anni settanta dello scorso secolo, quello distrutto nello schianto aveva fatto il primo volo nel 1976. 23 Dicembre 2019
E' il preludio alla cancellazione della linea produttiva? Tempi lunghi e/o lunghissimi per la ri-certificazione alla flotta Boeing 737-800 Max e la società Boeing ha deciso la sospensione della linea di montaggio della versione del velivolo all'origine dei due incidenti che nel 2019 hanno causato 346 vittime. Ma è una scelta di marketing, una opzione produttiva i grado di superare il “surplace” commerciale di questa “tipologia” di velivolo e rilanciare le restanti versione del 737-800? La bufera “mediatica” conseguente ai due incidenti ha bloccato le vendite della versione 800-Max e che ha potenziato il concorrente Airbus 320-321 al punto di superare l'aeromobile USA. La concorrente Airbus non ha solo superato la Boeing su velivoli corto-medio raggio, ma anche attratto investitori. Il blocco a terra della flotta Boeing 737-800 Max rappresenta una problematica aggiuntiva, con riflessi sull'operativo di numerose aerolinee e possibili extra costi per assicurazioni e penali per il costruttore. Un quadro di condizioni finanziarie ed economiche rilevanti.
Il colosso storico, a livello mondiale, produttore di aerei, deve fronteggiare la concorrenza dell'Airbus e serve una strategia industriale radicale.
L'iniziale stop alla linea di produzione della versione 800-Max e successiva cancellazione consente da un lato un recupero d'immagine per la Boeing che, comunque, offre l'opportunità di vendita della serie 800NG e magari di uno nuovo modello 800Max riconfigurato.
Il ruolo della FAA in questi frangenti potrebbe rappresentare non solo un sostegno tecnologico per una rinnovata “versione” della serie 800 ma la “nuova” certificazione di “progetto” derivato. In alternativa alla “riprogettazione” del sistema anti-stallo MCAS (Maneuvering Characteristics Augmentation System - is a longitudinal stability enhancement. It is not for stall prevention (although indirectly it helps) or to make the MAX handle like the NG (although it does); it was introduced to counteract the non-linear lift generated by the LEAP-1B engine nacelles at high AoA and give a steady increase in stick force as the stall is approached as required by regulation).
Un MCAS nell'inalterata versione 800 MAX, infatti, non risolve il “marketing” aggregato. Il danno dell'immagine insito nel modello 800 MAX qualora “FAA let Boeing 737 Max continue to fly even as review found serious crash risk”, con l'opzione stop-cancellazione alla linea produttiva, sarebbe, perciò, del tutto risolta. 18 Dicembre 2019
Una avaria minore diventa un “severo” overrun! L'incidente è avvenuto Martedì 10 Dicembre sulla pista di Juba (South Sudan) sul volo ET357 della Ethiopian Airlines, biturbelica DHC-8-402Q con destinazione Addis Ababa.
Il de Havilland Dash 8-400 era in accelerazione sulla pista 31 quando, probabilmente per il distacco/cedimento della ruota sinistra del carrello principale è finito fuori pista, lateralmente, oltre la testata.
Il velivolo ha fermato la corsa nel terreno morbido con una pala dell'elica che è affondata nello stesso terreno incastrandosi nella fusoliera. Nessuna conseguenza tra i 4 membri di equipaggio e tra i 21 passeggeri a bordo. Danni sostanziali al carrello ed alla fusoliera.
Della serie flotta arzilla: primo volo nel 1978. Un Lockheed C-130H della Fuerza Aérea de Chile Grupo de Aviación Nº 10 era in volo da una base Antarctica quando è scomparso dai radar alle 18.13 ora locale del 10 Dicembre.
Dopo essere decollato da Santiago alle 10.21 ed atterrato a Punta Arenas nel sud dek Cile alle 14.44 e un rifornimento di carburante era ri-decollato alle 16.53. Dopo aver sorvolato il waypoint HORNO alle 17.44 con direzione waypoint DRAKE non sono stati messaggi radio. La destinazione finale era l'aerobase “Presidente Eduardo Frei Montalva” in Antartica, le condizione meteo in rotta erano buone.
A bordo erano imbarcati tre membri di equipaggio, 14 militari e 21 civili.
Il cargo C-130 H aveva fatto il primo volo nella U.S. Marine Corps nel1978 come KC-130R (aereo da rifornimento in volo) ed ha iniziato ad operare per le forze Cilene con la versione C-130H di trasporto nel Luglio 1995.
In una conferenza stampa il portavoce cileno, ha presentato l’elenco dei passeggeri a bordo del velivolo, e informato delle ricerche disposte, con due navi commerciali, altre due della Marina, e undici aerei di Cile, Uruguay e Argentina. Al momento, nonostante l'utilizzo di immagini di tre satelliti non ci sono tracce del velivolo. 11 Dicembre 2019
Quali le cause: meteo e/o sistema antighiaccio? L'incidente è avvenuto Domenica 8 Dicembre 2019. Sul volo interno TF-336 Braathens Reginal, un ATR-72-212A, immatricolato SE-MKB, decollato da Stockholm Bromma con destinazione Helsingborg era in salita , attraversando livello FL130 da Bromma Airport quando l'equipaggio ha segnalato una situazione di difficoltà, di emergenza. Una improvviso accumulo di ghiaccio sulle ali, nonostante l'attivazione dell'impianto alare antighiaccio e/o rimozione dello stesso, la richiesta di una rapida discesa a quote inferiori e temperature più elevate è risultata l'unica procedura/operazione compatibile per assicurare la riduzione dello strato di ghiaccio e la “governabilità” del velivolo. Dopo circa 15 minuti il biturbo è atterrato nello scalo alternato di Skavsta Airport di Stoccolma. Passeggeri ed equipaggio sono atterrati in sicurezza. Alcune delle persone a bordo avrebbero dichiarato come il velivolo, nelle fasi critiche, in salita tra le nuvole, la fusoliera e le ali fossero oltremodo in turbolenza e sbalottati.
Quali le cause? Le investigazione, probabilmente dovranno indagare sulla piena funzionalità dell'impianto antighiaccio e/o sulle condizioni meteo estremamente critiche e severe. 10 Dicembre 2019
I due occupanti sono ricoverati gravi! L'incidente è avvenuto intorno alle 11.00 locali in Val d'Ossola. L'ultraleggero è precipitato con a bordo due persone nella fase immediatamente successiva al decollo. La zona dell'impatto è quella di Megolo, frazione di Pieve Vergonte. Il rapido intervento dei soccorsi del 118 e vigili del fuoco, richiesto dagli stessi interessati, ha permesso il trasporto in ospedale di Novara in gravi condizioni all’ospedale di Novara. Il velivolo ultraleggero incidentato, probabilmente per un guasto e/o perdita di potenza del propulsore, sarebbe un Firefox. 29 Novembre 2019
Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 1984! Il volo della “Busy Bee” Congo, un velivolo Dornier 228-201, immatricolato 9S-GNH era decollato da Goma con destinazione Beni nel Congo con 17 passeggeri e 2 piloti dalla pista 17 alle ore 09.10 locali del 24 Novembre. Le prime informazioni hanno constatato che il bimotore non sarebbe riuscito a prendere quota e precipitare, conseguentemente, sulle limitrofe case di un'area densamente popolata. Ha impattato la zona di Birere appena a sud della stessa pista causando feriti e vittime anche tra la popolazione. Al momento delle prime indagini sarebbero state identificate 25 vittime totali. Le condizioni meteo nelle fase del decollo del biturboelica di linea regionale ad ala alta, erano buone. 25 Novembre 2019
Gravi i due occupanti! Le notizie al solito sono poche. I due occupanti di un ultraleggero impegnato nella fase di atterraggio circa alle ore 18.15 nei pressi di Porto Recanati in provincia di Macerata. La prima causa sarebbe il vento che improvvisamente, con una o più raffiche lo ha sbattuto a terra i nella zona industriale Squartabue. Una località nelle vicinanze dei una sorta di campo di volo in terra battuta. I due occupanti sono stati rapidamente trasportati. Uno con l’eliambulanza all’ospedale di Torrette, l’altro con l’automedica in quello di Ancona. 23 Novembre 2019
Due le vittime, istruttore e allievo pilota! L'incidente è avvenuto alle 09.10 locali del 21 Novembre, una collisione in volo tra i due velivoli in voli di routine di addestramento nei pressi dell'aerobase "Vance" in Oklahoma. I due piloti di uno dei Northrop Talon T-38C sono periti mentre gli altri due sono stati ricoverati in ospedale con ferite minori. I due “caccia” sono andati letteralmente distrutti.
Il comunicato del 71st Flying Training Wing riporta che la coppia di velivoli era nella fase di atterraggio quando uno dei due “landed inverted and slid several yards” mentre l'altro ha potuto comunque atterrare.
Negli ultimi due anni sono state registrate altre due air-collision con Talon T-38C. 22 Novembre 2019
E' un MQ 9 Reaper (Predator B) dell'Aeronautica-AMI! Il comunicato dell'’Esercito Nazionale Libico (LNA) guidato dal feldmaresciallo Khalifa Haftar sostiene di aver “abbattuto un velivolo teleguidato italiano MQ 9 Reaper (Predator B) in volo non lontano da Tarhouna, città a una sessantina di chilometri a sud di Tripoli e roccaforte dell’LNA nell’offensiva scatenata il 4 aprile scorso per la conquista della capitale libica”.
L'evento “incidentale” è avvenuto il 20 Novembre ed a riguardo lo Stato Maggiore della Difesa, Italiano informa come sia stato perso "il contatto con un velivolo a pilotaggio remoto dell'Aeronautica militare, successivamente precipitato sul territorio libico".
Constatato che la contraerea Libica non sarebbe in grado di colpire un aereo a quota superiore 6.000 metri (circa 18.000piedi) e che il drone MQ 9 Reaper Predator B impegnato dell'operazione “Mare Sicuro” e vede la Marina garantire la sicurezza dello spazio marittimo antistante le coste libiche incluse le piattaforme off-shore dell’ENI), e avrebbe operato ad una quota di 20.000 piedi l'abbattimento dello stesso non sembra probabile.
La località dell'impatto del drone, segnalata nell'entroterra pone perciò interrogativi sull'eventuale abbattimento dello stesso perche colpito dalla contraerea. Ecco quindi che l'abbattimento del drone Reaper 32° Stormo dell’Aeronautica Militare basato ad Amendola (Foggia) in missione sul Meditterraneo, si contrappone con “l’ipotesi prevalente e più accreditata” da parte della Difesa italiana che è quella di “un incidente provocato da un problema tecnico”, abbisogna di una indagine specifica. Magari congiunta.
Nota Aeronautica-AMI
“Il velivolo MQ-9A "Predator B", costruito dalla General Atomics, è un Aeromobile a Pilotaggio Remoto (APR) impiegato dall’Aeronautica Militare per svolgere missioni di ricognizione, sorveglianza e acquisizione obiettivi. Il velivolo, con un’apertura alare di oltre 20 metri, una velocità superiore ai 400 Km/h e una capacità di volo a media ed alta quota, garantisce una grande autonomia di volo, permettendo di ottenere elevate prestazioni sia nella condotta di missioni ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance) e sia, in ambito marittimo e terreste, nell’ambito di operazioni di Pattugliamento, Ricerca e Soccorso. I Predator B dell’Aeronautica Militare sono in grado di assolvere un’ampia gamma di compiti dimostrando elevate doti di flessibilità, versatilità ed efficacia. È possibile, ad esempio, rilevare la presenza di minacce quali ordigni esplosivi improvvisati che rappresentano il pericolo più insidioso e diffuso nei teatri operativi odierni. Possono inoltre essere effettuate missioni in ambienti operativi ostili, in presenza di contaminazione nucleare, biologica, chimica o radiologica, oppure acquisire dati ed informazioni relativi ad obiettivi di piccole e grandi dimensioni in zone potenzialmente oggetto di operazioni. Inoltre, i velivoli Predator B permettono di contribuire in modo unico alla creazione e mantenimento della cosiddetta “Situational Awareness”, ovvero al controllo dell’evoluzione della situazione da parte delle autorità responsabili del comando delle attività. Le caratteristiche di autonomia, velocità, persistenza e raggio d’azione, unite ai bassi costi di esercizio, rendono il Sistema uno degli strumenti migliori per il controllo dei confini, il monitoraggio ambientale, il supporto alle forze di polizia e l’intervento in caso di calamità naturali.
Il Sistema d’Arma si compone almeno di tre elementi:
il velivolo, equipaggiato con un motore “Turboprop” ad alte prestazioni;
la Ground Control Station (G.C.S.), stazione di controllo a terra che grazie ad un collegamento satellitare può controllare il velivolo durante le operazioni anche a centinaia di chilometri di distanza;
la Exploitation Data Station (E.D.S.), dove vengono analizzate in tempo reale le immagini ricevute dal velivolo e, attraverso un nodo di telecomunicazioni, trasmesse agli utenti operativi.
La stazione di controllo è una vera e propria cabina di pilotaggio posta a terra, collegata tramite antenne e ricevitori in grado di comunicare con il velivolo anche via satellite. I sensori elettro-ottici, infrarossi e radar posti sotto la fusoliera, permettono capacità di osservazione e di rilevamento uniche, in grado di operare anche di notte; il sensore radar ad apertura sintetica, in particolare, consente, con ogni condizione di tempo, la capacità di ottenere immagini ad alta definizione. I filmati e le immagini acquisiti grazie al Sistema Predator B vengono immediatamente analizzate all’interno della E.D.S. dal personale “Intelligence” che ha superato un lungo percorso formativo per divenire “Analista Dati Immagine” e che ora ha il compito di fornire tempestive informazioni e documenti ai Comandanti ed alle Unità operative. Le telecamere poste sul muso dell’aeroplano rappresentano, invece, “gli occhi” del pilota, e sono i preziosi strumenti utilizzati durante le fasi di decollo ed atterraggio." 21 Novembre 2019
Le condizioni riportate della pista erano: “frenata povera”! Luned' 11 Novembre un velivolo Envoy Embraer ERJ-145, immatricolato N619AE, volo AA-4125 da Greensboro,NC a Chicago O'Hare,IL (USA) con 38 passeggeri e tre membri di equipaggio, dopo l'atterraggio sulla pista10L, alle ore 07:40 locali, dopo la toccata ed essere slittato (skidded) fuoripista lateralmente, a circa 1630 metri oltre lo stesso fine pista. Il velivolo si è fermato in prossimità della via di rullaggio N1, dove non passavano e/o stazionavano altri aeromobili.
Il semicarrello di destra dell'Embraer si è disarticolato-staccato nel corso della dinamica al suolo, prima di arrestarsi sul terreno circostante. Le condizioni meteo riportate avevano segnalato “braking action was poor” ovvero frenata povera. Un situazione critica associata al manto ghiacciato della pista. Gli occupanti del bimotore hanno potuto essere evacuati senza alcuna conseguenza.
La configurazione layout del sedime aeroportuale, senza terminal e/o parcheggi di aeromobili e altre edificazioni lungo il percorso emergenziale del velivolo, hanno garantito l'assoluta incolumità a passeggeri ed equipaggio. 13 Novembre 2019
Solo ferito e non in pericolo di vita il pilota! Al solito i dati sono frammentari, così come la dinamica dell'incidente. L'evento è avvenuto nel pomeriggio di domenica 10 Novembre dove un ultraleggero (era forse un deltaplano?) è precipitato in prossimità del campo di volo Jkf di Dovera. Lo schianto del velivolo di propriteà del 47enne a bordo sarebbe avvenuto per una imprecisata “perdita di controllo” dello stesso mezzo, il volo si è concluso in un terreno agricolo. La località dell'impatto è prospiciente alla provinciale Bergamina, a circa un chilometro del paese di Dovera e non lontano dal campo volo JFK.
Sul posto, oltre ai soccorritori del 118, anche i Vigili del Futrollo, sono stati i Vigili a recuperare il pilota rimasto incastrato nella cabina di pilotaggio. 11 Novembre 2019
In buona salute il personale on-board! L'incidente è occorso nella nottata del 6 Novembre (ore 23.30 circa) nel corso di una esercitazione notturno al largo delle coste della Sicilia (Mar Tirreno centrale), un mal riuscito appontaggio pesante sul cacciatorpediniere Caio Duilio in navigazione. Sei a bordo, tra equipaggio e occupanti dell'Sh-101 che si sarebbe rovesciato su un fianco del ponte di volo poppiero.
A riguardo il comunicato della Marina Militare Italiana sostiene:
“L'unità è impegnata in attività addestrativa nel Mar Tirreno Centrale
Questa sera, durante un’attività addestrativa nel Mar Tirreno Centrale, l’elicottero SH 101 del cacciatorpediniere Caio Duilio della Marina Militare, nel corso di un volo di addestramento notturno, ha effettuato un appontaggio pesante. La squadra di sicurezza della nave è immediatamente intervenuta per scongiurare il rischio di un incendio. I sei membri dell’equipaggio sono usciti autonomamente dall’elicottero e, subito visitati dal medico di bordo, risultano in buono stato di salute.
Le cause dell’evento sono in corso di accertamento.
Il decollo e l’appontaggio da una nave, in particolare quello notturno, sono attività peculiari dell’Aviazione Navale e richiedono un addestramento complesso e continuo, in relazione all’instabilità e alle ridotte dimensioni della piattaforma.
L’SH 101 è un elicottero medio-pesante imbarcato in grado di svolgere compiti antisommergibile, antinave, comando e controllo di operazioni aeronavali, Maritime Patrol Helicopter, Ricerca e soccorso (S.A.R.) ed eliassalto”. 8 Novembre 2019
L'evento incidentale occorso in provincia di Roma! L'incidente è avvenuto intorno alle 16.00 di venerdì 1 Novembre in prossimità dell'aviosuperficie Monti dell Tolfa, nel cielo di Santa Severa, all’altezza del II° Battaglione, in località Marina di Tolfa. L'ANSV ha aperto l'inchiesta sul biposto Reims-Cessna F-150L immatricolato I-FFSQ, incidente nel quale uno dei due occupanti è deceduto. L'altro – come riportano i meida – ustionato è stato seriamente ferito.
La dinamica dell'evento ipotizza uno scontro/urto con alcuni cavi elettrici di media tensione e un traliccio, si ignora se nella navigazione aerea e/o durante una incontrollata perdita di quota. L'impatto avrebbe incendiato il velivolo.
Sul posto sono intervenute tre squadre di vigili del fuoco del comando di Roma da Cerveteri e Civitavecchia.
L’eliambulanza prontamente intervenuta e in codice rosso ha trasportato pilota ed occupante al policlinico Gemelli. Entrambi settantenni. 4 Novembre 2019
Il provvedimento emanato a 20 giorni dal blocco a terra degli A 220-300 in Svizzera. Con la nota “Flotta Airbus A220-300 Swissair: a terra per ispezioni ai motori”, proposta da Aerohabitat lo scorso 17 Ottobre 2019 ecco, finalmente, che anche il Regulator Transport Canada ha emanato una Emergency Airworthiness Directive (AD) per limitare l'utilizzo di specifici “power settings” sui propulsori installati sulla flotta canadese Airbus A220. Ma se il precedente provvedimento svizzero era avvenuto a seguito di due “avarie” stavolta le “avarie” sarebbero diventate tre.
La flotta mondiale A 220-300 è di ben 463 velivoli 123 serie -100, 339 serie -300, e le iniziative delle agenzia Svizzera e Canada riguarda ancora una minoranza di velivoli, a fronte dell'iniziale all'Airworthiness Direcitive - AD della FAA-USA. La Federal Aviation Adminsitration del 26 Settembre, i propulsori serie Pratt & Whitney P&W PW1500G che equipaggiano la flotta globale non sarebbero stati del tutto “ispezionati”.
I tre incidenti, ovvero lo spegnimento in volo degli stessi propulsori, sono avvenuti rispettivamente lo scorso 25 Luglio, il 16 Settembre e il 15 Ottobre 2019 sulla flotta Airbus 220-300 (che volavano anche come Bombardier CSeries 300) con Pratt & Whitney PW1524G-3) sarebbero stati causati dall'avaria/anomalia del “low-pressure compressor (LPC)), del primo rotore, danneggiando l'intero propulsore.
Lo scorso 26 Otttobre con l'emanazione del AD ha, come misura cautelativa, con un aggiornamento del Aircraft Flight Manual (AFM), l'impiego del motore ad un limite del 94% del settaggio, a quota superiori a 29.000 piedi di quota. Basterà? 2 Novembre 2019
Dopo 12 mesi dall'incidente l'analisi: in 322 pagine! Il Final Report pubblicato dal Komite Nasional Keselamatan Transportasi (KNKT) Indonesiano evidenzia la serie dei riscontri che hanno determinato preceduto il crash in mare subito dopo il decollo del Lion Air, volo 610, del Boeing 737 MAX 8. Il volo decollato dal Jakarta-Soekarno-Hatta International Airport, Indonesia, con 189 occupanti e quello storico incidente sarebbe correlato al malfunzionamneto dell'aletta identificata nello SPEED TRIM FAIL e nell'illuminazione del segnale MACH TRIM FAIL.
Il Final Report in premessa sostiene:
“This Final Report is published by the Komite Nasional Keselamatan Transportasi (KNKT), Transportation Building, 3 rd Floor, Jalan Medan Merdeka Timur No. 5 Jakarta 10110, Indonesia. The report is based upon the investigation carried out by the KNKT in accordance with Annex 13 to the Convention on International Civil Aviation, the Indonesian Aviation Act (UU No. 1/2009) and Government Regulation (PP No. 62/2013). Readers are advised that the KNKT investigates for the sole purpose of enhancing aviation safety. Consequently, the KNKT reports are confined to matters of safety significance and may be misleading if used for any other purpose. As the KNKT believes that safety information is of greatest value if it is passed on for the use of others, readers are encouraged to copy or reprint for further distribution, acknowledging the KNKT as the source.”
Nelle conclusioni, dopo aver rilevato i seguenti 89 riscontri – Findings:
Findings are statements of all significant conditions, events or circumstances in the
accident sequence. The findings are significant steps in the accident sequence, but
they are not always causal, or indicate deficiencies. Some findings point out the
conditions that pre-existed the accident sequence, but they are usually essential to
the understanding of the occurrence, usually in chronological order.
The KNKT identified findings as follows:
1. MCAS is designed to function only during manual flight (autopilot not
engaged), with the aircraft’s flaps up, at an elevated AOA. As the
development of the 737-8 (MAX) progressed, the MCAS function was
expanded to low Mach numbers and increased to maximum MCAS command
limit of 2.5 of stabilizer movement.
2. During the Functional Hazard Analysis (FHA), unintended MCAScommanded stabilizer movement was considered a failure condition with
Major effect in the normal flight envelope. The assessment of Major did not
require Boeing to more rigorously analyze the failure condition in the safety
analysis using Failure Modes and Effects Analysis (FMEA) and Fault Tree
Analysis (FTA), as these are only required for Hazardous or Catastrophic
failure conditions.
3. Uncommanded MCAS function was considered Major during the FHA.
Boeing reasoned that such a failure could be countered by using elevator
alone. In addition, stabilizer trim is available to offload column forces, and
stabilizer cutout is also available but not required to counter failure.
4. FMEA would have been able to identify single-point and latent failures which
have significant effects as in the case of MCAS design. It also provides
significant insight into means for detecting identified failures, flight crew
impact on resolution of failure effect, maintenance impact on isolation of
failure and corresponding restitution of system.
5. Boeing conducted the FHA assessment based on the FAA guidance and was
also based on an assumption that the flight crew was highly reliable to
respond correctly and in time within 3 seconds. The assessment was that each
MCAS input could be controlled with control column alone and subsequently
re-trimmed to zero column force while maintaining flight path.
6. The flight crew did not react to MCAS activation but to the increasing force
on the control column. Since the flight crew initially countered the MCAS
command using control column, the longer response time for making electric
stabilizer trim inputs was understandable.
7. During the accident and previous LNI043 flights, the flight crew initially
responded by pulling back on the control column, however, they did not
consistently trim out the resulting column forces as had been assumed. As a
result the Boeing assumption was different from the flight crew behavior in
responding to MCAS activation.
8. During FHA, the simulator test had never considered a scenario in which the
MCAS activation allowed the stabilizer movement to reach the maximum
MCAS limit of 2.5 degrees. Repetitive MCAS activations without adequate
trim reaction by the flight crew would make the stabilizer move to maximum
deflection and escalate the flight crew workload and hence failure effects
should have been reconsidered. Therefore, their combined flight deck effects
were not evaluated.
9. In the event of multiple MCAS activations with repeated electric trim inputs
by flight crew without sufficient response to return the aircraft to a trimmed
state, the control column force to maintain level flight could eventually
increase to a level where control forces alone may not be adequate to control
the aircraft. The cumulative mis-trim could not be countered by using
elevator alone which is contrary to the Boeing assumption during FHA.
10. Any out of trim condition which is not properly corrected would lead the
flight crew into a situation that makes it more difficult for them to maintain
desired attitude of the aircraft. The flight crews in both the accident flight and
the previous flight had difficulty maintaining flight path during multiple
MCAS activations.
11. The procedure of runaway stabilizer was not reintroduced during transition
training and there was no immediate indication available to the flight crew to
be able to directly correlate the uncommanded nose down stabilizer to the
procedure. Therefore, the assumption of relying on trained crew procedures to
implement memory items was inappropriate
12. During the accident flight, multiple alerts and indications occurred which
increased flight crew’s workload. This obscured the problem and the flight
crew could not arrive at a solution during the initial or subsequent automatic
aircraft nose down stabilizer trim inputs, such as performing the runaway
stabilizer procedure or continuing to use electric trim to reduce column forces
and maintain level flight.
13. In the event of MCAS activation with manual electric trim inputs by the flight
crew, the MCAS function will reset which can lead to subsequent MCAS
activations. To recover, the flight crew has 3 options to respond, if one of
these 3 responses is not used, it may result in a miss-trimmed condition that
cannot be controlled.
14. The flight crew of LNI043 eventually observed and recognized the uncommanded stabilizer movement and moved the stabilizer trim cutout
switches to the cutout position. Stopping the stabilizer movement enabled the
flight crew to continue the flight using manual trim wheel to control stabilizer
position. On that flight, stabilizer cutout was used to counter the repetitive
MCAS-commanded stabilizer. Boeing reasoning that the stabilizer cutout is
available but not required is incorrect.
15. Boeing considered that the loss of one AOA and erroneous AOA as two
independent events with distinct probabilities. The combined failure event
probability was assessed as beyond extremely improbable, hence complying
with the safety requirements for the Air Data System. However, the design of
MCAS relying on input from a single AOA sensor, made this Flight Control
System susceptible to a single failure of AOA malfunction.
16. During the single and multiple failure analysis from the air data system worst
case scenario of “failure of one AOA followed by erroneous AOA”, Boeing
concluded that the effect would be hazardous until the flight crew recognized
the problem and took appropriate action to mitigate it. Since the training or
the guidance for actions taken in such situation were not provided, the effect
category should have remained hazardous.
17. Since the FCC controlling the MCAS is dependent on a single AOA source,
the MCAS contribution to cumulative AOA effects should have been
assessed.
18. The MCAS software uses input from a single AOA sensor only. Certain
failures or anomalies of the AOA sensor corresponding to the master FCC
controlling STS can generate an unintended activation of MCAS. Anticipated
flight crew response including aircraft nose up (ANU) electric trim
commands (which reset MCAS) may cause the flight crew difficultly in
controlling the aircraft.
19. The MCAS architecture with redundant AOA inputs for MCAS could have
been considered but was not required based on the FHA classification of
Major.
20. If the probability of an undesirable failure condition is not below the
maximum allowable probability for that category of hazard, redesign of the
system should be considered. If the uncommanded MCAS failure condition
had been assessed as more severe than Major, the decision to rely on single
AOA sensor should have been avoided.
21. The DFDR data indicated that during the last phase of the flight, the aircraft
descended and could not be controlled. Column forces exceeded 100 pounds,
which is more than the 75-pound limit set by the regulation (14 CFR 25.143).
22. Pulling back on the column normally interrupts any electric stabilizer aircraft
nose-down command, but for the 737-8 (MAX) with MCAS operating, that
control column cutout function is disabled.
23. During the accident flight erroneous inputs, as a result of the misaligned
resolvers, from the AOA sensor resulted in several fault messages (IAS
DISAGREE, ALT DISAGREE on the PFDs, and Feel Differential Pressure
light) and activation of MCAS that affected the flight crew’s understanding
and awareness of the situation.
24. The stick shaker activated continuously after lift-off and the noise could have
interfered with the flight crew hearing the sound of the stabilizer trim wheel
spinning during MCAS operations. Therefore, the movement of stabilizer
wheel might not have been recognized by the flight crew.
25. The aircraft design should provide the flight crew with information and alerts
to help them understand the system and know how to resolve potential issues.
26. Boeing did not submit the required documentation and the FAA did not
sufficiently oversee Boeing ODA. Without documenting the updated analysis
in the stabilizer SSA document, the FAA flight control systems specialists
may not have been aware of the design change.
27. Boeing considered that MCAS function is automatic, the procedure required
to respond to any MCAS function was no different than the existing
procedures and that crews were not expected to encounter MCAS in normal
operation therefor Boeing did not consider the failure scenario seen on the
accident flight. The investigation believes that the effect of erroneous MCAS
function was startling to the flight crews.
28. The investigation believes that flight crew should have been made aware of
MCAS which would have provided them with awareness of the system and
increase their chances of being able to mitigate the consequences of multiple
activations in the accident scenario.
29. Without understanding of MCAS and reactivation after release the electric
trim, the flight crew was running out of time to find a solution before the
repetitive MCAS activations without fully retrimming the aircraft placed the
aircraft into in an extreme nose-down attitude that the flight crew was unable
to recover from.
30. Flight crew training would have supported the recognition of abnormal
situations and appropriate flight crew action. Boeing did not provide
information and additional training requirements for the 737-8 (MAX) since
the condition was considered similar to previous 737 models.
31. The aircraft should have included the intended AOA DISAGREE alert
message functionally, which was installed on 737 NG aircraft. Boeing and the
FAA should ensure that new and changed aircraft design are properly
described, analyzed, and certified.
32. The absence of an AOA Disagree message made it more difficult for the
flight crew to diagnose the failure and for maintenance to diagnose and
correct the failure.
33. For the safety assessment of aircraft systems, the 14 FAR 25.1309 set the
requirements for the design and installation of systems which include analysis
of effects and probabilities of single, multiple and combined failures of
systems. It assumed that flight crew would correctly respond to flight
conditions in case of such failures. Human error is not included in the
probability analysis, even though the flight crew is often used as a means to
mitigate a failure condition.
34. When performing safety assessments to comply with 14 FAR 25.1309,
Boeing followed the procedures set in FAA AC 25.1309-1A and the SAE
ARP 4761 as the acceptable means of compliance. When doing the analysis,
Boeing assumed that the flight crew are completely reliable and would
respond correctly and appropriately to the situations in time. During the
accident and previous LNI043 flights, some of these assumptions were
incorrect, since the flight crew responded differently from what was expected.
35. 14 FAR 25.671 (c) requires that probable malfunctions of the flight control
system must be capable of being readily counteracted by the flight crew. This
necessitates that normal flight crew should be able to readily identify
problems and respond quickly to mitigate them. However, during the accident
flight multiple alerts and indications concealed the actual problem and made
it difficult for the flight crew to understand and mitigate it.
36. The Flight Standardization Board (FSB) process for the Boeing 737-8 (MAX)
utilized airline line pilots to help ensure the requirements are operationally
representative. The FAA and OEMs should re-evaluate their assumptions for
what constitutes an average flight crew’s basic skill and what level of systems
knowledge a ‘properly trained average pilot’ has when encountering failures.
37. In the accident flight, the system malfunction led to a series of aircraft and
flight crew interactions which the flight crew did not understand or know how
to resolve. It is the flight crew response assumptions in the initial design
process which, coupled with the repetitive MCAS activations, turned out to
be incorrect and inconsistent with the FHA classification of Major.
38. The first problem reported on PK-LQP aircraft of SPD and ALT flags
appeared on Captain’s PFD occurred on 26 October 2018 during the flight
from Tianjin to Manado and reappeared 3 times within 5 flight sectors.
209
39. The SPD and ALT flag did not occur on the flight from Denpasar to Lombok
and return. This was consistent with the result of AOA sensor examination
which indicated that the resolver 2 became unreliable during cold
temperature.
40. The engineer in Manado suggested to the flight crew to continue the flight as
problem rectification would be better to be performed in Denpasar and
considering that the SPD and ALT flags had no longer appeared on the
Captain’s PFD. This indicated that the aircraft was released with known
possible recurring problem.
41. On the flight from Manado to Denpasar on 28 October 2018, the DFDR
recorded the A/T disengaged on takeoff roll and the SPD and ALT flags on
the captain’s PFD most likely had appeared after the engine start. The
altimeter and speed indicator are airworthiness related instruments and must
be serviceable for dispatch. The decision to continue the flight was contrary
to the company procedure.
42. The engineer in Denpasar considered that the problem had appeared
repeatedly and decided to replace the left AOA sensor. Replacement of AOA
sensor proved to be the solution to rectify the SPD and ALT flags that were
reported to have appeared on the Captain’s PFD, however the installed AOA
sensor was misaligned by about 21° and resulted in different problems.
43. The Boeing test result indicated that a misaligned AOA sensor would not pass
the installation test as the AOA values shown on the SMYD computer were
out of tolerance and “AOA SENSR INVALID” message appeared in the
SMYD BITE module. This test and subsequent testing verified that the
alternate method of the installation test could identify a 20 or 21° bias in the
AOA sensor.
44. Comparing the results of the installation test in Denpasar and Boeing, the
investigation could not determine that the AOA sensor installation test
conducted in Denpasar with any certainty.
45. The BAT LMPM required the engineer to record the test values to ensure that
the test results were within tolerance. The engineer did not record the value of
the AOA angle deflection during the AOA sensor installation test. Therefore,
neither BAT nor Lion Air identified that the documentation had not been
filled out.
46. After LNI043 was airborne, the left control column stick shaker was active
and several messages appeared. The Captain of LNI043 was aware to the
aircraft condition after discussion with the engineer in Denpasar. This
awareness helped the Captain to make proper problem identification.
47. The Captain action of transferring the control prior to crosscheck of the
instruments may have indicated that the Captain generally was aware of the
repetitive previous problem of SPD and ALT flags and the replacement of the
left AOA sensor on this aircraft.
48. The LNI043 flight crew performed NNC of Runaway Stabilizer Trim by
selecting the STAB TRIM switches to cut-out, which resulted in termination
of AND activations by MCAS, and the aircraft became under control with
consequences of inability to engage the autopilot, and requirement for manual
operation of stabilizer trim by hand.
49. The Captain’s decision to continue to the destination was based on the fact
that a requirement to “land-at-the-nearest-suitable-airport” in the three NonNormal-Checklists was absent.
50. The Captain of LNI043 felt confident to continue the flight to the destination
because the aircraft was controllable and the expected weather along the route
and at the destination was good.
51. The LNI043 flight crew decision to continue with stick shaker active is not
common in comparison to previous events of erroneous stick shaker. When
combined with the runaway stabilizer situation recognized by the flight crew,
the decision to continue was highly unusual.
52. During the descent to destination they requested uninterrupted descent path
profile. This action suggested that the flight crew were aware of their existing
flight condition (continuous stick shaker, manual flying, manual trimming,
FO PFD was the primary instrument) required a simplified flight path
management until approach and landing.
53. During flight, the Captain of LNI043 kept the fasten seat belt sign on and
asked the deadheading flight crew to assist the cockpit tasks. These actions
indicated that the Captain was aware of the need to use all available resources
to alleviate the matter to complete the flight to the destination, despite the
increased workload and stressful situation.
54. The AFML entry for LNI043, which did not contain additional details about
what was experienced, was not in accordance with company guidance
provided in OM-Part A, Section 11.4.9 which lists reportable events to
include “Warning or alert, including flight control warnings, door warnings,
stall warning (stick-shaker), fire/smoke/fumes warning.”
55. The SS Directorate did not notice the occurrence since the report was filed
outside normal office hours and the report to SS Directorate was not
processed until the office hours on the following day.
56. The insufficient SMS training and inability of the employees to identify the
hazard might also be indicated by the incomplete post-flight report of the
problems that occurred on LNI043. The incomplete report became a hazard as
the known or suspected defects were not reported which might make the
engineer unable to properly maintain the airworthiness of the aircraft.
57. Content of the report did not trigger the Duty Management Pilot to assess this
as a Serious Incident and enable a safety investigation. The risk of the
problems that occurred on the flight LNI043 were not assessed to be
considered as a hazard on the subsequent flight.
58. The LNI043 flight that experienced multiple malfunctions were considered
caused or could have caused difficulties in controlling the aircraft. According
to the ICAO Annex 13, CASR part 830 and OM-part A, the flight is classified
as serious incident which required investigation by the KNKT in accordance
with the Aviation Law Number 1 of 2009 and Government Decree Number
62 of 2013.
59. The definition of an aircraft repetitive problem was different between Lion
Air CMM and BAT AMOQSM. This difference indicated that the Lion Air
did not monitor the repetitive problem policy of the BAT as a subcontracted
entity.
60. The requirement to report all known and suspected defects is very critical for
engineering to be able to maintain the airworthiness of the aircraft.
61. The fault code was not documented in the AFML. The engineer did not
record the maintenance message that appeared in the OMF in the AFML.
Being unaware of the maintenance message and the fault code, this would
increase the difficulty for trouble shooting by the engineer.
62. The IFIM tasks of “ALT DISAGREE” and “IAS DISAGREE” have
repetition on the leak test in steps (3) and (4) as they are referring to the same
AMM tasks. This repetition was inefficiency and does not contribute to the
problem solving.
63. The inhibited AOA DISAGREE message contributed to the inability of the
engineer to rectify the problems that occurred on the LNI043 flight which
were caused by AOA sensor bias.
64. The lack of an AOA DISAGREE message did not match the Boeing system
description that was the basis for certifying the aircraft design. The software
not having the intended functionality was not detected by Boeing nor the
FAA during development and certification of the 737-8 MAX before the
aircraft had entered service.
65. During the LNI610 flight preparation, the CVR did not record flight crew
discussion about previous aircraft problems recorded in the AFML. This
might have made the flight crew of LNI610 would not be aware of aircraft
problems that might reappear during flight, including the stick shaker
activation and uncommanded AND trim. This would lead to the inability of
the flight crew to predict and be prepared to mitigate the events that might
occur.
66. Just after liftoff, the left stick shaker activated and numerous messages on the
PFD were displayed, repetitive MCAS activation after the flaps were
retracted and the ATCo communication increased the flight crew workload.
67. The FO asked the controller of the aircraft altitude and the indicated speed on
the ATC radar display in an attempt to obtain another source of information.
However, the ATC radar receives altitude data transmitted by the aircraft
therefore, no additional data may be acquired. Being unable to determine
reliable altitude and airspeed might increase stress to the flight crew.
68. The inability for the FO to perform memory items and locate the checklist in
the QRH in a timely manner indicated that the FO was not familiar with the
NNC. This condition was reappearance of misidentifying NNC which showed
on the FO’s training records.
69. Despite the flight crew’s attempt to execute the NNC, due to increased
workload, and distractions from the ATC communication, the NNC was
unable to be completed in that situation. The unfinished NNC made it
difficult for the flight crew of LNI610 to understand the aircraft problem and
how to mitigate the problem.
70. The reappearance of difficulty in aircraft handling identified during training
in the accident flight indicated that the Lion Air training rehearsal was not
effective.
71. The controller provided eight heading instructions after the flight crew
reported that the aircraft was experiencing a flight control problem, which
was not considered as an emergency condition according to ATS SOP of
AirNav Indonesia branch JATSC. There was also no objection by the flight
crew to the heading instructions and the flight crew did not declare an
emergency. These conditions increased the flight crew workload.
72. The absence of a declaration of urgency (PAN PAN) or emergency
(MAYDAY), or asking for special handling, resulted in the ATCo not
prioritizing that flight. With priority, ATC would not require LNI610 to
maneuver repeatedly.
73. The AOA DISAGREE message was inhibited on the accident aircraft
therefore, flight crews would not be aware that this message would not appear
if the AOA DISAGREE conditions were met. This would contribute to flight
crew being denied valid information about abnormal conditions being faced
and lead to a significant reduction in situational awareness by the flight crew.
74. No information about MCAS was given in the flight crew manuals and
MCAS was not included in the flight crew training. These made the flight
crew unaware of the MCAS system and its effects. There were no procedures
for mitigation in response to erroneous AOA.
75. Both flight crew of LNI610 being preoccupied with individual tasks indicated
that the crew coordination was not well performed. The Captain and FO did
not have a shared mental model of the situation as exhibited by their lack of
clear and effective communication. Most of the components of effective crew
coordination were not achieved, resulting in failure to achieve the common
goal of flying the aircraft safely.
76. During the multiple MCAS activations, the Captain managed to control the
aircraft altitude. The Captain did not verbalize to the FO the difficulty in
controlling the aircraft and the need for repeated aircraft nose up trim. The
FO was preoccupied with completing the NNC and not monitoring the flight
progress. Subsequently, the FO did not provide adequate electric trim to
counter multiple MCAS activations.
77. The requirement to describe specific handling situation to the flight crew
receiving the control was not required per Lion Air procedure or Indonesia
requirement. The absence of Captain’s specific description contributed to the
FO’s difficulty to understand the situation and may have contributed to his
inability to mitigate the problem.
78. The content of the manual of Lion Air and BAT contain several
inconsistencies, incompleteness, and unsynchronized procedures.
79. The investigation found that the engineers were prone to entering the problem
symptom reported by the flight crew in the IFIM first instead of reviewing the
OMF maintenance message. Conducting this method might lead the engineers
into the inappropriate rectification task.
80. The investigation found that all AFML pages received by the investigation
did not contain fault codes. The absence of the fault code reported by the
flight crew may increase the workload of the engineer and prolong the
rectification process.
81. The investigation considered that the amount of time to cover the hazard
identification topic in the SMS training syllabus was insufficient. This may
reduce the ability of employees to define and report a hazard.
82. A subsequent comparison of the accuracy specifications found that the Peak
SRI-201B API accuracy met the requirement stated on the CMM revision 8.
The investigation did not find a written instruction to operate the Peak
Electronics SRI-201B API.
83. Despite the lack of API specific written instructions for the alternate
equipment, Xtra Aerospace nevertheless obtained acceptance of their API
equipment equivalency report from the FAA FSDO. The lack of an API
written procedure was not detected by the FAA’s FSDO. This indicates
inadequacy of FAA oversight.
84. The Xtra Aerospace visit concluded that performing the required testing and
calibration defined in CMM Revision 8 using the Peak API could potentially
introduce a bias into both resolvers if the REL/ABS (Relative/Absolute)
switch on the Peak Electronics API was inadvertently positioned to REL.
85. The OMF has the history page which contains record of the aircraft problems
which can be utilized as a source for aircraft problem monitoring. The BAT
has not utilized the OMF information as the source of aircraft problem
monitoring.
86. On the subsequent flight, a 21 difference between left and right AOA sensors
was recorded on the DFDR, commencing shortly after the takeoff roll was
initiated. This immediate 21 delta indicated that the AOA sensor was most
likely improperly calibrated at Xtra Aerospace.
87. As noted, utilization of the Peak Model SRI-201B API by Xtra Aerospace for
the test and calibration of the 0861FL1 AOA sensor should have required a
written procedure to specify the proper position of the REL/ABS switch.
88. The aircraft was equipped with an airframe-mounted low frequency
underwater locator beacon (ULB) which operated at a frequency of 8.8 kHz.
The beacon was mounted on the forward side of the nose pressure bulkhead.
During the search phase, multiple surveys were conducted to detect a signal at
8.8 kHz, however no such signals were detected in the area where wreckage
was recovered.
89. On 10 March 2019, an accident related to failure of an AOA sensor occurred
involving a Boeing 737-8 (MAX) registered ET-AVJ operated by Ethiopian
Airlines for scheduled passenger flight from Addis Ababa Bole International
Airport (HAAB), Ethiopia to Jomo Kenyatta International Airport (HKJK),
Kenya with flight number ET-302.
Ha riportato i seguenti “fattori rilevanti - Contributing Factors” che hanno determinato l'incidente:
“Contributing factors defines as actions, omissions, events, conditions, or a
combination thereof, which, if eliminated, avoided or absent, would have reduced
the probability of the accident or incident occurring, or mitigated the severity of the
consequences of the accident or incident. The presentation is based on
chronological order and not to show the degree of contribution.
1. During the design and certification of the Boeing 737-8 (MAX),
assumptions were made about flight crew response to malfunctions which,
even though consistent with current industry guidelines, turned out to be
incorrect.
2. Based on the incorrect assumptions about flight crew response and an
incomplete review of associated multiple flight deck effects, MCAS’s
reliance on a single sensor was deemed appropriate and met all certification
requirements.
3. MCAS was designed to rely on a single AOA sensor, making it vulnerable
to erroneous input from that sensor.
4. The absence of guidance on MCAS or more detailed use of trim in the flight
manuals and in flight crew training, made it more difficult for flight crews to
properly respond to uncommanded MCAS.
5. The AOA DISAGREE alert was not correctly enabled during Boeing 737-8
(MAX) development. As a result, it did not appear during flight with the
mis-calibrated AOA sensor, could not be documented by the flight crew and
was therefore not available to help maintenance identify the mis-calibrated
AOA sensor.
6. The replacement AOA sensor that was installed on the accident aircraft had
been mis-calibrated during an earlier repair. This mis-calibration was not
detected during the repair.
7. The investigation could not determine that the installation test of the AOA
sensor was performed properly. The mis-calibration was not detected.
8. Lack of documentation in the aircraft flight and maintenance log about the
continuous stick shaker and use of the Runaway Stabilizer NNC meant that
information was not available to the maintenance crew in Jakarta nor was it
available to the accident crew, making it more difficult for each to take the
appropriate actions.
9. The multiple alerts, repetitive MCAS activations, and distractions related to
numerous ATC communications were not able to be effectively managed.
This was caused by the difficulty of the situation and performance in manual
handling, NNC execution, and flight crew communication, leading to
ineffective CRM application and workload management. These
performances had previously been identified during training and reappeared
during the accident flight. 31 Ottobre 2019
Una operazione completata con successo! L'evento “incidentale” è avvenuto Mercoledì 23 Ottobre intorno alle 13.30. Un Predator A+ del 32 Stormo di Amendola sarebbe stato “pilotato” in atterraggio in una zona non abitata all'esternoo de sedime dell'aerobase di Amendola-Foggia. La dinamica del volo: dopo il decollo causa una perdita di potenza e/o avaria al propulsore avrebbe obbligato il controlore in remoto del velivolo ad una immediata procedura di atterraggio/planata in una aerea prossima alla stessa pista di involo.
Una squadra di soccorso, prontamente intervenuta, dopo aver verificato lche l'atterragio era avvenuto su un campo agricolo e senza il coinvolgimento di persone e “cose”. Il “drone-UAV-APR” militare non avrebbe riportato danni sostanziali.
L’Aeronautica Militare, attraverso il 28° Gruppo “Le Streghe” del 32° Stormo di Amendola, impiega due tipologie di aeromobili a pilotaggio remoto – MQ9-A (Predator “B”) e MQ1-C (Predator “A+”) – per attività di intelligence, ricognizione e sorveglianza (ISR)
SCHEDA TECNICA DEL ‘PREDATOR’ by AMI
L’RQ-1A “Predator”, costruito dalla General Atomics, è un velivolo senza pilota (UAV) concepito essenzialmente per compiti di ricognizione, sorveglianza e acquisizione obiettivi. Il sistema d’arma si compone di tre elementi: il velivolo, equipaggiato con motore a pistoni con elica spingente, la Ground Station, la stazione di controllo a terra che grazie al data-link satellitare può controllare il velivolo anche a centinaia di chilometri dal Teatro di Operazioni, ed il sistema di trasmissione a terra in tempo reale delle informazioni raccolte. Il controllo del velivolo avviene tramite la stazione di controllo, una vera e propria cabina di pilotaggio spostata a terra, collegata al velivolo tramite antenne e ricevitori in grado di lavorare sia via radio che via satellite. Una telecamera posta sul muso del velivolo riproduce praticamente gli occhi del pilota, mentre sotto al velivolo sono installati i sensori di bordo utilizzati dagli operatori per le riprese elettro-ottiche ed infrarossi del territorio. Queste immagini sono trasmesse ad un operatore a terra, anch’esso presente all’interno della ground station, che ha il compito di interpretarle e trarne le informazioni necessarie. Il Predator può volare fino ad 8.000 metri di quota e per oltre 20 ore consecutive.L’Aeronautica Militare ha di recente implementato la flotta Predator con la versione A+, equipaggiata con sensori ottici più evoluti ed in grado di realizzare immagini di risoluzione ancora maggiore rispetto alla versione A attualmente impiegata fuori area. Bassa visibilità da parte del nemico, lunga persistenza sull’obiettivo e nessun rischio per il personale impegnato nella gestione della missione: caratteristiche, queste, che rendono il Predator un assetto aereo prezioso per la sorveglianza di aree ad alto rischio come alcuni degli attuali Teatri Operativi all’estero, nonché per il controllo di aree o punti sensibili in occasione di eventi di particolare rilevanza (ad es. summit internazionali). E’ quello che è accaduto ad esempio a L’Aquila nei giorni del G8, dove l’Aeronautica Militare, nell’ambito delle misure messe in atto per la sicurezza del Vertice, ha impiegato il Predator A+ per la sorveglianza aerea del capoluogo abruzzese. Partendo dal 32° Stormo di Amendola, dove sono normalmente di base i velivoli senza pilota dell’A.M., l”occhio elettronico” del Predator ha registrato e trasmesso alle sale operative, minuto per minuto, tutto ciò che è accaduto a terra. Oppure, per fare un altro esempio reale, è quello che accade ogni giorno in Afghanistan dove i Predator si alzano in volo dalla base aerea di Herat, dove ha sede la Joint Air Task Force del contingente italiano, per andare a controllare zone di particolare interesse o punti sensibili per la sicurezza del personale impegnato nelle operazioni a terra. Accade, ad esempio, che prima della partenza di un convoglio mezzi, venga effettuata una ricognizione del percorso stradale per verificare che non vi siano situazioni sospette, o come avvenuto in Iraq – dove i Predator italiani sono stati impiegati nell’ambito dell’operazione ‘Antica Babilonia’ – che i velivoli senza pilota vengano utilizzati per la sorveglianza aerea durante eventi di particolare rilevanza come le elezioni governative del 2006.
Predator
apertura alare: 14,8 m;
lunghezza: 8,2 m;
altezza: 1,82 m;
velocità di crociera: 135-160 km/h;
tangenza operativa: 7.800 m;
autonomia: 24 ore “on station” a 926 km dalla base di partenza ;
peso max al decollo: 952 kg;
motore Rotax 912 a quattro cilindri; carico utile: 204 kg (sensori elettroottici, radar ad apertura sintetica). 25 Ottobre 2019
Il bimotore aveva fatto il primo volo nel 1945! Il cargo DC3 volava per l'Atlantic Air Cargo ed operava da Miami Opa-Locka,FL (USA) allo scalo di Nassau (Bahamas) con due piloti di equipaggio quanto alle 16.27 locali del 18 Ottobre è finito in mare ad una distanza di circa 4km dalla pista 14, in avvicinamento alla pista.
L'equipaggio ha dichiarato una avaria ad uno dei due propulsori Pratt & Whitney R-1830. L'ammaraggio conseguente ed il rapido intervento della Guardia Costiera con il recupero dei due piloti illesi ha completato la “vita operativa” del DC 3. Dopo 74 anni di volo il DC3 si è immerso nell'oceano. Non sono – al momento - stati verificati i danni sopportati dall'arzillo bimotore.
Atlantic Air Cargo opera con altri due DC-3s, immatricolati N437GB and N705GB.
Quanti altre DC3 “storici” sono ancora in volo nei tanti Continenti e sui mari del Pianeta Terra? 21 Ottobre 2019
Nel mondo, probabilmente, operano 463 Aiibus 220, 123 serie -100, 339 serie -300! E' una iniziativa scontata, conseguente all'Airworthiness Direcitive -AD della FAA-USA. La Federal Aviation Adminsitration in data 26 Settembre ha, infatti, emanato iniziali e ripetute ispezioni sui propulsori serie Pratt & Whitney P&W PW1500G.
A seguito di due avarie occorse il 25 Luglio 2019 (ore 1305 locali, Swissait A220-300, volo LX348, an immatricolato HB-JCM) e una seconda il 16 Settembre 2019 (Swissair volo LX358, Bombardier CSeries 300, immatricolato HB-JCA), entrambi su Pratt & Whitney PW1524G-3.
L'avaria sembrerebbe stata causata da inconvenienti al “low-pressure compressor (LPC) stage 1 rotor, which resulted in the rotor disk releasing from the LPC case and damaging the engine”.
La Swiss International Air Lines Airbus ha blocca a terra la sua flotta di Airbus 29 A220.
Anche l'agenzia francese “Bureau français d’enquêtes et d’analyses (BEA)” dopo una indagine aveva segnalato come erano stati ritrovati al suolo pezzi al titanio dei motori della lunghezza di 30 cm in aree boschive sottostanti.
La flotta Airbus 220 non è altro che gli ex Bombardier CSeries, aeromobili narrow body, ora identificati nelle due serie 100 e 300. Aeromobile progettato nel 2004 e costruito dal 2008: Dal luglio 2018 è commercializzato come Airbus-220 e sono equipaggiati con motori PW1500G. Nel mondo volano 462 velivoli, 123 Airbus 220-100 e 339 Airbus 220-300. Quanti di questi velivoli operano per aerolinee europee e quanti atterrano e decollano sugli scali del Belpaese? 17 Ottobre 2019
Illeso il pilota di 80 anni. L'emergenza con l'attivazione di ambulanza, elicosoccorso, vigili del fuoco e carabinieri è avvenuta Venerdì 11 Ottobre intorno alle 17.30. La segnalazione dei testimoni sarebbe stata immediata, precisa e circostanziata.
Nelle fasi dell'atterraggio su una pista-campo di volo privato annesso ad una azienda, in località via Locatelli a Biassono. Il velivolo si è ribaltato. Quale l'effettiva dinamica conclusiva?La situazione meteo com'era, il velivolo ha forse riportato una qualche avaria e/o è derivato dal fattore umano nella fase finale? A chi toccherà indagare su un “incidente” che non ha riscontrato conseguenze per il pilota e – si suppone – danni -ancorchè limitati - sull'ultraleggero? 15 Ottobre 2019
ANSV ha aperto una inchiesta! I VVFF hanno potuto recuperare immediatamente un ferito, l'altro occupante del velivolo, rimasto incastrato tra i fili di una seggiovia con l'ultraleggero sospeso, solo più tardi, con altri mezzi.
L'insolito incidente - volava troppo basso, non ha visto i fili delle seggiovia, ha perso quuota per una avaria - è accaduto Domenica 6 Ottobre nella zona di Prato Valentino, comune di Teglio in provincia di Sondrio.
L'aeromobile ultraleggero P92, immatricolato I-9615, era decollato dall’aviosuperficie di Caiolo, probabilmente per un volo turistico, ha in sostanza, impattato i cavi. I due occupanti erano due uomini, uno di 55, l'altro di 62 anni. 7 Ottobre 2019
Stavolta il velivolo “storico” aveva fatto il primo volo nel 1943! Il Boeing B-17G Flying Fortress, immatricolato N93012, ha finito il suo ultimo volo sbattendo contro un edificio dell'infrastruttura aeroportuale dello scalo internazionale di Bradley-USA. Era nella fase di rientro dal volo.
L'aerolinea “Collings Foundation's Wings of Freedom Tour” operava con il Boeing B-17G Flying Fortress con un equipaggio di 3 membri e 10 persone-passeggeri. Dopo il decollo dalla pista 06 alle 09.45 del 2 Ottobre, con una virata aveva cercato di ri-atterrare per problemi-malfunzionamenti al propulsore n.4. Nell'impatto sono state identificate sette vittime. Il velivolo risulta completamente distrutto. La NTSB – USA ha aperto una specifica inchiesta. 5 Ottobre 2019
Flotta “arzilla”: ancora un incidente! Il cargo Antonov avrebbe fatto il suo primo volo nel lontano 1968, ma era ancora operativo. Ha attraversato in volo l'intera Europa. Volava per UAA Ukraine Air Alliance, immatricolato UR-CAH, operava coome UKL-4050 dallo scalo di Vigo (Spagna) con destinazione Lviv (Ukraine) con sette membri di equipaggio ed un passeggero. Era nella fase di avvicinamento alla pista di Lviv, a circa 7.4 miglia quando la traccia radar è scomparsa dai video. L'aeromobile si è schiantato ad una dista di circa 0.8 miglia (circa 1000 metri) dalla pista 31, allineato, nelle piantagioni e vegetazione circostante, nei pressi di uno stadio di calcio ed un cimitero. Erano le 03.30 locali del 4 Ottobre.
L'equipaggio avrebbe tentato un atterraggio di emergenza. É stata registrata una casta perdita di carburante, probabilmente, risultato dell'impatto con il suolo. I soccorsi hanno riscontrato cinque vittime e tre feriti, che sono stati ospedalizzati. 4 Ottobre 2019
Ricoverato il pilota! L'incidente si è verificato in contrada Lumelli Imperatore, in territorio di Bernalda (Matera), le notizie sono sempre scarne. Nella mattinata di Domenica 29 Settembre, dopo aver tranciato un elettrodo di media tensione, un deltaplano ultraleggero a motore, si è schiantato al suolo.
La dinamica è ancora da chiarire. Ha colpito il cavo della tensione ed è finito al suolo e/o il pilota aveva perso il controllo del “velivolo” per una qualche avaria e/o per errore umano ed è finito sul cavo?
I soccorsi intervenuti hanno recuperato e trasportato in ospedale il pilota. 30 Settembre 2019
Nessuna vittima! Le notizie sono scarne, il dato certo è che il biposto Kit Fox si è schiantato al suolo ad Orsogna, in provincia di Chieti, nei pressi della Strada provinciale la Pescarese. L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di Sabato 21 Settembre, i due occupanti, marito e moglie, hanno riportato rispettivamente, la donna fratture varie ed il marito illeso , e sono, comunque, stati trasportati dalle ambulanze del 118 in ospedale. Era stato attivato anche un elicottero, decollato da Pescara, sono intervenuti altri mezzi di soccorso. Il volo si è concluso in un campo tra gli alberi, che avrebbero aggravato la distruzione del velivolo. Erano partiti da una aviosuperfice nei pressi di Alanno (Pescara) con destinazione Termoli (Campobasso). Una prima ipotesi della dinamica incidentale identifica la causa prima in una avaria/malfunzionamento del propulsore e un conseguente atterraggio/planata in emergenza . La flotta dei kit fox, nelle varie tipologie, rimanda ad ultraleggeri molto “popolari” tra i piloti di aviazione leggera. 23 Settembre 2019
A bordo padre e tre figlie! L'ANSV (Agenzia Nazionale per la sicurezza del volo) ha aperto l'inchiesta di sicurezza per l’incidente avvenuto nella giornata di Sabato 21 settembre intorno alle 10.15 del mattino. Il velivolo Mooney M20K, immatricolato D-EISE, è precipitato nella fase del decollo dalla pista di Bergamo Orio al Serio, con quattro occupanti e destinazione Venezia Tessera.
Lo schianto sarebbe avvenuto a poche decine di metri dall'Aeroclub, tra due alberi prossimi al sedime dello scalo, mentre per qualche ragione/causa che sarà indagata stava rientrando all'atterraggio. L'elevata velocità avrebbe indotto il pilota ad una riattaccata.
La dinamica, almeno al momento, descrive un velivolo che inclinato a destra avrebbe sbattuto terra tra due “piloni/alberi” con la rottura di una semiala e sversamento del carburante depositato.
Gravissimo il pilota e deceduta una figlia, ricoverate le altre due. 21 settembre 2019
Una vittima, il pilota. Nella serata di venerdi,intorno alle 19.30, nella zona di Villa Estense nel padovano il “velivolo” è precipitato al suolo.Il paramotore, una sorta di parapendio con elica a motore sulle spalle del pilota permette l'involo anche in zone pianeggianti. Dopo il decollo dal campo volo Tegoina, nei pressi dell'alloggio agrituristico Ca' Vascon il “velivolo” si sarebbe schiantato da una altezza di alcune decine di metri. Quali le cause e la dinamica dell'incidente mortale? Chi indagherà? I soccorsi, rapidamente intervenuti, non hanno che potuto constatare il decesso del pilota. 16 Settembre 2019
Una vittima e un ferito grave! L'ennesimo ultraleggero è precipitato in un campo di granoturco e ha, immediatamente, preso fuoco. I due a bordo, fratelli, la vittima è il maggiore di 60anni. Il velivolo era decollato da un campo di volo nei pressi di Bevazzana intorno alle 14.50 e lo schianto sarebbe avvenuto dopo circa 200 metri dal fine pista. Toccando terra l'incendio generato è stato spento dai vigili del fuoco rapidamente intervenuti dalla vicina località balneare di Bibbione. La zona dell'incidente è qella di San Michele al Tagliamento in Veneto e l'ultraleggero, probabilmente, era decollato dalla pista del campo di volo – riportano di media - dall'Azienda Agricola Toneatti. 9 Settembre 2019
Errore umano e/o segnaletica inadeguata? Erano circa le 23.00 di Giovedì 5 Settembre, quando a seguito di una scontro tra un mezzo della società di handling Aviapartner e un Cessna in inizio rullaggio con destinazione Vienna, mentre cadeva un pioggia continua, si è verificato uno scontro. L'impatto ha causato un danno all'ala del velivolo con fuoriuscita di parte del carburante stivato nel serbatoio.
Questione di mancata precedenza o qualche altra causa nella dinamica dei due mezzi hanno determinato la sospensione dei voli. La chiusura di circa due ore delle due piste per il recupero del carburante, quindi una delle due riaperta ha consentito il prosegua dell'operatività dello scalo.
E' un inconveniente (incidente?) sul quale siamo in attesa di sapere quale autorità “aeronautica” aprirà una inchiesta. 6 Settembre 2019
Del tutto incolume il pilota! Interessato sarebbe stato un velivolo Jodel D18, schiantatosi al al suolo, praticamente senza le due ali, quasi ripiegate. Le notizie, sempre scarne e dal web, riferiscono che era decollato dalla provincia di Monza con destinazione Bergamo e/o Verona. E' atterrato in emergenza, intorno alle 18.00 di mercoledì 4 Settembre, in un terreno coltivato nei pressi di una azienda agricola. Nella zona del concessionario d'auto Rivoltella. La localizzazione sarebbe lateralmente alla provinciale 127 in direzione di Castel Rozzone.
Alcuni testimoni hanno riferito di un possibile spegnimento del motore e che le ali potrebbero essersi staccate nell'impatto con allberature circostanti. A chi tocca indagare? 5 Settembre 2019
E', forse, una situazione “emergenziale”? In solo 24 giorni, dopo che lo scorso 10 Agosto il velivolo B787-800 della Norwegian Long Haul, sul volo DY-7115 da Roma Fiumicino (Italy) a Los Angeles,CA (USA), dopo il decollo dalla pista 16R e l'avaria (esplosione?) di un propulsore RR Trent 1000, con pezzi di metallo dello stesso motore caduti su caseggiati e auto sottostanti e rientro dal volo, è stata varata una iniziativa, quasi, immediata.
ANSV in relazione all’inconveniente grave in questione ha pertanto emanato, a fronte di una inchiesta ancora in corso, tre raccomandazioni di sicurezza, indirizzate all’EASA (European Union Aviation Safety Agency) e, in sostanza alle aerolinee che operano con questa tipologia di propulsori. La stessa EASA quale organismo di certificazione del propulsore in questione sarebbe, peraltro, direttamente interessata alle criticità emerse sul Trent 1000.
On Sep 4th 2019 the ANSV released three safety recommendations explaining the motivation for those recommendations were:
the borescope inspection of the engine Trent 1000 G/01A SN 10166, performed after the IFSD event occurred to the B787-8 registration marks LN-LND, highlighted the fracture of two IPT blades. One of these is attributable to the same corrosion fatigue fracture mechanism that was responsible for ten previous cases of IFSD in the Trent 1000 fleet. In one of those cases, in addition to IFSD the blade release also caused damage on the LPT drive arm, proving further negative effects on safety could be possible as a consequence of a IPT blade fracture beside what happened in the B787-8 marks LN-LND event, in which damages to the aircraft and to objects on the ground were recorded. Indeed, for this matter EASA has already recognized the need to maintain fleet safety and has mandated several Rolls-Royce recommended safety actions in the last two years through 6 ADs, the latest and only live action being issued in NMSB 72-AK186, which instructs a hard life for pre-modification blades and is mandated by EASA AD 2019-0135. However, the in-flight IPT blade failure of the Trent 1000 G/01A SN 10166 happened 200 flight cycles before the hard life limit, demonstrating this not sufficient to avoid detrimental effects on safety.
The ANSV recommends to EASA:
Safety Recommendation ANSV-9/1147-19/1/I/19.
To take immediate actions to achieve an higher level of safety, also taking in consideration, but not limiting EASA initiatives to, defining different and more stringent time limits for the Trent 1000 pre-mod 72-H818 IPT blades.
Safety Recommendation ANSV-10/1147-19/2/I/19.
To re-evaluate the whole validity of the service management adopted by the manufacturer for the Trent 1000 pre-mod 72-H818 IPT blades, endorsed by the AD 2019-0135.
Safety Recommendation ANSV-11/1147-19/3/I/19.
To evaluate provisions relevant to the de-pairing of pre-mod 72-H818 engines, avoiding two engines of the same pre-mod status being installed on the same aircraft, thus further lessening the possibility of a DIFSD.
The ANSV reports that at about 1200 feet and 200 knots over ground climbing out of runway 16R the left hand engine vibration warning activated followed by “EEC MODE L”, “LOSS OF TPR L”, “ENG L EGT RED” (UTC 14.46.14), “ENG LIMIT EXCEED L” (UTC 14.46.16) and “OVERHEAT ENG L” (UTC 14.46.20) EICAS fault messages. The crew shut the engine down and returned to Fiumicino Airport. About 4kg of debris was recovered.
The ANSV released following preliminary data analysis:
Following the event, data were downloaded on site from the Engine Monitoring Unit (EMU) and from the Continuous Parameter Log (CPL). The Enhanced Airborne Flight Recorders (EAFR, picture 11) were downloaded at the ANSV laboratories.
The preliminary analysis of the EAFR data shows that at 14.46.05 UTC (about 6 s before the “Eng1_Vib_Warn” discrete parameter activation) an abrupt decrease of left engine N1 (from 90% to less than 60%, figure 4). At the same time, left engine N2 and N3, oil temperature and pressure slightly increased (figure 5). From the point onward the overall vibration level of the left engine increased (figure 6/7). The left engine IFSD was commanded by the crew at 14.48.06 UTC. The engine manufacturer reviewed the EMU (5 Hz sampling rate) data, confirming the above evidence as well as highlighting, in addition, that the behavior of the engine was compatible with an Intermediate Pressure Turbine (IPT) blade damage. In more detail, the EMU data shows that the drop in N1 happened after IP tracked order vibration increased (as a result of the IPT blade release). Therefore, the most likely sequence of events is (figure 8):
- IPT blade release resulting in IP tracked order vibration increase;
- IPT blade release causes downstream damage to the LP turbine and a reduction in LP shaft speed and increase in LP tracked order vibration;
- the engine control system then attempts to restore power before the pilot shuts down the engine.
No significant variations in the vibration level or other engine related parameters were recorded from the left engine prior to the event. 4 Settembre 2019
Una vittima, il pilota! L'incidente è avvenuto nella serata di Domenica 1 Settembre. Le notizie, anche due giorni dopo, sono scarne e imprecise. Era un deltaplano e/o un ultraleggero? Un esperto pilota di circa 60anni è l'unica vittima dell'incidente occorso dopo il decollo dalla pista del campo di volo di Dosolo nel Mantovano. Lo schianto del velivolo è avvenuto nei campi che circondano la pista. I soccorsi, prontamente intervenuti non hanno che potuto appurare una situazione mortale per il pilota. Quali cause? Qualche commentatore-testimone rivela la rottura di un'ala da una altezza di circa 70-80 metri. A chi toccherà investigare sull'incidente aereo? Sicuramente la magistratura, ma la valutazione di un qualche esperto tecnico diventa decisivo per inquadrare la realtà operativa e la dinamica incidentale. 3 Settembre 2019
Perché il bigetto della Smartwings non è atterrato nel primo scalo disponibile? Lo scorso 23 Agosto il Boeing 737-800, immatricolato OK-TVO, operava sul volo QS-1125 da Samos (Grecia a Praga (Cechia) con 170 persone a bordo e, dopo aver “spento” per una qualche avaria uno dei due propulsori CFM56, in numero 1, ovvero quello di sinistra, ha proseguito il volo fino a destinazione per altre 2 ore e 20 minuti.
Quale la ragione di tale scelta operativa quando una situazione di “emergenza”, il volo con un solo motore, non è atterrato sul primo aeroporto disponibile?
La supposta “avaria” al propulsore sarre occorso a FL 360, 36mila piedi, nel mare Egeo a circa 100 miglia a nord di Atene. Il Boeing 737-800 dopo essere disceso ad una quota di bvolo di FL 240-24milapiedi, ha invece proseguito il volo, senza ulteriori conseguenze, per la destinazione finale originaria. Nel corso della crociera l'equipaggio avrebbe tentato, due volte, il “restart” del propulsore. Lo stesso Boeing 737-800, dopo l'atterraggio e dopo un intervento di manutenzione durato 17 ore ha ripreso l'attività di volo.
Per quale ragione l'equipaggio ha operato in difformità agli standards operativi internazionali. Il controllo del traffico aereo greco, ungherese e austriaco sono stati informati dell'emergenza in corso? I passeggeri erano stati informati della realtà operativa esistente?
Inquadrare il costo di una “emergenza”, di un atterraggio su un extra scalo, della cancellazionedi un volo e dell'assistenza ai passeggeri, delle riprotezioni, delle priorità e delle scelte di marketing, della gestione dei ritardi, degli obiettivi aziendali, dei livelli di safety dichiarati e perseguiti dalle aerolinee e della professionalità dei piloti è sicuramente una analisi decisiva in questo contesto di liberalizzazione dei voli, dei sistemi tariffari delle low cost e dei vettori delle ex-compagnie di bandiera. Ma sono indagini che spettano le agenzie di sicurezza e di analisi del sistema aviation, quali ICAO, EASA ed ENAC in Italia. Quali infrazioni sono avvenute sul volo QS-1125? Quale autorità nazionale e/o sovranazionale dovrà, intanto, indagare su tale “volo” e sul comportamento dei piloti? 28 Agosto 2019
Era domenica 25 Agosto, tre le vittime! Era decollato dall'aeroporto Lausanne-La Blécherette Airport (QLS/LSGL), Canton Vaud, intorno alle 9 del mattino con destinazione (non precisata) in Italia quando dopo circa 90 minuti, mentre volava, probabilmente, alla quota di crociera, ad una altezza di 2000metri, il velivolo Piper PA-28 RT 201 Arrow IV marche G-BVDH, ha sbattuto in prossimità del Simplon Pass, in territorio svizzero. Vittime i tre occupanti del volo. I soccorsi hano potuto solo riscontrare l'incendio dei rottami del velivolo. L'agenzia investigativa svizzero sulla sicurezza (SISI) ha aperto la rituale inchiesta. 27 Agosto 2019
Sette le vittime. Era domenica 25 agosto quando un elicottero Bell 206L-3 Long Ranger III, immatricolato D-HOTT, e un ultraleggero Aeroprakt A22L Foxbat, immatricolato EC-GU1 si sono scontrati in volo all'isola di Inca, nell'arcipelago di Maiorca. Erano le 13.35 quando sono precipitati in una zona agricola, vicino a un centrato abitato. Nei pressi di una piscina. Le sette vittime, due volavano sull'ultraleggero, le restanti sull'elicottero. I due velivoli, probabilmente, volavano ad una quota bassa e con separazione a vista.
Con l'impatto al suolo i due mezzi si sono incendiati. Quali erano i piani di volo e quali le destinazioni dei due velivoli. Gli investigatori lo dovranno appurare. 26 Agosto 2019
A 24 ore dell'incidente le notizie sono ancora scarne! L’elicottero dell’Esercito, probabilmente uno dei CH - 47 CHINOOK in dotazione, proveniente da Viterbo e in servizio operativo per trasportare carburante e un grosso gruppo elettrogeno. Il supporto era destinato per le esigenze di rimozione della frana del Ruinon (provincia di Sondrio), ma si è trasformata in una sorta di atterraggio di emergenza tra i caseggiati dove avrebbe dovuto concludersi il volo.
Il grosso elicottero a doppia elica è atterraggio a Santa Caterina Valfurva. Il risultato, probabilmente a causa il cedimento di una fune per il trasporto del “gruppo elettrogeno” ha comportato l'impatto in una zona nei pressi di un parco giochi e a un bar nello spazio antistante la partenza della funivia, caseggiati e impianti di risalita.
Erano circa le 13.00 di venerdì 23 agosto 2019 e, sostanzialmente, con il cedimento di una delle quattro funi, il distacco di alcune coperture in lamiera staccatesi dai tetti investiti direttamente e, probabilmente, anche dal flusso dell'aria, dalla manovra di “atterraggio di emergenza”, sono stati coinvolte tre persone.
Nello specifico un bambino di 10 anni, un ragazzo di 18 anni ed un uomo di 65 anni.
La zona della Valfurva è una località dell’alta Valtellina. 24 Agosto 2019
Ancora un incidente di Aviazione Generale. Era partito dalla pista dell'aerobase di Diepholz e, mentre sarebbe stato nella fase di crociera, per la destinazione finale (non segnalata dai media che hanno riportato la notizia), quando si è schiantato intorno alle 13.10 locali in un campo di grano nei pressi di Steinfeld (distretto di Vechta) vicino a Osnabruck, i Germania.
Il monomotore immatricolato D-EHLG, C/n 150-73550, il Cessna 150 L con il solo pilota a bordo, unica vittima, è andato completamente distrutto. L'agenzia federale BFU ha aperto la rituale inchiesta. 23 Agosto 2019
Ancora incidenti in volo! Dopo un lancio dal Monte Valinis in Provincia di Pordenone, lunedì 19 Agosto un parapendio è precipitato in un'area boschiva. Gli alberi hanno attenuato l'impatto e, il “pilota” pur con alcuni traumi è stato trasportato in ospedale. Il ferito soccorso è stato recuperato con un elicottero dei Vigili del Fuoco proveniente da Venezia il parapendista di 46 anni, originario dell’Austria. All’operazione di soccorso hanno partecipato anche le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico di Maniago, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della Stazione di Meduno (Pordenone). 20 AGosto 2019
Ancora una inchiesta per l'ennesimo incidente agostano. Il velivolo impegnato nella fase di atterraggio all'aeroporto di Asiago, probailmente, avrebbe tentato una riattaccata per evitare di finire lungo in pista, sarebbe precipitato finendo in una boscaglia in località Gastagh, al confine tra Asiago e Gallio.
Il Cessna 152 era decollato da una pista presso Palmanova (Udine) con destinazione l’aeroporto “Romeo Sartori” di Asiago. Il comunicato ANSV a riguardo precisa che:
“ANSV ha aperto una inchiesta di sicurezza a seguito dell’incidente occorso oggi, in prossimità dell’aeroporto di Asiago, al velivolo monomotore Cessna 152 marche di identificazione I-SANW. Danni estesi all’aeromobile, ferite le due persone a bordo. L’ANSV ha disposto l’invio di un proprio investigatore sul luogo dell’incidente per l’effettuazione del sopralluogo operativo.”
Sulla zona dell'incidente sono intervenuti i soccorsi, un’ambulanza del Suem 118, due mezzi dei vigili del fuoco, i carabinieri, i carabinieri forestali e anche i volontari del soccorso alpino di Asiago. Per le gravi condizioni dei feriti, pilota e passeggero, è stato chiesto l’intervento sul posto di due elicotteri, uno giunto da Trento e l’altro da Treviso. Il pilota è stato trasportato all’ospedale di Bassano del Grappa, mentre il passeggero, con gravi politraumi, è stato invece trasferito al San Bortolo di Vicenza. 14 Agosto 2019
Domenica 11 Agosto: Lignano Sabbiadoro-FVG. Come tradizione la Pattuglia Acrobatica Nazionale, ha presentato a Lignano il classico air show estivo. Davanti a quasi 200mila persone le Frecce Tricolori hanno svolto le loro acrobazie nel corso di due ore. Ma tra questi occhi, telecamere, telefonini puntati sui 10 velivoli MB 339 PAN, Team Paracadutisti, il Team Audace e sette paramotoristi, l’elicottero di soccorso HH139 e i Flying Donkeys ecco spuntare un drone.
Avrebbe volato indisturbato ad una altezza pericolosa (500 metri?) prima che potesse essere individuato l'autore di questa inattesa e imprudente incursione. Probabilmente senza alcuna autorizzazione. Alla fine sarebbe stato rintracciato un giovane polacco, anche in possesso di un qualche brevetto di volo.
E' la prima volta che avviene e/o è la prima scoperta di attività di volo incrociate? Bisognerà indagare e impedire che questo possa ripetersi. La 59esima stagione acrobatica Pan, la 29esima della riviera friulana ha svelato problematiche di security e safety che dovranno essere gestite preventivamente, in ogni manifestazione aerea e non aerea. Ma come, intanto, deve essere classificato tale “evento incidentale a livello di safety aeronautica? 13 Agosto 2019
Rientra in emergenza sulla stessa pista 16R! Quali le cause, palette staccate dallo statore e/o dalla turbina, ingestione di volatili e/o di droni? Nella giornata di lunedì 12 Agosto ANSV ha emanato il seguente comunicato:
“ Terminato il sopralluogo operativo effettuato nell’immediatezza dell’evento da un proprio investigatore, l’ANSV ha aperto l’inchiesta di sicurezza sull’inconveniente grave occorso il 10 agosto a Roma Fiumicino al Boeing 787-8 marche di identificazione LN-LND; l’aeromobile, decollato da pista 16 R, è rientrato subito dopo il decollo per problemi a un motore.”
L'evento incidentale “classificato” come “inconveniente grave” da ANSV ha coinvolto il Boeing 787-8 Dreamliner della Norwegian Airlines decollato sabato 10 Agosto dalla pista 16R con destinazione Los Angeles. Il velivolo, in sostanza avrebbe perduto pezzi da uno dei propulsori Trent 1000. L'equipaggio ha fermato la salita a 3000 feet/piedi, rientrando in sicurezza sulla stessa pista dopo 23 minuti di volo. I frammenti del motore avrebbero interessato 25 veicoli al suolo e 12 abitazioni. 12 Agosto 2019
Gravemente ustionati dell'incendio i due occupanti! Ancora un incidente ad un ultraleggero nella prima settimana di Agosto. Le notizie, al solito sono piuttosto scarne. La dinamica dell'evento riportano che nella fase successiva ad un decollo da una pista e/o da un campo di volo in Lomellina, in Lombardia, nella giornata di Venerdì 9 Agosto, l'ultraleggero si sarebbe schiantato in un terreno coltivato a mais, incendiatosi. Il pilota di 67 anni e il passeggero di 39anni, pur riportando ustioni sono sopravvissuti. Quale il velivolo interessato, quali le cause, chi investigherà l'incidente? Dovrebbero essere gli interrogativi decisivi per inquadrare casistica e resoconti in questo genere di incidentalità. 10 Agosto 2019
Altri tre eventi, il 3, 7 e 8 Agosto! In data 6 Agosto ANSV con un comunicato ha riportato un incidente di tre gironi prima: “L’ANSV, terminata l’acquisizione delle informazioni necessarie alla corretta classificazione dell’evento, ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso, il 3 agosto, al velivolo SMG-92 marche HA-YDI. Quest’ultimo, dopo essere decollato dall’aeroporto di Casale Monferrato per lanciare dei paracadutisti, subiva, mentre si trovava alla quota di 10.000 piedi, al momento della relativa apertura, il distacco del portellone, il quale, nella caduta, impattava il lato sinistro del piano orizzontale di coda, arrecando allo stesso seri danni. Dopo l’evento, completate le operazioni di lancio dei paracadutisti, il velivolo riusciva ad atterrare senza ulteriori problemi. Il citato portellone veniva recuperato al di fuori del perimetro aeroportuale”.
Il 7 Agosto è invece precipitato nelle acque di Vignola in Gallura l'ennesimo ultraleggero, stavolta decollato dall'aerosuperficie privata di Trinità d’Agultu e Vignola con destinazione Bologna. Il pilota di 56 anni si è salvato.
L'8 Agosto invece un deltaplano è caduto nel fiume della piana del Boesio. Intorno alle 15 del pomeriggio ambulanze e vigili del fuoco sono intervenuti a Laveno Mombello. L'elisoccorso di Como hanno trasportato il paziente nell'ospedale di Varese. 9 Agosto 2019
Un Diamond DA-20A1 e due vittime! Il velivolo era decollato da Vercelli con destinazione Villanova d'Albenga. Con due a bordo, il pilota e passeggero. L'impatto sarebbe avvuento in tarda serata di Martedì 6 Agosto in condizioni meteo precarie, i media parlano di “nebbia”.
ANSV – riporta il comunicato dell'agenzia - ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso ieri, nel Comune di Bardineto (SV), all’aeromobile DA-20 marche I-GVBU, ritrovato, nella notte, in località molto impervia. Decedute le due persone a bordo. L’ANSV ha disposto l’invio di un investigatore sul luogo dell’incidente, per effettuare il sopralluogo operativo. Il Diamond DA-20A1 Katana che volava sopra Savona sarebbe stato recuperato nella tarda nottata sul Monte Carmo nei pressi di Calizzano. Pilota e passeggero avevano rispettivamente 70 e 35 anni. 8 Agosto 2019
Sono un monoplano e un elicottero ULM. Uno è precipitato Sabato 3 Agosto in una boscaglia nella fase di decollo dalcampo di volo al Boglietto di Costigliole d'Asti in Piemonte. Era un volo di prova per acquistare lo stesso velivolo. L'impatto attutito dagli alberi ha salvato il pilota che ha infomato i soccorsi, rimasto incolume.
L'elicottero ULM è invece caduto intorno alle 12.00 dello stesso Sabato 3 Agosto nei pressi del paese di Borca di Cadore, in vicinanza della statale Alemagna. I due a bordo, pilota e passeggero e/o istruttore sono rimasti illesi i due piloti. L'ipotesi è quella di un atterraggio di fortuna e/o atterraggio di emergenza per l'elicottero R22 che si è ribaltato nell'impatto con il suolo. I soccorsi hanno potuto constatare i danni al velivolo.
In entrambi gli incidenti dovrebbe essere aperta una inchiesta per ricostruire cause e dinamiche degli incidenti: a chi toccherà investigare? Con quali possibili risultati? 5 Agosto 2019
Poche le notizie sulle cause e sulla dinamica incidentale! Un Beechcraft B300 King Air 350i dell'Aeronautica Militare Pakistana si è schiantato su una zona residenziale di Rawalpindi nel Punjab. E' accaduto intorno alle 02.00 ore locali del 30 Luglio. Le vittime, tra di questi I due piloti e altri tre membri dell'equipaggio, deveno essere sommate ai cittadini abitanti della zona. I soccorsi non avrebbero ancora completato le operazioni di recupero dell'area interessata e la probabilità che i cadaveri, in prevalenza ustionati nell'incendio susseguente, siano superiori alle prime stime è, quasi, inevitabile. Sono numerosi anche I feriti. Il velivilo coinvolto aveva fatto il primo volo nel 2011. Erano in corso manovre/procedure addestrattive, al momento, imprecisate. 31 Luglio 2019
Una vittima, il pilota, di 81 anni! A 24ore dall'incidente sono ancora pochi dati riguardanti l'ultraleggero precipiato e/o schiantatosi sull'autostrada A26 Genova - Gravellona Toce. L'impatto con l'asfalto sarebbe avvenuto al km 65 tra gli svincoli di Alessandria Sud e della A 21 Torino-Piacenza.
Nel Comune della provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Il rapido intervento del 118 e della Croce Verde non hanno potuto che rilevare il crash e soccorrere un passante in stato di choc per aver osservato i resti del rottame del velivolo e il decesso del pilota nella carreggiata. Nessun auto o altro mezzo è stato coinvolto nell'impatto al suolo la cui dinamica e le cui cause dovranno essere indagate.. A chi tocca l'inchiesta? Il velivolo era, forse, un ultraleggero avanzato, decollato dal campo di volo di Predosa, in provincia di Alessandria, e dove era diretto, a quale quota e con quale reale destinazione? Quale attività di volo aveva accumulato il pilota? Ha avuto un malore e/o tutto è scaturito da una avaria in volo? Come spesso accade in questa tipologia di incidenti gli interrogativi non hanno immediate e adeguate risposte. Quale inoltre l'incidenza dell'errore umano, human factor, non solo l'errore del pilota e dell'inadeguatezza eventuale della manutenzione dei velivoli “pesa” in questo genere di incidentalità? I brevetti e gli attestati al volo dei piloti di aviazione ultraleggera a quale verifica sono, periodicamente sottoposti? Nel Belpaese, la casistica incidentale, quella degli inconveniente gravi e degli inconvenienti della flotta di aviazione generale e degli ultraleggeri non sembrerebbe, inoltre, essere rilevata e/o accessibile. 30 Luglio 2019
Due le vittime, una recuperata, l'altra dispersa! L'elicottero Robinson 66, immatricolato RA-07370 con due occupanti, è precipitato in mare davanti a Livorno, nei pressi dell'isola della Gorgona. Il velivolo, un monoturbina a 5 posti, classificato come ultraleggero, era decollato in mattinata da Como e dopo uno scalo all'aeroporto di Cinquale nel comune di Montignoso (Massa), era ripartito verso le 16 con destinazione la Sardegna.
L'intervento della Capitaneria di porto di Livorno e dei vigili del fuoco, con il supporto di un elicottero della Guardia ha identificato l'elicottero gallegiante in superficie e con palloni gonfiabili e sommozzatori avrebbe impedito l'affondamento. L'ANSV har disposto l'apertura dell'inchiesta di sicurezza di competenza ed il contestuale invio di personale investigativo nell'area dell'incidente. 23 Luglio 2019
Nella collisione in quota, il velivolo si è incendiato! L'incidente è avvenuto intorno alle 17.30 di Giovedì 18 Luglio 2019. L'aeromobile Cirrus SR-22 GTS X precipitato da 2300 metri di quota contro la montagna Wetterstein in Tirolo, era decollato dall'aeroporto di Montichiari -Brescia con destinazione Schwabish Hall-Hessental Airport. Le condizioni meteo era buone quando è avvenuto lo schianto sopra Garmisch Partenkirchen. in Germania, una località a circa 20 miglia dalla stessa città di Innsbruck.
La destinazione intermedia sarebbe stato Innsbruck, in Austria. L'aeromobile è risultato distrutto, con tre vittime, gli occupanti del volo. 20 Luglio 2019
I media hanno segnalato ritardi nella rimozione del velivolo fermo in una zona operativa! Nella mattinata di Giovedì 18 Luglio il volo Airserbia ATR 72 – volo JU57 con destinazione Belgrado si è fermato in pista 04 mentre si allineava per il decollo. Intorno alle 10.10 ore locali, una avaria ad uno dei due propulsor ha obbligato i piloti ad attivare la procedura di spegnimento di entrambi i motori, una circostanza che in attesa dell'intervento dei soccorsi avrebbe costretto l'equipaggio ad evacuare i passeggeri.
Una situazione generata dalla elevata temperatura a bordo, in mancanza di aria condizionata, nell'insofferenza e calura e nel perdurare dell'attesa i passeggeri sbarcati dal velivolo sarebbero stazionati nell'area circostante. Passeggeri ed equipaggio sono stati riportati al terminal senza alcuna conseguenza, se non il ritardo e/o cancellazione del volo. 19 Luglio 2019
La news ANSV sull'incidente ha reso pubblico il caso! E' accaduto Mercoledì 10 Luglio, intorno alle 14.00 e la notizia è stata segnalata ufficialmente dall'ANSV che ha aperto la rituale inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso in località Alperolo di Albuzzano (PV), al velivolo Cessna C172N immatricolato I-DAFE. Quali le cause e le circostanze che hanno generato un “fuoricampo”, un atterraggio forzato in una risaia?
Sul monomotore di quattroposti volavano due occupanti, dei quali il pilota, che ha finito la sua corsa ribaltato, con il carrello all'aria. “Ammarato” capovolto in una risaia a lato della ex Statale 234 Pavia-Cremona, fra Albuzzano e Linarolo.
I due a bordo hanno lasciato la carlinga autonomamente, del tutto illesi. Gli interrogativi da risolvere concernono la dinamica dell'incidente: avaria motore e/o imperizia e/o human factor generico associato alla operatività del velivolo? L'inchiesta ANSV dovrà accertarlo. 12 Luglio 2019
Il pilota si è salvato con il paracadute di emergenza! Quali le cause della perdita di controllo del 48enne polacco che, alla fine della problematica dinamica del volo, atterra ad una quota di 1500 metri in un pianoro di pochi metri quadri?
Nel pomeriggio di sabato 5 Luglio in volo, dopo essere partito dalla zona di Tolmino ha concluso le evoluzioni con il deltaplano, quindi dopo aver lanciato l'allarme per il fuori controllo, si è sganciato con un paracadute di emergenza, atterrando sullo limitato spazio in quota sul Monte Chiampon nelle Prealpi Giulie.
I soccorsi sopraggiunti hanno potuto recuperare il pilota, in quota, con un verricello di 60 metri, calato da un elicottero. Con fratture varie ed altre lesioni il deltaplanista è stato ricoverato nell'Ospedale di Udine. 6 Luglio 2019
Operazioni negli standards procedurali in volo e nell'assistenza a terra! Il volo Malpensa Lampedusa del 4 Luglio 2019 era decollato intorno alle 19.30 locali, con circa 60 minuti di ritardo e solo 15 minuti dopo, causa (riportano i media) un surriscaldamento ad uno dei due propulsori (CFM56) i piloti hanno predisposto l'esecuzione della procedura di spegnimento dello stesso motore.
Il Boeing 737-300 della Maleth Aero che operava per conto della Blue Panorama Airlines, immatricolato 9H-ZAK, volo BV-2986 da Milan Malpensa a Lampedusa (Italy), era in salita alla quota di FL 190 dopo il decollo dalla pista 35Destra. L'atterraggio è avvenuto dopo circa 25 minuti dalla partenza sulla stessa pista 35 Destra. Nessuna conseguenza per passeggeri ed equipaggio, l'atterraggio è stato regolare. Il volo per Lampedusa è stato cancellato e i passeggeri sono stati ospitati in un albergo. 5 Luglio 2019
Quale sarebbe risultato lo scenario nelle piste affossate nelle città storiche? Poco prima delle mezzanotte, 23.51 Locali Time, un aeromobile della Spicejet B738, immatricolato
VT-SYK, volo SG-6237 da Jaipur a Mumbai (India), dopo aver atterrato sulla pista 27, in condizioni meteo di forte pioggia, ha fermato la sua corsa 160 metri oltre il fine pista stessa.
Il ruotino anteriore della fusoliera è collassato. I passeggeri e l'equipaggio non hanno riportato ferite e/o contusioni, e sono sbarcati con mezzi esterni, senza l'ausilio di una evacuazione rapida dagli scivoli.
Il velivolo ha riportato danni sostanziali alla struttura. La constatazione da porsi è che in presenza di piste lunghe e con spazi di safety adeguati anche un fuoripista non si risolve in un disastro aereo, come potrebbe, invece, avvenire per atterraggi/decolli su piste di 2000-2400 metri di lunghezza senza gli spazi standards di RESA di 240 ed EMAS di arresto. Indispensabili sono, anche, spazi di sedime adeguati e terminal passeggeri distanziati dalle piste di volo. 2 Luglio 2019
Ma chi registra i tanti inconvenienti gravi e incidenti occorsi? Il caso dell'ultraleggero schiantatosi al suolo Giovedì 27 Giugno all'aviosuperficie di Cerrione, è uno di questi. A fronte di una costante analisi di “incidenti” di aviazione generale avvenuti nel Belpaese troppo spesso i media non riferiscono alcunchè! Quale la ragione? Spesso, tuttavia, se non ci sono esiti gravi, anche qualora il velivolo registra e non danni sostanziali e irreversibili, non si hanno notizie specifiche. E' appunto quanto sarebbe avvenuto a Cerrione, lo ha riportato “la Nuova Provincia di Biella”. Il pilota e un tecnico dell'officina sarebbero stati portati al pronto soccorso. Le ferite risulterebbero minori. Danni irreparabili, invece, per velivolo. La notizia non ha avuto alcun riscontro su altri media.
Qualche nota aggiuntiva sull'aviosuperficie di Cerrione.
“L’Aeroporto Pietro Venanzi di Biella-Cerrione (ICAO: LILE), di proprietà di Air Vergiate, si trova nel comune di Cerrione, in frazione Vergnasco, a sud-est di Biella e servito della Autostrada A4 (uscite Carisio da Milano, di Santhia da Torino).
Inaugurato il 26 ottobre 1968, dispone di una pista in asfalto di 1320 x 30 metri (lunghezza complessiva 1500 metri), di piazzali e raccordi in asfalto per 45000 mq, hangar per 3500 mq, uffici operativi per 1200 mq e palazzina aerostazione per 400 mq.; gli “ingressi” alla pista sono a “0” , sull’aeroporto insiste un VOR e immediatamente a sud un NDB.
L’Aeroporto si trova tra i CTR di Malpensa e Torino Caselle ma al di fuori degli stessi e non ne subisce quindi alcun condizionamento, non è influenzato da attività di volo commerciale e/o industriale ed è completamente al servizio delle operazioni della scuola di volo e delle attività turistiche”. 1 Luglio 2019.
Aereo distrutto, due le vittime! E' accaduto Giovedì 27 Giugno Il 27 giugno sul volo 2G-200 dall'aeroporto di Ulan-Ude a quello di Nizhneangarsk (Russia) con 43 passeggeri e 4 membri di equipaggio quando ha registrato un'avaria al propulsore di sinistra.
L'equipaggio aveva segnalato l'emergenza circa 30 km (16 miglia) prima dell'aeroporto, nella fase di avviciamento alla pista. Il velivolo An 24 RV, immatricolato RA-47366, serie 77310804. Il comandante e il pilota avevano oltre 10mila ore di volo. L'arzillo bimotore aveva fatto il primo volo nel 1977 ed ha toccato le ruote sulla pista 22 alle ore 10.24 locali. Dopo un atterraggio regolare, tuttavia, il velivolo e uscito dalla pista sulla destra finendo fuori dall'asfalto nel terreno erboso schiantandosi su un edificio/capannone limitrofo: incendiandosi.
Il comandante e il motorista sono, al momento, le solo vittime, i restanti passeggeri ed equipaggio hanno potuto evacuare il bimotore. I soccorritori hanno segnalato 22 passeggeri feriti, incolumi i restanti. 28 Giugno 2019
La “via di rullaggio” è troppo prossima ai ponti di imbarco? Quale la causa? Errore umano del pilota che nel rullaggio non manteneva la center-line del percorso e/o la configurazione curvatura, arco piazzali/pista/rullaggi è troppo stretta per un Boeing 777-300 che dispone di una apertura alare rilevante? Il Boeing 777-300 Extended Range della Kuwait Airways ha una ala di oltre 60 metri e l'estremità sinistra ha urtato la parte superiore della torretta del braccio d imbarco posizionata nei piazzali davanti alla aerostazione.
L'incidente è avvenuto all'aeroporto Nice Côte d’Azur Lunedì 24 Giugno 2019 intorno alle 17.20. Probabilmente il Boeing 737-300 ER della Kuwait Airways, immatricolato 9K-AOJ, proveniente da Parigi C.DeGaulle e con destinazione finale l'Emirato Arabo, stava rullando per posizionarsi al parcheggio quando ha urtato l'ala sinistra contro la parte più elevata di uno dei ponti d'imbarco. I passeggeri sono stati in seguito sbarcati ed il volo di rientro al Kuwait è stato cancellato.
Le investigazioni dovranno, innanzi tutto, sicuramente appurare se gli spazi di rullaggio sono compatibili con la movimentazione al suolo di un velivolo Boeing 777-300 ER. 26 Giugno 2019
Le investigazioni (!) dovrebbero appurare le cause dell'evento incidentale! Il volo del giovane toscano di 31 anni è finito con lo schianto al suolo dopo un salto per decine di metri.
Le ali del parapendio non si sarebbero completamente estese, una delle due sarebbe rimasta chiusa, questo avrebbero testimoniato alcune persone. La zona dell'incidente è quello dell'Alpe Chiaro, area del monte Muggio, nel pomeriggio (intorno alle 15.00) di domenica 23 Giugno. Il rapido intervento di pronto soccorso con un elicottero ed il ricovero in ospedale, non ha scongiurato l'esito mortale. 24 Giugno 2019
Una sola vittima! Altro week-end con incidenti di Aviazione Generale. Stavolta un ultraleggero si è schiantato a Urgnano, nella frazione Basella, in provincia di Bergamo. Il pilota, un sessantenne è l'unica vittima, nell'incendio successivo alla perdita di quota (repentina?) e l'impatto con il terreno ed un forte boato. L'incidente è avvenuto intorno alle 18.00 di sabato 15 Giugno. I soccorsi prontamente intervenuti non hanno potuto che registrare l'evento. Alcune testimonianze – riferite dai media - avrebbero riferito che il velivolo volava nella zona soprastante casa propria. 17 Giugno 2019
Sono in scadenza i 10 giorni per l'esecuzione del Service Bulletin e della direttiva FAA. Le investigazioni che hanno riguardato la flotta Boeing 737-800 MAX hanno, infatti, evidenziato, altre criticità. Stavolta nel mirino, associate alle analisi che riguardano i due incidenti della Lion Air ed Ethiopian Airlines per il malfunzionamento del software relativo al sistema allert allo stallo, sono gli apparati/sistemi slat posizionati sulle due ali. Interessati sono ben 148 parti/componenti prodotte da ditte che riforniscono Boeing. I velivoli interessati sono stati identificati negli esemplari 737NG e 737MAX . Di questi, sono installati su 32 NG e 33 MAX operativi negli Stati Uniti, mentre i restanti volano nel restanti continenti per un totale di 133 NG e 179 MAX .
Le ispezioni straordinarie imposte dalla Boeing e dalla FAA-USA, per rilevare possibili “difetti” operativi e prestazionali e la loro sostituzione, nei modelli MAX ed NG (New Generation) che includono esemplari delle serie Boeing 600-700-800-900, probabilmente, interessano velivoli che operano sugli aeroporti del Belpaese e/o che sorvolano lo spazio aereo della Penisola.
Quali sono in Europa le aerolinee interessate? Quali operano in Italia? Hanno ispezionato i loro velivoli? 10 Giugno 2019
Il pilota è rimasto vittima dello schianto! Era appena decollato dall'aviosuperficie del Parco Livenza. L'incidente è avvenuto intorno alle 18.30 a San Stino di Livenza ed il velivolo ha finito la corsa a ridosso di un caseggiato. Con il deltaplano, immatricolato I-8482, distrutto su un terrapieno, su alberature adiacenti. La dinamica e le eventuali cause dovranno essere investigate e accertate.
Il 54enne pilota era noto nella zona. Aveva una storia anche come progettista di velivoli.
Aveva ottenuto la certificazione per un velivolo ultraleggero. Una tipologia di barca volante Ramphos, un anfibio, ma anche in grado di planare sulla terra e nelle marine/acqua. 6 Giugno 2019
Vittima il pilota 49enne! L'incidente è avvenuto nel cielo di Fiano Romano, probabilmente, nel corso di una esercitazione e/o addestramento acrobatico. Il decollo dal campo volo “Arrow” del Midget Mustang M1, dopo alcuni volteggi cielo campo, intorno alle 16.00 di sabato 1 Giugno, avrebbe cercato un atterraggio di emergenza. Lo schianto sarebbe avvenuto a circa 200 metri dalla stessa pista, con una posizione/prua in picchiata, quasi verticale con il muso sul terreno. 5 giugno 2019
L'incidente occorso dopo lo sgancio del traino di un aliante. Una sorta di avaria al motore e/o una mancanza di carburante avrebbe costretto il pilota ad un atterraggio precauzionale in planata. Era decollato dall’aeroporto Paolucci di Pavullo, il pilota, anche istruttore di volo era impegnato al traino e successivo lancio di un aliante. Era il primo pomeriggio di Domenica 2 Giugno e nella fase di rientro sulla pista di partenza e una graduale perdita di quota avrebbe permesso l'atterraggio nella zona industriale di Sassuolo, nella provincia di Modena. Il volo, comunque una procedura di emergenza, è finito nei pressi di una collinetta di terra localizzata tra capannoni, aziende e caseggiati. Il pilota sarebbe rimasto ferito in maniera minore, è stato trasferito in elicottero all'ospedale di Baggiovara.
Il velivolo Robin DR400-180R Remo dell'Aero Club Pavullo, immatricolato I-ITBD, aveva fatto il primo volo nel 2008. 4 Giugno 2019
Feriti i due occupanti! Pilota e passeggera del velivolo, marito e moglie, romani, di 77anni e 73 rispettivamente sono stati trasferiti in codice rosso, dopo essere precipitati in zona Collesseco intorno alle 11.30 di domenica. I coniugi si sono schiantati nel comune di Gualdo Cattaneo (PG), tra gli alberi di un oliveto. ANSV ha aperto l'inchiesta relativa all’aeromobile Cessna 172F, immatricolato I-ELVF che era decollato dall'aeroporto di Roma Urbe. 3 Giugno 2019
Salvi pilota e passeggero. Il volo si è concluso nelle acque del fiume Adige in località Settimo, nel comune di Pescantina in provincia di Verona. Il pilota in a. qua ha estratto il passeggero rimasto inizialmente incastrato, salvandolo. I vigili del fuoco hanno temepestivamente recuperato i due occupanti, erano trasportati dalla corrente e con verricello li hanno issati a bordo di un elicottero che li ha trasportati ad un pronto soccorso ospedaliero.
L'ANSV ha emanato il seguente comunicato: “a seguito dell’incidente che, nel pomeriggio di oggi 17 maggio, ha coinvolto l’aeromobile Cessna C210 marche di identificazione N6973N a Verona, l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto un'inchiesta di sicurezza per appurarne le cause, disponendo contestualmente l’invio di un proprio investigatore sul sito dell’evento. Feriti i due occupanti; danni all'aeromobile in via di accertamento”. 20 Maggio
Avrà scaricato il carburante per un atterraggio nei limiti di peso? Il volo Airbus 330 AZ Alitalia con destinazione New York era decollato intorno alle 12.35 di venerdì 17 Maggio ed è rientrato all'atterraggio dopo circa un'ora e mezzo dal decollo. La causa- sostengono i media che hanno riferito la notizia – è attribuita al mancato blocco del carrello. Era quello anteriore e/o l'inconveniente ha riguardato uno dei due carrelli principali?
Il volo in salita verso la quota di crociera per l'attraversata Atlantica si sarenne interrotta dalle parti di Casale Monferrato nel Piemonte, dove sarebbe “orbitato” per risolvere l'avaria. Gli interrogativi da porre, tuttavia, riguardano i 90 minuti trascorsi prima dell'atterraggio.
I piloti hanno adottato la procedura di “scarico di carburante” ovvero il dumping di alcune decine di migliaia di litri di carburante? Tale operazione è stata eseguita e completata nel golfo Ligure, come da standard operativo? L'avaria, probabilmente, non era una emergenza grave e/o immediata perciò lo scarico di carburante non avrebbe costituito una operazione da iniziare prima di raggiungere il mare del Tirreno.
L'atterraggio è avvenuto regolarmente, senza alcuna ripercussione per i passeggeri, che sono stati imbarcati su altri voli. L'unico disagio dovrebbe essere risultato il ritardato arrivo a New York. 18 Maggio 2019
Due le vittime, pilota e passeggero: chi era ai comandi? L'incidente è avvenuto giovedì 16 Maggio, intorno alle 20.00 alla periferia di Caerano San Marco nella provincia di Treviso. Alcune testimonianze hanno riferito su una improvvisa perdita di quota e lo schianto su un camino/tetto per franare su terrazzo sottostante di una casa. Pilota e passeggero hanno perso la vita ma non sono stati registrati danni tra gli abitanti del caseggiato colpito. Una parete sarebbe stata demolita nell'impatto.
Quali la dinamica e le cause? I due appassionati del volo sarebbero decollati da un campo di volo circostante con un velivolo, probabilmente di loro fabbricazione? Era stato certificato/omologato ed era in corso una prova di volo e/o sperimentazione? Era invece un velivolo autorizzato all'attività aerea? Ancora una volta una qualche inchiesta dovrà investigare e ricostruire l'evento incidentale che ha distrutto il velivolo. 17 maggio 2019
Cinque sono le vittime, dieci i sopravvissuti! L'incidente è avvenuto il 13 Maggio 2019 ed ha coinvolto in quella che viene chiamata id-air collision, al largo della costa USA con passeggeri a bordo.
I due seaplane, un de Havilland Canada DHC-3T Vazar Turbine Otter; e un Havilland Canada DHC-2 Beaver, rispettivamente con undici e cinque tra piloti e passeggeri, si sono scontrati nello spazio aereo di Coon Cove nei pressi di George Inlet, a una distanza di 8 miglia nautiche da Ketchikan, in Alaska.
Il DHC-3 stava tornando da un tour ai Misty Fjords in Alaska's Misty, con 10 passeggeri ed il pilota.
La FAA USA ha riportato come a bordo del DHC-2 Beaver, anch'esso impegnato in un giro turistico, la vittima è risultata il pilota. I superstiti di entrambi i velivoli sono stati recuperati in mare. I passeggeri di entrambi gli idrovolanti erano sbarcati dalla nave Royal Express in navigazione in quei mari nordici. Il de Havilland Canada DHC-3T Vazar Turbine Otter aveva fatto il primo volo nel 1956. 15 Maggio 2019
Nessun ferito tra passeggeri ed equipaggio! E' accaduto all'aeroporto Mandalay-Birmania, sulla pista 17 intorno alle 09.00 locali del 12 Maggio 2019, dove, dopo aver orbitato in attesa di consumare carburante sufficiente per un atterraggio al minor peso possibile è atterrato in emergenza “precauzionale” senza l'estensione del carrello anteriore. Il volo Myanmar National Airlines ERJ-Embraer 190, immatricolato XY-AGQ, operava sul volo UB-103 da Yangon a Mandalay (Birmania-Myanmar) con 82 passeggeri e 7 membri di equipaggio. L'avaria al carrello era stata confermata, anche dopo l'estensione alternata, manuale. L'atterraggio è stato, comunque, regolare salvo, dopo aver tenuto il muso sollevato, la fusoliera anteriore ha, strusciato, frenando, sul manto asfaltato della pista, assistito dai mezzi di “emergenza” aeroportuale. Passeggeri ed equipaggio hanno evacuato l'aeromobile dagli scivoli laterali. 13 Maggio 2019
L'incidente del 2015 aveva causato due vittime: i piloti! L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) aveva inviato un team investigativo. L'incidente occorso il 30 ottobre 2015 all’aeromobile AW 609, immatricolato N609AG, nel quale era deceduti i due occupanti. In realtà il velivolo era un “convertiplano” sperimentale, completamente distrutto nell'impatto con il terreno.
Secondo alcuni testimoni, i piloti, avrebbero evitato che il velivolo si schiantasse sui caseggiati. Il “quadriplano” volava basso e in fiamme e avrebbe concluso il suo volo sui campi di mais, in prossimità di un cimitero. Il velivolo sperimentale militare era partito da Vergiate, in provincia di Varese, localizzato nei pressi dell'aeroporto di Malpensa, dove ha sede l'Agusta Westland. Il velivolo precipitato, Agusta Westland Aw 609, era una sorta di "ibrido" aereo-elicottero e – avrebbero sostenuto testimoni oculari - avrebbe preso fuoco sull'abitato.
L'innovativo progetto avrebbe registrato frequenti incidenti: era stato progettato per il decollo verticale e, con la rotazione dei motori, delle ali e delle eliche di novanta gradi, avrebbe potuto operare con un aeromobile in volo livellato e/o salita e discesa.
Il sostituto procuratore Ezio Domenico Basso avrebbe, all'epoca, aperto una inchiesta per "omicidio colposo con disastro aviatorio".
L’attività industriale del “convertiplano”, come segnalato dalla relazione al bilancio 2018 di Leonardo del convertiplano prosegue, vedi nota di pagina 74:
“Il programma AW609 prosegue verso la certificazione con la Federal Aviation Administration (FAA). Nel corso dell’anno è iniziata la sperimentazione in volo per l’acquisizione dei carichi di volo. È stato approntato un nuovo prototipo (Aircraft 4, AC4) che verrà utilizzato nel corso del 2019 per la verifica e validazione dei sistemi avionici; sempre nel 2018 è stata avviata la costruzione di AC5 che rappresenta la prima macchina di pre-produzione per condurre le prove di funzionalità e affidabilità previste per la futura immissione in servizio del Convertiplano”.
Il Giudice dell'udienza preliminare di Vercelli ha, intanto, rinviato a giudizio quattro dipendenti del gruppo Leonardo che erano indagati. I reati contestati rimandano a danno colposo, in relazione agli articoli del codice penale sul disastro aviatorio e sull’omicidio colposo. Il progetto del “covertiplano” nato negli Stati Uniti, è una collaborazione tra l’americana Bell e l’ex AgustaWestland. 11 Maggio 2019
Il pilota era un appassionato di questa tipologia di volo! Lo schianto al suolo è avvenuto il 3 Maggio 2019 nella zona industriale di Pegognaga, verso le 11.30 del mattino. L'elicottero sorvolava l'area di Pegognaga, nel Mantovano, il pretesto operativo sarebbe stato: salutare un amico. Alcuni osservatori avrebbero riportato una situazione assimilabile ad uno stallo, con il distacco di una pala del rotore e conseguente schianto su una cabina del gas-metano distribuito sulla aziende del territorio industriale. Il pilota ai comandi del Robinson R22 Beta 2, biposto dalla Eli company elicopter service, Alessandro Foglio Bonacini, di 37 anni di Reggio Emilia - della Cellular Italia – è rimasto vittima dell'impatto da una quota di circa 200 metri.
L'allarme e l'intervento dei Vigili del fuoco, carabinieri e polizia è stato tempestivo ed ha consentito di fermare una “fuga-di-gas” generato dal crash sulla “cabina”.
Per sicurezza almeno tre capannoni sono stati evacuati. E' stata impedita una possibile “emergenza” per la zona industriale di Pegognaga, localizzata nei pressi del casello autostradale dell’Autobrennero.
L'elicottero era stato noleggiato ed era decollato dall’aeroporto di Carpi, sulle cause dovra indagare l'investigatore nominato dall'ANSV che ha emanato il seguente comunicato: “L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente che, oggi 3 maggio, a Pegognaga (MN), ha coinvolto l’elicottero R22 marche di identificazione I-GPES. Deceduto il pilota, unico occupante; distrutto l’aeromobile. L’ANSV ha contestualmente disposto l’invio di un investigatore sul luogo dell’evento, per lo svolgimento di un sopralluogo operativo”. 7 Maggio 2019
Quarantuno le vittime! Altri 35 occupanti del volo sono evacuati dagli scivoli. Il birettore Sukhoi Superjet 100-95 Aeroflot, immatricolato RA-89098, operativo sul volo SU-1492 era decollato dalla pista 24 C di Sheremetyevo di Mosca, Domenica 5 Maggio, con 73 passeggeri e 5 membri di equipaggio alle ore 15.04 Z ma, in salita, alla quota di FL 100 ha dichiarato in sequenza una perdita di comunicazione radio, la segnalazione di emergenza via ATC- transponder e immediato rientro con atterraggio sulla pista 24L, dopo 26 minuti. Era al secondo tentativo di atterraggio. Alcuni video – disponibili on-line nelle ore successive all'incidente - non hanno riscontrato “fiamme” prima del secondo tentativo di rientro, cioè prima dell'atterraggio.
Dopo l'atterraggio, invece, nel roll-out seguente, fiamme improvvise hanno avvolto la fusoliera. Il bigetto, uscito d alla pista sulla sinistra, sul prato erboso. Dagli scivoli e dalle porte anteriori l'evacuazione degli imbarcati con le fiamme nella parte posteriore della fusoliera è stato osservata in un video on-line su ogni canale televisivo. Con l'intervento dei soccorsi e dei vigili del fuoco subito intervenuti, le fiamme sono state, tuttavia, estinte solo dopo 45 minuti.
L'atterraggio non è classificabile come un crash-landing.
Quali le cause dell'incidente catastrofico? Agenzie russe hanno segnalato tra le cause un “fulmine” che avrebbe provocato una totale avaria elettrica a bordo costringendo l'equipaggio ad un rientro immediato, in emergenza. L'emergenza, tuttavia, sembrerebbe avvenuta nella fase iniziale di salita a quota FL 100. Le condizioni meteo sul campo, comunque, non riportavano attività temporalesca in atto. Quali invece le origini delle improvvise fiamme nella parte posteriore della fusoliera? L'aeromobile era equipaggiato con due propulsori PowerJetSaM146 e aveva fatto il primo volo nel 2017: era nuovissimo. 6 Maggio 2019
Salvi passeggeri ed equipaggio! L'incidente è avvenuto alle 21.43 locali, alle 03.43 Z di sabato 4 Maggio 2019 sulla pista di Jacksonville, in Florida. Il Boeing 737-800 della Miami Air International, immatricolato N732MA operava sul volo GL-293 sulla pista di Guantanamo Bay Naval Air Station (Cuba) a Jacksonville Naval Air Station,FL (USA) con 136 passeggeri e 7 membri di equipaggio. E' atterrato sulla pista 10 e, dopo il fine pista, ha continuato la sua corsa fino ad arrestarsi nelle acque basse (laguna?) limitrofa del St. John's River. Lo stop è avvenuto 380 metri/1250 piedi dopo il fine pista. Con una rapida evacuazione passeggeri ed equipaggio si sono salvati, anche se 21 passeggeri sono stati trasportati in ospedale per accertamenti.
La condizioni meteo nella fase di atterraggio non erano buone. Temporali e forti venti, di direzione variabile, sono stati, probabilmente, fattori determinanti nella dinamica incidentale. La NTSB ha aperto la rituale inchiesta. 4 Maggio 2019
La ragazza avrebbe riportato ferite, comunque, non gravi! L'incidente è avvenuto intorno alle 19.00 del 3 Maggio nell'area di Idroland, a Baitoni, in Comune di Bondone di Storo nel Trentino. Un errato atterraggio avrebbe causato un salto, più in basso, da un dirupo di sei metri di altezza. Il lancio è stato osservato da un gruppo di amici, di escusionisti, che hanno immediatamente segnalato il caso ai soccorsi. Sono prontamente intervenuti ambulanza, elicottero ed il soccorso alpino. La ragazza del parapendio, una 36enne tedesca, avrebbe subito contusioni alla testa ed alla schiena e sarebbe stata immobilizzata dal soccorso, in seguito, anche, ricoverata all'ospedale Santa Chiara di Trento. 3 Maggio 2019
Da una base dove dal 2000 sono state registrate 25 vittime! La base del lancio è localizzata nel Trentino su uno sperone denominato e conosciuto com il Becco dell’Aquila. L'ultimo incidente è avvenuto due giorni addietrao, alle sette del mattino ed ha riguardato un 47enne norvegese. Era venuto da lontano per provare l'ebbrezza di saltare dalla base-jumper che dagli anni '90 ha attratto numerosi lanciatori.
Inizialmente era stata la meta prediletta per ex-paracadutisti e, rapidamente è diventata, tramite il web, una destinazione agognata per gli sportivi ed appassionati di questa tipologia di lancio-voli.
La causa/cause e le dinamiche dell'ultino volo, così come di tanti altri, diffcilmente saranno ricostruite. La tuta alare indossata dal juper non si è aperta e/o qualche estrema modalità operativa è all'orine dell'ennesimo incidente.
Cosa fare per limitare tali rischio e rendere la “pratica” ammissibile solo per “professionisti”?
In sindaco del Comune di Dro – luogo della base jumper - ha dichiarato l'impossibilità di limitare l'accesso al Becco dell'Aquila: come fare, infatti, a chiudere la scalata alla postazione di lancio? 23 Aprile 2019
La restante flotta Boeing 737-800 è comunque operativa! Almeno 100 vettori avvano in attività la versione Boeing 737-800, ma esistono anche e varianti Max 7, Max 9 e Max 10, a-terra in attesa delle risultanze delle investigazioni e della proposta di una variante al sistema relativo “all’assetto e all’indicatore di velocità”. Nel frattempo operano le numerose versioni del Boeing 737, tra le quali anche il modello Boeing 737-800.
Nella giornata di domenica 7 Aprile uno della United Airlines con Boeing 737-800, immatricolato N27205, volo UA-848 da Chicago O'Hare (IL) a Orlando(FL) (USA), nella fase di salita dopo il decollo dalla pista 09R di Chicago la ha interrotto a 15,000 piede per l'impossibilità di retrazione del carrello. Mantenendo una velocità massima di 250 kts è riatterrato senz aulteriorei incoveniente sulla pista 28C, un'ora, circa. dopo il decollo.
Alla flotta Boeing 737-800 e altre versioni, comunque operative, si registrano i primi, al momento contraddittori riscontri relativi alle investigazioni della flotta MAX ancora a-terra.
Nella conferenza stama dello scorso 4 Aprile tenuta dal Ministro dei Trasporti Etiopico sono stati illustrati di dati preliminari, peraltro, proposti dal Washington Post, dove in risposta ad un interrogativo posto da un giornalista, la replica sarebbe risultata la seguente: "Moges did not mention MCAS by name during Thursday’s news conference, despite repeated questions from journalists, but her comments suggested that the system was activated during the flight and that the pilots were not able to disable it using the company’s recommended procedures."
Il giorno dopo, tuttavia, il National Trasport Safety Bureau-NTSB avrebbe sostenuto: "The preliminary report issued Thursday April 4, 2019, by the Ethiopia Aircraft Accident Investigation Bureau presents the initial information developed during their investigation of the crash of flight 302. NTSB investigators and technical advisers reviewed the draft preliminary report and provided input. The NTSB, FAA and Boeing have had access to the Flight Data Recorder data since it was downloaded, and investigators and technical advisers continue to analyze the data in coordination with Ethiopian authorities." 8 Aprile 2019
In totale due vittime, i piloti, un passeggero in ospedale. Stavolta il volo in Valle d'Aosta avrebbe contrassegnato la fine della stagione invernale con il lancio di coriandoli a Chantornè, nel comune di Torgnon, a circa 1800 metri di altezza. Il velivolo Zlin Aviation Shock Cub, immatricolato I-C783, intorno alle 15.30 è precipitato, al momento, senza cause apparenti, nei pressi delle piste di sci. La vittima, il pilota, ex campione di slittino e mountain bike Corrado Hérin, valdostano di 52 anni, secondo il passeggero ricoverato in ospedale, non avrebbe riportato e riferito di alcuna avaria tecnica nei frangenti precedenti allo schianto al suolo. Quali le cause e le dinamiche che hanno determinato il crash al suolo? L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto un’inchiesta di sicurezza e l’invio di un proprio investigatore sul sito dell’evento, per lo svolgimento di un sopralluogo operativo.
Il secondo incidente di un ultraleggero di domenica 31 Marzo è accaduto anch'esso poco dopo le 15, in una area boschiva a Cassola, nel Vicentino. Decollato dall'aviosuperficie di Cassola è precipitato a circa due km dalla testata pista. Il rapido intervento dei soccorsi e della Polizia di Stato non ha potuto che rilevare il decesso del pilota. Su questo secondo incidente ANSV non ha ancora (serata di lunedì 1 Aprile) notificato l'apertura di una specifica inchiesta. 2 Aprile 2019
Ennesimo incidente del week-end, una vittima! Lo schianto al suolo è avvenuto nell'Orvietano, in Umbria, nel primo pomeriggio di sabato 30 Marzo nei pressi dell'aviosuperficie di Castel Viscardo, probabilmente, durante le peripezie acrobatiche del 71enne pilota. Il crash sarebbe occorso pochi minuti dopo il decollo in prossimità della pista, a qualche centinaio di metri. Le esercitazioni, forse, avvenivano sul cielo campo!
L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) in una nota ha segnalato che: “ha disposto l’apertura di un’inchiesta di sicurezza sull’incidente che, oggi 30 marzo, nei pressi dell’aviosuperficie Alfina, a Castel Viscardo (TR), ha coinvolto l’aeromobile Zlin 50 LA, marche di identificazione I-DRAW. Deceduto il pilota, unico occupante; distrutto l’aeromobile. L’ANSV ha disposto altresì l’invio di un investigatore sul luogo dell’evento, per lo svolgimento di un sopralluogo operativo”. 1 Aprile 2019
Problematiche associate a inconvenienti e manutenzione e anzianità di servizio? Dopo solo quattro giorni ecco un secondo caso riguardante il ciclo di retrazione/estensione del carrello alla flotta dei Fokker 100. Stavolta il bimotore della Fokker operava per l'aerolinea Iran Aseman, volo EP-840, con 81 passeggeri e 8 membri di equipaggio era decollato dall'aeroporto di Tehran Mehrabad a Ilaam. Un volo interno, quando in atterraggio la gamba destra del carrello non si è estesa. Dopo aver riciclato il carrello, estensione e successiva estensione, senza successo. Con il carrello in posizione down i piloti hanno deciso di dirottare su uno scalo alternato:Kermanshah. L'assenza di assistenza e manutenzione su detto scalo ha obbligato i piloti al rientro sullo scalo di partenza, di Tehran.
Dopo ripetuti tentativi up/down il carrello si è sbloccato e l'atterraggio è avvenuto regolarmente sulla pista 29 Sinistra. Circa due ore e mezzo dopo la partenza.
L'analogia con il Fokker 100 dello scorso 19 Marzo, quando il velivolo immatricolato ED-IDG operativo sul volo IR-215 da Qeshm Internatioal Airport con destinazione l'aeroporto Tehran Mehrabad (Iran), era atterrato senza carrello, probabilmente, apre alcuni interrogativi sulla residua flotta Fokker 100 e la modalità di manutenzione per velivoli con quasi 30anni di servizio di linea. 26 Marzo 2019
Problematiche associate a inconvenienti e manutenzione e anzianità di servizio? Dopo solo quattro giorni ecco un secondo caso riguardante il ciclo di retrazione/estensione del carrello alla flotta dei Fokker 100. Stavolta il bimotore della Fokker operava per l'aerolinea Iran Aseman, volo EP-840, con 81 passeggeri e 8 membri di equipaggio era decollato dall'aeroporto di Tehran Mehrabad a Ilaam. Un volo interno, quando in atterraggio la gamba destra del carrello non si è estesa. Dopo aver riciclato il carrello, estensione e successiva estensione, senza successo. Con il carrello in posizione down i piloti hanno deciso di dirottare su uno scalo alternato:Kermanshah. L'assenza di assistenza e manutenzione su detto scalo ha obbligato i piloti al rientro sullo scalo di partenza, di Tehran.
Dopo ripetuti tentativi up/down il carrello si è sbloccato e l'atterraggio è avvenuto regolarmente sulla pista 29 Sinistra. Circa due ore e mezzo dopo la partenza.
L'analogia con il Fokker 100 dello scorso 19 Marzo, quando il velivolo immatricolato ED-IDG operativo sul volo IR-215 da Qeshm Internatioal Airport con destinazione l'aeroporto Tehran Mehrabad (Iran), era atterrato senza carrello, probabilmente, apre alcuni interrogativi sulla residua flotta Fokker 100 e la modalità di manutenzione per velivoli con quasi 30anni di servizio di linea. 26 Marzo 2019
Entrambi, stavolta, nel Veneto! Giornata di Primavera, cielo limpido e temperature elevate, giornate ideali per scampagnate, corse e voli dalle aviosuperfici, con ultraleggeri ed alianti. Intorno alle 15.45 un aliante avrebbe perso quota e sarebbe precipitato “in emergenza” in una zona parallela alla SS51 di Alemagna, nei pressi di Peron di Perarolo di Cadore. Il 54enne pilota sarebbe uscito indenne dallo schianto che ha quasi distrutto il velivolo. Quali le cause? Dalle notizie dei “media” locali la ricostruzione appare alquanto poco verosimile: “avrebbe perso quota”. Ma qualsiasi “velivolo” senza motore “perde quota” e deve essere governato per le manovre e le planate e acrobazie eventuali predisposte dal pilota in volo. Nel contesto dei venti e dell'orografia circostante. Da dove era decollato e con quale “missione” e/o destinazione? Le operazioni di soccorso sono state tempestive. L'atterraggio in una zona pianeggiante avrebbe agevolato il contatto con il terreno ed i i vigili del fuoco ed i carabinieri della Compagnia di Cortina hanno svolto il loro compito. L'eliambulanza prontamente intervenuta è rientrata senza il pilota avrebbe rifiutato il ricovero. Chi investigherà sull'incidente e sulle dinamiche che hanno portato all'ennesimo aliante “fuori controllo”?
Un secondo schianto di aliante, questo una mezzora prima, intorno alle 14.00, è stato registrato all'aeroporto di Thiene. Era in fase di atterraggio e sarebbe planato su alcune alberature localizzate a ridosso della pista. Nell'impatto il 74 pilota avrebbe riportato lesioni e portato in ospedale mentre il velivolo, rovesciatosi, sarebbe quasi distrutto. A riguardo ANSV ha emanato la seguente nota: “l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha disposto l’apertura di un’inchiesta di sicurezza sull’incidente che, oggi 24 marzo, a Thiene (VI), nelle immediate vicinanze del sedime aeroportuale, ha coinvolto l’aliante Diana 2 marche di identificazione SP-3809. Ferito il pilota, unico occupante; notevoli danni all’aeromobile.
L’ANSV ha disposto altresì l’invio di proprio personale investigativo sul sito dell’evento per lo svolgimento di un sopralluogo operativo.” 25 Marzo 2019
Una emergenza risolta con passeggeri ed equipaggio incolumi! E' accaduto il 19 Marzo, intorno alle 21.30 locali quando il velivolo immatricolato ED-IDG operativo sul volo IR-215 da Qeshm Internatioal Airport con destinazione l'aeroporto Tehran Mehrabad (Iran), un volo interno in Iran, con 24 passeggeri a bordo è atterrato sulla pancia. Una operazione di emergenza, con il ruotino anteriore esteso e, causa la mancata estensione del carrello principale, strisciando sulla parte inferiore della fusoliera (belly landing).
Il Fokker 100 era equipaggiato con due propulsori Rolls-Royce Tay 650-15, installati sotto la coda, e aveva fatto il primo volo il 30 Gennaio 1991 (con 28 anni e due mesi di servizio di linea).
Nonostante un principio di incendio per l'attrito con la pista, sottostante alla fusoliera, subito estinta dai servizi di sicurezza aeroportuali, passeggeri ed equipaggio hanno abbandonato il velivolo senza ulteriori conseguenze. La fusoliera e le ali hanno riportato danni sostanziali. 23 Marzo 2019
E', forse, indispensabile l'intervento di ANSV? Era decollato dalla pista 35 Destra venerdì 15 Marzo alle 09.52 locali con destinazione Muscat (Oman), immatricolato A4O-DC, volo WY-142 da Milano-Malpensa aveva completato la retrazione dei carrellie flap/splats, quando l'equipaggio a interrotto la salita alla quota di circa 8000 piedi (FL80) ed avrebbe chiesto il rientro per un malfunzionamento al sistema di pressurizzazione in cabina. L'atterraggio è avvenuto rapidamente, sulla pista 35 Sinistra dopo circa 25 minuti di volo.
Nel corso degli interventi di verifica dell'impianto del dopo atterraggio, una sosta di 3 ore e 20 minuti, prima della ripartenza verso Muscat, i tecnici avrebbero riscontrato anomalie nella chiusura di uno dei portelloni del bagagliaio/cargo.
Nell'atterraggio erano stati attivati, come previsto, le squadre dei vigili del fuoco aeroportuali e del soccorso, posizionati lateralmente alla pista. Il loro intervento non è risultato necessario e passeggeri ed equipaggio non hanno sopportato alcun inconveniente. La traiettoria del volo Oman Air Airbus 330-300, dal decollo fino all'atterraggio sulla pista 35 Sinistra è visibile sul sito https://www.flightradar24.com con un tracciato radar ad arco con virata a destra e rientro immediato. Il volo si è mantenuto soprastante una area lombarda
Il buon esito della vicenda, tuttavia, non può non evidenziare qualche interrogativo sulla procedura adotata dai piloti per il rientro all'atterraggio:
quale era il peso al decollo dell'Airbus 330-300?
l'atterraggio è avvenuto con un peso superiore al massimo consentito?
è stato scaricato carburante per ridurre il peso all'atterraggio?
quanto carburante, eventualmente, è stato scaricato?
In quale zona e per quanti minuti?
la quota è risultata di 8000 piedi?
L'ANSV-Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo ha, forse, aperto la rituale inchiesta di sicurezza per l’incidente/inconveniente occorso, nominando il personale investigativo? 21 Marzo 2019
L'ANSV ha aperto due inchieste per entrambi gli alianti! Dopo quello avvenuto nel Comunedi di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, l'incidente occorso all’aliante ASW 27-18 “ASG 29”, immatricolato D-4086, sarebbe avvenuto mentre il velivolo, con pilota tedesco di 54 anni, sorvolava le Valli di Lanzo. Avrebbe perso rapidamente quota precipitando in strada Castagnole, tra le località di Gias e Gritlera. L'intervento dei vigili del fuoco e del personale della Croce Rossa è stato rapido ed il pilota, con ferite alle vertebre e un trauma all'addome, è stato trasportato con elisoccorso dal 118 al Cto di Torino. 20 Marzo 2019
Il velivolo in stallo si è schiantato al suolo! La località nella quale è avvenuto l'incidente, poco dopo le 14.00 del pomeriggio è quella di Castroncello, nel comune di Castiglion Fiorentino (Arezzo). La vittima è il pilota. L'aliante dell'incidente era stato acquistato da poco tempo e operava dall'aviosuperficie erbosa di Castroncello Podere Sant'Apollonia. Durante la corsa di decollo era agganciato al verricello, ma qualche dinamica improvvisa dopo uno sgancio, probabilmente anomalo, avrebbe fatto stallare l'aliante a poche decine di metri dal suolo. Lo schianto al suolo ha provocato la morte del pilota ai comandi dell'aliante. 18 Marzo 2019
Danni rilevanti al velivolo, appena ferito il pilota! L'incidente si è verificato sabato 9 Marzo ed è stata la stessa ANSV a rivelarlo con una news sul suo sito web in data 14 Marzo. La notizia riportata è stata la seguente: “LAN SV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso, sabato 9 marzo, nei pressi di Rubiana (TO), all’aliante Rolladen-Schneider LS6-A marche di identificazione D-6086, decollato dall’aeroporto di Torino Aeritalia. Ferito il pilota, unico occupante; estesi danni strutturali all'aliante”.
Qualche altro dettaglio è stato riferito dai “media” locali, “aliante precipitato al Col del Lys, tra i comuni di Viù e di Rubiana”. L'incidente è avvenuto nel primo pomeriggio e il pilota italiano di 46 an, segnalato come parecchio fortunato, era risultato quasi illeso. Rapidamente era stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Rivoli. 16 Marzo 2019
Ancora un velivolo fuori controllo? Che fare? In una nota che rappresenta un primo aggiornamento dell'inchiesta della NTSB-National Transport Safety Bureau relativa al Boeing 767 Cargo precipitato lo scorso 23 febbraio 2019 nella baia-laguna prospiciente la pista di atterraggio all'aeroporto di Houston, volo Atlas Air flight 3591, Boeing 767-375BCF, con tre vittime di equipaggio, le evidenze sono inaspettate.
L'ultima quota raggiunta in discesa per l'atterraggio sulla pista 26 Sinistra è stata di 6200 piedi in discesa, in una situazione meteo di precipitazioni, e vettori radar con 270° di prua ed una velocità di 230 nodi, quando dopo a seguito di un improvviso incremento della spinta dei motori al massimo della potenza, un nose up/cabrata di 4° e una immediata discesa di circa 49°. Una picchiata davvero anomala conseguente ad una pressione sulla barra/volantino di comando. Una fase nella quale non, comunque, intervenuto l'avviso di stallo - stall warning (stick shaker) did not activate.
Sulla prua di 270° il Boeing 767-375 – hanno riportato i riscontri delle scatole nere e non solo - FDR, radar, and ADS-B data – si è trovato in una configurazione di rapida discesa raggiungendo una velocità di 430 nodi. Nella fase immediatamente precedente all'impatto dell'aeromobile nella laguna la pendenza sarebbe stata ridotta di 20°, comunque, ancora un pitch down di quasi 30°.
La nota investigativa NTSB abbisogna di maggiori dettagli sulla effettiva dinamica degli eventi. Anche in relazione alla situazione meteo (erano forse in corso intense precipitazioni con aree-cellule temporalesche?), al carico di pallet imbarcato e al bilanciamento del velivolo e, ovviamente, all'eventuale malfunzionamento, di avarie e segnalazioni tecniche specifiche sulle prestazioni del Boeing 767 Cargo.
Il velivolo in questione era equipaggiato con due propulsori General Electric CF6-80C2B6F e aveva fatto il primo volo il 21 Aprile 1992, aveva svolto per 26 anni e 10 mesi servizio nell'aviazione commerciale. Dopo le criticità innescate dalla flotta Boeing 737-800 Max ecco uno scenario di altro incidente con la distruzione dell'aereo, di un velivolo fuori controllo senza cause trasparenti, concause, al momento, inesplicabili. Una questione tecnica e/o operativa? FAA, EASA e Boeing dovranno necessariamente, motivarlo. In attesa di una eventuale sospensione dei voli dell'intera flotta Boeing 767-300? 15 marzo 2019
La sospensione dei voli è, quasi, totale! Anche India, Nuova Zelanda, Dubai, oltre ai due Paesi del NordAmericai hanno deciso la sospensione dei voli della flotta Boeing 737-800 e 900. La novità dell'iniziativa riguardante gli Stati Uniti D'America, tuttavia, è rappresentato dal ruolo svolto dal Presidente USA Donald Trump.
E' stato lo stesso Presidente USA nella giornata del 13 Marzo con un ordine esecutivo ad annunciare il blocco a terra della flotta sostenendo:
"It's a terrible, terrible thing. Boeing is an incredible company, they are working very hard right now. Hopefully they will very quickly come up with an answer, but until they do the planes are grounded."
Il provvedimento ha deciso che "con effetto immediato", gli aeromobili in questione arrivati a destinazione dovranno rimanere a terra. Fino ad ulteriori notizie.
Nel frattempo le investigazioni della NTSB-National Transportation Safety Board (NTSB) e della Federal Aviation Administration (FAA) and the Ethiopian Civil Aviation Authority." in attesa che le “scatole nere” Voice & Data e Cockpit Recorder-registratori di volo possano rivelare gli ultimi minuti del volo ET-302.
A chi tocca decrittare le “scatole nere”? Dopo la rinuncia degli espert della Germania, recuperare i dati toccherebbe ai “francesi. Ma è una operazione ritenuta complicata, difficile a causa delle malformazioni delle stesse “scatole nere”! In attesa dei risultati, le vicende susseguenti alle anomalie all'apparato installato sulla flotta Boeing 737-800/900 Max i media riferiscono delle numerose segnalazioni dei piloti, relative al mancato aggiornamento operativo degli stessi piloti. Taluni hanno, infatti dichiarato, di non aver espletato training specifici per eventuali per l'attivazione e/ contromisure e procedure di emergenza per la disattivazione dell'impianto. Questioni quindi che rimandano non solo al safety bulletin della Boeing ma anche alle diposizioni interne emanate dalle singole aerolinee.
Ma quali sono in realtà le posizioni della stessa NTSB, della Boeing Corporatione e della FAA sulla idoneità presente della flotta Boeing 737-800/900 MAX? La decisione del Presdiente Trump è stata concordata e condivisa?
Alle ore 15.00 del 13 Marzo, comunque, la FAA ha emanato la seguente news:
“The FAA is ordering the temporary grounding of Boeing 737 MAX aircraft (PDF)operated by U.S. airlines or in U.S. territory. The agency made this decision as a result of the data gathering process and new evidence collected at the site and analyzed today. This evidence, together with newly refined satellite data available to FAA this morning, led to this decision.
The grounding will remain in effect pending further investigation, including examination of information from the aircraft’s flight data recorders and cockpit voice recorders. An FAA team is in Ethiopia assisting the NTSB as parties to the investigation of the Flight 302 accident. The agency will continue to investigate. “
La vicenda, inoltre, riporta in primo piano gli esisti della guerra commerciale tra i due colossi globali degli aeromobili commerciali, ovvero tra Airbus e Boeing. I rilevanti investimenti e le commesse per l'acquisto di nuovi velivoli è uno scenario di interessi e prospettive che non deve essere trascurato. 14 Marzo 2019
Iniziativa precauzionale dopo il divieto adottato dalla CAA-Inglese! Alla fine, ad oltre cinque mesi dall'incidente della Lion Air-Flight 610, mentre negli USA la FAA ritiene la flotta Boeing 737-800 e 900 Max idonea ai voli, l'autorità UK dell'aviazione civile ha annunciato “with respect to Boeing 737 MAX: "The UK Civil Aviation Authority has been closely monitoring the situation, however, as we do not currently have sufficient information from the flight data recorder we have, as a precautionary measure, issued instructions to stop any commercial passenger flights from any operator arriving, departing or overflying UK airspace." The CAA added: "The UK Civil Aviation Authority's safety directive will be in place until further notice. We remain in close contact with the European Union Aviation Safety Agency (EASA) and industry regulators globally."
In sequenza anche la EASA – European Union Aviation Safety Agency, alcune ore dopo ha deciso, dalle ore 19.00 la sospensione dei voli della flotta Boeing 737-800/900 Max nello spazio aereo europeo.
ENAC, invece, con il comunicato Stampa n. 16/2019 ha disposto lo:
“...stop a Boeing 737 Max 8 dalle ore 21:00 di oggi Roma, 12 marzo 2019 – Dalle 21:00 di oggi, 12 marzo 2019, visto il perdurare della mancanza di informazioni certe in merito alla dinamica dell’incidente dell’Ethiopian Airlines, avvenuto domenica 10 marzo e che ha coinvolto un velivolo Boeing 737 Max 8, e del precedente incidente di ottobre scorso in Indonesia, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, per motivi precauzionali, ha disposto la chiusura dello spazio aereo italiano a tutti i voli commerciali operati con aeromobili di questo tipo. In accordo con quanto in corso in Europa, gli aeromobili di questo modello non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali fino a nuove comunicazioni. Si ricorda che tutti i velivoli Boeing, e quindi anche i Boeing 737 Max 8, sono certificati dalla FAA – Federal Aviation Administration, Ente americano per l’aviazione civile. Le certificazioni degli aeromobili che operano nelle flotte europee sono convalidate dall’EASA - European Aviation Safety Agency, Agenzia europea per la sicurezza aerea. L’ENAC continuerà a seguire l’evolversi della situazione in contatto con l’Agenzia europea per la sicurezza aerea. L’Ente, inoltre, invita le compagnie aeree operative da e per gli aeroporti nazionali e che utilizzano tali velivoli, a riprogrammare i voli cercando di ridurre al minimo i disservizi per i passeggeri, fornendo tutte le informazioni necessarie nel rispetto dei regolamenti comunitari di riferimento”.
Negli USA frattanto il dibattito è inquadrato dalle seguenti note:
For the past several months and in the aftermath of Lion Air Flight 610, Boeing has been developing a flight control software enhancement for the 737 MAX, designed to make an already safe aircraft even safer. This includes updates to the Maneuvering Characteristics Augmentation System (MCAS) flight control law, pilot displays, operation manuals and crew training. The enhanced flight control law incorporates angle of attack (AOA) inputs, limits stabilizer trim commands in response to an erroneous angle of attack reading, and provides a limit to the stabilizer command in order to retain elevator authority. The FAA says it anticipates mandating this software enhancement with an Airworthiness Directive (AD) no later than April. We have worked with the FAA in development of this software enhancement. It is important to note that the FAA is not mandating any further action at this time, and the required actions in AD2018-23.5 continue to be appropriate.A pitch augmentation control law (MCAS) was implemented on the 737 MAX to improve aircraft handling characteristics and decrease pitch-up tendency at elevated angles of attack. It was put through flight testing as part of the certification process prior to the airplane entering service. MCAS does not control the airplane in normal flight; it improves the behavior of the airplane in a non-normal part of the operating envelope. Boeing’s 737 MAX Flight Crew Operations Manual (FCOM) already outlines an existing procedure to safely handle the unlikely event of erroneous data coming from an angle of attack (AOA) sensor. The pilot will always be able to override the flight control law using electric trim or manual trim. In addition, it can be controlled through the use of the existing runaway stabilizer procedure as reinforced in the Operations Manual Bulletin (OMB) issued on Nov. 6, 2018. 13 Marzo 2019
Era un bimotore ad elica con 74 anni di volo! Ma quante ore di volo aveva? E' un incidente del tutto anomalo perchè ha, innanzi tutto coinvolto un bimotore ad elica che ha volato dal 1945, Prima nella flotta Air Force USA, con la Navy USA, per la Università del Texas, finchè dal 1980, con una nuova immatricolazione HK-2494 ha continuato il servizio aereo con altri operatori. Freedon Exposrt, SAEP, SADELCA e, infine, con la LASER.
Come Laser Aereo Colombia il Douglas DC-3, matricola HK-2494, in volo tra San Jose del Guaviare e Villavicencio (Colombia), sabato 9 Marzo, con 3 piloti e 11 altre persone a bordo, dopo aver dichiarato una situazione di emergenza, intorno alle 10.40 locali, si è schiantato nella fase di atterraggio e incendiato, senza superstiti. L'impatto al suolo è avvenuto nei pressi di San Martin-Finca La Bendicion a 19 miglia dalla pista. Quali peraltro scontate considerazioni possono essere fatte?
L'ente colombiano DGCA – direzione dell'aviazione nazionale che, probabilmente, aveva certificato ed autorizzato l'attività di volo del DC3 sovraintende ad altri storici velivoli con oltre 50anni di servizio? La loro manutenzione e certificazione periodica assicure adeguati livelli di sicurezza delle operazioni di volo da un lato e la tutela delle comunità, dei cittadini localizzati sotto le rotte di volo?
Il DC3 incidentato operava solo all'interno della Colombia o volava anche su rotte internazionali? Gli organismi di sicurezza internazionali quale ruolo di controllo svolgono in tale ambito? 12 Marzo 2019
Incidente similare a quello della Lion-Air del 29 Ottobre 2018. Quali sarebbero state le conseguenze se lo schianto fosse avvenuto presso aeroporti localizzati nella grandi città, metropoli e/o comunque su centri abitati? Il nuovissimo Boeing 737-800 Max è precipitato dopo 6 minuti dal decollo, quello della Lion-Air dopo 13 minuti dal decollo.
Il volo ET-302, immatricolato ET-AVJ della Ethiopian Airlines era decollato dalla pista 07R di Addis Abeba con destinazione Nairobi-Kenia con 149 passeggeri e 8 membri di equipaggio alle ore 08.38 locali, alle 08.44 i radar hanno perso la traccia radar. Il velivolo che aveva fatto il primo volo quattro mesi prima ha impattato al suolo in prossimità di Bishoftu, a circa 17 miglia a sud sudest della pista. Il Boeing in salita avrebbe livellato alla quota di circa 9000 piedi e il pilota avrebbe chiesto un rientro immediato per imprecisati problemi tecnici. Una prima ricostruzione dello schianto ha rivelato una configurazione di forte picchiata con il terreno. Ulteriori informazioni stampa hanno segnalato che il Boeing era stato recentemente sottoposto a manutenzione: “the aircraft had undergone last "rigorous first check maintenance" on Feb 4th 2019”. Il Boeing 737-800 Max aveva fatto l'ultimo volo in mattinata, aveva operato la tratta Johannesburg (South Africa) Addis Ababa, prima di imbarcare passeggeri per Nairobi, senza segnalazioni tecniche specifiche. Le condizioni meteo lungo la traiettoria del decollo erano risultate normali-ottimali.
Questa tipologia di velivolo, l'ultima variante del modello 737 che aveva fatto il primo volo nel 1968, rappresenta la quarta generazione. Una serie che ha raggiunta una capacità di 230 passeggeri, ed era stato certificato dalla FAA nel 2017, nello stesso anno sono iniziate le prime consegne.
Le caratteristiche e le prestazioni avanzate dell'ultima serie del 737, serie Max 8 ed anche Max 9, hanno raggiunto ordini per oltre 5000 esemplari di cui oltre 350 sono operativi e in servizio di linea, ma anche causato due incidenti con schianto al suolo senza controllo del velivolo e senza superstiti, al punto che la NTSB e la FAA USA sono immediatamente intervenuti. La FAA con una Airworthiness Directive (AD) 2018-23-51. La direttiva di emergenza è stata trasmessa a tutti gli operatori dei Boeing Model 737-8 and -9. Aerohabitat ha descritto tale iniziativa nella news “Incidente Lion Air Boeing 737, anemometro imputato numero uno!” lo scorso 10 Novembre 2018. Anche la Boeing aveva emanato uno specifico “safety bulletin” a tutte le aerolinee. Sono disposizioni che avrebbero dovuto essere state “riproposte” dagli enti nazionali sulla sicurezza del volo. Le aerolinee che operano la flotta dei Boeing 737-800 Max, infatti, collegano anche numerosi aeroporti europei e di altri continenti.
Il catastrofico scenario di un volo che, dopo pochi minuti dal decollo, a seguito alla perdita di controllo dei piloti, precipita nell'intorno di una pista, è una prospettiva inconcepibile.
News USA,. Bloomberg ad esempio hanno scritto: “under some circumstances, such as when pilots are flying manually, the Max jets will automatically try to push down the nose if they detect that an aerodynamic stall is possible.” “It's the sensor readings that are thought to incorrectly show that such a stall is possible.
A Boeing statement said that its safety bulletin, sent to airlines on Tuesday, directs flight crews to “existing flight crew procedure” on how they should respond to erroneous data for the sensor which monitors an aircraft’s "angle of attack," a vital measurement in determining lift after takeoff.” Aerospace industry expert Jon Ostrower writes via his blog The Air Current that “the erroneous (angle of attack) input can pitch the aircraft’s stabilizer trim down for up to 10 seconds at a time.”
Boeing’s bulletin is said to include instructions to pilots on how to compensate for automated controls that may be triggered by incorrect sensor readings.” 11 marzo 2019
Due feriti gravi, gli occupanti! Nel primo pomeriggio del 3 Marzo un ultraleggero è precipitato nelle zona di Montalto Dora (Piemonte).
Era decollato con due occupanti, il pilota e un passeggero, padre e figlio, si è schiantato al suolo, in un boschetto, dopo il decollo, a circa due chilometri dalla testata pista.
Gli occupanti, estratti dal velivolo, sono stati trasportati con un elicottero al Cto di Torino, gravemente feriti.
Vigili del fuoco di Ivrea e Castellamonte con i carabinieri sono rapidamente intervenuti. Da una prima analisi e ispezione sono state anticipate le possibili cause dell'evento incidentale: un inconveniente e/o guasto tecnico al propulsore. L'ultraleggero incidentato è stato posto sotto sequestro. 6 marzo 2019
Gravemente ferito il pilota! E la stessa Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha segnalare l'apertura di un’inchiesta di sicurezza sull’incidente del 2 marzo al P2002 Sierra, immatricolato I-7731, a Rubbiano di Solignano (Parma). Rilevanti i danni al velivolo, ferito grave il pilota di 61 anni ricoverato all'ospedale Maggiore.
L'incidente si è verificato nel primo pomeriggio (14.30 locali) di sabato al campo volo tra Fornovo e Solignano sull'Appennino emiliano. Poco dopo il decollo il velivolo si è schiantato su una collina dopo poche centinania di metri dal decollo.
Alcuni cittadini, abitanti in prossimità delo schianto al suolo hanno chiamato i soccorsi. Dopo pochi minuti sono arrivati automedica ambulanza della Croce Verde Fornovovese ed l’elisoccorso, con Vigili del Fuoco da Parma e la volante dei Carabinieri di Borgotaro. 5 Marzo 2019
Probabile causa, l'esplosione di un motore! L'incidente è occorso ad un Laudamotion A320-214 a London-Stansted sabato 1 Marzo intorno alle 20.00 ore locali. Il bimotore, volo OE326, era in decollo sulla pista 22 con destinazione l'aeroporto di Vienna-LOWW con 169 passeggeri e sei membri di equipaggio, quando, dopo, una forte esplosione ad uno dei due propulsori CFM56, i piloti hanno attuato uno stop takeoff, aborto in pista, con conseguente evacuazione con gli scivoli di emergenza per passeggeri ed equipaggio. In questa fase otto passeggeri avrebbero riportato leggere ferite. L'aeroporto è rimasto chiuso per circa tre ore:"No-one was seriously injured just minor things."
L'Air Accident Investigation Branch-AAIB inglese, organo deputato all'allanisi di incidenti ed inconvenienti nel settore aereo, ha inviato un team di esperti per investigare sulle cause dell'incidente e sulle dinamiche operative conseguenti. 4 Marzo 2019
Tre vittime, l'equipaggio! Sabato 23 febbraio il volo Atlas Air Boeing 767-300 della aerolinea Amazon Prime, immatricolato N1217A, volo 5Y-3591 da Miami,Florida con destinazione Houston Intercontinental,TX (USA) con tre membri di equipaggio, intorno alle ore 12.40 locali, dopo la discesa dalla quota di crociera di Flight Level 400, dopo una discesa regolare fino a 6300 piedi, una immediata perdita del contatto radar e radio, sarebbe precipitato, probabilmente verticalmente, nel mare di Trinity Bay, presso Anahuac.
Il velivolo Boeing 767-300, che aveva fatto il primo volo nel 1992 (quasi 27 anni di volo), era equipaggiato con due propulsori General Electric CF6-80C2B6F, si sarebbe inabissato ad una distanza di 60 km Est Sud Est dell'aeroporto di destinazione Houston-George Bush Intercontinental Airport.
Il velivolo cargo è stato recuperato nella posizione N29.7636 - W94.7145 dopo l'impatto con l'acqua, uno dei tre corpi dell'equipaggio è stato recuperato nella zona dei rottami sparsi in superficie. Lo scenario dei resti-rottami di piccole dimensioni del velivolo si sono sparpagliati lungo uno spazio/area di circa 3 miglia ed una profondità di 5 piedi.
FAA e NTSB hanno attivato due inchieste parallele. FAA avrebbe, nel contempo, emanato un specifico Alert sulla flotta Boeing 737-300 di cui non si conoscono ancora I dettagli. 25 Febbraio 2019
Salvo il pilota! L'incidente si è verificato nella giornata di Sabato 9 Febbraio. Un ultraleggero di cui si ignora – almeno al momento – la pista di decollo è precipitato (ammarato?) nel ramo lecchese del lago di Como. L'evento, comunque, di emergenza in acqua sarebbe avvenuto nella mattinata e il 59enne a bordo, subito recuperato sarebbe stato trasportato in codice giallo in ospedale per ipotermia. I testimoni oculari avevano prontamente allertato i soccorsi immediatamente intervenuti. 11 Febbraio 2019
Un volo operato, probabilmente, in condizioni meteo estreme! Il velivolo era decollato da Nantes-Francia lo scorso 21 Gennaio con destinazione Cardiff in Gran Bretagna e nell'attraversamento del Canale della Manica con pilota e un noto calciatore argentino di football.
L'AAIB (Air Accident Investigation Branch) ha localizzato il velivolo inabbisato nel pomeriggio di domenica 3 Febbraio, a circa 20 km a nord dell’isola di Guernesey ed stata attivata la procedura di recupero dei resti dell’aereo nella stessa giornata. Una prima analisi del relitto confermerebbe la causa dell'incidente: le estreme condizioni meteo, con neve e ghiaccio, il volo a bsaa quota e la difficoltà del Piper di mantenere il volo di crociera. Il velivolo era scomparso dai radar e ritrovato ad una profondità di 207 piedi/63 metri ed un solo corpo.
AAIB ha impiegato le due navi Geo Ocean III e Blue Water, che hanno identificato il velivolo immatricolato N264DB usando strumentazioni sonar side-scan sonar. L'inchiesta aviation dovrebbe affiancarsi all'indagine della Polizia francese e inglese: “The AAIB is now considering the next steps, in consultation with the families of the pilot and passenger, and the police.” 7 Febbraio 2019
Della serie piste di volo e caseggiati limitrofi! L'incidente è avvenuto intorno alle 13.45 locali di domenica 3 Febbraio su una casa a due piani in California, Le vittime sarebbero, oltre al pilota del Cessna bimotore 414 due maschi e due donne della stessa famiglia che risiedevano nel caseggiato. Nello schianto si è verificato un incendio nel quale tra i vigili antincendio (Orange County Fire Authority) dei soccorsi intervenuti nello spegnimento ci sarebbero stati feriti, almeno tre, gravi e ustionati.
Il bimotore sarebbe precipitato nella fase di prima virata dopo il decollo dall'aeroporto di Fullerton nella cittadina di Yorba Linda (Los Angeles). Nei giardini dei caseggiati vicini sarebbero stati rinvenuti “pezzi” dello stesso velivolo."A district facilities team will be walking our campus checking for possible debris, including rooftops and play areas"- NTSB ha aperto una inchiesta. 4 Febbraio 2019
Nello schianto al suolo due vittime! L'incidente ha riguardato un velivolo Pro.Mecc Freccia che è precipitato nella giornata di domenica 27 Gennaio, intorno alle 15.00 nei pressi di Ugento, nel Salento. Lo schianto a terra ha innescato l'incendio dell'ultraleggero causando la morte delle due persone imbarcate. L'impatto con il suolo si è verificato nelle vicinanze della strada provinciale che collega Ugento con la frazione di Gemini a poca distanza da alcune abitazioni. Pilotava un 73enne imprenditore edile di Gagliano del Capo (Lecce), affiancato da una persona di 43 anni e, riportano i media, il velivolo era impegnato in una virata dopo il decollo nelle vicinanze del limitrofo campo di volo.
Il velivolo biposto, sottoposto a sequestro dalla Magistratura, è un modello Freccia fabbricato dalla salentina Promec. Ultraleggero di recente generazione, in carbonio e vetroresina con prestazioni avanzata e con rilevanti performance e velocità di crociera di 250 km/h e con paracadute balistico. 29 Gennaio 2019
Venerdi 25 Gennaio nel primo pomeriggio! I soccorsi sono prontamente intervenuti sul ghiacciaio del Ruitor, località dove, dopo una collisione in volo tra un elicottero e un velivolo, sono precipitati sul costone nevoso.
Al momento sarebbero due sopravvissuti, un francese e uno svizzero, trasportati all'ospedale di Aosta. L’incidente ha coinvolto un elicottero AS350, immatricolato I-EDIC e un velivolo Jodel D.140E, immatricolato F-PMGV, in prossimità del ghiacciaio Rutor, nel vallone di La Thuile in Valle d'Aosta. Le vittime sarebbero cinque. L'elicottero era partito con un gruppo di sciatori da Courmayeur, di ditta privata specializzata in tour di “eliski”, l'aereo da Megève, in Francia. 26 Gennaio 2019
La pista non era quella autorizzata per l'atterraggio! Il Boeing 707-3J9C Cargo della Saha Airlines, immatricolato EP-CPP era decollato dalla pista dell'aeroporto di Bishkek (Kyrgyzstan) con destinazione Karaj (Iran) con 16 tra equipaggio e passeggeri ed era stato autorizzato per l'atterraggio alla pista 30 (di 3600 metri di lunghezza). L'equipaggio ha frainteso la procedura ed è atterrato sulla pista 31 del vicino aeroporto di Fath, di soli 1000 metri di lunghezza. Uno scalo distante lateralmente circa 8-10 km.
L'inevitabile fuoripista è avvenuto intorno alle 08.30 del mattino (03.00 GMT di Lunedì 14 Gennaio, un overrun che ha portato l'aeromobile a superare il perimetro dello scalo e arrestarsi tra i caseggiati di un quartiere localizzato oltre il fine pista. Tra le fiamme e il crash del velivolo, l'aereo è praticamente distrutto, è stato registrato un solo sopravvissuto. Il “motorista” dell'equipaggio. 15 Gennaio 2019
Quali le cause? Il maltempo? L'incidente è avvenuto giovedì 9 Gennaio. Il caccia francese era impegnato in un addestramento e, probabilmente, l'ora dello schianto era circa delle 10.15-11.00 locali. Un testimone a riportato il frastuono e un botto improvviso, probabilmente, quello causato dal velivolo lungo un corridoio aereo utilizzato per tali operazioni.
Le condizioni meteo erano avverse e solo quasi due giorni dopo sono stati avvistati i resti del velivolo.
La zona dello schainto è risultato la parte meridionale francese a cavallo del confine svizzero, una fascia montuosa dove le ricerche, prontamente attivate con elicotteri di soccorso, hanno tuttavia trovato ostacoli, in una tempesta di neve e bassa visibilità e nebbia.
Quali le cause della probabile perdita di controllo e schianto del caccia francese con pilota e navigatore a bordo? Il ritrovamento dei resti del velivolo, di un paracadute e di una cartina, è avvenuto sugli altipiani di Mignovillard (a 1.050 metri di altezza). I detriti del Mirage 2000D erano sparsi in un'area di circa 1/2 ettari. I corpi delle due vittime, dopo estese ricerche, non sono ancora stati ritrovati. 12 gennaio 2019
Il pilota, unica vittima dello schianto al suolo! L'incidente è occorso intorno alle 16.00 di Sabato 5 Gennaio, causando una vittima, il pilota, unico a bordo. Quali le cause? Ancora una volta la possibile inchiesta avrà difficoltà nell'individuare eventuali cause e concause. L'ultraleggero del 71enne pilota era decollato dal proprio campo volo privato localizzato a Castelnuovo del Garda. I media hanno riferito come, probabilmente, il pilota era di volo per fotografare una specifica area quando avrebbe toccato un cavo/i elettrico/i di media tensione, e quindi sarebbe precipitato nei pressi di uno scalo merci ferroviario di un'azienda a Sommacampagna nel comune di Sommacampagna. 7 gennaio 2019
Il volo Londra Gatwick – Torino è stato completato con altro velivolo! Nella giornata del 26 Dicembre il volo BA 2578 Airbus 320-200 immatricolato G-GATH dopo il decollo da Gatwick avvenuto alle 15,35. L'arrivo a Caselle era previsto alle 18,20. Durante la fase di crociera alla quota di FL 350 a circa 25 miglia nautiche sudovest dallo scalo di Paris' Charles de Gaulle Airport ha dirottato sullo scalo francese atterrando sulla pista 08 Destra dopo circa 25 minuti. L'atterraggio di emergenza è stato motivato da un odore di bruciato percepito dai piloti nella canina di pilotaggio. I passeggeri hanno potuto raggiungere la destinazione originaria di Torino-Italia dopo circa 5 ore, con altro velivolo sostitutivo Airbus 320-200. Non si hanno, al momento, notizie su eventuali cause e origini dell'odore di bruciato percepito. Le investigazioni sono in corso. 28 Dicembre 2018
Congo, ennesimo incidente aereo. Nessuna vittima nel volo dell'Air Force of the Democratic Republic del Congo finito fuoripista in atterraggio, il 24 Dicembre 2018, all'aeroporto di Beni nel nordest del Paese. Il velivolo Antonov 26B, immatricolato 9T-TAB, operava un trasporto di truppa, era decollato da Kinshasa allo scalo di Beni Mavivi via Kisangani, con quattro membri di equipaggio e 65 militari. Circa 40 di questi ultimi sono stati ospedalizzati dopo il fuoripista, e con una dinamica che ha registrato il distacco di parte di un'ala, la sinistra, con un incendio che è stato rapidamente spento dai soccorsi rapidamente intervenuti. Il vettore militare congolese, coinvolto in questo incidente - riportano alcuni media in lingua inglese – sarebbe nella lista delle aerolinee banned – bandite dallo spazio aereo ed aeroporti Europei. 27 Dicembre 2018
Sette le vittime: l'equipaggio! L'Antonov dopo aver decollato dall'aeroporto di Tshikapa con destinazione la capitale del Congo Kinshasa N'Djili Airport, D.R.è precipitato a circa 37 km dalla pista. Il velivolo Antonov An-26B, immatricolato 9S-AGB- della compagnia Gomair, aveva fatto il primo volo nel 1984, volava da 32 anni. L'aeromobile è scomparso dai radar in un fase prossima all'avvicinamento, prima della fase finale per l'atterraggio sulla pista 06. Al momento non si hanno notizie sulle possibili cause. L'incidente è avvenuto intorno alle ore 10.00 locali di Giovedì 20 Dicembre 2018. 22 Dicembre 2018
Serie di incidenti della Marina USA e Japan! E' accaduto nella mattinata di Giovedì 6 Dicembre mentre era in corso un rifornimento di carburante in volo. Per una operazione di addestramento della flotta aerea della Marina Militare giapponese tra un F/A-18 Hornet sottoposto al rifornimento e un KC-130 velivolo aerocisterna.
L'esercitazione era in corso dell'area di Capo Muroto, nella prefettura giapponese di Kochi,
ed era conseguente al decollo di entrambi i velivoli dalla aerobase giapponese di Iwakuni e le cause dell'incidente-collisione non sono ancora note.
Sulla zona nella quale sono precipitati il caccia e l'aerocisterna sono rapidamente intervenuti aerei ed elicotteri di soccorso, ad imbarcazioni della marina militare. Che hanno potuto solo recuperare una delle vittime. Sei altri membri degli equipaggi sono ancora dispersi.
Un incidente simile, circa un mese addietro, aveva coinvolto un F-18 Super Hornet USA decollato dalla portaerei USS Ronald Reagan: era precipitato in mare nella zona marina dell'isola Kita Daitojima.
Il 19 ottobre, era toccato invece ad un elicottero MH-60 Seahawk della marina militare USA, schiantato in decollo sullo stesso ponte della portaerei. 7 Dicembre 2018
La causa: una estesa avaria idraulica! Le flotte “arzille”? Solo sei feriti per un atterraggio d’emergenza per il volo Fly Jamaica OJ-256 con destinazione Toronto e rientrato all'atterraggio per una varia idraulica. Il Boeing 757-200 era decollato da Georgetown (Guyana) con 120 passeggeri e 8 membri di equipaggio, immatricolato N524AT, ha arrestato la salita a livello FL 200, dopo 18 minuti dalla partenza.
L'atterraggio avvenuto sulla pista 06 alle ore 02.53 locali del 9 Novembre con avaria idraulica è risultato problematico per il sistema estensione e blocco del carrello, il mantenimento della direzione e dello stesso sistema frenante. Il carrello principale si sarebbe staccato, anche uno dei due propulsori (di destra) ed una ala, dopo la fase di toccata lungo la pista, si sono divisi dalla fusoliera. Era equipaggiato con due Rolls-Royce RB 211-53E4.
Probabilmente la fortuna e la perizia dei piloti hanno consentito lo stop fuoripista a destra della stessa senza altre severe conseguenze.
L'aeroporto è stato bloccato per oltre due ore, fino alla rimozione della carcassa della fusoliera e dei “pezzi” staccati nella corsa in pista. Gli interrogativi sull'avaria idraulica sopportato dal Boeing 757-200 in servizio nella Fly Jamaica dal marzo 2012, aveva fatto il primo volo nel 1982, riguardano la vetustà del velivolo (36 anni) e la regolarità e tipologia della manutenzione operata. La questione delle flotte “arzille” riguarda forse solo le aerolinee aeree del terzo mondo? Che comunque volano/operano con destinazione aeroporti americani, europei e asiatici. 12 Novembre 2018
Allerta della Boeing e nuovo AD – FAA sul rischio sensori! La responsabilità prima dell'incidente al Boeing 737 – 800 Max della Lion-Air avvenuto a Giacarta il 29 Ottobre e che ha causato 189 vittime è attribuibile ad un malfunzionamento del sistema sensore/anemometro? La stessa avaria sarebbe stata segnalata anche negli ultimi quattro voli – incluso quello dell'incidente - dello stesso velivolo. Il nuovissimo modello Boeing 737-800, di cui sarebbero stati ordinati oltre 4.500 esemplari è stato prontamente interessato da una specie di “safety warning”, ovvero un emergency Airworthiness Directive (AD 2018-23-51) della FAA – Federal Adminstration Authority.
Anche l'agenzia indonesiana NTSC in proposito ha rivelato come le segnalazioni riguardassero precisamente AOA (Angle of Attack) l'angolo di atttaco dei sensori degli anemometri stessi.Anche la Boeing in data 7 Novembre aveva emanato uno specifico Operations Manual Bulletin (OMB) per l'intera flotta Boeing 737 MAX per investigare eventuali anomalie al Angle of Attack Sensors che avrebbero potuto comportare segnali incorretti causando trimmaggi a picchiare non coerenti e non commandati allo stabilizzatore orizzontale del velivolo.
L'Operation Manual Bolletin - OMB segnala l'importanza che "operators to existing flight crew procedures to address circumstances where there is erroneous input from an AOA sensor." Attivando infine specifiche procedure imponendo “reiterates the Stabilizer Runaway” anche nel “non-normal checklist”. 10 Novembre 2018
Scarse le notizie sull'incidente e sul ritardo dei passeggeri! Nella giornata di lunedi 7 Novembre, nella prima mattinata, l'Airbus 321, volo AZ 1162 con destinazione Roma - Fiumicino è tornato all'atterraggio per una qualche avaria ad uno dei due propulsori.
Sono stati attivati Vigili de Fuoco e d è scattato il Piano di Emergenza aeroportuale ma il volo è rientrato senza ripercussioni per i 179 passeggeri a bordo. Non si hanno notizie sulla tipologia del malfunzionamento/avaria al motore (destro o sinistro?) e sull'eventuale riprotezione del volo: se è stato ripristinato il volo per Fiumicino dopo la manutenzione dell'Airbus 321 o, diversamente, se da Fiumicino è partito un nuovo aeromobile per trasferire gli stessi passeggeri. In entrambe le ipotesi non è dato sapere il ritardo con il quale gli stessi passeggeri hanno potuto raggiungere Roma. 8 Novembre 2018
Il Piper PA – 42 atterra, il Cessna 150 precipita. L'incidente nel quale è rimasta vittima un pilota è avvenuto nella mattinata – circa ore 10..0 locali - del 4 Novembre a circa 30Km da Ottawa -a Carp, nell'Ontario - in Canada.
Sarebbe stato lo stesso Piper PA – 42 720 Cheyenne III, bimotore 11 posti, con due persone a bordo, padre e figlio, in avvicinamento alla pista, a segnalare al radar l'avvenuta collisione, di essere stato colpito nei piani di coda con il distacco di una parte del carrello richiedendo un atterraggio di emergenza. Il Cessna 150, monomotore si è schiantato al suolo nei terreni pressi di McGee Side Road ad est della 417 in Carp - Ottawa.
Gli investigatori della Transportation Safety Board of Canada, prontamente intervenuti dopo aver registrare l'avvenuto incidente, hanno avviato l'analisi del volo dei rispettivi velivoli (erano impegnati in volo a vista e/o strumentale?) e le condizioni meteo esistenti con la visibilità orizzontale e verticale. Il luogo della collisione è risultato essere in prossimità della pista di Carp, non supportata da servizio air-traffic-control e lo scenario di condizioni di volo a-vista per il Cessna 150 appare inevitabile. 6 Novembre 2018
Il pilota e l'allievo sarebbero stati impegnati in operazioni di addestramento a doppio comando! L'incidente è avvenuto intorno alle 13.30 di sabato 3 Novembre. Il velivolo SF260, un Siai Marchetti immatricolato I-ISAE, di cui non è ancora noto l'anno del primo volo, sarebbe precipitato in verticale da una altezza di circa 50 metri, in un terreno sul quale poteva essere eseguito, un atterraggio di emergenza.
Quale la ragione? Un inconveniente tecnico e/o un errore umano, magari quest'ultimo derivato da un malore del pilota? L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) “ha aperto un'inchiesta di sicurezza sull'incidente occorso oggi 3 novembre, in prossimità dell’aviosuperficie di Caorle (VE)”.
Dalle foto disponibili on-line il velivolo appare integro, anche se non è nota l'eventuale estensione del carrello prima dell'impatto con il suolo. Questa tipologia di monomotore monoplano aveva fatto il primo volo nel 1964. 5 Novembre 2018
Quale l'avaria/guasto tecnico per la richiesta di rientro in aeroporto? Il decollo del volo JT-610 Lion Air, Boeing 737-800 MAX, immatricolato PK-LQP, dall'aeroporto di Giacarta con destinazione Pangkal Pinang (Indonesia) – con 181 passeggeri e 8 membri di equipaggio era avvenuto alle ore 06.33 locali del 29 Ottobre (23.33 Z time). La richiesta di rientro sarebbe stata comunicata solo dopo tre minuti dal distacco dalla pista.
La sparizione nel mare a circa 35 miglia nautiche a nordest dell'aeroporto, dopo aver raggiunto una quota massima di circa 5400 piedi, è avvenuto dopo circa 12 minuti dalla partenza. L'equipaggio aveva segnalato un guasto/avaria tecnica e, probabilmente, era in atto un qualche procedura prima di tornare all'atterraggio. I soccorsi marini prontamente attivati senza trovare sopravvissuti, ma qualche rottame in superficie con una estesa macchia di carburante. La profondità dello spazio di mare nella zona del crash di circa 30-35 dovrebbe favorire il recupero della restante parte del velivolo. L'aeromobile Boeing 737-800 Max era nuovissimo. Aveva solo 800 ore di volo ed era stato certificato lo scorso 15 Agosto 2018. Il comandante aveva un bagaglio totale di circa 6000 ore di volo, 5000 il copilota. Il velivolo sarebbe stato interessato da una operazione di manutenzione nella nottata prima della partenza.
In relazione alla sicurezza operativa definita dalla Commissione Europea-EASA, in data 14 Giugno 2018 era stata rimosso il divieto ai voli nella UE alle aerolinee Indonesiane. La Lion Air era invece rientrata nella EU Air Safety List in data 16 Giugno 2016. 30 Ottobre 2018
Il Pentagono ha imposto una verifica su ogni singolo velivolo. La sospensione delle operazioni di volo della flotta USA F-35 Lightning II, o Joint Strike Fighter-F35, un caccia multiruolo di ultima generazione, non è stata una sorpresa.
Le ispezioni, ha sostenuto il Pentagono, saranno completate entro 48 ore. Olre 320 velivoli, dislocati su 15 aerobasi nel Mondo, dei Paesi coinvolti. sono operativi, le ispezioni “if suspect fuel tubes are installed, the part will be removed and replaced”. Anche AMI e MMI dovrebbero, pertanto, risultare coinvolti.
Dopo l'incidente dello scorso 28 settembre, nella South Carolina, una F35 versione B in servizio alla Marina USA scorso della versione "B" in uso nei Marine. L'individuazione di un primo problema derivato da una tubatura carburante sarebbe stato la causa dell'incidente, anche dopo la decisione del Pentagono non sono state ancora precisate quali “ispezioni” siano state prospettate.
La flotta F35 è stata acquistata oltre agli USA, primo finanziatore e fabbricato dalla Lockheed Martin (con il coinvolgimento del gruppo Finmeccanica-Leonardo), è stata condivisa dalla Marina e Aeronautica della Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca per un ordine complessivo di oltre 3000 velivoli. Con tre versioni, F-35A , la variante a decollo ed atterraggio convenzionale (CTOL), F-35B, a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL) e F-35C per portaerei (CATOBAR). Quasi 1800 sono stati ordinati dagli USA che al momento dovrebbe avere operativi circa 150 velivoli.
L'Aeronautica Militare Italiana – AMI all'origine aveva ordinato 60 F-35A + 15 F-35B, mentre la Marina Militare Italiana-MMI ne aveva ordinati 15. Anche se inizialmente l'impegno riguardava 131 esemplari, la flotta complessiva era diventata di 90 aerei, tuttavia, sarebbe stata ancora ridotta, con il taglio di ulteriori 15 F-35 STOVL dell'Aeronautica Italiana.
Il Pentagono aveva sospeso i voli della flotta USA F-35 nel luglio 2014, a seguito di un incidente relativo ad un incendio nella fase di decollo dall'aerobase di Eglin in Florida. Dopo circa una settimana l'attività di volo era stata, comunque, autorizzata.
Il progetto F35 risale al 1998 e le criticità sono spesso affiorate sia in relazione ai finanziamenti iniziali, ai costi reali di ogni singolo esemplare sia alla stessa “affidabilità” dei velivoli.
Alcune testimonianze, particolarmente critiche, sostengono, in sintesi, la problematica corrispondenza complessiva tra il progetto iniziale, la versatilità dei tre diversi esemplari, la tecnologia della cellula, le strumentazione, ai sistemi e impianti in genere e alla stessa motorizzazione: “Pentagon and Lockheed continue to wrestle (lottare) with resolving more than 900 deficiencies, including flaws in the plane’s complex software”. 13 Ottobre 2018
Un pilota deceduto, nel secondo feriti i due occupanti, grave il pilota. Il primo schianto è avvenuto il pomeriggio di Domenica 7 ottobre. Pochi minuti dopo il decollo dall'aviosuperficie di Bedizzole, avvenuto intorno alle 17.00, con un gran boato, i residenti di una casetta con giardino hanno scoperto il velivolo che aveva frenato la sua corsa sul muro esterno della stessa costruzione, in via Ticino, nell'area industriale le paese
Il pilota 79enne e il passeggero di 47 anni sono stati immediatamente soccorsi e trasportati in all'ospedale
con ambulanze e l’elisoccorso. Lo stesso velivolo, non si sa per quali cause, sarebbe stato coinvolto in un atterraggio di emergenza. Al momento l'inchiesta sull'incidente è di competenza dei Carabinieri. Non sappiamo se ENAC ed ANSV saranno coinvolti e/o cointeressati da queste indagini!
Il secondo incidente, avvenuto anch'esso domenica, intorno alle 20.00, in località Le Grugnole a Nettuno, il pilota di 77anni è la vittima. La ricostruzione della dinamica incidentale propone uno scenario del pilota che si stava preparando all'atterraggio schiantandosi – per una qualche ragione che dovrà essere analizzata- in un canneto nei pressi della pista Arma Fly. I soccorsi , vigili del fuoco e 118 hanno trasportato il pilota all'ospedale Riuniti, dove è deceduto per le conseguenze del violento impatto. 9 Ottobre 2018
Ma a quale quota operano le esercitazioni militari? Alcuni testimoni sostengono come l'elicottero - probabilmente un Augusta Westland Aw 139 – fosse in volo ad una altezza di circa 100 metri sul mare antistante Ladispoli quando ha risucchiato in aria un kitesurfer (in sostanza una sorta di surfista velico) che è poi ricaduto in acqua (e/o sul litorale/spiaggia?). Se il kite surfista era in volo a quale quota operava?
L'incidente è avvenuto Mercoledì 3 Ottobre quando sarebbero state in corso esercitazioni militari. Peraltro operative in zona da alcuni giorni a quote di volo ritenute basse dagli abitanti della zona. La flotta in volo sarebbe decollata dall'aerobase dell'Aeronautica Militare Italiana di Furbara. Erano in corso manovre operative multinazionali: di quale nazionalità era l'elicottero in questione?
Il vortice dell'elicottero ha risucchiato il 48enne Alessandro Ognibene che è poi stato ricoverato, con una eliambulanza, per gravi lesioni in prognosi riservata al Policlinico Gemelli. La Guardia Costiera sta investigando e una sua relazione sarà trasmessa alla Procura militare e alla Procura di Civitavecchia. La spiaggia prospiciente all'incidente è prossima alla Palude di Torre Flavia, un’area naturale protetta come «Monumento nazionale». L'equipaggio dell'elicottero, probabilmente, non ha avuto consapevolezza dell'evento incidentale.
L'incidente è avvenuto alle 15:11 a Ladispoli, il ferito, tuttavia, ha potuto essere trasportato solo alle 15:59 in gravi condizioni con l’eliambulanza in ospedale dove è giunto alle 16:06. Sono intervenuti il 118, la Capitaneria di Porto e i carabinieri della caserma di Ladispoli. Le indagini hanno riguardato la Capitaneria di Porto e carabinieri sull’accaduto. 5 Ottobre 2018
Incidente occorso Mercoledì 3 Ottobre: con una dinamica da chiarire! La collisione tra i due Antonov 32 e Antonov 26 operati dalle forze militari del Paese africano Sudan - Sudanese Air Force, si sarebbero scontrati nel corso di operazioni durante la movimentazione a terra. Le notizie sono alquanto imprecise. Non si hanno dati sul personale a bordo, su eventuali avarie ad uno e/o entrambi gli Antonov, nè sulle autorizzazioni ad entrare in pista e/o lungo i raccordi di rullaggio adiacenti alla pista 18/36. La collisione potrebbe essere rappresentata con uno scenario dove il muso di un Antonov 32 avrebbe colpito e tranciato la sezione di coda dell'Antonov 26. La pista 18/36 è stata chiuso alle operazioni di volo.
L'Antonov 26, tuttavia avrebbe riportato anche il distacco di un'ala nella posizione della taxiway-raccordo C che attraversa la pista a circa 1900 metri dalla testata pista. Quale dei due Antonov avrebbe innescato il grave incidente, le autorizzazioni della torre di controllo era compatibili con la movimentazione dei due velivoli? 4 Ottobre 2018
Le notizie su questi incidenti “minori” sono spesso scarse. Quest'ultimo caso si è verificato sabato pomeriggio 29 Settembre in località Tre Croci a Monzuno.
All'origine della dinamica avrebbe una perdita di controllo del parapendio. Caduto nella zona di Monzuno il 48enne pilota sarebbe stato immediatamente soccorso e trasportato all'ospedale Maggiore dove, sarebbe in condizioni gravi.
Quanti casi di parapendio simili sono avvenuti dall'inizio 2018, quanti negli anni precedenti? A quanto ammonta la flotta di parapendio in Italia? A chi tocca indagare? Sono interrogativi ai quali è indispensabile dare risposte. 1 Ottobre 2018
Passeggeri ed equipaggio sono stati sbarcati: tutti salvi! E' accaduto al velivolo immatricolato P2-PXE, operato dall'aerolinea Air Niugini, vettore aereo della Papua Nuova Guinea. Impegnato nella fase di atterraggio sulla pista 04 (lunga 1831 metri) dell'aeroporto di Chuuk in Micronesia è finito fuoripista con 47 persone, tra passeggeri ed equipaggio, sprofondando nella laguna prospiciente di Chuuk, non tanto profonda, al punto di rimanere con la fusoliera galleggiante a pelo del mare. Il Boeing 737-8BK (WL), con 13 anni di attività, sarebbe ammarato, intorno alle 10.10 ore locali del 28 Settembre, troppo corto – ben prima della testata pista - in pista a causa dei forti venti e pioggia intensa, finendo in mare, a circa 150 metri dalla testata pista. Era impegnato in un avvicinamento RNAV – GPS e, probabilmente, con l'ausilio NDB: era allineato alla pista? Il pilota era in addestramento? L'equipaggio segnalato sarebbe stato composto da 12 persone. L'equipaggio standard è di 2 piloti e ¾ assistenti di volo. Passeggeri sono stati evacuati dagli scivoli di emergenza delle porte e raccolti a bordo delle barche degli immediati soccorsi. Ci sarebbe stato solo qualche ferito, leggermente, tra i passeggeri. Tutto bene quindi, anche se qualche interrogativo deve essere posto, perché atterrare su una pista tanto corta, ccon un Boeing 737 e in condizioni meteo marginali? 29 Settembre 2018
News aggiuntive sull'incidente, ma non dall'Italia! Con queste brevi note integriamo quanto riportato sull'incidente occorso al volo AZ568 di sabato 15 Settembre.
L'Embraer 175 decollato alle 21.41 con destinazione Ginevra e rientrato sullo stesso aeroporto di Fiumicino.
Il Cityliner Embraer ERJ-175, EI-RDM nella corsa di accelerazione sulla pista 25 avrebbe percepito forti vibrazioni prima del distacco del ruotino dal suolo.
Dopo il decollo le vibrazioni sarebbero cessate e il velivolo aveva raggiunto la quota di FL 200 (ventimila piedi circa) quando sulla pista a terra sarebbero state trovati residui e pezzi di gomme. Il riscontro aveva ipotizzato lo scoppio delle due gomme del carrello di destra. Dopo circa 35 minuti dal decollo l'equipaggio ha deciso il rientro atterrando sulla lunga pista 16 R.
I passeggeri sono stati informati di un atterraggio duro-forzato e istruiti assumere una posizione opportuna nei sedili. Dopo l'atterraggio risultato “duro” i passeggeri sarebbero sbarcati regolarmente dalle scale esterne e senza aver riportato alcuna conseguenza e danno. Trasportati al terminal dai bus di pista e hanno potuto reimbarcarsi per al destinazione di Ginevra con circa due ore di ritardo. 22 Settembre 2018
Problemi al carrello: è atterrato senza? Dai “media” la ricostruzione possibile è la seguente: le notizie non sono ancora circostanziate e i dettagli, probabilmente, saranno presentati solo nei prossimi giorni.
Al volo AZ568 decollato da Fiumicino con destinazione Ginevra sabato 15 Settembre, un Embraer 175 era decollato alle 21.27, un qualche inconveniente ad un ruota-gomma-pneumatico, probabilmente, con associate difficoltà nella retrazione al carrello, avrebbe costretto il volo al rientro sull'aeroporto di partenza.
Su quale pista è atterrato il volo Embraer, 38 minuti dopo il decollo (alle 22.19), e con quale procedura, con carrello e/o senza ovvero con la fusoliera/pancia, al momento non è stato notificato.
L'emergenza operativa, con assistenza, soccorsi attivati a lato pista, è stata completata senza danni all'Embraer e conseguenze per piloti, equipaggio e passeggeri, che avrebbero lasciato l'aeromobile con le scalette. Questi ultimi hanno potuto esser reimbarcati su altro volo per la destinazione originaria. 18 Settembre 2018
Illesi i due occupanti! Stavolta è accaduto nei presi di alcuni caseggiati a Senigallia, erano circa le 11.30 di domenica 16 Settembre. L'ultraleggero (qualcuno parla di un aliante a motore) stava sorvolando il litorale e sarbbe volato sull'entroterra per un atterraggio di emergenza-fortuna. Il pilota e una seconda persona a bordo avrebbero dovuto sopportare un atterraggio di emergenza per una varia-blocco-spegnimento del motore. Cittadini sottostanti avrebbero inizialmente sentito l motore scoppiettare per poi spegnersi.
Vigili del fuoco e ambulanze sono prontamente intervenuti quando il velivolo dell'associazione Jesi “Assovolo”, che stava volando lungo la costa da Pesaro verso Ancona è atterrato in un campo alle Saline. Pilota e passeggero sono sbarcati del tutto illesi. L’eliambulanza proveniente da Torrette è pertanto rientrata senza poter prestare soccorso.Il pilota nella fase di atterraggio di emergenza – riportano i media – verso la terraferma sarebbe passato al di sotto di una linea elettrica fermandosi a circa 20-30 metri da via dell'Alderana. In un terreno nei pressi del campeggio Summerland e in prossimità di alcune abitazioni. 17 Settembre 2018
Velivolo distrutto e una vittima. E' accaduto dopo il decollo, martedì pomeriggio 11 Settembre, dall'aviosuperficie Calatabiano in provincia di Catania, il volo è finito nel vallone limitrofo al torrente Minissale ed ha causato la morte della pilota.
ANSC ha aperto l’inchiesta di sicurezza relativa all’ultraleggero P92 , imatricolato I-6430. L'ipotesi dei media è una varia motore e perdita di controllo del velivolo, tuttavia la dinamica dovrà essere verificata.
Anche la Procura di Catania avrebbe aperto un'inchiesta con l'intervento dei carabinieri della Compagnia di Giarre e dai vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo dai rottami. 13 Settembre 2018
Illesi pilota e assistente! Lo schianto si è verificato nel pomeriggio di lunedì 10 settembre, Un elicottero AS350, marche I-ISAR della EliCampiglio, mentre operava su alcuni lavori quando, incontrollabile ha perso quota precipitando nei pressi di Verano in provincia di Bolzano. I due occupanti, sono rimasti illesi, anche se sono stati ricoverati in ospedale, alcuni sostengono per il trauma psichico riportato.
Erano impegnati in attività di manutenzione delle linee elettriche di media e alta tensione. La dinamica/causa dell'incidente deve essere investigata. In soccorso sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco, la Croce Bianca e l’elisoccorso Pelikan 1. 12 Settembre 2018
E' accaduto dopo le ore 16.00 a Villanova del Sillaro nel Lodigiano. Era in volo ad una altezza di 10 metri e avrebbe impattato con un'ala la cima di un albero e conseguente perdita di controllo precipitato a terra. Il pilota di 59 ann in condizioni gravi è ricoverato in ospedale. Dove i rapidi soccorsi lo hanno imbarcato su elicottero al policlinico San Matteo di Pavia con traumi in tutto il corpo. L'ultraleggero Tecnam P-92 era decollato dall’aviosuperficie di Massalengo, poco distante dal fatale albero della cascina Monticelli, a Villanova Sillaro. Quali le cause dell'impatto? Il velivolo aveva perso quota per una qualche avaria del propulsore o la quota di volo era voluta? I soccorsi, tre ambulanze e un elicottero sono stati rapidi, saranno altrettanto solleciti gli investigatori dell'incidente? 3 Settembre 2018
Due le vittime! Per alcune ore uno dei due aerei da turismo in volo e decollati dalla Monaco di Baviera (Germania) e con destinazione Marsiglia era stato dichiarato disperso. Per il maltempo (temporali alpini) l'altro velivolo aveva segnalato la scomparsa in una zona montana tra Valle d'Aosta e Savoia (Francia) nella zone del monte Miravidi. Nella zona è scattato l'allarme con elicotteri del soccorso aereo italiano e francese aveva perlustrato la zona da Col du Breuil a La Thuile.
Le ricerche sono proseguite anche dopo l'atterraggio del primo velivolo a Marsiglia quando il secondo velivolo con due occupanti era stato identificato: precipitato sulle Alpi francesi, presso il Colle del Piccolo San Bernardo. La localizzazione è risultata ad una altezza di 2000 metri e a circa 1000 metri dal confine italiano. Lo schianto sarebbe avvenuto il 29 Agosto, in serata. Al momento non si hanno notizie precise sulla tipologia del velivolo e l'immatricolazione. 31 Agosto 2018
I piloti sono sbarcati da soli e illesi! E' capitato Martedì 28 Agosto ad un elicottero del del 72° Stormo dell'aeroporto di Frosinone. Il velivolo era impegnato in esercitazioni quando una avaria al propulsore lo ha costretto ad un atterraggio di emergenza.
Nessun ferito tra il pilota istruttore e l'allievo in addestramento, nessuna conseguenza per gli abitanti e cittadini di passaggio. Anche lo stesso elicottero NH500 non avrebbe riportato danni sostanziali nell'impatto con il terreno. Era decollato dall’aeroporto Moscardini quando l'accensione di una spia rossa ha obbligato l'equipaggio ad un atterraggio di emergenza.
L'intervento dei soccorritori militari, dei tecnici dell’Aeronautica Militare e dei Carabinieri hanno constato la dinamica del volo e i danni al motore. L'atterraggio di emergenza sarebbe avvenuto in aperta campagna in via Vallifelle nel comune di Ripi. 30 Agosto 2018
Nell'atterraggio in emergenza, comunque, due, il pilota e la moglie. L'incidente si è verificato nel primo pomeriggio di lunedì 27 Agosto nella campagne di Minervino nella zona di Andria. Era decollato dall'aviosuperficie "Tannoja" di Andria e, sostengono testimoni, mentre volava nella località Montecarafa si sarebbe staccata l'elica e/o una delle eliche del motore.
Il pilota di 54 anni avrebbe gestito il velivolo per un atterraggio controllato e/o di emergenza in uno spazio libero da alberi e costruzioni varie. La corsa a terra, tuttavia, incontrando una prato arato ha provocato il ribaltamento dell'ultraleggero. L'intervento sei soccorsi ha constatato l'esito e i Carabinieri della stazione di Minervino Murge, hanno trasmesso i dati salienti ad ENAC e AeCI oltre che alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani. 29 Agosto 2018
Aviazione Generale e sicurezza del volo e incidenti! Aerohabitat propone l'articolo che Avionews ha on-line dal 21 Agosto. Sono riflessioni e considerazioni che l'ex-generale e istruttore di sicurezza del volo – ripresi dal sito dell'associazione " Volare Sicuri"- che inquadra la questione “safety-sicurezza del volo” in questo settore e in relazione alla sequenza di incidenti registrati nel mese di Agosto.
“La sequenza è quella di un bollettino di guerra: in meno di 4 giorni 4 morti (compreso un paracadutista), 3 feriti gravi, due lievi, 3 aerei fuori uso, 2 danneggiati seriamente. È il ferragosto del volo turistico sportivo in Italia. Numeri che non fanno neanche record, sono quasi la media dei mesi di bel tempo e nascondono altri incidenti clamorosi (un ultraleggero che decolla da un aeroporto chiuso e atterra di notte in un altro aeroporto chiuso dopo aver vagato tra procedure di discesa di velivoli commerciali) fortunosamente finiti senza vittime. Perché non se ne parla?
Perché non si comunica che nei confronti del pilota è stata aperta una procedura perlomeno disciplinare?
Perché mentre l'aviazione commerciale segna un netto decremento di incidenti e decessi, in Italia chi vola con velivoli da turismo o con ultraleggeri continua a trovarsi coinvolto in incidenti molte volte fatali?
Un bollettino a cui siamo talmente abituati che le testate nazionali non riportano più questi eventi, che fanno notizia solo tra gli appassionati. Inutile, dicono i tecnici, accusare meteo e malfunzioni: in oltre l'85% dei casi a provocare l'incidente è l'uomo, e gli oltre dodicimila piloti che in Italia, volano con aerei ultraleggeri o turistici non fanno eccezione. È statisticamente accertato che la media dell'età di questi piloti è superiore ai 50 anni, eppure le statistiche dicono che il 99% di chi inizia un corso di pilotaggio lo supera.
Perché, visto che in altri settori la selezione è più severa?
Perché nessuno lo nota o mette in atto azioni correttive?
Ci sono vari rischi connessi con questo stato di cose. Il primo, più grave, è quello di sottovalutare questi segnali di "malessere" contando sul fatto che gli incidenti riguardano solo chi pratica volontariamente uno sport. I report di Enac, Enav e Ansv dicono il contrario: ogni anno sono centinaia i casi di violazioni degli spazi aerei controllati, Upa, in termini tecnici, che potrebbero risolversi in collisioni che coinvolgono velivoli passeggeri o mezzi delle forze dell'ordine.
Il secondo rischio è quello di intervenire in maniera drastica con nuove norme e leggi che limitino l'attività del turismo aereo. Il risultato immediato sarebbe quello di anemizzare un settore turistico-sportivo che dà lavoro a migliaia di persone, esporta aerei e attrezzature in tutto il mondo, e che già soffre per lungaggini e gabelle di ogni genere. Assodato che ognuno degli enti, nazionale per l'aviazione civile (Enac) per il traffico aereo (Enav) e la sicurezza ((Ansv) fa il proprio dovere, chi fa promozione della prevenzione e cultura del volo?
Avrebbe dovuto farla Aeroclub d'Italia, la federazione sportiva degli sport del volo che per quasi vent'anni (quelli del massimo sviluppo dei velivoli ultraleggeri) ha sottostimato (per usare un eufemismo) quest'attività.
Ora la "musica" dovrebbe cambiare grazie all'impegno e alle direttive del commissario voluto dal Governo.
Tra i due estremi citati esiste una via di mezzo ?
Come incrementare consapevolezza e preparazione delle migliaia di piloti che intendono migliorarsi, e allontanare coloro che non vogliono rispettare la disciplina sportiva?
Nella risposta a queste semplici domande è contenuto il futuro dell'aviazione sportiva in Italia. Un futuro che riguarda anche i tanti giovani che guardano al volo come una professione e che oggi preferiscono trasferirsi all'estero per frequentare corsi di volo professionali.
I perché non finirebbero mai, ma quanto meno ci aspettiamo delle risposte...27 Agosto 2018
Giovedi 16, Venerdì 17 e Domenica 19. Una specifica inchiesta è stata attivata da ANSV per l’incidente “occorso il 16 agosto, sull’aeroporto di Rieti, all’ASH 26 E marche D-KZAR, in fase di atterraggio. Illeso il pilota, danni strutturali all’aeromobile”.
Non ci sono notizie altrettanto dettagliate invece per l'ultraleggero precipitato in un terreno in prossimità di Migliaro (Cremona) il pomeriggio di venerdì 17. Per un qualche problema al propulsore poco dopo il decollo il velivolo ha cercato un rientro sulla stessa pista. In difficoltà e, probabilmente, senza spinta e velocità è stallato-precipitato in un campo di mais limitrofo. I due occupanti hanno potuto uscire illesi dai rottami dell'ultraleggero.
Una vittima invece, il pilota, nell'incidente avvenuto nella mattinata di Domenica 19 Agosto nei pressi di Polcenigo-Pordenone. Nessuna notizia specifica sulla dinamica incidentale. Intorno alle 10.30 il pilota è rimasto incastrato tra le lamiere dello Zlin Aviation Savage a Vigonovo (Fontanafredda). Tra perdita di carburante dal serbatoio e liberato con pinze oleodinamiche, nonostante le cure dai sanitari non si è salvato. Quali inchieste e a carico di chi saranno attivate nei due incidenti del 17 e 19 Agosto? 20 Agosto 2018
Ma non erano coinvolti una gara. Dopo una serie di giornate della Coppa Internazionale, senza alcun incidente, due dei piloti impegnati fino al giorno prima nella stessa manifestazione sono stati coinvolti in una collisione in volo, nei pressi del Monte Vettore. Dopo il decollo in libertà dal Ciuffelli, i due alianti, nel tardo pomeriggio si sarebbero scontrati due volte, in due zone diverse del mezzo aereo. La dinamica è ancora da chiarire, l'ipotesi è, innanzi tutto di un'ala dei due alianti che batte nella coda dell'altro, provocando una rottura-strappo di circa 50 centimetri. Dopo undici di Coppa Internazionale del Mediterraneo della Coppa Città di Rieti ecco la collisione che ANSV “comunica di avere aperto una inchiesta di sicurezza, classificando l’evento come incidente, a seguito della collisione in volo tra due alianti verificatasi il 12 agosto, in prossimità di Castelluccio di Norcia (PG). Gli aeromobili coinvolti (il Ventus-3F marche D-KGCM e il Discus B marche D-8592), ancorché danneggiati, sono riusciti a rientrare all’aeroporto di Rieti, da cui erano decollati”.
L'atterraggio dei due velivoli pilotati da due “veterani del volo a vela in Italia e nel mondo” è stato coordinato senza tentare un atterraggio di fortun 18 Agosto 2018a fuoricampo, ma realizzando un rientro in sicurezza sulla stessa pista di decollo.
Era Mercoledì 15 Agosto, due vittime. Tutto sarebbe avvenuto in prossimità del fiume Piave a Cimadolmo (Treviso), nei pressi di via Baracca. Nell'impatto il Piper PA-18, immatricolato-NENA avrebbe tranciato cavi di alta tensione e quindi schiantatosi a terra e incendiandosi, causando due vittime: il pilota e il passeggero. Carbonizzati. L'intervento dei Vigili del Fuoco e soccorsi non ha potuto che accertare la tragedia. Quale la quota di volo, quale la dinamica? I cavi erano adeguatamente segnalati e/o la zona era off limitis? ANSV ha aperto una inchiesta. 17 Agosto 2018
Il 13 e 15 Agosto, da Varese a Brescia! La dinamica incidentale del deltaplano, avvenuta lunedì 13 Agosto è stata registrata intorno alle 08.00 nella zona di monte Chiusarella, localizzato tra Varese e Induno Olona. La fase dell'incidente rimanda al decollo, a qualche probabile situazione meteo avversa e/o critica. L'intervento dei soccorsi hanno constatato alcune ferite sul pilota. Prontamente trasportato al Pronto Soccorso.
Nella mattinata di Ferragosto, 15 Agosto, è toccato ad un parapendio posizionato sul monte Coca, intorno alle 10.30, nel territorio di Valdbondione (bresciano). Il pilota trentaquatrenne, probabilmente, non ha potuto gestire la situazione critica ed ha perso la vita. Quale la dinamica incidentale e quali investigazioni potranno verificare la “perdita di controllo”, probabilmente, la mancata apertura della vela del parapendio? 16 Agosto 2018
Tra incidenti, ricostruzioni ipotetiche e inchieste ufficiali! L'incidente che non risulta segnalato dal sito ANSV è avvenuto la scorsa settimana ed ha riguardato un Cherokee Archer II, immatricolato I-VAAS, precipitato nella fase di atterraggio sulla pista dell'isola di Lussino in Croazia.
Secondo una prima ricostruzione il velivolo sarebbe finito in una zona boscosa a circa 10 metri dal sedime della pista. L'ipotesi incidentale rimanda ad una perdita di potenza del propulsore che avrebbe reso non-governabile il velivolo e causato l'impatto con il terreno.
I quattro a bordo, pilota incluso, sono di nazionalità italiana, sarebbero rimasti feriti e, due di loro, sarebbero stati estratti dai “rottami” dai vigli del fuoco soccorritori intervenuti. Sono stati trasportati, due feriti lievi e due gravi, con un elicottero all'ospedale di Fiume.
Il velivolo Piper immatricolato in Italia era decollato poco prima dello schianto dall'aeroporto turistico di Artatore della stessa isola di Lussino, intorno alle 12.00. 14 Agosto 2018
Tra “human factor on board” e la viabilità SP 116 e SP591bis “outboard”! Quali Raccomandazioni di Sicurezza dovrebbero riguardare la localizzazione della pista a ridosso di un sistema stradale, parcheggi e tanto altro, dovrebbe concludere l'inchiesta relativa all’incidente occorso il giorno 5 agosto 2016, intorno alle ore 04.00, sull’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, al Boeing 737-400 marche HA-FAX della Airlines Hungary Kft, operante un volo cargo per conto della compagnia DHL.? Dopo un atterraggio, in “condizioni meteorologiche avverse, sorvolava la pista a pochi metri di altezza, atterrando a circa 2/3 della sua lunghezza. Non riuscendo a decelerare, il B737 usciva dal sedime aeroportuale lungo il prolungamento dell’asse pista, fermandosi dopo circa 520 metri dal termine della stessa. Il bireattore, a seguito del contatto con il terreno e con gli ostacoli presenti esternamente al sedime aeroportuale, subiva consistenti danni strutturali. I due piloti, che costituivano le uniche persone presenti a bordo, uscivano autonomamente dall’aeromobile, azionando lo scivolo di emergenza della porta anteriore destra e venivano ricoverati in ospedale”.
Delle 103 pagine della Relazione d’inchiesta ANSV, appare indispensabile riportare lo stralcio riguardante la fase “fuoripista” del Boeing 737-400, mentre decelera la corsa incontrollata e, fortunosamente, data l'ora notturna non incontro veicoli di sorta lungo le due citate strade provinciale SP116, la porzione di parcheggio adiacente al sedime aeroportuale e la strada provinciale SP 591bis.
“Il luogo dell'incidente oltre il fine pista 28, oltre il sedime aeroportuale lo stop della corsa di atterraggio si è verificato nella strada provinciale SP116, una porzione di parcheggio adiacente al sedime aeroportuale e la strada provinciale SP 591bis.
Danni riportati dall'aeromobile
L'aeromobile subiva ingenti danni strutturali alla fusoliera, alla separazione di entrambi i motori e delle gambe del carrello di atterraggio, il cedimento di una parte del timone di profondità (foto 2,3 e 4).
Altri danni
L'aeromobile, durante la corsa di decelerazione ed arresto, ha prodotto danni ad ifrastrutture sia interne sia esterne al sedime aeroportuale, nonché ad automobili in sosta ne parcheggio adiacente (figura 1). In particolare, sono stati segnalati dalla società di gestione aeroportuale di Orio al Serio (SACBO) i seguenti danni:
la demolizione di circa 38.5 m di recinzione doganale;
l'abbattimento di n. 4 fuochi sopraelevati SALS con giunto di rottura;
l'abbattimento di n. 1 palo di sostegno SALS;
il danneggiamento del muro di contenimento area esterna autonoleggi, con la distruzione di 20 m di recinzione dell'area e di vari pali di illuminazione e con la distruzione di 20 m di recinzione dell'area e di vari pali di illuminazione con contaminazione di kerosene e oli di varia natura;
la demolizione di n. 13 antenne del localizzatore con i relativi pali di sostegno e piastre di ancoraggio;
il danneggiamento dei cablaggi del localizzatore;
l'abbattimento del palo monitore del localizzatore;
la demolizione de n. 1 nefoipsometro con relativo supporto e piastra di ancoraggio;
la demolizione, per circa 20 m. della recinzione di protezione area localizzatore.
Al di fuori del sedime aeroportuale sono state inoltre segnalati i seguenti danni dalle autorità locali:
il danneggiamento del guard rail corsia BG-CR e corsia CR-BG;
il danneggiamento del new jersey tra le corsie BG-CR e CR-BG;
la demolizione di 4 lampioni e dell'intera linea impianto di illuminazione;
la contaminazione dell'asfalto, per circa 200 m. di lunghezza e di 9 m di larghezza di kerosene e oli di varia natura, da rimuovere, e smaltire come rifiuti speciali, con successiva sostituzione del tappeto d'usura;
la contaminazione di terreno e aiuole da kerosene, oli e rifiuti di vario genere, da rimuovere e smaltire come rifiuti speciali, e successiva sostituzione;
il danneggiamento alla barriera e alle lampade di illuminazione della pista ciclopedonale;
il danneggiamento alla parte di asfalto compresa tra la pista ciclopedonale e la strada;
2 automobili distrutte totalmente;
3 automobili danneggiate”. 11 Agosto 2018
Ma le notizie incidentali sono sempre occasionali! Il periodo estivo è contrassegnato da eventi, da manifestazioni di ogni genere riguardanti il “volo libero”, da ogni altura e da ogni Regione del Belpaese. Amene località che vengono identificate come la “capitale del parapendio e/o del deltaplano” . A turno sui cieli di varie zone si svolgono prove generali e gare di campionato mondiali, europee delle varie categorie di “volatili e volanti”.
Tra decolli e atterraggi in aree trasnfrontaliere si svolgono gare dove partecipano specialisti provenienti da tutto il mondo. Con test di volo che vengono svolti anche in fasi preliminari e precedenti alle stesse gare con l'adesione del FAI Federation Aeronatique Internationale, AEC Aeroclub Italia, Lega Piloti e tanti altri traenti ed organizzatori e organizzazioni..
Perché parlarne ancora quindi? Gli appassionati non mancano e continuano a crescere e la possibilità di vivere tale evoluzioni aeree o diversamente assistere, come spettatori, entusiasti alla “poesia” del volo manifesta in quei piloti.
Ecco il punto, anche dopo la news di sabato 4 Agosto “Deltaplano in FVG, altri tre casi incidentali - A chi tocca investigare e/o documentare tali eventi?”, il giorno dopo ecco le foto di altri tre “incidenti” ancorchè minori riguardanti altri tre, svolta, “parapendio”.
Ebbene di quali statistiche documentate e aggiornate del “volo libero” disponiamo? Quale percentuali e quali dinamiche e quali “piloti” e quali “macchine volanti” operano e con quali livelli di rischio? Lo status manutentivo e di funzionalità delle “macchine volanti” sono sottoposte e verifiche periodiche? Chi dovrebbe analizzare e redigere “rapporti specifici” in materia? La risposta ad ENAC, AeCI e ANSV. 7 Agosto 2018
Era sabato 4 Agosto 2018! Lo schianto dello storico velivolo da trasporto dell'aeronautica militare elvetica, un trimotore degli anni '30, solitamente utilizzato per “appassionanti” escursioni si è verificato nel pomeriggio di Sabato 4 Agosto. Il volo si è fermato intorno alle ore 16.50 locali ad una altezza di 2540 metri: sul versante svizzero. Il volo Ju-Air Junkers JU-52 ("Tante Ju", "Auntie Ju"), immatricolato HB-HOT, operativo sulla tratta da Locarno a Dubendorf (Svizzera) con 17 passeggeri e 3 membri di equipaggio ha impattato nella posizione geografica N46.9011 E9.2273 a sudest di Martinsloch/Piz Segnas.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 5 Agosto la Polizia locale ha riferito come il velivolo non abbia impattato cavi o latri velivoli, ma sia verticalmente precipitato. Nel crash, senza alcuna segnalazione di emergenza e/o fuoco post-impatto e il comandante – ex pilota militare con 900 ore di volo sul tipodiaereo e il copilota con una esperienza di 250 ore di volo non abbiano trasmesso alcuna informativa su una qualche situazione critica a bordo.
Il gruppo dei passeggeri a bordo, dopo aver pranzato nel Mendrisiotto, escursioni nel Ticino e dopo un passaggio tra il Ticino, le Alpi e l'Italia sarebbe rientrata.
Il velivolo Ju-52 è un velivolo da trasporto tedesco fabbricato negli anni 30 del secolo scorso dalla Junkers,: Utilizzato nel settore civile e commerciale quanto che militare, in alcuni casi anche come bombardiere aveva continuato la sua attività . In Svizzera tale flotta aerea dopo aver utilizzato per oltre 40 anni L'aeronautica militare elvetica acquistò tre Ju-52 nel 1939 e per oltre 40 anni li usò come velivolo da trasporto tali velivoli, nel 1981 vennero dismessi e impiegati, esclusivamente per voli turistici-panoramici. 6 Agosto 2018
A chi tocca investigare e/o documentare tali eventi? Tra Coppa del Mondo di parapendio, Coppa del Mondo di parapendio acrobatico, Campionato Italiano Open, Voli in tandem biposto e singolo e le mille varianti che gli appassionati del volo libero promuovono in ogni dove, nell'arco temporale primaverile, estivo e autunnale. Notizie specifiche su attività di volo in zone dal dal mare alle montagne si registrano solo quando i media segnalano eventi incidentali. Negli ambienti e scenari tra colline, montuosità e fiumi e laghi e valli per il volo libero vedere deltaplani in lento movimento è inevitabile e scontato.
Per attività varie, tra manifestazioni, scuola di volo e voli turistici in tandem biposto. Magari con postazioni di decollo splendidi: da alture con dislivello di circa 1000 metri sulle pianure e tanti spazi per atterraggi distanti da centri abitati. Come resistere a queste irresistibili tentazioni?!
Il dato della cronaca delle news dei quotidiani locali, tuttavia, riportano spesso di altri incidenti, magari minori, occorsi. Anche nelle scorse giornate di Agosto: con foto di “deltaplani” malamente atterrati: cosa è successo? Chi indaga? Chi testimonia e registra in tanta e rilevante attività di “volo libero” il numero degli incidenti e la loro natura e/o dinamica?
A chi tocca investigare e/o documentare tali eventi? Tra Coppa del Mondo di parapendio, Coppa del Mondo di parapendio acrobatico, Campionato Italiano Open, Voli in tandem biposto e singolo e le mille varianti che gli appassionati del volo libero promuovono in ogni dove, nell'arco temporale primaverile, estivo e autunnale. Notizie specifiche su attività di volo in zone dal dal mare alle montagne si registrano solo quando i media segnalano eventi incidentali. Negli ambienti e scenari tra colline, montuosità e fiumi e laghi e valli per il volo libero vedere deltaplani in lento movimento è inevitabile e scontato.
Per attività varie, tra manifestazioni, scuola di volo e voli turistici in tandem biposto. Magari con postazioni di decollo splendidi: da alture con dislivello di circa 1000 metri sulle pianure e tanti spazi per atterraggi distanti da centri abitati. Come resistere a queste irresistibili tentazioni?!
Il dato della cronaca delle news dei quotidiani locali, tuttavia, riportano spesso di altri incidenti, magari minori, occorsi. Anche nelle scorse giornate di Agosto: con foto di “deltaplani” malamente atterrati: cosa è successo? Chi indaga? Chi testimonia e registra in tanta e rilevante attività di “volo libero” il numero degli incidenti e la loro natura e/o dinamica? 4 Agosto 2018
Salvi i due occupanti! L'incidente si è verificato nel pomeriggio in una zona boschiva tra Prato Selva e Prati di Tivo. Le notizie, come al solito, quando sono segnalate anche nel caso di incidenti, sono al solito alquanto stringate. I due occupanti sono inglesi, una donna ed un uomo, ma sulla pista di partenza e destinazione non si hanno ancora certezze. Era un volo targato UE?
L'allarme sarebbe stato attivato dalla Ricerca e Soccorso (SAR) di Poggio Renatico che avrebbe localizzato e seguito le dinamiche del volo e del velivolo sui radar. Con un elicottero Drago 54 dell'elisoccorso di Pescare le due persone sarebbero state recuperate con un verricello e trasportate all'ospedale. Una notizia sembra tuttavia confermava, era in corso un forte ed esteso temporale. 3 Agosto 2018
Lo spazio “disabitato” oltre la pista ha, probabilmente, salvato crew e passeggeri! Cosa sarebbe accaduto in una delle tante piste di volo affossate tra abitazioni, centri commerciali, scuole, ospedali e università e insediamenti ad elevato tasso di presenza umana? Quello che è accaduto al volo
Aeromexico Connect E190 all'aeroporto di Durango-Messico intorno alle ore 15.15 locali del 31 Luglio 2018, con una interruzione di decollo e rotazione a terra con stop fuoripista e conseguente esplosione e incendio dell'aeromobile, avrebbe potuto verificarsi in decollo da una delle tante piste prospicienti città e centri abitati?
Una considerazione che potrebbe riguardare aeroporti di tanti Paesi, ma che questa analisi viene proposta per le tantissime “piste cittadine” del Belpaese.
Il resoconto del volo AM-2431 da Durando a Mexico City, con velivolo Embraer ERJ-190 di 10 anni, immatricolato XA-GAL con 97 passeggeri e 4 membri di equipaggio in decollo dalla pista 03, con la distruzione del velivolo in fiamme, ha riportato 85 feriti e nessuna vittima.
La dinamica incidentale non è del tutto chiara anche se sono state confermate le critiche se non “pessime” condizioni meteorologiche. L'ipotesi di una qualche avaria ad un o dei due propulsori non può che aggravare il contesto operativo nel quale i piloti hanno operato.
Le considerazioni sull'incidente, come sopra rilevato, rimandano alla fortunoso esito del fuoripista, con una corsa di circa 300-400 metri senza incontrare “edificazioni” e/o alberature, che hanno consentito una “regolare decelerazione” della dinamica determinatesi.
Cosa sarebbe accaduto se tale corsa di decollo fosse stata interrotta su una delle piste di volo dei tanti scali aerei del Piano Nazionale Aeroporti?
Su quale di queste piste, sia quelle primarie che quelle secondarie e alternative funzionali alla direzione del vento prevalente, la dinamica incidentale occorsa a Durango avrebbe potuto “riprodursi”? Senza conseguenze disastrose e catastrofiche per passeggeri ed equipaggio da un lato e per cittadini residenti, passanti e/o occasionali persone localizzate temporaneamente in scuole, università, ospedali, centri commerciali e tanto altro equivalente, a fronte degli Ostacoli e pericoli alla navigazione aerea, al Piano ostacoli, al piano di Rischio, allle analisi di Rischio terzi e dei carichi antropici verificati? 2 Agosto 2018
A seguito della “tragedia-suicidio” del volo Germanwings. Alla fine, dopo tre anni dal crash dell'Airbus 320 della Germanwings, alla accertata responsabilità del copilota Lubitz, e, sopratutto dopo una analisi storica della FAA – Flight Aviation Foundation che dal 1950 ha certificato ben 17 casi – incidenti - crash attribuibili alla volontà alla deliberazione suicida del pilota la UE ha pubblicato uno specifico regolamento per l’accertamento iniziale, il controllo e il mantenimento dei requisiti di idoneità fisica e psicologica di piloti e cabin crew.
E' stata varata e introdotta una sorta di “cultura della prevenzione nel settore dell’aviazione civile”. A piloti e al personale di cabina sono attivati programmi di sostegno psicologico “proattivo e non punitivo”, volti a fornire assistenza e supporto nel “riconoscere, affrontare e superare eventuali problemi, che ne potrebbero pregiudicare la capacità di esercitare in sicurezza i privilegi della licenza”.
Al momento questo “Regolamento” dell’EASA, riguarda le aerolinee europee e dovrebbe coinvolgere anche i vettori “terzi” che operano con voli nella stessa Comunità Europea. Come e con quali criteri saranno attivate le disposizioni introdotte con il Regolamento (UE) 1042/2018, con quali tempistiche e frequenze? Prima di una serie di voli e/o periodicamente in funzione del ruolo a bordo e/o dell'attività di volo svolta in determinati periodi?
In Italia, l’Enac avrebbe predisposto la base regolamentare per l’implementazione di Programmi di Supporto tra Pari (Peer Support Program), attivati da parte degli operatori aerei e dei fornitori di servizi di assistenza al volo, disponendo la competenza dell’Autorità nella promozione e sorveglianza degli stessi programmi, mediante la pubblicazione di idonei strumenti normativi, quali circolari e materiale guida. ENAC ha illustrato l'iniziativa con il seguente Comunicato Stampa del 27 Luglio 2018:
“L’ENAC rende noto che sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 25 luglio, è stato pubblicato il nuovo Regolamento (UE) numero 1042/2018, che modifica il Regolamento (UE) numero 965/2012 e introduce nuove regole e nuovi obblighi per gli operatori, in vista di una maggiore attenzione alla valutazione e al mantenimento dell’idoneità psico-fisica degli equipaggi di condotta e di cabina.
Le norme appena pubblicate rafforzano la cultura della prevenzione nel settore dell’aviazione civile e trovano l’ENAC del tutto allineato, in particolare, sull’esigenza di implementare sistemi di supporto per i piloti, peraltro già previsti nel nuovo Regolamento ENAC “Organizzazione sanitaria e certificazioni mediche d’idoneità per il conseguimento delle licenze e degli attestati aeronautici”, edizione numero 4 del 12 marzo 2018.
Anticipando le previsioni dell’Unione, l’Ente ha già predisposto la base regolamentare per l’implementazione, in Italia, di Programmi di Supporto tra Pari (Peer Support Program), attivati da parte degli operatori aerei e dei fornitori di servizi di assistenza al volo, disponendo la competenza dell’Autorità nella promozione e sorveglianza degli stessi programmi, mediante la pubblicazione di idonei strumenti normativi, quali circolari e materiale guida.
La normativa europea pubblicata ieri, che contiene la sintesi delle raccomandazioni elaborate dalla task force istituita dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) a seguito dell’incidente di Germanwings del 2015, rafforza il sistema di sicurezza dell’aviazione civile europea, introducendo nuove regole per l’accertamento iniziale, il controllo e il mantenimento dei requisiti di idoneità fisica e psicologica di piloti e cabin crew.
Le misure integrano da un lato la necessità di offrire ai piloti programmi di sostegno psicologico “proattivo e non punitivo”, volti a fornire assistenza e supporto nel “riconoscere, affrontare e superare eventuali problemi, che ne potrebbero pregiudicare la capacità di esercitare in sicurezza i privilegi della licenza”, dall’altro l’urgenza di estendere a tutti gli Stati membri, sotto l’egida dell’EASA, un sistema ancor più stringente di controlli sull’uso di alcol e di sostanze psicoattive da parte del personale di condotta e di cabina e in generale, di tutto il “personale critico ai fini della sicurezza” del volo. Tali controlli sono stati resi cogenti non soltanto per gli operatori aerei europei, ma anche per le compagnie di Paesi terzi che operino all’interno dell’Unione Europea.
Tra le disposizioni introdotte con il Regolamento (UE) 1042/2018, si segnalano i nuovi requisiti che vincolano gli operatori non soltanto a “consentire, agevolare e assicurare” l’accesso ai programmi di sostegno per i piloti, ma anche ad assicurare che l’equipaggio di condotta sia sottoposto a una valutazione psicologica prima di intraprendere voli di linea.” 1 Agosto 2018
Sul Volo Libero in FVG e altrove in Italia! Volare in parapendio e deltaplano e promuovere il volo libero in ogni Regione rappresenta un obiettivo acquisito, probabilmente, in ogni luogo. Anche per far conoscere le bellezze naturali dellle Alpi e prealpi. Lo sport all'aria aperta per amanti del volo con un calendario di eventi determina anche una varietà di esperienze e di situazioni che devono essere monitorati. Quanti “voli” avvengono ogni settimana e ogni week-end? Quali dati incidentali sono registrati nel corso di un anno? Quale organismo è deputato all'analisi e alle statistiche e tipologie di eventi
Il deltaplano precipitato intorno alle 17 di sabato 28 Luglio in Friuli, nella zona di Nimis con un ferito grave ha riguardato un “volante giapponese”, poi ricoverato in ospedale a Udine. Partecipava ad una competizione sportiva con partenza dalle alture di Gemona del Friuli. La dinamica incidentale è ancora ignota anche se è, forse, stata causata dall'improvviso maltempo associato ad un repentino temporale locale. Il deltaplano ha concluso le sue evoluzioni in via Comelli, a Nimis. 31 Luglio 2018
Dopo quattro giorni ancora nessuna notizia tecnica! La quota dell'impatto sarebbe quella di 3.300 metri, intorno alle 17.00 di giovedì 26 Luglio in prossimità del Col Durand, nel cantone del Vallese, in prossimità del confine italiano. Le vittime sono il pilota ed i tre passeggeri imbarcati. Il Robin era decollato dall'aeroporto di Sion si sarebbe schiantato a circa 150 metri dalla cima del colle ghiacciaio Durant. Un segnale automatico di allarme avrebbe trasmesso l'emergenza alla centrale REGA di Zurigo che ha avvertito Air Zermatt. I soccorritori non hanno potuto che constatare il decesso dei quattro. Le vittime il pilota e il giovane figlio e un coppia (madre e figlio) danese. Al momento non si hanno notizie sulla dinamica incidentale. Il SISI - Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI) e la polizia vallesana e il Ministero pubblico cantonale hanno avviato un'inchiesta. 30 Luglio 2018
Nessuna conseguenza per i passeggeri, rientrati con altro volo! Ha riguardato il volo AZ 875 del 19 luglio 2018. Dopo la partenza da Casablanca con destinazione Roma-Fiumicino l’Airbus A320 EI-DTN “Ugo Foscolo”. Dopo aver volato alla quota di crociera a FL 370 in prossimità della Sardegna intorno alle 19.27 italiane ha dirottato sulla pista di Cagliari Helmas. Per un inconveniente tecnico “riconducibile” ad pompa di carburante dell’aereo “senza dichiarare emergenza, come misura precauzioale ha richiesto all’aeroporto sardo un atterraggio prioritario, abbandonando la quota di crociera e iniziando un’ampia virata discendente di 90° sulla destra”(by comunicato stampa e www.azfleet.info).
Il sito “www.avherald.com” ha sintetizzato la causa in una perdita di carburante di circa 700kg.
“Dopo soli 7 minuti – riporta ancora azfleet.info - l’aereo sorvolava già la Sardegna a sud di Oristano, a una quota di 13.750 piedi (4.191 metri) e con la velocità ridotta a 760 km/h. Nel frattempo allo scalo di Cagliari i mezzi dei vigili del fuoco e del 118 erano già posizionati in stato di allerta, mentre la Capitaneria si era occupata di schierare alcune motovedette nel tratto di mare a ovest della pista.”
“I 72 passeggeri del volo AZ875 sono stati sbarcati regolarmente e sono ripartiti per Roma con il volo successivo previsto in partenza dall’aeroporto cagliaritano, concludendo felicemente questa disavventura. Nel corso dei suoi 8 anni e 3 mesi di servizio, l’Airbus EI-DTN non aveva mai avuto nessuna avaria di rilievo. Dopo un controllo da parte del personale tecnico Alitalia il problema è risultato essere meno grave del previsto, tanto che la mattina successiva – il 20 luglio – il velivolo è stato fatto rientrare a Roma come volo AZ 8006 in ferry flight (senza passeggeri a bordo), decollando alle 10:21 da Cagliari e atterrando a Fiumicino alle 11:11. Secondo quanto dichiarato da Alitalia, l’Ugo Foscolo riprenderà immediatamente il suo normale servizio di linea.” 24 Luglio 2018
Era il pomeriggio di Venerdì 19 Luglio! Salvo il pilota. Stavolta il fuoripista dovrebbe aver riguardato un monomotore biposto targato LH-PPL. Il cinquantenne pilota sarebbe decollato dal campo volo di Sesto Imolese, impegnato in un volo per fare—ore per il mantenimento dei brevetti di pilota. Queste sono le poche note che il web mette a disposizione. Al momento ANSV, ENAC e AeCI no hanno ancora riferito dati specifici sulle possibili cause dell'incidente. Dalle foto del velivolo interessato è stato possibile identificare il bimotore in una qualche versione di Tecnam 2002 Sierra. La ricostruzione ipotetica dell'incidente rimanda ad un n qualche malfunzionamento al propulsore che avrebbe indotto il pilota a cercare un rapido rientro, cercato il ri-atterraggio sulla pista di decollo, e dopo aver toccato la pista sarebbe finito in un terreno esterno al sedime del campo. 21 luglio 2018
Ferito il pilota, cosciente e subito ricoverato in ospedale! L'incidente aereo si è verificato a Santa Cristina di Castiglion Fiorentino (Arezzo) ma sulle cause e sulla dinamica dell'ennesimo incidente non si hanno, al momento, altre notizie. La realtà incidentali del volo libero in genere, di ultraleggeri e parapendio e tanto altro, ovvero di pratiche di volo diventate ultrapopolari al punto che anche la Federazione italiana volo libero e la Federazione italiana volo ultraleggero, hanno difficoltà ad identificare nel dettaglio tale flotte. Quattro-cinquemila e oltre per deltaplano e parapendio e oltre tremila che volano con un motore (ultraleggero), probabilmente sono dati in costante crescita. A fronte di una flotta di “volo libero” e volo con motore, magari quantificate con numero dei piloti e non altrettanto come unità di “velivoli”, quale in contesto operativo quotidiano, settimanale e del week-end? Sono numeri che, tuttavia, dovrebbero essere ben note e identificate. Altrettanto, ogni fine anno, dovrebbe riguardare una sorta di “Relazione Ufficiale degli incidenti minori e meno monitorati in Italia” ogni anno? A chi tocca tale raccolta data e analisi? ENAC e AeCI e la federazione del volo ultraleggero e libero quale ruolo svolgono?20 Luglio 2018
Una vittima, il pilota! A chi tocca indagare? I Vigili del Fuoco sarebbero stati informati dopo le 19.30 ore locali e sono intervenuti nei pressi del campo di volo del Club Papere Vagabonde a Camposile di Musile di Piave. La dinamica dell'incidente è ancora poco chiara: il R22 ULM, sarebbe precipitato poco dopo la fase del decollo. L'impatto con il suolo è avvenuto in un vicino campo di granturco. Il velivolo si è incendiato ed i soccorsi hanno solo potuto registrare la morte del pilota. Quali erano le condizioni meteo, quali gli altri voli aveva svolto in giornata l'elicottero ultraleggero?
Lo stato del velivolo era normale, senza qualche avaria e/o malfunzionamento tecnico del propulsore e/o della parte volo? Una qualche indagine/inchiesta sul Robinson 22, probabilmente, lo potrebbe facilmente appurare. 16 luglio 2018
Equipaggio in salvo! Tutto è avvenuto intorno alle 13.00 locali di Martedì 10 Luglio, con l'intervento dei Vigili del Fuoco, della Saga, la società che gestisce lo scalo, e dei suoi mezzi. L’aeroporto d’Abruzzo è stato quindi chiuso al traffico per l'indagine e al rimozione del Piper PA-30, immatricolato I-LUEL, finito fuoripista nel corso di attività di addestramento. L'ANSV ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull'incidente relativa al monomotore con istruttore e pilota, che per un qualche malfunzionamento al propulsore, ccorso ieri 10 luglio al Piper PA-30 marche di identificazione I-LUEL, che, durante l'atterraggio e/o in fase di riattaccata è uscito lateralmente dalla pista. Il velivolo ha subito anche un danno al carrello e si è catapultato lateralmente. 12 Luglio 2018
L'aeroporto non era quello di destinazione originale! Cosa è accaduto? L'inchiesta per “inconveniente grave” aperta da ANSV propone alcune considerazioni sull'attività aerea minore, ovvero quella dell'Aviazione Generale e nello specifico del traffico di ultraleggeri tra piste di volo localizzate in campi di volo e aviosuperfici e aeroporti maggiori, ancorchè aperti al traffico-voli “strumentali e/o a vista”.
Se il volo citato non avesse atterrato su una pista sottoposta al controllo ATC-ENAV, chi se ne sarebbe accorto? Il volo ha forse dovuto gestire una qualche avaria radio? Qualora fosse questa l'origine “dell'inconveniente grave” in questione è stato, forse, il pilota stesso a segnalare- denunciare il malfunzionamento radio?
Certo se l'atterraggio in questione fosse avvenuto senza una preventiva e/o successiva segnalazione agli enti competenti la “realtà” sulla quale indagare risulterebbe assai problematica. Il pilota ha, in definitiva, solo atterrato sulla pista di un aeroporto sbagliato?
Quali statistiche disponiamo in materia? Tra ENAC, AeCI ed ENAV disponiamo di casistiche specifiche? Quanti sono i voli del week-end e/o giornalieri di aviazione generale e attività sportive “aeronautiche” quotidiane, feriali e/o domenicali e/o festive in Italia?
In questa circostanza l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) “comunica di aver aperto una inchiesta di sicurezza per l’inconveniente grave occorso l’1 luglio 2018 all’ultraleggero avanzato Pioneer 200 marche di identificazione I-6688. L’aeromobile, decollato con il solo pilota a bordo da Fratte di Montefano (MC) con destinazione l’aeroporto di Verona Boscomantico, atterrava, senza contattare il competente ente ATC (Air Traffic Control) e senza autorizzazione, per cause che saranno accertate, sull’aeroporto di Verona Villafranca. “ 5 Luglio 2018
Dopo il decollo dal campo volo, probabilmente, una avaria motore! I primi soccorritori, i Vigili del Fuoco volontari di Borgotaro e dei sanitari dell’Assistenza Pubblica di Borgotaro Albareto non hanno potuto che constatare che il pilota di 80anni del monomotore - una sorta di deltaplano - era finito tra gli alberi. Dopo aver registrato il malfunzionamento del motore dopo la corsa di decollo, lo stesso pilota ai comandi ha cercato di rientrare sulla stessa pista. Ma invano.
Una ala toccando i vertici degli alberi ha fatto ruotare e schiantare il velivolo. Il pilota illeso si è districato tra i rottami dello stesso velivolo e dalle alberature e dalla vegetazione che ha arrestato la corsa e/o il volo. L'incidente è avvenuto intorno alle 10.00 del mattino di lunedì 2 Luglio ad Albareto in località Le Moglie, nei pressi dello stesso campo volo del decollo. Chi indaga? 4 Luglio 2018
Tranciati i cavi di alta tensione: 15mila volts. Il deltaplano era, probabilmente, decollato da una altura (dal monte Generoso?) del circondario e fuoricontrollo era finito dopo aver impattato sui cavi elettrici di alata tensione, causando anche un blackout elettrico nella zona. L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di Domenica 1 Luglio nella zona di Ronago provocando il ferimento, frattura alle gambe, del 48enne “pilota”. Il deltaplano ha finito il suo volo intorno alle 16.45 ribaltandosi a terra su un prato sottostante e incendiandosi. Chi indagherà sull'incidente? Quali precauzioni si prenderanno per evitare tali eventi? La segnaletica anche in quota? 3 Luglio 2018
E' accaduto sabato 30 Giugno. Come spesso accade la dinamica incidentale appare difficile da ricostruire. I dati riferiti ad una ultraleggero schiantatosi e/o precipitato descrivono la pista di partenza e la probabile destinazione oltre alle persone a bordo. Il primo dei due “casi” rimanda al decollo dall'aviosuperficie di Cassano d'Adda per Sondrio, di un pilota e di un passeggero usciti da soli e illesi dalla carcassa del velivolo, dopo aver sfiorato una strada è finito in un terreno erboso: era sabato 30 Giugno erano le 15.00 circa. I due sono dell’aereoclub di Sondrio uno di 54 e l'altro 59 anni. Quali le cause? Errore umano e/o avaria al motore?
Un secondo ultraleggero, solo due ore dopo, era appena decollato dalla stessa pista-aerocampo di Cassano d'Adda, è precipitato finendo a circa 300 metri dal precedente “crash”. Anche in questa circostanza due occupanti del velivolo, stavolta entrambi di 32anni. Quali le cause? Chi indaga? Un interrogativo, come è noto, che riguarda la quasi totalità della flotta ultraleggeri e “volatili” - ritenuti magari a torto - minori? 2 Luglio 2018
Il giovale pilota sopravvive fuggendo dalle fiamme! Anche questo è un incidente domenicale. Il Cessna 210 era partito dall’Arkansas e con destinazione al Coleman A. Young International Airport di Detroit, nel Michigan. L'origine, la causa sarebbe l'impatto – nella fase di atterraggio, nella notte del 25 Giugno – con alberature e qualche palo di luce elettrica – nel pressi di n Milton, ad ovest di Van Dyke, nelle vicinanze di Detroit.
I tre occupanti del velivolo erano una famiglia, il padre di 54 anni e la madre di 48), le due vittime ed il figlio diciassettenne di 17 anni alla condotta del Cessna 210.
Nell'impatto con alberi e un “hot air balloon hits power lines” il velivolo avrebbe perso una elica e si sarebbe incendiato ancora prima di finire al suolo. 27 Giugno 2018
Dopo lo schianto a terra, il velivolo è esploso, salvi di due occupanti. Nella fase di caduta verso il terreno e/o una sorta di atterraggio d'emergenza il velivolo avrebbe tranciato fili di alta tensione e finito la corsa in una zona abitata. L'incidente, avvenuto forse per uno spegnimento e/o avaria motore era decollato intorno alle 19.00 di domenica 24 Giugno, un pilota e un passeggero, dalla avio-elisuperficie in località Le Grugnole. I due occupanti con una ala semi-staccata e, probabilmente, una perdita di carburante, sono rapidamente usciti e, illesi, si sono allontanati dal velivolo che, poco dopo, sarebbe esploso. La zona dello schianto finale sarebbe stata localizzata nei pressi di via Rocca di Cambio. 26 giugno 2018
Quale la dinamica e le eventuali cause? Il volo era iniziato da una delle cime dell'Agordino, il pilota sarebbe inglese. Era impegnata nella fase di atterraggio quando si sarebbe schiantato al suolo: fuori controllo. Erano le 11.00 di Domenica 24 Giugno 2018. Il volo sarebbe iniziato e, purtroppo, risolto dopo il lancio con l'apposito scafandro nel vuoto dalla cima della Busazza, nel comune di Taibon Agordino. Il volo verso terra sarebbe stato di 2000 metri.
La salma sarebbe stata recuperata dopo circa tre ore. La vittima/pilota sarebbe un jumper inglese di 47 anni:Haggarty Robert Noman. Il pilota si sarebbe fatto trasportare da un elicottero sulla stessa Cima della Busazza, sopra Listolade. Quali le cause del fuori controllo e conseguente schianto al suolo? 25 Giugno 2018
Da uno scenario quotidiano di attività UAV-UAS che opera sui cieli del Belpaese! Il laconico comunicato con cui ANSV ha segnalato l'apertura di una “inchiesta di sicurezza sull'incidente occorso martedì 12 giugno all’aeromobile unmanned AWHERO marche I-UASF, avente una massa massima al decollo di 180 kg, impegnato in un volo sperimentale” non rivela rivela granché su cosa sia realmente accaduto.
L'aggiunta che “nessun danno a persone in superficie; gravemente danneggiato l’aeromobile” in realtà non rivela niente in più.
Il velivolo in questione, un cosiddetto sistema UAS-UAS (aereomobili o sistemi senza pilota a controllo remoto, o Apr, mezzi aerei a pilotaggio remoto) è uno dei gioielli dell'azienda Leonardo,
La Leonardo è “azienda globale ad alta tecnologia nei settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza” e l’AWHERO, rappresenta una “delle differenti tipologie di UAV (Unmanned Aerial Vehicle), l’AWHERO fa parte degli UAV tattici, rientrando nella classe di peso dei 200 kg; può compiere operazioni di terra in ambienti particolarmente difficili, mentre, impiegato in mare, l’elicottero è in grado di operare in condizioni meteo e marine particolarmente critiche. Dalle prime fasi della progettazione, il sistema è stato infatti sviluppato anche per soddisfare l’impegnativo requisito delle operazioni da unità navali”, sostiene lo stesso sito aziendale.
Da quale pista e/o piazzola era partito il “velivolo”, era un volo sperimentale e/o un'attività di controllo del territorio. Quale la rotta, la quota operativa e per quale causa si sarebbe schiantato al suolo? E dove?
Magari l'opinione pubblica sarebbe curiosa di conoscere quale flotta UAS-UAV AWHERO opera in zona?
In materia l'azienda segnala:
“Le Divisioni di Leonardo Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale e Sistemi Avionici e Spaziali forniscono al programma AWHERO una vasta gamma di sensori, rendendolo, così, uno degli esempi di prodotto integratorealizzato dalla Società. E’ inoltre possibile, grazie alle elevate capacità di customizzazione, installare sull’AWHEROanche altri sistemi e sensori”.
L’AWHERO esposto al Salone di Le Bourget 2017 è dotato di un radar Gabbiano Ultra-Light e di sensore EO/IR.
Con l’acquisizione della società Sistemi Dinamici nel dicembre 2016 e dunque del programma AWHERO per un nuovo elicottero a pilotaggio remoto, si è rafforzato ulteriormente l’impegno di Leonardo nel settore degli Unmanned. È aumentato, così, il portafoglio dei velivoli senza pilota di Leonardo Elicotteri che già include l’SW-4 Solo, unico nel suo genere perché progettato per operare con o senza pilota a bordo. Ciò, rende Leonardo anche l'unico Original Equipment Manufacturer in Europa, disponendo di una completa competenza nelle piattaforme senza pilota e nell'integrazione di sistemi. L’AWHERO, che unisce l’esperienza di Leonardo nello sviluppo delle piattaforme ad ala rotante e quella di Sistemi Dinamici nei velivoli senza pilota, può essere impiegato in missioni svolte nel campo di battaglia o in missioni marittime per la protezione e supporto del contingente, rifornimento merci, lotta antisommergibile e antipirateria. Può, inoltre, svolgere funzioni di sicurezza nazionale, sorveglianza costiera e delle frontiere, missioni ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance), rilevazione, identificazione e monitoraggio delle imbarcazioni, monitoraggio delle infrastrutture critiche, ricerca e monitoraggio ambientale”. 23 Giugno 2018
Era martedì pomeriggio di 19 Giugno. Dopo la corsa del decollo del parapendio dal Monte Avena il, breve volo, si sarebbe concluso ad una altezza di circa 1.400 metri nella zona del Comune di San Gregorio nelle Alpi.
L'incidente sarebbe stato testimoniato da una persona, verso le 17.00, che posizionato nei pressi del Bivaccio Palia, avrebbe osservato l'intero volo con lo schianto finale in frazione Roncoi.
L'immediato allarme ha permesso l'intervento di un elicottero del Suem (Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica) di Pieve di Cadore, decollato alla volta del Monte Pizzocco alle 17:20. Dopo alcune peripezie per calare un addetto dell'elisoccorso con un verricello, è stato constato il decesso del pilota, di 54anni. 21 Giugno 2018
Il ricalcolo sul limite dei 50mila/voli anno! Nella valutazione di impatto di rischio (third party risk assessment), che si associa all'adozione dei piani di rischio di cui all’art. 707 del Codice della navigazione, sono esclusi gli aeroporti militari.
Ma lo stesso Art. 715 del CdN, è rapportato alla valutazione di rischio delle attività aeronautiche con l’utilizzo di metodi scientifici (modelli matematici certificati e autorizzati) , viene applicato ad aeroporti interessati da significativi volumi di traffico. L’Enac ha individuato gli aeroporti per i quali effettuare la valutazione dell’impatto di rischio e dovrebbe aver comunicato i “risultati ai Comuni interessati per l’adeguamento delle misure previste nei piani di rischio adottati.”
Il dato che discrimina tale analisi di “rischio terzi” dovrebbe essere di 50mila/voli anno, anche nel caso di Treviso-San Angelo, scalo che a cui è stato posto un limite/anno di 16.300 voli/anno le considerazioni sembrerebbero, invece, del tutto distintive.
Quali le cause, quali le ragioni che hanno posto tale limite di voli su una pista di volo nel Belpaese?
La politica “preliminare e preventiva” al fine di contenere il “rischio derivante dalle attività aeronautiche alle comunità presenti sul territorio limitrofo agli aeroporti, l’Enac individua gli aeroporti per i quali effettuare la valutazione dell’impatto di rischio”.
A tale scopo Enac ha adottato la metodologia statistico-matematica elaborata dall'università La Sapienza per effettuare le valutazioni di risk assessment ed ha fissato i parametri sulla base dei quali individuare gli aeroporti su cui effettuare tale valutazione.
Nel quadro dell'adozione del piano di rischio il risk assessment, “rappresenta uno strumento di tipo
quantitativo poiché ogni studio è basato su dati specifici dell’aeroporto in esame (tra i quali volumi di traffico, rotte seguite, tipologie di aeromobili)”.
Ma tra gli otto scali civili-commerciali italiani che nel 2017 hanno movimentato oltre 50mila/voli/anno, Fiumicino, Malpensa, Bergamo, Linate, Bologna, Catania, Napoli, Venezia, come in fondo anche tra i restanti aeroporti l'incidenza dei voli di Aerotaxi e di Aviazione Generale è rilevante.
Per quale ragione il “peso” e l'incidentalità statistica di questi voli “minori” non è registrata nel rischio terzi-risk assessment? Per quale ragione “l'’analisi del rischio contro terzi, ai sensi dell’art. 715 del Codice della Navigazione, viene effettuata considerando principalmente gli aeromobili appartenenti all’Aviazione Commerciale”?
Ma quanto incidono questi voli aerotaxi e aviazione generale sui primi otto aeroporti italiani?
Nel 2017 Linate ne ha registrati 21.263, Bergamo solo 1.559, Bologna 4.790, Malpensa 4.199, Napoli 7227, Fiumicino 2701, Catania 2014, Venezia 6645. Ma Ciampino che ha registrato 35.412 di aviazione civile-commerciale ha cumulato 8969 di Aerotaxi e 9855 di aviazione generale: superando i 50mila voli senza, probabilmente, rilevare i voli militari – governativi.
L'’output dell’analisi complessiva del “rischio terzi” con e senza aerotaxi e A.G., in aggiunta ai voli militari e degli scali militari (italiani e USA-NATO), in relazione al rischio individuale e al rischio sociale (il rischio individuale fornisce la probabilità di un individuo, permanentemente presente in un certo luogo, di esser soggetti ad un danno e il rischio sociale che dovrebbe definire la probabilità di una popolazione di individui) non dovrebbero, a questo punto, essere riconsiderati? 14 Giugno 2018
ANSV ha aperto l'inchiesta di competenza! Era decollato Domenica 10 Giugno dalla pista dell'aeroporto "Arturo Dell'Oro" di Belluno, avrebbe precorso una rotta verso a Feltre. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, intorno alle 18.30 locali dall'Aero Club di Belluno era stato attivata una segnalazione di allarme. Dove rea finito. Intorno alle 19.00 un velivolo della Suem (Servizio Urgenza Emergenza Medica 118 della Regione del Veneto) era decollato alla ricerca tra le altitudine boschive e non dell'Alpago, del Col Visentin e il Monte Serva: senza risultati.
E' stato invece avvistato solo lunedì intorno alle 11.00 da un elicottero Falco della stessa Suem di Pieve di Cadore, in volo per altre ragioni che non quella della ricerca dell'aliante.
La zona dello schianto dell'aliante è stata localizzata a Le Piaie, tra il Monte Serva e il Monte Pelf, ad una altezza di 1800 mt. La vittima è un pilota trevisano di 59 anni. Anche in questa circostanza la magistratura, dopo aver disposto il recupero della salma e dei rottami ha attivato una inchiesta. Quale la causa? Anche stavolta il maltempo e/o un una origine riconducibile, comunque, al fattore umano?
L'ANSV con la seguente nota: “L’Agenzia nazionale sicurezza volo (Ansv) ha aperto l’inchiesta di competenza sull’incidente occorso all’aliante Mistral C marche D-4956, ritrovato distrutto ieri 11 giugno sul Monte Serva nel bellunese. Il pilota, unico occupante, è deceduto, mentre l’aereo è distrutto. Il velivolo, decollato per un volo locale da Belluno, risultava disperso dal giorno precedente” ha ribadito il suo ruolo. 13 Giugno 2018
Aperta una inchiesta dalla Prefettura! E ANSV e AeCI? Notizie non del tutto univoche sull'ultraleggero schiantatosi nella boscaglia della città di Savona nella domenica del 19 Giugno. Da dove era partito? Intorno alle 12.00 e resti del velivolo ritrovati verso le 16.00.
Era partito dal Lazio con destinazione Sant’Elia a Racconigi, in località Tagliata, o, invece, era decollato dall’aviosuperficie Il Gabbiano di San Vincenzo in provincia di Livorno per la stessa destinazione sopra riferita?
Il pilota di 75 anni avrebbe comunicato l'ultima posizione con la “torre” dell’aeroporto di Levaldigi (Cuneo). Le condizioni meteo erano avverse, ma quali: nebbia e/o bassissima visibilità o dinamiche temporalesche? I rottami del ultraleggero I-B 968 rinvenuti dai soccorritori, un VL-3 di fabbricazione Ceca, velivolo biposto monomotore con parametri aeronautici di rilievo, quali una IAS di 315 km/h e autonomia di 2400 km, erano sparsi sulle alture della boscaglia. La segnalazione dell'incidente aereo è stata attribuita ad un cercatore di funghi presente in zona. Sull'incidente il sostituto procuratore “locale” della Prefettura avrebbe aperto – riferiscono i media - un fascicolo contro ignoti per disastro aereo colposo proprio per fare luce sulle cause dell’incidente. 12 Giugno 2018
Schiantato per condi-meteo o per human factors? Dopo due giorni sono stati rinvenuti i rottami dell'aerotaxi con otto occupanti e due piloti che in data 5 giugno, dopo essere decollato dalla pista dell'aeroporto di Kitale, con destinazione l'aeroporto internazionale "Jomo Kenyatta" di Nairobi, era sparito dai radar intorno alle 16.05 locali mentre era in discesa a circa 11 mila piedi. Il Cessna 208B, marche: 5Y-CAC, della aerolinea Fly Sax è stato trovato in data 7 Giugno sulla catena montuosa di Aberdare, in Kenya.
L'aeromobile 208B-0525 aveva fatto il primo volo nel 1996 ed era uscito dai radar ad una distanza di circa 40 miglia nautiche dalla pista di Nairobi. La parte montuosa più elevata dove si è schianto raggiunge l'altezza di 14 mila/piedi sul mare e, nonostante la rapidità dell'emergenza e dei soccorsi il vasto e intricato territorio ha reso difficili e complicate le ricerche. Anche le condizioni atmosferiche avverse esistenti avevano, inizialmente, bloccato le iniziative di ricerca e assai critiche le risultanze. 9 Giugno 2018
Dal Trentino, al FVG, alla Sicilia. E' stata anche la stessa Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) a segnalare l'apertura di una inchiesta di sicurezza “sull'incidente occorso oggi 2 giugno, presso il Monte Croce in Trentino, all’aeromobile Cessna C152 marche di identificazione I-SVFG, provocando il decesso di uno dei due occupanti.
Il velivolo, impegnato in un volo didattico, era decollato dall’aeroporto di Bolzano”.
La vittima il pilota di 70anni, ferita gravemente invece la giovane allieva di 29anni. L'incidente al biposto è occorso sulla catena del Lagorai. Il Cessna è precipitato in località Busa delle Marmotte, nel comune di Baselga di Piné sull'altopiano, in uno spazio boschivo, nei pressi di una pietraia a circa 2.100 metri di altezza. L'incidente sarebbe avvenuta tra le 10 e le 11.00 della mattina e l'allarme sarebbe arrivato da escursionisti presenti in zona.
L'incidente di domenica 3 Giugno invece si è verificato in una sorta di volo precipitato con un ammaraggio, a poca distanza dall'arenile, in zona del molo di Schisò, di fronte agli stabilimenti balneari del lungomare di Giardini Naxos, nel Messinese. In questa circostanza il pilota, solo occupante, si sarebbe salvato e soccorso rapidamente dai numerosi astanti.
Il terzo caso in tarda serata di domenica 3 Giugno, un velivolo è finito fuoripista in atterraggio, in un fossato, a Visinale di Pasiano di Pordenone. Incolume il pilota. Tutti e tre gli incidenti, al momento senza una dinamica precisa degli eventi, saranno sottoposti alle doverose inchieste. Si conosceranno le reali dinamiche e cause incidentali? 4 Giugno 2018
L'incidente sarebbe di martedì 29 Maggio: ma nessun riscontro! Gli interrogativi, tuttavia, sono multipli, era un deltaplano a motore o altro? La zona del mistero è tra le campagne della Monza-Brianza, sotto sera, intorno alle 19.00 locali, tra Bellusco e Mezzago.
La prima segnalazione sarebbe stata fatta da una ragazza al 112: insieme ad un ragazzo avrebbero osservato un velivolo precipitare e schiantarsi al suolo.
Ad oltre 24 ore dalla denuncia, tuttavia, non sono state registrate ulteriori notizie, La testimonianza non ha avuto riscontri. Mancanti anche notizie su velivoli spariti nella zona.
Le ricerche nelle campagna svolte tra Bellusco e Monza Brianza nella zona industriale fino a Mezzago. Anche con l'intervento dei carabinieri di Bellusco, i vigili del fuoco di Monza e Vimercate, un’ambulanza di Busnago Soccorso.
L'area tra il campanile di Ornago e quello di Mezzago, a fronte di una ulteriore testimonianza non ha registrato “ritrovamenti di sorta”. Nonostante l'impiego – in tarda serata – anche dei corpi speciali, con cani e un elicottero con visori notturno. Notizie aggiuntive descrivono anche la segnalazione di un velivolo, deltaplano, parapendio inabissatosi nelle acque del Lago di Garda.
Altra testimonianza è stata lanciata da una persona a passeggio sul lungolago di Toscolano Maderno, verso il parco della Benella. Nella zona d’acqua di fronte ad Anffas di Fasano e villa Zanardelli.
Nessun risultato e ricerche sospese con il buio. Ma nella mattinata dopo ecco ancora interventi anche l’elicottero dei vigili del fuoco, arrivato da Malpensa, e i reparti di Milano e Trento di due squadre di Volontari del Garda a bordo del Volga 2026, con imbarcazione dotata di robot subacqueo per le ricerche in profondità.
Con l'arrivo anche il nucleo sommozzatori, per scandagliare i fondali e ancora senza risultati. Ma la corrente potrebbe aver trascinato lontano i resti del velivolo incidentato.
E' un giallo e/o sono segnalazioni erronee? Quali sono le realtà?
Il supposto “deltaplano” - secondo altra testimonianza – avrebbe avuto un'ala spezzata e sarebbe precipitato, avvitandosi su se stesso e precipitare tra il campanile di Ornago e Mezzago, una zona di circa 5 km. Altri hanno segnalato il precipitarsi de velivolo nelle vicinanze di di Sulbiate. Ma ENAC, ANSV e AeCI cosa riferiscono? 31 Maggio 2018
Chi lo ha lanciato? Ancora un volo Malaysia Airline, ancora un Boeing 777- 200. Stavolta l'evento incidentali avvenuto nei pressi di Donetsk, in Ucraina, il 17 Luglio 2014 e il velivolo sarebbe stato centrato da un missile dei separatisti ucraini. La notizia è del 24 maggio 2018 e proviene dal “Joint Investigation Team, Netherlands, Australia, Malaysia e Belgium con Ukraine”,
Il missile che ha colpito il volo MH17 sarebbe un missile antiaereo Buk, di fabbricazione russa.
Per gli inquirenti del Joint Investigarive Team sarebbe stato un missile del sistema terra-aria Buk-Telar, della “53^ brigata di missili anti-aerei di stanza a Kursk in Russia", ha sostenuto il responsabile della commissione, l’olandese Wilbert Paulissen.
A bordo dell'aeromobile Boeing 777-200 - MH17 della Malaysia Airlines decollato da Amsterdam con destinazione Kuala Lumpur (Malesia), volavano 273 passeggeri e i 15 membri di equipaggio.
La Russia ha negato ogni coinvolgimento motivando tali ragioni.
“The JIT is convinced that the BUK-TELAR that was used to down MH17, originates from the 53rd Anti Aircraft Missile brigade (hereinafter 53rd brigade), a unit of the Russian army from Kursk in the Russian Federation. The JIT reached this conclusion after extensive comparative research. During today’s meeting, an animation of this comparative research was shown. Several images of the BUK-TELAR with which MH17 was downed are available. Analysis of those produces a number of characteristics. The combination of those is so special that that can be considered as a fingerprint. This fingerprint has been compared with numerous images of BUK-TELARS, both Ukrainian and Russian ones. The only BUK-TELAR on which this combination of characteristics also was found, is a BUK-TELAR that was recorded several times when it joined a convoy of the 53rd brigade on 23 – 25 June 2014”.
Sulla causa dell'incidente quindi non ci sarebbero dubbi, l'unica questione aperta rimanda all'autore/i del lancio del missile: dalle forze russe o dai separatisti o magari qualche altro soggetto, comunque in possesso di un missile antiaereo Buk ?
La zona dove è avvenuto il lancio era/è quello dello spazio aereo dell'Ucraina orientale, dove volava il Boeing 777-200, ad una quarantina di chilometri dal confine con la Russia, nella regione di Donetsk, nel Donbass, area dove era in corso un violento conflitto fra forze separatiste filorusse e ucraine. 26 Maggio 2018
Incidenti aerei e Belpaese: alcune sono storie infinite! Altri incidenti aerei, magari del secondo millennio, prima o poi sono e/o saranno destinati a riprendersi le prime pagine dei media dopo 20-30-20 anni dalle “stragi” e /o dai misteri? Dal mistero del Cessna 650 di Trigoria (2009) all'incidente di Linate (2001)? Nell'attesa di commentare altri “Cold Case” aeronautici del Belpaese ecco sulla scena Ustica e quel Dc-9 I-TIGI Itavia, decollato da Bologna con destinazione Palermo, volo IH870, sparito dai radar di Roma CTA alle 20.59 e 45 secondi del 27 giugno 1980. Finito nel mar Tirreno, tra Ponza e Ustica, con 81 persone a bordo.
Dopo tanti anni la Cassazione riunita a sezioni Unite ha ribadito la responsabilità dei ministeri di Difesa e delle Infrastrutture : i due radar della difesa aerea: quello di Licola e quello di Marsala non furono in grado di segnalare e/o impedire l'abbattimento del velivolo da parte di due caccia militari. Il sistema radar non avrebbe adeguatamente protetto il volo Itavia.
La lunga odissea dei risarcimenti, parallela alle investigazioni sulla dinamiche dell'evento, hanno proseguito tutti questi anni, nella definizione di una sorta di liquidazione da parte dei due Ministeri.
A seguito della sentenza della Cassazioni i giudici della III sezione civile dovranno decidere se 265 milioni di euro son adeguati. L’abbattimento dell’Itavia sarebbe dovuto per la Suprema Corte per omessa “attività di controllo e sorveglianza della complessa e pericolosa situazione venutasi a creare nei cieli di Ustica”. In realtà Itavia, aerolinea fallita in seguito all'incidente, ha da tempo incassato dall’assicurazione Assitalia, tre miliardi e ottocento milioni di lire. Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime della Strage di Ustica, dopo la sentenza ha sostenuto “Era compito dei due ministeri garantire la sicurezza del volo” -“Finalmente anche la Cassazione ribadisce quello che era già stato rilevato in altre sedi. I ministeri delle Infrastrutture e della Difesa devono pertanto risarcire l'Itavia per il disastro aereo di Ustica. Le sezioni unite civili della Cassazione, hanno, in sostanza, dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai ministeri contro la sentenza pronunciata dalla Corte d'appello di Roma nel 2013. Il risarcimento stabilito dai giudici d'appello era di oltre 265 milioni di euro. Per la Cassazione: "La sentenza della Corte d'appello, ricostruiti i dati disponibili, ha innanzitutto valutato quale sia l'ipotesi della causa del sinistro che riceve il supporto relativamente maggiore, individuandola nell'esplosione esterna dovuta a missile lanciato da altro aereo e ha poi rilevato che la responsabilità dei ministeri convenuti deriva dall'omessa attività di controllo e sorveglianza della complessa e pericolosa situazione venutasi a creare nei cieli di Ustica, imposta da specifiche norme e non esclusa da fattori eccezioni o imprevedibili, che ha reso possibile la penetrazione nello spazio aereo italiano e l'occupazione dell'aerovia assegnata a Itavia da parte di aeromobili da guerra non autorizzati e non identificati, senza che fossero adottate misure idonee per evitare l'evento". Per la Corte se i Ministeri "avessero adottato le condotte loro imposte dagli specifici obblighi di legge, l'evento non si sarebbe verificato, attraverso un'adeguata sorveglianza della situazione dei cieli sarebbe stato possibile percepire la presenza di altri aerei lungo la rotta del Dc9 e, quindi, adottare misure idonee a prevenire l'incidente, ad esempio non autorizzando il decollo, assegnando altra rotta, avvertendo il pilota della necessità di cambiare rotta o di atterrare onde sottrarsi ai pericoli connessi alla presenza di aerei militari o, infine, intercettando l'aereo ostile con aerei militari italiani". 25 Maggio 2018
Per gli australiani di "60 Minutes" nessun dubbio! Il mistero del volo MH370 della Malaysia Airlines scomparso dai radar l'8 marzo del 2014 sull'Oceano Indiano con 239 occupanti sarebbe pertanto risolto: è stato il Comandante Zaharie Amad Shah, il pilota, un suicida.
La sintesi risolutrice in realtà non sarebbe altro che la convinzione di tale Simon Harvey, un pilota UK di Boeing 777-200 ER. Tale dichiarazione, in realtà non confortata da dati e prove specifiche, sembrerebbe essersi imposta tra i media di tutto il mondo. Il pilota avrebbe pianificato l'area della picchiata “risolutiva” in uno spazio tra Thailandia e Malesya, con ridotta copertura radar e difficilmente “osservabile” e, anche, problematica per intraprendere ricerche specifiche. Quello che per la trasmissione australiana di “60 Minutes”, non è, tuttavia, la causa più probabile dell’incidente al volo MH370, non è l'unica tra le diverse ancora in circolazione. Nonostante sia una “teoria” già proposta negli scorsi anni, anche a fronte della persistente assenza del relitto dell’aereo e delle scatole nere. Nessun sostanziale indizio è mai stato trovato. Ma perchè allora privilegiare l'ipotesi della strage-suicidio? E' solo una trovata giornalistica, uno spunto coinvolgente per una trasmissione televisiva?
Il volo MH370 era decollato da Kuala Lampur con destinazione Pechino, dopo mesi di inutili analisi e ricerche, era diventato un incidente “inconcepibile e inaccettabile” per i tanti investigatori impegnati nelle ricerche delle possibili cause. Anche se ATSB - Australian Transport Safety Bureau ha esplicitamente dichiarato che senza un ritrovamento dell'aereo e/o di sue parti “ le cause dell'incidente non potranno essere spiegate con certezza”.
A tale scopo, comunque, nei primi mesi del 2018 il ministro dei trasporti malese Liow Tiong Lai ha segnalato come un mezzo navale USA stesse proseguendo la ricerca di eventuali tracce del velivolo e rottami residui. Un riscontro in tal senso, ovvero il recupero di pezzi del Boeing 777-200, immatricolato 9M-MRO, sarebbe compensata dal governo malese con una somma fino a 70 milioni di dollari USA.
Si profilano altri e/o ulteriori scenari investigativi? In quale sorta di “buco nero” è disperso il relitto e/o i rottami del Boeing 777-200? Le inchieste tecniche, tuttavia, sono tutt'ora in corso, e/o almeno le investigazioni dovrebbero, risultare ancora aperte. 24 Maggio 2018
Era il 18 maggio 2018, oltre 100 vittime! Il volo DMJ/CU 972 della Cubana de Aviación avrebbe dovuto collegare la capitale di Cuba Havana con la destinazione isolana di Holguín. Il collegamento aereo era tuttavia operato dalla aerolinea messicana Damojh Aerolíneas- Global Air, con 105 passeggeri e sei membri di equipaggio messicani. Il Boeing 737-200, immatricolato XA-UHZ – 21816/592, aveva fatto il suo primo volo il 15 luglio 1979, e rimanda inevitabilmente alle questioni relative alle certificazioni e autorizzazioni al volo per le flotte aeree “obsolete”.
Le prime testimonianze descrivono il Boeing 737 che con una repentina virata a destra è precipitato al suolo tranciando una linea elettrica ad alta tensione, con uno schianto e immediato incendio. L'immediato intervento dei soccorsi ha permesso il recupero di tre passeggeri, in gravi condizioni.
Le prime ipotesi sulle cause dell'incidente rimandandano ad una ipotetica repentina condizione di asimettria flas/slats e/o cedimento strutturale con una sorte di fuoricontrollo dell'aeromobile da parte dei piloti: le condizioni meteo risultavano buone.
Gli investigatori all'opera, cubani, messicani e NTSB USA avrebbero a loro disposizione “scatole nere” in ottime condizioni. Nel 2017, riportano I media, la Guyana aveva vietato le operazioni di volo al Boeing incidentato. Il velivolo Boeing 737 – 200 è uno degli aeromobili soggetto a restrizioni operative su taluni Paesi. Al fine di tutelare I livelli di safety anche la Comunità Europea presenta un elenco dei vettori soggetti a divieto operativo nella stessa UE: ogni anno! 21 Maggio 2018
Indispensabile l'attenzione su cavi dell'alta e bassa tensione e altro in prossimità delle piste. E' il preludio ad una mappatura delle piste di volo, da quelle di 3-4000 metri fino a quelle di 3-400 metri di lunghezza con ostacoli simili nelle fasi atterraggio e di decollo? Non solo cavi e linee di bassa e alta tensione ma anche alberature imponenti e no sottoposte a verifiche costanti. A chi tocca tale analisi? All'ENAC, all'AeCI o a qualche altro soggetto privato e/o pubblico.
Perciò nell'appassionante volo a vista su campi di volo privati, sia organizzati sia improvvisati, sia su aviosuperfici certificate e per i velivoli di categoria avanzata. , da piloti alle prime armi, a praticanti extemporanei ad autentici professionisti di lungo corso diventa indispensabile che siano identificati e segnalati, quanto costantemente verificati tali “ostici” ostacoli. Magari con una sorta di mappa circostanziata, pista per pista, con un elenco complessivo e integrale e integrato: sarà possibile? Una sorta, in sostanza di NOTAM per i naviganti di tali piste e/o aviosuerfici. Prima o poi e/o magari a seguito dell'inchiesta che Ansv (Agenzia nazionale sicurezza volo) ha aperto “sull’incidente che, martedì 8 maggio, ha coinvolto l’aereo ultraleggero avanzato P-92 Echo 2000RG marche I-6587, a Pravisdomini (Pordenone). L’aeromobile, che era decollato da Padova, durante la fase di atterraggio sull’aviosuperficie Pravisdomini impattava un cavo della media tensione; il pilota riusciva comunque a completare l’atterraggio. Incolume il pilota, danni strutturali al P-92.” 18 Maggio 2018
Era in atterraggio sulla pista in erba di 600 metri 15/33. L’ultraleggero era decollato dal Gino Allegri di Padova con destinazione questa pista privata di Pravisdomini in Friuli. Il pilota e il passeggero – riportano le scarne notizie disponibili – avrebbero intrapreso un atterraggio di emergenza-fortuna in seguito a un qualche dinamica che avrebbe reso incontrollabile il velivolo. La ricostruzione della dinamica dell’accaduto ha evidenziato l’interruzione dei cavi-fili elettrici di media tensione nel paese di Barco e circa 140 abitanti senza elettricità a seguito, appunto, del trancio da parte dell’ultraleggero. L’evento sarebbe accaduto intorno alle 10.00 del mattino, nella fase di avvicinamento alla pista, in discesa, con, probabilmente conseguente perdita positiva del controllo del mezzo. I due occupanti del velivolo, comunque, sarebbero risultati illesi. Il pronto intervento dei vigili del fuoco del Distaccamento di San Vito al Tagliamento ha circoscritto e tutelato l'ultraleggero che dovrà essere sottoposto a verifiche tecniche e manutenzione. Sono intervenuti anche i carabinieri di Azzano Decimo. 10 maggio 2018
Nove le vittime, il numero delle persone dell’equipaggio imbarcato! Il volo cargo ha finito il suo volo circa 2000 metri dopo il fine pista, schiantatosi su una autostrada - Highway 21 - a Savannah, Georgia negli USA. Il Lockheed WC-130H Hercules cargo della Air National Guard C-130 in fuoco e fiamme era decollato dalla pista del Savannah/Hilton Head International Airport, GA (SAV/KSAV/USA), con destinazione lo scalo di Tucson-Davis Monthan AFB, AZ (DMA/KDMA). L’operatore della United States Air Force – USAF, il velivolo era registrato 65-0968 e aveva fatto il primo volo nel 1965.
Dopo l’incidente occorso in Libia, “C 130H cargo esplode nella fase di decollo” di alcuni giorni orsono (Domenica 29 Aprile 2018 alle 12.25 ora locale: tre vittime) la flotta Lockheed C-130 Hercules - quadrimotore turbo - dei 2500 C-130 fabbricati fino al 2015, non è, comunque, ancora noto quanti risultino ancora in servizio. In Italia la 46° Aerobrigata di Pisa avrebbe in dotazione ancora 6 (sei) C-130J. 4 Maggio 2018
Domenica 29 Aprile 2018 alle 12.25 ora locale: tre vittime. Un’aeromobile militare Lockheed C-130H-30 Hercules della Libyan Arab Air Force, di cui non è stata notificata l’immatricolazione e, perciò la data del primo volo, impegnato nella fase di decollo dalla pista dello scalo di Sharara oil field (Libya) con un equipaggiato di quattro membri ha finito la sua corsa a circa 2000 metri dal fine pista.
Il velivolo C-130 era stato era stato charterizzato dalla società Akakus Oil per trasportare un carico di circa 18 tonnellate di “catering and materiale per la manutenzione e rifornimenti vari”. Uno dei membri è sopravvissuto al crash ma, al momento, le ipotetiche cause sono ancora investigate, anche alcune iniziali informazioni rimandano ad una possibile avarie motore.
La flotta Lockheed C-130 Hercules, con quattro propulsori, primo volo nel 1954, è stata prodotta in numerosi varianti, per trasporto “troop, medevac, and cargo transport aircraft”.
Ben 40 tipologie operative, “assault, search and rescue, scientific research support, weather reconnaissance, aerial refueling, maritime patrol, and aerial firefighting”, per operazioni civili, commerciali e militari e vendute a oltre 60 Paesi-Nazioni. L’estrema variabilità funzionale ed operativa, con dimensioni “lunghezza 29,79 m - Apertura alare 40,41 m – Altezza 11,84 m - Superficie alare 162,12 m², Peso a vuoto 34 274 kg - Peso max al decollo 79 380 kg – Capacità 92 passeggeri o 64 paracadutisti o 74 barelle con due medici o 2–3 HMMWV o 1 M113 e solitamente equipaggiati con quattro turboelica Rolls-Royce Allison T56-A-15 - Potenza3 700 kW (4 590 shp) – Prestazioni Velocità max 645 km/h - Autonomia 5250 km – Tangenza 9.315 mt”, ha reso il Lockheed C-130 Hercules un aereo da trasporto tattico militare quadrimotore turbo che, con adeguamenti e modifiche tecnologiche sembrerebbe ancora in produzione. Dei 2500 C-130 costruiti fino al 2015, non è noto quanti risultino ancora in servizio. In Italia la 46° Aerobrigata di Pisa avrebbe in dotazione ancora 6 C-130J. 1 Maggio 2018
Ma solo nidi e voli isolati di vespe, calabroni e api: vedi il caso Birgenair con 189 vittime!
Secondo le prime ricostruzioni la loro presenza nell’impianto strumentale dell’ATR 72 della Mistral Air, che collega le piste di Palermo Punta Raisi con l’isola di Pantelleria e viceversa, si insinua attraverso i tubi di Pitot.
Basterebbero i pochi minuti precedenti alla messa in moto dei propulsori, quando sono rimossi i copritubi (peraltro per evitare l’ingestione di sabbia) degli stessi Pitot: due prese per la pressione statica e aerodinamica.
In quale delle due “prese di pitot” potrebbe essere entrata/e le eventuali api che hanno reso indispensabile interventi dei tecnici della manutenzione per la loro completa rimozione? L’ostruzione del canale Pitot, infatti, potrebbe determinare malfunzionamenti e/o avarie nel sistema impianto IAS e rilevazione della velocità in volo dell’aeromobile. La presa statica e quella in dinamica dei Pitot sono decisive, e il malfunzionamento poteva, potrebbe può originare distorsioni nella velocità rilevata dall’aeromobile in volo. Uno scenario critico che, purtroppo, non è una novità. Nella casistica incidentale si ricorda il Boeing 757 TC-GEN Birgenair 301 che il 6 febbraio 1996 è precipitato, per un errore del pilota causato da malfunzionamento della strumentazione Pitot e nella percezione della velocità IAS di volo, a 26 km NE da Puerto Plata nella Repubblica Dominicana. Era decollato dall’Aeropuerto Internacional Gregorio Luperón, Puerto Plata con destinazione Aeroporto di Francoforte sul Meno, Germania con 176 passeggeri e 13 membri di equipaggio.
Le circostanze dell’ATR 72 della Mistral Air, le difficoltà insorte nella percezione dell’indicazione sul manometro-strumento IAS dei piloti avrebbero indotto il rientro al parcheggio per ulteriori controlli. In due eventi uno avvenuto a Pantelleria, l’altro a Palermo Punta Raisi con il velivolo impegnato nella corsa di decollo. Il ritardo dei due voli, in entrambi i casi (martedì e mercoledì 24-25 Aprile) i tecnici avrebbero recuperato insetti/o nelle tubature dei pitot (in quale posizione dei sensori di determinazione della velocità dell’aeroplano). Quale realtà operativa ha originato l’intrusione? Erano api, vespe, calabroni e/o altro e dove erano posizionati eventuali nidi? Quali misure precauzionai e/o preventive potrebbero essere attivate per scongiurare situazioni similari? E’ avvenuto inizialmente a Pantelleria e/o a Palermo? Le segnalazioni dei piloti costituiscono i presupposti per un “inconveniente grave” con la necessità di istituire una specifica inchiesta da parte di ANSV e/o di ENAC?
L’insolita e anomala causa incidentale è il primo caso o anche nel Belpaese, magari nelle stagioni più calde sono state, negli anni, registrate situazione equivalenti? 28 Aprile 2018
Le cause originanti riconducili all’affaticamento dei materiali? E’ accaduto martedì 17 Aprile sul volo WN-1380 della Southwest Airlines, immatricolato N772SW decollato da New York La Guardia,NY con destinazione Dallas Love,TX (USA) con 143 passeggeri e 5 membri di equipaggio nella fase di salita verso la quota di FL320 (era a circa 30mila piedi) . Improvvisamente il propulsore di sinistra CFM56 ha manifestato una avaria-malfunzionamento con lo scoppio e successiva separazione ed espulsione di parti interne e della conchiglia esterna, colpendo l’ala e la vicina fusoliera, sfondando un finestrino e causando una decompressione esplosiva a bordo.
Il propulsore, in sostanza, è esploso senza determinare un incendio motore, solo una deflagrazione violenta e potente.
L’immediata procedura di emergenza con l’attivazione delle maschere per passeggeri ed equipaggio ha, comunque, determinato una situazione di panico. Una passeggera stava per essere risucchiata dalla forte decompressione in cabina, salvata da altri passeggeri è, tuttavia, deceduta in seguito per infarto. Altri sette passeggeri sono stati ricoverati in ospedali per i traumi riportati. I piloti hanno dirottato in emergenza sul vicino scalo di Philadelphia,PA (USA) atterrando sulla pista 27 sinistra.
In relazione all’evento incidentale il portavoce della Southwest Airlines “This is a sad day and our hearts go out to the family and the loved ones of the deceased customer".
19 Aprile 2018
L’ennesima segnalazione di collisione in volo arriva dall’Argentina! Gli investigatori hanno avviato da prassi l’analisi dell’ennesimo evento incidentale identificabile stavolta in in una collisione tra un Boeing 737-800 dell'Aerolineas Argentinas impegnata in fase di atterraggio sulla pista Buenos Aires – Europarque. Dopo tante missed collision, ovvero collisione sfiorate per pochi metri o centinaia ecco il “crash” anche se con danni minori: alla fusoliera.
L’impatto, avvenuto lo scorso fine settimana, sarebbe stato localizzato a circa 1000 metri dalla testata e avrebbe colpito la parte sinistra del muso anteriore del velivolo: dalla parte del comandante, sul lato sinistro inferiore della postazione di pilotaggio. Ma quale scenario interpretativo porre?
Quale dei due voli era stato autorizzato? Possibile che entrambi, drone e Boeing 737 risultassero operativi con relative “autorizzazioni” ovvero l’APR- Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, con massa operativa al decollo minore di 25 kg per operazioni specializzate critiche laddove sia assicurato un livello di sicurezza coerente con l’esposizione al rischio, fosse in “volo regolare”?
Come peraltro il Boeing 737-800, stava eseguendo un volo-a-vista o, diversamente era sottoposto alle regolamentazioni del volo “strumentale” gestito dall’ATC locale?
La materia e la “vasta” normativa, ad esempio, del Regolamento “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” e delle tante circolari abbisognano anche di “controlli-sistematici” sull’equivalente attività aerea?
In quale scenari operano i voli droni-APR-SAPR-Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto?
Quali sono, qualora non si tratti attività aerea “anarchica” e spregiudicata e senza l’adeguata cultura del volo con tutte le problematiche di sicurezza del volo attinenti, gli scenari ipotizzati per tali voli di droni?
Con quale criterio sono stati associati tipologie di volo di droni con “scenari operativi standard” in funzione delle numerose attività di volo e loro localizzazione nello spazio-aereo e/o le altezze degli stessi voli?
In aree urbane, nelle vicinanze di aeroporti, eliporti, zone comunque critiche per una moltitudine di motivi:
Ecco un quadro di quanto prospettato dalle normative ENAC:
(Nota informativa 17 Maggio 2017 – NI 2017 - 007 - IMPLEMENTAZIONE DEGLI SCENARI STANDARD
PER LE OPERAZIONI SPECIALIZZATE CRITICHE DI AEROMOBILI A PILOTAGGIO REMOTO)
“Gli scenari standard si suddividono per fasce di massa operativa al decollo, ovvero includente il payload, e per ambiente operativo come segue:
S01 - impiego di APR di massa operativa al decollo minore o uguale a 2 kg che non possiedono le caratteristiche di inoffensività di cui all’art. 12 in area urbana;
S02 - impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 2 kg e minore o uguale a 4 kg in area urbana;
S03 - impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 4 kg e minore o uguale a 10 kg in area urbana;
S04 - impiego di APR di massa operativa al decollo minore o uguale a 4 kg che non possiedono le caratteristiche di inoffensività di cui all’art. 12 in area extraurbana su cantieri o infrastrutture lineari quali ad es. autostrade, elettrodotti, ferrovie, gasdotti;
S05 - impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 4 kg e minore di 25 kg in area extraurbana su cantieri o infrastrutture lineari quali ad es. autostrade, elettrodotti, ferrovie, gasdotti;
S06 - impiego di APR di massa operativa al decollo minore o uguale a 4 kg che non possiedono le caratteristiche di inoffensività di cui all’art. 12 in area extraurbana per riprese televisive cinematografiche;
S07 - per impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 4 kg e minore di 25 kg in area extraurbana per riprese televisive cinematografiche.
Le prescrizioni tecniche e le limitazioni operative previste nei vari scenari sono commisurate al livello di rischio crescente con la massa operativa al decollo dell’APR e lo scenario operativo.
Le prescrizioni tecniche quindi per la fascia di maggiore massa possono prevedere sia un sistema di terminazione del volo indipendente e dissimilare dal sistema di comando e controllo che un sistema di comando e controllo dotato di funzionalità geofencing e di recovery in caso di perdita del data link.
Le rispettive limitazioni operative per la conduzione delle operazioni sono proporzionate al rischio ed alla tipologia delle operazioni per quella determinata fascia”. 18 Aprile 2018
Ancora due vittime tra la flotta con peso inferiore a 2250kg! E’ accaduto nelle vicinanze dell'aeroporto "Adolf Würth" di Schwäbisch Hall nel pomeriggio di Domenica 15 Aprile 2018. Ha coinvolto due velivoli catalogabili nella categoria dell’aviazione “minore” e/o generale: un biplano e un ultraleggero. L’impatto in volo tra un Cirrus SR20 (immatricolato D-EWTG) e un Dallach D-4B Fascination (D-MJEK) mentre erano, entrambi, coinvolti in una fase di atterraggio sulla pista dell'aeroporto "Adolf Würth".
La collisione ha fatto precipitare i due velivoli ad una distanza di circa 600 metri dalla testata pista, causando un incendio, rapidamente domato e che non ha impedito di registrare due vittime. Non sarebbe, comunque, ancora chiaro se possano esserci ulteriori occupanti dei due velivoli e/o qualche persone al suolo.
La categoria “General Aviation” – lo riscontra il Report 2017 EASA – è, tra le altre, quella che registra il maggior numero di incidenti anno. Tra “aeroplanes and helicopters”, attività distinta dall’aviazione commerciale e quella del lavoro aereo che include anche la “business aviation” è quella che registra la prevalenza degli incidenti aerei.
Anche nel corso del 2017 le due categorie di Aviazione Generale, ovvero la flotta con peso superiore a 2250 kg e quella inferiore, dal lontano 2006 ha accumulato almeno 5 incidenti/anno, salvo il 2013 con 11 eventi registrati. Nel solo 2016 solo la flotta con peso inferiore a 2250kg hanno perso la vita 127 persona nella zona europea-EASA: perciò tra velivoli “minori” quali “balloons, dirigibles, para- and motorgliders, microlights and small helicopters”. La maggioranza di questi incidenti e relative vittime è stata, comunque, registrata nella fase di atterraggio. I riscontri EASA a riguardo risultano inequivocabili: l’85% degli incidenti aerei in Europa riguardano la flotta aerea con peso inferiore a 2250kg. 17 Aprile 2018
Il volo è, comunque, rientrato senza conseguenze per passeggeri ed equipaggio. E’ accaduto mercoledì 11 Aprile all’Airbus 321 della Vietjet airline sul volo da Da-Nang con destinazione l’aeroporto di Ho Chi Minh City in Vietnam.
Dopo il decollo dalla pista 35 Sinistra di Da Nang, il bimotore A321 immatricolato VN-A651, volo VJ-627, nella fase di salita iniziale quando entrambi i propulsori CFM56 ha registrato valori elevati di temperatura EGT (EGT OVERTEMPERATURE warnings) che hanno costretto i piloti a stoppare la salita a 4000 piedi e rientrare in emergenza all’atterraggio con lo stallo del propulsore di sinistra.
Il propulsore di destra in sovratemperatura (EGT) e una condizione persistente di stallo mentre il left engine dopo due minuti era stato arrestato e il volo ha potuto proseguire all’atterraggio in 15 minuti sulla pista 35Destra con indicazioni di costante e sostanziale avaria elettrica (AC essential bus fault, a DC Bus 1 fault indication and a fuel inerting system fault). L’atterraggio è comunque avvenuto senza ulteriore conseguenze per il volo, per equipaggio e passeggeri.
Quali le cause, le origini di una serie inverosimile di avarie e malfunzionamenti multipli? L’inchiesta dovrà appurare eventuali inconvenienti e/o avarie e/o incidenti registrate dai due propulsori occorse nel volo precedente. Alcuni analisti-commentatori avrebbero ipotizzato possibili ingestione di volatili non segnalati e/o non verificati nella fase post-volo, dopo l’atterraggio del volo precedente, dalla stessa manutenzione. Sono attesi riscontri rapidi e incontrovertibili. 14 Aprile 2018
Era un volo militare interno. Il velivolo Il-76T, versione versione civile da trasporto medio raggio, operava per conto di Al Quwwat al-Jawwiya al-Jaza'eriya, con 10 membri di equipaggio e 247 passeggeri, dopo il decollo dall’aeroporto di Boufarik (DAAK), con destinazione Béchar Boudghene Ben Ali Lotfi Airport (CBH/DAOR), entrambi in Algeria è precipitato dopo il decollo. La località dell’impatto – l’aeroporto è a circa 40km da Algeri - nella provincia di Bilda, sarebbe un campo agricolo, nei pressi di una autostrada, distante dal centro della stessa città.
L’ora dell’incidente è le 08.00 ora locale di mercoledì 11 Aprile 2018 e l’impatto ha causato un vasto e totale incendio del quadrimotore di fabbricazione russa. Il rapido intervento dei soccorritori della Protezione Civile e dell'Esercito Popolare Nazionale non ha, tuttavia, potuto altro che constatare il catastrofico evento.
Quali le cause dell’incidente? Attentato e/o avaria con inconveniente tecnico e una situazione fuori controllo? L’inchiesta dovrà accertarlo! 12 Aprile 2018
Equipaggio: quattro salvi e una vittima! Nella tarda serata di Giovedì 5 Aprile era in corso una esercitazione notturna della Marina Militare Italiana, la zona delle operazioni il Mediterraneo Centrale, una delle unità coinvolte era la Nave Borsini, quando un elicottero SH 212 è finito in mare.
Nonostante la rapidità dell’intervento di soccorso, tuttavia, un membro dei cinque dell’equipaggio in volo, ha perso la vita. L’incidente è stato descritto dai due seguenti comunicati-stampa della Marina Militare Italiana (www.marina.difesa.it):
Comunicato stampa n.59
Nella tarda serata di ieri un elicottero SH 212 di Nave Borsini, del dispositivo Mare Sicuro in Mediterraneo centrale, è caduto in mare in prossimità dell'unita per cause in corso di accertamento.
Tutti e cinque gli occupanti del mezzo sono stati prontamente recuperati dai mezzi della nave.
Quattro di loro sono in buone condizioni mentre lo specialista di volo, C°1^ cl. FAZIO Andrea, recuperato in stato di incoscienza, è deceduto a bordo di Nave Borsini nel corso delle operazioni di rianimazione.
I famigliari del militare effettivo presso il 2° Gruppo Elicotteri di Stanza a Catania sono stati avvertiti e vengono assistiti da personale specializzato per il supporto psicologico e spirituale. Altre unità della Marina Militare sono accorse in assistenza a Nave Borsini nella zona dell’ammaraggio.
Comunicato stampa nr. 60
Il Capo di Stato Maggiore della Marina , Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, ha espresso vicinanza alla famiglia del Sottufficiale che ha perso la vita nell'indicente di volo occorso all'elicottero SH 212 di Nave Borsini impegnata nell'operazione Mare Sicuro.
"A titolo mio personale e a nome di tutta la Marina esprimo alla famiglia il profondo cordoglio per la perdita del Capo di 1° Classe Andrea Fazio, a cui unisco la solidarietà di tutta la Forza Armata ai colleghi delle componenti volo per la scomparsa del professionista e dell'amico". "Esprimo anche grande apprezzamento" ha aggiunto l'Ammiraglio di Squadra Girardelli "per la prontezza dei soccorsi e la capacità di intervento dell'equipaggio di Nave Borsini e delle altre unità intervenute sul luogo dell'incidente".
Il Capo di 1° Classe Andrea Fazio era un esperto e apprezzato operatore di volo del 2° Gruppo elicotteri di stanza a Catania con una solida preparazione professionale e una vasta esperienza sugli elicotteri della Marina Militare.
L'elicottero è caduto in mare a breve distanza da nave Borsini in fase di appontaggio notturno a termine di una missione addestrativa programmata, in assetto "Night Vision Googles" (NVG), anche a favore di due tiratori scelti della Brigata Marina San Marco.
Appena ammarato l'elicottero si è rovesciato su un fianco; i due piloti e due operatori della BMSM sono riusciti ad uscire dall'elicottero mentre il Capo di 1° Classe Andrea Fazio è stato recuperato ancora dentro l'abitacolo dagli operatori subacquei di nave Borsini prontamente accorsi.
I due piloti e i due fucilieri di Marina sono in buone condizioni ma sotto shock e vengono seguiti dai sanitari dell'unità.
Alle prime luci dell'alba si è perso il contatto visivo con l'elicottero e con i galleggianti a cui era stato assicurato. Lo stesso potrebbe essersi inabissato anche e causa delle cattive condizioni meteo che insistono sull'area. Sul luogo dell'incidente sono convenute altre Unità della Marina Militare mentre Nave Borsini dirige per il porto di Augusta. Sono in corso le indagini per determinare le cause dell'incidente. 7 Aprile 2018
Quattro casi in due giorni! Due gli incidenti di militari USA in due giorni, il terzo in Africa, il quarto nella Corea del Sud. Un velivolo US Air Force F-16 è precipitato nella mattinata di mercoledì 4 Aprile nei pressi della aerobase Nellis Air Force Base in Nevada, Las Vegas. Il pilota impegnato in una "routine aerial demonstration training flight" si è eiettato salvandosi. L’altro incidente nella stessa giornata ha riguardato un Air Force Thunderbirds nel quale il pilota è risultato la sola vittima. Il giorno prima, Martedì 3 Aprile un elicottero della Marine Corps CH-53E Super Stallion, un addestramento di routine, presso El Centro, California, è precipitato con quattro vittime: l’equipaggio. Un AV-88 Harrier, ancora della Marine Corps-USA è invece precipitato in zona Est dell’Africa.
L’ultimo degli incidenti di questa sequenza, un F-15K Eagle dell'aeronautica militare sud-coreana (Rokaf) si è schiantato nella mattinata di Giovedì 5 Aprile sulle alture della catena montuosa presso la città di Chilgok, a 300 chilometri a sud-est di Seoul. I due piloti a bordo, probabilmente vittime, stavano rientrando all’aerobase di Daegu dopo circa 60 minuti di volo. 6 Aprile 2018
Ferite al torace e all’addome per il pilota! Ha finito il suo volo nel cortile di un caseggiato nella zona di Plan di Paluz di Tarcento. Al pilota nell’impatto con il terreno, dopo essere stato ricoverato in ospedale, sono state riscontrate lesioni e ferite oltremodo gravi. L’incidente è occorso nella giornata di venerdì 23 Marzo 2018.
Il 54enne, probabilmente, si era lanciato dalla zona alta di Gemona: località spesso sede anche di campionati. Un palcoscenico spesso frequentato da singoli appassionati e anche per eventi internazionali. Nel 2014 i British OPEN, nel 2015 i Nordic OPEN e nel 2016 ancorai British OPEN oltre che tappa di Coppa del Mondo di Parapendio E’ spesso sede anche di eventi di eventi di deltaplano. Nel 2017 Capitale di Parapendio. E dell’Italian Open 2017, tappa del Campionato Italiano.
E’ dal Monte Cuarnan, sito di “piattaforma di lancio” dalla quale, probabilmente, si è lanciato anche il 54enne rimasto seriamente ferito. Alcuni cittadini del luogo dell’impatto hanno testimoniato la caduta verticale del parapendio – almeno nella parte finale della discesa – e hanno avvertito prontamente i soccorsi: subito arrivati. Le cause dell’incidente, probabilmente, del fuori controllo nella parte conclusiva del volo, saranno investigate. I primi riscontri avrebbero inizialmente identificato il parapendio – avrebbero riportato testimoni - nella zona sottostante alla cresta del Gran Monte a Taipana (Udine) che stava utilizzando la vela di emergenza. 26 Marzo 2018
Ipotetica causa, una borsetta posata su un pulsante: quello apre/chiude il carburante al propulsore. Solo il pilota alla guida dell’elicottero Eurocopter AS 350B2 Ecureuil della Liberty Helicopters, operatore per voli turistici, immatricolato N350LH - C/n / msn-7654 con sei occupanti totali, si è salvato. Precipitato nel Manhattan’s East River, presso Roosevelt Island, New York, NY, alle 19.08 locali di domenica 11 Marzo 2018, è affondato con i cinque passeggeri ancora imbragati.
Decollato dalla piazzola dell’aeroporto di Kearny, NJ, dove sarebbe riatterrato, era in volo turistico sulla città metropolitana e sul East River. E’ precipitato senza alcuna segnalazione particolare e, toccando la superficie dell’acqua è, tuttavia, subito affondato. Il fondale di 15 metri e la corrente avrebbe impedito un rapido e pronto intervento per recuperare i passeggeri.
Quale la causa? La CCN ha riportato che un “investigators that one of the passenger's bags may have inadvertently hit the emergency fuel shutoff button, causing the fatal crash, a senior law enforcement official said “, ovvero una malaugurata “fatalità”? Ancora una ed ennesima incidentalità riconducibile al fattore umano. 14 Marzo 2018
Almeno 50 vittime! Il velivolo de Havilland Canada DHC-8-402Q Dash 8 della US-Bangla Airlines, è finito lateralmente fuoripista intorno alle 14.20 locali. Con a bordo 71 persone (66 passeggeri e 5 membri di equipaggio) sul volo BS211 decollato dalla pista del "Hazrat Shahjalal International Airport" Dhaka in Bangladesh, era stato autorizzato all’atterraggio sulla pista 02 di Kathmandu, mentre stava operando sulla pista 20.
Su richiesta degli stessi piloti il volo sarebbe stato autorizzato sulla pista 20, che non avevano in vista e, dopo, un qualche fraintendimento operativo sarebbe stato autorizzato per la pista 02 (questo riferiscono, peraltro con poca chiarezza i report internazionali). L’inchiesta dovrà, probabilmente, approfondire questa dinamica di “autorizzazioni” e anche verificare le effettive condizioni meteo esistenti sul “campo”. Il bimotore ha colpito un ostacolo “fuoripista” esplodendo ed incendiandosi. Ma il dubbio rimane, velivolo aveva toccato terra in pista per uscire lateralmente e/o doveva ancora toccare/impattare la pista?
I soccorritori avrebbero – al momento – contato 50 vittime. Le condizioni meteo registravano vento debole e di direzione variabile, assai più critiche invece la visibilità orizzontale e le formazioni nuvolose molto basse. Queste ultime, probabilmente, potrebbero aver costituito difficoltà nella “percezione di pista” per l’atterraggio. L’interrogativo maggiore sembrerebbe, tuttavia, relativo a: su quale pista stava atterrando? 12 Marzo 2018
Trentadue le vittime! Era un velivolo militare con 26 passeggeri e 6 membri di equipaggio e il crash si è verificato alle ore 14.51 locali di Martedì 6 Marzo 2018, mentre si accingeva a concludere la fase di avvicinamento/atterraggio quando per qualche causa “tecnica” è impattato con terreno. Le prime informazioni hanno, comunque, rivelato come la causa non sia ascrivibile a proiettili e/o missile militare.
L’Antonov 26 bimotore turboelica aveva una lunga storia, aveva fatto il primo volo nel 1980, ed era in attività per la flotta militare Russian Air Force, immatricolato RF-92955/52, C/n / msn: 10107, ed era in atterraggio su una pista della aerobase Latakia-Khmeimim Air Base (LTK) in Siria. Era decollato dall’altra aerobase siriana di Kuweires. Gli investigatori hanno anticipato una ipotetica causa, peraltro abbastanza vaga, in un qualche “guasto tecnico” non identificato.
La flotta An-26 nelle varie versioni, il primo esemplare aveva volato nel 1969, in Russia ammonta a beni ben 1159 velivoli. Con una “license agreement” sarebbe ancora in produzione in Cina, dalla Xian Aircraft come aeromobili Y-14, recentemente identificabili anche nella serie Xian Y7. Bimotori Antonov 26 e derivati operano in ogni continente per flotte militari e civili-commerciali. 8 Marzo 2018
Incidente avvenuto nel corso di avverse condizioni meteo. Era da poco decollato da una delle piste di Tehran Mehrabad con destinazione Yasuj (Iran) con 60 passeggeri e sei membri di equipaggio. Nella prima mattinata di domenica 18 Febbraio 2018 il velivolo della Aseman Airlines, Avions de Transport Regional ATR-72-212, immatricolato EP-ATS sul volo EP-3704 è scomparso dai radar in prossimità del gruppo montuoso Zagroz Mountains intorno alle 08:45Locali (05:15Z).
L’impatto sarebbe avvenuto dopo il decollo, nella fase di salita iniziale. I rottami del turboelica sono stati identificati nei dintorni del villaggio di Semirom (Iran).
Lo schianto e il ritrovamento sarebbe avvenuto nella zona montuosa circostante all’aeroporto, ad una altezza tra 12,500 and 13,500 piedi (3-4000metri) in una area nevosa e sottoposta da intense precipitazioni gelate e nevose, le condizioni atmosferiche al momento dell’incidente sarebbero risultate “severe”. Il velivolo ATR 72 era in servizio dal 1993. 19 Febbraio 2018
Il crash a 40 km dalla pista, 71 le vittime. Era decollato dalla pista 14R di Mosca Domodedovo di domenica 11 Febbraio e sarebbe precipitato dopo aver raggiunto una quota di circa 6000 piedi. L’aeromobile della compagnia Saratow, un Antonov AN-148-100, immatricolato RA-61704 volava con il nominativo 6W-703 con destinazione Orsk (Russia) con 65 passeggeri e sei membri di equipaggio avrebbe perso quota scomparendo dai tracciati radar. Erano le 14.28 ora locale. I rottami sono stati identificati dai soccorsi, subito intervenuti, ad una distanza di circa 18 miglia nautiche a sud est dell’aeroporto in prossimità del villaggio di Stepanovskoye nel Dergayevo nel Distretto di Ramensky District. I resti dell’Antonov sarebbero sparsi-estesi lungo una striscia-spazio- distanza di circa 1000 metri. Cinquanta corpi delle vittime sono stati recuperati in poco tempo. Secondo i primi riscontri non sarebbero state identificate tracce di incendio e/o esplosioni.
Alcune note di agenzia, ancora non confermate, hanno riferito sull’esistenza di rottami di un secondo mezzo aereo, un elicottero, nelle vicinanze, inquadrando l’ipotesi di una collisione in volo. 11 Febbraio 2018
Una aerolinea cargo italiana e forse non! I media che segnalano incidenti e inconvenienti gravi nel trasporto aereo hanno informato lo scorso 31 Gennaio, l’avvenuto ovverrun sulla pista di Baku del lunedì 25 dello stesso mese.
Perché segnalare questo “incidente” minore occorso ad un Boeing 740-400 Cargo immatricolato I-SWIB perciò targato Italia e annoverata nella flotta del Belpaese? Per diversi motivi, non solo di cronaca incidentale, ma anche perché ENAC non sembrerebbe annoverare questa flotta cargo tra quelle italiane.
Il Boeing della Sil Way ITALIA Airlines, operativo sul volo 7L-631 da Baku (Azerbaijan) a Singapore (Singapore), era decollato dalla pista 35 con un overran-fuoripista contattando e distruggendo un numero imprecisato di luci di finepista e (probabilmente anche) di atterraggio. Dopo una salita iniziale fino a 8000 piedi, uno scarico di carburante, il cargo era riatterrato in sicurezza sulla pista 34: 110 minuti dopo il distacco iniziale del decollo.
Le notizie dei media specializzati hanno riferito che ANSV, adeguatamente informata ha accreditato un tecnico-delegato per le investigazioni che saranno di competenza della CAA dell’Azerbaijan.
Un rapido controllo sul sito web di ANSV e ENAC, tuttavia, ha consentito la seguente verifica.
In dato 2 febbraio 2018 ANSV non aveva riportato on-line tale evento, probabilmente, registrato come un incidente e/o un inconveniente grave, né l’assegnazione di un incarico specifico a un suo investigatore.
ENAC, invece, nella lista delle aerolinee italiane certificate, l'elenco delle compagnie aeree nazionali titolari di Licenza di Esercizio di Trasporto Aereo e di COA secondo la normativa europea JAR-OPS (autorizzati ad impiegare aeromobili con più di 19 posti), erano le seguenti:
Air Dolomiti - Air Italy - Alitalia Cityliner - Alitalia Società Aerea Italiana - Blue Panorama Airlines - Ernest S.p.A.- Meridiana Fly - Mistral Air - Neos. L'elenco generale delle compagnie aeree titolari di Licenza di Trasporto Aereo è alla pagina "Elenco delle imprese titolari di licenza di trasporto aereo"(aggiornata al 10 agosto 2017). I vettori “cargo” sono forse in altra lista?
Quale realtà e quali interrogativi devono essere posti?
Altre informazioni riportano il Boeing 747-400F di SW Italia, una aerolinea “compagnia aerea cargo italiana fondata nel gennaio 2015 da Silk Way Airlines e Cargo Invest Limited. La sua base operativa è presso l'aeroporto di Milano-Malpensa e opera servizi cargo normalmente fra Europa e Asia. Con l'introduzione in flotta di un secondo Boeing 747-400F avvenuta nel Febbraio 2017, la compagnia raddoppierà la sua capacità di trasporto”.
A febbraio 2017 la flotta di SW Italia era composta da 2 velivoli.
Aereo In servizio In ordine Marche
Boeing 747-400F 1 - I-SWIA
Boeing 747-400F 1 - I-SWIB
Una nota stampa riportava: “Silk Way Italia (SW Italia) è un nuovo vettore cargo con base nell’Aeroporto di Milano Malpensa. Le operazioni sono iniziate il 10 Gennaio 2015 con un servizio inaugurale per Hong Kong via Baku. Silk Way Italia prevede inoltre di lanciare servizi ad altre destinazioni in Nord e Sud America e Sud Africa. La start-up è una joint venture tra l’Azera Silk Way Airlines (42%) e gli investitori italiani Ignacio Coraci e Francesco Rebaudo (58%). Il vettore ha ricevuto regolarmente il certificato di operatore aereo (COA) dall’ Italiana ENAC. Silk Way Italia opererà con un aereo cargo Boeing 747-400F, matricola I-SWIA: la società prevede l’incremento della flotta con 5 aerei in 5 anni”. 3 Febbraio 2018
Due vittime, pilota e istruttore. Dopo essere decollato dall’aeroporto di Verona Boscomantico, con destinazione quello la pista di Thiene. Il Cessna F-150 immatricolato I-CENA ha impattato il terreno nella zona di Arbizzano intorno alle ore 10.40 locali del mattino, in provincia di Verona, è esploso e si è incendiato. Il monomotore è finito in un boschetto della Tenuta Novare. Sul posto sono subito arrivati gli operatori del 118 con una automedica, i vigili del fuoco e i carabinieri. I due occupanti di 69 anni il pilota e 61 l’allievo, quest’ultimo impegnato nel rinnovo della licenza di volo. L’intervento dei vigili del fuoco ha permesso l’estinzione dell’incendio. L’ANSV ha aperto un’inchiesta e le ragioni e le cause dell’incidente saranno indagate. Al momento non è possibile prefigurare e/o ipotizzare una qualche possibile causa e/o la dinamica incidentale. 1 febbraio 2018
Fermo a 60 metri dalla pista, sulla scogliera! Le conformità ICAO? Incidente della serie “piste localizzate in spazi estremi” senza gli adeguati spazi di safety laterali come segnalato dall’ICAO e da organismi nazionali equivalenti. La materia rimanda alle conformità ed agli standard di pista, EMAS, RESA, Graded area, Strip Area, larghezza e lunghezza di pista e delle dimensioni laterali delle vie di rullaggio e ad eventuali deroghe “autorizzate” dagli “enti-organismi nazionali” al fine di consentire l’operatività ai voli commerciali su talune piste e aeroporti. Altrimenti non a-norma e/o non conformi alle regolamentazioni standard ICAO-EASA e ENAC (in Italia).
Il Boeing 737-800 della Pegasus in volo da Ankara a Trabzon in Turchia – volo PC-8622 sabato 13 Gennaio alle 23.26 ora locale – con 162 passeggeri e sei membri di equipaggio dopo l’atterraggio sulla pista 11, mentre si portava verso l’area dei parcheggi-terminal, ha eseguito una cura a sinistra slittando-derapando-slittando fuori dalla stessa pista e scivolando lateralmente circa 60 metri a sinistra dello spazio della stessa pista. L’assenza di uno spazio laterale di strip-area – solitamente di 150 metri laterali – orizzontale ha, probabilmente, comportato la discesa-precipizio sulla scogliera – su una pendenza di circa 30-40° – attigua. L’aeromobile si è fermato-bloccato a pochi metri dal mare-dalla marina sottostante del Mar Nero, probabilmente, perché il carrello è sprofondato nel terreno fangoso.
L’aeromobile ha potuto essere rapidamente evacuato dalle uscite d’emergenza, dopo il trauma iniziale, senza alcuna conseguenza fisica per gli occupanti, solo di tre di questi sono stati ricoverati in ospedale per traumi minori. L’aeromobile, probabilmente, ha riportato gravi danni al carrello principale e anteriore.
Le condizioni meteo nei frangenti dell’atterraggio risultavano: vento variabile con intensità quasi nulla (1-2nodi), visibilità di circa 2000 metri e pioggia leggera-moderata, pista umida-bagnata, con una temperatura di 8°C. Questo incidente evidenzia quindi l’esistenza di aeroporti, perciò non solo in Italia, ma in Europa e nel Mondo che, a fronte, delle conformità e standard dimensionali di ICAO-EASA-ENAC e altri operano con autorizzazioni in deroga, ad esempio in relazione ai seguenti “standard operativi”, quanti casi non “conformi” nel Belpaese?
-Aderenza (Friction) E‟ il fenomeno che permette il trasferimento di forze da un pneumatico, durante il suo rotolamento, ad una superficie pavimentata.
-Area di manovra (Manoeuvring Area) La parte di un aeroporto adibita al decollo, all‟atterraggio ed al movimento al suolo degli aeromobili, con esclusione dei piazzali (APRONS).
-Area di movimento (Movement Area) La parte di un aeroporto adibita al decollo, all‟atterraggio ed al movimento al suolo degli aeromobili comprendente l‟area di manovra e i piazzali.
-Area di sicurezza di fine pista (Runway End Safety Area - RESA) Un‟area simmetrica rispetto al prolungamento dell‟asse pista e adiacente alla fine della striscia di sicurezza, destinata primariamente a ridurre il rischio di danni agli aeromobili che dovessero atterrare troppo corti o uscire oltre la fine pista in decollo o in atterraggio.
-Area livellata e priva di ostacoli (Cleared and Graded Area - CGA) Quella parte della striscia di sicurezza (runway strip) livellata e priva di ostacoli, ad eccezione di oggetti non rilevanti debitamente specificati, destinata a ridurre il rischio di danni agli aeromobili in caso di uscita di pista
-Area Sensibile (Sensitive Area) Un‟area, che si estende oltre l‟Area Critica, dove il parcheggio o il movimento degli aeromobili o veicoli può disturbare il segnale di radioguida degli aeromobili fino al punto da renderlo inattendibile.
-Banchina (Shoulder) Un‟area adiacente al bordo di una superficie pavimentata predisposta per costituire una transizione tra la pavimentazione e la superficie adiacente.
-Striscia di sicurezza della pista (Runway Strip) Un‟area di dimensioni definite che comprende la pista e la stopway, se presente, realizzata allo scopo di ridurre il rischio di danni agli aeromobili in caso di uscita di pista ed a protezione degli aeromobili che la sorvolano in decollo o in atterraggio.
-Striscia di sicurezza della via di rullaggio (Taxiway Strip) Un‟area che comprende una via di rullaggio, predisposta allo scopo di proteggere gli aeromobili che operano sulla via di rullaggio e di ridurre il rischio di danni agli aeromobili in caso di uscita dalla stessa.
-Via di rullaggio (Taxiway) Un percorso definito destinato al rullaggio degli aeromobili, avente lo scopo di collegare differenti aree dell‟aeroporto; esso include:
1. Via/raccordo di accesso alle piazzole (Aircraft Stand Taxilane) Parte del piazzale destinata a via di rullaggio ed avente la funzione di fornire accesso unicamente alle piazzole di sosta aeromobili.
2. Via di rullaggio sul piazzale (Apron Taxiway) Parte di un sistema di vie di rullaggio situato su un piazzale ed avente la funzione di permettere il rullaggio attraverso il piazzale stesso.
3. Raccordo/Taxiway di uscita rapida/(Rapid Exit Taxiway) Via di rullaggio collegata, ad angolo acuto, ad una pista e avente lo scopo di permettere ai velivoli in atterraggio di liberare la pista a velocità maggiore di quella consentita sugli altri raccordi di uscita, minimizzando di conseguenza i tempi di occupazione della pista stessa.
-Zona di arresto (Stopway) Un‟area rettangolare definita, oltre la fine della TORA, adeguatamente preparata quale area idonea nella quale un aeromobile può essere arrestato in sicurezza nel caso di decollo interrotto.
-Clearway Un‟area rettangolare, su terra o su acqua, oltre la fine della TORA, e sotto il controllo del gestore, scelta o preparata come area idonea al di sopra della quale un velivolo può eseguire parte della sua salita iniziale fino ad una altezza specificata. 15 Gennaio 2017
Coinvolti due monomotori a turboelica. L’annata si chiusa con due incidenti in poche ore. Dal piccolo idrovolante monomotore precipitato in un fiume nelle vicinanze, a nord, di Sydney, dove le vittime sono risultate il pilota e cinque turisti inglesi. Dopo diverse ore i soccorsi ed i sommozzatori erano ancora alla ricerca delle ultime tre vittime nelle acque del fiume Hawkesbury. Il velivolo DHC-2 Beaver appartenente alla Sydney Seaplanes si è inabissato nella Jerusalem Bay intorno alle 15.00 di domenica 31 Dicembre.
L’altro incidente di fine anno è stato registrato in una zona montuosa nella zona di Guanacaste (presso a Bejuco) nel nord-est del Costa Rica, in una zona boschiva. I due membri di equipaggio e i 10 passeggeri, di questi ultimi cinque appartenevano ad una sola famiglia, sono periti nell’impatto e conseguente esplosione con incendio del Cessna 208 Caravan turbomonomotore della aerolinea Nature Air. I passeggeri erano di cittadinanza USA. Il volo era decollato da San José intorno alle 12.00 locali con destinazione la località turistica di Punta Islita a circa 40 minuti di distanza. La prima ipotesi, in questo secondo incidente, attribuisce la causa dell’incidente a qualche malfunzionamento/avaria avvenuto subito dopo il decollo. Nella zona da alcune ore erano stati registrati e stimati venti intensissimi, di qualche origine meteo-atmosferica locale. Erano avvenuti numerosi dirottamenti per vento. 2 gennaio 2018
Una avaria, tuttavia, che non emergerebbe con trasparenza. Lo scorso mercoledì 22 novembre 2017 il volo AZ 631 da Miami a Roma Fiumicino, dopo aver sorvolato la penisola di Terranova, ha segnalato il dirottamento sulla pista di Gander in Canada. L’Airbus 330-200, immatricolato EI-EJI stave volando al livello 370 sull’oceano Atlantico a circa 460 miglia nautiche sud est di Gander,NL (Canada) i piloti hanno deciso di interrompere la tratta e sono scesi a FL 270. L’atterraggio sulla pista 29 di St. John è avvenuta dopo 85 minuti di volo.
I 189 passeggeri sono stati riprotetti su un Boeing 777-200 giunto da Roma Fiumicino e hanno potuto, ancorché in ritardo, completare il volo raggiungendo la destinazione con un ritardo di circa 19 ore.
Gli interrogativi riguardanti le problematiche dichiarate dall’equipaggio, riconducibili all’alimentazione dei motori e relativi alla tipologia del carburante imbarcato, ovvero un’ipotesi d contaminazione da qualche sostanza dovranno essere indagate e appurate. Quali le prove, le evidenze che hanno determinato tale riscontro e ipotetica “contaminazione? L’ipotesi di una sorta di “fuel-contamination” avrebbe coinvolto solo, esclusivamente, il volo Airbus 330-200 Alitalia e/o le possibili cause avrebbero riguardato anche altri voli in partenza da Miami? L’indagine avviata dovrebbe far emergere una qualche ipotetica causa. 25 Novembre 2017
E’ accaduto Sabato 18 Novembre 2017. Il crash si è verificato nella prima mattinata intorno alle 10.15. Un ultraleggero con a bordo il solo pilota ha finito il volo in via Monte Bianco incendiandosi nell’impatto. Un testimone sostiene che il velivolo è precipitato dopo aver tranciato cavi dell'alta tensione. Il Tecma P92 era decollato dalla pista 04/22 dell’aviosuperficie Ali Nettuno. 20 Novembre 2017
Impatto avvenuto nella fase di atterraggio. E’ accaduto ad un velivolo Aerolineas Argentinas immatricolato LV-GKS, volo AR-1865 proveniente dall’aeroporto Trelew - Patagonia verso lo scalo di Buenos Aires Aeroparque,BA (Argentina) sabato 11 Novembre 2017 intorno alle ore 19.00 z.
Il Boeing 737-800 era in atterraggio finale sulla pista 13 dell’aeroporto Jorge Newbery Aeroparqu alla quota di 3300 piedi (1000metri) a circa 900 metri dall’inizio pista e circa 220 piedi sul terreno quando l’equipaggio ha potuto osservare il volo di un drone con successivo impatto nella fusoliera.
Il volo è proseguito in atterraggio e al parcheggio in prossimità del terminal senza alcuna conseguenza per equipaggio ed equipaggio del volo e danni minori sul velivolo.
Nel corso dei controlli post-volo è stato verificata la zona dell’impatto: la parte anteriore della cabina di pilotaggio. E’ stata attivata una specifica inchiesta con interrogativi del tutto evidenti: chi governava il drone, da quale distanza, se era un volo a vista e tanti altri dettagli significativi oltre alla mancata identificazione da parte del radar dell’ATC e/o dagli addetti alla Torre di controllo a vista. 13 Novembre 2017
Gravi i due occupanti, sono stati ospedalizzati dai soccorsi. L’incidente è occorso nel pomeriggio di sabato 28 Ottobre 2017 in prossimità della pista dell’aeroporto dell’Urbe sulla strada Salaria 746 e a poca distanza di un distributore di benzina. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto la rituale inchiesta di sicurezza sull'incidente che ha coinvolto un velivolo ultraleggero certificato Tecnam P92JS, immatricolato I-Cort. Alcune testimonianze hanno riferito – riportano i media – come dopo aver colpito un’alberatura di circa 10 metri il velivolo si sia schiantato su uno dei due binari del treno di Alta Velocità Freccia Rossa. Nel frangente dell’impatto su una dei due binari, sull’altro sarebbe transitato uno di questi treni. La stessa linea ferroviaria Roma-Firenze è stata, quindi, interrotta e ripesa solo dopo circa 90 minuti. A seguito della rimozione del velivolo incidentato. Dei due occupanti il pilota avrebbe riportato le ferite più preoccupanti. Meno gravi le condizioni del passeggero sessantenne. Le prime ipotesi sulle causa/concause dell’incidente inquadrano il possibile guasto/avaria tecnica e/o un errore umano o una loro coincidente evento. In primo piano anche questo incidente evidenzia, comunque, le problematiche delle piste di volo, siano queste aviosuperfici, piste di aviazione generale in genere e/o di aviazione commerciale in prossimità di rilevanti centri abitati, viari, ferrovie, distributori di benzina per auto e/o localizzazioni di attività industriali/commerciali critiche. Piani di rischio e rischio terzi per attività di volo nel centri di città storiche si afferma come uno strumento di analisi e verifica essenziali per garantire la sicurezza delle operazioni di volo e la tutela dei cittadini residenti e/o in circolazione. 30 Ottobre 2017
E’ accaduto nella giornata di Lunedì 23 Ottobre. E’ toccato ad un pilota tedesco di 63 anni. Si è schiantato contro un camper nel parcheggio Garden Relais (Borso del Grappa è un Comune in Provincia di Treviso - situato alle pendici del Grappa) e i soccorsi non hanno fatto altro che recuperare il corpo della vittima. E’ stata una manovra errata e/o un qualche inconveniente tecnico? Il pilota - rivelano i media – era impegnato nella fase di discesa atterraggio quando la traiettoria del deltaplano ha finito la sua corsa contro il camper nel primo pomeriggio di Lunedì 23 Ottobre. Lo scorso 18 ottobre altro parapendio/deltaplano lanciatosi dal Monte Panettone (Dolomiti di Braies – Val Pusteria) si era schiantato sulla strada provinciale 140. Anche in quella occasione il pilota era risultato la sola vittima dell’incidente. Irrisolto ancora una volta l’interrogativo sulla causa/e e rimanda all’errore umano e/o all’inconveniente tecnico e/o alle condizioni meteo critiche. 24 Ottobre 2017
E’ una zona, spesso, ad elevata densità abitativa. L’incidente si è verificato ad Abidjan in Costa d’Avorio e l’Antonov 26 Cargo – bimotore turboelica si è schiantato in mare nella fase successiva all’atterraggio in condizioni meteo avverse. Pioggia, venti e temporale hanno, probabilmente, costituito una concausa nella dinamica incidentale. L’equipaggio di quattro piloti/tecnici sono risultate le vittime, altre sei persone/passeggeri sono invece sopravvissute.
L’aeromobile della Valan Air Cargo Antonov AN-26, immatricolato ER-AVB, operava sulla tratta da Ouagadougou (Burkina Faso) ad Abidjan (Cote de Ivoire) con 4 di equipaggio e 6 passeggeri, ed era impegnato nella fase di atterraggio sulla pista 03 alla 09.25 locali di sabato 14 Ottobre. Nella corsa in pista, dopo la toccata con carrello sull’asfalto, nella fase di decelerazione, con l’inizio frenata l’aeromobile avrebbe completato la sua dinamica oltre la testata opposta. Superandola, ad una distanza di 650 metri. La localizzazione della pista prospiciente il mare ha impedito una catastrofe tra le abitazioni che solitamente “popolano” gli aeroporti in numerosissimi aeroporti. Anche lo scalo di Abidjan è tra questi, ma lateralmente alla pista 03/21.
Cosa sarebbe accaduto se tale “crash” fosse avvenuto oltre 650 metri del fine pista dei tanti scali aerei affossati nelle città storiche? Anche in Italia?
Certo, il Piano di Rischio (completato in Italia solo nel 2011) anche quando viene adottato integralmente e senza deroghe, trova applicazione esclusivamente per nuove abitazioni e/o insediamenti e/o infrastrutture (centri commerciali, stadi di calcio e tanto altro) varie.
L’urbanizzazione comunale pre-revisione Art. 707, Art. 711., Art. 715 del CdN, i quartieri, i palazzi, gli edifici di ogni tipologia “storici” vanno, quindi integrati nella casistica incidentale nelle prossimità delle piste maggiori e minori degli aeroporti localizzati nelle città del Belpaese. Il Piano Nazionale Aeroporti- PNA ha valutato tali considerazioni?
La stessa definizione degli spazi-zone del Rischio Terzi e l’identificazione del “carico antropico” insediato e/o presente a ridosso delle piste non risolve la “pericolosità” di scenari di traffico e movimenti aerei orari/giornalieri/annuali in progressivo incremento: con ipotesi di raddoppio dei passeggeri al 2035.
Quali iniziative, quali provvedimenti predisporre allora per mitigare tale “rischio” in determinate piste di volo di taluni aeroporti del Belpaese?
Quali misure “aeronautiche” attivare se non identificare limiti e restrizioni nelle operazioni di volo? Perché, quindi, non stimare “curve di isorischio” (utilizzando modelli matematici condivisi e consolidati) adeguate con un tetto, un limite, nel numero dei voli orari e mensili e/o annuali su specifiche piste di volo? 16 Ottobre 2017
Ansv ha aperto una inchiesta. E’ un velivolo che è in servizio dal 1956 e sono stati prodotti oltre 40mila esemplari. Nelle numerose varianti del Cessna 172 è, comunque, un monomotore quadriposto ad ala alta da turismo e addestramento è ancora in produzione.
L’incidente che ha coinvolto nella mattinata di venerdì 13 ottobre il Cessna 172, immatricolato I-MIKJ, è avvenuto nella fase di atterraggio sull’aviosuperficie di Moncucco Vische (Torino). Il velivolo avrebbe colpito un edificio-struttura, il Club house del campo di volo Barone Rosso, attigua alla pista. L’aeromobile sarebbe risultato distrutto e i due occupanti sarebbero stati rapidamente trasportati, feriti, all’ospedale di Ivrea in gravi condizioni. Sono il pilota istruttore e l’allievo pilota. Non si hanno notizie circostanziate sulle condizioni meteo sul campo, anche se alcuni media riportano l’esistenza di una situazione nebbiosa imprecisata, e neppure di eventuali difficoltà nel volo e/o anomalie tecniche nel mezzo aereo. 14 Ottobre 2017
Sabato e domenica 7 e 8 Ottobre. Le notizie raccolte dai “media locali” sono circostanziate anche se limitate nei dati. Convinti che, comunque, Aeroclub d’Italia, ENAC o altro soggetto delegato registri questi incidenti, inconvenienti gravi o altro o come sono identificati, in una casistica del Belpaese, riportiamo, quanto, e con difficoltà è possibile recuperare on-line e/o per contatti telefonici.
Il primo dei due incidenti è accaduto in Veneto sabato 7 Ottobre a Semonzo nella frazione Borso del Grappa. Nei pressi del Garden Relais di Via Caose. Un impatto “pesante” nella fase di atterraggio avrebbe coinvolto una persona di 44 anni di Fontaniva. I soccorritori avrebbero riscontrato immediatamente le gravi condizioni del pilota, prontamente intubato e trasportato in elisoccorso all'ospedale Ca' Foncello di Treviso.
Il secondo incidente è stato registrato in provincia di Reggio Calabria domenica 8 Ottobre. La località è la frazione Pizzolo del comune Bagnara dove il “pilota” sarebbe precipitato dal parapendio in volo. Il recupero sarebbe avvenuto ai margini di una parete rocciosa quasi verticale che si affaccia sullo stretto. Sarebbero intervenuti i Vigili del fuoco del distaccamento di Bagnara e una squadra Speleo Alpino Fluviale e, data l’ora tarda, anche con un carro luce della sede centrale. Il soccorso sarebbe risultato difficoltoso a causa dell’intensa vegetazione e per la presenza di cavi elettrici. Per raggiungere l’incolume pilota, rimasto impigliato e intrappolato, i soccorritori avrebbero eseguito un’arrampicata di circa 180 mt. Non sono state riportate notizie specifiche relative alle cause/concause originanti i due incidenti. 11 Ottobre 2017
Ma quali sono i numeri della flotta VDS in Italia? La vittima è un 79enne alla guida di un ultraleggero P2002, immatricolato I-8662, precipitato in circostanze al momento ignote. Il velivolo si è incendiato determinando ustioni gravissime sull’unico occupante: probabilmente è morto carbonizzato.
ANSV, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo in un comunicato dello stesso giorno dell’incidente, 7 ottobre 2017, ha segnalato l’apertura di un'inchiesta di sicurezza sull'incidente occorso intorno alle 16.00 di sabato presso Padenghe sul Lago del Garda.
L’impatto con il terreno è avvenuto sulle colline tra Padenghe e Soiano e sul luogo sono intervenuti i carabinieri di Salò, gli agenti della Locale e i vigili del fuoco.
Il volo da diporto o sportivo (VDS) è una realtà in continua espansione anche in Italia e fra i compiti che il decreto legislativo n. 66/1999 ha assegnato all’ANSV c’è anche quello di monitorare gli incidenti occorsi agli apparecchi per il volo da diporto o sportivo (VDS), a quei mezzi, cioè, individuati dalla legge 25 marzo 1985 n. 106 (deltaplani, ultraleggeri, parapendio, ecc.).
Ma quanti sono i velivoli VDS in circolazione? Da uno stralcio del Rapporto informativo ANSV 2016Rapporto investigativo ANSV 2016 riportiamo a riguardo:
“Al 31 dicembre 2016 l’Aero Club d’Italia aveva rilasciato complessivamente 55.415 attestati di pilotaggio
di cui 3.569 al pilotaggio di VDS “avanzati”. In particolare nel solo 2016, sono stati rilasciati 1176 attestati. Per quanto riguarda i mezzi, sempre alla fine 2016 ne erano stati identificati (il dato riguarda soli quelli provvisti di motore, che sono assoggettati a registrazione presso AeCI) 12.719, di cui 1252 nella categoria degli apparecchi qualificati “avanzati”. In particolare nel solo 2016, sono stati identificati 327 apparecchi”.
Ma quanti sono gli ultraleggeri, quali i numeri dei deltaplani, dei parapendio e assimilabili (motoalianti; pendolari (comandati su due assi con lo spostamento del peso); paramotore (parapendio con imbrago, dotato di motore); tre assi (dotati di comandi sui tre assi spaziali: rollio, beccheggio ed imbardata); autogiri; elicotteri)? 9 ottobre 2017
Ancora sullo scenario contromano! Aerohabitat ripropone la nota presentata nell’Ottobre 2016. Era una opzione applicabile e/o da investigare anche a Linate? E' un riscontro nodale! Dopo tanti anni la verifica dello scenario di "violazione intenzionale" di una SOP - Standard Operational Procedure, ovvero della procedura standard di rullaggio, andando contromano verso il punto attesa della pista 36 di Linate è ancora solo una ipotesi investigativa. Senza adeguati rilievi, riscontri sui tempi di rullaggio degli aeromobili che in quella tragica mattinata hanno rullato dal piazzale dei parcheggi (Piazzale Ovest ex ATA) dell'aviazione generale.
La responsabilità del pilota del Cessna immatricolato D-IEVX, autorizzato a muoversi intorno alle 07.48 dell'8 ottobre 2001, parcheggiato nel piazzale Ovest - ex ATA dell'aeroporto di Linate, ovviamente, non è in discussione. Ma la chiave dell'indagine è rappresentata dalla opzione: è stato un errore umano e/o un atto intenzionale deliberato e per quali, magari evidenti, evidenti ragioni?
Ma come, innanzitutto, definire e distinguere tra "Human Error" e/o "Violazione":
"Errors and Violations
In everyday language, the term “error” is used in a very broad sense. For a more detailed discussion of the topic, more precise definitions are needed. The classification used here is in line with James Reason’s definitions.
Errors are intentional (in)actions, which fail to achieve their intended outcomes.
Errors can only be associated with actions with a clear intention to achieve a specific intended outcome. Therefore, uncontrolled movements, e.g. reflexes are not considered errors. The error itself by definition is not intentional, but the original planned action has to be intentional. Furthermore, it is assumed in the above definition that the outcome is not determined by factors outside the control of the actor.
Violations are intentional (in)actions, which violate known rules, procedures or norms.
The fundamental difference between errors and violations is that violations are deliberate, whereas errors are not. In other words, commiting a violation is a conscious decision, whereas errors occur irrespective of one’s will to avoid them. Cases of intentional sabotage and theoretical cases of unintentional violation (breaking a rule because the person is not aware of the rule) are outside the scope of this Flight Operations Briefing Note.
Therefore, it is important to realize that within the scope of our discussion a person committing a violation does not intend the dramatic negative consequences which sometimes follow a violation - usually it is belived bona fide that the situation remains under control despite the violation.
It is worth noting that many sources, even in the domain of aviation safety, use the term “error” in a wider sense, covering both errors (as defined here) and violations.
Ma perchè inoltre i piloti - nel corso di talune operazioni e procedure a terra e in volo - deviano volontariamente e/o intenzionalmente dalle SOP - Procedure Operative Standard?
"Why do Pilots deviate from procedures?
Why do well trained, motivated and professional operators deviate from an SOP?
Individualism
Pilots and engineers are individuals at the end of the day and generally they want to impose some form of their own character on a procedure, this is in part what differentiates us from computers. Whether it be a different technique to break the boredom, or to apply some form of critical thinking to a procedure, generally these deviations do not adversely affect the outcome. Gone unchecked however, it can break down standardisation and bring confusion to a flight deck if a co-pilot does not understand the deviations in procedure of his Captain.
Complacency
This is the dropping of your guard during a repetitive task or the introduction of humour by deliberately mispronouncing words in a critical standardised task. The backstop to this is reinforced in CRM, where a pilot can correct repeated non-standardised responses to a checklist, preventing a deterioration in responses.
Frustration
Being forced to conform to a seemly ridiculous procedure can provide justification to alter or amend the practice of a procedure. There are several ways to approach this problem; either raise the issue with management and have the policy or procedure changed or have training provided to explain why a procedure is conducted in a particular way so it no longer seems ridiculous.
Conclusion
As we all know without procedures it would be difficult to maintain effective and safe operations of aircraft due to the complicated nature of the systems involved. The process of designing procedures from both an organisational as well an operational perspective is a long and tedious process. How effective these procedures are can only be determined by constantly monitering how much procedure deviation takes place once it is put into place. There will never be a perfectly designed set of SOPs due to the ever changing factors in the environment and thus changes in procedures." 7 Ottobre 2017
Uno stato di allerta e operazioni di volo del tutto inconsuete in FVG. Ma il volo in formazione con quattro velivoli e/a vista, è, forse, una procedura operativa compatibile con la normativa internazionale transfrontaliera e di quella prevista dalla Comunità Europea?
Nel tardo pomeriggio di martedì 26 Settembre (dopo ore 18.00 locali) il lancio di mayday in inglese (su quale frequenza?) da parte di un pilota in volo ha messo in allarme lo spazio aereo del Friuli Venezia Giulia.
Coinvolta e protagonista una pattuglia di quattro velivoli autogiro provenienti dalla Repubblica Ceca con destinazione una qualche – ignorata - località del Belpaese. La pianificazione del volo collettivo è stata interrotta dal “mayday” che dichiarava, nel contempo, una emergenza nel carburante imbarcato e un incidente tra due dei quattro autogiro. Non avrebbero avuto a bordo abbastanza carburante a raggiungere la destinazione prevista, anche se al momento ancora non nota. Probabilmente, inoltre, nel corso del volo in formazione due di essi si sono toccati in qualche fase del volo.
Le informative a riguardo, a 24 ore degli eventi, sono ancora imprecise anche se sono avvenuti atterraggi su piste diverse per i quattro ultraleggeri. Uno è atterrato sulla pista di Campoformido, altro all’aviosuperficie di San Mauro di Premariacco, in provincia di Udine. Vigili del fuoco, commissariato di polizia di Cividale e 118 hanno cercato di inquadrare una realtà operativa in corso in frangenti critici e senza adeguate informative. Un terzo velivolo, con feriti minori, sarebbe invece atterrato in Slovenia, mentre del quarto non ci sono registrate notizie circostanziate. Anche dopo 24ore. Non si hanno avuto, comunque, notizie di danni e infortuni a mezzi e restanti piloti imbarcati. Probabilmente i quattro autogiro avevano a bordo due persone l’uno. 28 Settembre 2017
Una vittima: il pilota che non si è eiettato. Nel pomeriggio di domenica 24 Settembre, nel corso delle esibizioni che avrebbero dovuto precedere le evoluzioni finali della PAN - Pattuglia Acrobatica Nazione degli MB 339, un caccia Eurofighter impegnato in una discesa verticale con richiamata e successivo basso passaggio sul mare è finito in picchiata nel mare antistante Terracina, nel Lazio. Il caccia era decollato dall’aerobase di Pratica di Mare e il volo era nel programma dell’Air Show Terracina iniziato alle 15.00. Numerose foto e video hanno ripreso la fase finale dell’inabissamento in acqua dell'Eurofighter. Il pilota ai comandi Gabriele Orlandi, al comando di un Eurofighter Typhoon del Reparto Sperimentale di Volo, aveva 36 anni e una provata esperienza in questa tipologia di voli e manovre. Il corpo sarebbe stato recuperato dai sommozzatori rapidamente intervenuti. 25 Settembre 2017
Ma le investigazioni sono ufficialmente concluse! Era l’8 Marzo 2014 quando il Boeing 777 della Malayasia Airlines 370 decollava dalla pista di Kuala Lumpur con 227 passeggeri e 12 membri di equipaggio. Con destinazione Pechino.
Sette mesi dopo gli investigatori annunciarono come con assoluta certezza il volo si fosse inabissato
“with unprecedented precision and certainty 35.6 degrees south of the Equator and 92.8 degrees east of Greenwich”. Il 20 Gennaio 2017 i ministeri dei trasporti di Malaysia, Australia and China hanno comunicato l’abbandono di qualsivoglia ricerca, tutti tentativi sono falliti: “despite every effort using the best science available, cutting edge technology, as well as modelling and advice from highly skilled professionals who are the best in their field.” Gli investigatori non sono stati in grado di rispondere agli interrogativi, alle obbligate e scontate domande dei famigliari dei passeggeri e dell’equipaggio imbarcato.
Nonostante fossero stati recuperati ed identificati 12 residui, resti, pezzi, frammenti, rottami dell’aeromobile Boeing 777 e 28 altri, probabilmente appartenuti dello stesso velivolo. L’ultimo contatto radio del volo MH370 è avvenuto alle ore 01.19 minuti dell’8 Marzo 2014, quando il Comandante Zaharie Shah ha salutato l’air-traffic controller con le parole “Good Night Malaysian three-seven-zero”. Il volo Malaysia Airlines MH370 è diventato il maggior mistero nel trasporto aereo-aviazione commerciale dalla sua scomparsa sugli schermi radar. Cosa è realmente accaduto la notte dell’8 Marzo2104?
L’aeromobile aveva accumulato 7.525 decolli ed altrettanti atterraggi con 53.420 ore di volo complessive.
L’ultima traccia radar di un apparato militare risalirebbe alle ore 02.14 della stessa giornata, in prossimità sud dell’isola di Phuket nello Stretto della Malacca. Lo stesso radar militare riporta una improvvisa-repentina cambio di rotta-prua del velivolo. Qualche investigatore ha sostenuto che, dopo la perdita del contatto-radio, l’aeromobile abbia proseguito il volo per ulteriori sei ore. Con quale rotta-prua e in quale direzione e con quale quota? Le ricerche dei mesi seguenti avrebbero perlustrato, invano, almeno 1.5% della superficie terrestre. Con nessuna traccia della scatola nera-blackbox.
Il 29 Luglio 2015, oltre 12 mesi dopo della scomparsa, alcuni rottami sono stati ritrovati sulla spiaggia dell’Isola St Andre, Reunion. In Ottobre 2016 due parti alari - wing flaps sono stati ritrovate alle isole Mauritius.
Ma quali tesi e teorie si accompagnano all’attuale stasi delle ricerche e ricostruzioni sul mistero del volo MH 370? Dal dirottamento del volo, all’ipotesi di un essere stato colpito da un missile militare, perciò un incidente occasionale e/o un missile lanciato contro un aeromobile commerciale dirottato e fuori controllo. Resta uno scenario prefigurabile anche l’ipotesi di un suicidio premeditato (di un pilota e/o altro soggetto a bordo)?
Le investigazioni sono davvero chiuse? 23 Settembre 2017
Era un velivolo autocostruito. Lo schianto è avvenuto intorno alle 17.30 sotto lo sguardo di testimoni e amici, subito dopo un saluto del pilota agli astanti. L’incidente è stato localizzato pressi dell’aviosuperficie di Quargnento, in strada Croci, dove ha sede una pista per aeromodelli. Il pilota di 59 era socio dell’attività del club di aeromodellisti (Aama - Associazione Aero Modellisti Alessandria) ma era invece decollato dalla pista di Mantovana ed era impegnato in una virata per ritornare all’atterraggio sulla pista di partenza. Quali le cause, per quale ragione sarebbe avvenuto una sorta di perdita di controllo del mezzo, un vento improvviso, un malore del pilota, per un qualche ulteriore fattore umano e/o una piantata motore? 20 Settembre 2017
Una vittima: il pilota. Tutto è avvenuto dopo la fase di decollo dalla pista dell’aeroporto Paolucci di Pavullo nel Frignano, intorno alle 11.00 del mattino di Domenica 17 Settembre. Alcuni testimoni avrebbero riferito di un velivolo sopra le case del centro abitato, impegnato in una condotta “instabile” e, susseguente, tentativo di rientrare all’atterraggio. E’ invece precipitato nell’immediata prossimità della stessa pista. Il pronto intervento dei soccorsi, del personale medico e dei Vigili del Fuoco, non ha potuto che constatare il decesso del pilota di 65anni. 18 Settembre 2017
ANSV ha aperto una inchiesta di sicurezza. L’incidente è avvenuto intorno alle 11.00, in mattinata, in località Riofreddo, frazione di Salussola (Biella). Il Piper A34-200 immatricolato G-STZA, era decollato dall’aviosuperficie di Piovera e diretto all’aeroporto di Biella Cerrione. Il pilota di 70anni è l’unica vittima. Da una prima ricostruzione - grazie alcuni testimoni - il pilota avrebbe cercato un atterraggio di emergenza sulla strada provinciale 416. Il tentativo non sarebbe riuscito per l’impatto con un muretto laterale alla strada, in una condizione meteo di ridotta visibilità. 11 Settembre 2017
ANSV ha aperto l'inchiesta di sicurezza. Il velivolo è precipitato in provincia di Latina mentre era in volo per lezioni di paracadutismo. A bordo dell’aeromobile Cessna C182 P immatricolato I-SCAP, era da poco decollato dall’aviosuperficie di Pontinia (LT) Pegaso Club 2000 con cinque persone. Lo schianto, forse per l’impatto di un cavo dell’alta tensione (ma solo l’inchiesta di sicurezza ANSV lo potrà verificare), dopo l’intervento dei soccorsi, ha evidenziato due casi gravi: il pilota e uno dei paracadutisti in codice rosso. Sono stati ospedalizzati anche gli altri tre componenti del volo, anche se con ferite minori. E’ precipitato dalle parti della Migliara 55, nei pressi della statale Appia – al km 90 – nel Comune di Pontinia tra Sabaudia e Latina. L’intervento dei vigili del fuoco, del personale del 118, dei carabinieri e della polizia è stato tempestivo. 4 Settembre 2017
Illesi il pilota e il passeggero. Tutto è avvenuto poco dopo mezzogiorno di mercoledì 30 Agosto quando un ultraleggero targato tedesco nel corso dell’atterraggio si è “trovato” fuoripista all'aeroporto di Bolzano. La dinamica incidentale ha potuto riscontrare un velivolo inclinato su un lato. E’ stato un cedimento di un semicarrello e/o sprofondato nel terreno. Almeno qualora la corsa di atterraggio sia risultata esterna all’asfalto della pista.
Il velivolo Corvus Phantom RG viene identificato nella categoria ultraleggeri. E’ di ultima generazione ed ha una autonomia di quasi cinque ore alla velocita di crociera di circa 200 KM/ora, carrello retrattile, paracadute balistico, radio aeronautica, transponder ELT e GPS ed è immatricolato D-MDTK. Era decollato dall'aeroporto di Memmingen (Germania). Dopo l’intervento dei soccorsi e dei Vigli del Fuoco il velivolo è stato rimosso e la pista ha potuto essere riaperta al traffico. 31 Agosto 2017
Dalla casistica dell’intenso week-end di voli. L’evento incidentale è stato registrato in prima mattinata, intorno alle 08.00 ed ha coinvolto un cittadino senese di 53 anni, alla guida di un deltaplano a motore. L’area della caduta è quella di Radicofani. Testimoni hanno segnalato l’evento ai vigili del fuoco che sono intervenuti in località Fonte Antese. Il pilota è stato trasportato – con alcune fratture – al policlinico delle Scotte con l'elisoccorso.
I media locali riferiscono come la presenza dei Carabinieri avrebbe permesso di inquadrare la possibile dinamica e causa dell’evento: il deltaplano a motore in volo sulla Val d’Orcia sarebbe improvvisamente precipitato: errore del pilota e/o cause tecniche. 28 Agosto 2017
Solo in FVG, nella giornata, tre eventi incidentali! Il quadro, la casistica incidentale della flotta dei parapendio (ma anche deltaplani e ultraleggeri e droni e altro) non è una analisi di immediata registrazione e verifica. Chi li rileva, chi li denuncia? Quando non avvengono “incidenti” gravi con danni e vittime anche i media “locali” trascurano tali cronache. E’ un dato di fatto inevitabile.
Se la cronaca giornalistica-televisiva-newslocali ad esempio rilanciano la notizia di un parapendista ferito sul versante del monte Boscatz (era decollato dal Monte Stol in Slovenia) e, grazie all’intervento del soccorso alpino e la guardia di finanza di Tolmezzo al lavoro nella zona tra il monte Brancot e Trasaghis – coinvolto il cittadino polacco, G. J. K., con una frattura esposta della tibia, ecco altri due casi nella stessa giornata di Martedì 22 Agosto.
Nello stesso pomeriggio sarebbero state pervenute altre due richieste di soccorso per parapendisti.
Una nella zona di Maniago in Provincia di Pordenone, stavolta nella zona del Monte Valinis. Un testimone visivo avrebbe segnalato la scomparsa tra le alberature di una selvaggia zona boschiva. Una caduta in discesa libera incontrollata che, dopo l’intervento dei soccorsi del CNSAS Maniago e di un l'elicottero ha registrato l’autonoma e indipendente fuoriuscita del parapendista con le attrezzature del volo.
Il secondo “incidente” aggiuntivo era stato segnalato – come il primo dei tre alla stazione del CNSAS di Udine tramite il 112 sloveno, e con l’elicottero della Protezione Civile le ricerche era state inoltrate nella zona tra la il Chiampon e il Gran Monte. Anche in quest’ultimo caso, fortunatamente, l’atterraggio, pur anomalo, non aveva avuto conseguenze per “pilota e vela”. 24 Agosto 2017
Ma quanti sono? Quanti volano? A quanto ammonta la flotta dei parapendio (ma anche dei deltaplani, degli ultraleggeri e dei droni) in Italia? E quanti sono i “piloti” certificati da ENAC per operare su tali mezzi aerei? Comunque la sequenza dei deltaplani in difficoltà in qualche fase del volo e segnalata dai media del Belpaese, appare anomale e, nello stesso tempo, rilevante. Probabilmente, tuttavia, la casistica incidentale è più ampia dei resoconti “giornalistici”. E’ difficile essere documentati e tempestivi nel segnalare le difficoltà che si segnalano in questa genere di spettacolare e appassionante attività di volo. Stavolta l’incidente rimanda all’ennesimo parapendio incastratosi in uno o più alberi. Stavolta il “pilota” è riuscito a liberarsi da solo: è successo in prossimità del Lago del Segrino: illeso il parapendista.
L’evento sarebbe avvenuto intorno alle 12.30 di lunedì 21 agosto, sulla sponda canzese del Lago del Segrino, nell’intorno di un percorso ciclopedonale, sotto gli occhi di numerose persone. Il parapendio precipitato avrebbe perso quota e solo le alberature avrebbero impedito danni maggiori.
I soccorsi Alpini e l’Elisoccorso di Como, oltre ai Vigili del Fuoco di Erba hanno permesso l’assistenza al parapendista bergamasco e il ricovero in ospedale per le analisi di rito. 22 Agosto 2017
Un “incidente-caso” anomalo? Con un pilota e due passeggeri a bordo il Piper PA-28-161 Warrior II era decollato intorno alle 13.00 di domenica 20 Agosto dalla pista dell’aeroporto di Sion nel Vallese – Svizzera. Le condizioni meteo sarebbero state di CAVOK.
Il velivolo aveva per destinazione l’aeroporto di Bienne-Kappelen (LSZP), appartenenza all’aeroclub di Fluggruppe Seeland, immatricolato HB-PTL, si è schiantato in quota, su un valico alpino. Quali siano le cause e le dinamiche che hanno determinato la distruzione del Piper impattato sul Colle del Sanetsch (VS), lo investigherà l’agenzia svizzera Service Suisse d'Enquête de Sécurité (SESE). 21 Agosto 2017
Volava troppo basso per scelta o per problemi aero-tecnici? I soccorsi lo hanno liberato dall’incastro nella tarda mattinata di Giovedì 17 Agosto nella zona di Forni Avoltri in Friuli Venezia Giulia. Il parapendista è rimasto intricato tra i tanti rami di una zona boschiva e la sua vela, probabilmente, ha anche impedito di liberarsi autonomamente. La vela sarebbe stata separata dal “pilota” - che non avrebbe riportato ferite rilevanti – dalle squadre dei soccorsi del Cnsas e dai militari del Sagf della Guardia di finanza di Tolmezzo. Il recupero sarebbe avvenuto con un verricello per sbarcare tecnici e soccorritori che poi hanno separato l’incolume uomo dai rami e dalle funi. Il parapendista impigliato era stato avvistato solo dall'elicottero del 118 che aveva identificato principalmente la vela tra i boschi localizzati in una zona ripida tra Forni Avoltri e Malga Bordaglia. Quale la causa? Errore umano e/o contrattempi tecnici? A chi spetta l’ardua investigazione? 19 Agosto 2017
Il 14 e 15 Agosto: ma chi investiga sulle cause e conseguenze? Il primo incidente è avvenuto intorno alle 16.45 di lunedì 14 Agosto nel corso di una serie di manovre di volo a San Liberato in provincia di Macerata. E’ sempre difficoltoso descrivere l’evento e inquadrarlo senza conoscere la situazione meteo, l’esperienza del pilota ai comandi e l’eventualità di un qualche fattore tecnico scatenante una situazione di volo “fuori controllo”.
Le poche note di cronaca riportate dai media locali riferiscono di un’improvvisa perdita di quota del parapendio – c’erano testimoni oculari? – e schianto in una boscaglia nota nel sentiero del “del Capretto”, nel territorio di San Ginesio. Solo traumi e lesioni per un 48enne subito soccorso dal 118, i vigili del fuoco e dal soccorso alpino. Con trasferimento in eliambulanza all'ospedale di Torrette.
Il secondo incidente in provincia di Bolzano martedì 15 Agosto. Stavolta tutto sarebbe avvenuto nella fase di in-volo. Per qualche ragione riconducibile al solito meteo-human factor e inconveniente tecnico, il parapendio sarebbe impattato a terra. Al suolo, poco dopo le otto del mattino nelle vicinanze del rifugio Cremona alla Stua, nelle vicinanze del lago della Stua, ad una altezza di circa 2.400 metri. La persona ai comandi, prontamente soccorsa, scrivono i media, dal Soccorso alpino ed è stato trasportato all'ospedale di Vipiteno dall'elicottero dell'Aiut Alpin. Le condizioni non del ricoverato non sarebbero state ritenute gravi. Dopo questa ennesima segnalazione occorrerebbe interrogarsi su quanti – nel corso di 12 mesi ad esempio - siano tali incidenti, inconvenienti gravi e inconvenienti: chi dispone di un qualche database a riguardo? 16 Agosto 2017
Incidente di domenica 13 Agosto 2017: ma chi indaga? Stavolta il parapendio era partito dalla Slovenia ed è precipitato in località Montemaggiore-Taipana in provincia di Udine. Volava in un gruppo di parapendio per un'escursione da Caporetto, quando intorno alle ore 15.30 la sua vela – testimoniano gli amici – si sarebbe avvitata con la conseguente perdita di controllo del mezzo e un verticale schianto sparendo dalla vista dei restanti “volanti”. L’impatto con il suolo-zona collinare sarebbe avvenuto in uno spazio intenso e vasta e alta vegetazione-boschiva.
I soccorsi – prontamente interventi – non hanno che potuto accertare, dopo aver calato con un verricello un medico nella zona impervia - il decesso del 55enne di nazionalità inglese.
Il recupero del “parapendio” schiantato potrebbe evidenziare la causa dell’anomalia intervenuta. E’ stato un errore umano, un inconveniente tecnico e/o un effetto della situazione meteo contingente? Anche in questa circostanza diventa indispensabile l’intervento di un qualche investigatore qualificato nell’ambito di specifiche autorità “aeronautiche” italiane e, qualora il parapendio risultasse “immatricolato” UK o altro, anche a livello internazionale. 15 Agosto 2017
Stavolta i due occupanti si salvano con i paracadute. Era decollato da una aviosuperficie localizzata a Benevento (dalla pista di contrada Olivola?) ed è precipitato nella zona di Cassano allo Jonio, tra Lauropoli e Sibari. In provincia di Cosenza. Un qualche avaria e/o malfunzionamento al velivolo e/o al propulsore avrebbe indotto – per difficoltà nel controllo del mezzo – le due persone a bordo a lanciarsi con i paracadute. Incolumi il pilota e l’altro passeggero, praticamente una carcassa l’aeromobile schiantatosi a terra. Le note dei media locali riferiscono anche di condizioni meteo con vento a raffiche quando l’ultraleggero si è schiantato a terra. Sull’incidente – almeno al momento – è stata informata la Procura della Repubblica di Castrovillari, che dovrebbe aprire una inchiesta. L’evento incidentale, tuttavia, avrebbe bisogno di un qualche indagine tecnica svolta da esperti, di investigatori di ANSV, ENAC e/o esperti di Aviazione Generale. 14 Agosto 2017
Grave un 46enne, immediatamente ospedalizzato con un elicottero. Errore umano e/o inconveniente riconducibile al mezzo-aereo? Gli interrogativi prima o poi dovrebbero essere svelati da una qualche indagine specifica su questo evento e, magari, esteso alla casistica più ampia dell’incidentalità del volo libero “minore” (deltaplani, ultraleggeri in genere). Ma chi spetta tale compito? Quale organismo tecnico è stato deputato ufficialmente a tale compito?
Questo ultimo incidente noto (quanti altri avvengono senza l’intervento dei soccorsi e si risolvono con qualche ammaccatura del volante e non diventano cronaca giornalistica?) è avvenuto intorno alle 17.00 di martedì 8 Agosto in località Cioss, localizzata lungo un sentiero che parte dal centro di Vedeseta – in provincia di Bergamo – finendo la corsa-volo su una pianta di noce. La vittima, ferita grave, che è stata rianimata, volava con altri tre parapendio stava planando nei prati sottostanti a Vedeseta, era l’ultimo nella sequenza delle manovre.
Alcune testimonianze sostengono d’aver percepito un rumore intenso e di aver visto il parapendio-vela avvitarsi, sfiorando alcune alberature sbattendo su una ultima. L’area è caratterizzata da vasti prati, boschi e alberi da frutto, con vari torrenti e ruscelli – quali il Chignolo e il Bordesigli – e l’intervento dei soccorsi – pur rapidi con un elicottero – via terra con una squadra della Croce Rossa è avvenuto solo con l’utilizzo di una mulattiera. 9 Agosto 2017
L’incidente domenica 6 Agosto 2017. L’evento è occorso è del pomeriggio quando un parapendio si sarebbe avvitato e precipitato sul monte Cucco, nel Perugino in Umbria. L’impatto con il terreno sarebbe stato violento e, un 54enne di Biella ma residente da anni a Senigallia, la vittima non avrebbe avuto scampo. La velocità dello schianto sarebbe stata la causa prima della morte. L’intervento dei soccorsi, nelle vicinanze di un’area boschiva, tra Pian delle Macinare e Monte Le Gronde, non ha, quindi, che potuto registrare la tragedia. Alcuni testimoni avrebbero confermato una manovra incontrollata a causa dell’intrecciarsi della vela. Quale la causa iniziale: un errore umano e/o un guasto tecnico sopportato dal mezzo? Chi indaga? 8 Agosto 2017
Salvi, il pilota e il passeggero. L’incidente è avvenuto sabato 5 Agosto, nel pomeriggio intorno alle 17.00. L’ultraleggero sarebbe precipitato in località tra Angolo Terme e Borno, nella Valcamonica i provincia di Brescia. I due occupanti di 54 anni era decollati da una vicina aviosuperficie e – riportano le poche notizie disponibili – un cedimento e/o avaria del propulsore e/o spegnimento avrebbe costretto il velivolo ad un’atterraggio forzato-fuoricampo. Il rapido intervento dei soccorritori giunti in località Prave ha consentito l’estrazione dei due occupanti dalla carcassa del velivolo. Solo uno dei due sarebbe stato ospedalizzato con ferite minori alla testa e alle gambe. 7 Agosto 2017
Della serie incidente estivo-balneare. E’ accaduto nel pomeriggio di mercoledì 2 Agosto sulla spiaggia di São João da Caparica, Portogallo. Il Cessna 152, immatricolato CS-AVA, velivolo da turismo in fase di addestramento con pilota e allievo sarebbe stato costretto ad un atterraggio di emergenza lungo una delle spiagge nell’intorno di Lisbona. L’impatto con il terreno sabbioso ha causato due vittime, un uomo di 50 anni e una bimba di otto.
I due occupanti del velivolo, invece, sono risultati indenni. Il percorso verso terra del C-152, con una fase di lungo basso sorvolo, prima di toccare la sabbia, aveva creato scompiglio e un fuggi fuggi tra gli affollati bagnanti-villeggianti. Le ragioni dell’atterraggio “fuori-campo” non sono ancora note: errore del giovane allievo e/o un qualche avaria ai comandi di volo e/o guasto motore? 4 Agosto 2017
Belluno, parapendio su un passeggero di una seggiovia. Se un fortunoso volo è finito sui cavi, appeso a testa in giù di una seggiovia/funivia sabato 29 Luglio, comunque incolume e senza gravi danni, a Gemona del Friuli dal 16 al 22 luglio si è svolto il Campionato Italiano. La manifestazione, organizzata da Volo Libero Friuli, dopo il la Paragliding World Cup del 2016 ha messo in campo voli su voli per l’aggiudicazione del primato italiano.
Come spesso accade se da un lato si manifesta una organizzazione accurata e un sistema di controlli, procedure e verifiche puntuali, con “piloti” professionalizzati, talvolta accade che la passione individuale ed una certa qual carenza nell’organizzazione del volo e della operazione da sviluppare, nel contesto geografico e meteo designato, ecco un qualche “incidente”.
Come evitare che l’incidentalità “occasionale” e/o contingente risulti casisticamente in riduzione se non irrilevante? Nelle scorse giornate due parapendisti, nella zona di Gemona-Taipana i Friuli sono entrambi finiti in ospedale. Uno che in un volo in coppia proveniente dalla limitrofa Slovenia ha perso il controllo ed è finito a terra nella zona di Campo di Bonis, con pochi danni. Tutto sarebbe avvenuto intorno alle 15.00 del 31 Luglio, avrebbe evitato alberature nello schianto finale e con alcune fratture conclusive e, in seguito, trasportato nell’ospedale più vicino (Udine).
Negli stessi frangenti un parapendista polacco è stato soccorso in prossimità dell’abitato di Montemaggiore, presso il Gran Monte. Avrebbe malpianificato la traiettoria di atterraggio, trovandosi troppo basso sotto la piana – più elevata – dove concludere il volo.
In pochi giorni – con condizioni meteo favorevoli e una adeguata organizzazione - il campionato italiano svoltosi sui cieli del Friuli hanno assicurato un’attività percorsa su 33 mila chilometri, con 1280 decolli e 207 arrivi + atterraggi. Con “incidenti” minori: due partecipanti hanno chiuso il volo su qualche alberatura.
I decolli della settimana di gara sono partiti dalla cima del monte Cuarnan, volando su una zona confinaria con la Slovenia al Friuli occidentale al confine con l'Austria. Gli atterraggi sono stati localizzati nella zona di Gemona del Friuli e Bordano e di Cercivento in Carnia. 3 Agosto 2017
Poche notizie anche su quest’ultimo evento incidentale! L’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 13.30. Dopo aver decollato dal campo volo di Collegno (TO) un velivolo (ultraleggero e/o di aviazione generale) di “immatricolazione” francese con 4/5 occupanti sarebbe precipitato nella zona di Scale del Moncenisio, ad una altitudine di circa 1900 metri. Negli spazi prossimi alla Diga. L’area è di confine tra Italia e Francia e gli interventi di soccorso hanno coinvolto i servizi italiani. I soccorsi della Centrale Operativa del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS Piemonte) e l’eliambulanza 118 di stanza a Torino avrebbero identificato quattro persone di nazionalità francese, due delle quali feriti gravi. I media non riferiscono – dopo averne segnalato l’esistenza – sul quinto passeggero. Non è nota la destinazione del volo, se era un giro turistico in quota e rientro e/o atterraggio su una pista oltr’Alpe. 2 Agosto 2017
Un incidente inevitabile e quasi “standard” in birdstrike-zone. E’ accaduto nella pista dell’isola di San Tomè sabato 29 Luglio. Un Antonov 74TK-100, velivolo cargo, con due piloti a bordo, aeromobile con una attività di servizio di 24 anni era nella fase di accelerazione in pista, intorno alle ore 09.10 locali, con buona visibilità e condizioni meteo, quando il propulsore di destra ha subito una ingestione di uccelli.
Il blocco immediato della spinta ha motivato l’immediata procedura di arresto del decollo. Causa l’elevata velocità raggiunta e una pista di volo relativamente ridotta (2190 metri) il bimotore è finito lungo, oltre la fine pista. L’aeromobile ha registrato danni sostanziali, non riparabili e i due membri dell’equipaggio hanno, comunque, evacuato indenni. La pista non era attrezzata con spazi di RESA (Runway End Safety Area) adeguati e tantomeno di spazi EMAS - Engineered Materials Arresting System - all'estremità della testate di pista. 31 Luglio 2017
E’ sempre tempo di vele e voli, non solo di campionati italiani dell'Italian Open 2017. La zona dei decolli è nella zona di Gemona del Friuli. Nel periodo dal 16 al 22 di Luglio 2017 è diventata sede di addestramenti e voli prova mentre la competizione, le gare e le manifestazione partono/partiranno dal Monte Cuarnan.
I partecipanti sono numerosi. Ben 170 pre-iscrizioni dei quali almeno 70 italiani.
Nelle stesse giornate ecco, tuttavia, un cittadino australiano di 50 anni di origine turca, un parapendista impegnato nelle gare di coppa nel volo tra Gemona e Cercivento, sarebbe finito ”fuorizona” a Paluzza e soccorso dal Cnsas di di Forni Avoltri. La sua vela in comune di Paluzza, in località "Picigjel" a quota 850 metri e il “volante” appeso ad una betulla, incolume, a circa cinque metri d'altezza dal terreno.
Fuori da questa zona di lanci un altro parapendio è invece precipita sui cavi della corrente , nel pomeriggio di domenica 16 Luglio, intorno alle cinque, a via Caose a Borso del Grappa. Illeso il pilota del mezzo.
Estesamente frantumati i cavi della corrente elettrica, tranciandone tre, determinando un black-out. I soccorsi hanno fatto staccare l’alimentazione Enel per liberare il pilota.
La sua vela, prima di incastrarsi tra i cavi in fase di atterraggio, ne ha tranciati di netto tre, generando il black out della linea dell’illuminazione
Lo scorso mese di Giugno, il 22, un parapendio sui cavi della tensione elettrica: salvato 22 giugno 2017 a Pugnano di San Giuliano Terme – Pisa. La squadra dei vigili del fuoco e il nucleo speleo-alpinistico-fluviale, dopo la disattivazione Enel della linea elettrica ha permesso di soccorrere il “volante” , residente a Calci.
A Gennaio 2017 era stato registrato un caso precedente. In quella occasione il parapendio incastrato tra i cavi elettrici aveva causato ustioni il pilota. Era la zona di S. Floriano, a Marostica in via Prai. Un parapendista lanciatosi dalla zona di Rubbio e nell’operazione di atterraggio su un terreno distante 500 metri è rimasto agganciato ai fili a bassa tensione, ad una altezza di circa sei metri dal suolo. Era stata innescata l’interruzione dell’energia elettrica nella zona e sono l’intervento dei tecnici dell’Enel ha ripristinato l’erogazione dell’energia. 20 Luglio 2017
Un ultraleggero, un velivolo per lanci e un aliante. L’aliante era decollato in mattinata dall’aeroporto transalpino di Serre La Batie ed è precipitato tra i monti di Italia e Francia sopra la Val De Prés, il pilota è la sola vittima. Partito dall’aeroporto francese di Serre La Batie in mattinata è precipitato sul versante di Névache. L’elicottero di soccorso lo ha identificato il rottame e il pilota ancora allacciato, erano le 15.30 del pomeriggio.
Il secondo incidente rimanda al decollo di aereo impiegato per il lancio di paracadutisti sportivi . Con cinque persone a bordo, pilota incluso, è precipitato dopo la corsa di decollo, nella fase di in-volo dall'aviosuperficie Porta della Maremma di Cecina. Una immediata perdita di quota (stallo?) e, probabilmente, nel tentativo del pilota di evitare ostacoli, edificazioni e altro il velivolo ha completato la sua dinamica in un terreno circostante. I quattro “paracadutisti” sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo mentre il pilota è rimasto incastrato nella carlinga. Avrebbe riportato un forte trauma cranico ed è stato ricoverato con l'elicottero Pegaso all'ospedale Cisanello di Pisa.
Il terzo incidente ha invece causato due vittime, entrambi gli occupanti dell’ultraleggero.
Era partito da Verona nella stessa mattinata di sabato 15 Luglio ed si è schiantato in Sardegna nella Gallura.
La tragedia sarebbe sta probabilmente causato da una avaria al propulsore – quali le ragioni? - intorno alle 12.00 in località Li Balzaghi, tra Trinità d'Agultu e Vignola. L’aeroporto di arrivo era l'aviosuperficie di Costa Paradiso. Un secondo ultraleggero che volava “in coppia” avrebbe assistito impotente alle ultime manovre – tra le quali la discesa-precipitato in vite? - prima dello schianto. 17 Luglio 2017
E’ successo venerdì 7 Luglio, quattro velivoli erano allineati per decollare dall’aeroporto San Francisco International. L’inchiesta sull’aeromobile Airbus 320 Air Canada 759 proveniente da Toronto (Canada) autorizzato all’atterraggio sulla pista 28R, quando in corto finale in condizioni meteo di oltre nove km di visibilità, un pilota dei quattro velivoli in attesa di decollare dalla stessa pista, erano con passeggeri a bordo sulla parallela via di rullaggio, ha comunicato alla torre di controllo che l’Air Canada sembrava intenzionato ad atterrare sullo stesso raccordo.
A quel punto la “torre” obbligata l’Airbus 320 alla riattaccata che veniva eseguita sorvolando i sono quattro aerei di linea con un migliaio di passeggeri e migliaia di kg di carburante. Era un Boeing-787/9 Dreamliner della United Airlines con destinazione Singapore, un altro con meta l’Australia, un A-340/300 della Philippine Airlines per Manila (Filippine) e, infine un Boeing-737/900 United USA.
Altre due inchieste, rispettivamente della Transportation Safety Board del Canada e del National Trasportation Safety Board USA, dovranno capire quanto accaduto e quali le possibili cause.
L’orario di quello che negli Usa hanno descritto “Close to the greatest aviation disaster in history” era 08.50 del mattino - ore locali – e il volo Air Canada 759 aveva 135 passeggeri a bordo.
La taxiway e/o di di rullaggio è laterale di circa 150 metri alla pista 28 destra e l’incomprensione e/o allineamento errato è difficilmente riconducibile ad una sorta di human factors.
Per la U.S. Federal Aviation Administration il pilota, anche se l’equipaggio è di due piloti, “inadvertently” lined up for a taxiway that runs parallel to the runway instead — where there were four aircraft waiting to take off,
è, problematico, inquadrare l’analisi al solo “pilotaggio” del velivolo.
L’ Airbus A320, dopo la riattaccata, è quindi atterrato: “landed without incident” al secondo avvicinamento con atterraggio regolare. 13 Luglio 2017
A Pisa le vittime furono cinque, 16 invece i marines negli USA. L’incidente capitato al volo militare è avvenuto intorno alle 16.00 (ora locale) in Mississippi - USA, di lunedì 10 Luglio. Come spesso accade le prime notizie sono scarne. Un testimone avrebbe riferito di una esplosione in volo, un boato (un motore in fiamme?), un aeromobile senza controllo in discesa e conseguente schianto. La localizzazione dell’impatto al suolo è a circa 160 km a nord della città di Jackson e l’aeromobile da trasporto della Marine Air Corps si sarebbe disintegrato nell’impatto in terreni coltivati a soia. I rottami del velivolo sarebbero sparsi in un raggio di 5 miglia.
Era decollato da Memphis (USA). La versione KC-130 della serie C-130 Hercules della Lockheed, con quattro propulsori turboelica è solitamente impiegato per il trasporto di carburante, rifornimento in volo e il lancio di paracadutisti e aviolancio in genere. Un velivolo similare dell’Aeronautica Militare Italiana era precipitato, finendo fuoripista nella fase di decollo, dalla pista dell’aeroporto di Pisa.
Era un volo di addestramento della 46° Aerobrigata e il C-130 si era schiantato sulla laterale via ferroviaria in località Le Rene, vicino a Coltano. Caduto sulla linea ferroviaria Pisa-Collesalvetti-Cecina i rottami erano sparsi in circa 150 metri. Non siamo a conoscenza di un Report conclusivo sulla tragedia del 23 novembre 2009. 12 Luglio 2017
La vittima aveva 43 anni. Era un deltaplano a motore e/o altro? E’ catalogabile come ultraleggero? Il pilota è la sola vittima dell’incidente occorso intorno alle ore 10.00 nel territorio di Caiazzo nell’Alto Casertano. L’impatto è avvenuto in aperta campagna dove era in volo dopo la partenza dal Club Rains nella Piana di Monte Verna, almeno questo è quanto riportano alcuni media locali. Come spesso accade la dinamica dell’incidente non è nota, e, probabilmente, di difficile accertamento. Lo schianto con il terreno – avrebbero rivelato alcuni testimonianze – sarebbe avvenuto all’improvviso quando la quota di volo non era, comunque, elevata. 11 Luglio 2017
Due le vittime del biposto. L’incidente sarebbe avvenuto nella mattinata di mercoledì 5 Luglio e sarebbe stato osservato mentre il velivolo entrava nell’acqua del mare prospiciente la spiaggia di Portoscuso, sulla costa sud occidentale della Sardegna. La coppia a bordo, un uomo e una donna erano decollati dal campo volo di Ussana tra le 8 e le 8.30 e dopo circa mezzora, a seguito dell’avvistamento sono stati allertati i soccorsi per l’emergenza e l’allarme. In seguito la Guardia costiera di Cagliari avrebbe individuato la posizione dell’ultraleggero ad una distanza di qualche centinaio di metri dalla spiaggia di di Punta S'Aliga. Non è stata avanzata nessuna ipotesi sulle cause, sull’origine dell’incidente. Le condizioni meteo non sarebbero state determinanti. 6 Luglio 2017
Ancora un incidente di Aviazione Generale: stavolta non nel week-end. Dopo numerose ore dall’accaduto e dal soccorso sono ancora poche le notizie sull’aereo da turismo precipitato, nella mattinata di lunedì 26 Giugno, nella zona del Mont Mars, tra la Valle d’Aosta e il Piemonte. Il velivolo dovrebbe essere un Cessna e i due occupanti della carcassa sarebbero stati liberati solo all’arrivo dell’elicottero dei soccorsi. Il pilota e il passeggero estratti, dopo essere stati ricoverati all’ospedale di Biella e visitati, con lievi ferite, sarebbero stati lasciati liberi di rientrare alle rispettive abitazioni.
Quali le cause dell’impatto e/o atterraggio “forzato” e/o di emergenza in prossimità di una area boschiva nel comune di Sordevolo (Biella)? Il velivolo partito dalla pista di Valbrembo (Bergamo) era diretto all'aeroporto Gex di Saint-Christophe.
L'intervento dei soccorritori – da chi chiamati? – ha consentito l’estrazione dei due occupanti dopo che sulla zona il maltempo e la bassa visibilità si sarebbero risolti. Al momento non si hanno altre notizie e anche ANSV non ha emanato un comunicato specifico sull’incidente. 27 Giugno 2017
Nell’aerobase friulana è tempo di esercitazioni interforze. Tutti salvi anche se dopo un grosso spavento e un atterraggio di emergenza fuoricampo per un principio di incendio al propulsore.
L’elicottero militare coinvolto è dell’Esercito polacco e nel corso d operazioni addestrative – dopo il decollo dall’aerobase di Rivolto in provincia di Udine – è atterrato in un prato nel primo pomeriggio in una zona veneta, tra Camposampiero e Massanzago nel padovano. Gli occupanti del mezzo, 5 militari polacchi e un francese, sono rapidamente sbarcati in emergenza dopo un atterraggio forzato – in un terreno coltivato - risultato assai pesante. La località del violento atterraggio sarebbe via Arzaroni, nei pressi di alcune edificazioni. Dopo lo schianto sul terreno l’elicottero modello W3 Sokol di fabbricazione polacca, avrebbe preso fuoco e sarebbe anche esploso e solo l’intervento dei pompieri avrebbe consentito lo spegnimento.
L’elicottero militare in esercitazione volava in formazione con altri mezzi e la prima segnalazione dell’incendio ad una turbina sarebbe stata comunicata da parte degli altri piloti in volo. 23 Giugno 2017
Il velivolo non sarebbe, comunque, italiano. E’ Estate e gli incendi si manifestano in ogni dove. In Italia e anche in Portogallo e altrove. Se nel pomeriggio di martedì 20 giugno un incendio di vaste proporzioni è divampato in una vasta zona boschiva – intorno alle 14.30 – in località Fontecorniale, nel comune di Colli al Metauro (ex Serrungarina) e l’intervento antiincendio dei responsabili di Fano, Pesaro, Urbino, anche con i Canadair ha circoscritto e quasi estinto le fiamme con successo. Non altrettanto è avvenuto in Portogallo , dove a seguito del massivo incendio dei giorni scorsi sono intervenuti anche Canadair italiani, uno di questi aeromobili, anche questo un Canadair impegnato nella zona di Pedrogao è precipitato. L’aeromobile interessato apparterebbe alla flotta di supporto spagnolo, anche se altre notizie sostengono che il velivolo sia portoghese.
L’impegno antincendio di quello che sembrerebbe uno dei maggiori incendio mai avvenuti in Portogallo è stato sostenuto da numerosi Paesi Europei non sarebbe ancora completamente sotto controllo, soprattutto quello divampato nella zona di Gois, a circa 20 km da Petroga. In azione sarebbero oltre 1.200 pompieri e nove mezzi aerei in loco. Nel Portogallo centrale. Altre 800 persone con altri quattro Canadair si sono aggiunti e la situazione, tuttavia, non sarebbe ancora risolta.
Nella giornata del 19 giugno 2017 i due Canadair CL 145 italiani sono atterrati a Valencia, in Spagna, altri due Canadair CL 415 del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Can 13 e Can 28 decollati da Ciampino si sono recati direttamente in Portogallo, a Montereal, per interventi nelle regioni di Braganca, Lisboa, Setubal, e Santarem. 21 Giugno 2017
L’incidente è avvenuto sabato scorso nel Veneziano. La località dello schianto al suolo dell’elicottero ultraleggero si è verificato a Santa Maria di Sala, nella mattinata, nei pressi del campo di volo e la dinamica incidentale, come spesso accade, non è solo in ricostruzione ma si presenta alquanto complicata.
Quale la causa e/o le concause che hanno determinato la distruzione del velivolo dal cui abitacolo è stato estratto il pilota di 59anni e in gravi condizioni. Elitrasportato al vicino ospedale di Mestre, ancora cosciente, anche se con diversi traumi. L’impatto al suolo è avvenuto in prossimità di villa Farsetti, dove da una aviosuperficie di 400 metri di lunghezza dove gli amanti del volo svolgono la loro attività. Una scuola di volo VDS Volo Motore, corsi per deltaplano a motore, ultraleggeri ed elicotteri. L’elicottero ultraleggero, probabilmente, auto-costruito, precipitato, sarebbe stato impegnato nella fase di atterraggio. Inizialmente l’evento sarebbe stato identificato come un atterraggio “pesante”. 14 Giugno 2017
Entrambi nella Regione Piemonte. Il primo è occorso nel pomeriggio di sabato 10 Giugno e ha coinvolto l’aliante Glasflügel H.303 Mosquito -marche I-VIUS. Il velivolo si sarebbe schiantato su una parete rocciosa in alta Valsesia, a Riva Valdobbia, nel Vercellese. Stava sorvolando la Punta delle Pile a monte dell’Alpe Rissuolo, quando, avrebbero riportato testimoni, avrebbe iniziato a perdere quota: come se fosse fuori controllo. La carcassa e i resti dell’aliante sarebbero stati – in seguito – recuperati ad una altezza di 2200 metri, anche se l’impatto sarebbe avvenuto ad una quota più elevata. La 43enne vittima, unico occupante, sarebbe stata balzata fuori, lontano, aveva circa venti anni di esperienza specifica. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un'inchiesta di sicurezza.
Il secondo incidente è invece di domenica 11 Giugno intorno alle 14:35 a Novi Ligure, in provincia di Alessandria. Ha riguardato un aliante storico degli anni ’50 in volo per partecipare ad un raduno di velivoli d’epoca. Da poco decollato dalla pista dell'aeroporto "E. Mossi", trainato in quota quando il pilota tedesco di 78 anni avrebbe assistito al distacco di una delle due ali del Jacobs DFS 108-70 Olympia-Meise con marche D-1420. Senza controllo l’aliante sarebbe precipitato, con altri pezzi che si staccavano, schiantandosi sul binario di una rete ferroviaria, tra alcune case. Unica vittima il pilota, nessuna conseguenza per gli abitanti dei caseggiati sfiorati e/o colpiti. Anche in questa circostanza l’ANSV ha aperto l’inchiesta di competenza. 13 Giugno 2017
Quanti altri lanci aveva già fatto? Quali corsi ed esperienza aveva maturato? E’ stato recuperato nella giornata di sabato 10 Giugno sul monte Cjampon in Friuli Venezia Giulia ad una altezza di circa 1500 metri.
Il cinquantatrenne parapendista è stato localizzato nel corso delle ricerche, avviate dopo che un suo amico aveva segnalato il suo ritardo all’atterraggio, grazie al GPS di cui era equipaggiato.
Il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Tolmezzo era intervenuta in serata, intorno alle 20.00, in una giornata splendida, soleggiaata e con gran visibilità e senza venti significativi. Non ci sarebbe stato alcun testimone dell’evento e la ricostruzione della dinamica incidentale risulterà difficile e complicata.
Anche gli uomini del Cnsas di Gemona (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico FVG) e il 118 sono inizialmente mobilitati nelle ricerche, subito risolte con il segnale costante e continua emanato dal GPS. Il lancio del parapendio sarebbe avvenuto dal prospiciente monte Cuarnan. 12 Giugno 2017
L’incidente a circa 700 km dal “buco nero” del Boeing 777-200ER della Malaysia Airlines con 239 vittime. Il quadrimotore Shaanxi Y-8-200F, immatricolato 5820, velivolo militare delle forze aeree del Myanmar, avrebbe impattato il mare durante la tratta tra Myeik e Yangon (Rangoon) in Birmania. L’ultimo contatto radio sarebbe avvenuto a circa 20 miglia ad ovest di Dawei, alle ore 13.35 locali, circa 30 minuti dal decollo ad una quota di circa 180 FL (18 milapiedi) mentre volava lungo la costa nel contempo scompariva dai radar di controllo dell’ATC. Le condizioni meteo erano nuvolose e con pioggia, ma non severe e/o critiche. Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 2016, Y-8 di produzione cinese e derivato dal Antonov A12 e aveva cumulato solo 809 ore di volo in totale.
Almeno 35 corpi sarebbero stati recuperati dai soccorsi da una nave della Marina della Birmania e da alcuni pescatori a largo delle acque di Myanmar, Mar delle Andamane a ovest della città di Laung Lone. Il quadrimotore a turboelica aveva a bordo 122 persone, tra di questi 5 militari, 58 familiari adulti, 15 bambini e 14 membri dell’equipaggio. 9 Giugno 2017
Nessuna conseguenza per aeromobile e passeggeri: perché è aeroporto safe! E’ accaduto in USA, al San Antonio International Airport. Il volo 2214 della American Airlines nella fase di decelerazione successiva ad un abort-take-off, ovvero uno stop take-off, è finito con un fuoripista finale.
La destinazione era Dallas - Fort Worth, in Texas-USA, non il fuoripista, lungo e lateralmente lo scorso sabato 3 Giugno 2017. L’incidente è avvenuto intorno alle 09.32 a.m. locali sulla pista 13 Destra e non si è registrato alcun danno e/o inconveniente tra i sei membri di equipaggio e 38 passeggeri imbarcati quando le ruote del carrello anteriore e principale si sono arrestate nel soffice terreno erboso: lateralmente alla stessa pista. L’arresto nella turbinosa dinamica di decelerazione del velivolo è avvenuto a circa 300 metri di distanza dal manto asfaltato. Anche i danni ai carrelli sono risultati minori. I passeggeri hanno abbandonato il velivolo con l’ausilio delle scalette. La pista è rimasta chiusa per diverse ore prima del ripristino della sua piena operatività.
Ma perché quindi segnalare questo incidente-inconveniente minore?
La ragione è assai semplice e rimanda alle dimensioni di una infrastruttura aeroportuale, all’ampiezza dello stesso sedime, alle conformità delle piste, la loro lunghezza e alle distanze oltre le testate e laterali.
Un sistema piste, raccordi, RESA, Strip Area, CGA, EMAS non sempre disponibile-registrabile su tantissimi scali aerei, anche in Europa. Anche qualora tali aeroporti dispongano della “Certificazione” ufficiale che è tutto in regola.
Qual è la situazione del Belpaese? Una simile dinamica di fuoripista quali ripercussioni avrebbe determinato nelle piste senza rullaggi o con raccordi di rullaggio troppo ravvicinati e/o piazzali di sosta-parcheggio aeromobili a ridosso delle stesse e/o in prossimità di terminal passeggeri e/o serbatoi di carburante avio e/o torri di controllo? 6 Giugno 2017
Quale “organismo aeronautico” indagherà? Ma, probabilmente, sarà un esclusivo dato della cronaca giornalistica e dei media del 4 Giugno 2017 anche quanto riguarda un “contesto aeronautico e di volo”.
Chi indagherà allora su quanto è avvenuto a San Marco, sul tragico incidente nella zona dell'aviosuperficie di San Tommaso alle Paludi a Fermo nelle Marche? La vittima è un appassionato di 55 anni precipitato al suolo dopo che il velivolo della manovra per il raggiungimento della quota ottimale per il lancio era decollato dalla stessa aviosuperficie: lo schianto verticale si è verificato in prossimità, nell'area del nuovo depuratore di San Marco alle Paludi..
La dinamica dell’incidente e l’analisi degli eventi e delle operazioni che hanno preceduto l’imbarco ed il volo saranno sicuramente sottoposti a un “report specifico”. Chi cura questa tipologia di statistiche incidentali? Oltre alla Magistratura ordinaria, quale “ente” preposto dovrà intervenire? 5 Giugno 2017
Stavolta e accaduto ad Opedaletti in Liguria. Lo scenario è quello di un evento che potrebbe essere classificato come “incidente”, ma quali sono invece i cosiddetti inconvenienti gravi e semplici inconvenienti e quale autorità e/o soggetto è deputato a registrarli, innanzi tutto, ed a completare un database specifico? E chi deve intervenire per evitarne la ripetizione? A varare misure precauzionali e un addestramento specifico?
Nella circostanza un parapendio in difficoltà, stava precipitando e la vela del parapendio vibrava senza controllo quando alcuni osservatori hanno segnalato al 118. Da Cuneo nella giornata di domenica 28 Maggio, poco prima di mezzogiorno è decollato un elicottero dei soccorsi. Il pilota del deltaplano, un cinquantaduenne, di Arma di Taggia (Imperia), volava sulla dorsale del Montemoro, dietro la zona di Ospedaletti, fra Sanremo e Bordighera. L’elicottero ha potuto recuperare il ferito e trasferirlo, dopo il trasbordo, in un mezzo terrestre nell’ospedale di "Santa Corona" di Pietra Ligure. Sono stati rilevati traumi ad una spalla ed alle gambe.
Parapendio: consigli utili in caso di incidente
Dal web specifico ecco, comunque, alcuni consigli utili per il parapendio in caso di intervento dell’elisoccorso:
1. interrompere i decolli;
2. in volo allontanarsi di almeno 2km dal luogo dell’evento e lasciare spazio di manovra all’elicottero;
3. avvertire dell’emergenza gli altri piloti via radio o “facendo le orecchie alla vela”;
4. evitare di volare dove è passato l’elicottero, la turbolenza di scia permane per alcuni minuti;
5. in presenza dell’elicottero nella zona di atterraggio, cercare un’alternativa e atterrare il più lontano possibile. 31 Maggio 2017
E’ accaduto in località Tezze sul Brenta. Al solito sulle cause dello schianto con il suolo e successivo rapido incendio del velivolo qualcuno dovrà indagare e riferire. Succederà, ne sapremo qualcosa? Al momento le notizie riguardano il decesso del “pilota” di 67 anni, l’ora delle evento incidentale, 11 di domenica 28 Maggio e la località: una zona presso il fiume Brenta, in provincia di Vicenza.
L’intervento dei soccorsi e dei Vigli del Fuoco non ha potuto che constatare una circostanza tragica e irrimediabile e spegnere le fiamme innescate. L’informativa di un volo da una pista-aviosuperficie limitrofa e il sorvolo della propria abitazione non aggiunge, purtroppo, nulla di significativo.
Piuttosto ripropone uno scenario classico e statisticamente ripetitivo. L’origine, le cause potrebbero ricondurre ad un human factor, un malore e/o un qualche malfunzionamento avaria tecnica con una ipotesi di atterraggio di emergenza in una zona praticabile non è che un tentativo di ricercare una qualche ricostruzione della dinamica finale del volo. 29 Maggio 2017
E’ accaduto domenica 21 maggio 2017. Un milanese (Peschiera Borromeo) di 57 anni è la vittima di un volo che gli era abituale. Il parapendio senza controllo per una qualche anomalia tecnica e/o qualche riscontro di human factor è all’origine della dinamica di questo incidente. Lo scenario dello schianto è quello del monte Linzone, nel territorio tra Palazzago e Almenno San Bartolomeo.
L’evento incidentale è avvenuto all’ora di pranzo, erano circa le 13.15 e la dinamica del volo sulle montagne della bergamasca era lineare e usuale quando improvvisamente il parapendio ha iniziato una discesa rapida e senza controllo. Fino allo schianto finale su un costone roccioso. L’intervento dei soccorsi ha potuto solo constatare le gravissime lesioni riportate dalla vittima.
Era iscritto all’Aero club Monte Cornizzolo - Suello (Lecco) - scuola dell’associazione sportiva dilettantistica fondata nel 1990 da Enrico Frigerio e Valeria Restelli con il nome di “Parapendio club Lecco”. 24 Maggio 2017
Mercoledì 10 Maggio 2017 intorno alle 14.00 locali l’elicottero Enstrom 480B, immatricolato N480W, si è schiantato in Alto Adige, nei pressi di Fundres (Bolzano), in val Pusteria. Il pilota, di anni 75, unico occupante del mezzo, è anche la sola vittima ANSV ha aperto l’inchiesta di sicurezza. Le notizie sulle ipotetiche dinamiche sono scarne. Era decollato da Bolzano con destinazione “Austria” da dove sarebbe arrivato nella mattinata. Il volo sarebbe concluso ad una altezza di circa 1.500 metri su una parete dei Monti di Fundres, nella frazione di Dun, non distante dal Brennero. Condizioni meteo, stato e condizioni dell’elicottero, elementi di human factor relative al pilota saranno, probabilmente, evidenziate dall’inchiesta. 12 maggio 2017
Ancora un incidente in prossimità della pista. Uno scenario tra il Piano di Rischio per incidente aereo e rischio terzi-risk assessment. L’aeromobile Shorts 330 cargo UPS volo 2Q-1260 ha finito la sua corsa tra gli alberi, lateralmente, sulla sinistra della pista 05 di Charleston-Yeager, aeroporto del West Virginia negli USA. Il bimotore turboelica immatricolato N334AC, era decollato da una delle piste di Louisville International Airport nel Kentucky alla 05.41 locali del mattino del 5 maggio 2017. Dopo aver toccato con il carrello principale in pista, dove sono state riscontrate anche tracce dell’impatto dell’ala sinistra, ha, perciò, concluso la traiettoria dell’atterraggio tra gli alberi, quasi incolumi i due piloti dell’equipaggio alle ore 06.53 locali. L’aeromobile cargo ha invece riportato danni sostanziali, sarebbe quasi completamente distrutto. Le condizioni meteo erano buone e il vento quasi nullo. 6 Maggio 2017
Avaria motore e/o errore umano? Al solito le notizie sono risicate e formulare una qualche dinamica e scenario ipotetico diventa surreale. Aspettare una indagine e una inchiesta diventa una attesa senza troppe speranze? Chi dovrebbe indagare su un ultraleggero con occupanti austriaci e un incidente avvenuto nella Regione Friuli Venezia Giulia?
Forse ANSV, come sostenuto dai media locali, aprirà una inchiesta anche il velivolo è un ultraleggero?
L’evento incidentale è avvenuto intorno alle 16.00 locali di domenica 30 Aprile all’aviosuperficie di San Mauro di Premariacco in provincia di Udine. Nella fase del decollo mentre si apprestava ad alzarsi dal terreno, il velivolo sarebbe diventato non-controllabile – per una perdita di potenza e/o per una qualche deficit del “pilota” – e dopo aver evitato un pilone di corrente elettrica si sarebbe piantato con il muso sul terreno.
Si era alzato da terra o era rimasto in una fase prossima allo stallo senza adeguata portanza ma con una velocità significativa per finire fuoripista? L’emergenza ha bloccato l’ultraleggero senza conseguenze per i due occupanti del velivolo ma con danni sostanziali al muso e al carrello. 3 Maggio 2017
Il 29 Aprile: sulle piste di Keflavik (Iceland) e Abha (Saudi Arabia). Le criticità associate agli incidenti aerei nei pressi delle piste di volo degli aeroporti civili, commerciali e militari è ben nota, al punto che, anche in Italia, sono state predisposte le normative identificate come Piano di Rischio per incidente aereo e il Rischio Terzi (risk assessment) nell’immediata prossimità del sedime dello scalo oltre che sulla stessa pista di volo.
Sono, tuttavia, regolamentazioni, adottate sulle edificazioni pre-esistenti per il Piano di Rischio e solo con numero movimenti aerei superiore a 50mila/voli anno (salvo sedimi di scalo particolarmente critici) e perciò in deroga. Per evidenziare tali “criticità” segnaliamo i due overrun, fuoripista occorsi a due velivoli di medio-corto raggio, ovvero due degli aeromobili più “popolari” e operativi: in ogni Continente.
Il primo dei due incidenti ha riguardato il Boeing 737-800 della Primera Nordic alle ore 17.21 locali di sabato 29 Aprile. Il volo 6F-108 immatricolato YL-PSH proveniente da Alicante (Spagna) con destinazione Keflavik (Iceland) con 137 persone a-bordo è atterrato sulla pista 19 – innevata in parte - ed è finito lungo, fuoripista, arrestando la corsa circa 150 metri dopo/oltre il fine delle stessa pista. Passeggeri ed equipaggio non ha riportato danni e/o ferite e l’aeromobile è rimasto pressochè integro. La circostanze è dovuta allo spazio libero da edificazioni e altro oltre la stessa fine pista.
Il secondo incidente ha riguardato un Airbus 320-200 della aerolinea Nesma all’aeroporto di Abha in Arabia Saudita ancora nella fase di atterraggio. L’Airbus immatricolato SU-NMC operativo sul volo NE-154 decollato dal Cairo (Egitto) a Abha (Saudi Arabia), atterrato sulla pista 31 (di 3350 metri di lunghezza) durante un intenso acquazzone alle ore 20.28 locali ha superato nella corsa di decelerazione la pavimentazione asfaltata fermandosi, anche in questo caso, 150 metri dopo. Anche in questa circostanza nessuna conseguenza per le persone a bordo e danni minori per il velivolo – grazie all’assenza di ostacoli al suolo oltre il fine pista - che è stato – in seguito - trainato in zona asfaltata. 2 Maggio 2017
Ignote le cause dell’incidente, delle condizioni meteo e della conduzione del volo. L’impatto con il terreno è avvenuto sabato 29 Aprile 2017 nella provincia di Artemisa, la localizzazione precisa sarebbe a circa 80 chilometri da L’Avana, nell’isola di Cuba. Le vittime sono otto, l’equipaggio militare a bordo dell’Antonov 26 che volava per l’aerolinea cubana AeroGaviota di proprietà delle forze armate dell’isola Caraibica.
Decollato da una pista dello scalo di Playa Baracoa – nei pressi dell’Avana intorno alle 06.40 locali del mattino – lo schianto si sarebbe verificato su un versante di una collina in prossimità della città di Candelaria. Il bimotore di fabbricazione russa era solitamente utilizzato per collegamenti -rotte interne. Nella circostanza il volo non operata come traffico commerciale
Non si hanno notizie riguardanti la tipologia del volo: se era a vista e/o era stato presentato un piano di volo strumentale. Sono, al momento, ignote anche le condizioni meteo nella zona dell’impatto e nell’area più vasta della Provincia di Artemisa. 1 Maggio 2017
Stavolta è accaduto in Portogallo, a Pasquetta. Lo schianto è avvenuto alle ore 12.13 locali del 17 Aprile quando un bimotore PA-31T Cheyenne è precipitato in località Tires in Portogallo quando un velivolo immatricolato (svizzero) HB-LTI, con destinazione Marsiglia, dopo il decollo dalla pista dell'aeroporto di Cascais (Portogallo).
La singolarità dell’incidente – nonostante la prevalenza degli incidenti aerei si registra in prossimità delle piste di volo sia nelle fasi di decollo e atterraggio – è che l’impatto con il terreno è avvenuto in prossimità di un Centro Commerciale: della Lidl.
Una prospettiva di rischio che la pianificazione aeroportuale e la regolamentazione degli insediamenti e delle residenze e dell’edilizia in genere per il territorio in prossimità delle piste di volo ha da tempo risolto con la definizione delle aree/spazi di rischio (in Italia A, B, C e D) del Piano di Rischio.
In aggiunta anche l’adozione del rischio Terzi e/o Risk assessment avrebbe dovuto – o dovrebbe – risolvere il reale rischio per i residenti e gli abitanti e/o i passanti dalle parti di un aeroporto.
L’incidente di Tires-Cascais ha registrato quattro vittime tra gli occupanti del velivolo e uno a terra (è stato colpito un camion di passaggio) e provocato un incendio: rimasto circoscritto.
L’aeromobile sarebbe schiantato a circa 2 km dall’involo. Un caso similare era avvenuto lo scorso 18 Marzo a Montreal (Canada) dove due ultraleggeri sono precipitati – dopo una collisione – all’ingresso di un centro commerciale con una sola vittima.
La materia degli incidenti aerei in prossimità delle piste di volo è una emergenza reale e riguarda moltissimi scali aerei. Quanti sono, infatti, i centri commerciali, i distributori di carburante per auto, i depositi di carburante avio, le aziende e poli chimici, gli ospedali, gli stadi calcistici (realizzati e pianificati), gli ospedali, le università e tanto altro? Parliamo delle edificazioni storiche e perciò “dispensate-in deroga” dalle regolamentazioni-post, ma soprattutto di quelle pianificate e/o in corso di autorizzazione. 19 Aprile 2017
Quanti eventi ogni anno? Chi registra il dato casistico e statistico? Stavolta l'incidente che ha causato due vittime, entrambi gli occupanti del velivolo è avvenuto intorno alle 15.00 venerdì 14 Aprile 2017. Con l'impatto con il terreno e un edificio del Tecnam P92 della cascina Molino Rizzi via Barbuzzera nel Cremonese. Il sollecito intervento dei soccorsi, con una ambulanza e una automedica è stato inutile per il giovane istruttore (27 anni) e l'allievo (17 anni). Le testimonianze sull'ipotetica causa/origine dell'incidente, sulla dinamica che ha condotto ad una sorta di perdita di controllo positivo dell'ultraleggero non sono univoche. Il frangente del disastro è stato, comunque, successivo alla fase di decollo e qualcuno ha sostenuto di aver visto un incendio a-bordo, nel cockpit, altri hanno constatato le fiamme manifestatisi dopo nell'impatto di una ala. La tragedia del volo si è verificata nel campo volo di Dovera, una infrastruttura, una aviosuperficie di volo ben nota agli appassionati del volo in Lombardia. Numerose persone sarebbero state presenti nel Campo di volo di Dovera - Aviosuperficie JFK, localizzata al km 24 della Paullese (CR). Il P92 biposto avrebbe concluso il volo nell’aia di una cascina con l’allevamento di maiali, a qualche centinaia di metri dal paese. Quale traiettoria ha percorso l'ultraleggero: rettilinea con la pista 16/34 lunga 400 metri e/o lateralmente in virata? 17 Aprile 2017
Ancora scarse le notizie sull'aeromobile. E' accaduto nella giornata di martedì 11 Aprile al l’aeroporto "Gabriele D’Annunzio" di Montichiari quando nella fase di atterraggio un aeromobile bimotore con immatricolazione OE-FAN (austriaco) dove nella tarda mattinata ha ceduto il semi-carrello laterale sinistro di un bimotore austriaco.
Il velivolo si è bloccato in pista e per la rimozione lo scalo è rimasto chiuso quattro ore.
Gli occupanti del velivolo, probabilmente un Cessna 441 Conquest, non avrebbero riportato ferite.
ANSV al momento non ha emanato alcun comunicato stampa relativo all'apertura della rituale inchiesta.
Il web dell'ANSV tuttavia riporta - nell'archivio on line - il report di una inchiesta riguardante un Cessna 500 Citation per un incidente occorso ad un aeromobile immatricolato OE-FAN, avvenuto a Punta Su Baccu Malu, Comune di Sinnai (Cagliari), il 24/02/2004.
La relazione ANSV di 96 pagine segnala come lo stesso executive bimotore sia stato prodotto nel 1976 e nel corso di un avvicinamento a-vista con la pista aveva impattato con la cima del Monte Baccu (18 miglia a EST dell'aeroporto di Cagliari) provocando sei vittime: tutte on-board. Il velivolo era completamente distrutto. 13 Aprile 2017
Scalo chiuso per la rimozione del velivolo. Il voloMH2718 Malaysia Airline proveniva da Kuala Lumpur e aveva per destinazione Sibu e dopo una attesa di circa 30 minuti per una situazione meteo di forti piovaschi, quando ha tentato l'atterraggio sulla pista 13 - lunga 2750 metri e 45 di larghezza - erano le 10.17 locali di sabato 8 Aprile.
Dopo la toccata con l'asfalto della pista il Boeing 737-800 con solo due anni e otto mesi di attività è schizzato lateralmente con il distacco del carrello anteriore e - parziale - del carrello principale. Il Boeing si è fermato perpendicolare alla direzione di pista a circa 1200 metri dall'inizio della pista 13. L'atterraggio è avvenuto sulla pista con procedura VORDME, l'altra testata (31) era invece equipaggiata con procedura ILS.
A bordo aveva sei membri di equipaggio e 61 passeggeri: nessuno di questi è rimasto ferito. Anche dopo l'evacuazione di emergenza avvenuta per mezzo degli scivoli sulle porte anteriori e alari. Sono stati registrati danni sostanziali al velivolo. Sono stati dirottati 48 voli prima della rimozione del velivolo e la riapertura dell'aeroporto è avvenuta nella nottata tra sabato e domenica. 10 Aprile 2017
E' accaduto giovedì 6 Aprile 2017. Le notizie, come succede per le aerobasi USA in Italia, sono piuttosto scarne. I media riportano un resoconto limitato quanto, apparentemente, circostanziato. In torno alle 08.30 del mattino il pilota dopo aver registrato un malfunzionamento al turbofan General Electric F110-GE-129 (da 7.780 kg/s di spinta massima a secco, e 13.140 kg/s di spinta massima con postbruciatore) avrebbe sganciato entrambi i serbatoi supplementari. , Il rientro in emergenza (con propulsore funzionante e/o al minimo?) di stanza alla Base Usaf di Aviano ha eseguito l'atterraggio senza - sembra altre conseguenze per il velivolo all'aeroporto "Pagliano e Gori".
Non si hanno notizia se il caccia multiruolo F-16C Falcon, Block 50, standard CCIP, del costruttore
Lockheed Martin LMTAS - progetto General Dynamics stava operando un volo di addestramento locale e, pertanto, il peso al decollo era ridotto e se i serbatoi erano vuoti e/o se diversamente il velivolo era a pieno carico con una destinazione lontana.
L'ipotesi di un caccia che sgancia due serbatoi vuoti e/o pieni ha anche, comunque, ripercussioni dirette sulla zona dello schianto al suolo dei "due proiettili" staccati dalle sotto le ali. Sono finiti entro o fuori dal sedime dell'aerobase? Sono precipitati in una zona "deserta" - nella pianura dei Magredi - o hanno colpito qualche abitazione civile e/o militare circostante? In entrambi gli scenari quale danni ha causato? 8 Aprile 2017
Sono gli ultimi giorni di Marzo. Il primo incidente elencato è occorso nei pressi di Piacenza giovedì 30 Marzo nei pressi di Piacenza. Era un deltaplano a motore decollato dall'aviosuperficie di Campo Madonna e, intorno alle 17.00 è precipitato a Grossolengo, nei pressi del fiume Trebbia. Il pilota è la solo vittima.
Alcuni giorni prima era invece un deltaplano a motore era precipitato in fase di decollo a Campogalliano in provincia di Modena: ferito il pilota.
Un parapendio è precipitato invece a 3500 metri di quota sul massiccio del Monte Bianco tra Pavillon e il Rifugio Torino. Non si hanno notizie dello stato di salute del pilota.
Ancora un parapendio è finito tra gli alberi giovedì 30 Marzo. Dopo essersi lanciato dal Monte Cuarnan a Gemona (Udine) ha perso quota finendo schiantato e intrappolato tra le alberature. I soccorsi lo hanno liberato. Il pilota avrebbe rifiutato di essere ospedalizzato. 1 Aprile 2017
Tra il Piano di Rischio e il Rischio Terzi ancora incidenti in pista. Stavolta è toccato al vettore Peruvian Airlines, volo P9-112 da Lima-Jorge Chavez International allo scalo Jauja Francisco Carlé in Peru. L'incidente è avvenuto intorno alle ore 16.40 locali, nella giornata del 28 Marzo, al velivolo Boeing 730-300 immatricolato OB-2036-P dopo un atterraggio pesante sulla pista 13/31 della lunghezza di circa 2800 metri. Il velivolo si è fermato sulla destra fuoripista anche a seguito del cedimento parziale/totale del carrello principale. Ha continuato la corsa a terra con il carrello e quindi la fusoliera in fiamme arrestandosi mentre sopraggiungevano i soccorsi. La fusoliera è stata rapidamente evacuata e, salvo, alcuni feriti prontamente ospedalizzati, non si è registrata alcuna vittima tra i 141 a bordo. I passeggeri avrebbero dichiarato di aver percepito due pesanti bott/impatti al contatto con la pista/terreno. L'aeromobile è risultato del tutto distrutto, irreparabile. La pista - vedi foto - aveva ampi spazi liberi lateralmente al manto asfaltato e anche le problematiche di risk assessment non sono state riscontrate. 30 Marzo 2017
Lo schianto è avvenuto sulla strada Statale 640. L'incidente è avvenuto intorno alle 09.30 del mattino del 21 Marzo 2017 e il velivolo ultraleggero sarebbe un P-92, immatricolato I-6953 (è attesa una conferma a riguardo) e il pilota sarebbe l'unica vittima. La carreggiata sulla quale si è schiantato era chiuso per il lavori finalizzati al raddoppio della stessa e la causa dell'evento sarebbe associata alla bassa quota di volo (stava facendo riprese video e/o foto?) e dall'urto con un cavo di alta tensione che attraversa la stessa strada Statale 640 che collega Agrigento a Favara. 22 Marzo 2017
Si è fermato 340 metri oltre la testata! L'incidente, per fortuna di tutti è accaduto in un aeroporto USA e una pista con un ampio spazio libero oltre il fine pista, e grazie al contesto operativo non ha è registrato alcun ferito. Danni sostanziali ha invece riportato il velivolo, sopratutto ai carrelli e alla parte inferiore della fusoliera.
L'overrun è avvenuto lo scorso 8 Marzo 2017 ad un McDonnell Douglas MD-83, immatricolato N786TW sul volo 7Z-9363 da Detroit Willow Run, MI allo scalo di Washington Dulles,DC (USA). Nella fase di accelerazione sulla pista 23 Sinistra, ore 15.40 locali, i piloti hanno adottato una procedura di interruzione del decollo (reject take-off) senza poter arrestarsi in pista.
Nella corsa l'MD 83 ha distrutto l'impianto di strumentazione di atterraggio strumentale sulla pista contraria 05 Destra e le luci di avvicinamento, ha inoltre frantumato la barriera/staccionata del sedime/perimetro aeroportuale, attraversato una strada fermando la corsa dopo aver distrutto/distaccato il ruotino anteriore mentre il carrello principale è franato in un avvallamento del terreno.
Il volo era stato noleggiato per il trasporto di una squadra di pallacanestro del Michigan. Equipaggio e passeggeri hanno evacuato l'aeromobile attraverso gli scivoli di emergenza. La lunghezza della pista è di circa 2300 metri. Gli investigatori della FAA e NTSB, al momento, non hanno ancora divulgato un Factual-Preliminary Report ed evidenziato l'origine della procedura di stop-take-off attivato dai piloti.
Questa tipologia incidentale, ovvero fuoripista nelle fasi di decollo e di atterraggio, fa risaltare l'importanza categorica di poter disporre piste di volo con spazi Runway End Safety Area e/o le aree di sicurezza di inizio e fine pista della lunghezza di 240 + 240 metri all'inizio e alla fine pista. Decisiva è, inoltre, per le piste cittadine, a ridosso di centri storici, borghi isolati e prospicienti a ridosso di decolli e atterraggi, l'adozione delle zone 'EMAS il sistema di pavimentazione-frenaggio EMAS (Engineered Materials Arresting System) posizionate, in aggiunta, all'estremità delle testate di pista. 15 Marzo 2017
Dalla pista di Treviso-Canova è stato dirottato a Tessera. Stavolta è toccato ad un Piper PA-46 immatricolato SP-KNT. Intorno alle 14.12 di martedì 7 Marzo 2017 il biposto con due occupanti, pilota e passeggero a bordo, era decollato dalla Slovacchia e avrebbe dovuto atterrare sulla pista dell'aeroporto di Treviso Sant’Angelo. Difficoltà nell'estensione del carrello in fase di atterraggio a Treviso hanno reso indispensabile un atterraggio in "emergenza" e il pilota e/o come scelta procedurale-operativa -probabilmente - delle autorità ENAC-SAVE è stato predisposto l'atterraggio sulla pista, più lunga, 04 Destra di Venezia Tessera. . Nella situazione full-emergency sarebbe stato predisposto anche uno strato di schiumogeno per evitare eventuali incendi. Lo scalo era stato chiuso. Il Piper PA-46 si è fermato in pista, Incolumi i due occupanti, con il carrello retratto (in parte e/o totalmente) e, si suppone una prima valutazione ispettiva, con la successiva rimozione l'aeroporto di Tessera è stato riaperto. Gli aeromobili con destinazione Venezia sono perciò stati dirottati sui vicini scali di Bologna e Trieste-Ronchi dei Legionari. Un comunicato della SAVE ha informato gli utenti che "l’operatività dello scalo, chiuso dalle 15.12 per un atterraggio di emergenza, è tornata regolare dalle ore 18.00". 8 marzo 2017
Agusta Aw139 precipita durante un soccorso alpino. L'incidente di è verificato intorno alle 13.20 del 5 marzo 2017 dopo che due escursionisti era stati coinvolti da una slavina/valanga sul Monte Nambino nei pressi di Madonna di Campiglio, ad una altezza di circa 2650 metri. La dinamica dell'evento - raccontata dai media - riporta che l'elicottero AW 319 con sei membri a bordo avrebbe urtato il terreno da una quota bassa nel corso delle operazioni di sbarco dal velivolo dei soccorritori (medico e infermiere). Le cause esterne meteo di bassa visibilità e - forse - vento trasversale e/o correnti ascensionali avrebbero determinato l'impatto con il suolo innevato del terreno. Gli occupanti dell'elicottero avrebbero riportato solo alcune ferite minori. Più serie le conseguenze per un tecnico del velivolo e i due escursionisti oggetto del soccorso alpino. L'ANSV ha aperto l'obbligatoria inchiesta sull'Agusta Aw139, immatricolato I-TNCC e appartenente al nucleo elicotteri della Provincia autonoma di Trento. Quello registrato è il secondo incidente coinvolgente un elicottero impegnato in una missione di Elisoccorso. Il 24 gennaio 2017 un elicottero AgustaWestland AW139 del 118 della Regione Abruzzo era precipitato a Campo Felice e aveva causato sei vittime: tutti gli occupanti trasportati. 7 Marzo 2017
L'incidente è accaduto il 26 Febbraio 2017 a Foppolo (Bergamo). Non è il primo incidente di questa tipologia di elicottero ma quello che è accaduto, la località, lo schianto pesante sulla neve tra tanta gente, i frammenti del rotore bipala tra i bambini e gitanti impegnati lungo la pista di sci, la fortunosa fuoriuscita dall'abitacolo dei due occupanti e senza altri inconvenienti, la rapida rimozione del mezzo disastrato e la prosecuzione della giornata tra la massa dei vacanzieri domenicali rappresenta uno spaccato di una realtà operativa che andrà sicuramente investigata.
Da chi? E' difficile indicare i possibili soggetti interessati anche se ANSV, ENAC e AeCI dovrebbero essere tutti coinvolti.
L'evento incidentale è occorso intorno alle 15.00 a quota 2100 metri nei pressi di una stazione turistica, tra una affollata (centinaia di persone?) partecipazione di pubblico nei pressi di un tapis-rulant e la seggiovia Montebello. Per quale ragione un mezzo del genere operava in quel contesto nevoso anche con il rischio di innescare valanghe? Era autorizzato, era a distanza di sicurezza, era una operazione sotto controllo, l'atterraggio era stato pianificato e/o si è verificata una situazione emergenziale, gli interrogativi sono tanti? Ma riguardano anche le caratteristiche di certificazione dell'elicottero monomotore Robinson R-22.
Era un mezzo regolarmente immatricolato e/o viceversa era uno dei modelli riqualificati come ultraleggero?
Sono elementi qualificanti per inquadrare una analisi preliminare dell'evento incidentale che l'eventuale investigatore dovrà, inevitabilmente appurare e che, comunque, sembrerebbe coinvolgere e potrebbe far emergere una prassi del tutto italiana nell'utilizzo di questa tipologia di elicotteri. Mezzi aerei con parecchi anni di servizio. I media riferiscono che un genitore avrebbe inoltrato una sorta di specifico quanto dettagliato esposto alla Procura di Milano.
Gli elementi dell'esposto-denuncia, a fronte di una realtà che non ha determinato ferimenti ea persone e/o danni alle cose, saranno sufficienti a impegnare la Procura di Milano. Qualora l'elicottero inoltre risultasse un "ultraleggero" l'ANSV non attiverebbe alcuna "investigazione". A chi tocca allora?
Quanti altri elicotteri di questa categoria potrebbero essere stati ri-classificati ultraleggeri e quanti di questi operano nel Belpaese? I "piloti" di tali mezzi possiedono l'attestato al volo ultraleggero e/o sono provetti certificati per volare su elicotteri? Esiste forse un mercato di elicotteri-macchine ormai arzille con migliaia di ore di volo che trovano un rinnovata vitalità nell'universo degli ultraleggeri? Chi sovraintende e chi vigila su questa eventuale attività aerea e sull'impiego di questi mezzi in prossimità di centri abitati e di aree densamente popolate? Ancora domande? Ma qualcuno prima o poi dovrà pur fornire qualche risposta. 3 Marzo 2017
Sono attese risposte da parte di ANSV! La notizia è stata rilanciata dal sito web internazionale www.avherald.com di The Aviation Herald , uno dei migliori e maggiori e più informati riguardanti incidenti e inconvenienti aerei tra quelli disponibili on-line. Anche per il dibattito - che spesso emerge - sulle questioni della safety nell'aviazione commerciale. La novità è apparsa in data 28 febbraio 2017 e rimanda alla seguente segnalazione: "British Airways A319 at Milan on Oct 29h 2016, near collision with light aircraft on final approach".
L'aggiornamento ha, in sintesi, riportato il seguente testo:
"Airbus 319-100 della British Airways, immatricolato G-EUPB, operativo sul volo BA-576 da Londra-Heathrow a Linate lo scorso 29 ottobre 2017. Nella fase di avvicinamento per l'atterraggio sulla pista 36, alle ore 12.06 locali, alla quota di 1800 piedi (600 metri di altezza) ha rilevato la presenza di un velivolo bimotore sconosciuto che attraversava il sentiero finale di atterraggio. La separazione tra i due velivoli sarebbe risultato di 400 metri laterali e stessa quota. L'Airbus 319 ha proseguito l'atterraggio in sicurezza. In seguito l'informativa è stata prontamente trasmessa alle autorità Inglese e Italiana. La British Airways avrebbe sollecitato ANSV (Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo) lo scorso 24 febbraio e in data 28 febbraio non avrebbe avuto ancora risposte".
"A British Airways Airbus A319-100, registration G-EUPB performing flight BA-576 from London Heathrow,EN (UK) to Milan Linate (Italy), was on final approach to Linate's runway 36 descending through 1800 feet at about 12:06L (10:06Z), when an unknown light twin aircraft (squawking VFR Mode A only signifying no TCAS indications or responses) crossed the final approach path reducing the separation between the two aircraft to 0 feet vertically and 400 meters/1300 feet. The A319 continued for a safe landing on runway 36.
British Airways confirmed the occurrence telling The Aviation Herald: "In accordance with our obligations a report was submitted to the appropriate UK authorities and we have co-operated with investigations conducted by the Italian authorities." Italy's ANSV did not respond to our inquiry submitted on Feb 24th so far." 1 Marzo 2017
Stavolta è accaduto a Melbourne! L'incidente ha riguardato un bimotore Beechcraft B200 King decollato dall'aeroporto Essendon a Melbourne (Australia) con cinque persone a bordo. Il velivolo immatricolato VH-ZCR della "Corporate and Leisure Aviation" era partito alle 08.59 locali del 21 Febbraio 2017 aveva per destinazione l'isola di King in Tasmania (Australia).
Un ipotetico malfunzionamento ad uno e/o entrambi i propulsori - dopo aver raggiunto una altezza di circa 30 metri - avrebbero causato una perdita di controllo e conseguente rovina sul tetto del limitrofo centro commerciale "Direct Factory Outlets (DFO) shopping centre". Nello schianto avrebbe sfondato la copertura innescando un incendio e un vasto fumo. Il riscontro di solo cinque vittime, il pilota e i quattro passeggeri che avrebbero dovuto raggiungere la destinazione per una gara di golf, è dovuto alla chiusura dello stesso "centro commerciale" che avrebbe aperto un'ora dopo alle 10.00 locali.
I media australiani hanno dato ampio risalto alla "spettacolarità" dell'incidente, con foto e video in diretta. Non hanno invece argomentato, almeno al momento, sulla casistica degli incidenti in prossimità di piste di volo e di vasti insediamenti abitativi, industriali, commerciali e di "edificazioni sensibili e ad alto rischio" e sulle politiche di tutela per residenti e persone eventualmente coinvolte in risk assessment-rischio terzi in prossimità delle piste di volo.
Purtroppo il contesto antropico dell'intorno delle due piste di Essendon, la localizzazione del centro commerciale Direct Factory Outlets (DFO) pur laterale ed esterno alle due piste per i decolli e gli atterraggi non è diversa dalle numerose situazioni "commerciali" e a rischio di altri siti sensibili, perciò non solo le residenze dei cittadini che abitano spazi precedenti all'allungamento di piste di volo e al vertiginoso incremento dei movimenti aerei giornalieri/settimanali/mensili/annuali.
Quanti aeroporti del Belpaese, sia con piste per aviazione generale, militare e con traffico civile/commerciale hanno adottato l'integrale Piano di Rischio per incidente aeronautico: anche con i 1000 metri laterali? Quante abitazioni e residenze e edificazioni sono in deroga perché pre-esistenti al varo di queste misure di tutela? Quale è il numero dei residenti e dei lavoratori e dei cittadini (clienti e utenti vari) coinvolti? Quante piste, infine, hanno adottato il cosiddetto rischio terzi e/o risk assessment e/o curve di isorischio? Perché ENAC non li rende disponibili e trasparenti, magari on-line tali dati? 22 Febbraio 2017
E' stato solo un errore del pilota? L'incidente del 16 Gennaio 2017 - vedi "Boeing 747 Cargo, dopo l'atterraggio, finisce sulle case (http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2017/gennaio/article/boeing-747-cargo-dopo-latterraggio-finisce-sulle-case/) - aveva causato 37 vittime e altri 8 gravi oltre l'equipaggio cargo tra i residenti delle 17 abitazioni andate completamente distrutte mentre 30 su 43 sarebbero, comunque, state lesionate.
La novità è legata all'anticipazione del Preliminary Report da parte degli investigatori, come ha rivelato la rivista Flight Global con il servizio di David Kaminski lo scorso 9 Febbraio "Spectre of false glideslope emerges in Bishkek 747 crash".
All'origine dell'incidente sarebbe l'avvenuta cattura di un falso glide nel corso dell'avvicinamento nel corso di una procedura ILS Categoria II sulla pista 26 dell'aeroporto di Bishkek. Il sentiero di planata e di avvicinamento alla pista avrebbe registrato una pendenza (vedi grafico) tra 6° e 9° rispetto allo standard di 3°. Con ben 650 piedi al di sopra della posizione finale alla distanza minima per l'atterraggio. Il risultato è sicuramente attribuibile ai piloti ma occorre interrogarsi anche sulle cause dell'aggancio del falso glide/sentiero di planata. Alla quota di 100 piedi di altezza sulla testata pista il pilota ai comandi, in seguito alla mancata vista della stessa, avrebbe attivato-chiamato la procedura automatica di riattaccata con risultati disastrosi.
All'altezza di 52 piedi (radioaltimetro) sul terreno la procedura automatica di riattaccata sarebbe "comunque" scattata-diventata-esecutica senza, tuttavia, impedire all'aeromobile di toccare la pista dopo 900 metri dall'inizio della stessa e di lato di 60 metri. La corsa in pista è quindi proseguita, superando la fine della stessa e continuando per altri 1100 metri oltre: arrestando la tragica dinamica fuori-controllo nel villaggio dei residenti in prossimità. 14 febbraio 2017
Ma erano al parcheggio o nella fase pre-decollo? E' accaduto sabato 11 febbraio nel sedime dell'aviosuperficie "Palazzolo" di Sansepolcro (Arezzo). Una area con una pista in erba affiancata da un hangar e dotato anche di una mini-torre di controllo.
Uno dei due ultraleggeri aveva a bordo un istruttore e un allievo, l'altro anch'esso con il conducente e un passeggero. Nella collisione - le cui cause dovranno essere accertate - i due "piloti" hanno riportato ferite. L'istruttore, un pilota con vasta esperienza di volo militare e civile-commerciale, avrebbe subito l'amputazione di una gamba come conseguenza di una vasta ferita provocata da una delle due eliche.
Uno dei due velivoli si sarebbe mosso da una posizione di fermo a terra per l'improvvisa accensione del propulsore e conseguente movimento a terra per l'assenza del freno di parcheggio e/o suo malfunzionamento. I due piloti rimasti feriti hanno rispettivamente circa 60, il più grave, e di 81 anni.
A chi tocca indagare "tecnicamente"? Quale inchiesta tecnica e quali "raccomandazioni procedurali, operative, qualificazione, idoneità e conformità degli "attestati" al volo, perciò relativi al tirocinio professionale degli stessi "piloti" e di conseguenza potranno essere varate misure per evitare altri "incidenti" analoghi? 13 Febbraio 2017
Piano di rischio e rischio terzi sono "protezioni" ineliminabili! Non succede solo sulle pista del Belpaese e la necessità di disporre di un piano di rischio aeronautico e del rischio terzi è una esigenza fondamentale e primaria per ogni scalo aereo. Dovunque sia localizzato: tra aree altamente urbanizzate come su piste con spazi laterali e di inizio e finepista ampi e senza effettivi "intralci".
Tutelare i passeggeri e gli equipaggi imbarcati quando l'aeromobile ferma la sua corsa di decollo e/o atterraggio oltre l'asfalto e/o quando deve essere protetta la popolazione residente nell'immediato del sedime aeroportuale. Talvolta occorre predisporre anche ulteriori misure anche a protezione di edificazioni sensibili e costruzioni comunque a rischio.
L'ultimo fuoripista è' accaduto lo scorso 1 febbraio nella pista di Yogyakarta (Indonesia) dove il volo GA-258 della Garuda Airlines - Boeing 737-800, immatricolato PK-GNK - proveniente da Giakarta con 123 passeggeri e 5 membri di equipaggio. In atterraggio sulla pista 09 (ore 19.47 locali) nel corso di una leggera/media precipitazione piovosa e finito fuoripista lateralmente. Il carrello principale è sprofondato nel terreno soffice e bagnato senza conseguenze per gli occupanti del volo. L'aeroporto è rimasto chiuso per circa 20 ore, fino alla rimozione del velivolo. 9 Febbraio 2017
Altri due incidenti, il 19 e 28 gennaio! Ma è' decisiva la legge 241/90. E' oltremodo noto come le attività aeronautiche, siano esse militari quanti civili-commerciali, determinano riflessi diretti e concatenati qualora un aeromobile - in una delle fasi di volo e/o a terra - e anche in Italia, nel recente periodo, con l'aggiornamento e/o revisione degli art 707 e 715 del Codice della Navigazione è stato introdotto il Piano di Rischio e il Rischio Terzi. La loro applicazione non è del tutto delineata e trasparente - vedi adozione dei 1000 metri laterali di pista e curve di isorischio per il rischio terzi e rapporto movimenti storici e/o attuali e stima del masterplan - e i cittadini dell'intorno aeroportuali, legittimamente preoccupati stanno sollecitando le autorità (ENAC, Comuni e gestori aeroportuali) a rivelare l'indice di esposizione e/o livello delle curve di isorischio. La veridicità e congruità dei valori di 1x10-4, 1x10-5, 1x10-6 dovrebbe non solo essere resa trasparente ma anche verificata.
I cittadini interessati a tale riscontro non devono far altro, ad esempio, che inoltrare richiesta ai sensi della legge 241/90 e ss.mm.- istanza di accesso all’atto (per visione ed eventuale estrazione di copia) relativo al vigente Piano di rischio ex art.715 del Codice della Navigazione depositato in ENAC.
I due recentissimi aeromobili finiti fuoripista sono avvenuti negli ultimi dieci giorni:
19 Gennaio 2017 - All Nippon Airways Wings DHC-8-400 a New Chitose Airport-Giappone, volo NH 1831 in atterraggio ha superato il fine pista 01 Destra di circa 80 metri.
28 Gennaio 2017 - Il Boeing 737-400 di AerCaribe, immatricolato HK-5197 in volo da Bogota a Leticia (Colombia) è anch'esso finito oltre la pista - circa 100 metri - della pista 21 dopo l'atterraggio, dopo il manto d'asfalto sprofondando nel terreno fangoso. 31 Gennaio 2017
Ma era un ULM o era di aviazione generale? L'incidente si è verificato intorno alle 13.00 di Domenica 29 Gennaio 2017 a circa due chilometri dalla pista dell'aviosuperficie di Migliaro. Lo schianto al suolo del velivolo del tipo Skyleader , è avvenuto nella zona di cascina Breda de Bugni nel territorio di Castelverde (Cremona). L'ultraleggero spesso operativo nell’aeroclub del Migliaro era decollato in mattinata dall’aeroporto di Gragnano (Piacenza). Passeggero e pilota sono deceduti. Le condizioni meteo, riferiscono i media locali, segnalano la presenza di foschia/nebbia, una scarsa visibilità non meglio identificata e nell'impatto il velivolo - dalle foto - non avrebbe, tuttavia, riportato sostanziali danni. L'intervento dei soccorsi del "118" e dei Carabinieri non avrebbe, comunque, evidenziato manifeste eventuali cause scatenanti dello schianto. Un malore, una avaria con una perdita integrale di controllo del mezzo aereo e un impatto di muso avrebbe causato il decesso dei due occupanti? L'interrogativo sulla tipologia del velivolo coinvolto rimane, era uno Skyleader 200-300-400-600 o special? Chi lo potrà chiarire? 30 Gennaio 2017
Ma quanti sono gli incidenti irrisolti? In Italia e nel mondo sono numerosi, anche se spesso non sono riconosciuti e/o rivendicati coma tali. Come Cold Case conclamati. Spesso l'investigazione ufficiale termine con un report conclusivo. Nel Belpaese due di questi sono, (senza dimenticare Ustica) tra i tanti - almeno per Aerohabitat CentroStudi - lo schianto del Cessna 650 di Trigoria: avvenuto il 7/02/2009 e quello del C130J dell’aeronautica militare in servizio alla 46esima brigata aerea precipitato nella fase di decollo all'aeroporto di Pisa, era il 23 novembre 2009.
Inchieste civili e inchieste militari, anche se spesso le indagini si sovrappongono e si integrano, dovrebbero rendere trasparenti le problematiche safety-security associate all'attività aerea delle flotte civili e militari la sicurezza del volo nello spazio aereo del Pianeta Terra e nelle prossimità delle piste di volo. La novità di questi ultimi giorni è la sospensione delle ricerche del volo MH370, dopo tre anni il Boeing 777 della Malaysia Airlines in volo da Pechino a Kuala Lumpur con 239 passeggeri oltre all'equipaggio inabissato/sparito nell'Oceano Indiano sottostante. Dopo aver scandagliato una zona di circa 120,000 kmq.
I tre Paesi coinvolti nelle indagine Australia, Malesia e Cina hanno comunicato ai parenti dei passeggeri la loro risoluzione. Questi hanno chiesto, invano, la prosecuzione delle indagini.
I rottami recuperati in questo periodo non avrebbero tuttavia neanche consentito di determinare informazione indispensabili a localizzare la zona dello "schianto" in mare. La posizione precisa del velivolo immerso in-mare e/o finito in ogni dove. Anche la spesa - viene sostenuto dalle Agenzie dei tre Paesi - di circa 150 milioni di dollari nel task force investigativo avrebbe costituito un impedimento nella continuazione delle indagini. Ricerche in superficie e subacquee senza poter recuperare le "scatole nere" sembrerebbero costituire un evidente limite nelle capacità investigative. E' davvero possibile che non siano state localizzate e/o identificate.
Possibile che i rottami siano stati localizzati all'isola di Reunion, migliaia di chilometri più in là a est del Madagascar quando il velivolo - era stato accertato - aveva eseguito una deliberata virata verso sud-ovest e/o sarebbe precipitato per esaurimento di carburante e/o per una collisione in volo.
Anche gli scenari di suicidio a bordo e/o altro rappresentano a tutt'oggi congetture improbabili?
Il responsabile ATSB - Australian Transport Safety Bureau - Greg Hood ha sostenuto che la zona di mare/oceano di indagine ritenuta dagli esperti “highly likely” di rottami e reperti del Boeing 777 non rappresenta comunque una certezza e l'opzione di interrompere le indagini è una decisione dei tre Governi Cinese, Malese e Australiano coinvolti. 26 Gennaio 2017
Era un mezzo di soccorso del "118". L'incidente si è verificato intorno alle 12.15 locali di martedì 24 Gennaio 2017. Il velivolo - elicottero AW139 immatricolato EC-KJT - era impegnato mentre operava in una operazione di soccorso alpino - il personale aveva recuperato una persona infortunata mentre sciava - e sarebbe precipitato da una altezza di circa 600 metri in prossimità del Laghetto di Campo Felice, in provincia dell’Aquila. A bordo c'erano sei persone, le quali 2 membri del Soccorso alpino, un medico e un operatore: tutte decedute nell'impatto con il suolo. Lo schianto sarebbe avvenuto in località Vecchia Miniera, nella zona di Campo Felice, in un canalone nei pressi di Casamaina, nel comune di Lucoli. 25 Gennaio 2017
Quale scalo del Belpaese non ha registrato incidenti? Ogni qualvolta si verifica un qualche incidente aereo in prossimità delle piste di volo, conseguente alla fase di atterraggio e/o di decollo, i cittadini residenti nell'intorno del sedime di scalo non possono che preoccuparsi e ipotizzare che, prima o poi - statisticamente e casisticamente - potrebbe avvenire anche da noi.
In realtà tuttavia nel corso degli ultimi 40-50 anni la casistica degli incidenti aerei ha interessato numerose piste e aeroporti. Su quali?
Forse sarebbe più appropriato rilevare, invece, dove non sia accaduto. Quanti ricordano ad esempio il disastro del Lockeed C 130 dell'Aeronautica Militare Italiana del 2009 di Pisa, il Cold Case di Trigoria del 2009, dopo il decollo del Cessna 650 da Ciampino, l'Eurojet Italia Milano-Genova nel 2003 Milano, nel 2002 l'aereo finito sul Grattacielo Pirelli, l' Air 729 a Bergamo 30 ottobre 2005, il velivolo Minerva Airlines 1553 a Genova Sestri nel 1999, il Air Litoral 701 1 Firenze Peretola.
Senza dimenticare la strage di Linate del 2001 e l'Airbus 319 Windjet del 24 settembre del 2010 e quello recente - agosto 2016 - di Bergamo Orio al Serio: Boeing 737 DHL fuoripista sulla strada SS591 Statale. Dalla sezione incidenti di www.aerohabitat.eu (anche da www.aerohabitat.org), trascurando gli incidenti e inconvenienti gravi della flotta degli ultraleggeri e di aviazione generale in genere segnaliamo per soli titoli gli "eventi" dal gennaio 2017 al maggio 2009.
-Aeroporto Linate, velivolo Piper fuoripista in atterraggio
-Ancora scarse le notizie sull'incidente. Lo scalo chiuso per circa tre ore e alcuni aeromobili in arrivo sono
-Aeroporto Ciampino, Cessna 501 fuoripista
-Fuoripista di Bergamo, per ANSV le condizioni meteo erano "heavy shower rain"
-ANSV divulga il Preliminary Report sul fuoripista Boeing 737 di Bergamo
-Aeroporto Brescia Montichiari, velivolo atterra senza carrello
-Ultraleggero su una casa: ma non sarebbe disastro aereo
-Aeroporto di Napoli, ATR 72 perde una ruota in decollo
-Catania Fontanarossa, Fokker 50 atterra senza ruotino
-Aeroporto Peretola, atterraggio pesante per un Avro RJ85
-Aeroporto Torino, Avro RJ85: motore in fiamme alla messa in moto
-Aeroporto Catania, Boeing 737 Meridiana perde una ruota dopo il decollo
-Decollo Airbus 320, con grandine, poi atterraggio di emergenza a Napoli
-Scoppio di pneumatico in decollo: a Torino, Boeing 737 rientra dal volo, a Katowice (Polonia) si ferma pista
-Aeroporto di Ancona, cargo esce di pista in atterraggio
-Linate, Piper monomotore atterra senza carrello
-Fiumicino, ancora un atterraggio Airbus 320 con semicarrello
-Venezia, velivolo atterra fuoricampo, illesi gli occupanti
-Malpensa, Airbus 320 perde alcune coperture esterne motore in decollo
-Linate, monomotore Cessna spancia in atterraggio, scalo chiuso
-Atterraggio d'emergenza Aibus 320 Wizz air di Fiumicino: è stato tutto regolare?
-Fiumicino, sabato 8 Giugno, Airbus 320 atterra in emergenza con semicarrello
-Incidente ATR 72 Carpatair, dopo ANSV ecco l'intervento di ANACNA
-Roma, precipita bimotore dopo il decollo dall'Urbe
-Fiumicino, ATR 72 fuoripista in atterraggio, 70 metri sulla destra della pista
-Marina di Campo, monomotore si inabissa dopo il decollo
-Precipita Cessna 402, a Roma, presso Ciampino: due vittime
-Pisa, Airbus 320 riatterra in emergenza, una avaria al timone di coda?
-Firenze Peretola, decollo abortito per avviso di fuoco motore
-ATR 72 fuoripista durante un atterraggio in emergenza
-Dal crash del Windjet di Palermo: divulgati stralci dal voice recorder
-Peretola, ATR 72 con avaria ad un motore rientra in emergenza
-Verona - Catullo, ancora su quel Antonov 24 e sui risarcimenti
-Palermo - Punta Raisi, sull'incidente Airbus 319 e sulla R.E.S.A. 07
-Torino Caselle, Antonov 124 e una grave emergenza prima del decollo
-Trigoria e il Cessna 650: "Cold Case" italiano
-Elba, interrogativi su un Dash 8 contro un cavo elettrico in atterraggio
-Torino Caselle, Boeing 757 rientra per perdita di carburante
-Ronchi dei Legionari, un incidente MD 82 e una trascrizione da integrare
-Sciagura C 130 di Pisa, interrogazione sul rischio uranio impoverito
-Cessna 650 di Trigoria, nove mesi senza notizie
-Catullo, le possibili analogie tra Airbus 320 e Antonov 24
-Catullo, Airbus 320 tocca con la coda in decollo e rientra
-Cagliari, Boeing 737 atterra sul raccordo parallelo
-ATR 72 di Capo Gallo, piloti e tecnici ritenuti colpevoli
-Brindisi, Falcon 900 privato fuoripista in atterraggio
-Thiene, Siai Marchetti SF 260 in acrobazia centra una casa. 19 gennaio 2017
Almeno 37 vittime, la maggioranza tra i residenti, 17 caseggiati distrutti. L'aeromobile cargo dell'aerolinea ACT si è schiantato oltre il fine pista 26 dell'aeroporto Bishkek Manas International in Kirghizistan intorno alle 07.19 locali del 16 Gennaio 2017. Era decollato dall’Hong Kong International Airport (HKG) Chek Lap Kok e dopo il transito sarebbe ri-decollato alla volta dell'Aeroporto di Istanbul.
Il Boeing 747/412F, immatricolato TC-MCL operativo sul volo TK6491 con quattro membri di equipaggio era impegnato in un atterraggio in condizione di bassa visibilità (generale 150 metri e 550 metri in pista).
Probabilmente difficoltà nella fase di toccata a terra e/o un tentativo di riattaccata ha fatto schiantare il cargo oltre 1000 metri dal fine pista. Precipitando e colpendo almeno 30 di 43 caseggiati, 17 di questi sono stati completamente distrutti, oltre il fine pista, il velivolo si è spezzato in quattro tronconi.
Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 2003 e montava quattro propulsori Pratt&Whitney PW4056.
Anche questo incidente ripropone considerazioni relative al Piano di Rischio aeroportuale, al Rischio terzi e risk assessment in genere per le piste degli scali affossati, localizzati in prossimità di centri abitati popolosi, centri commerciali e poli industriali a rischio incidente rilevante. A che punto siamo nel Belpaese? Quali piste hanno predisposto adeguati risk assessment? Con quali limiti di movimenti aerei, di traiettorie di volo e vincoli precauzionali in genere? Le schede "Risk analysis" hanno, probabilmente, identificato, la vulnerabilità e/o livello di impatto e probabilità del "rischio incidenti" nei sistemi aeroportuali italiani.
Lo scenario dovrebbe aver individuato per ogni scalo in cinque categorie e precisamente:
A Limited consequences
B Substantial consequences
C Serious consequences
D Very serious consequences
E Catastrophic consequences
L'indice di probabilità invece inquadra: “a forecast about the occurrence of a risk scenario”.
A Very unlikely 0.005 - 0.05%
B Unlikely 0.05 - 0.5%
C Possible 0.5 - 5%
D Likely 5 - 50%
E Very likely 50 - 100%. 17 Gennaio 2017
Dopo 10 giorni ancora no-news sul Piper fuoripista di Linate. Il sito web dell'ANSV nella giornata di domenica 15 Gennaio 2017, nella sezione "Home" segnala come ultimo incidente aereo in data 22/12/2016 dove la stessa Agenzia riporta, come consuetudine quello più recente, ovvero quello occorso il giorno prima:
"L’ANSV ha avviato un’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso ieri 21 dicembre, durante un volo di addestramento, all’elicottero AS350BA marche I-ELTE, in atterraggio sull’aviosuperficie di Caiolo (SO).
Illesi i due occupanti; l’elicottero riportava danni sostanziali."
Ma se in quella circostanza l'Agenzia aveva segnalato l'evento incidentale il giorno successivo, per quanto riguarda il velivolo finito fuoripista intorno alle ore 18.20 di giovedì 5 Gennaio 2017. Del Piper PA46T, immatricolato N26TG, che ha finito la sua corsa di atterraggio lateralmente alla pista 36 di Linate. Maggiori dettagli, magari con un factual report saranno forniti da ANSV. Nessun dubbio che ANSV abbia aperto una specifica inchiesta e incaricato un investigatore, quello che sorprende è il ritardo nella comunicazione o-line sul web di ANSV. 16 Gennaio 2017
Impatto volatili e impatto droni: ma pari non sono! Alle fine doveva accadere. Dopo tanti "near miss collision", mancate collisioni, tra aeromobili in voli e droni o droni e aeromobili in volo, più frequenti in prossimità delle piste di aviazione civile-commerciale, ecco il primo caso segnalato e documentato.
Il primo caso riferito dai media internazionali è stato registrato il 5 gennaio 2017 in Mozambico-Africa. Ha coinvolto nun Boeing 737-700 della LAM Linhas Aereas de Mocambique, immatricolato C9-BAQ, volo TM-136 da Maputo a Tete (Mozambco) con 80 passeggeri e 6 di equipaggio. Nella fase finale dell'atterraggio i piloti hanno percepito un forte botto ("heard a loud bang"), senza altre conseguenze e/o parametri di volo anomali. Il volo ha proseguito con l'atterraggio senza alcune inconveniente per la sicurezza delle operazioni. I piloti avrebbero sospettato l'impatto con un qualche volatile che però non avevano visto.
Al parcheggio la manutenzione nel corso di una ispezione esterna ha potuto tuttavia verificare un impatto/scontro con il muso anteriore sinistro del velivolo (davanti ai sedili dei piloti) con un mezzo metallico volante. La fusoliera esterna lacerata denota un tale impatto e la rituale inchiesta tecnica investigativa dovrà appurare la causa prima. Le prime evidenze sono tuttavia inequivocabili.
E magari, qualora recuperato il drone, anche attribuire una qualche responsabilità a qualcuno.
Come sarà rubricato tale "evento incidentale"? Incidente, inconveniente grave e/o inconveniente? La casistica incidentale dell'aviazione civile-commerciale rimanda all'impatto volatili, anche se questa "fenomenologia" incidentale è del tutto "umana".
In Italia ENAC con la circolare APT-01B, ad esempio, dava "indicazioni, linee guida e procedure da applicarsi nel campo della prevenzione del rischio di incidente tra volatili ed aerei. Tali mezzi, rispondenti ai requisiti normativi nazionali e in linea con le previsioni dell’Annesso 14 ICAO, definivano le procedure da adottarsi sugli aeroporti da parte dei gestori, fornivano interpretazioni basate su quanto raccomandato dall’International Bird Strike Committee (IBSC) ed altri organismi internazionali". Ma quali sono invece le procedure per la prevenzione dei rischi di impatto con droni in prossimità degli aeroporti. Quali le sanzioni per i trasgressori: magari anche senza impatto con aeromobili? Chi indaga? 9 Gennaio 2017
Ancora scarse le notizie sull'incidente. Lo scalo è stato chiuso per circa tre ore e alcuni aeromobili in arrivo sono stati dirottati sulle piste di Malpensa e a Orio al Serio. Nel corso dell'atterraggio, intorno alle 18.20 di giovedì 5 Gennaio, sulla pista 36 di un Piper PA46T, immatricolato N26TG, in condizioni meteo con vento a raffiche si sarebbe rotto una parte o tutto il carrello nella fase di impatto con il suolo e il velivolo sarebbe finito fuoripista.
A quale altezza della pista il Piper ha toccato la pista? E' finito nel prato laterale alla pista asfaltata, ma dove? Sulla sinistra della pista e/o sulla destra in prossimità del raccordo parallelo alla stessa pista? Magari contromano agli aeromobili che rullavano verso il punto attesa della pista 36.
L'intervento de vigili del fuoco e de soccorritori ha consentito il recupero del pilota e del passeggero, del tutto incolumi, e probabilmente, ha consentito la rimozione del velivolo e la riapertura dello scalo. Le analisi e le considerazioni sull'incidente consentiranno, nei prossimi giorni, la verifica del rischio terzi, risk assessment, di una pista circondata da intensa viabilità, da un distributore di benzina per autoveicoli oltre il viale Forlanini e i caseggiati dei Comuni dell'intorno aeroportuale. 7 Gennaio 2017
In entrambi i casi coinvolti due "vetusti" velivoli trimotori. A finire fuoripista è stato il Boeing 727-200 cargo, immatricolato HK-4544, il 20 Dicembre 2016. Un aeromobile che aveva fatto il primo volo nel lontano 1975 ed era equipaggiato con tre propulsori Pratt & Whitney JT8D-15 (HK3) e, nella fase di decollo, dopo aver staccato a circa 1780 metri dal'inizio pista 25 dell'aeroporto di Puerto Carreno a Bogota (Colombia) - con sei membri di equipaggio - avrebbe perso quota impattando il terreno e incendiandosi dopo circa tre minuti, ad una distanza di 3-4 miglia. Ha sorvolato il recinto dell'aeroporto e una strada inclinandosi sull'ala destra. Due persone sono sopravissute.
Nella giornata di Natale 25 Dicembre invece un Tupolev-154B-2 decollato dalla pista 20 dell'aeroporto di Sochi in Russia intorno alle ore 05.25 locali con destinazione Latakia in Siria è sparito dai radar. Il trimotore dell'aviazione militare Russa - aveva fatto il primo volo nel 1983 - con otto membri di equipaggio e 85 passeggeri e finito nel Mar Nero dopo il decollo, affondando ad una profondità tra 50-70 metri. Dopo il distacca dalla pista il Tupolev avrebbe fatto una sorta di virata-inversione a U prima di finire in mare. 26 Dicembre 2016
ANSV ha aperto una inchiesta. E' accaduto intorno alle 15.30 di giovedì 21 Dicembre nei pressi dell’aviosuperficie di Caiolo. Un pilota istruttore e un allievo erano impegnati nella fase di atterraggio quando, nel corso di un volo di addestramento, l’elicottero AS350BA , immatricolato I-ELTE, in prossimità del suolo il mezzo si sarebbe rovesciato di lato e avrebbe colpito il terreno con la pala rotante. Illesi i due occupanti ma sostanziali i danni all'elicottero. 24 Dicembre 2016
L'ultima parte del volo nella nebbia fitta. E' questa la probabile causa prima dell'ennesimo incidente accaduto ad una ultraleggero. Stavolta ha riguardato un elicottero biposto Syton. L'incidente con schianto al suolo ed incendio è avvenuto intorno alle ore 10.30 di sabato 10 Dicembre 2016 e nei rottami dell'incendio è stata recuperata la salma della vittima - pilota e unico occupante del velivolo - in Veneto: località Croce, in prossimità di via Casera, su un terreno agricolo nella zona di Musile di Piave. Era partito da Trevignano in una mattinata di sole verso la destinazione, probabilmente, l'aviosuperficie di Caposile dove imperversava una fitta nebbia. Con una comunicazione via radio, poco prima dell'impatto, il "pilota" aveva segnalato - riportano alcuni media - una situazione, ritenuta, comunque, con condizioni meteo del tutto praticabili, nonostante la bassissima visibilità. 12 Dicembre 2016
Nessun superstite! Il volo ATR 42-500 della Pakistan International Airlines (Pia) immatricolato AP-BHO operava sulla tratta PK-661 da Chitral con destinazione Islamabad (Pakistan) con 42 passeggeri e 6 membri di equipaggio aveva dichiarato emergenza per avaria-spegnimento del propulsore di sinistra un Pratt & Whitney Canada PW127E a turboelica. Erano le 16.30 locali del 7 Dicembre e quasi immediatamente il velivolo è sparito dai radar.
I residenti di una zona limitrofa all'impatto su una collina-rilievo montuoso (Havelian presso Abbottabad) hanno dichiarato di aver sentito un forte botto, di uno schianto con il suolo in una posizione a circa 25 miglia dalla pista di destinazione. I rottami dell'ATR 42, avvolti da una nuvola di incendio e fumo,residuo, sono stati, in seguito, ritrovati dai soccorsi. Il velivolo aveva fatto il primo volo nel maggio 2007. 8 Dicembre 2016
Nelle giornate di sabato 3 e domenica 4 Dicembre altri due incidenti hanno coinvolto velivoli ultraleggeri. Il primo dei due eventi è avvenuto intorno alle 11.00 del 3 Dicembre - lo rivelano i media locali - in prossimità della pista dell’aeroporto ‘Lepore’ di Lecce-San Cataldo, era in fase di atterraggio. I due occupanti del velivolo estratti dalle lamiere sono risultati gravemente feriti. In ospedale uno dei due era in condizioni gravissime. Sono di Brindisi e del locale Aeroclub. Il mezzo aereo era un Pro.Mecc Freccia monoelica, costruito in Salento, a Corigliano d’Otranto, La Procura di Lecce ha aperto una inchiesta e quello che resta del velivolo schiantato é stato sequestrato per le indagini.
Del secondo incidente le notizie sono più scarne. Stavolta il riscontro è risultato subito tragico.
E' precipitato presso Nettuno nel Lazio, intorno alle ore 13:30 un aereo ultraleggero-parapendio si è schiantato in via Padiglione Campana. . Anche stavolta la dinamica e le probabili cause e concause non sono state identificate. Il pilota, unico occupante avrebbe riportato gravi traumi nella regione cranica e nella schiena. 5 Dicembre 2016
Era uno Storm con livrea nera. Il corso degli eventi associati all'attività aerea italiana della flotta degli ultraleggeri, ovvero delle vicende correlate agli incidenti aerei di questa tipologia di voli si dilata, ma non nell'ambito delle inchieste, dell'analisi riguardanti la professionalità dei possessori dell'attestato al volo, dell'affidabilità del mezzo aereo, dell'intervento di una qualche istituto deputato alla sicurezza delle operazioni di volo, delle conseguenze di una passione per il volo che, sembrerebbe, determinare una incessante sequela di incidenti - spesso nel week end - ma dell'estrema risorsa di una moglie che non ha notizie del marito decollato da una aviosuperficie che non ha notizie del volo.
Dopo troppe ore di assenza e una telefonata ai carabinieri, non sapendo a chi rivolgersi per saperne qualcosa - ecco un riscontro fondamentale - la moglie ha telefonato in diretta alla trasmissione su RAI Tre "Chi l'ha visto". Possibile che all'aviosuperficie, all'Aeroclub, all'AecI (Aerocblub Italia) e/o altrove nell'universo dell'aviazione generale e del volo da diporto sportivo (VDS) non esista una qualche referente in grado di "archiviare e/o documentare l'esistenza di una traccia del volo: ancorché a vista?
Carabinieri e Protezione Civile e il soccorso sono sicuramente i primi soggetti pronti all'intervento: ma a riscontro oggettivo rilevato. Qualcuno deve denunciare un mezzo aereo disperso, scomparso, ma senza il rilievo oggettivo di uno schianto al suolo, di un velivolo precipitato e localizzato non esiste alcuna operazione di soccorso. Il velivolo ultraleggero - uno Storm nero - scomparso era decollato nella mattinata di mercoledì 30 novembre, intorno alle 10.30 locali, dall'aviosuperfice di Monte Melino nel Trasimeno. La stessa moglie ha precisato che, probabilmente, il serbatoio era pieno e l'ultraleggero avrebbe avuto una autonomia di volo di 4-5ore. Nella speranza che il 63enne decollato sullo Storm abbia volato su una destinazione programmata e sia atterrato senza alcun inconveniente, sembrerebbe opportuno che una qualche "autorità" dell'aviazione civile e/o del volo VDS, alla fine di conoscere quando si svolge nello spazio aereo sovrastante centri urbani-residenziali, zone e terreni e marine non abitate, debba registrare una sorta di piano di volo anche per il volo a vista e/o sportivo. La concretizzazione di una sorta di mappatura dello spazio aereo di bassa quota evidenzia, potrebbe risolvere, anche la coesistenza con l'universo, altrettanto indeterminato, del volo dei droni. 2 Dicembre 2016
Era una emergenza di carburante e/o elettrica? Il volo LMI-2933 da Santa Cruz (Bolivia) a Medellin (Colombia) con 72 passeggeri e 9 membri di equipaggio era nella fase di discesa-avvicinamento alla pista, nella zona di La Ceja intorno alle 21.25 locali del 28 novembre quando la traccia radar è sparita dagli schermi.
L'aeromobile AVRO RJ 85, quadrimotore Lycoming LF507-1F, immatricolato CP-2933, volava da 17 anni, era stato noleggiato charter dalla squadra di calcio della serie A brasiliana Chapecoense, si sarebbe schiantato mentre era impegnato in un atterraggio di emergenza. Nell'impatto il velivolo non si è incendiato e, sarebbero stati registrati cinque/sei sopravvissuti e 76 vittime.
Condizioni meteo avverse e la difficoltà nella localizzazione hanno ritardato l'arrivo dei soccorsi. I media locali hanno riferito su una ultima comunicazione da bordo, contraddittoria e discordante: i piloti avrebbero dichiarato l'esistenza di una emergenza di carburante e/o elettrica. 30 Novembre 2016
Per quale ragione non coinvolgere oltre a ENAC anche AeCI e ANSV. Generalmente quando accade in incidente ad un velivolo ultraleggero vengono aperte due inchieste: una della procura della Provincia e/o Regione nella quale è avvenuto l'evento e, una seconda, dovrebbe, essere attivata anche da parte dell’Enac, l'Ente Nazionale Aviazione Civile.
All'ANSV, a fronte dalle vigenti disposizioni di legge, sono demandati invece i seguenti compiti:
svolgere, a fini di prevenzione, le inchieste di sicurezza relative agli incidenti ed agli inconvenienti occorsi
ad aeromobili dell’Aviazione Civile, emanando, se necessario, le opportune raccomandazioni di sicurezza; lo scopo delle inchieste in questione è di identificare le cause degli eventi, al fine di evitarne il ripetersi. Le inchieste di sicurezza hanno quindi unicamente finalità di prevenzione; svolgere attività di studio e di indagine per assicurare il miglioramento della sicurezza del volo.
L’attività investigativa ANSV, quindi, concerne gli incidenti e inconvenienti gravi dei velivoli aviazione generale e commerciale. A fronte della persistenza di incidentalità nella flotta degli ultraleggeri (perciò velivoli 3 assi ad ala alta; 3 assi ala bassa; Delta motorizzato; Autogiro; Elicottero; Paramotore o Paracarrello e VNI (Velivoli Non Identificati) per quale ragione non si attiva "sostanzialmente" quello che è, ad esempio, il ruolo dell'Aeroclub Italia.
L’Aero Club d’Italia (AeCI) - rileva ad esempio il Programma Nazionale per la Safety dell’Aviazione Civile
State Safety Programme - Italy 2015 - "è l’Ente pubblico preposto per legge (L. n. 340 del 29.05.54) alla promozione e diffusione della cultura aeronautica in ogni sua forma nelle varie discipline codificate (volo a motore; volo a vela; volo da diporto o sportivo (VDS) e ultraleggero nelle sue diverse tipologie; volo con aeromobili ad ala rotante; paracadutismo; pallone libero o dirigibile; costruzione aeronautica amatoriale e restauro dei velivoli storici; paramotore)".
L’AeCI è costituito da oltre 150 Aeroclub federati, 140 associazioni sportive aggregate e 170 scuole di volo VDS) sviluppa, o si propone di "sviluppare, attraverso la standardizzazione di “Rapporti di Sicurezza volo” e l’organizzazione di “Corsi di sicurezza del volo”, è strettamente connessa alla formazione di piloti e/o utilizzatori dei mezzi aerei per le varie discipline sopra elencate, ed è mirata alla prevenzione basata sul concetto di “Just Culture” (ovvero quelle attività intese a far crescere la Cultura della Sicurezza attraverso la segnalazione degli inconvenienti/incidenti senza inquisire gli interessati)."
Per quale ragione non indagare sulle cause e concause originanti e scatenanti degli incidenti agli ultraleggeri : ovvero tecniche, meteo e/o riguardanti human factor in genere e predisporre misure per fronteggiare l'incidentalità imputabile, eventualmente, ai possessori dell'’Attestato di Pilota VDS (Volo Diporto Sportivo). 25 Novembre 2016
Ancora una vittima! Le informazioni non sono ancora coerenti, inizialmente infatti la cronaca news locale aveva riferito come il velivolo incidentato fosse un ultraleggero, un elicottero. In seguito invece l'incidente che ha causato una vittima tra le tre totali a bordo avrebbe coinvolto un elicottero Agusta Aw109, un mezzo che può imbarcare anche otto passeggeri, ha sbattuto contro una altura - probabilmente con meteo di bassa visibilità se non nebbia - in una zona boscosa tra Bisuschio e Arcisate nel varesotto. Non si conosce ancora l'immatricolazione del velivolo: dovrebbe essere italiano.
L'elicottero sarebbe decollato nel primo pomeriggio di sabato 19 Novembre dall’aviosuperficie di Agno (Lugano) del Canton Ticino in Svizzera con destinazione Bergamo Orio al Serio.
La località dello schianto è prossima al confine svizzero. Le altre due persone a bordo, il pilota e il copilota, feriti, sono state soccorse da soccorritori. Sarebbe stato lo stesso pilota, pur ferito, a fornire utili informazioni per concentrare le ricerche nella zona del monte Minisfreddo, a una quota di circa 800 metri, tra i comuni di Induno Olona e Arcisate intorno alle 18.00. 21 Novembre 2016
L'incidente è avvenuto all'aviosuperficie Morsella. Era impegnato nella fase che precede il decollo dalla pista dell’aviosuperficie di Morsella di Vigevano, la destinazione era la pista di Orio al Serio di Bergamo. Le prime notizie segnalano che nella prima mattinata di lunedì 7 Novembre a causa del cedimento/rottura di una ruota e/o di un semicarrello il Siai Marchetti 208 sarebbe risultato fuori controllo.
Il pilota non sarebbe riuscito a governare il velivolo che uscendo dalla pista e/o dalla posizione nel rullaggio per posizionarsi alla posizione dell'inizio corsa di decollo, dopo un impatto con cespugli e altro, si è incendiato. Il pilota è potuto evacuare dal cockpit in tempo, senza riportare danni.
Il SIAI-Marchetti 208 è un velivolo derivato dal quadriposto S.205.
"Il prototipo di questo nuovo aereo, denominato S.208, volò per la prima volta il 22 maggio del 1967. Monoplano, monomotore ad ala bassa di costruzione interamente metallica venne prodotto in serie dalla primavera del 1968 e nei primi cinque anni ne furono costruiti circa ottanta, dei quali oltre la metà, destinati all'Aeronautica Militare (S.208M) che lo impiegò per il collegamento e l'addestramento. Altri compiti assegnati a livello civile a questo velivolo leggero furono, marginalmente, quello sanitario, quello di trasporto merci ed infine quello agricolo nella versione S.208AG. La versione destinata alla Forza Armata, differiva dalla versione civile per la strumentazione di bordo modificata, due porte per il posto di pilotaggio, la possibilità di montare il gancio per il traino alianti e la mancanza dei serbatoi alle estremità alari".
E' un velivolo classificato nella categoria di ultraleggero, ultraleggero avanzato e/o di aviazione generale? Qualora ASNV aprisse una specifica inchiesta ufficiale il Siai Marchetti 208 incidentato sarebbe, indubbiamente quallificato come un aeromobile di Aviazione Generale. 9 Novembre 2016
Per i media locali e nazionali, tuttavia, non è una notizia! In totale assenza di informazioni specifiche non abbiamo altre alternative, riproporre il Comunicato ANSV: "Martedì 1° novembre, l’aeromobile Cessna 172 marche N14623, durante l’atterraggio sull’aviosuperficie di Avola, in Contrada Gallina, oltrepassava la soglia di fine pista e impattava contro un muretto, riportando danni; incolumi i due occupanti. L’ANSV ha aperto un’inchiesta sull’incidente". 4 Novembre 2016
L'aeromobile arresta la corsa con lo spazio EMAS. E' stato il sistema di frenaggio EMAS (Engineered Materials Arresting System) installato a fine pista a impedire che il Boeing 737 proseguisse la sua corsa fuoripista causando maggiori danni all'aeromobile e agli insediamenti circostanti.
L'incidente - una dinamica equivalente a quella verificatesi a Bergamo Orio al Serio lo scorso 5 Agosto - è avvenuto su una delle piste dell'aeroporto La Guardia di New York. La notizia è diventata di prima pagina perché il Boeing 737 coinvolto in un atterraggio su pista bagnata e durante intense precipitazioni di pioggia (e visibilità ridotta) aveva a bordo il candidato repubblicano alla vicepresidenza degli Stati Uniti Mike Pence.
L'incidente non ha causato feriti tra i 37 spaventati passeggeri e 11 membri di equipaggio mentre l'aeromobile - arenatosi nello strato di "asfalto" EMAS - prima di concludere la corsa sull'erba ha sopportato danni consistenti al sistema dei carrelli: anteriore e principale. Il volo Eastern Air Lines Boeing 737-700, immatricolato N278EA, operativo sul volo charter EAL-3452 da Fort Dodge,IA a New York La Guardia,NY (USA) era impegnato in atterraggio sulla pista 22 alle ore 19.40 locali del 27 ottobre 2016. L'aeroporto newyorkese nel 2015 ha movimentato oltre 28 milioni di passeggeri.
Aerohabitat ha rilanciato questa notizia per l'analogia con il fuoripista di Bergamo Orio al Serio dello scorso 5 Agosto e l'importanza di dotare anche gli scali del Belpaese con il sistema EMAS.
L'EMAS all'estremità della testate di pista, nel caso di atterraggio lungo, fuoripista in atterraggio o nel caso di interruzione del decollo,frenerà la sua corsa su una superficie in grado di assorbire l'energia cinetica e quindi di arrestare il velivolo in modo rapido ed evitando pericoli.
Con la news del 22 Settembre 2016 "Aeroporti del Belpaese, la RESA inferiore a 240 mt e l'EMAS" (http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2016/settembre/article/aeroporti-del-belpaese-la-resa-inferiore-a-240-mt-e-lemas/). Aerohabitat aveva rilevato questa urgenza. Questa incidente conferma tale convinzione. 29 Ottobre 2016
L'evento incidentale nel pomeriggio di domenica 23 Ottobre. Ancora un week en con un incidente con vittime. Questa volta è precipitato nei pressi di Modine, in una zona tra i comuni di Loro Ciuffenna e Castelfranco di Sopra, in provincia di Arezzo. I soccorritori avrebbero identificato dall'alto, con un elicottero, il relitto incendiatosi in una zona boscosa. IL'intervento ha solo consentito lo spegnimento delle fiamme.
l velivolo, riportano le scarne notizie riferite dai media locali, sarebbe decollato da una aviosuperficie nella zona di Cavriglia (Arezzo) a Pratomagno, dove l’Aero club Valdarno di Cavriglia aveva programmato la manifestazione ‘Autumnia in Volo". Le condizioni meteo erano ottimali. Due le vittime, entrambi gli occupanti dell'ultraleggero. 25 Ottobre 2016
Incidente alle sei del mattino: nel Barese. E' accaduto nel week end, venerdì 14 ottobre e il pilota, con il velivolo sostanzialmente distrutto, è stato ricoverato in ospedale con una prognosi di 30 giorni per le fratture riportate. La località dello schianto al suolo dell' ultraleggero e la campagna di Toritto, nel Barese. L'incidente sarebbe avvenuto subito dopo il decollo dal campo di volo "La Quercia".
Quali le cause? I media - i pochi che hanno riportano la notizia - segnalano che una delle probabili cause-concause potrebbe essere stato il forte vento.
Possibile che un "forte vento" abbia provocato una incontrollabilità del velivolo?
L'ultraleggero, quello che resta dopo lo schianto, sarebbe stato posto sotto sequestro e il pilota denunciato all’autorità giudiziaria perché si valutino eventuali violazioni delle norme sulla sicurezza.
E', comunque, l'ennesimo incidente di ultraleggero in un week end di fine estate. La brutta stagione - autunno-inverno - come sostengono alcuni analisti, sicuramente determinerà una riduzione di questi specifici incidenti della flotta ultraleggeri. 1 Ottobre 2016
Ancora incidenti di Aviazione Generale e/o ultraleggeri? Il primo dei due incidenti è avvenuto mercoledì 5 ottobre intorno alle 16.45. Un velivolo è precipitato su una collinetta - testimoni dichiarano di averlo visto cadere in vite - nella contrada Valdicase a Castelgomberto in provincia di Il pilota, un settantenne è deceduto nello schianto a terra del velivolo Skyleader 200 che si è incendiato. SKYLEADER 200 - riportano i riscontri del costruttore - "è un aereo biposto convenzionale, completamente in metallo, ad ala bassa dritta con winglets alle estremità. Il velivolo dispone di carrello retrattile triciclo con ruota anteriore sterzante standard. Una versione con carrello di atterraggio fisso è disponibile su richiesta".
L'intervento dei Vigili del Fuoco di Arzignano e Vicenza hanno potuto constatare la presenza di un corpo carbonizzato. A circa cinque giorni dell'incidente i media non hanno ancora riportato la pista di decollo e la probabile destinazione del volo.
Il secondo è invece avvenuto nella giornata di domenica 9 ottobre in prossimità di un campo di volo privato dal quale era partito nella tarda mattinata. Un piccolo elicottero Dragon Fly è' precipitato sulla statale 387, nei pressi del bivio per Soleminis (Cagliari) finendo al suolo dopo aver colpito una automobile Renault Clio che viaggiava in direzione di Dolianova.
Il pilota di 66 anni è rimasto gravemente ferito ed è ricoverato in ospedale a Cagliari. Non hanno riportato conseguenza l'autista e i famigliari su cui è crollato l'elicottero, mentre la statale è rimasta chiusa al traffico per alcune ore. 10 Ottobre 2016
Era una opzione applicabile e/o da investigare anche a Linate? E' un riscontro nodale! Dopo tanti anni la verifica dello scenario di "violazione intenzionale" di una SOP - Standard Operational Procedure, ovvero della procedura standard di rullaggio, andando contromano verso il punto attesa della pista 36 di Linate è ancora solo una ipotesi investigativa. Senza adeguati rilievi, riscontri sui tempi di rullaggio degli aeromobili che in quella tragica mattinata hanno rullato dal piazzale dei parcheggi (Piazzale Ovest ex ATA) dell'aviazione generale.
La responsabilità del pilota del Cessna immatricolato D-IEVX, autorizzato a muoversi intorno alle 07.48 dell'8 ottobre 2001, parcheggiato nel piazzale Ovest - ex ATA dell'aeroporto di Linate, ovviamente, non è in discussione. Ma la chiave dell'indagine è rappresentata dalla opzione: è stato un errore umano e/o un atto intenzionale deliberato e per quali, magari evidenti, evidenti ragioni?
Ma come, innanzitutto, definire e distinguere tra "Human Error" e "Violazione":
"Errors and Violations
In everyday language, the term “error” is used in a very broad sense. For a more detailed discussion of the topic, more precise definitions are needed. The classification used here is in line with James Reason’s definitions.
Errors are intentional (in)actions, which fail to achieve their intended outcomes.
Errors can only be associated with actions with a clear intention to achieve a specific intended outcome. Therefore, uncontrolled movements, e.g. reflexes are not considered errors. The error itself by definition is not intentional, but the original planned action has to be intentional. Furthermore, it is assumed in the above definition that the outcome is not determined by factors outside the control of the actor.
Violations are intentional (in)actions, which violate known rules, procedures or norms.
The fundamental difference between errors and violations is that violations are deliberate, whereas errors are not. In other words, commiting a violation is a conscious decision, whereas errors occur irrespective of one’s will to avoid them. Cases of intentional sabotage and theoretical cases of unintentional violation (breaking a rule because the person is not aware of the rule) are outside the scope of this Flight Operations Briefing Note.
Therefore, it is important to realize that within the scope of our discussion a person committing a violation does not intend the dramatic negative consequences which sometimes follow a violation - usually it is belived bona fide that the situation remains under control despite the violation.
It is worth noting that many sources, even in the domain of aviation safety, use the term “error” in a wider sense, covering both errors (as defined here) and violations.
Ma perchè inoltre i piloti - nel corso di talune operazioni e procedure a terra e in volo - deviano volontariamente e/o intenzionalmente dalle SOP - Procedure Operative Standard?
"Why do Pilots deviate from procedures?
Why do well trained, motivated and professional operators deviate from an SOP?
Individualism
Pilots and engineers are individuals at the end of the day and generally they want to impose some form of their own character on a procedure, this is in part what differentiates us from computers. Whether it be a different technique to break the boredom, or to apply some form of critical thinking to a procedure, generally these deviations do not adversely affect the outcome. Gone unchecked however, it can break down standardisation and bring confusion to a flight deck if a co-pilot does not understand the deviations in procedure of his Captain.
Complacency
This is the dropping of your guard during a repetitive task or the introduction of humour by deliberately mispronouncing words in a critical standardised task. The backstop to this is reinforced in CRM, where a pilot can correct repeated non-standardised responses to a checklist, preventing a deterioration in responses.
Frustration
Being forced to conform to a seemly ridiculous procedure can provide justification to alter or amend the practice of a procedure. There are several ways to approach this problem; either raise the issue with management and have the policy or procedure changed or have training provided to explain why a procedure is conducted in a particular way so it no longer seems ridiculous.
Conclusion
As we all know without procedures it would be difficult to maintain effective and safe operations of aircraft due to the complicated nature of the systems involved. The process of designing procedures from both an organisational as well an operational perspective is a long and tedious process. How effective these procedures are can only be determined by constantly monitering how much procedure deviation takes place once it is put into place. There will never be a perfectly designed set of SOPs due to the ever changing factors in the environment and thus changes in procedures." 8 Ottobre 2016
ANSV ha aperto una inchiesta per inconveniente grave. Nella prima mattinata di mercoledì 5 Ottobre ad un aereo taxi-ambulanza Cessna 501 Citation I, immatricolato I-UUNY (primo volo nel 1977, seriale 500-00358), proveniente da Cagliari con quattro occupanti nel corso della fase atterraggio-decelerazione in pista rientrava il semicarrello destro principale.
Erano circa le ore otto e il velivolo finiva di traverso fuoripista lateralmente, strusciando sull'ala destra.
La squadra dei Vigili del Fuoco intervenuti hanno versato liquido ritardante sulle lamiere del velivolo che hanno sfregato sul mando di asfalto al fine di prevenire rischi di incendio.
L'aeroporto è rimasto chiuso per circa 3/4 ore in attesa della rimozione del Cessna 501. Illesi i due piloti e due medici imbarcati, sostanziali i danni al velivolo. L'aeroporto è stato riaperto alle 11.43 locali: alcuni voli sono stati ritardati, altri sono finiti su uno scalo alternato.
Non si hanno altre notizie riguardanti:
- il punto di toccata iniziale in pista;
- la lunghezza della distanza percorsa sulla pista;
- l'esatta localizzazione finale del fuoripista;
- la distanza dal recinto di sedime e/o dal piazzale velivoli. 7 Ottobre 2016
ANSV ha aperto due inchieste. Il primo dei due si è verificato sabato 24 settembre ed ha rigaurdato un velivolo immatricolato estero, un Maule M4 marche HB-ETR, decollato da Hohenems-Dornbirn (Austria) impegnato in un atterraggio in Italia, nell’aviosuperficie San Genesio (Bolzano). Il pilota, che sarebbe risultato del tutto illeso, ai comandi del velivolo finito su un recinto esterno della stessa pista. danni sostanziali all'aeromobile.
Il secondo ha interessato un monomotore Cessna 152, immatricolato I-ECSO decollato nel pomeriggio del 28 settembre dalla pista dell'aeroporto romano dell'Urbe con destinazione la pista di Rieti: Intorno alle ore 17.00 locali è precipitato in un bosco nella zona di Ornaro Alto, frazione Torricella Sabina di Rieti. I due occupanti, istruttore ed allievo pilota dopo i soccorsi e, nonostante alcuni traumi non sarebbero in pericolo di vita. Il monomotore, riportano ancora i media, velivolo della flotta della scuola di volo dell'Urbe, sarebbe stato costretto ad un atterraggio d’emergenza: nello schianto sarebbe risultato distrutto. 30 Settembre 2016
Era in corso un fenomeno avverso, o era severo e/o proibitivo? Nella nota del 10 Agosto, ANSV dopo aver comunicato come si "è proceduto allo scarico dei dati contenuti nei registratori di volo (Flight Data Recorder e Cockpit Voice Recorder) dell’aeromobile cargo B737-400 marche HA-FAX, finito fuori pista in atterraggio a Bergamo Orio al Serio lo scorso venerdì 5", ha anche rilevato una circostanza che Aerohabitat aveva ritenuto indispensabile commentare.
Con la news del 12 Agosto "Aeroporto Bergamo, il fuoripista e ANSV. Le condizioni meteo erano avverse, severe e/o proibitive?", infatti Aerohabitat aveva circostanziato come a fronte di informazioni meteo TAF (Terminal Aerodrome Forecast) e METAR (METeorological Air Report) disponibili l'ANSV aveva sinteticamente rilevato come il Boeing 737 avesse "effettuato un avvicinamento strumentale per pista 28, in condizioni meteorologiche avverse".
La terminologia alquanto generica di "condizioni meteorologiche avverse" non sembrano essere confermate dai comunicati previsionali e attuali trasmessi ufficialmente dai report meteo. dati che anche ANSV nella successivo "Preliminary Report" ha, in fondo ribadito.
Nel Report ANSV del 21 Settembre ha, tuttavia, alla voce condizioni meteo sull'aeroporto di Bergamo Orio al Serio, aggiunto una informazione aggiuntiva. Probabilmente segnalata dal sistema ATIS (Automatic Terminal Information Service e/o AWOS Automated Weather Observing System) aeroportuale e/o una informazione trasmessa via radio dal servizio di assistenza in atterraggio (frequenza di avvicinamento e/o di torre):
"Weather conditions:
Latest weather report delivered by TWR: visibility 4000m; wind: direction 280° (variable), speed 14 kts/maximun gust 23 kts; clouds: few clouds (1/8-2/8) 1700 feet, scattered CB (3/8-4/8) 3000 feet; temperature: 19°C, dew point 17°C; QNH: 1011.
Weather phenomena: heavy shower rain.
Metar: LIME 050150Z 260/11G 23 kts - 220 V 310 9999 VCTS FEW040CB BK080 23/16 Q1010".
Il Weather phenomena: heavy shower rain era forse una emissione di uno SPECI (usando gli stessi codici e criteri del METAR) e uno SPECIAL sostitutivo del MET REPORT?
Il fenomeno meteo aggiuntivo segnalato riguarda quindi un "heavy shower rain", ovvero una sorta di forte precipitazioni piovose. Ma quanto? Quale sorta di fenomeno potrebbe essere occorso in quei frangenti? Quali intensità, quali livello di "avversità" potrebbe aver costituito per un Boeing 737 in atterraggio?
Erano forse condizioni meteo non solo avverse, ma severe e proibitive al punto di aver impedito un atterraggio con toccata in pista secondo gli standard operativi?
La pista era forse allagata e il galleggiamento dell'aeromobile prima della toccata dopo quasi 2000 metri di pista sarebbe una causa/concausa nella dinamica incidentale che ha portato il Boeing 737 oltre 520 metri dal fine pista?
Le precipitazioni "heavy shower rain" avevano forse determinato un allagamento momentaneo e/o parziale di tratti di pista con uno strato, una sorta di pellicola temporanea stazionaria di acqua che ha ostacolato prima il punto di toccata e, dopo, ha reso inefficace la frenata?
Qualora l'incidenza di questo "fenomeno" meteo risultasse confermato, occorrerà tuttavia sapere se i due piloti lo conoscevano, se erano stati - comunque - informati e/o lo ignorassero, se, in definitiva, erano consapevoli del livello di "avversità" meteo in corso in relazione al contesto di lunghezza e caratteristiche di pista e sedime aeroportuale. 27 Settembre 2016
Per cause/concause e raccomandazioni occorrerà attendere il Final Report! L'atteso iniziale Report ANSV è stato reso disponibile on-line sul sito web nella giornata del 21 Settembre. In cinque paginette sono disponibili i database dell'aeromobile, dell'equipaggio, l'informativa meteo e i primi riscontri dei registratori CVR (Cockpit Voice Recorder) e DFDR (Digital Flight Data Recorder). I dati meteo (METAR e TAF) sono quelli segnalati sul web e disponibili da tempo: inquadrano una realtà operativa del tutto compatibile con operazioni di volo con vento (anche a raffiche), pioggia e temporali nell'area circostante alla pista. Tempo meteo perturbato ma del tutto ordinario.
Anche le trasmissioni radio terra-bordo-terra hanno permesso di inquadrare gli eventi della dinamica incidentale che portato il Boeing 737 ha concludere la sua corsa oltre il fine pista. A circa 520 metri oltre la testata pista. Ben oltre allo spazio di 90 metri della Runway End Safety Area (RESA). Anche il riscontro della toccata pista, avvenuto a circa 750 metri dalla fine pista 28, quindi oltre 2000 metri dall'inizio della stessa testata pista 28 non costituisce, tuttavia, una novità. I media (e Aerohabitat) lo avevano, comunque, anticipato. Il dato significativo del Preliminary Report rimanda alla fase di galleggiamento in pista del Boeing 737 dopo il sorvolo della pestata pista 28, alla velocità e quota del velivolo fino al punto di toccata.
Occorre assegnare rilievo alle ore di volo del co-pilota, senza tuttavia sottolineare alcuna causa e/o concausa nella dinamica incidentale. Il Report non sembrerebbe, infatti, indicare quale dei due piloti risultasse ai comandi : ovvero pilotasse l'aeromobile. Il co-pilota aveva accumulato nella sua vita lavorativa un totale di 343 ore di volo, delle quali 86ore e 02 minuti sul Boeing 737.
Il Boeing 737 ha infranto lo steccato/staccionata del sedime aeroportuale alla velocità di 109 kts, mentre il registratore di volo ha riportato l'ultima velocità del velivolo, perciò nei frangenti che hanno preceduto l'arresto, alla velocità di 91 knots.
A questo punto occorrerà attendere un Report ANSV intermedio, se non quello finale-conclusivo per poter sintetizzare le risultanze dell'inchiesta tecnica ufficiale in relazione alle cause-concause e alla presentazione di eventuali raccomandazioni al fine di evitare che simili incidenti/dinamiche possano riproporsi.
Raccomandazioni di sicurezza e provvedimenti indispensabili non solo per lo scalo-pista di Bergamo-Orio al Serio, ma anche per eventuali contesti operativi equivalenti: con sedimi aeroportuali localizzati in zone intensamente "urbanizzate". 23 Settembre 2016
A chi verrà affidata l'inchiesta tecnica? Al solito le notizie sono sempre scarne, come in seguito, purtroppo, anche sulle cause e sulle determinazioni, su eventuali insegnamenti e raccomandazioni da ricavare se ne saprà poco. L'incidente occorso nel pomeriggio di sabato 17 Settembre, intorno alle 18.30 locali, in prossimità di un campo di volo nel Canavese in Piemonte. La località sarebbe quella della frazione Carolina di Caluso
Stavolta, riferiscono i media locali, l'ultraleggero con due persone a bordo, nella fase di atterraggio avrebbe urtato alcuni cavi elettrici: precipitando al suolo. Pilota e copilota (o era solo un passeggero) sono rimasti feriti - pur gravi ma non in pericolo di vita - nell'impatto con il terreno - l'ultraleggero sarebbe stato distrutto nell'impatto - e, prontamente trasportati all'ospedale (Cto di Torino) con un elicottero del 118. L'indagine/inchiesta generica è condotta dai Carabinieri, prontamente intervenuti. 19 settembre 2016
Trasportava 12mila ton di liquidi infiammabili, oltre al residuo dei serbatoi. L'emergenza - non anticipata - è avvenuta in Indonesia, all'aeroporto Wamena ed ha interessato un Boeing 737-300 - immatricolato PK-YSY - cargo Trigana Air Service intorno alle 07.30 ore locale del 13 settembre.
Il volo IL-7321 proveniente da Jayapura trasportava 15.3 tonnellate di merce carburante, combustibile, riso e zucchero era in atterraggio sulla pista 15 e nella toccata con il manto d'asfalto ha perso il semicarrello sinistro e destro spanciando sul ruotino anteriore e finendo fuoripista, lateralmente. Sulla destro della pista. I danni all'aeromobile sono risultati sostanziali mentre i tre membri dell'equipaggio non avrebbero riportano lesioni fisiologiche. Il Boeing 737-300 era in servizio da 30 anni. 14 Settembre 2016
Il crash in Macedonia. Uno dei velivoli della flotta stanziata all'aeroporto di Treviso, del locale Aeroclub, un Piper Seneca II, bimotore turbolelica, immatricolato D- GLLW si è schiantato nel tardo pomeriggio del 6 Settembre 2016 mentre si apprestava alla fase di avvicinamento per l'atterraggio sulla pista dello scalo capitale della Macedonia Skopje. Decollato intorno alle ore 14.00 dalla pista di Treviso Canova San Angelo di Pristina con il pilota e cinque passeggeri avrebbe atterrato per uno scalo tecnico - rifornimento di carburante - per riprendere il volo per la destinazione finale di Pristina in Kossovo.
Il velivolo, con altri tre dello stesso Aeroclub - monomotori - che hanno potuto proseguire il programma di volo, è, probabilmente stato coinvolto in condizioni meteo avverse.
Quali possano essere, al momento, le cause e concause, è uno scenario di ipotesi che inquadrano oltre alle condizioni meteo, il guasto tecnico e un qualche errore umano riconducibile a contesti di human factor. Le sei vittime sono di cittadinanza italiana, quattro di queste trevigiane tra cui il pilota, anche presidente dell'aeroclub. Lo schianto sarebbe avvenuto intorno alle ore 17.40 locali E alcuni cittadini del paese di Vetersko, vicino a Veles, città della Macedonia, avrebbero sentito un forte boato ed una un'esplosione, rilevando la presenza anche di fiamme e colonne di fumo. gli interventi dei mezzi di soccorso sono, comunque, risultati inutili.
La ricostruzione dell'incidente e la dinamica complessiva dei frangenti precedenti all'impatto al suolo si prevedono complicati. Le inchieste attivate, una locale, una italiana e una tedesca - il Piper è immatricolato in Germania - senza l'ausilio delle scatole nere e dei tracciati radar, dovranno, comunque formulare alcune ipotesi. 9 Settembre 2016
Note in attesa di un preliminary-factual Report. Lo scorso 5 Agosto l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto l’inchiesta di sicurezza di competenza e contestualmente disposto l’invio di un team investigativo presso l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio dove, alle ore 04:07 di oggi 5 agosto, l’aeromobile DHL 737-400, volo BCS 7332, in arrivo da Parigi Charles De Gaulle, è uscito di pista durante l’atterraggio.
La relazione dell'inchiesta dovrebbe essere pubblica nel più breve tempo possibile
(12 mesi dall’evento) e qualora ciò non fosse praticabile, l’ANSV dovrà redigere un "report" ad interim - intermedia segnalando i riscontri e la progressione nei rilievi attinenti questioni rilevanti per la sicurezza del volo. In sostanza per quanto concerne l'incidente avvenuto all'Aeroporto Caravaggio di Bergamo - Orio al Serio eventuali considerazioni, rilievi e/o raccomandazioni di sicurezza (art. 16 regolamento UE n. 996/2010) inerenti le caratteristiche, le procedure, le operazioni di volo in vigore sull'infrastruttura aeroportuale.
A 30 giorni dall'incidente, tuttavia, in mancanza di un un Factual Report, un semplice resoconto elencazione degli eventi e delle indagini avviate, con una "analisys part" in relazione alle possibili cause, dirette, indirette, sulle eventuali deficienze (shortcomings) nonché iniziali raccomandazioni (qualora fossero impellenti) al fine di evitare che si possano ripetere "situazioni analoghe".
Ecco quindi come in attesa del FINAL-Report che abbisogna di analisi specifiche e dettagliate diventa indispensabile che ANSV proponga una prima stesura di report preliminare e/o un factual al fine descrivere e circostanziare - in alcune pagine, sulla base delle iniziali informazioni raccolte - l'evento incidentale occorso e di ribadire l'assoluta "operatività" dello scalo bergamasco. Senza l'analisi investigativa che troverà stesura nel documento successivo!
Un preliminary-factual report inoltre potrà confermare la piena affidabilità del Piano di Emergenza Aeroportuale e/o del Piano di Emergenza esterno, in relazione a quel dei due è stato attivato nelle prime ore dello scorso 5 Agosto. Il primo intervento di soccorso al Boeing 737 è avvenuto con mezzi/team aeroportuali e/o esterni al sedime? Le procedure e azioni in relazione alle fasi di allerta per garantire la piena operatività delle diverse strutture di protezione civile e la gestione efficiente ed efficace dell’emergenza sono state applicate in ottemperanza con l'Ordinanza ENAC n.8/2016 in vigore il 1 agosto 2016?
Lo scopo di un Report iniziale ha, oltre a rassicurare gli utenti del trasporto aereo, lo staff di scalo e i cittadini residenti nell'intorno aeroportuale, inoltre lo scopo di informare tutti gli addetti del settore.
A seguito dei "lavori di ammodernamento delle infrastrutture di volo con tecnologie d’avanguardia, eseguiti tra l’8 marzo e il 2 giugno 2014", con il comunicato stampa 59/2014 Enac il 18 Giugno ha rilevato:
"una delegazione della Direzione Generale dell’Ente ha visitato l’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio ed effettuato un sopralluogo alla pista, i cui lavori di manutenzione straordinaria e ammodernamento si sono conclusi il 2 giugno ... opere eseguite, inoltre, consentono allo scalo di aumentare ulteriormente gli standard di operatività, sicurezza e capacità."
In effetti le opere hanno consentito l'aumento della capacità oraria da 24 a 26 voli, con 16 atterraggi.
A riguardo anche la SACBO in un comunicato stampa del 18 Giugno 2014, aveva, tra l'altro, rilevato:
"Le opere sulle infrastrutture di volo sono state eseguite pianificando due fasi propedeutiche, che hanno permesso di intervenire sulle due testate, senza interruzione delle attività aeronautiche né limitazione dei voli. La terza fase, dal 13 maggio al 1° giugno, è servita a completare il rifacimento e la ripavimentazione completa della pista, dei raccordi e via di rullaggio. Tra gli interventi eseguiti spiccano l’installazione di oltre 2.000 le luci di aiuto alla navigazione aerea con tecnologia LED, in sostituzione delle luci a incandescenza, con un risparmio del 70% in termini di consumo energetico, e la riqualificazione e ampliamento del piazzale nord con creazione di un nuovo raccordo che contribuisce a migliorare il movimento degli aeromobili a terra. Inoltre, nell’ambito dell’intervento, sono state realizzate, opere di incremento delle superfici destinate alla RESA (Runway End Safety Area), fortemente volute da Enac per migliorare gli standard di sicurezza dello scalo."
Concludendo:
"Sacbo, grazie agli ingenti investimenti, che hanno reso le infrastrutture di volo pienamente conformi ai migliori standard internazionali e grazie al lavoro svolto negli ultimi anni nell’ambito del Safety Management System, è pronta ad affrontare il nuovo percorso di certificazione EASA (l'agenzia dell'Unione Europea alla quale sono stati affidati specifici compiti regolatori ed esecutivi sulla sicurezza aerea), secondo quanto prescritto dal Regolamento n.139/2014, nei tempi stabiliti dalla norma e in sinergia con ENAC."
Le caratteristiche fisiche della pista principale di Bergamo Orio al Serio sono le seguenti:
Pista principale: pista 10/28; m 2.874 x 45.
spazi di sicurezza:
pista 10: SWY NIL - CWY 67x150 - Strip 2994x300 - RESA 90x90;
pista 28: SWY NIL - CWY 120x150 - Strip 2994x300 - RESA 150x90.
Gli standard ICAO-ENAC (vedi "Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti"), oltre alla Strip area, alla Clearway e alla RESA (area di sicurezza di fine pista), di cui indicano l'importanza di specifiche caratteristiche fisiche, in aggiunta agli spazi della Area livellata e priva di ostacoli (Cleared and Graded Area - CGA), della Stopway, delle Banchine di pista (Runway Shoulders). 7 Settembre 2016
L'operazione di sostituzione dei propulsori Trent 1000 entro tre anni. A seguito della decisione del blocco a terra della flotta di 50 Boeing 787 della All Nippon Airways (ANA) notizie stampa della stessa Rolls-Royce, produttori dei propulsori che equipaggiano i Dreamliner, hanno rivelato come tutti i motori Trent 1000 saranno sottoposti alla sostituzione di una parte delle palette della turbina.
All Nippon Airways avrebbe segnalato riscontri - in fase di ispezione e manutenzione - di un eccessivo affaticamento delle palette a causa di un anomalo processo di degrado-corrosione determinato da "chemical components in the atmosphere" con l'origine di fenomeni di cracks lesioni sulle stesse.
Il processo innescato dalla corrosione sarebbe aggravato dai cicli di impiego dei propulsori, che pur con una media di esercizio di soli 2.7 anni - per la flotta Boeing 787 ANA - hanno reso indispensabile una misura preliminare: la loro immediata sostituzione.
A stessa Rolls-Royce casa costruttrice dei "motori" si sarebbe dichiarata intenzionata nell'arco dei prossimi tre anni a sostituire i propulsori dell'intera flotta dei Dreamliner in servizio con i Trent 1000: 169 velivoli.
Pari a 338 propulsori.
Nel frattempo la flotta dei 50 Dreamliner della ANA saranno sottoposti alla sostituzione delle palette intermedie ovvero delle " intermediate pressure turbine blades ".
Per la FAA - Federal Aviation Administration - USA le problematicità emerse non costituiscono “safety concern”. Anche EASA e altri enti nazionali di controllo non sarebbero interessati a considerare l'emanazione di limiti e/o restrizioni e/o circolari restrittive nelle operazioni di volo della flotta dei Dreamliner. 1 Settembre 2016
Ancora criticità sul Dreamliner, stavolta associate ai propulsori.Dopo il blocco a terra della flotta Boeing 787 del 2013 - per ANA - All Nippon Airways Boeing e JAL- Japan Airline e su indicazioni di FAA e EASA in determinate altre aerolinee - per criticità, inconvenienti e incidenti imputabili a batterie specifiche installate a bordo dei velivoli, in questi giorni il fermo dei velivoli è conseguente ad una avaria ad un propulsore.
Il 25 Agosto l'aeromobile del volo ANA - All Nippon Airways, Boeing 787-900, immatricolato JA833A operativo come volo NH-241 da Tokyo Haneda a Fukuoka (Japan), in decollo dalla pista 05 ha interrotto la salita alla quota di circa 12.000 piedi a causa di malfunzionamento e chiusura del motore di sinistra, un Trent 1000. Dopo circa 40 minuti il volo è atterrato in sicurezza sulla pista 34R di Haneda.
I passeggeri sono stati riprotetti su un altro volo Boeing 787-900 immatricolato JA830A arrivando a destinazione con solo tre ore di ritardo.
In seguito alle analisi e la ricerca delle cause dell'incidente l'ANA - All Nippon Airways ha cancellato nella giornata seguente nove voli nazionali di Boeing 787 Dreamliner equipaggiati con motori Trent !000 della Rolls-Royce.
L'ANA con 50 velivoli Boeing 787 in flotta è uno dei maggiori operatori mondiali dei Dreamliner, ed ha programmato la cancellazione di oltre 300 voli nel mese di settembre in attesa di operazioni di manutenzione e sostituzione di particolari specifici dei Trent 1000.
La Boeing ha consegnato 442 aeromobili 787, nelle varie varianti - 3, 8, 9, 10 - mentre il carnet degli ordini ha raggiunto il numero di 1162. Sono equipaggiati con due propulsori: della General Electric GEnx o della Rolls-Royce Trent 1000. 29 Agosto 2016
Alcune note tecniche per l'analisi! Con l'Ordinanza n. 8/2016, “Norme e Procedure per l’assistenza agli aeromobili in emergenza e per il soccorso ad aeromobili in caso di incidente” il Dirigente dell’ENAC competente per la Direzione Aeroportuale Lombardia, Ufficio di Bergamo, lo ha dichiarato in vigore, dal 1 agosto 2016.
Il fuoripista del Boeing 737 del 5 agosto scorso ha, quindi, potuto usufruire di rinnovate procedure - il documento è accessibile e download da Internet by Goggle - nelle quali sono state stabilite le disposizioni "operative finalizzate a far fronte in modo organizzato alle possibili emergenze derivanti da eventi di pericolo di natura aeronautica o a causa di un incidente aereo che possono interessare l’Aeroporto di Bergamo Orio al Serio. Nell’eventualità di un incidente occorso al di fuori del sedime aeroportuale, si applicherà il “Piano di Emergenza Provinciale - Rischio Incidente Aereo”, approvato con Delibera del Consiglio Provinciale di Bergamo n. 50 del 13.05.2013 e sue successive revisioni."
Il Piano di Emergenza Aeroportuale e il Piano di Emergenza Esterno per l'incidente al Boeing 737 hanno, quindi, potuto disporre della nuova "procedura". Su quale delle due sia stata attivata, forse entrambe, ma sono riscontri che l'indagine ANSV sicuramente riporterà.
Nello scenario ipotizzato da media e blog il Boeing 737 avrebbe toccato pista tra il raccordo Charlie e quello Delta ad una distanza di 1900-2300 metri dall'inizio pista. Quindi il touchdown alle ore 04.12 locali del 5 agosto sarebbe avvenuto ad una altezza della pista 28 alla quale, solitamente, un aeromobile atterrato lascia la pista sulla sinistra per raggiungere il parcheggio assegnato per lo scarico dei passeggeri e del carico trasportato.
Perché è successo? Quali le cause e le concause di un incidente che avrebbe portato il Boeing 737 a lasciare la pista attiva ad una velocità residua di circa 140 kts - nodi. Chi e quando l'ANSV potrà confermare un scenario - al momento - del tutto ipotetico anche se verosimile? A quasi due settimane dall'incidente le notizie ufficiali rimandano al comunicato ANSV dello scorso 10 agosto nel quale la dinamica della corsa dell'aeromobile avrebbe registrato i seguenti aspetti:
-"si è proceduto allo scarico dei dati contenuti nei registratori di volo (Flight Data Recorder e Cockpit Voice Recorder) dell’aeromobile cargo B737-400 marche HA-FAX, finito fuori pista in atterraggio";
- l’aeromobile usciva dal sedime aeroportuale sostanzialmente lungo il prolungamento dell’asse pista e si fermava a circa 520 metri di distanza dal termine della stessa;
- dopo aver superato l’area di sicurezza presente al termine della pista, ha divelto le antenne del sistema di atterraggio strumentale e la recinzione aeroportuale;
- ha quindi superato la strada provinciale SP116, una porzione di parcheggio di automobili e si è fermato impattando il new jersey della strada provinciale SP591bis;
- a seguito dell’evento l’aeromobile ha subito consistenti danni strutturali, la separazione di entrambi i motori, delle gambe carrello di atterraggio ed il cedimento di una parte del piano di coda".
Ma per perché l'equipaggio non è intervenuto impedendo un atterraggio tanto "lungo"?
E' quindi inevitabile che la fase di avvicinamento (con atterraggio strumentale) alla pista 28 e atterraggio e la susseguente corsa fino allo stop del Boeing 737 dovrà essere analizzata e investigata in relazione alle caratteristiche fisiche della pista 28 (alla dimensione SWY-CWY-Strip-OFZ-RESA - Runway End Safety Area e altro), alle disposizioni riguardanti il Piano di Rischio e le così dette “zone di tutela” (art.707 del Codice della Navigazione e s.m.i e Capitolo 9 del Vigente Regolamento ENAC), alla valutazione di impatto di rischio (art.715 del Codice della Navigazione e s.m.i e Capitolo 9 del Vigente Regolamento ENAC e agli ostacoli alla navigazione aerea ed i potenziali rischi per la stessa navigazione (art.709 del Codice della Navigazione e Capitolo 9 del vigente Regolamento ENAC).
Qualora fosse confermato inoltre lo scenario di touchdown all'altezza della taxyway, a circa 1900-2300 metri dall'inizio pista, diventerà decisivo capire la ragione per la quale i piloti non abbiano interrotto l'avvicinamento e l'atterraggio eseguendo una semplice riattaccata.
L'investigazione dovrà a quel punto appurare se nelle mappe di vincolo delle zone di tutela interessate dal Piano di Rischio e dalle superfici di avvicinamento, di decollo ed orizzontale "sussistano" le limitazioni e le seguenti attività o costruzioni sottostanti:
• discariche e specchi d’acqua in funzione del possibile richiamo di uccelli,
• industria manifatturiera che, per il proprio ciclo di lavorazione, può creare richiamo per gli uccelli,
• manufatti con finiture esterne riflettenti,
• luci fuorvianti ed emanazioni laser,
• ciminiere con emissione di fumi,
• attività che prevedono l’emissione di onde elettromagnetiche, per le possibili interferenze con gli apparati di navigazione,
• manufatti che per la posizione e dimensione possono interferire con la propagazione delle onde elettromagnetiche degli apparati di navigazione. 18 Agosto 2016
Probabilmente erano "condizioni operative ordinarie"! Semplice cattivo tempo e/o bad weather? Era notte e le previsioni meteorologiche TAF e METAR segnalavano vento e direzione variabili (ma comunque contrario) intorno a 11 nodi e raffiche fino a 23 nodi, con visibilità di oltre 9 km e formazioni nuvolose e precipitazioni con fenomeni temporaleschi nelle vicinanze.
Sono condizioni meteo "avverse" come sostenuto, forse con una nota inopportuna in questa fase preliminare, da ANSV o erano "meteo" di ordinaria operatività in un contesto di "fenomeni" associati ad una situazione meteo estiva?
In sostanza le segnalazione del METAR (acronimo di METeorological Air Report) con frequenza semiorario e le informazioni TAF (Terminal Aerodrome Forecast), previsioni del tempo di aeroporto espresse con scadenza entro le 9 ore con emissione ogni 3 ore, non sono state rafforzate da informazioni aggiuntive extra informative o remarks (RMK) o Special o da rapporti AIRMET (in relazione a fenomeni pericolosi attesi o esistenti (AIREP), per forti turbolenze, per temporali molto estesi e/o violenti.
Le condizioni meteo riportate sono quelle sottostanti e non sembrerebbero evidenziare condizioni meteo non proibitive, non severe e tantomeno avverse. Era quello che si potrebbe inquadrare, con un linguaggio popolare e non tecnico, come semplice cattivo tempo e/o bad weather con operazioni di volo del tutto normali.
Metars:
LIME 050320Z 03007KT 9999 -RA SCT035CB BKN060 19/17 Q1010 RETSRA=
LIME 050250Z 03006KT 360V060 9999 +RA FEW015 SCT030CB BKN050 19/17 Q1010 RETS=
LIME 050220Z 34011KT 9999 SHRA TS FEW015 SCT030CB BKN050 18/17 Q1011=
LIME 050150Z 26011G23KT 220V310 9999 VCTS FEW040CB BKN080 23/16 Q1010=
LIME 050120Z 20004KT 9999 FEW050 SCT080 24/15 Q1010=
LIME 050050Z 18005KT 150V210 9999 FEW050 SCT080 24/15 Q1010=
LIME 050020Z 15007KT 9999 FEW050 SCT080 24/15 Q1010=
LIME 042350Z 13007KT 9999 FEW050 SCT080 24/15 Q1009=
LIME 042320Z 13009KT 9999 FEW050 SCT075 25/16 Q1009=
METAR Weather report:
01:50 UTC / 03:50 local time:
LIME 050150Z 26011G23KT 220V310 9999 VCTS FEW040CB BKN080 23/16 Q1010
Wind 260 degrees at 11 knots, gusting to 23 knots and varying between 220 and 310 degrees; Visibility 10+ km; thunderstorm in vicinity; few cumulonimbus clouds at 4000 feet AGL, broken clouds at 8000 feet AGL; Temperature: 23°C, Dew point 16°C; Pressure 1010 mb
02:20 UTC / 04:20 local time:
LIME 050220Z 34011KT 9999 SHRA TS FEW015 SCT030CB BKN050 18/17 Q1011
Wind 340 degrees at 11 knots; Visibility 10+ km; rain showers, thunderstorm; few clouds at 1500 feet AGL, scattered cumulonimbus clouds at 3000 feet AGL, broken clouds at 5000 feet AGL; Temperature: 18°C, Dew point 17°C; Pressure 1011 mb.
In quello che non sembra un Preliminary Report e tantomeno un Factual Report ecco quanto segnala ANSV evidenziando un contesto operativo ambientale di "condizioni meteo avverse".
"L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) informa che, oggi 10 agosto, nella propria sede, si è proceduto allo scarico dei dati contenuti nei registratori di volo (Flight Data Recorder e Cockpit Voice Recorder) dell’aeromobile cargo B737-400 marche HA-FAX, finito fuori pista in atterraggio a Bergamo Orio al Serio lo scorso venerdì 5.
Nei prossimi giorni, con la collaborazione degli investigatori dell’autorità investigativa ungherese, che, come previsto dalla normativa internazionale e dell’Unione europea partecipano all’inchiesta di sicurezza dell’ANSV in veste di rappresentanti accreditati, si procederà ad una prima analisi delle informazioni scaricate. Nell’inchiesta dell’ANSV sono anche accreditati rappresentanti dell’autorità investigativa statunitense, in rappresentanza dello Stato di costruzione dell’aeromobile.
L’incidente è occorso al termine di un volo cargo schedulato per conto della compagnia DHL, con partenza dall’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle e destinazione Bergamo Orio Al Serio. In fase di atterraggio, dopo aver effettuato un avvicinamento strumentale per pista 28, in condizioni meteorologiche avverse, l’aeromobile usciva dal sedime aeroportuale sostanzialmente lungo il prolungamento dell’asse pista e si fermava a circa 520 metri di distanza dal termine della stessa. In particolare, il B737, dopo aver superato l’area di sicurezza presente al termine della pista, ha divelto le antenne del sistema di atterraggio strumentale e la recinzione aeroportuale; ha quindi superato la strada provinciale SP116, una porzione di parcheggio di automobili e si è fermato impattando il new jersey della strada provinciale SP591bis.
A seguito dell’evento l’aeromobile ha subito consistenti danni strutturali, la separazione di entrambi i motori, delle gambe carrello di atterraggio ed il cedimento di una parte del piano di coda. I due piloti, che costituivano le uniche persone a bordo, uscivano autonomamente dall’aeromobile e venivano ricoverati in ospedale." 12 agosto 2016
Tra il raccordo C e D a circa 1900-2300 metri dall'inizio pista: il third party risk assessment l'aveva previsto?
I media sembrano aver quasi dimenticato la gravità e le potenziali conseguenze di quanto accaduto sulla pista 28 dello scalo di Orio al Serio. In assenza di vittime i resoconti dei giornali e delle TV si sono focalizzati sui disagi patiti da i passeggeri che avrebbero dovuto imbarcarsi. Sulla cancellazioni dei voli e sulle vacanze e/o trasferimenti di lavoro mancati nella giornata dell'incidente. Ragguagli, analisi e cronistoria relativa alla criticità delle operazioni di volo su uno scalo e sull'ipotetico scenario e dinamica dell'incidente con fuoripista non sono emerse.
Non sono state nemmeno enunciate ipotesi di massima.
Lo scenario di un Boeing 737, che a fronte di intenso vendo contrario e a raffiche mette il carrello sulla pista dopo 1900-2300 metri dall'inizio della stessa, a circa 500-700 metri dalla fine della stessa evidenzia l'esistenza di un, probabile, errore umano, nella fase di atterraggio. Un equipaggio consapevole della dinamica della toccata e arresto in pista in poche centinaia di metri residui, avrebbe sicuramente operato una riattaccata.
Quale la ragione di un avvicinamento e atterraggio non conforme agli standards? Una avaria al sistema strumentale di avvicinamento alla pista? Ma in tal caso un avvicinamento a-vista con l'assistenza di VASI e A-VASI avrebbe comunque garantito una pendenza con toccata dopo 300-400 metri dall'inizio pista.
L'incidente del fuoripista rappresenta, comunque, casisticamente, in un'analisi di safety, elaborata con criteri e procedure di risk management, basata sulla valutazione statistica e di dettaglio di database incidentali, inerenti eventi occorsi in prossimità delle piste, con valutazioni e risultanze di simulazioni con un quadro di procedure di mitigazione del rischi (valutati "tollerabili" in sede di risk assessment).
L'area ad alta tutela ricadente all’interno delle curve di isorischio caratterizzate dal valore di 1x10-4, quella interna ricadente tra la curva caratterizzata dal valore di 1x10-4 e quella caratterizzate
dal valore di 1x10-5 ha previsto una zona di inedificabilità, ma per le nuove edificazioni.
In quest’area deve evitarsi la presenza continua di persone al suo interno. In tale ottica andrà valutata l’opportunità di definire piani contenenti programmi di demolizione e/o misure di regressione rispetto alle opere esistenti. I piani dovranno essere principalmente finalizzati a garantire un decremento dell’eventuale carico antropico presente in tale area di tutela. Evitata la realizzazione di edificazioni assimilabili a scuole,
ospedali, centri ad elevato affollamento, ecc.. Evitate opere che possano comportare congestioni del
traffico e quindi significativo aumento del carico antropico (quali ad esempio caselli autostradali).
E' ben noto che il sedime dello scalo di Orio al Serio è circondato da territori Comunali le cui aree sono da tempo "sature": il sistema urbanistico, edilizia privata, centri commerciali e altro accerchiano la pista e lo scenario di rischio per incidente aereo, con riferimento alla pista principale, ha determinato non solo vincoli di nuove edificazione ma anche alle varianti nella destinazione d'uso delle "edificazioni esistenti". Vincoli e limitazioni nelle aree limitrofe agli aeroporti, dinnanzi alla possibilità che si verifichino incidenti aeronautici rappresenta una pianificazione inderogabile.
Nella zona A del Piano di Rischio per incidente aereo del Comune coinvolto nel fuoripista, ovvero quello di Orio al Serio si legge nell "Aggiornamento del Piano di Rischio Aeroportuale per il Comune di Orio al Serio dicembre 2012": "per quanto riguarda lo scenario di rischio in riferimento alla pista principale (10/28) in zona di tutela A sono presenti funzioni residenziali, attrezzature religiose (cimitero), un’area verde di rispetto cimiteriale con parcheggio, il campo sportivo, una parte di un’area produttiva di carattere artigianale, la piazzola ecologica comunale, una strada urbana di interesse locale e una parte di sedime aeroportuale di proprietà SACBO SpA.
Tutelare il territorio dalle conseguenze di un eventuale incidente aereo è diventato un obbligo, In base all'aggiornamento del Codice della Navigazione: in particolare agli adempimenti definiti con il Regolamento ENAC in materia di rischio aeroportuale riguardanti le aree limitrofe gli aeroporti "dall'Aggiornamento del Piano di Rischio Aeroportuale per il Comune di Orio al Serio dicembre 2012" e nello specifico:
"_ Il Piano di Rischio e le così dette “zone di tutela” (art.707 del Codice della Navigazione e s.m.i e Capitolo 9 del Vigente Regolamento ENAC).
-La valutazione di impatto di rischio (art.715 del Codice della Navigazione e s.m.i e Capitolo 9 del Vigente Regolamento ENAC): al fine di contenere il rischio derivante dalle attività aeronautiche, nell’ambito del Piano di Rischio, l’ENAC prevede per alcuni aeroporti la valutazione d’impatto di rischio o thirdy risk assessment, e l’Aeroporto Internazionale di Bergamo – Orio al Serio rientra tra questi. Mentre le zone di tutela sono definite per tutti gli aeroporti italiani in base al modello matematico, questa valutazione di rischio è specifica per ciascun aeroporto in base alle proprie caratteristiche, e le zone generate vanno sovrapposte a quelle contenute nel Piano di Rischio integrando tale valutazione a quella derivante dalle zone di tutela.
Da quanto riportato, emerge che il Piano di Rischio attiene, esclusivamente, le zone di tutela ricadenti su uno specifico territorio e recepisce l’eventuale valutazione d’impatto di rischio (third party risk assessment); mentre per le prime ENAC ne ha stabilito la disciplina all’interno del Regolamento, quali aree definite sulla base di valutazioni speditive a livello nazionale (approccio qualitativo), per le seconde, invece, è stata definita da ENAC un’apposita Policy di attuazione del risk assessment, pubblicata con Ed. 1 del 12 gennaio 2010, quali aree valutate sulla base di informazioni specifiche per i singoli aeroporti (approccio quantitativo). Tuttavia, è chiaramente definito che entrambe determinano ricadute di tipo urbanistico sui territori da esse interessati, costituendosi come aree soggette a prescrizioni da recepirsi negli strumenti urbanistici comunali."
Il fuoripista del Boeing 737, lo stesso scenario di human factor, va perciò analizzato non solo nei vincoli, in termini di limitazione di presenza umana, di attività compatibili e non compatibili, identificati a causa della potenziale amplificazione che potrebbe verificarsi in caso di incidente aereo, data la presenza di determinate attività sul territorio ma anche alla contestualità e trasparenza del "rischio terzi" redatto da ENAC.
Possibile che per i media del Belpaese le considerazioni e l'analisi della relazione che si è strutturata tra una infrastruttura aeroportuale "compressa" da un'estesa realtà antropica e il progressivo incremento dei voli non determina un interesse e una urgenza di approfondimenti che superano il "miracoloso" fuoripista di questi giorni?
Possibile che la third party risk assessment e, quindi, la valutazione essenziale per uno scalo come quello di Bergamo Orio al Serio, indifferibile e di massimo dettaglio (con le relative curve di isorischio), elaborata e che compete ad ENAC, con la valutazione specifica correlata, ad esempio, al volume di voli traffico del 2015-2016, con un determinata tipologia di voli e aeromobili, non sia stata ancora completata?
Una segnalazione del documento "Comuni di Bagnatica e Brusaporto - Piano di Rischio aeroportuale - febbraio 2014" riferiva come "tale valutazione specifica è, ad oggi, in fase di elaborazione".
E' possibile che non lo sia ancora?
Qualora non fosse ancora operativa e non "congrua-conforme" agli standard ciò non potrebbe costituire oggetto d'analisi per la cronaca giornalistica e per una qualche specifica "inchiesta"'?
I fuoripista "miracolosi" sono rari: anche statisticamente! 8 agosto 2016
Il volo cargo si ferma su una strada provinciale oltre il sedime aeroportuale: piloti illesi. Da verificare l'adeguatezza del PEA, del PEE e della RESA. Come da prassi l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), ha aperto l'inchiesta di sicurezza di competenza e disposto l’invio di un team investigativo dopo l'incidente occorso alle ore 04:07 locali del 5 agosto, l’aeromobile interessato un Boeing 737-400 - con circa 25 anni di servizio, immatricolato HA-FAX - DHL 737-400, volo BCS 7332 proveniente da Parigi Charles De Gaulle.
Il velivolo aveva atterrato sulla pista 28 di 2807 metri ha proseguito la corsa oltre il fine pista, il recinto dello scalo, due strade esterne e un parcheggio di auto, arrestandosi su una strada provinciale (SP 591bis).
Le condizioni meteo del momento segnalavano presenza di temporali limitrofi e condizioni di vento a raffiche (260° 11-23 kts) e visibilità superiore a 10 km.
L'equipaggio in fase di avvicinamento e atterraggio non avrebbe segnalato alcuna varia, inconvenienti e malfunzionamenti tecnici.
L'aeroporto è rimasto chiuso - riporta ENAC in un comunicato- fino alle ore 06.47 locali. per circa 2 ore e 40 minuti.
La dinamica dell'incidente non è stata ancora prefigurata e l'inchiesta, dovrà appurare, una lunga serie di dati e di elementi attinenti alla sequenza in pista (punto di toccata, corsa di decelerazione, utilizzo del sistema frenante - reverse e freni carrello) e la fase del fuori pista prima, dell'oltre pista (dimensione SWY-CWY-Strip-OFZ-RunwayEndSafetyArea e altro), quella dello sfondamento del recinto del sedime, dell'attraversamento di strade e parcheggio.
L'inchiesta dell'ANSV dovrà inoltre analizzare, verificare e valutare non solo l'attivazione del Piano di Emergenza Aeroportuale (PEA) per i frangenti e lo spazio percorso all'interno al sedime dello scalo ma anche dell'integrato Piano di Emergenza Esterno (PEE) al sedime aeroportuale.
Le evidenze delle indagine dovranno necessariamente inquadrare le zone del Piano di Rischio Aeroportuale (A_B_C_D) per incidente aereo, l'efficacia operativa delle zone identificate in relazione al fuoripista del Boeing 737 e, soprattutto, alle dispute ed agli esposti sulla loro integrata adozione.
Una ulteriore focalizzazione dovrà adeguare il cosiddetto Piano Rischio Terzi e/o Risk Assessment di uno scalo che nel breve periodo è diventato il terzo scalo per numero di passeggeri trasportati in un anno ma con un numero di movimenti/anno nel 2015 di 74.447 voli.
Perciò un numero di voli superiori a 50mila/voli anno. La rilevanza del Piano di Rischio Terzi dello scalo, qualora aggiornato rispetto al tetto minimo dei voli, è talmente fondamentale per i cittadini e gli amministratori locali dell'intorno aeroportuale da essere reso reperibile e disponibile. Il cittadino deve essere rassicurato da riscontro diretto. Dalle metodologia e tipologia del modello matematico applicato, dalla coerenza dei parametri impiegati. E dalle evidenze del post incidente del Boeing 737.
La localizzazione della pista di Bergamo - Orio al Serio, un aeroporto all'origine militare con una infrastruttura circondata da elevata viabilità (anche l'autostrada A4) insediata in un contesto antropico rilevante, non può, evidentemente, essere sottoposto a ulteriori strategie di ampliamento delle operazioni di volo.
Bergamo Orio al Serio ha, inoltre, un Master Plan con procedura di conformità urbanistica conclusa al 2015 e uno secondo con Master Plan in corso di istruttoria ENAC al 2030 con volumi di traffico che esigono - anche dopo questo incidente - una necessaria ri-analisi. 6 agosto 2016
Era in atterraggio e/o riattaccata e/o in touch & go? Il volo EK521 della Emirates proveniente dall'aeroporto di Thiruvananthapuram (India) con destinazione Dubai, pista sulla quale era impegnato nella fase di atterraggio con 282 passeggeri e 18 membri di equipaggio, un Boeing 777 immatricolato A6-EMW che aveva fatto il primo volo nel 2003 e montava di propulsori Rolls-Royce Trent 82 ha registrato un incidente con un vasto ed esteso incendio a seguito di una dinamica non ancora chiara.
Intorno alle ore 12.41 locali stava, infatti, atterrando sulla pista 12 left martedì 3 agosto, quando per una qualche ragione nella fase dell'impatto con il suolo uno dei due propulsori si sarebbe staccato con il successivo incendio di ala e fusoliera. Il grosso velivolo avrebbe continuato la corsa in pista fino ad arrestarsi nella parte finale della stessa. Passeggeri e equipaggio avrebbero immediatamente abbandonato l'aeromobile. In una rapida e fortunata sequenza di fuga: non si sa quanto preordinata quanto improvvisata.
Le prime notizie sulla dinamica e modalità dell'incidente ha sostenuto il possibile atterraggio duro con distacco di uno dei semicarrelli principale, la separazione per un qualche guasto tecnico di un semicarrello e conseguente crash di uno dei due propulsori con fuoriuscita di carburante e incendio. L'aeromobile è andato completamente bruciato.
I media locali riferiscono che i piloti avessero richiesto e/o dichiarato l'esecuzione di una riattaccata.
Secondo le registrazioni tra piloti e ATC l'aeromobile e l'equipaggio stavano operando un avvicinamento e atterraggio standard, senza alcuna anomalia e/o richiesta di emergenze e/o difficoltà tecnica di qualche genere. La dinamica e la logica dell'incidente si è, inevitabilmente, attivata nei frangenti iniziali dell'impatto con la pista in atterraggio. 4 agosto 2016
E' un Tecnam 92 ULM Avanzato. L'ennesimo incidente è avvenuto nel pomeriggio del 30 luglio in zona Pieve di Rosa (Camino al Tagliamento) in provincia di Udine. La vittima è la madre del pilota al suo primo volo all'età di 72 anni,. il figlio era stato ricoverato in gravissime condizioni dopo che il velivolo era decollato dall'aviosuperficie di Casale - zona Pannellia. Alcune testimonianze e riscontri visivi - riportate dai media locali - riferiscono di una qualche avaria al propulsore e - dopo un messaggio radio di may day - il pilota avrebbe tentato un atterraggio fuori campo finendo sul greto del fiume Tagliamento: schiantandosi su un terrapieno rialzato e ribaltandosi.
I soccorsi sono rapidamente intervenuti.
I media locali riferiscono che il pilota: cinquantenne, ufficiale Colonnello dell'Esercito Italiano è un pilota e istruttore di volo. Alcuni dati sull'ultraleggero Tecnam 92 - ricavati da una ricerca su goggle - riportano che il velivolo immatricolato I-B305, come rilevato dalle foto divulgate dai media locali sull'incidente - è stato comprato nuovo dalla Tecnam nel 2012 - utilizzato e mantenuto da azienda certificata, utilizzato sempre in ambiente certificato da istruttori professionisti e manutentori certificati con standard AG. Tecnam Echo De Luxe uscito dalla fabbrica già avanzato (paracadute, radio, transponder) al quale poi sono stati aggiunti: Avionica Garmin G3X dual screen, Predisposizione autopilota, Impianto interfono, prese cuffie tipo LEMO, cassetto porta oggetti, valvola termostatica acqua, valvola termostatica olio, riscaldamento cabina con doppio salto termico, frizione riduttore, nav e strobe light led, landing light led, doppio sensore EGT, doppio sensore CHT, Amperometro, Voltmetro. 1265 Ore Totali - Tutta la manutenzione documentata - era stato posto in vendita dalla proprietà. 1 agosto 2016
E' accaduto lo scorso week end. Se la sono cavata solo con qualche ustione e, probabilmente, un grande spavento. L'incidente è occorso nel tardo pomeriggio di Sabato dell'altra settimana e la notizia è stata circoscritta in alcuni media locali del Trevisano.
Il velivolo Tecnam P2002 Sierra ha finito il suo volo in un terreno nella zona di Ca' Rainati, a San Zenone degli Ezzelini. I due occupanti, comunque feriti, sono stati trasportati in ospedale con in elicottero dei soccorsi. Nell'impatto con il suolo, un terreno coltivato a soia, il Tecnam P2002 Sierra si è ribaltato incendiandosi. Il pronto intervento del Soccorso alpino, i Vigili del fuoco e il Suem 118 ha, comunque, evitato altri danni al pilota e al passeggero.
Alcuni testimoni avrebbero assistito all'incidente, ma le dichiarazioni riguardanti una ipotetica causa in "un colpo di vento-una violenta folata" fatale che avrebbe generato la perdita di quota non sembrerebbe risolvere la reale dinamica che ha determinato la dinamica incidentale.
L'incidente sarebbe avvenuto nella fase susseguente al decollo dal campo di volo dell’Arca a San Zenone. L'incendio del motore e del serbatoio è stato spento dai testimoni presenti grazie all'utilizzo degli estintori a mano. Gli stessi hanno anche estratto dall'abitacolo i due occupanti.
Lo scorso 7 giugno 2016 ANSV in relazione ad alcune inchieste su incidenti aerei della flotta Tecnam ha emanato la seguente nota:
Tecnam P2002 JF: incontro tecnico promosso dall’ANSV
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) informa che si è tenuto, presso la propria sede, lo scorso 7 giugno, un incontro tra autorità investigative per la sicurezza dell’aviazione civile, finalizzato alla condivisione delle evidenze tecnico-operative emerse durante tre diverse inchieste di sicurezza in corso relative ad altrettanti incidenti che hanno visto coinvolti aeromobili Tecnam P2002 JF.
I tre incidenti sono occorsi rispettivamente: in Islanda (12.11.2015, aeromobile marche TF-ICF, volo scuola, due persone decedute), in Ungheria (25.3.2016, aeromobile marche HA-VOE, volo turistico, due persone decedute), in Polonia (1.4.2016, aeromobile marche SP-RWZ, volo scuola, due persone decedute).
Nelle relative inchieste di sicurezza, avviate dalle autorità investigative dei tre Stati esteri citati, l’ANSV ha accreditato propri investigatori, così come consentito ed auspicato dalla normativa internazionale e UE in materia di inchieste di sicurezza (Annesso 13 ICAO e regolamento UE n. 996/2010). Nel caso dell’incidente occorso in Islanda, un investigatore dell’ANSV, su espressa richiesta della locale autorità investigativa, ha partecipato, in loco, al sopralluogo sul relitto dell’aeromobile.
Poiché i tre eventi parrebbero presentare alcuni elementi a fattor comune, l’ANSV ha ritenuto opportuno, trattandosi di velivoli costruiti in Italia, di farsi parte attiva, promuovendo l’incontro in questione, per condividere le evidenze disponibili ed individuare le iniziative più opportune, per quanto di rispettiva competenza, in un’ottica di sicurezza del volo.
All’incontro, caratterizzato da uno spirito di piena cooperazione, hanno partecipato rappresentanti del costruttore dell’aeromobile (Tecnam), dell’ENAC, dell’ITSB (Icelandic Transportation Safety Board), della PKBWL (Poland State Commission on Aircraft Accident Investigation) e del KBSZ (Transportation Safety Bureau of Hungary). 25 luglio 2016
Ancora un Cold Case? Stavolta militare? Il bimotore di fabbricazione russo era i volo sul Golfo del Bengala in India. Con tre membri di equipaggio e 26 passeggeri era partito dall'aerobase di Chennai (Madras) intorno alle 08.30 locali di venerdì 22 luglio e avrebbe dovuto atterrare sulla pista di Port Blair (arcipelago Andaman e Nicobar) dopo circa tre ore di volo.
L'Antonov 32 era impiegato dall'aeronautica militare indiana: uno del centinaio di velivoli dello stesso tipo in dotazione alla stessa flotta.
L'Antonov 32 era uno dei circa 400 esemplari costruiti dal 1976 in Russia.
Un portavoce della Marina Indiana, impegnata nella ricerca dell'Antonov 32 localizzata nei pressi dello Stretto della Malacca, dopo oltre 24 ore di indagini non è stato in grado di fornire alcuna indicazione sull'eventuale posizione della scomparsa e cause. Le condizioni meteo nella zona erano buone e l'equipaggio, nelle fasi precedenti, non avrebbe rilasciato alcun messaggio e/o comunicazione. 23 luglio 2016
A Montijo Airbase, il quadrimotore si incendia nell'impatto al suolo! L'incidente è avvenuto in Portogallo lunedì 11 luglio, intorno alle ore 12.00 locali, nei pressi della base della Marina Portoghese. Tre membri dell'equipaggio e quattro altri occupanti sarebbero le vittime. Lo storico aereo militare della Lockheed vola dall'inizio degli anni '50 per numerose Forze Armate e - a fronte del successo e dell'esteso utilizzo - in servizio in oltre 50anni se se sono contati, nei vari modelli C 130, ben 2350 esemplari - oltre il 15% ha sopportato incidenti.
In Italia ne sono stati registrati tre:
- 3 marzo 1977 : C-130H MM61996 dell'AMI - 46 Aerobrigata, aveva impattato sul Monte Serra, a 15 chilometri a est di Pisa;
- 3 gennaio 1979 : C-130H MM62000 dell'AMI - 46 Aerobrigata, a Pisa nel corso di una test - prova motori a terra aveva scavalcato il sistema blocco-freni-ceppi finendo su alberature circostanti;
- 24 novembre 2009 : KC-130J MM62176 dell'AMI nella fase di decollo pista 04 dall'aeroporto Galileo Galilei di Pisa è precipitato al suolo oltre la limitrofa ferrovia. Erano in corso attività addestrative di landing touch and go - atterraggio toccata e decollo - e lo schianto ha causato cinque vittime tra equipaggio e altri membri. 13 luglio 2016
E' accaduto in Romania, il velivolo è di fabbricazione italiana: le A.D. EASA. Le notizie sull'incidente occorso al velivolo P-2004 Bravo della Tecnam sono assai scarne. La obbligatorietà e l'urgenza di maggiori dettagli è derivata innanzi tutto dalla dinamica e cause dell'incidente (avrebbe preso fuoco nella fase di toccata-impatto con il terreno) abbia preso fuoco nell'impatto e, non secondariamente dalla incontro tecnico che ANSV ha tenuto lo scorso 7 giugno in relazione ad inchieste relative episodi incidentali a velivoli della stessa Tecnam.
Il Tecnam P-2004 era impegnato sabato 2 luglio in un volo tra la pista di Cioca e destinazione Ghimbav (in Romania) quando testimoni lo hanno visto toccare terra e incendiarsi a circa 40 km dall'atterraggio. L'intervento dei soccorsi avrebbe constatato una vittima intrappolata tra i rottami e l'italiano, il pilota, ad alcuni metri di distanza. Nonostante la pronta assistenza anche quest'ultimo è deceduto.
Sulle possibili cause/concause, al momento, non ci sono elementi di indagine.
Anche gli incidenti che hanno motivato la riunione ANSV erano avvenuti in Paesi extraitaliani. ecco il comunicato dell'Agenzia, che parteciperà all'inchiesta ufficiale: il velivolo (del quale in allegato sono download alcune Prescrizioni di Aeronavigabilità - Airworthiness Directive EASA - ENAC, scaricabili anche by Goggle) era di fabbricazione italiana.
"L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) informa che si è tenuto, presso la propria sede, lo scorso 7 giugno, un incontro tra autorità investigative per la sicurezza dell’aviazione civile, finalizzato alla condivisione delle evidenze tecnico-operative emerse durante tre diverse inchieste di sicurezza in corso relative ad altrettanti incidenti che hanno visto coinvolti aeromobili Tecnam P2002 JF.
I tre incidenti sono occorsi rispettivamente: in Islanda (12.11.2015, aeromobile marche TF-ICF, volo scuola, due persone decedute), in Ungheria (25.3.2016, aeromobile marche HA-VOE, volo turistico, due persone decedute), in Polonia (1.4.2016, aeromobile marche SP-RWZ, volo scuola, due persone decedute).
Nelle relative inchieste di sicurezza, avviate dalle autorità investigative dei tre Stati esteri citati, l’ANSV ha accreditato propri investigatori, così come consentito ed auspicato dalla normativa internazionale e UE in materia di inchieste di sicurezza (Annesso 13 ICAO e regolamento UE n. 996/2010). Nel caso dell’incidente occorso in Islanda, un investigatore dell’ANSV, su espressa richiesta della locale autorità investigativa, ha partecipato, in loco, al sopralluogo sul relitto dell’aeromobile.
Poiché i tre eventi parrebbero presentare alcuni elementi a fattor comune, l’ANSV ha ritenuto opportuno, trattandosi di velivoli costruiti in Italia, di farsi parte attiva, promuovendo l’incontro in questione, per condividere le evidenze disponibili ed individuare le iniziative più opportune, per quanto di rispettiva competenza, in un’ottica di sicurezza del volo.
All’incontro, caratterizzato da uno spirito di piena cooperazione, hanno partecipato rappresentanti del costruttore dell’aeromobile (Tecnam), dell’ENAC, dell’ITSB (Icelandic Transportation Safety Board), della PKBWL (Poland State Commission on Aircraft Accident Investigation) e del KBSZ (Transportation Safety Bureau of Hungary)". 6 luglio 2016
Indispensabili immediate misure e rassicurazioni sulle batterie al litio. Dai primi esami-analisi delle "scatole nere" e dal recupero ed esame dei rottami di quello che resta dell'Airbus 320 Egyptair abissato lo scorso 19 maggio a 3000 metri nel Mediterraneo sono confermate tracce di fumo, fuliggine e alte temperature (incendio?).
Questo dato confermerebbe quindi il guasto, avaria e/o problema tecnico come causa-concausa, all'origine quindi dell'incidente. Quindi l'atto di sabotaggio lascia spazio alla "problematica tecnica", qualunque possa rivelarsi la causa prima. Insita nel sistema strumentale, apparati, impianti o attrezzature di bordo e, diversamente, riconducibile a apparecchiature imbarcate da passeggeri e/o equipaggio.
Le tracce di fumo-fuliggine è un riscontro che si associa anche alle sette segnalazioni ricevute dal sistema automatico ACARS (Aircraft Communications Addressing and Reporting System), indispensabili al controllo a distanza degli apparati e strumenti di bordo, che avevano riportato dati riconducibili a "fumo" a bordo.
Alcuni media avevano riferito dei seguenti avvisi:
00:26Z 3044 ANTI ICE R WINDOW
00:26Z 561200 R SLIDING WINDOW SENSOR
00:26Z 2600 SMOKE LAVATORY SMOKE
00:27Z 2600 AVIONICS SMOKE
00:28Z 561100 R FIXED WINDOW SENSOR
00:29Z 2200 AUTO FLT FCU 2 FAULT
00:29Z 2700 F/CTL SEC 3 FAULT.
Tali dati avrebbero potuto costituire anche una serie di falsi segnali, ma la corrispondenza con il rilievo diretto degli investigatori assegna una attualità ed una importanza decisiva per lo sviluppo delle indagini.
L'agenzia Reuters con una nota del 4 luglio rileva a proposito "Initial analysis of the plane's flight data recorder showed there had been smoke in the lavatory and avionics bay while recovered wreckage from the jet's front section showed signs of high temperature damage and soot, the first physical signs that fire may have broken out on the airliner."
Nel luglio 2015 Aerohabitat aveva ripreso con la news "Flotta Boeing (e le altre?) e le batterie al Litio - Il trasporto e utilizzo sicuro a bordo e in volo è ancora di attualità!" considerando tali eventualità.
"Dopo gli inconvenienti/incidenti accaduti negli anni scorsi su alcuni esemplari di Boeing 787 Dreamliner che avevano evidenziato la problematicità associate alle batterie al litio: quello trasportate nei cargo e incorporate dai sistemi di bordo ecco la recente informativa della FAA.
Dopo l'iniziale alert e la limitazione del carico di litio imbarcato la Federal Aviation Administration per il rischio di corto circuito con emissione di gas pericolosi ad elevata infiammabilità e/o esplosioni ecco il nuovo pronunciamento.
La materia è ora anche oggetto di rinnovati standard di trasporto /o operativi da parte dell'ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile) che dovrebbe prevedere l'utilizzo di contenitori speciali per lo stivaggio nei bagagliai.
Le indicazioni della FAA riguarda comunque anche le batterie al litio ricaricabili utilizzate per motivi personali e incorporate da "cameras, cell phones, laptop computers, tablets, watches, calculators, etc.".
Le indicazioni sono perciò destinate ai singoli passeggeri e agli spedizionieri. Entrambi dovranno predisporre procedure e metodologie maggiormente safety come imballaggio e trasporto.
Se, tuttavia, il traguardo è ancora "indeterminato" non è scattata la proibizione di trasporto e impiego, è stata varata una qualche misura precauzionale dettate da linee guida che saranno dettagliate."
La nota sintetica della FAA è, comunque, la seguente:
"Pack Safe - Lithium ion and lithium metal batteries, spare (uninstalled)
Rechargeable and non-rechargeable lithium batteries, cell phone batteries, laptop batteries, external batteries, portable rechargers Spare (uninstalled) lithium ion and lithium metal batteries must be carried in carry-on baggage only. When a carry-on bag is checked at the gate or at planeside, all spare lithium batteries must be removed from the bag and kept with the passenger in the aircraft cabin. The battery terminals must be protected from short circuit.
This covers spare lithium metal and spare rechargeable lithium ion batteries for personal electronics such as cameras, cell phones, laptop computers, tablets, watches, calculators, etc. This also includes external battery chargers (portable rechargers) containing a lithium ion battery. For lithium batteries that are installed in a device (laptop, cell phone, camera, etc.), see the entry for "portable electronic devices, containing batteries" in this chart.
Size limits: Lithium metal (non-rechargeable) batteries are limited to 2 grams of lithium per battery. Lithium ion (rechargeable) batteries are limited to a rating of 100 watt hours (Wh) per battery. These limits allow for nearly all types of lithium batteries used by the average person in their electronic devices. With airline approval, passengers may also carry up to two spare larger lithium ion batteries (101-160 watt hours). This size covers the larger after-market extended-life laptop computer batteries and some larger batteries used in professional audio/visual equipment.
Quantity limits: None for most batteries – but batteries must be for use by the passenger. Batteries carried for further sale or distribution (vendor samples, etc.) are prohibited. There is a limit of two spare batteries per person for the larger lithium ion batteries described above (101-160 watt hours per battery).
Batteries must be protected from damage.
Battery terminals (usually the ends) must be protected from short circuit (i.e., the terminals must not come in contact with other metal). Methods include: leaving the batteries in their retail packaging, covering battery terminals with tape, using a battery case, using a battery sleeve in a camera bag, or putting them snugly in a plastic bag or protective pouch". 5 luglio 2016
Della serie incidenti e Cold Case! E' successo nella tarda mattinata del 1 luglio in Russia, nella regione di Irkutsk e stava trasportando sostanze estinguenti per un intervento antincendio in una foresta in Siberia.
Il contatto radar sarebbe cessato quando il velivolo operava ad una quota di 3000 metri (9000 piedi) e l'equipaggio era composto di dieci membri.
Nella zona sono stati paracaduti oltre 100 persone per la ricerca di eventuali rottami e/o tracce dello storico velivolo da trasporto russo. La flotta complessiva delle varianti del velivolo IL 76, che era entrato in servizio nel 1973, è costituita da circa 900 unità. Il velivolo quadrimotore in questione aveva fatto il primo volo nel 1993. 2 luglio 2016
Ma che aereo era? Uno di aviazione generale, un ultraleggero, un VDS Avanzato? Nel pomeriggio, intorno alle 17.30 del 22 (o 23?) giugno 2016 un velivolo biposto avrebbe eseguito con "successo" un atterraggio senza carrello sulla pista "lunga" di Montichiari. Era decollato dall'aviosuperficie di Cizzago e la scelta operativa si è rivelata la più opportuna.
Con l'assistenza dei mezzi di emergenza, Vigili del Fuoco e 118, l'atterraggio è risultato "quasi normale" fatto salvo per l'elica che avrebbe strusciato sulla pista con l'inevitabile danno per il manto d'asfalto e per la stessa elica. L'evento incidentale non ha comportato conseguenze agli occupanti e, probabilmente, senza l'attivazione dei servizi di emergenza, non sarebbe stata rubricata nelle statistiche degli incidenti di questa tipologia di velivoli. La notizia non è, al momento, stata ripresa dai media nazionali e dalla stampa specializzata e non si hanno notizie dettagliate.
Che sono decisive: quanti erano a bordo e quale aereo è stato coinvolto?
Era forse uno dei due velivoli della scuola di volo "VITTORIA ALATA" che opera " su uno dei campi di volo storici della provincia bresciana, il campo di Cizzago, dove sorge la sede principale del club, con uffici e ambienti adeguati all’attività scolastica. Quì è possibile noleggiare i velivoli della nostra flotta e seguire i corsi avanzati (meteorologia, navigazione, fonia aeronautica), oltre che, ovviamente, imparare a volare con i nostri istruttori iscrivendosi ad uno dei corsi basici."
I velivoli - riportano le note informative del web della scuola di volo - sono:
P 96 100 cv I-7396 “Avanzato”
Velivolo del 2004, motorizzato con un rotax 100 cv, molto ben strumentato ( radio, gps garmin 496, transponder, anemometro, orizzonte artificiale, altimetro, variometro, turn coordinator, girodirezionale).
Adatto alla scuola di primo periodo e per il noleggio anche a lungo raggio.
P 96 100 cv I-8099
Velivolo del 2005, motorizzato con un rotax 100 cv, ben strumentato ( radio, gps garmin 495, anemometro, altimetro, variometro, girodirezionale). Adatto alla scuola di primo periodo e per il noleggio anche a lungo raggio. 24 giugno 2016
Lo sostiene il Tribunale! E', forse, un precedente anomalo per ULM e droni? L'incidente è del dicembre 2013. Un ultraleggero P-92 Eaglet decollato da Piazzola sul Brenta, per una qualche causa probabilmente non oggetto di una indagine-inchiesta di ANSV o di una qualche "agenzia" ufficiale - dopo aver colpito il comignolo sul tetto di una casa è, come dinamica conseguente, precipitato nel giardino della stesso edificio (in via Brentanella a Resana-Treviso).
Il pilota è stato estratto dal cockpit dai soccorritori ed era stato ricoverato in codice due e, in seguito ha potuto superare le lesioni riportate. Nell'occasione era stato scongiurato il rischio d'incendio dei serbatoi di carburante.
Nelle fasi di identificazione dei danni al caseggiato il pilota ha risarcito con migliaia di euro i proprietari è stato anche destinatario di un procedimento penale per disastro aereo.
La novità di questi ultimi giorni riguarda per l'appunto la relativa sentenza della Procura.
I media del trevisano riportano che il "pilota" è stato assolto: il fatto non sussiste.
Bisognerà attendere e leggere il testo della motivazione del perché un velivolo - nel caso un ultraleggero -
non potrebbe essere incolpato di disastro aereo, come sostenuto dalla Procura di Treviso.
Per quale ragione quindi la condotta del pilota sarebbe stata era stata, magari, senza errori e probabilmente congrua? Il resoconto giornalistico di due anni e mezzo addietro avevano riportato come una ala del velivolo era, dopo il distacco, rimasta sul tetto del caseggiato mentre la restante fusoliera aveva terminato la corsa verso il suolo nel giardino prospiciente. Scavando almeno 40 centimetri del terreno nella fase dello schianto finale.
La sentenza, probabilmente, determinerà un precedente non solo interessante: anche anomalo.
In un contesto nel quale la flotta degli ultraleggeri e quella infinita dei droni è sottoposta ad una normativa e una regolamentazione nel quale gli "operatori" non sono sottoposti ad una formazione, un addestramento, una certificazione al volo distintiva dalle abilitazioni al pilotaggio "storico" dei piloti di aviazione generale e aviazione di linea - ovvero professionale - una qualche "responsabilizzazione" nel caso di incidenti aerei con rischio di disastro aereo deve essere, preliminarmente, investigato e, adeguatamente, valutato. 16 giugno 2016
XXI secolo: ancora ricerche e investigazioni senza esito! Sembra davvero del tutto impossibile pensare che un Boeing 777 - volo MH370 decollato da Kuala Lumpur con destinazione Pechino l'8 marzo del 2014 e precipitato con 239 persone a bordo - dopo oltre 25 mesi non abbia ancora un qualche riscontro obiettivo.
Quali siano le cause che potrebbero aver fatto "sparire" non solo lo stesso aeromobile ma anche ogni traccia residuale in mare o sulla terra. I radar non hanno rilevato nulla, tantomeno nessun segno e/o identificazione del segnale ELT. Emergency Locator Trasmitter /ELT) attivato con l'eventuale contatto con il mare e - solitamente - captato dai satelliti in orbita.
Ma anche i tanti radar "militari" che monitorano - sovrapponendosi - l'intera superficie e spazio aereo terrestre no avrebbero individuato alcunché. O perlomeno non si hanno notizie in tal senso.
Quali le cause dell'incidente e quali siano le ragioni della totale carenza di notizie sullo stato delle ricerche e delle investigazioni ufficiali in corso è, comunque, un mistero contraddittorio.
I media hanno riferito a rottami trovati nel corso di questi 25 mesi. Quasi "certamente ritenuti" appartenenti al Boeing 777 della Malasya Airlines. A fine marzo 2016 sarebbero stati rinvenuti sulle coste del Sud Africa e alle Mauritius. Dalle coste di Rodrigues Island e di Mossel Bay: "quasi certamente". Nel luglio 2015 altri "rottami", tre pezzi sull'isola francese di Reunion, di fronte al Madagascar. Altre due in Mozambico (dicembre 2015 e febbraio 2016).
Il ritrovamento dei due "rottami" del Madagascar e Australia sono stati attribuiti a Blaine Gibson, autore anche di quello in Mozambico.
Quelli scoperti a Kangaroo Island nei pressi della città di Adelaide. Le location dei rottami sono situati a circa 5.500 miglia (8.800 km) distanti, entrambe a migliaia di miglia dall'area di ricerca del volo MH370.
La zona delle ricerche all'origine di 30 mila-chilometri-quadrati sarebbero state estese ad un cerchio di 120mila km-quadri.
La ricostruzione dell'incidente sulla scorta dei relitti ritenuti spinti dalle dinamiche e correnti marine, perciò in uno spazio di oceano Indiano dalle Maldive alla Malaysia orientale, dalla Thailandia alle Filippine fino al Sud Africa continua senza dare esito. La logica delle correnti marine non appare del tutto coerente.
Aerohabitat con le news del posti incidente come "Boeing 777-200 Malaysia Airlines: tra mistero e volo fantasma e disinformazione" e "Boeing 777-200 Malaysia Airlines: tra mistero e volo fantasma e disinformazione" aveva inquadrato considerazioni ancora attuali e mai smentite.
Le possibili investigazioni avrebbero dovuto essere indirizzate sui seguenti ambiti:
1 - Esplosione in volo in volo per innesco e deflagrazione del carburante dei serbatoi
2 - Scontro in volo con drone di alta quota e/o velivolo suborbitale
3 - abbattimento causato da un missile militare incontrollato
4 - bomba e atto terroristico con esplosione del velivolo
5 - incendio del carico di batterie al Litio con generazione ed esalazione di sostanze tossiche e conseguente perdita di coscienza di passeggeri ed equipaggio. Ipotesi con uno scenario di aeromobile che prosegue il volo senza controllo e precipita - dopo alcune ore - per mancanza di carburante
6 - Perdita di coscienza per equipaggio e passeggeri conseguente a fenomeni emissione, sprigionamento e avvelenamento da sostanze generate dal sistema di condizionamento e pressurizzazione (alterazioni derivate dal ossigeno, CO2, origine criotecnica e altro)
7 - Incapacitation per i due piloti
8 - Atto suicida deliberato da parte di uno dei due piloti o atto conseguente a dirottamento
9 - Dirottamento di soggetti imbarcati a bordo e situazione incontrollata con perdita di governo del velivolo
10 - Qualche altra bizzarria incidentale del tutto imperscrutabile? 15 giugno 2016
Altre due vittime! Stavolta il velivolo schiantato al suolo non è un ultraleggero. "Il Pilatus PC-6 Porter è un aereo da trasporto/utility monomotore ad ala alta con capacità STOL prodotto dall'azienda svizzera Pilatus Aircraft Ltd. dagli anni sessanta.". La sua ultima versione dotata di motore turboelica, la PC-6 Turbo-Porter, è attualmente ancora in produzione".
Nella circostanza il velivolo era adibito al trasporto e lancio di paracadutisti e nel corso di una di queste operazioni, probabilmente, a causa di uno dei questi paracaduti - rimasto in parte impigliato nell'impennaggio di a coda del velivolo danneggiando la manovrabilità - i due piloti a bordo hanno perso il controllo positivo del mezzo. Ha forse stallato?
L'incidente è avvenuto intorno alle 12.30 di sabato 11 giugno al Pilatus PC-6 Turboprop, immatricolato S5-CMB, nei pressi dell’aviosuperficie di Cecina - Livorno.
Sono state aperte due inchieste: della Procura e dell'ANSV.
Prima e/o nel corso dell'incidente sei paracadutisti si sono lanciati, il settimo dopo l'infortunio iniziale e atterrato con quello alternato, comunque, regolarmente senza riportare "danni".
Aerohabit su questa tipologia di velivolo ha on-line la news "EASA, Pilatus PC6, incidenti, ispezioni a altro" (http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2013/ottobre/article/easa-pilatus-pc6-incidenti-ispezioni-a-altro/) di mercoledì 23 ottobre 2013 a cura del Com.te Dario Romagnoli - Investigatore d’incidenti aeronautici. 13 giugno 2016
Erano padre e la giovane figlia. Ancora nel week end, ancora un incidente VDS. Stavolta è accaduto intorno alle 14.30 di venerdì 10 giugno 2016 nella Piana Reatina (Rieti). L'impatto/schianto al suolo è avvenuto nella zona do Colle Aluffi, in prossimità di una strada provinciale.
Il velivolo di proprietà della vittima era decollato poco prima dall'aviosuperficie di Valle Santa, poco distante, di cui, il pilota, era anche titolare. Qualora risultasse questa fase di volo, una qualche avaria e/o errore umano potrebbero essere la causa/concausa dell'incidente mortale. Nello schianto un incendio avrebbe avvolto l'abitacolo causando la morte dei due occupanti. L'intervento dei soccorsi non ha potuto che constatare il decesso dei due occupanti. Al momento no si ha notizia del tipo di velivolo coinvolto. 11 giugno 2016
Salvo un pilota di F 16 eiettatosi prima dell'impatto al suolo! Un pilota della pattuglia acrobatica della Marina USA Blue Angels è la vittima di un incidente occorso mentre si apprestava ad una sessione di decolli dopo una training preparatoria alla settimana di "air show performance" presso Nashville, lo scorso 2 giugno. Gli altri cinque F/A 18 dello squadrone sono regolarmente atterrati.
Non si sono registrati danni e conseguenze per la popolazione e i caseggiati della zona nella quale si è schianto il caccia. Testimoni avrebbero segnalato una qualche difficoltà nelle prestazioni del F/A 18 nelle manovra di Loop coordinata con i restanti velivoli.
LA Navy USA ha annunciato che i "Blue Angels" non parteciperanno al weekend air show- Il "Great Tennessee Air Show" tuutavia ha confermato il restante programma degli eventi di volo.
Un secondo incidente, nella stessa giornata di giovedì 2 giugno, ha riguardato un F 16 "Thunderbirds fighter" avvenuta dopo una esibizione con passaggio basso in occasione del discorso che il Presidente USA Obama ha tenuto alla Air Force Academy nel corso della "graduation ceremony" nei pressi di Colorado Springs. La zona dell'incidente è avvenuta in una fase di ricongiungimento tra i velivoli nella "Security-Widefield area" a circa cinque miglia a sud della "Peterson Air Force base". Il pilota dopo il lancio è rientrato a piedi, senza soccorsi. 6 giugno 2016
E' dall'aprile 2009 che i familiari delle vittime attendono una risposta? Il comunicato dei Legali! ANSV ha reso disponibile la Relazione dell'inchiesta nell'aprile 2015 ma l'identificazione della causa e/o concause dello schianto al suolo del Cessna 650. In quel cratere dell'impatto nei pressi di Trigoria - Roma ci sono le risposte
Aerohabitat ha posto da tempo tre questioni che non hanno trovato alcun riscontro e che riguardavano:
a) il rischio esplosione carburante - serbatoi in volo;
b) l'efficienza dei propulsori;
c) il numero degli esemplari Cessna 650 immatricolati nel 2009 in Italia.
I tre interrogativi erano la naturale conseguenza del dibattimento " electrical wiring failure" sorte in FAA e NTSB sul rischio esplosione di carburante/serbatoi e lo status operativo dei due propulsori TFE 731 con “Honeywell Alert Service Bulletin Calls For Rotor Discs Replacement Honeywell has issued Alert Service Bulletin No. TFE731-72-A3748 affecting airplanes 650-0001 thru 7119 with TFE731 engines requiring removal of second and third stage Low Pressure Compressor (LPC) rotor discs”.
L'ipotesi del "disorientamento spaziale e posizione inusuale" non potrebbe essere ricondotto ad una perdita di controllo del velivolo a seguito di una "esplosione" a bordo: magari nei serbatoi? L'indagine è stata appropriata?
Quello che Aerohabitat ritiene uno dei Cold Case italiani non sembra differenziarsi dalle inchieste riferite nella news "Incidenti aerei Cold Case, le analisi FAA, JAA, NTSB e EASA su "ullage" - Serbatoi esplosivi e vapori di benzina: uno scenario allarmante!
(http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2016/giugno/article/incidenti-aerei-cold-case-le-analisi-faa-jaa-ntsb-e-easa-su-ullage/)
La questione è perciò attualissima e porta in primo piano l'esito dell'ordinanza del Tribunale di Roma del 27 aprile scorso. A fronte della richiesta di archiviazione del procedimento purtroppo lo scenario investigativo rappresentato non sembrerebbe aver adeguatamente "esplorato" l'aspetto "tecnico" riconducibile alla funzionalità dei propulsori e al rischio incendio a bordo e all'esplosione dei serbatoi. Eventi incidentali, questi ultimi, ben noti in FAA; CAA, EASA, NTSB, ecc. e disponibili nell'archivio e nelle casistiche delle relazioni d'inchiesta.
A riguardo presentiamo il comunicato stampa dei legali dei due piloti.
COMUNICATO STAMPA DEL 31/05/2016
Ci sono voluti oltre sette anni per chiudere l'inchiesta relativa all'incidente aereo del Cessna 650 Citation III con marche I-FEEV che il 07 febbraio 2009 è precipitato alla periferia di Roma ed in esito al quale hanno perso la vita il Com.te Alfredo Lanza ed il Pilota Valerio Simeone. Lo scorso 27 aprile, infatti, il GIP di Roma, Dott. Maurizio Caivano, confermando la richiesta del Sostituto Procuratore di Roma Dott.ssa Elisabetta Ceniccola, ha disposto "l'archiviazione del procedimento ed il dissequestro dell'aereo e della documentazione in sequestro ai proprietari/aventi diritto".
La motivazione del GIP richiama a più riprese la relazione dell'Agenzia Nazionale Sicurezza Volo secondo la quale l'incidente “era derivato dalla perdita di controllo del velivolo da parte del Comandante, seguita ad una fase di iniziale inadeguata attenzione con conseguente disorientamento spaziale e a interventi inadeguati sui comandi di volo”.
Non sarebbe stata viceversa tenuta in alcun conto la tesi del Perito nominato dalla stessa Procura secondo cui l’incidente sarebbe da ricondursi ad avaria ed appariva svilupparsi “come conseguenza di un malfunzionamento repentino e rilevatosi ingestibile dall’equipaggio nella situazione contingente”.
I familiari delle vittime che si erano opposti alla richiesta di archiviazione del PM hanno proposto in data 25 maggio 2016 ricorso per cassazione concentrando l’attenzione sulla mancanza all’interno del fascicolo della procura della documentazione dei due piloti.
Paola Valentini, madre del compianto Valerio Simeone, trentacinquenne all’epoca dei fatti, non si è mai rassegnata ad accettare una verità processuale (quella dell’errore umano) che reputa solo funzionale allo smaltimento dell’arretrato delle Toghe così fortemente voluto dal Governo Renzi. Nel gennaio dello scorso anno, con una lettera rivolta al Procuratore della Repubblica Pignatone, la madre chiedeva che venissero accertate le colpe e attribuite le responsabilità per la morte del figlio in tempi ragionevoli. Parole dure oggi le sue: “La Procura ha dichiarato che l’addestramento professionale dei due piloti emergono compiutamente dalle indagini già svolte, ma come è possibile qualificarle già svolte se neppure hanno verificato le abilitazioni di mio figlio? Quando è stata richiesta l’archiviazione il suo fascicolo non si trovava in Procura, ma al Commissariato di Spinaceto in busta ancora sigillata. Attribuire la responsabilità a chi non può più parlare è senz’altro più rapido che disporre quelle indagini che, come ho detto, in alcuni casi, non sono state effettuate per niente, mentre in altri, sono state svolte impedendo la partecipazione ai difensori dei danneggiati”. Quindi conclude: “Abbiamo scongiurato per poco la restituzione dei rottami dell’aereo al proprietario. Una volta perduti quei reperti non avremmo più potuto disporre che di una verità politica.” Ora tutto è nelle mani della Suprema Corte. 4 giugno 2016
Ancora VDS - ULM Alert! L'ultimo giorno di maggio ha registrato lo schianto di un ultraleggero che ha causato altre due vittime.
Il velivolo interessato è un biposto TL2000 Sting-RG, immatricolato I-8616. Decollato intorno alle 10.00 del mattino da Ospedaletto e successivo sorvolo della stessa località e di Strigno - nella zona della Valsugana - alcune persone a terra avrebbero percepito una esplosione. Probabilmente era il rumore dello schianto nel quale hanno perso la vita il pilota Massimo Luzzana e Michele Pagan. Il mezzo incendiatosi sarebbe risultato distrutto dalle fiamme nella zona industriale di Scurelle. Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco non ha potuto che constatare l'accaduto. La Procura di Trento ha aperto una inchiesta. Una seconda sarebbe stata aperta da ENAC. 2 giugno 2016
Tre incidenti in tre giorni. Le notizie su questo "evento incidentale" come spesso accade negli incidenti di Aviazione Generale e VDS sono assai scarne. ANSV con l'usuale nota ha segnalato come " per incidente è stata aperta dall’ANSV a seguito dell’atterraggio fuori campo effettuato, per cause da accertare, in prossimità di Narni (TR), dall’aeromobile P92 JS marche I-COSG, oggi 20 maggio. Illesi i due occupanti.
Il contatto con il terreno fuori campo, in pratica una sorta di atterraggio di emergenza sarebbe avvenuto in un "campo coltivato" adiacente il raccordo Terni-Orte, nei pressi di San Liberato di Narni. Il velivolo era partito nella stessa mattinata dalla pista di Roma - Urbe e aveva per destinazione l’aviosuperficie di Terni per fare rifornimento. L'esistenza di un qualche problema tecnico avrebbe obbligato il pilota al fuoricampo.
L'ANSV ha anche aperto due ulteriori inchieste su altrettanti incidenti avvenuti nel fine settimana nel Trentino Alto Adige. "Il primo, occorso sabato 21 maggio, ha interessato l’elicottero AS350 B3 marche I-CMSZ, che, in atterraggio in prossimità di Castelrotto (BZ), per cause da accertare, riportava danni strutturali. Nessuna conseguenza per i due occupanti.
Domenica 22, l’aeromobile Beechcraft 33 marche D-EJPU, in atterraggio sull’aeroporto di Trento, subiva, per cause oggetto di indagine, il rientro del carrello anteriore. Incolume il pilota, unico occupante; danni alla parte anteriore del velivolo." 30 maggio 2016
ANSV ha aperto una inchiesta per inconveniente grave! E' accaduto lo scorso 18 maggio sul volo Alitalia AZ1203 con destinazione Palermo. Il velivolo ha perso la ruota sinistra del ruotino anteriore nella fase di corsa del decollo, perciò in pista e/o in quella della retrazione del carrello nella fase susseguente dell'involo.
Il volo ATR 72-212A (72-500), immatricolato HB-ACC, dopo il distacco della ruota sinistra ha, comunque, proseguito la tratta ed è atterrato a Palermo. Le notizie sull'inconveniente grave ATR 72, tuttavia, non ha avuto riscontri e notizie stampa e/o nei media specifici.
Non è stata notificata una qualche eventuale anomalia delle segnaletica on-board del carrello e ruotino. Le luci di carrello retratto e bloccato erano coerenti? L'equipaggio era consapevole del distacco di una delle due ruote del ruotino? Quanti erano i passeggeri a bordo? Quale conoscenza dei "fatti" hanno potuto avere/disporre i passeggeri dall'equipaggio? Nella fase di atterraggio erano state predisposte procedure di alert e/o emergenza per l'arrivo e toccata in pista?
Agli interrogativi, probabilmente, darà risposte la Relazione ANVS. Magari già in quella preliminare. 21 maggio 2016
Ultima posizione nota: basso Mediterraneo, in rotta verso il Cairo. Quale ipotetica causa ha fatto "precipitare-inabissare" il volo Egyptair MS 804, Airbus 320, decollato nella serata del 18 maggio dal DeGaulle di Parigi e diretto al Cairo? Era da poco entrato nello spazio aereo egiziano con 56 passeggeri e 10 membri di equipaggio e, secondo una informativa non confermata, il velivolo sarebbe stato repentinamente sottoposto ad una virata di 90° a sinistra (con quale assetto di virata?) e quindi con altrettanto inspiegabile e incomprensibile 360° (??) verso destra e quindi una perdita di quota da 37.000 piedi di volo a 15mila.
Guasto tecnico, out-of-control dell'aeromobile, collisione in volo e/o esplosione per attentato e/o bomba a bordo e/o situazioni equivalenti originate da un atto terroristico?
Siamo ancora una volta davanti ad una investigazione tecnica senza sbocchi. Uno dei tantissimi COLD CASE, dei cosiddetti casi irrisolti, congelati, di incidenti aerei?
La flotta Airbus 320 (versioni 318-319-320-321) in circolazione ha raggiunto un numero di circa 7000. In quasi in ogni Paese del Pianeta Terra e volano su rotte nazionali e internazionali e governativi e militari.
L'ultima posizione registrata dai radar è stata localizzata alle ore 03.39 a sud, sud-est delle isole Greche di Kassos e Karpathos.
Il pilota comandante aveva accumulato 6.275 ore di volo totali delle quali 2.101 ore sull'A 320. Il primo ufficiale aveva un totale di 2.675 ore di volo totali. L'aeromobile in questione invece aveva fatto il primo volo nel 2003, immatricolato SU-GCC con MSN (Manufacturer Serial Number) 2088 aveva 48.000 ore di volo complessive. Era equipaggiato con due propulsori IAE - International Aero Engines - V2500.
In tarda serata del 19 maggio ricercatori e investigatori hanno rinvenuti rottami e frammenti ritenuti di un qualche aeromobile, localizzati nella zona dell'ipotetico inabissamento. 20 maggio 2016
Le condizioni meteo delle due località - distanti oltre 200 km - erano critiche? I due incidenti sono accaduti nella stessa giornata: il 7 maggio scorso. Entrambi i caso sono avvenuti nella fase di atterraggio. Il primo un Discus B, immatricolato D-7176, nell'immediato dell’aviosuperficie di Caiolo (Sondrio).
Il secondo invece ha riguardato un aliante Astir CS, immatricolato D-2540, finito fuori campo nei pressi dell’aeroporto Arturo Dell’Oro di Belluno. I due alianti hanno sopportato danni strutturali e solo uno dei piloti è stato sottoposto a controlli ospedalieri per accertamenti.
Quali le cause dei due incidenti? ANSV ha aperto due inchieste.
Probabilmente in entrambi i casi una qualche repentina-improvvisa dinamica e/o corrente discensionale ha reso incontrollabile l'aliante. Nel caso del Mono Astir prodotto dalla tedesca Grob Aircraft, l'aliante era stato noleggiato all’Aero Club Belluno. L’aspetto rilevante dell'incidente sarebbero risultate le forti correnti che avrebbero fatto impattare l'aliante a un centinaio di metri dalla pista.
Lo schianto violento ha spezzato la coda e sbriciolato la capottina in plexiglass della cabina di pilotaggio. Il pilota ha, comunque, potuto slacciare le cinture di sicurezza e autonomamente uscire dall'abitacolo. 16 maggio 2016
La situazione emersa ripropone interventi urgenti! A chi spettano? ENAC e/o AeCI? Il punto dell' Agenzia nazionale per la sicurezza del volo registra un elevato numero di segnalazioni, 3553 eventi di interesse per la sicurezza del volo, superiori rispetto a alle 3118 del 2014. Sono comunque calati gli eventi classificati: 52 (contro 53 del 2014 e 64 del 2013). Gli incidenti e inconvenienti grave indagati con una serie di inchieste hanno delineato anche fattori e cause e concause comuni al fine di emanare eventuali raccomandazioni di sicurezza.
Per quanto concerne l'Aviazione turistico-sportiva ANSV ha riportato la seguente situazione:
"in generale, i fattori all'origine degli eventi occorsi nell'anno 2015 degli aeromobili delll'aviazione turistico sportiva sono stati sostanzialmente i seguenti, riconducibili essenzialmente all'area dello "human factor":
scarsa pianificazione del volo da parte del pilota in termini di verifica delle condizioni ambientali, calcolo appropriato del carburante in funzione della rotta e d elle prestazioni dell'aeromobile, valutazione delel caratteristiche dell'aeroporto/aviosuperfici di destinazione o alternato di emergenza;
incorretta tecnica di pilotaggio durante le fasi critiche di decollo, atterraggio, touch and go. Di particolare rilevanza un incidente occorso durante una manifestazione aerea, che ha determinato il decesso di uno dei due piloti coinvolti in una collisione in volo. L'evento in questione ha costituito lo spunto per l'avvio, da parte di ANSV, di una attività di studio a fini di prevenzione in materia di volo acrobatico e manifestazioni aeree, che ha poi portato all'emanazione di alcune raccomandazioni di sicurezza in materia (in allegato A al presente Rapporto informativo)".
Nell'ambito degli aeroporti e le aviosuperfici invece:
"Anche nel 2015 ANSV ha osservato, alla luce delle evidenze acquisite nell'ambito dell'assolvimento dei propri compiti di istituto, che continuano permanere delle criticità sugli aeroporti cosiddetti minori e sulel aviosuperfici, sui quali andrebbe esercitato una maggior attività di vigilanza.
Le aviosuperfici
Nel 2015 l'ANSV ha aperto 5 inchieste di sicurezza per incidenti/inconvenienti gravi occorsi su aviosperfici:
- 4 per incidenti (in un caso l'incidente è avvenuto su una aviosuperficie occasionale in pendenza e a fondo innevato, negli altri tre casi gli incidenti sono avvenuti su aviosuperfici gestite.
- una per inconveniente grave.
Tre dei quattro incidenti sono avvenuti durante l'esecuzione della manovra di atterraggio ed hanno comportato, in due casi, l'uscita di pista dell'aeromobile. In nessuno degli eventi in questione si sono registrate vittime, a differenza di quanto avvenuto in anni passati.
Proprio alla luce degli eventi ripetutamente occorsi su aviosuperfici, l'ANSV, sul finire del 2015, ha avviato degli approfondimenti per verificarne gli eventuali elementi a fattor comune, anche al fine di valutare se sussistano i presupposti per emanare delle raccomandazioni di sicurezza. In tutte le inchieste condotte negli ultimi anni dall'ANSV in relazione ad incidenti/inconvenienti gravi occorsi su aviosuperfici nazionali è stato accertato che la causa principale degli eventi è riconducibile all'area del fattore umano: in particolare, alle valutazioni fatte ed alle azioni intraprese dal pilota nella fse, sopratutto, di atterraggio. In generale, le criticità ricorrenti consistono in una inadeguata pianificazione del volo, in una inadeguata valutazione delle caratteristiche della pista dell'aviosuperficie e dell'orografia/ostacoli circostanti, in una inadeguata conoscenza delle prestazioni dell'aeromobile impiegato. In tale contesto, in particolare, si segnalano i seguenti fattori, che, in più di un caso, hanno contribuito non soltanto a causare l'incidente, ma anche ad aggravare l'entità dei danni subiti: caratteristiche fisiche della pista, assenza di aeree di sicurezza in prossimità delle testate pista, installazione di delimitatori di bordo pista difformi da quanto disposto dalla normativa vigente in materia. Proprio per mitigare tali criticità l'ANSV era già intervenuta emanando alcune raccomandazioni di sicurezza.
Fermo restando quanto già raccomandato in passato dall'ANSV, quest'ultima ritiene che sia opportuno, in un'ottica di prevenzione, intervenire sulle vigenti disposizioni normative, sia per quanto concerne l'addestramento dei piloti che operano su aviosuperfici, sia per quanto concerne i requisiti che debbono avere le aviosuperfici stesse affinché le operazioni vi si svolgano in completa sicurezza. Su questi aspetti si sta concentrando l'attenzione dell'ANSV, proprio al fine di valutare se sussistano, come già detto, i presupposti per emanare delle raccomandazioni di sicurezza." 5 maggio 2016
Pista bloccata ma nessuna conseguenza per passeggeri ed equipaggio. Sabato 30 aprile 2016 - informa un comunicato della Air Vallee - "poco prima delle ore 12.00, l’equipaggio dell’aeromobile Fokker 50 SE-LEZ operato dalla Compagnia Air Vallée in volo da Rimini a Catania con 18 passeggeri a bordo ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza presso l’aeroporto Fontanarossa di Catania a causa della mancata estrazione del carrello anteriore dell’ aeromobile.
L’atterraggio d’emergenza è avvenuto regolarmente come previsto dalle procedure operative atterrando sul carrello principale e toccando il muso sulla pista nella fase finale della corsa di arresto.
I passeggeri e l’equipaggio sono scesi illesi dall’aeromobile e sono stati accompagnati in aerostazione."
Come da prassi anche ANSV in un comunicato ha notificato "l’invio di un team investigativo a Catania Fontanarossa, dove, oggi 30 aprile, l’aeromobile Fokker 50 marche SE-LEZ è atterrato senza il carrello anteriore, per cause che saranno accertate".
In aggiunta le note della stampa specializzata ha riferito il nel dettaglio come il volo W2-1908 con 18 passeggeri e tre membri di equipaggio dopo un iniziale primo avvicinamento avvenuto alla ore 10.34 locali ed aver registrato la mancata estensione del carrello anteriore ha atteso/circuitato alla quota di 3000 piedi per almeno 45 minuti nell'inutile tentativo di sblocco a mano dello stesso ruotino. Dopo una ulteriore attesa per ridurre la quantità di carburante nei serbatoi a bordo, l'equipaggio ha predisposto il secondo avvicinamento per l'atterraggio in pista mantenendo il muso dell'aeromobile alto fino al limite del possibile per contenere i potenziali rischi del contatto e strusciamento dello stessa parte anteriore della fusoliera e delle eliche dei due propulsori, con l'asfalto della pista.
Passeggeri e equipaggio hanno evacuato il velivolo in pista, dove il mezzo è rimasto per le rituali analisi e investigazioni prima di essere rimosso. La pista stessa è rimasta chiusa per alcune ore al traffico civile-commerciale.
L'esemplare Fokker incidentato 50 aveva fatto il suo primo volo nell'agosto 1988 e montava due turoprop Pratt Whitney Canada PW 125B.
La compagnia con sede a Genova - sostiene la stessa aerolinea in una nota - , "nasce nel 1987 per promuovere lo sviluppo commerciale dell’aeroporto “Corrado Gex” di Aosta operando con un Beechcraft C90 da 6 posti. Dieci anni piu tardi ottiene da ENAC il certificato di operatore di linea, posizionano quindi Air Vallée come uno dei primi operatori privati di voli di linea italiani. Nel 2000 entra in servizio il pimo Dornier 328 Jet a 31 posti che collegherà Torino con diversi aeroporti italiani quali Pescara, Perugia, Alghero e Napoli, e l’aeroporto di Aosta a Roma ed Alghero. Nel 2014 vengono dismessi i Dornier 328 jet e sono entrati in flotta i Fokker 50 con una configurazione da 50 posti. Attualmente Air Vallée serve 4 voli internazionali Colleganto Rimini e Bari a Tirana e Pescara a Tirana ed Arad, e 2 voli domestici collegando Rimini e Brindisi a Catania." 2 maggio 2016
L'incidente è avvenuto intorno all'ora di pranzo di domenica 17 aprile. Il volo British Airways BA 727 era nella fasi di avvicinamento per l'atterraggio - proveniva da Ginevra - con 137 persone a bordo: lo ha riferito in tarda serata di domenica 17 aprile la BBC e l'aeromobile in emergenza è atterrato senza altre conseguenze. Una collisione c'è stata e le indagini sono scattate immediatamente. In un articolo sul "The Telegraph - Reporters" è stata descritto l'episodio e analizzata una situazione che sta riguardando lo stesso scalo londinese e, anche, altri aeroporti. Di altri eventi nei quali, solo negli ultimi mesi, sono state registrate, fortunatamente, mancate collisioni tra velivoli civili-commerciali e droni.
I casi sarebbero quadruplicati.
I rappresentanti dei piloti hanno sollecitato multe elevate e uno stato di preoccupazione per una situazione di reale "emergenza". Specialmente in prossimità dei maggiori scali aerei della Gran Bretagna.
"Airline pilots want tests to be carried out to discover what would happen if a drone hit a passenger jet. Initial tests could cost around £250,000.
Steve Landells, flight safety specialist for the British Airline Pilots Association (Balpa), said: "Frankly it was only a matter of time before we had a drone strike given the huge numbers being flown around by amateurs who don't understand the risks and the rules".
Tra aprile e ottobre sono stati registrati 23 casi, sui quali l'agenzia UK Airprox Board (UKAB) ha aperto relative indagini. Tra di queste ben 12 sono stati identificati come "a serious risk of collision".
In uno di questi incidenti un drone ha sfiorato di circa 25m (82 piedi) di un Boeing 777 ancora presso London Heathrow Airport. In altra circostanza la distanza tra drone e Embraer 170 è risultata di 20 metri (66 piedi). Nel recente periodo in Italia l'Agenzia ANSV ha rilevato e segnalato circostanze ed eventi di "missed collision" anche nel Belpaese. Senza, tuttavia, riportare nel dettaglio le distanze delle mancate collisioni e/o intrusioni nello spazio aereo in prossimità delle piste di volo civili e militari.
L'emergenza droni, il rischio per voli di linea, impone considerazioni anche per i droni militari e la coesistenza con le flotte aeree di aviazione generale, ultraleggeri oltre alle problematiche di security generalizzata e di implicazioni associate al terrorismo criminale ed equivalente. Sono attese iniziative a riguardo, in ogni Paese della Comunità Europea: Italia inclusa. 18 aprile 2016
ANSV ha aperto una inchiesta. E' accaduto martedì 12 aprile nel corso di voli autorizzati da un apposito NOTAM di AIP-Italia. Il drone in questione, comunque identificabile come UAS, UAV e APR, riporta ANSV con una nota del 15 aprile, segnalando come un comunicato "l’elicottero unmanned Ruas Hero marche I-UASC, avente una massa massima al decollo di 180 kg precipitava per cause che saranno accertate. Nessun danno alle persone presenti in superficie. Danni all’aeromobile."
Il drone-robot-elicottero e/o drone ad ala rotante a controllo remoto made in Italy, probabilmente, è l'esemplare SD-150 Hero, che avrebbe completato una prima fase dei test ancora nel 2014 e progettato da IDS Ingegneria SISTEMI DINAMICI S.p.A di Pisa in joint venture con AgustaWestland.
La IDS Sistemi Dinamici è uno degli operatori APR (Aerei a Pilotaggio Remoto) riconosciuti ed autorizzati da ENAC con permesso di volo in vigore. Rotary-Wing Unmanned System di classe leggera (MTOW 150 Kg) ad ala rotante è una produzione Italiana.
L'ANSV ha, probabilmente, identificato l'evento come incidente, e di conseguenza, anche se il "velivolo" sia classificato come mezzo "unmanned", ha aperto "una inchiesta di sicurezza, in linea con quanto contemplato dall’Annesso 13 alla Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale e dal regolamento Ue n. 996/2010". 16 aprile 2016
Sono forse confermate le criticità negli atterraggi con piste corte e vento a raffica? Dopo 10 giorni dall'atterraggio "pesante" inizialmente classificato come "inconveniente grave" dalla stessa ANSV l'Avro RJ-85 bigetto della Cityjet, immatricolato EI-RJG è ancora fermo nel parcheggio dello scalo di Firenze.
La stessa ANSV, tuttavia, in data 29 marzo - sei giorni dopo l'evento incidentale - ha modificato la catalogazione "si comunica che l’evento occorso il 23 marzo all’aeromobile Avro RJ85 marche EI-RJG, sull’aeroporto di Firenze Peretola, è stato riclassificato quale incidente, in considerazione dei danni subiti dal velivolo".
In sostanza quello che era stato definito SERIOUS INCIDENT [Inconveniente grave], perciò:
"Evento, diverso dall’incidente, con alta probabilità di incidente, associato con le operazioni di un a/m che si verifica dal momento in cui una persona si imbarca con l’intento di partire fino al momento in cui tutte le persone sono sbarcate"; è stato classificato
ACCIDENT [Incidente:
"Evento associato con le operazioni di un a/m che si verifica dal momento in cui una persona si imbarca con l’intento di partire fino al momento in cui tutte le persone sono sbarcate, in cui: a) una PERSONA muore o si ferisce gravemente (perché era sull’a/m, perché è venuta in contatto con parti di a/m o per jet blast) b) un A/M subisce un danno o un’avaria strutturale (resistenza strutturale, performance, caratteristiche di volo)".
L'ANSV ha, di fatto, rilevato una severity: gravità dell’evento in termini di danni, sia all’a/m, sia all’aeroporto, sia a terzi , superiore alla prima formulazione e l'aeromobile non è stato autorizzato a riprendere il volo.
Quale è stato quindi il danno sostanziale-materiale della struttura, alla pancia dell'aeromobile? Siamo di fronte ad un atterraggio pesante-duro da poter essere inquadrato come una sorta di "crash landing" con ripercussioni sulla cellula complessiva della fusoliera stessa?
In attesa che ANSV divulghi una "Preliminary Report", indispensabile per capire la realtà operativa sulla ridotta pista di volo di Peretola in condizioni di vento a raffiche, la discussione sorta sull'incidente schiera piloti ed esperti aeronautici sulla difficoltà di gestire aeromobili con atterraggi "duri" al fine di ridurre la distanza di decelerazione in pista tra una autostrada e il Monte Morello. 4 aprile 2016
Ma era solo un "amore" incompreso e/o non corrisposto! Nelle prime ore della mattinata del 29 marzo 2016 l'Airbus dell'Egypt Air, volo MS 181, decollato da Alessandria d' Egitto con destinazione la capitale Il Cairo, con 81 persone a bordo è stato dirottato a Larnaka a Cipro.
Le prime notizie che riportavano la minaccia di un passeggero con una cintura esplosiva alla fine sii è rilevata falsa. Nel corso della trattativa tra il "dirottatore" e le autorità con il velivolo parcheggiato sullo scalo cipriota, dopo una prima fase di tensione, si è rapidamente sbloccata.
Dopo il rilascio dei passeggeri non egiziani e la liberazione di altri ostaggi il dirottatore, identificato come Seif Eldin Mustafa. e ritenuto "psicologicamente instabile": aveva manifestato l'urgenza di vedere, contattare, recapitare una lettera alla moglie, cittadina cipriota.
La tempistica tra il decollo da Alessandria-Borg El Arab Airport alle 06.30 locali, all'atterraggio
sulla pista 04 di Larnaca alle 07.45 locali, al parcheggio sul piazzale 02, all'arresto del dirottatore alle ore 14.45 ore locali di Cipro rivelano la sequenza dell'evento che inizialmente era stato identificato come un atto doloso di origine terroristica.
La circostanza ripropone la necessità di aggiornare le procedure di security al check-in, dalla predisposizione di tecniche adeguate on board per identificare la corrispondenza tra dichiarazioni, comportamenti, realtà motivazione e operativa nell'interfaccia tra passeggeri e equipaggio e piloti. 30 marzo 2016
ANSV ha aperto una inchiesta per inconveniente grave. L'impatto duro con la pista 05 è avvenuto alle ore 13.19 locali di mercoledì 23 marzo. Il volo WX-281 era partito dalla pista metropolitana di London City e l'Avro RJ-85 bigetto della Cityjet, immatricolato EI-RJG e le condizioni meteo riportavano vento variabile con intensità di circa 10 nodi, con possibilità di vento a raffiche fino a 29nodi.
La pista ha una lunghezza di 1750 metri e 30 metri di larghezza ed delimitata tra il Monte Morello e l'autostrada Firenze Mare e, probabilmente, i piloti si sono trovati con vento in coda e la necessità di ridurre la distanza di toccata e decelerazione in condizioni estreme. La pista utilizzabile, tuttavia, è di 1.455 per la presenza di ostacoli sul prolungamento della pista. La presenza in asse pista, inoltre, del monte Morello sulla eventuale traiettoria di riattaccata, pone dinamiche di pilotaggio per l'atterraggio aggiuntive.
La copertura nuvolosa era variabile e la direttrice di atterraggio 05 (dall'autostrada verso il monte Morello), con una, probabile, successiva toccata pista avanzata per le raffiche in coda, potrebbe aver reso indispensabile un atterraggio pesante/duro: per decelerare la velocità e assicurarsi maggior distanza residua in pista. I passeggeri e l'equipaggio non hanno riportato conseguenze, mentre l'aeromobile ha registrato un "atterraggio pesante-hard landing". L'Avro RJ-85 ha comunque liberato la pista posizionandosi al parcheggio.
Come conseguenza ANVS ha aperto una indagine per "inconveniente grave". Il volo di ritorno WX-280 è stato annullato e, segnalano i media locali, dopo 53 ore il velivolo era ancora a terra.
Gli investigatori ANSV, a questo punto, potranno inquadrare uno scenario operativo di volo che avrebbe potuto indurre i piloti a ritardare l'atterraggio in attesa di condi-meteo migliori e/o a dirottare in uno scalo alternato: una valutazione da porre in relazione alla "airline policy" della compagnia Cityjet. 28 marzo 2016
Meteo avverse, ma anche qualche responsabilità dei piloti! Il Boeing della Flydubai FZ 891 era decollato da Dubai con destinazione Rostov in Russia con 55 passeggeri e sette membri di equipaggio e lo schianto a terra - in prossimità della pista, a circa 250 metri - è avvenuto nelle prime ore di sabato 20 marzo.
Le condizioni meteo erano caratterizzate da pioggie-neve rovesci e nuvole basse e veloci, bassa visibilità e vento a raffiche e dopo tre atterraggi il Boeing 737 - immatricolato A6-FDN con cinque anni di servizio - aveva riattaccato per posizionarsi in attesa di miglioramenti meteo - peraltro non previste.
Dopo il primo tentativo di atterraggio sulla pista 22 intorno alle 01:41 locali (22:41Z) il Boeing è rimasto in attesa ad una quota di 8000 piedi, dopo 30 minuti ha raggiunto la quota FL 150 e dopo ben due ore di attesa complessive ha iniziato un nuovo avvicinamento per atterraggio sulla stessa pista 22.
Il vento era da 240° con velocità a raffica tra 27- 44 nodi quando l'equipaggio segnalava una nuova riattaccata alle ore 03:43 locali (00:43Z) e con un'ala toccava terra e si schiantava tra le fiamme.
Quali le cause? Quali le considerazioni hanno portato i piloti a prolungare l'attesa per quasi 2 ore e 30 senza valutare adeguatamente il dirottamento in uno scalo alternato come avevano, nel frattempo, fatto altri velivoli?
Nell'impatto l'aeromobile si è disintegrato e l'agenzia Russa di investigazione MAK (Interstate Aviation Committee, Accident Investigation Board) dopo aver recuperato le scatole nere - seriamente danneggiate - sta valutando la loro funzionalità-attendibilità.
Determinanti, infatti, risulteranno le conversazioni intercorse tra i due piloti e le ragioni per le quali hanno "atteso" tanto a lungo prima del secondo avvicinamento e/o di operare verso una pista alternata. L'ipotesi che - per qualche motivazione inadeguata professionale-operativa-culturale - l'equipaggio abbia consumato il "carburante" per raggiungere uno scalo alternato potrebbe aver determinato una situazione procedurale "estrema". Quali sono le implicazioni delle "airline policy"? 22 marzo 2016
Le due aerolinee coinvolte sono elencate nella Lista nera 12-2015. Il primo incidente del 24 febbraio ha causato 23 vittime e riguarda un Twin Otter DHC-6-400 della Tara Air Viking, immatricolato 9N-AHH sulla tratta TA-193 da Pokhara a Jomsom (Nepal).
Dopo il decollo da Pokhara avvenuto alle 07.47 locali(02:02Z) ed era in rotta da 10 minuti quando si è schiantato in prossimità di Rupse Chhahara a Tikhedhunga nella giungla, nel distretto di Myagdi: nessun sopravissuto. L'aeromobile aveva fatto il primo volo nel 2015: era quindi nuovissimo
Venerdì 26 febbraio 2016 si è schiantato un velivolo Pacific Aerospace PAC-750XL immatricolato 9N-AJB per l'aerolinea Air Kasthamandap che collega piste in quota era partito dallo scalo di Epalganj con destinazione Stol - Jumia localizzato ad una altezza 2500 metri. A bordo erano imbarcati 11 passeggeri e due membri di equipaggio-piloti. Almeno due di questi sono deceduti.
L'ultimo elenco-lista nera UE, emanato il dicembre 2015 dopo la seguente - doverosa - nota legale:
"Le autorità dell'aviazione civile degli Stati membri della Unione europea sono abilitate a ispezionare soltanto i vettori aerei di compagnie che volano da/verso aeroporti della Unione; dato il carattere aleatorio di tali controlli, effettuati a caso, non è possibile esaminare tutti gli aeromobili che atterrano in ogni aeroporto della Unione. Che una compagnia aerea non figuri nell’elenco comunitario non significa quindi automaticamente che essa soddisfi i criteri di sicurezza vigenti.
Qualora una compagnia aerea che invece figura nell'elenco ritenga di ottemperare ai requisiti tecnici necessari prescritti dalle norme internazionali di sicurezza vigenti, può chiedere alla Commissione che venga avviata la procedura per ottenere la cancellazione dall'elenco" si ricorda inoltre come "tutti i vettori aerei certificati dalle autorità del Nepal responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti, identificati dal numero del certificato di operatore aereo (COA) o della licenza di esercizio".
La Tara Air - COA 53-2009 e la Air Kasthamandap - COA 51-2009, come tutte le altre aerolinee del Nepal, sono inserite nell'elenco dei vettori soggetti a divieto operativo nella UE. 27 febbraio 2016
Poche le notizie sull'evento! E' accaduto nella prima mattinata di venerdì 19 febbraio 2016. Il primo volo Air France con quadrimotore Avro RJ85 con destinazione Parigi, con 48 tra passeggeri e equipaggio a bordo, intorno alle ore 06.45 nella fase di messa in moto dei propulsori uno di questi avrebbe preso fuoco. Il dettaglio dell'incidente, ad oltre 20 ore dall'evento non è ancora stato circostanziato da un comunicato ufficiale di ENAC, ANSV e/o altro soggetto qualificato.
Al punto che i media hanno collocato "l'evento incidentale" delle fiamme ad uno (imprecisato dei quattro motori) prevalentemente nella fase di decollo piuttosto che al parcheggio nella fase di accensione-messa in moto dei motori.
La procedura d'emergenza adottata dall'equipaggio e - probabilmente - in aggiunta a quella aeroportuale hanno consentito la rapida fuoriuscita-sbarco dei passeggeri e del crew incolumi. L'incendio è stato rapidamente contenuto e controllato (dall'equipaggio con i mezzi in dotazione dall'aeromobile e/o dai vigili del fuoco prontamente intervenuti?)
I passeggeri sono stati ri-protetti su altri voli.
Quali possano essere state le cause e/o concause? Qualcuno dovrà investigare! 20 febbraio 2016
Security: massima attenzione sui voli. L'emergenza dell'Airbus A321 della Daallo Airlines, volo D3-159, dopo uno squarcio nella fusoliera e rientro immediato dopo 15 minuti dal decollo e con almeno un corpo risucchiato e precipitato al suolo ha una causa precisa.
Sarebbe stata una bomba inserita in un computer portatile a bordo ad aver innescato una esplosione e conseguente buco nella fusoliera del'Airbus 321.
L'informativa è arrivata dall'agenzia SAAIA - Somalia's Air Accident Investigation Authority e in data 6 febbraio il Ministero Somalo dei Trasporti e dell'Aviazione Civile ha sostenuto come l'ipotetica bomba sia stata imbarcata da un passeggero.
L'indagine sull'attentato al jet somalo ha inizialmente portato all'identificazione e fermo di cinque persone.
Tra di essi due addetti ai bagagli che avrebbero trasferito il laptop passeggero che poi sarebbe stato risucchiato dal foro creatosi nella fusoliera. In un video sarebbe evidenziata la consegna del computer portatile nella zona imbarchi dell'aeroporto.
La deflagrazione della microbomba sarebbe riconducibile ad una tecnica già utilizzata in altri attentati. Gli altri due feriti, occupavano probabilmente i due posti-passeggero in linea e attigui al kamikaze.
Il ridotto-contenuto danno esplosivo, probabilmente, sarebbe riconducibile alla bassa quota del velivolo in rapporto alla pressurizzazione esistente al momento. 8 febbraio 2016
Incidente, attentato e/o un qualche scherzo imprudente? Il bimotore della Daallo Airlines, immatricolato SX-BHS, volo D3-159, operativo sulla tratta da Mogadiscio a Djibouti nel Corno d'Africa con 74 passeggeri a bordo, dopo circa cinque minuti dal decollo, dopo una qualche esplosione/botto ha immediatamente segnalato una emergenza con rientro dal volo.
Un largo buco sul lato destro della fusoliera (squarciata?), all'altezza dell'ala destra a lato di tre sedili affiancati.
I tre occupanti - passeggeri sono stati ospedalizzati, due di questi seriamente feriti da una qualche
deflagrazione-scoppio con susseguente incendio - rapidamente spento per l'intervento dell'equipaggio.
Le notizie sono alquanto incerte: alcuni testimonianze hanno segnalato anche di uno o di alcuni cadaveri precipitati dalla fusoliera. E' stata quindi registrata una depressurizzazione? Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 1997. 4 febbraio 2016
Piano di rischio e risk assessment sono state adottati? Ha toccato terra 300 metri prima della testata pista 02 dell'aeroporto Rondonopolis: è accaduto sabato 9 gennaio 2016 intorno alle ore 00.23 locali.
Un aeromobile della Passaredo Avions de Transport Regional ATR-72-212A, immatricolato PR-PDD, operava sul volo P3-2330 da Brasilia a Rondonopolis (Brasile), dopo aver toccato il terreno prima della testata nella fase di riattaccata ha abbattuto il recinto esterno dell'aeroporto. L'impatto ha causato danni minori alla fusoliera. Al secondo atterraggio l'ATR 72 ha toccato regolarmente la pista senza altri danni all'aeromobile ed agli occupanti del volo.
Le condizioni meteo riportavano bassa visibilità: le previsioni erano di 1000 metri, quella attuali, dichiarate, sarebbero risultate appena superiori a 100 metri. 11 gennaio 2016
Schianta al suolo in circa 60 secondi: un out-of-control immediato in volo? Nelle primi minuti di venerdì 8 gennaio un Canadair CRJ-200 della aerolinea West Atlantic Sweden, immatricolato SE-DUX operativo sul volo postale PT-294 da Oslo a Tromso in Norvegia con due membri di equipaggio e un carico di circa 4.5 tonnellate tra pacchi e posta volava alla quota di crociera di 330 FL.
Volava a circa 75 miglia ovesr di Kiruna (Svezia) quando è stata segnalata una emergenza a bordo - probabilmente un secco may day, may day - con una immediata perdita del contatto radio. Anche sui radar ATC è scomparso il segnale del velivolo. In seguito i rottami del velivolo sono stati ritrovati su un costone di una montagna (a circa 1000 metri) a nordovest del Lago Akkajaure a circa 10km dalla frontiera norvegese.
A terra è stata verificata una vasta fossa del diametro di circa 50metri e pochi rottami sparsi, senza alcun sopravvissuto. La temperatura media al suolo era di - 30° centigradi. Il bigetto aveva fatto il suo primo volo nel 1993 e i due piloti avevano accumulato rispettivamente oltre 3000 ore di volo di cui oltre 2000 sul velivolo - il comandante- , oltre 3mila anche il pilota che ne aveva circa 900 ore sul tipo CRJ 200. L'aeromobile aveva svolto 38.601 ore di volo e 31.036 cicli. Il sito internet Flightradar24 ha segnalato un dato fondamentale : il MODE-S del Radar ha registrato uno scarto temporale di circa 60 secondi per precipitare da 33000 piedi di volo al suolo, ad una altezza di 11725 piedi.
Quali le ipotetiche cause e concause? Il CEO della West Atlantic Gustaf Thureborn nel corso di una conferenza stampa ha sostenuto: “what should not happen and may not happen has happened”. 9 gennaio 2016
Alcune vittime tra i residenti del circondario della pista. La runway excursion si è verificata nella serata del 24 dicembre 2015 sulla pista 17 di Mbuji-Mayi nella regione di Karasi occidentale del Congo. L'aeromobile Airbus A310-300 cargo, della Services Air, immatricolato 9Q-CVH, aveva fatto il primo volo nel 1986, 30anni addietro, in volo da Lubumbashi to Mbuji-Mayi con quattro membri a bordo è finito lungo. Si è ferimato tra i caseggiati oltre 500 metri dalla fine pista. Il velivolo non avrebbe riportato rilevanti danni sostanziali, l'equipaggio non ha riportato ferite e/o contusione mentre si contano almeno sette vittime tra i cittadini residenti e/o di passaggio lungo il percorso incontrollato fuoripista. Alcune abitazioni sono state letteralmente distrutte dalla corsa dell'aeromobile lungo l'allineamento assepista.
La zona circostante è, infatti, densamente abitata, in pratica è la stessa pista localizzata nel bel mezzo della città. La pista è lunga solo 2000 metri. 26 dicembre 2015
Per la casistica incidentale è un "inconveniente grave"! E' accaduto il 17 dicembre intorno alle 09.30 locali, il volo Meridiana Boeing 737 con destinazione Milano-Linate, dopo il decollo verso il mare dalla pista dello scalo di Catania Fontanarossa ha registrato il distacco di una delle due ruote del semicarrello principale sinistro ed è rientrato all'atterraggio dopo circa 23 minuti di volo. La ruota è precipitata nell'attraversamento della costa sottostante colpendo il suolo all'altezza della spiaggia della Playa di Viale Kennedy. Le ricerca hanno permesso il recupero della ruota.
L'impatto non ha provocato danni a passanti e villeggianti anche a causa della stagione invernale e l'assenza di persone. Il rientro - si suppone si stata dichiarata una "emergenza" sarebbe avvenuto senza altre conseguenze per l'aeromobile.
L'ANSV ha aperto una "inchiesta di sicurezza per inconveniente grave a seguito dell’evento che ha interessato ... il B737 marche EI-IGS, che, durante il decollo per Milano Linate, subiva il distacco di una delle ruote del carrello principale". L'Agenzia ha quindi disposto l'invio di un investigatore sul luogo dell'evento, che si suppone abbia raggiunto il luogo "dell'incidente" dopo che l'aeromobile, aver abbandonato la pista di atterraggio, sia stato parcheggiato in una zona specifica.
Anche la Procura di Catania con il procuratore Michelangelo Patanè ha aperto una inchiesta-fascicolo.
Il comunicato stampa della SAC, esercente dello scalo catanese, ha riferito che a bordo erano imbarcati 90 passeggeri, 5 membri d'equipaggio e 3 cani in stiva e che nessuno di questi ha riportato conseguenze, probabilmente, qualora il Comandante abbia riferito di un rientro tecnico senza altri dettagli, non hanno avuto cognizione della tipologia incidente in corso. Lo scalo è stato chiuso al traffico, dopo l'atterraggio, per circa 32 minuti e un paio di voli sono stati dirottati su Palermo. 18 dicembre 2015
Era un campione di slackline e speedriding. E' accaduto venerdì 4 dicembre quando Armin Holzer, funambolo, recordman di attività estreme, nel corso di un lancio in alta quota con un parapendio - da competizione - dopo il lancio si è schiantato su alcune rocce, in un canalone. Il giovane si stava allenando con un amico dopo aver raggiunto Forcella dei Castrati a 2.270 metri per lanciarsi. Ognuno con il proprio parapendio. L'amico ha chiamato i soccorsi che hanno avuto difficoltà nel recupero del corpo per le diffcioltà dell'intervento: un canalone stretto e forti correnti ventose.
Armin Holzer nel 2012 aveva raggiunto il record mondiale di slackline - una attraversata sospeso nel vuoto su una fettuccia - alla quota di 5 mila metri sulla catena montagnosa Muztaghata, in Cina.
Nel suo sito su facebook si era identificato e divenuto famoso come "atleta" anche per l'estrema discesa in speedriding (una sorta di sport tra parapendio e sci) nelle stesse zone e gole nelle quali ha perso la vita: nel Monte Piana. 8 dicembre 2015
ENAC, AeCI e ANSV, quale soggetto potrebbe intervenire per arginare questa persistente serie di incidenti? E' accaduto sabato 5 dicembre intorno alle 14.30 locali. Il velivolo Pioneer 200 Alpi Aviation sarebbe precipitato al suolo da una altezza di circa 100 metri. Nello schianto ha preso fuoco e i due componenti del volo - entrambi ultrasessantenni con un buon numero di ore all'attivo, tra cui un Generale in pensione - sono periti incidente. I soccorsi hanno solo potuto constare i rottami inceneriti del mezzo e dei due corpi carbonizzati.
L'ultraleggero uno dei due della flotta dell’Aeroclub della Comina era decollato dalla stessa pista dell'aviosuperfice La Comina a Pordenone e, riferiscono alcune testimonianze, si stava approntando ad iniziare l'avvicinamento per l'atterraggio. L'impatto al suolo sarebbe avvenuto a circa 2 km dalla stessa pista.
La dinamica dell'incidente, rimanda alle solite considerazioni tra human factor e inconveniente tecnico come prima causa e/o concause. Le condizioni meteo erano ottimali. 7 dicembre 2015
Una flotta nel mirino: indispensabili una task force e misure perentorie e improrogabili! Era il dicembre 2014 quando un Airbus 320 Air Asia si è inabissato con 162 persone a bordo nel Mar di Giava. Nella relazione preliminare degli investigatori - dopo il recupero e la trascrizione delle scatole nere Cockpit voice recorder (Cvr) e Flight data recorder (Fdr) - aveva attribuito-genericamente - le cause ad un ipotetico, quanto ignoto e imprecisato, errore umano. O meglio aveva identificato le cause-concause nell'imperscrutabile universo comportamentale e operativo del "human factor".
Lo scorso 1 dicembre 2015 ecco emergere una inaspettata verità. Una conclusione che, in fondo, è stata anticipata dalla doppia direttiva sulla flotta Airbus 318-319-320-321 anticipata da EASA nel febbraio 2015 e adottata dalla FAA nelle ultime giornate di novembre 2015.
Il Comitato nazionale per la sicurezza dei trasporti indonesiano (NTSC) ha, infatti, rilasciato nel Final report conclusivo, di 206 pagine, le seguenti cause concause o "contributing factors" che hanno determinato la perdita di controllo dell'aeromobile e conseguente inabissamento del velivolo.
"The cracking of a solder joint of both channel A and B resulted in loss of electrical continuity and led to RTLU (rudder travel limiter unit) failure. The existing maintenance data analysis led to unresolved repetitive faults occurring with shorter intervals. The same fault occurred 4 times during the flight.
The flight crew action to the first 3 faults in accordance with the ECAM messages. Following the fourth fault, the FDR recorded different signatures that were similar to the FAC CB‟s being reset resulting in electrical interruption to the FAC‟s. The electrical interruption to the FAC caused the autopilot to disengage and the flight control logic to change from Normal Law to Alternate Law, the rudder deflecting 2° to the left resulting the aircraft rolling up to 54° angle of bank. Subsequent flight crew action leading to inability to control the aircraft in the Alternate Law resulted in the aircraft departing from the normal flight envelope and entering prolonged stall condition that was beyond the capability of the flight crew to recover".
Dopo che EASA aveva diramato l'AD No.: 2014-0217R1 EASA del 26 febbraio 2015 relativa al "Auto Flight / Instruments – Stop Rudder Input Warning – Installation / Activation e la successiva direttiva EASA concernente "la vulnerabilità" strutturale del "Rear fuselage clips, shear webs and angles" con AD del 24 luglio 2015 dei modelli Airbus 321-320-321 la FAA ha confermato le criticità, una settimana prima della divulgazione ufficiale del Final Report NTSC dell'Airbus 320 Air Asia.
Sembrerebbe una operazione concertata, tra organismi nazionali, sovranazionali e agenzie investigative con un solo obiettivo, rassicurare passeggeri, utenti e personale di volo.
A questo punto, tuttavia, serve una presa di posizione diretta, immediata, da parte degli organismi nazionali deputati alla sicurezza del volo. Quanti sono, ad esempio, i velivoli operanti per i vettori italiani che devono essere sottoposti agli interventi di verifica-manutenzione-modifica-riparazione. Quanti aeromobili in leasing volano per le aerolinee italiane? Quanti di questi sono sottoposti alla giurisdizione-vigilanza ENAC? Entro quale data devono essere espletate le operazioni di ispezione straordinaria?
La flotta Airbus interessata è la seguente: "A318-111, A318-112, A318-121, A318-122, A319-111, A319-112, A319-113, A319-114, A319-115, A319-131, A319-132, A319-133, A320-211, A320-212, A320-214, A320-215, A320-216, A320-231, A320-232, A320-233, A321-111, A321-112, A321-131, A321-211, A321-212, A321-213, A321-231 and A321-232 aeroplanes, all manufacturer serial numbers".
Vedi anche la news Aerohabitat "Direttiva FAA-EASA sulle code della flotta Airbus 318-319-320-321- Analogie e similitudini con l'Airbus 300-600 al JFK di New York (2001) e con la flotta Boeing 737?" del 26 novembre 2015. 4 dicembre 2015
Non si interrompe l'alert dei voli VDS. Due vittime, padre e figlio, sono stati coinvolti nell'impatto con il mare avvenuto nel pomeriggio di lunedì 23 novembre. Un ultraleggero Storm 300 sarebbe inabissato nel pomeriggio/sera e i due corpi recuperati solo nella mattinata di martedì da una motovedetta della Guardia Costiera. I resti/rottami del velivolo non sarebbero stati ancora identificati e recuperati. L'ultraleggero era decollato da Gela (Caltanissetta) con destinazione Foggia.
Il pilota - riportano i media - era un odontoiatra con la passione del volo e nel 2013 avrebbe percorso la tratta di 9.000 km da Gela a Capo Nord; nel 2014 con un volo di 13 mila chilometri da Agrigento avrebbe raggiunto Nuuk, in Groelandia. Nel 2004, decollato da Roma (?) con un ultraleggero era precipitato nei pressi di Sabaudia. Dopo un mese di coma avrebbe, comunque, ripreso l'attività di volo. 25 novembre 2015
La zona interessata è il Canavese - Torino. L'incidente sarebbe occorso nel pomeriggio del 19 novembre, dopo le ore 16.30, anche il ritrovamento è avvenuto nella mattinata del giorno successivo: giovedì. I rottami del deltaplano-ultraleggero è stato ritrovato nei pressi della discarica comunale di Chivasso, nel torinese.
Le ipotesi sulla possibile causa/concause rimandano - al momento - ad un impatto con cavi di alta tensione e conseguente e/o un malore e schianto al suolo del mezzo. Nella zona imperversava una fitta nebbia e le ricerche sono scattate dopo che era stata segnalato il mancato rientro dal campo volo "i rondoni" nella frazione di Calorina di Caluso.
Le ricerche non hanno dato esito, fino a giovedì mattina quando è stato ritrovato il mezzo, che si era schiantato al suolo per cause da precisare, in regione Pozzo a Chivasso. Erano proseguiti anche nel corso della notte. 21 novembre 2015
Una sintesi della incidentalità in 10 anni di volo, anche VDS (volo diporto sportivo). Numero di incidenti mortali che hanno coinvolto aeroplani per il trasporto aereo commerciale gestiti dagli Stati membri dell’EASA-AESA e paesi terzi, MTOM superiore a 2 250 kg, 2004-2013.
Riguarda le seguenti categorie di mezzi aerei: aerostati, dirigibili, aeroplani, alianti, autogiri, elicotteri, ultraleggeri in genere, motoalianti e altro.
"L'analisi annuale della sicurezza presenta le statistiche relative alla sicurezza dell’aviazione europea e mondiale.
I dati contenuti nell'analisi provengono da una molteplicità di fonti diverse, che includono i dati relativi a incidenti e inconvenienti gravi oltre ai contributi delle autorità aeronautiche nazionali, di Eurocontrol, dell’EUROSTAT, di Ascend e del gruppo di studio indicatori della sicurezza dell'ICAO. L'analisi riguarda il periodo 2004-2013 ma, in mancanza di dati di buona qualità, è stata limitata al periodo 2009-2013.
Tra il 2004 e il 2013 sono stati effettuati 106 milioni di voli IFR nelle regioni informazioni di volo degli Stati membri dell'EASA-AESA
Tra il 2004 e il 2013 sono stati effettuati circa 106 milioni di voli secondo le regole di volo strumentale (IFR) nelle regioni informazioni di volo degli Stati membri dell'AESA. Il grafico 3 mostra il numero dei voli per anno. Si può osservare che il numero dei voli per anno si è stabilizzato, a seguito di una diminuzione tra il 2009 e il 2010. Nel 2013 sono stati effettuati 10,25 milioni di voli IFR, rispetto a 11,2 milioni nel 2008.
Nel 2013 si sono verificati 18 incidenti che hanno coinvolto aeroplani del trasporto aereo commerciale di Stati membri dell'EASA-AESA
Nel 2013 non si sono verificati incidenti mortali che abbiano coinvolto aeroplani di Stati membri dell'AESA. Negli ultimi due anni è avvenuto un solo incidente mortale, il che costituisce un miglioramento rispetto alla media decennale di 2,3 incidenti mortali l’anno tra il 2002 e il 2011. I 18 incidenti che hanno coinvolto aeroplani di Stati membri dell'AESA nel 2013 rappresentano una diminuzione del 46 % rispetto ai 33 incidenti del 2012 e una riduzione del 27 % rispetto alla media decennale tra il 2002 e il 2011, pari a 24,6 incidenti l’anno. Il tipo più comune di incidenti è quello del "contatto anomalo con la pista", mentre il tipo più comune di incidenti mortali è quello della "perdita di controllo in volo".
I dati relativi agli elicotteri per il trasporto aereo commerciale del 2013 mostrano che si sono verificati sette incidenti, dei quali tre mortali. Il tipo più comune di incidenti è quello della "perdita di controllo in volo", che costituisce anche il tipo più comune di incidenti mortali.
I dati relativi agli incidenti durante attività di lavoro aereo per il 2013 mostrano una diminuzione del 12 % negli incidenti relativi agli aeroplani e una riduzione del 24 % negli incidenti relativi agli elicotteri rispetto alla media annua di incidenti dal 2002 al 2011
Di conseguenza, si è verificata una riduzione del 35 % nel numero di incidenti mortali con aeroplani durante attività di lavoro aereo, mentre il numero di incidenti mortali con elicotteri durante attività di lavoro aereo è diminuito soltanto del 2 %. Il numero di vittime a bordo di aeroplani durante attività di lavoro aereo è aumentato del 65 %, mentre il numero di vittime a bordo di elicotteri durante attività di lavoro aereo è aumentato del 30 %. Per quanto riguarda gli aeroplani, i tre principali tipi di operazioni durante le quali si sono verificati incidenti mortali sono state operazioni antincendio, rilievi e aerofotografie. Nel caso degli elicotteri, invece, i tre principali tipi di operazioni sono state edilizia, altro e aerofotografie.
Il numero degli incidenti subiti dagli aeromobili leggeri dell’aviazione generale nel 2013 è diminuito del 10 % rispetto alla media annua di incidenti durante il quinquennio tra il 2008 e il 2012 1
Il numero d’incidenti mortali è diminuito del 16 %, mentre il numero di vittime a bordo è calato del 21 % se si confrontano i dati del 2013 con la media annua nel periodo 2008-2012. I dati relativi al coinvolgimento per i voli dell'aviazione generale non sono disponibili e questo rende difficile determinare le cause di tali diminuzioni". 17 novembre 2015
Ancora un incidente aereo in prossimità di una pista. Nove le vittime dello schianto in atterraggio di un bimotorejet da 10 posti Hawker H25. L'aeromobile business è finito contro un edificio di due piani intorno alle ore 03.00 del pomeriggio del 10 novembre, provocando un vasto incendio a circa due chilometri dalla testata pista della pista 25 di Akron al Fulton International Airport, Ohio (USA). Il volo era decollato dall'aeroporto di Lunken (Cincinnati) con due piloti e sette passeggeri: le nove vittime. Era impegnato in un avvicinamento strumentale, la visibilità era buona anche se uno strato nuvoloso era segnalato a 600 piedi di quota.
L'aereo aveva fatto il primo volo nel 1980 ed era equipaggiato con due propulsori Garrett TFE731 e nell'impatto è andato completamente distrutto causando - primo dello schianto con l'edificio - l'interruzione della linea elettrica e telefonica. Non sono stati invece riportati feriti tra gli occupanti dell'edificio che hanno potuto rapidamente mettersi in salvo dopo il crash e il vasto incendio propagatosi. 13 novembre 2015
Incertezze sulle cause e sulla dinamica. Per le cause, al solito, bisognerà attendere le conclusioni dell'inchiesta della commissione che è stata immediatamente insediata. Ma quanto tempo dovrà trascorrere per poter conoscere in dettaglio la dinamica dell'incidente, le eventuali cause e/o concause e magari i correttivi tecnici - se indispensabili - per evitare altri casi simili?
Le commissioni sono sempre insediate ma non sempre le risultanze - quando l'incidente è militare - sono rese pubbliche e disponibili ad analisi comparate.
Le news sull'incidente occorso il 10 novembre 2015 riferiscono che intorno alle 11.30 locali nella zona di Poggio Torriana (Rimini) l’elicottero dell’Esercito - del VII Reggimento Vega di Rimini - con quattro militari di equipaggio è schiantato (atterraggio pesante o altro?) su una pista di ultraleggeri.
Due dei componenti del gruppo sono risultati gravi e in seguito dopo il ricovero all'ospedale di Cesena, comunque, ritenuti non in pericolo. La ricostruzione della dinamica delle ultime fasi di volo è ancora incerta: era in corso un addestramento, una sperimentazione di un atterraggio "particolare".
Secondo alcuni media l'elicottero AB205, sarebbe "caduto" tra Santarcangelo e Poggio Torriana, in una zona non abitata lungo il fiume Marecchia.
Altri media riferiscono che l'elicottero avesse "preso fuoco in volo" e il pilota abbia abilmente portato a terra il mezzo sulla pista di un'aviosuperficie: la macchina, tuttavia, e sostanzialmente distrutta. 12 novembre 2015
L'alert incidentale ultraleggeri persiste! L'incidente è accaduto nella tarda mattinata di domenica 8 novembre nella zona di S.Stefano Magra (La Spezia) in località Madonnetta. Il pilota è la sola vittima ed è stata identificata tra i rottami del deltaplano a motore schiantato al suolo.
Il mezzo sarebbe decollato da una zona di volo in Lunigiana con l'intenzione di volare sul territorio. L'incidente sarebbe occorso dopo una prima tappa con sosta in un diverso campo di volo (probabilmente quello di Borghetto Vara). Dopo la ripartenza verso la Val di Magra sarebbe insorta una dinamica di volo e una rapida perdita di quota e conseguente impatto con il terreno boschivo.
I soccorsi non hanno potuto che constatare il decesso mentre le cause, probabilmente, saranno difficilmente accertate. Come spesso accade in queste circostanze, con l'ennesimo intreccio e dubbio tra errore umano, imperizia e inconveniente tecnico. 9 novembre 2015
Ma quale è realmente il margine laterale del rischio terzi statistico? La causa del fuoripista stavolta è del tutto banale, quasi scontato che - pria o poi accada - anche per la casistica quotidiana dei decolli e degli atterraggi dei voli di linea.
La dinamica che porta a seguito di uno scoppio di una ruota del carrello principale l'esemplare aereo di turno lontano dall'asse pista e talora lungo, oltre la testata pista: basterebbe anche uno sgonfiamento repentino di una delle gomme e/o distacco di una parte dello stesso carrello.
Quello che è accaduto al Boeing 737-400 della Shaheen Air alle ore 09.30 locali del 3 novembre - immatricolato AP-BJO sul volo NL-142 da Karachi a Lahore (Pakistan) con 112 passeggeri e 7 membri di equipaggio - avrebbe quindi potuto avvenire su una delle tante piste di aeroporti con un ristretto sedime aeroportuale e/o con edificazioni, parcheggio aeromobili o criticità equivalenti a ridosso della pista operativa.
In atterraggio sulla pista 36 sinistra di Lahore dopo aver toccato la pista l'aeromobile è stato sbalzato, si è trovato sul terreno soffice, lateralmente al manto asfaltato della pista riscontrando - come effetto - la separazione del semicarrello affondato e conseguente arresto della dinamica di movimento laterale e longitudinale. Slittando ancora sulla coda e adagiandosi sul ruotino anteriore. La fusoliera e le ali sono risultante fortemente danneggiate e almeno una decina di passeggeri - evacuati dagli scivoli di emergenza - sono rimasti feriti.
L'incidente rientra inevitabilmente nella casistica che un'analisi risk assessemnt avrebbe potuto stimare con indici di probabilità del tutto definibili.
Avviene anche in Italia? Quante piste hanno certificato il livello di rischio terzi? Sono dati trasparenti e disponibili nel database del traffico di input e nelle modalità delle tipologie di aeromobili e volumi di traffico a 15-20-25 anni? Ma quali scali aeroportuali nel Belpaese hanno edificazioni nell'immediato laterale delle piste e con quali livello di rischio? Una essenziale elencazione delle piste in questione è facilmente proponibile. 6 novembre 2015
Almeno quaranta le vittime, tra occupanti e residenti limitrofi. L'incidente è avvenuto nella mattinata del 4 novembre 2015, un Antonov AN-12B cargo, immatricolato EY-406, operativo per l'aerolinea Allied Services Limited sulla tratta dall'aeroporto di Giuba-Juba a Paloich (Sud Sudan) con 12 passeggeri e cinque membri di equipaggio. In decollo sulla pista 13 il velivolo ha impattato un rilievo collinare a circa 800 metri dopo la stessa fine pista, perciò nella fase iniziale del decollo.
Il cargo ha concluso la sua corsa sulla riva del Bianco Nilo finendo franando su caseggiati localizzati lungo la traiettoria del decollo e in asse pista. Un membro dell'equipaggio e un passeggero (un bambino) sarebbero gli unici sopravvissuti a bordo. L'esemplare Antonov 12 cargo distrutto avrebbe fatto il primo volo nel lontano 1971. 5 novembre 2015
Uno scenario da soccorsi in pista e spegnimento incendio! Il Boeing 767-200 della Dinamic Airways immatricolato N251MY investito da un vasto fuoco motore mentre era in rullaggio e si sarebbe apprestato all'operazione di decollo dalla pista 28 destra di Fort Lauderdale negli USA aveva fatto il primo volo nel lontano gennaio 1986. Aveva quasi 30anni di servizio e avrebbe operato sul volo 2D-405 con destinazione Caracas (Venezuela) con 79 passeggeri e 11 membri di equipaggio. I piloti avevano richiesto un rientro al parcheggio-rampa a causa di una perdita di carburante da qualche tubatura-serbatoio. Nello stesso frangente alcuni testimoni hanno segnalato un incendio in prossimità di uno dei due propulsori. I passeggeri sono stati rapidamente evacuati con gli scivoli di emergenza e solo l'intervento dei soccorsi-vigili del fuoco ha spento il vasto incendio.
Nel corso della procedura di evacuazione sono tuttavia ospedalizzati 15 persone, altri 12 hanno riportato lesioni minori. Alcuni riscontri successivi hanno rilevato la presenza di "carburante" disperso ad una distanza di 700 metri dalla localizzazione dell'incendio e susseguente evacuazione. L'aeroporto è rimasto chiuso per oltre tre ore onde consentire la rimozione del Boeing 767 e la pulizia dalle sostanze disperse. 3 novembre 2015
Uno scenario investigativo tra incidente tecnico, missile o bomba e collisione con mezzo volante! L'Airbus 321-200 della Metrojet (già Kogalym Avia, Kolavia) immatricolato EI-ETJ operava sul volo 7K-9268 da Sharm el Sheikh (Egitto) a San Pietroburgo (Russia) con 217 passeggeri e 7 membri di equipaggio ed era in salita per la quota di crociera quando alla quota di circa 30700 piedi (FL307) - mentre volava sulla Penisola del Sinai (Position N30.16 E34.17) - alle ore zulu 04:12 del 31 ottobre è improvvisamente sparito dai radar di controllo. Le notizie di queste ultime 24 ore hanno rivelato che alla quota di volo di circa 28000 piedi la velocità dell'aereo era di circa 62 nodi.
I rottami del Airbus 321-200 sono stati rapidamente ritrovati dai soccorsi e nessun occupante è sopravvissuto, tuttavia, solo 175 vittime sono state recuperate dell'intorno. Altri corpi sono invece sparpagliati in una area più estesa - di circa 16 chilometri quadrati - come se fossero precipitati mentre la fusoliera del velivolo o una sua parte spezzata era ancora in quota, ben prima, perciò, dello schianto finale con il suolo. L'esemplare Airbus 321-200 aveva fatto il primo volo nel 1997 e aveva, pertanto, circa 18 anni di servizio. Il velivolo equipaggiato con due propulsori IAE V2533 engines, aveva accumulato 55.772ore di volo e 21.175 cicli. I due piloti regsitravano un monte ore di circa 12mila per il comandante di cui 3.800 sull'Aerobus 320-200.
I media riferiscono che sono state recuperate le due scatole nere (voice e flight recorder) e sono attese le prime dichiarazioni degli investigatori impegnati nell'analisi. Sono tuttavia state formulate alcune prime convinzioni sull'ipotesi e sulla eventuale dinamica di quanto avvenuto. Senza per questo arrivare a un qualche conclusione. L'ipotesi un'avaria tecnica che ha spezzato in volo la fusoliera, un'ala, parte della coda viene anche associata ad un attentato con una bomba esplosiva a bordo, alla presenza di un qualche kamikaze-a-bordo ed infine con l'eventuale lancio di un missile. Non è comunque da scartare anche uno scenario conseguente ad una collisione in volo con droni e/o aerei militari in alta quota). Come misura precauzionale alcune compagnie aeree avrebbero sospeso il sorvolo della zona interessata all'incidente al Airbus 321-200. 2 novembre 2015
Sono state aperte due inchieste. E' accaduto nel vercellese nella mattinata (ore 10.oo locali circa) di venerdì 30 ottobre mentre era in corso un volo prova. L'incidente ha coinvolto un convertiplano (aereo elicottero dell'Aeromacchi AW - 609, immatricolato N609AG, con due piloti a bordo. Entrambi sono rimasti vittime di una dinamica ancora ignota anche alcune testimonianze - riportate dai media - hanno riferito di aver sentito un forte boato, una esplosione e di aver visto il velivolo in fiamme a bassa quota sulle case. L'impatto del convertiplano con il suolo è, comunque, avvenuto in campi coltivati a mais tra Santhià e Alice Castello.
Il velivolo sperimentale era decollato dalla piste di Vergiate (Varese) sede dell’Agusta Westland di Finmeccanica. Le salme dei due piloti "collaudatori" sarebbero state trovate carbonizzate. 31 ottobre 2015
Stavolta non era un volo del week end. L'incidente è avvenuto intorno alle 13.30 di mercoledì 21 ottobre in uno terreno in prossimità di Aprilia in provincia di Latina. L'ultraleggero di tipo elicottero - R22 - si sarebbe schiantato in un campo di kiwi causando la morte di entrambi i componenti del volo. Il pilota e il suo compagno sarebbero due ex militari dell'aeronautica militare. Il velivolo sarebbe decollato poco prima da una aviosuperficie poco distante. L'allarme e la segnalazione per i soccorsi è dovuta da persone che lavoravano nelle coltivazioni di kiwi. 22 ottobre 2015
Lo scenario incidenti e piano di rischio è fondamentale in Italia come altrove! E' accaduto nel pomeriggio di domenica 18 ottobre, in una zona residenziale nelle prossimità dell'aeroporto city's El Dorado airport di Bogotà-Colombia. Il volo aveva per destinazione la pista Guaymaral a circa 12 miglia di distanza dall'impatto sulle case. Un Beechcraft 60 con quattro persone a bordo tra i quali il pilota è finito su un panificio della capitale della Colombia. I media locali segnalano come questo schianto sia solo l'ultimo di tre incidenti avvenuti nell'arco degli ultimi tre mesi.
Cinque sarebbero le vittime totali, con altri 12 feriti. Una delle vittime si trovava all'interno dell'edificio, un panificio, che a seguito dell'impatto si è incendiato. L'area interessata allo schianto è conosciuta come Engativa - 10 distretto della Capitale - ed è densamente abitata. 20 ottobre 2015
È accaduto sabato 17 ottobre. Ennesimo week-end con altro incidente ha un ultraleggero: illeso, il pilota.
Dopo essere decollato dalla pista dell'Avioclub di Montagnana il pilota ha, probabilmente, registrato una qualche avaria, un malfunzionamento e ha tentato un atterraggio fuori campo in zona Megliadino San Fidenzio.
Erano passati solo pochi minuti dall'involo, avvenuto poco dopo le 18.00 locali, e nel corso di questo atterraggio di emergenza - riportano i media - il velivolo si sarebbe capottato nella fase di atterraggio. Incolume dopo l'impatto il pilota avrebbe fatto l'autostop e sarebbe ritornato alla aviosuperficie di partenza.
L'allarme, tuttavia, sarebbe stato dato da altro ultraleggero che sorvolando la zona ha visto i "rottami" del velivolo ribaltato dopo l'impatto. 19 ottobre 2015
Probabile impatto con cavi di alta tensione. Due le vittime della mongolfiera precipitata a Montescaglioso (Matera) mentre, nella mattinata di giovedì 8 ottobre, era in corso la manifestazione Balloon Festival: un evento che radunava l'esibizione di numerosi palloni aerostatici. Sono entrambi due giovani studenti dell'Istituto "Olivetti", tutti e due della sezione Trasporti e logistica. Sulla mongolfiera immatricolata D-OJZW volavano i due giovani e un pilota.
Quest'ultimo ha invece riportato gravi lesioni nell'impatto con il terreno impervio. I due ragazzi si sarebbero buttati mentre il "pallone" stava precipitando verso il suolo.
Alcuni testimoni avrebbero riferito che la mongolfiera ha urtato cavi dell'alta tensione. La perdita di controllo del pallone che precipitava incontrollato avrebbe indotto i due ragazzi a buttarsi sono stati ritrovati, infatti, ad almeno un centinaio di metri di distanza.
Sull'incidente sono state aperte due inchieste: una tecnica di ANSV e l'altra della Procura.
La manifestazione aerea è stata sospesa. L'Aero Club d'Italia ha comunicato come il volo della mongolfiera precipitato fosse un volo turistico non inserito nel programma della stessa manifestazione "Matera Balloon Festival". 9 ottobre 2015
Tredici le persone a bordo, il velivolo volava in una zona montuosa. E' accaduto a Makassar, in Indonesia. Il velivolo bimotore turboelica operava sul volo interno nell''isola di Sulawesi. Il DHC-6 Twin Otter della Aviastar Mandiri, immatricolato PK-BRM sul volo MV-7503 da Masamba a Makassar (Indonesia) con 10 passeggeri e tre membri di equipaggio era in volo alla quota di circa 8000 piedi venerdì 1 ottobre 2015. E' scomparso dai radar intorno alle 15.15 ore locali. Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 1981, il modello era stato progettato negli anni '60, in produzione nel 1968.
I contatti radar sono stati perse dopo circa 11 minuti dal decollo, mentre il velivolo era in salita per la quota di crociera. Nella zona le catene montuose raggiungono altezze di 10-12000 piedi. Le ricerche, dopo oltre due giorni non hanno ancora dato risultati significativi. 5 ottobre 2015
Dopo l'incidente del 21 agosto 2015, i destinatari sono EASA e ENAC. L'incidente al AS350 B3 era occorso durante un'attività antincendio nell'intorno di Arzana (Ogliastra). I due membri dell'equipaggio erano rimasti feriti mentre la "macchina" aveva riportato danni cospicui. Nell'arco di poco più di un mese (estivo) ANSV ha emanato le seguenti raccomandazioni di sicurezza. Sono attese immediate repliche da parte dei due massimi soggetti "istituzionali" italiano ed europeo interessati.
RACCOMANDAZIONI DI SICUREZZA.
"Le evidenze acquisite dall’ANSV, che attestano l’esistenza di criticità sotto il profilo della sicurezza del volo in ordine allo svolgimento dell’attività aerea antincendio, in particolare con benne appese al gancio baricentrico, suggeriscono l’emanazione delle seguenti raccomandazioni di sicurezza.
Destinataria: EASA. Raccomandazione: si raccomanda di prevedere la omologazione di quanto viene utilizzato per lo svolgimento dell’attività antincendio ed appeso al gancio baricentrico (in particolare, le benne antincendio), considerando tali equipaggiamenti alla stregua delle pertinenze aeronautiche, come definite dall’art. 3 del regolamento CE n. 216/2008, in modo da rendere vincolanti le indicazioni del costruttore degli stessi equipaggiamenti. (raccomandazione ANSV-5/2221-15/1/A/15)
Destinatario: ENAC. Raccomandazione: si raccomanda che all’atto del rilascio della certificazione di operatore di lavoro aereo, nella fase di validazione del Manuale delle operazioni, venga verificato che l’operatore adotti configurazioni accettabili per lo svolgimento, in sicurezza, dell’attività antincendio. In tale contesto pare opportuno tra l’altro verificare che nel Manuale in questione siano date indicazioni dettagliate non solo sugli equipaggiamenti impiegabili per lo sgancio dell’acqua/estinguenti, ma anche in ordine alla tecniche di avvicinamento al focolaio dell’incendio ed allo sgancio dell’acqua con i sistemi impiegati, nonché sulle procedure operative normali e di emergenza da seguire durante le operazioni antincendio. (raccomandazione ANSV-6/2221- 15/2/A/15)
Destinatario: ENAC. Raccomandazione: in linea con quanto testé sopra raccomandato, si raccomanda, altresì, che venga effettuata, con la massima consentita urgenza, una ricognizione presso gli operatori di lavoro aereo per verificare che le benne antincendio impiegate siano compatibili, per caratteristiche, con gli elicotteri alle quali vengono agganciate. (raccomandazione ANSV-7/2221-15/3/A/15)
Destinatario ENAC. Raccomandazione: alla luce delle criticità individuate nella vigente normativa nazionale, si raccomanda di prevedere una specifica abilitazione nazionale per l’effettuazione di attività particolari con elicotteri, come appunto quella antincendio, nonché di definire specifici programmi addestrativi iniziali e ricorrenti per lo svolgimento di quest’ultima, se necessario in coordinamento con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. (raccomandazione ANSV-8/2221-15/4/A/15). 1 ottobre 2015
L'evento è avvenuto sabato 26 settembre. In una mattinata di beltempo un ultraleggero è ammarato a Duna Verde di Caorle (Venezia). Come spesso succede non si hanno notizie precise della provenienza e tipologia del velivolo. La vicenda conclusiva della perdita di quota e successivo ammaraggio è avvenuto in prossimità del molo 71 ed è stato osservato dai bagnini e dai presenti in riva, con il velivolo che si appoggiato/posato, probabilmente senza danni alla struttura, sulla superficie del mare.
Non si ha notizia se il mezzo sia stato subito recuperato e portato a riva, altrimenti in parte e/o totalmente affondato.
L'impatto con il mare sarebbe avvenuto a circa 500 metri dalla costa/spiaggia e il "pilota" ai comandi - solo occupante del mezzo - una persona di 81anni è stato rapidamente soccorso e assistito da un elicottero Drago 71. Quali le cause del forzato ammaraggio? Una avaria motore, qualcosa di diverso? Probabilmente sarà difficile ritrovare notizie precise. Chi indaga e documenta questi eventi minori? Chi raccoglie dati statistici al fine di monitorare l'incidenza e i livelli di safety acquisita dell'attività italiana degli ultraleggeri? 28 settembre 2015
Velivolo distrutto con un ferito grave, l'altro occupante meno. E' accaduto nei pressi dell'aviosuperficie della Fly & Joy di San Mauro di Premariacco (Udine) nella tarda mattinata di domenica 20 settembre. Dopo il decollo e il sorvolo di un ristorante per gettare fiori dall'alto nello spazio dove la nipotina del "pilota" festeggiava il battesimo. Nel corso delle evoluzioni e successivo rientro verso la pista l'ultraleggero P92 Tecnam I-5234 ha toccato prima l'ala sinistra poi il muso nel terreno.
Quale la reale dinamica degli ultimi istanti del volo del 65enne "pilota e del "turista" che avrebbe aiutato la distribuzione dei petali di rosa nel ristorante prospiciente alla stessa aviosuperficie?
Al solito le ipotesi sono sempre le stesse: errore umano, condizioni meteo e guasto/malfunzionamento tecnico. La situazione meteo era splendida e il vento del tutto assente.
Il "pilota" - riportano i media locali era un assiduo frequentatore del volo e della stessa aviosuperficie.
Dal sito della Fly & Joy ricaviamo i seguenti dati relativi al velivolo:
Il P92 Echo è un velivolo biposto ad ala alta, ultraleggero, realizzato in materiale composito ed alluminio dalle Costruzioni Aeronautiche Tecnam, Monta un Propulsore Rotax da 80 hp. Estremamente maneggevole, ha una struttura robusta e un aerodinamica che garntisce la stabilità necessaria a dare subito sicurezza achi si avvicina al volo
Caratteristiche generali del velivolo
Equipaggio: 1 pilota
Capacità: un passeggero
Lunghezza: 6,40 m (20 ft 11 in)
Apertura alare: 8,70 m (28 ft 6 in)
Altezza: 2,50 m (8 ft 3 in)
Superficie alare: 12 m2 (129 ft2)
Peso a vuoto: kg 304
Peso massimo al decollo: 450 kg
Gruppo motopropulsore: 1 × Rotax 912 80 hp
Prestazioni
VNE: 270 km/h (168 mph)
Velocità massima: 235 km/h al livello del mare (124 kts)
Velocità di crociera: 160 km/h (85 kts)
Velocità di stallo: 63 km/h (33 nodi)
Autonomia chilometrica: 800 km (500 miglia)
Quota di Tangenza : 4500 m (14.760 ft)
Tasso di salita: 354 m/min (1.161 ft/min)
Corsa di decollo: 100 metri (328 piedi)
Distanza di atterraggio: 100 metri (328 piedi)
Conforme alle norme di aeronavigabilità JAR-VLA. 21 settembre 2015
Due sono di aviazione generale! La più recente apertura riguarda l'inchiesta sull'incidente avvenuto il 18 settembre all'aeromobile P92 JS, immatricolato I-RMAR, che, in atterraggio a Brescia Montichiari, per cause da accertare, usciva di pista riportando danni. Illeso il pilota, unica persona a bordo.
E' invece del 16 settembre l’incidente nei pressi di Caromontello, Comune di Volturara Appula (FG), al velivolo AirTractor AT-802 FireBoss, immatricolato I-SPEV. L'aeromobile è andato distrutto, ferito il pilota.
Dello scorso 11 settembre l’inconveniente grave occorso all’ATR 72, immatricolato OY-YAB. Nella fase del decollo da Pantelleria il bimotore avrebbe perso una delle ruote del carrello anteriore. L'atterraggio sulla pista di Trapani sarebbe avvenuto in sicurezza e senza altre conseguenze. 19 settembre 2015
"No ! Si è trattato di una “high pressurre compressor uncontained failure”! Nella news che Aerohabitat ha riportato di sabato 12 settembre "Boeing 777 si incendia, in pista, in decollo" erano state formulate due ipotesi sulla probabile causa/dinamiche dell'incidente, una interrogativa l'altra invece era una testimonianza della NTSB USA.
E precisamente:
"L'aeromobile 777-200 della British Airways - alle ore 16.13 locali del 8 settembre - volo BA2276 con destinazione London dalla pista di Las Vegas - McCarran Airport è stato avvolto dalle fiamme provenienti dalla zona della radice alare sinistra e vicino propulsore. Quali le cause? Non una esplosione incontrollata del motore General Electric 90 che è stato comunque avvolto dalle fiamme. Forse una qualche incendio-esplosione generata nelle condutture che dai serbatoi di carburante alimentano il propulsore?"
La seconda invece affermava "L'analisi dell'incidente è stata subito avviata e gli investigatori della NTSB hanno - in attesa del factual preliminary report - intanto affermato: "initial examination of the left engine revealed multiple breaches of the engine case in the area around the high pressure compressor."
Un nostro autorevole e preziosissimo lettore e commentatore ha - risoluto - immediatamente commentato sostenendo un inequivocabile "No ! Si è trattato di una “high pressurre compressor uncontained failure” del motore 1".
Al fine di inquadrare le informative che la stampa "specializzata" internazionale ha fornito in queste giornate forniamo uno stralcio significativo delle problematicità associate al "engine not contained":
"The National Transportation Safety Board (NTSB) said a failure in the plane's GE90 engine was not contained by the engine's casing and that it had found several pieces of the high pressure compressor spool on the runway.
If a blade at the front of the engine fails, the casing is designed to retain it. The NTSB's findings therefore suggest that the failure was within the internal part of the engine.
"Initial examination of the left engine revealed multiple breaches of the engine case in the area around the high pressure compressor," the NTSB said in a statement."
"On Sep 15th 2015 media reports started to surface claiming that the FAA had made links between an Airworthiness Directive (AD) FAA-2010-1024 issued by the FAA in 2011 concerning a weld joint between 9th and 10th stage of the HPCR spool 8-10, where cracks had been discovered during examination of an engine, the FAA rated that condition as potentially unsafe and required additional inspections of GE90-76B, GE90-77B, GE90-85B, GE90-90B and GE90-94B engines. General Electric states however, that the BA B772 was equipped with different parts, for which this AD FAA-2010-1024 is not applicable".
"The circumstances continue to resemble more closely the 1985 fire that killed 55 passengers aboard a British AirTours 737-200. In that example, the flight crew aborted a take-off after an uncontained engine failure had punctured a wing fuel tank, while a crosswind pushed the fire inboard to ignite the passenger cabin through an opened aft emergency door.
The GE90 has an impressive in-flight shutdown rate of 0.001, or one per one million hours, over a nearly 20-year service history, but it has not been immune from contained failures in the high-pressure compressor.
In 2011, the US Federal Aviation Administration issued an airworthiness directive on a larger version of the same engine core. Pieces of seal teeth from the compressor's first and second stages exploded within the engine. The failure was traced to "heavy rubs" by the seal teeth and the FAA mandated that operators perform eddy current inspection to identify telltale signs of cracking that could lead to uncontained failures.
The FAA issued a similar directive in 1998 for the same seal teeth cracking issue of the compressor for the GE90-85, the same version of the engine on the 777 in Las Vegas". 18 settembre 2015
Evacuate 172 persone con 13 feriti. Il repentino e violento incendio ad uno dei due propulsori di un Boeing 777-200 impegnato nella fase di decollo ha determinato uno stop-take off in pista con l'arresto del velivolo in fiamme. L'aeromobile 777-200 della British Airways - alle ore 16.13 locali del 8 settembre - volo BA2276 con destinazione London dalla pista di Las Vegas - McCarran Airport è stato avvolto dalle fiamme provenienti dalla zona della radice alare sinistra e vicino propulsore. Quali le cause? Non una esplosione incontrollata del motore General Electric 90 che è stato comunque avvolto dalle fiamme. Forse una qualche incendio-esplosione generata nelle condutture che dai serbatoi di carburante alimentano il propulsore?
Dopo la comunicazione "Mayday, Mayday, need fire services", alla torre e aver avviato l'evacuazione dei 172 occupanti del velivolo attraverso gli scivoli di emergenza i "firemen" ed i mezzi di emergenza sarebbero intervenuti nel giro di 4 minuti. Secondo altre testimonianze le squadre di emergenza sarebbero state in loco entro 90 secondi e l'evacuazione si sarebbe completata nell'arco di 5 minuti.
L'aeromobile aveva fatto il primo volo nel 1999 e aveva quindi accumulato oltre 16 anni di attività.
L'analisi dell'incidente è stata subito avviata e gli investigatori della NTSB hanno - in attesa del factual preliminary report - intanto affermato: "initial examination of the left engine revealed multiple breaches of the engine case in the area around the high pressure compressor." 12 settembre 2015
Nessuna vittima con un ferito. Nella giornata di domenica 6 settembre uno spettacolare incidente ha coinvolto un elicottero AB 412 (Eagle 22) del Corpo Forestale dello Stato. E' accaduto all'Isola di Montecristo ad un equipaggio di tre membri impegnati in una operazione di "lavoro aereo": trasportare una strumentazione-attrezzatura per la localizzazione video/telecamere specifiche per il monitoraggio ambientale/forestale.
Il bimotore sarebbe stato interessato da una qualche avaria - riportano i media -
e nel tentativo di eseguire un atterraggio di emergenza/controllato il mezzo si sarebbe capovolto su un costone roccioso. La coda dell'elicottero si sarebbe spezzata nell'impatto con il costone/roccia.
L'elicottero era partito nella mattinata dall'aeroporto romano dell'Urbe. i soccorsi sono stati prestati da una motonave di passaggio che ha avvistato l'incidente.
L'isola di Montecristo si estende su una superficie di 1039 ettari ed è una Riserva Naturale Statale Integrale: è la riserva biogenetica del Parco dell'Arcipelago Toscano. La gestione dell'area è affidata al Corpo forestale dello Stato. A chi sarà affidata l'indagine tecnica dell'incidente? 10 settembre 2015
E' accaduto sabato 29 agosto. Dopo aver decollato dalla pista dello scalo di Latina. ANSV ha aperto l'ennesima indagine sull’incidente dell'aeromobile PA-32, immatricolato D-EIAL, che aver decollato con tre occupanti è, per cause e dinamiche, che dovranno essere verificate su un terreno nell'intorno di Cisterna di Latina.
Quando un velivolo si trova a praticare un atterraggio all'esterno di una pista di volo - sia essa di una aviosuperficie, un campo volo, un aeroporto e/o aerobase, sia stato autorizzato o meno all'operazione descritta, si tratta di un cosiddetto "atterraggio fuoricampo".
E' stato voluto/perseguito, una scelta deliberata dallo stesso pilota o si tratta di una causa di forza maggiore derivata da una qualche emergenza tecnica e/o motivata da dinamiche "ambientali-atmosferiche"?
Ancora una volta l'intreccio tra errore umano, cause ambientali e guasto tecnico dovrà essere analizzato e risolto! Il Piper PA 32, monomotore a 5/6 posti, il cui primo esemplare ha volato nel 1960 (volano numerose versioni) ha, comunque, riportato danni sostanziali. 2 settembre 2015
Della serie manifestazioni e incidenti. E' il sesto incidente con vittime durante lo svolgimento di manifestazioni aeree del mese di agosto 2015.
Il più grave è stato registrato a Shoreham air in Gran Bretagna, dove un velivolo d'epoca Hawker Hunter si è schiantato su un autobus a seguito di una manovra errata causando 11 vittime. Altri casi sono avvenuti in Germania, Russia e USA.
Quello occorso in Austria all'aerobase di Hirt, in prossimità della cittadina di Friesach nella sud Carinzia ha provocato una singola vittima - il pilota- nel pomeriggio di domenica 30 agosto.
Il pilota cinquantenne stava completando un loooping e avrebbe perso il controllo mentre era impegnato in una ripida affondata. Alla manifestazione assistevano circa 500persone rimaste incolumi.
L'esemplare coinvolto è risultato un biplano Pitts S-2B acrobatico a due posti progettato negli anni '40. 1 settembre 2015
Ancora una indagine ANSV. Quali le cause e la dinamica dell'evento incidentale che, fortunatamente, ha riportato almeno 11 feriti dei quali tre, sarebbero, gravi. Ingenti, invece, i danni all'aeromobile.
L'ANSV ha aperto l’inchiesta di sicurezza sull’incidente avvenuto sabato 29 agosto all’aeromobile SMG-92 Turbo Finist, immatricolato HA-YDJ. Il velivolo era nella fase di decollo dalla pista dell'aeroporto "Cappa" di Casale Monferrato (AL).
Il velivolo era impegnato, intorno alle 14.00, all'ennesimo decollo della giornata.
Alcuni media riportano come fosse il tredicesimo decollo dalla pista dello "scalo" dell’alessandrino, solitamente operativo per voli turistici nella Regione Piemonte.
Il Smg 92 Turbofinist, esemplare di fabbricazione ungherese - spesso utilizzato per il lancio di paracadutisti - avrebbe colpito nell'involo con il carrello la recinzione/staccionata del sedime dell'aeroporto e come conseguenza, il pilota, avrebbe perso il controllo positivo del velivolo nel successivo contatto con il suolo.
Quali le cause quindi?
L'investigatore, probabilmente, dovrà indagare sulla possibile riduzione di spinta del propulsore, del suo repentino arresto (flame out), del sovrappeso del sovraccarico del velivolo, delle condizioni ambientali sfavorevoli e/o ad un errore umano dello stesso pilota. 31 agosto 2015
Cavi e antenne e tanto altro, ecco i soliti rischi per chi vola! L'ANSV nella data del 26 agosto ha comunicato l'apertura dell'ennesima inchiesta su un incidente ad un elicottero. L'evento è avvenuto all’elicottero AW-139, immatricolato I-COLK, intorno alle 12.30, in località Sassofortino (GR) nel corso di una operazione di elisoccorso. Il cavo del verricello è stato tranciato mentre il personale medico (medico+infermiere del 118) sospeso è precipitato da una altezza elevata.
I due soggetti coinvolti nella caduta hanno riportato lesioni gravi.
L'operazione di soccorso avrebbe dovuto riguardare il supporto ad una signora, colta da malore nella sua casa nella campagna, successivamente ospedalizzata senza altre conseguenze.
Quali le ragioni della rottura del cavo-verricello? L'inchiesta dovrà appurare se è stato tranciato da qualche filo-cavo elettrico non segnalato o lo stesso verricello-cavo non fosse del tutto integro e/o appropriato. 27 agosto 2015
Era domenica 23 agosto 2015. L'incidente ha coinvolto un settantenne di Lucca, nella mattinata intorno alle 09.00 a Ponte a Egola dopo il decollo dall’aviosuperficie di San Miniato (Pisa). E' rimasto incastrato tra i resti del velivolo e i vigili del fuoco, prontamente intervenuti, non hanno potuto che constatare il decesso.
La dinamica dell'incidente, come spesso accade, appare intricata e di difficile se non impossibile ricostruzione. Al solito è arduo districarsi tra fattore umano, guasto tecnico e contesto meteo-ambientale e le inchieste tecniche abbisognano di investigatori qualificati, di tempo e, infine sono costose. 25 agosto 2015
Sabato a Brighton (GB), domenica a Dittingen (Svizzera). In Inghilterra un Hawker Hunter stava eseguendo un avvitamento (o looping?) quando (forse per un errore o perdita di controllo o guasto tecnico) il pilota avrebbe perso il controllo del velivolo che si è schiantato sulla prospiciente autostrada A27. Tra le quattro auto di passaggio e coinvolte si contano undici vittime: il pilota sarebbe in grave pericolo in ospedale.
La manifestazione aerea era in corso nel West Sussex. L'aereo acrobatico era impegnato nello Shoreham Air Show ed è precipitato intorno alle ore 13.30 locali. Numerosi spettatori hanno assistito in diretta alla tragedia documentando con foto e video la circostanza.
Domenica 23 invece due aerei ultraleggeri del team tedesco Grasshoppers mentre stavano compiendo evoluzioni - intorno alle ore 11.30 locali - nel corso delle Giornate dell’aria di Dittingen, in Svizzera nel cantone di Basilea si sono scontrati in volo.
Uno dei piloti si è paracadutato, uno è precipitato con il velivolo mentre un terzo ha potuto atterrare senza altri inconvenienti. Anche in questa occasioni i numerosi spettatori hanno documentato con foto e video la tragedia dell'aria. 24 agosto 2015
ANSV apre una ulteriore inchiesta su un elicottero! L'incidente è occorso all’elicottero AS350 B3, immatricolato I-GBVD, di proprietà di una società di lavoro aereo intorno alle ore 12.00 del 21 agosto mentre era impegnato in attività antincendio nei pressi di Arzana (Ogliastra), in Sardegna. Il pilota e il motorista avrebbero riportato alcune ferite minori mentre l’elicottero ha, invece, riportato danni rilevanti.
L'Ecureuil B3 in servizio per il corpo forestale era partito attorno alle 11.45 dalla base di San Cosimo, tra Lanusei e Arzana. Si è schiantato al suolo da una altezza bassa, probabilmente, per una dinamica conseguente alle operazioni di aggancio del cestello, indispensabile per il trasporto dell'acqua da utilizzare per lo spegnimento delle fiamme. 22 agosto 2015
Coinvolti due L-410 bi-turboelica e una quarantina di persone: con sette vittime totali. L'incidente è avvenuto nella Slovacchia a poche chilometri dal confine Ceco, a circa due chilometri da un villaggio in prossimità di una montagna, nel distretto di Ilava. La localizzazione precisa sarebbe il villaggio di Cerveny Kamen, a 32 chilometri da Bratislava.
Nel corso di una manifestazione aerea i due velivoli, che trasportavano paracadutisti che si sarebbero lanciati in quota, dopo il decollo si sono scontrati. Uno dei due, probabilmente, ha sostenuto Juraj Gyenes del Slovakia's Air and Naval Investigation Service, avrebbe perso quota perché sovraccarico. Determinando una mid air collision a circa 5000 piedi di altezza (1.500 metri) alle ore 09.30 locali del 20 agosto.
Gli organizzatori, tuttavia, sostengono come ogni velivolo L-410 avesse imbarcato 19 passeggeri/paracadutisti.
Le vittime totali sarebbero di quattro piloti, due per velivolo, e tre paracadutisti. Almeno 31 passeggeri/paracadutisti si sono lanciati e con qualche danno e ferita sono, comunque, sopravvissuti.
Testimoni avrebbero riportato di due aerei in caduta ed in fiamme prima dello schianto al suolo in una foresta. Erano giornate di prova, di test per una manifestazione aerea che è stata immediatamente annullata. 21 agosto 2015
Ancora voli in condizioni meteo severe. Si poteva ritardare il volo? Le informazioni, al momento, sono ancora scarne, anche se la cronaca giornalistica divulga interviste ai passeggeri e video e/o foto del muso schiacciato/ammaccato dai botti della grandine sopportata dal velivolo dopo il decollo dallo scalo di Fiumicino con destinazione Milano Linate.
L'Airbus 320 con 111 passeggeri e cinque membri di equipaggio sul volo AZ 2016 Roma-Milano, decollato intorno alle 09.00 del mattino, avrebbe incontrato un meteo, particolarmente, severo. Un fulmine (!) in un temporale attraversato e una scarica di chicchi di grandine avrebbe anche colpito la parte anteriore della fusoliera (forse lo stesso muso dell'aereo, dove è localizzato il radar-meteo per identificare le formazioni nuvolose) determinando difficoltà nella condotta del velivolo.
La persistente condizione meteo-severa sull'aeroporto Leonardo da Vinci, a questo punto, avrebbe indotto i piloti a interrompere il volo per la destinazione di Linate dirottando sul vicino Napoli - Capodichino.
I media riportano come l'atterraggio a Capodichino sia stato definito un atterraggio di "emergenza" e/o un atterraggio prioritario. Non si conoscono, al momento, le eventuali motivazioni di questa scelta/e operativa.
L'evento incidentale, probabilmente, non è stato ancora classificato. Solo nei prossimi giorni si saprà se sarà rubricato come incidente, inconveniente grave e/o inconveniente.
Non ci sono ancora notizie circostanziate sulle previsioni e tempo attuale meteo della fascia oraria del decollo. I passeggeri sono stati riprotetti su altri voli e una ventina è stata riportata con bus a Fiumicino. 20 agosto 2015
ANSV ha aperto la rituale inchiesta! La parentesi di ferragosto ha dilatato i tempi della cronaca inerente ancora, probabilmente, l'equazione aliante e volo in un contesto di meteo avverso. Stavolta l’aliante ASW 19, immatricolato D-7946, ha toccato un qualche albero in atterraggio finendo su un percorso ciclabile/percorso per podisti nei pressi di Safforze tra Belluno e Ponte nelle Alpi. Il pilota è, fortunosamente, risultato incolume mentre gravi danni hanno riguardato il velivolo che avrebbe toccato a circa 1000 metri dalla testata pista di atterraggio. 19 agosto 2015
Cinquantaquattro le vittime! Meteo avverse. Un esemplare ATR 42 - 300 della Trigana Air Service, immatricolato PK-YRN operativo sul volo TGN-257 da Jayapura a Oksibil in Indonesia, con 49 passeggeri e 5 membri di equipaggio, con uno stimato di arrico a destinazione a Oksibil intorno alla 15.15Locali (06:15 Z) del 16 agosto 2015 è sparito dai radar dopo il decollo.
Più tardi, dopo alcune testimonianze dirette, l'esemplare della compagnia indonesiana "Trigana Air Service" avrebbero riscontrato lo schianto nella regione di Papua. L'interruzione del contatto radar sarebbe avvenuto dopo circa una trentina di minuti dal decollo, perciò in una fase di salita, quasi di crociera.
Dopo il decollo dall’aeroporto Sentani di Jayapura, capoluogo della provincia orientale di Papua in una zona nella quale imperversava una forte perturbazione atmosferica.
Gli abitanti del villaggio di Bape, a circa 3.5 miglia sudovest Ambisibil e 15 miglia nordovest di Oksibil, avrebbero assistito - in diretta - allo schianto con un costone della montagna.
L'esemplare ATR 42 della Trigana Air Service, volo IL267 aveva fatto il primo volo nel 1988.
Secondo alcuni media europei la Trigana Air Service sarebbe stata inserita nella lista "nera UE" dal 2007. L'aerolinea dal 1991 avrebbe registrato 14 incidenti gravi. 17 agosto 2015
Due le vittime! Nel pomeriggio del 12 agosto l'ennesimo incidente di alta montagna. Lo schianto sarebbe avvenuto ad una altezza di circa 2500 metri nel massiccio del Monte Bianco. La localizzazione riportata dai media é sul ghiacciaio di Pre' de Bar, in fondo alla val Ferret (Courmayeur) Valle d'Aosta.
Il velivolo sarebbe decollato da una pista francese o svizzera, con due persone a bordo. L'impatto sarebbe, comunque, avvenuto sul versante italiano. L'intervento di soccorso non si sarebbe ancora completato. Nulla da fare per il pilota ed il passeggero.
L'esemplare incidentato è uno Schempp-Hirth CS-22 Arcus M, immatricolato HB-2503. Non si hanno, invece, notizie circostanziate sulle condizioni meteo locali e generali nella fascia oraria della tragedia. 13 agosto 2015
Erano in corso i Campionati europei di volo a vela. L'ANSV - come prassi - "ha aperto una inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso il 7 agosto all’aliante Discus 2A marche D-1534 durante i Campionati europei di volo a vela in corso a Rieti. A seguito di un atterraggio fuori campo nelle vicinanze di Civitella Roveto (AQ) l’aliante riportava danni strutturali. Illeso il pilota".
I Campionati europei di volo a vela hanno registrato un strampalato brutto tempo, compromettendo le stesse rotte e percorsi delle gare. I media hanno riportato come numerosi piloti sarebbero stati coinvolti nel fronte temporalesco manifestatosi al confine tra Lazio e Abruzzo. Rilevando le loro difficoltà operative e prestazionali. L'aliante incidentato sarebbe finito fuoricampo in un boschetto, con un impatto contro una pianta. Danneggiando un'ala.
La manifestazione aerea, inquadrata nelle previsioni ed evoluzioni meteo della zona ù con giornate torride - hanno, probabilmente, dovuto fronteggiare anche incrementi di temperatura OAT repentine, innescando correnti, variabili e dinamiche, probabilmente estreme. 12 agosto 2015
E' il primo incidente della serie attività APR/UAV/UAS droni e voli executive! L'incidente che lo scorso 31 luglio ha distrutto nell'impatto a terra l'executive An Embraer EMB-505 Phenom 300 proveniente da Malpensa è la conseguente alla presenza di un "microlight aircraft". Era un drone a pilotaggio remoto?
Il velivolo immatricolato HZ-IBN - in servizio dal 2010 con solo 1400 ore (circa) di volo - era entrato nel sottovento - left-hand circuit - per la pista 25 all'aeroporto Blackbushe in Inghilterra.
L'agenzia UK Air Accidents Investigation Branch ha emanato in data 6 agosto 2015 - a sei giorni dall'incidente - un bollettino Speciale di quattro paginette sull'ipotetica dinamica dello schianto che ha portato fuori pista l'executive Saudita.
Il velivolo sarebbe finito lungo, oltre la pista dopo un avvicinamento a velocità elevata e un variometro eccessivo, conseguente "unstable high-speed approach" dopo aver registrato una sorta di conflitto di traffico con un drone (microlight UAV).
La ricostruzione della AAIB riporta come all'Embraer Phenom 300 occorressero 616 metri per arrestarsi in pista ma toccando a solo 438 metri dalla stessa fine pista si sia arrestato oltre il pavimento dell'asfalto. Nell'impatto seguente con un terreno rialzato si è staccato il ruotino anteriore e dopo un rimbalzo in aria il bigetto ha colpito numerose auto parcheggiate a circa 70 metri: i quattro occupanti (un pilota e tre persone della Bin Laden family) dell'Embraer 300 sono risultate le sole vittime dello spettacolare incidente (con l'incendio dei resti del velivolo).
Le investigazioni hanno permesso di inquadrare l'avvicinamento "instabile" a elevati ratei di discesa nonostante la persistente segnalazione del "ground-proximity warnings".
E' stata accertata la presenza del microlight-minuscolo drone volare nel braccio sottovento prima dell'allineamento finale per la pista 25 a circa 1000 piedi quota, con il segnalatore del collision-avoidance advisory che comandava una discesa rapida con un gradiente superiore a 3,000piedi/minuti verso la testata pista 25.
Ben sei segnalazioni "ground-proximity warnings" avrebbero comandato al pilota “pull up”: riattaccare. Il pilota avrebbe, invece, proseguito l'avvicinamento per l'atterraggio.
L'avvicinamento è avvenuto con volo a vista in arco diurno e meteo favorevoli. E' il primo incidente ascrivibile all'attività dei droni? Chi governava direttamente e/o a distanza il drone-microlight. Con quali autorizzazioni? 11 agosto 2015
Alla ricerca di altri rottami del Malaysia Airlines scomparso nel marzo 2014! Dopo il riscontro positivo della BEA, recuperare altri "rottami" del Boeing malese è diventato l'obiettivo primario: l'area della ricerca non potrà essere localizzata che dalle parti dell'Oceano Indiano dell' isola della Reunion e del Madagascar!
Il ritrovamento avvenuto la scorsa settimana e la conferma del "rottame" del volo MH370 non porà, quindi, che confermare come la localizzazione risulti a circa 3,700 km (2,300 miglia) dalla zona, inizialmente ritenuta, località dell'impatto in mare del Boeing 777.
Il ritrovamento non farà quindi che ipotizzare, sulla base delle correnti marine-ocenaiche, una zona dell'impatto e dell'inabissamento nell'oceano.
Le controversie sulla località dell'inabissamento del volo della Malaysia Airlines scomparso nel marzo 2014. tuttavia non si placano. Per l'Australian Transport Safety Bureau (ATSB), agenzia che sta ancora coordinando le ricerche, dopo l'iniziale analisi matematica che aveva ipotizzato anche altro l'impatto in mare (con modelli matematici a Luglio 2014) indicandone la zona a sud-ovest della costa di Sumatra, Indonesia, servirebbero altre conferme.
In questa fase, tuttavia, sono le autorità francesi che si fanno carico di una estesa ricerca (con aerei, elicotteri, navi e petroliere) e l'ausilio dei governi delle Mauritius and Madagascar, ad est dell'Isola di Reunion. L'area d'indagine si sta, quindi spostando, dalla parte sud dell' Indian Ocean - la zona privilegiata da ATSB - a quella circoscritta in uno spazio di circa 60.000 kmquadri (23,000 sq miles) ad est dell'isola di Reunion.
Al momento sarebbero stati ritrovati un finestrino d'aerombile e parti metalliche ancora da identificare e associare a qualche velivolo disperso.
Ad oltre 520 giorni dalla sparizione del Boeing 777-200, di fronte alle incertezze investigative, comunque collegate al ritrovamento di ulteriori "rottami" si approssima la scadenza dei termini per la presentazioni delle azioni legali e delle procedure atte a promuovere risarcimenti, dalla aerolinea, dal costruttore dell'aereo, da quelli dei propulsori, a seconda delle responsabilità, se e come verranno determinate. Anche se i famigliari delle vittime non sembrerebbero escludere nessun scenario. Sia quelli correlati al terrorismo nazionale e internazionale, ad atti criminali in genere e , non ultimo, anche ad una ipotetica air-collision con velivoli-mezzi militari in quota. 8 agosto 2015
Le scatole nere e trasmettitori di allarme sono, forse, talvolta un optional? Il ritrovamento ed il recupero del Ecureuil B3 disperso lo scorso 31 luglio è risultato arduo e sono occorsi quasi due giornate di ricerche. I tre occupanti del volo sono le uniche vittime ma cosa sarebbe successo se il ritardo dei soccorritori avessero impedito di salvare eventuali feriti?
Perchè porre questo interrogativo? E' semplice quello che si poteva intuire sembrerebeb confermato dalla nota ANSV sullo stesso incidente.
L'Agenzia infatti, ha emanato in data 5 agosto la seguente news:
"Nella giornata di lunedì si è concluso il sopralluogo iniziale da parte del team di investigatori dell’ANSV. La zona dell'incidente, che risulta particolarmente impervia e difficilmente accessibile da terra, è stata sorvolata più volte per la ricerca delle evidenze utili all'investigazione. L’elicottero in questione - AS 350 marche I-CMCM -, come consentito dalla normativa vigente, non era equipaggiato con registratori di volo (le cosiddette “scatole nere”). L’inchiesta proseguirà con l’acquisizione di tutte informazioni, anche documentali, necessarie alla ricostruzione della dinamica dell’evento. In particolare, come per ogni inchiesta, saranno presi in considerazione il fattore umano ed organizzativo, quello tecnico e quello ambientale."
La nota ha alimentato un primo dubbio. Che nello schianto dell'elicottero non si fossero per niente frantumate le scatole nere e il trasmettitore-segnalatore "Automatic Emergency Locator Transmitter", come riportato da alcuni media. rendendo perciò precaria l'identificazione del relitto, ma che l'elicottero non li avesse in dotazione.
Con tale interrogativo e dopo una breve indagine Aerohabitat ha potuto evidenziare il seguente stralcio di documenti ufficiali - ENAC -Regolamento “Certificato di Operatore Aereo perimprese di trasporto aereo” e che sottopone al lettore nella convinzione che non sia ancora in vigore.
"Art. 8 JAR-OPS 3.700, 3.705, 3.715, 3.720 Flight Recorders Per gli aeromobili impiegati alla data di entrata in vigore dell’emendamento 5 del presente regolamento da imprese titolari di COA: 1. A partire dal 1 Gennaio 2006 e fino al 31 Dicembre 2010, gli elicotteri con: a. primo certificato individuale di navigabilità rilasciato non oltre il 31 Dicembre 2004; e b. una massa massima al decollo certificata superiore a 3175 Kg e non superiore a 7000 Kg; sono accettabili anche se sprovvisti del registratore dei dati di volo (FDR) in accordo a JAR-OPS 3.700, 3.705, 3.715, 3.720 secondo le relative applicabilità, a condizione che, entro il 31 dicembre 2010, venga predisposto ed attuato, previa accettazione dell’ENAC, un piano di installazione del cockpit voice recorder (CVR) di cui alla JAR OPS 3.700 e 3.705 su tutti gli elicotteri che operano in attività HEMS. Art. 9 JAR-OPS 3.820 Automatic Emergency Locator Transmitters 1. I radiolocalizzatori di emergenza che impiegano la sola frequenza di emergenza 121.5 MHz sono accettabili fino al 30 Giugno 2006." 6 agosto 2015
Giorni decisivi per chiarire un Case Cold internazionale. Sono ormai alcuni giorni che è stato scoperto uno spezzone di flap del Boeing 777 malese, volo MH370 decollato da Kuala Lumpur con destinazione Pechino l'8 marzo del 2014 e precipitato con 239 persone a bordo.
I media hanno riferito del ritrovamento mercoledì 28 luglio su una spiaggia nell'isola della Reunion, nell'Oceano Indiano, territorio francese nell'Oceano Indiano. Lo spezzone di ala, identificato come "flapperone", una sorta di alettone, è stato trasferito in Francia per le analisi degli investigatori della BEA (Bureau d'Enquêtes et d'Analyses) nei pressi di Tolosa.
La località del ritrovamento, ad est del Madagascar, è assai lontano dalla zona nella quale erano state concentrate le ricerche del dopo supposto inabissamento del Boeing. Maggiori certezze sulla reale appartenenza dello "spezzone" al Boeing dell'incidente - identificato da un codice BB670 o 657BB -
dovrebbero essere dichiarate nella giornata di oggi 5 agosto.
In attesa del riscontro sono, tuttavia, state avviate ulteriori ricerche di "rottami" del velivolo anche se sono analizzate le dinamiche delle correnti oceaniche che potrebbero aver trasportato i resti del Boeing 777 inabissatosi.
Quali derive quali correnti ha portato il "rottame" sulle coste di una isola a sud dell'Equatore? I modelli matematici meteo e marini , in relazione alle ipoetiche rotte di volo percorse dal Boeing 777, avevano, tuttavia, inizialmente escluso questa possibilità.
Al mistero sulla fine e scomparsa del volo MH370, si aggiunge ora l'enigma riguardanti la "rotta" dell'alettone-flaperrone recuperato: alla prova di analisi e tecniche di ricerca per ricostruire uno scenario ipotetico dei restanti rottami. Ma come esaminare e "scandagliare il lunghissimo percorso a ritroso della corrente oceanica indiana tropicale, dalla costa occidentale australiana"?
Nel quadro del rinvenimento del "flapperone" e la conferma dell'appartenenza al Boeing-777 diventa importante e essenziale che le investigazioni e le ricerche consentano di recuperare altri "rottami" del Boeing malese nell'area dell'Oceano Indiano dell' isola della Reunion e del Madagascar! L'alternativa sarebbe un mistero irrisolto. 5 agosto 2015
Della serie incidenti in alta montagna! Dopo quasi due giorni di ricerche l'elicottero da sette posti Ecureuil B3 è stato localizzato nel comune di Forcola nei pressi della Val Masino (Sondrio), ad una quota di 3.100 metri. Dalle prime notizie il mezzo avrebbe impattato un rilievo roccoioso per precipitare più a valle. I tre membri dell'equipaggio sarebbero le uniche vittime dell'incidente.
L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha - come è previsto - aperto un’inchiesta di sicurezza relativo l'elicottero AS 350 - immatricolato I-CMCM - disperso sulle montagne della provincia di Sondrio da venerdì 31 luglio e ritrovato stamattina, 2 agosto.
Una indagine parallela è stata aperta anche dalla Procura di Sondrio. Una prima anomalia da riscontrare riguarda l'assenza di un segnale di identificazione dei "rottami" che sarebbero stati identificati solo a"vista". E' una evidenza inequivocabile e che avrebbe, di fatto, ritardato arrivo dei soccorsi. Anche se alcuni testimoni raccontano di aver percepito un forte boato nel primo pomeriggio di venerdì 31 luglio.
L'elicottero comunque non avrebbe potuto essere rilevato dai radar - come riportano alcuni media - nel corso del volo nè, tantomeno, nel post schianto. 3 agosto 2015
I soccorsi sono proseguiti nella notte e in quota. Sono in corso le ricerche di un velivolo della società Elitellina di Sondrio: non è rientrato alla base di partenza. Dopo aver sbarcato alcuni passeggeri in un rifugio in alta montagna nella zona della Val Malenco. Il volo avrebbe dovuto proseguire per un atterraggio anche nella Val Cidera, nel comune di Novate Mezzola (Sondrio). I primi soccorsi condotti da un elicottero della stessa Elitellina e da due dell'Elinucleo dei Vigili del fuoco - partiti da Varese - non hanno dato alcun risultato. Nel corso della nottata tra venerdì e sabato anche l'Aeronautica Militare ha partecipato alle ricerche con un elicottero attrezzato con NVG (Night Vision Goggles) per la visione notturna con un elicottero HH3F del 15/o Stormo di Cervia. L'elicottero della Elitellina sarebbe partito per il rientro dopo le 13.00 dal rifugio Marinelli-Bombardieri, a 2.813 metri di quota. 1 agosto 2015
Notizie scarne anche a livello di cronaca locale! I media, forse, snobbano queste problematiche? Stavolta non possiamo far altro che riportare la sola nota on-line dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) che - segnala - "ha aperto una inchiesta di sicurezza a seguito dell’incidente occorso, in data odierna, in località Gratosoglio (MI), all’elicottero S 269C marche I-GASF. L’elicottero, mentre stava effettuando trattamenti a trattamenti antiparassitari, impattava il suolo per cause da accertare. Lievemente ferito il pilota. Distrutto l’elicottero. Un investigatore dell’ANSV si sta recando sul luogo dell’incidente". 31 luglio 2015
Ancora un incidente nella zona del "piano di rischio"! Era domenica 26 luglio, intorno alle 11.00 della mattina e un Piper 46 dopo essere decollato è precipitato in un sobborgo di Tokio causando tre vittime e almeno cinque feriti.
Due delle vittime sono occupanti del velivolo, la terza invece è uno dei residenti delle abitazioni su cui si è schiantato. Tre altri occupanti del Piper sono invece sopravissuti nell'incendio che ha devastato ben nove edifici e distrutto due auto parcheggiate. Il velivolo con una capienza di cinque posti era decollato da pochi minuti dal vicino aeroporto di Chofu.
La zona dell'impatto è di appena 500 metri oltre il fine della pista lunga 800 metri.
Il crash site è risultato tra due Expressway molto intasate, in prossimità di uno stadio di calcio e nei pressi di un istituto scolastico. Le condizioni meteo erano buone, con ottima visibilità e un splendido sole.
Non si hanno notizie sulle possibili cause dell'incidente anche se appare probabile che siano riconducibili ad un guasto tecnico o ad human factor. 27 luglio 2015
Non si interrompe la VDS alert! Stavolta è accaduto a Cornegliano Laudense (Lodi), domenica 20 luglio. I due componenti del velivolo incidentato nel cla fase dell'atterraggio sono riusciti a uscire dall'incastro dell'abitacolo finito fuoripista.
Il velivolo Savannah XL avrebbe percorso l'intera lunghezza della pista senza poter arrestarsi. Nel tentativo di riattaccare avrebbe impattato con una estremità alare il terreno.
I due occupanti sono stati rapidamente ospedalizzati. Le notizie sull'incidente, al solito sono scarse.
Il Savanna XL viene venduto anche come kit di montaggio. Il Kit 1 stima 200 ore di montaggio, il Kit 2 300 ore, il Kit 3 350 ore e il Kit 4. Nelle indicazioni del montaggio sono esclusi la verniciatura, la sistemazione della tappezzeria interna, installazione del motore, installazione degli strumenti e di altri impianti. 22 luglio 2015
L'incidente rimanda alla coesistenza - come in altri Paesi - tra l'attività di volo militare e quella civile/commerciale! La sintesi finale è di due vittime, gli occupanti del velivolo civile Cessna 150: il pilota del F-16 dell'Air Force USA si è salvato eiettandosi in volo. Probabilmente qualche frangente prima dello scontro in volo.
L'incidente è occorso nella tarda mattinata di martedì 7 luglio intorno alle ore 11 locali nel South Carolina - a circa 11 miglia dalla città di Charleston - con i due velivoli precipitati al suolo e con l'innesco di una potente esplosione.
I due velivoli, probabilmente, volavano a vista, ma non si ha notizia se in uno spazio aereo dedicato ai militari e/o controllato.
Non si hanno inoltre notizia sull'origine dell'esplosione: è stata causata dai serbatoi di carburante e/o per dalla presenza di qualche ordigno trasportato?
FAA e NTSB ( Federal Aviation Administration and the National Transportation Safety Board) hanno segnalato che il caccia F-16 era decollato dalla aerobase di Shaw Air Force Base, distante circa 100 miglia dal luogo della collisione. Apparteneva al "20th Fighter Wing" e con i rottami del Cessna 150 è precipitato in una area distante da centri abitati " falling debris" in una "remote, marshy area." 8 luglio 2015
Stavolta l'incidente è occorso sulle Alpi Orientali. I soccorsi hanno raggiunto il "malcapitato" solo nella giornata di lunedì 6 luglio dopo che l'alert era partito nella sera di domenica. Il pilota del parapendio di nazionalità Ceca era finito in una zona boschiva al confine tra la Slovenia e l'Italia. Tra Montemaggiore e la Valle del Cornappo, a una altezza di circa 1200 metri circa. Con qualche costole e gamba rotta il pilota - che testimoni riportano che volava senza GPS - è stato rapidamente ospedalizzato.
L'incidente è uno dei tanti, dei quali, probabilmente non si conosceranno le cause e la dinamica. La prima difficoltà, infatti, rimanda alla casistica, al monitoraggio sistematico di questi eventi. Chi le denuncia, chi li segnala quando non si registra il disastro o la tragedia che rende l'incidente un fatto di cronaca. Spesso solo locale e che non sempre, tra l'altro, trova spazio tra i media di carta e televisivi e internet.
A quale autorità, agenzia, ente o altro assegnare il compito di registrare sistematicamente - in Italia e in Europa - tali eventi incidentali, di aprire inchieste e indagini appropriate, anche quando no si registrano tragedie? 7 luglio 2015
Le notizie sull'argomento sono, come spesso accade: assai scarne! Quanti sono gli incidenti di parapendio avvenuti negli ultimi tre giorni - dal 3 al 5 luglio - dalle parti del Monte Bianco?
Secondo alcuni esperti le condizioni di meteo-volo non erano ottimali anche se gli amanti del parapendio si sono ritrovati in gran numero per circumnavigare le vette prossime al Monte Bianco in valle d'Aosta e nelle vallate francesi.
Un primo evento incidentale sarebbe occorso in Val Veny nel comune di Courmayeur. Il parapendio si sarebbe schiantato ad una altezza di circa 2300 metri su un costone roccioso. Registrando una prima vittima
Un secondo incidente sul Col de Miage, stavolta a una altezza di 3.000 metri di quota, ancora nella zona di Courmayeur.
In questo caso il pilota avrebbe riportato solo ferite. All'appello manca un terzo incidente. Un parapendio con un pilota donna è ancora disperso.
Le ricerche sarebbero concentrate a una altezza ancora superiore, a 3.700. In una zona impervia in prossimità di un'altro ghiacciaio.
Un quarto incidente, al momento, non è stato ancora circostanziato. Il totale delle vittime, manca l'ultimo riscontro, registra due vittime e un ferito. Ma le vittime potrebbero risultare tre. 6 luglio 2015
Vittime certe gli occupanti del volo, ma quanti a terra? Quando un velivolo di piccole e grandi dimensioni si schianta in prossimità della pista, perciò nella fase di decollo e/o in quella di atterraggio - statisticamente dove sono registrati in numero prevalente degli incidenti aerei militari e civili - le immediate considerazioni rimandano all'esistenza o meno del cosiddetto "piano di rischio per incidente aereo" come è concepito e adottato in numerosi Paesi.
Probabilmente anche nell'incidente occorso lunedì 29 giugno ad un Hercules C-130 precipitato in un quartiere residenziale della città di Medan, a Sumatra non esiste una tale zona di rispetto a tutela del volo e della popolazione residente nell'intorno di un aeroporto. sia esso civile quanto una aerobase militare.
Il KC-130B Hercules si è schiantato sulle case e un albergo. Quante sono le vittime totali?
Il velivolo C-130 avrebbe fatto il primo volo nel lontano 1961 e l'equipaggio era costituito di 12 membri. le incertezze rimandano agli occupanti dell'aereo che alcune fonti segnalano come 113 alle quali occorrerà aggiungere le eventuali registrate a terra: nella zona residenziale nella quale il C-130 è finito.
Il quadrimotore della Lockheed C-130 Hercules, in servizio dalle Forze Armate Indonesiane era decollato alle ore 04.48 ora UTC dalla pista 23 di Medan-Polonia a Sumatra, aeroporto di una città di oltre 3.5 milioni di cittadini. con destinazione Tanjung Pinang-Kidjang in Indonesia.
Sulla dinamica dell'incidente le informazioni sono ancora lacunose. Alcune fonti parlano di una richiesta di rientro alla pista di partenza dopo la denuncia di una qualche avaria a bordo.Altre fonti riportano di alcuni sorvoli della zone prima dell'atterraggio con successivo schianto nella zona residenziale. 1 luglio 2015
Vittime certe gli occupanti del volo, ma quanti a terra? Quando un velivolo di piccole e grandi dimensioni si schianta in prossimità della pista, perciò nella fase di decollo e/o in quella di atterraggio - statisticamente dove sono registrati in numero prevalente degli incidenti aerei militari e civili - le immediate considerazioni rimandano all'esistenza o meno del cosiddetto "piano di rischio per incidente aereo" come è concepito e adottato in numerosi Paesi.
Probabilmente anche nell'incidente occorso lunedì 29 giugno ad un Hercules C-130 precipitato in un quartiere residenziale della città di Medan, a Sumatra non esiste una tale zona di rispetto a tutela del volo e della popolazione residente nell'intorno di un aeroporto. sia esso civile quanto una aerobase militare.
Il KC-130B Hercules si è schiantato sulle case e un albergo. Quante sono le vittime totali?
Il velivolo C-130 avrebbe fatto il primo volo nel lontano 1961 e l'equipaggio era costituito di 12 membri. le incertezze rimandano agli occupanti dell'aereo che alcune fonti segnalano come 113 alle quali occorrerà aggiungere le eventuali registrate a terra: nella zona residenziale nella quale il C-130 è finito.
Il quadrimotore della Lockheed C-130 Hercules, in servizio dalle Forze Armate Indonesiane era decollato alle ore 04.48 ora UTC dalla pista 23 di Medan-Polonia a Sumatra, aeroporto di una città di oltre 3.5 milioni di cittadini. con destinazione Tanjung Pinang-Kidjang in Indonesia.
Sulla dinamica dell'incidente le informazioni sono ancora lacunose. Alcune fonti parlano di una richiesta di rientro alla pista di partenza dopo la denuncia di una qualche avaria a bordo.Altre fonti riportano di alcuni sorvoli della zone prima dell'atterraggio con successivo schianto nella zona residenziale. 1 luglio 2015
AeCI sostiene "è un velivolo experimental certificato, modello Rutan Long-EZ”. L'aeromobile sarebbe stato acquistato in Germania ed erano in corso le prime prove di volo.
L'incidente è avvenuto dopo il decollo dall'aviosuperficie "Alvaro Leonardi" del quartiere Maratta, alla periferia Terni. L'impatto al suolo sarebbe invece è avvenuto nella cava della Wienerberger, l'ex fornace Tacconi, ad una distanza di circa 1000 metri dalla stessa pista.
Le notizie sull'incidente sono, tuttavia, appaiono scarne e contraddittorie. Il pilota è l'unica vittima del velivolo che per alcuni media sarebbe un ultraleggero modello Varieze.
Testimoni riportano un impatto su un cavo di alta tensione prima dello schianto nella ex cava.
Un comunicato dell'Aeroclub Italia - sostengono ancora altri media - in assenza di altre notifiche da parte di ANSV e ENAC, come quello coinvolto non sia un ultraleggero mai un velivolo experimental certificato, modello Rutan Long-EZ”.
Un esemplare aereo assai famoso tra gli appassionati. Un progetto degli anni '70 di Burt Rutan con l'incorporazione di tecniche e l'utilizzo di criteri "canard e winglets" avanzati.
Il modello è venduto in kit di autocostruzione da parte della Scaled Composites con dettagli di costruzione e l'assistenza tecnica indispensabili per il montaggio a distanza e con le certificazioni ufficiali degli enti/agenzie competenti. 30 giugno 2015
Alert VDS - ULM - Ultraleggeri! E' accaduto intorno alle 10.30 del mattino del 22 giugno, in provincia di Pordenone. Uno di cinque elicotteri di piccole dimensioni in volo dall'Austria è finito tra le vigne nei pressi del campo di volo dell’aeroclub Blue Silos, di Visinale di Pasiano, vicino al Podere dell’Angelo.
I due occupanti del mezzo, due coniugi, sono stati rapidamente ospedalizzati. Solo il marito avrebbe riportato conseguenze preoccupanti. 23 giugno 2015
Una vittima e un ospedalizzato e notizie scarne! Il primo incidente, quello dell'ultraleggero, è avvenuto il 18 giugno, nel primo pomeriggio a Vedriano di Canossa in provincia di Reggio Emilia. Il velivolo sarebbe stato in fase di atterraggio, anche se nella zona non ci sono piste di volo. Non si ha notizia della località di partenza e di destinazione del monomotore che ha determinato una vittima: il pilota.
Il secondo incidente - occorso la domenica 21 giugno - ha invece riguardato il decollo di un deltaplano nella zona del Cuarnan presso Gemona in provincia di Udine. Era in corso la Volkswagen Cup 2015 - meeting triveneto di parapendio - con numerosi partecipanti e il deltaplano è precipitato nella prima fase dell'involo poco oltre la pista di lancio. L'uomo di circa 45 anni è stato immediatamente soccorso. E' stato trasportato in ospedale con elisoccorso e ha riportato fratture alle gambe e a una vertebra. 22 giugno 2015
Due incidenti quasi equivalenti con due esiti comunque favorevoli. Il primo incidente è avvenuto sabato 6 giugno ad un Boing 737-800.
Lo scoppio della gomma del Boeing della Travel Service Boeing che operava per conto della Smartwings sul volo QS-7416 da Katowice (Polonia) a Kerkyra/Corfu (Grecia) con 195 persone a bordo era in decollo dalla pista 09 quando è scoppiata una gomma del carrello destro ha potuto eseguire in sicurezza uno stop take-off. L'aeroporto è rimasto chiuso fino alla rimozione del velivolo.
Il secondo incidente è stato registrato a Torino Caselle domenica 7 giugno, un Boeing 737-400 della compagnia Blue Air dopo lo scoppio di una gomma immatricolato YR-BAQ operava sul volo 0B-4101 con 154 passeggeri e 6 membri di equipaggio. Dopo lo scoppio della gomma del carrello di sinistra è decollato. Dopo una salita iniziale a livello 110 si è portato alla quota di 4000 piedi consumando carburante per circa 90 minuti: quindi è riatterrato in sicurezza senza altri danni agli occupanti dell'aeromobile. "L’aeromobile - segnala ANSV - riportava danni alla pannellatura della semiala sinistra." 9 giugno 2015
In sequenza sono stati registrai tre casi in tre giorni consecutivi. Il primo ha riguardato l'aliante monoposto motorizzato Ventus-2cM, immatricolato D-KSEW. Decollato il 5 giugno dall’aeroporto di Trento, è stato identificato sulle pendici del monte Paganella, sopra Trento nei pressi di Vezzano (Trento). Il pilota è la sola vittima dell'evento incidentale. Era partito alle 10.30 di mattina dall'aeroporto Caproni di Mattarello di Trento.
Il secondo ha coinvolto un ultraleggero decollato nel di sabato 6 giugno dall' aviosuperficie di Maratta, alla periferia di Terni. Uno dei due occupanti è deceduto, l'altro è stato ricoverato in codice rosso.
Il velivolo stava partecipando nel Lazio ad un raduno Club aviazione popolare. Il pilota avrebbe eseguito un atterraggio forzato fuori campo - qualche avaria al motore? - localizzato tra l'aviosuperficie di Maratta e la l'autostrada E45.
Spettacolare e senza vittime invece l'ultraleggero "spiaggiato" al Lido di Venezia davanti all'hotel Excelsior. E' accaduto nel pomeriggio di domenica 7 giugno ad un velivolo RV8 marche OE-CRD.
Decollato dalla pista del Nicelli del Lido sarebbe atterrati di pancia dopo aver perso il carrello urtando contro un molo e obbligato ad un quasi immediato tentativo in atterraggio in planata senza sulla spiaggia tra i bagnanti. 8 giugno 2015
Aeroporti e autostrade di prossimità, per le casistiche incidentali non è un evento isolato, ma è comunque raro! Era accaduto anche il mese scorso ad Atlanta negli USA e aveva causato quattro vittime. In quella circostanza l'autostrada era tra le più trafficate della metropoli e lo schianto di un Piper PA-32 monomotore era avvenuto subito dopo il decollo da una pista limitrofa dell'aeroporto Dekalb-Peachtree.
Nel dicembre 2012 era rimasto coinvolto anche un bijet commerciale di linea in atterraggio sullo scalo di Vnukovo a Mosca: si era schiantato su una autostrada limitrofa causando quattro vittime e numerosi feriti.
L'ultimo incidente ha, invece, riguardato uno Swearingen Metro SA226 - TC, bimotore turboelica decollato dall'aeroporto Querétaro in Mexico City con destinazione Miami in Florida (USA) si è schiantato sulla prospiciente autostrada che collega Mexico City con la città di Toluca.
Impatto con il suolo del turboprop è avvenuto alle 14.35 ore locali del 2 giugno e ha investito entrambe le carreggiate della Highway 57 (Querétaro-Mexico City) incendiandosi e causando, anche in questa circostanza, quattro vittime (tra l'equipaggio).
Il velivolo che aveva fatto il primo volo nel 1980 è andato completamente distrutto e stava operando un primo volo di prova susseguente ad una operazione di manutenzione. 4 giugno 2015
Un velivolo è finito nel Tirreno, due in Adriatico: con una vittima e tre feriti. E' accaduto nel pomeriggio del 31 maggio 2015: una domenica di sole. Il primo incidente è quello occorso tra due aerei impegnati in attività acrobatica. Un appuntamento programmato a Alba Adriatica (Teramo) per il 31 Maggio 2015, una manifestazione aerea alla quale avrebbero partecipato anche le Frecce Tricolori (PAN).
Sono stati coinvolti i due aeromobili RV-7 marche I-AMEL e RV-8 marche I-LOVI, autocostruiti. Due velivoli monoposti a elica che con altri due costituivano la pattuglia acrobatica QBR Team (4 RV7/8).
Partecipavano allo Spiaggia d’Argento Air Show che inaugura la stagione estiva della località abruzzese e si sono scontrati mentre era in formazione "a specchio" sul mare. Nel team di “Qbr …quei bravi ragazzi” è stato il velivolo che volava capovolto a precipitare e ad avere la peggio.
Uno dei due piloti ha eseguito un ammaraggio salvandosi, il secondo è rimasto incastrato nel cockpit rovesciato e somemrso in quattro metri di mare. I soccorsi hanno recuperato il pilota troppo tardi.
La manifestazione è stata sospesa.
Il secondo incidente della giornata si è verificato sulla spiaggia di Santa Severa in provincia di Roma
Il risultato è stato di due feriti nell'ammaraggio/schianto in mare di un ultraleggero. Nello spazio dell'impatto non erano presenti bagnanti. 1 giugno 2015
Un velivolo con la stessa sigla avrebbe registrato un incidente anche nell'aprile 2012. Un esemplare ultraleggero "austocostruito" è precipitato nella giornata del 20 maggio dopo il decollo dalla pista dell'aeroporto "Paolucci" di Pavullo, in provincia di Modena.
Le poche notizie disponibili riferiscono come intorno alle 10.00 locali del mattino il velivolo con due occupanti si è schiantato nei prati circostanti alla pista di volo, circa a 1000 metri, probabilmente dopo un tentativo di atterraggio. I due occupanti sono stati prontamente ricoverati in due distinti ospedali. Il velivolo coinvolto - almeno secondo i media - risulterebbe un MCR-180 immatricolato F-PILI e impiegato anche nel traino degli alianti.
Qualora risultasse confermata la stessa immatricolazione l'esemplare aereo potrebbe risultare lo stesso oggetto di una indagine ANSV per l'incidente "verificato il 21 aprile ( 2012) quando il Dyn'Aero MCR R180 marche francesi F-PILI, a bordo il solo pilota, effettuato il traino di un aliante, impattava, durante l’atterraggio sull’aeroporto di Pavullo nel Frignano (Modena), il terreno con la semiala sinistra, riportando danni" (notizia ANSV del 2 maggio 2012). 22 maggio 2015
La realtà appare immutata se non aggravata: ma chi deve intervenire? L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha periodicamente segnalato lo stato del volo da diporto sportivo e la sicurezza del volo. Ogni Rapporto Informativo annuale ha relazionato il database ricevuti di incidenti ed inconvenienti registrati ufficialmente.
Il coinvolgimento degli aeromobili dell'aviazione turistico-sportiva ha spesso evidenziato le criticità di questo comparto.
Le criticità - al solito - rilevava anche in passato ANSV - "riguardano sia i piloti (che tendono a sottovalutare la pianificazione del volo, l'analisi delle informazioni meteorologiche e l'esecuzione dei necessari e puntuali controlli dell'aeromobile, o non osservano le più elementari norme di prudenza operativa), sia l'organizzazione a terra, dove non è infrequente trovare professionalità insufficienti e strutture non adeguate. Sulla base di quanto rappresentato, l'Agenzia ritiene doveroso rivolgere a tutti gli operatori dell' aviazione turistico-sportiva un pressante richiamo al rispetto delle procedure ed alla massima disciplina di volo".
Dopo alcuni anni è forse cambiato qualcosa?
Ecco cosa rileva ancora ANSV nel Rapporto Informativo 2014.
"Nel 2014 ha aperto 53 inchieste di sicurezza (44 incidenti e 9 inconvenienti gravi)....28 per la categoria VDS volo da diporto o sportivo (ultraleggeri, deltaplani, ecc..) con 20 vittime nell'aviazione generale e nessuna nell'Aviazione Commerciale e Lavoro Aereo."
A pagina 48 nella sezione Aviazione turistico-sportiva
"In generale, i fattori all'origine degli eventi occorsi nel 2014 agli aeromobili VDS sono sostanzialmente sempre gli stessi già segnalati dall'ANSV nei precedenti rapporti Informativi, a riprova di quanto sia difficile mitigare le criticità, in termini di sicurezza del volo, presenti nel comparto in questione. Come già precisato in passato, la difficoltà di poter svolgere una efficace azione di prevenzione deriva dal fatto che si è in presenza di un comparto caratterizzato da una realtà umana alquanto eterogena sotto il profilo organizzativo ed operativo, peraltro non adeguatamente standardizzata in termini di professionalità nell'esercizio delle operazioni di volo.
I fattori ricorrenti all'origine degli eventi occorsi aglia eromobili dell'aviazione turistico-sportiva si possono cosi riassumere:
- inadeguata conoscenza delle caratteristiche e delle prestazioni dell'aeromobile;
- inadeguata conoscenza del fenomeno aerodinamico dello stallo, sopratutto in concomitanza con la effettuazione di determinate manovre;
- inadeguata pianificazione del volo, in termini di verifica delle condizioni metereologiche esistenyi e previste; definizione del peso e del centraggio dell'aeromobile; approfondimneto delel caratteristiche orografiche del territorio sorvolato; studio dell'aeroporto/aviosuperficie di destinazione o dell'area di atterraggio; conoscenza della tipologia di spazi aerei interessati dal volo e dei relativi servizi forniti dai competenti anti ATS;
- inosservanza delle regole dell'aria;
-criticità nella formazione dei piloti,
- sopravalutazione delle proprie capacità di pilotaggio.
Nelle raccomandazioni di Sicurezza ANSV in relazione al VDS.
"Il volo VDS consiste nell'attività svolta con apparecchi VDS per scopi ricreativi, diportistici o sportivi, senza fine di lucro. Sono apparecchi per il volo VDS quelli aventi le caratteristiche tecniche contemplate dall'allegato alla legge 25 marzo 1985 n. 106. Il decreto del Presidente della repubblica 9 luglio 2010 n.133 contenente il "Nuovo regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1985 n 106, concernente la disciplina del volo da diporto ....". 14 maggio 2015
Per un anomalo incidente investigazioni problematiche e blocco a terra della flotta! E' accaduto sabato 9 maggio intorno alle 12.57 ore locali causando 10 vittime: l'equipaggio a bordo. Il velivolo che aveva fatto il primo volo nella stessa giornata dell'incidente era decollato dalla pista 09 dell'aeroporto di Siviglia in Spagna.
L'esemplare schiantatosi era stato costruito e assemblato negli stabilimenti Airbus di Siviglia e - dopo le prove di test e collaudo - avrebbe dovuto essere consegnato alla forze aeronautiche Turche. Era al primo volo. L'aeroporto è stato chiuso per le pratiche investigative e riaperto dopo alcune ore.
L'equipaggio a bordo dell'A400M - completamente distrutto nell'impatto - era della Airbus Defence and Space di nazionalità spagnola.
Il progetto Airbus A400M aveva inizialmente coinvolto sette Paesi europei. L'Italia era uscita nel 2003 mentre altri Paesi allargavano l'interesse al quadrimotore militare che avrebbe dovuto sostituire aeromobili da trasporto militare equivalente all'Hercules C-130H. La Malaysia e il Sudafrica avevano aderito al progetto che ha raccolto 184 ordini di cui sei già consegnati.
Le investigazioni sull'incidente sono in corso e le difficoltà nell'identificazione delle eventuali cause e concause hanno comunque portato al blocco a terra degli esemplari Airbus 400M operativi in Germania. Probabilmente analoghi provvedimenti saranno adottati anche dalla Spagna, dal Regno Unito, in Francia, in Malaysia e Turchia. 11 maggio 2015
Ma gli spazi del Piano di Rischio laterali sono utili o superflui? E' successo all'aeromobile della Turkish Airlines volo TK1878, proveniente da Malpensa con destinazione Istanbul sabato 25 aprile intorno alle 10.22 locali.
L'Airbus 320-200, immatricolato TC-JPE con 97 passeggeri a bordo dopo un iniziale tentato atterraggio sulla pista 05 dell'aeroporto Atatürk ha ripreso quota per il manifestarsi di un incendio ad uno dei due propulsori. Dopo aver dichiarato l'emergenza e completato la procedura di "spegnimento" del motore numero "2", l'equipaggio, ha quindi eseguito l'atterraggio sulla pista 35 sinistra. In atterraggio l'equipaggio avrebbe, inoltre, registrato la mancata estensione di un semicarrello. Con un atterraggio pesante - avvenuto dopo circa 20 minuti dalla riattaccata - e un motore inoperativo, alla toccata con la pista una parte del carrello si sarebbe staccata causando una rotazione del velivolo fino a 180° posizionandolo - alla fine - ortogonale alla stessa direzione di pista.
Il velivolo si è comunque fermato-bloccato in una zona limitrofa all'asfalto della pista, in un manto erboso nel quale passeggeri ed equipaggio hanno abbandonato l'aereo dalle uscite di emergenza (scivoli di evacuazione) senza riportare gravi conseguenze. 27 aprile 2015
EASA e FAA sono in prima linea per fronteggiare una emergenza operativa! I media europei nel contesto dell'informativa susseguente allo schianto dell'Airbus 320 Germanwings sulle Alpi francesi avevano riportato, anche con enfasi, la cancellazione di almeno 30 voli: i piloti, gli equipaggi rifiutavano di volare? Per quale ragione si è manifestato un simile quanto inspiegabile iniziativa personale e/o di un ristretto gruppo di naviganti.
Quale erano le preoccupazioni che assillavano gli equipaggi GermanWings? Volevano, auspicavano informative chiare e trasparenti sulle cause dell'incidente? Quale scenario, quale dinamica incidentale possibile avevano in mente i naviganti Germanwings?
E' forse possibile inquadrare il contesto post-incidente e lo scenario di una ipotetica causa del disastro?
Prima che il procuratore francese illustrasse nella, "storica" quanto irrituale, conferenza stampa di un non tecnico, senza un supporto di un qualche investigatore, che dopo l'illustrazione di una parte delle trascrizioni del Cockpit Voice Recorder (CVR) attribuiva la responsabilità diretta del copilota, il quadro degli eventi era alquanto confuso e si prestava a "interpretazioni" tecniche?
Per comprendere meglio la realtà vissuta dai piloti e dagli assistenti di volo Germanwings occorre riferirsi alla consistenza della flotta Germanwings è costituita da 43 Airbus 319 e 18 Airbus 320 e 21 Bombardier CRJ 900 ed è una compagnia aerea tedesca a basso costo nata nel 1997 come consociata di Eurowings da cui poi si è separata divenendo indipendente dal 1999 ed è controllata al 100% dalla Lufthansa.
Opera quindi in prevalenza con Airbus 320 family ovvero con 61 esemplari Airbus destinatari di una Emergency Airworthiness emanata da EASA (European Aviation Safety Agency) in data 9 dicembre 2014 avente come oggetto "Airplane Flight Manual – Undue Activation of Alpha Protection – Emergency Procedure".
Il giorno seguente 10 dicembre la FAA (Federal Aviation Adminstration) USA ha riproposto la stessa Emergency Airworthiness Directive (AD) 2014-25-51agli operatori statunitensi di Airbus Model A318, A319, A320, and A321 series airplanes.
La direttiva emergenziale EASA-FAA era susseguente all'incidente occorso all'Airbus 320 Lufthansa di novembre 2014 - volo da Bilbao a Monaco di Baviera - che ha reso, impellente, urgente la presentazione dell'ultima Emergency Airworthiness.
E' possibile che alcuni piloti e alcuni assistenti di volo Germanwings possano - prima della conferenza stampa del procuratore francese - aver equivocato la dinamica dell'incidente e/o supposto una qualche causa e/o concausa tecnica associata alle problematiche "Airplane Flight Manual – Undue Activation of Alpha Protection – Emergency Procedure"?
Al momento non ci sono risposte. Il personale di volo della Germanwings non ha rilasciato alcuna dichiarazione in proposito. Probabilmente le risposte in tal senso potranno trovare una soluzione solo dopo il recupero della seconda scatola nera. Del Flight Data Recorder (FDR) e della sua integrazione con il Voice Data Recorder. 31 marzo 2015
Si arresta a 300 metri, lateralmente: cosa sarebbe accaduto in alcuni scali del Belpaese? Nessuna vittima nello scenografico atterrraggio in notturna e sotto la neve occorso ad un Airbus 320-200, immatricolato C-FTJP dell'Air Canada, volo AC624 da Toronto Pearson International con destinazione Halifax Stanfield International nella Nuova Scozia. L'aeromobile che aveva fatto il primo volo nel 1991 ha riportato danni sostanziali ad una ala, alla fusoliera, i carrelli e un propulsore si sono staccati registrando, pur tra i 133 passeggeri e cinque membri d'equipaggio evacuati, 23 feriti. L'incidente è avvenuto nella tarda serata del 28 marzo mentre l'aeromobile era in atterraggio sulla pista 05 lunga circa 3300 metri. Nella fase finale, prima di entrare in pista, il velivolo avrebbe impattato una linea elettrica probabilmente nel Calvert luminoso, circa 250 metri prima dell'inizio della stessa pista. L'aeromobile conseguentemente ha sbandato con un'ala toccando il suolo ed arrestando (circa 300 metri) in prossimità dell'adiacente percorso parallelo di rullaggio. L'incidente ha anche provocato, nel percorso dell'aeromobile al suolo, l'interruzione dell'alta tensione e il black-out nell'aeroporto. Era in corso una intensa severa nevicata. 30 marzo 2015
Una Direttiva di emergenza EASA e FAA evidenzia le "problematicità" della flotta 320! A poche ore dall'incidente e dopo aver decrittato le trascrizioni del Cockpit Voice Recorder (CVR) la Procura francese e i responsabili di Germanwings e Lufthansa avrebbero già risolto il caso: nelle rispettive conferenze stampa, dopo aver ricostruito gli ultimi dieci minuti del volo, hanno attribuito ogni responsabilità dell'impatto sulle montagne alpine francesi al copilota del volo.
Nella tarda serata precedente le rivelazioni del New York Times aveva anticipato come il solo copilota rimasto nel cockpit non aveva aperto l'ingresso al comandante che si era momentaneamente assentato dalla cabina di pilotaggio. Il copilota - secondo la ricostruzione - avrebbe deliberatamente volato a picchiare l'Airbus fino allo schianto sulle montagne. Tutto risolto quindi? La follia di un pilota potrebbe aver risolto una dinamica incidentale misteriosa? Perché invece non aspettare le trascrizioni delle performance dell'aeromobile? Non potrebbero, forse, smentire l'assunto iniziale? E se il copilota avesse dovuto fronteggiare "ingovernabilità" dell'autopilota?
Aerohabitat, tuttavia, nel comunicato del 25 marzo aveva comunque segnalato come le cause avrebbero dovuto essere ricercate/individuate tra "inconvenienti e guai tecnici e/o relativi a human factor" e la realtà sembrerebbe confermata nel caso che le investigazioni avvalorassero la determinazione del copilota a una manovra suicida, ma al momento è, invece, indispensabile sottolineare le "problematicità" tecniche dell'Airbus 320 del volo 4U-9525 della Germanwings.
Aerohabitat aveva scritto " La flotta mondiale degli Airbus family che raggruppa esemplari A 318, A 319, A 320, A 321 operativa a livello mondiale è di quasi 6200 velivoli. In associazione a questo incidente, alcuni investigatori aeronautici hanno riaperto l'analisi dell'inconveniente occorso all'Airbus A321-200 Lufthansa, immatricolato D-AIDP: il 5 novembre 2014 il volo LH-1829 da Bilbao, (Paesi Baschi) verso Munich (Germania) con 109 passeggeri. Durante la salita a FL 310 dopo circa 15 minuti dal decollo l'autopilota ha repentinamente comandato in discesa con un rateo di 4000 piedi/minuto. L'equipaggio era riuscito a bloccare la perdita di quota incontrollata a FL 270. Ripreso il volo era atterrato regolarmente all'aeroporto di destinazione.
Ebbene Aerohabitat aveva indicato un elenco di Airworthiness Directive dell'EASA riguardanti l'Airbus family tra le quali: "Airplane Flight Manual – Undue Activation of Alpha Protection – Emergency Procedure", una direttiva di emergenza successiva all'incidente.
Una direttiva d'urgenza europea ripresa anche dalla FAA USA e le alleghiamo a questo testo.
Per inquadrare meglio la portata della "problematica" tecnica che interessa la flotta di 6200 velivoli Airbus 320 family è utile leggere l'informativa che lo stesso 25 marzo è apparsa sul sito Khiber Pass di Gianfranco Bangone, a cui rimandiamo e che ringraziamo per la disponibilità a rilanciare il documento.
"L’incidente del 320 in Francia ha dei precedenti
Un airbus 320 della Germanwing (D-AIXP), la compagnia low cost della Lufthansa, che operava sulla tratta Barcellona-Dusseldorf si è schiantato ieri sulle Alpi francesi nei pressi di Barcelonnette. Il bilancio delle vittime è di 144 passeggeri e 6 membri di equipaggio. Sull’incidente si è scatenata una ridda di ipotesi e all’inizio l’avaria più citata in alcuni forum professionali era un guasto all’impianto di pressurizzazione, ma nel giro di poche ore ci si è resi conto che c’era ben altro. L’Airbus era entrato in servizio nel 1991, ma aveva subìto l’ultima ispezione il 23 marzo di quest’anno, mentre una revisione più profonda del velivolo era stata effettuata nell’estate del 2013. Il dato su cui concentrarsi per fare un’ipotesi sulla dinamica dell’incidente riguarda gli ultimi 8 minuti di volo (vedi grafico sotto): l’Airbus dopo il decollo ha raggiunto rapidamente la quota di crociera ma poi inizia una rapida discesa sino a scomparire dagli schermi radar. L’ultimo segnale ricevuto è quello delle 09:41 quando il 320 è sceso alla quota di circa 1.800 metri. Il controllo del traffico aereo ovviamente dirama un allarme, ma al momento non abbiamo dati certi sul fatto che l’equipaggio abbia lanciato un «mayday», ormai è a una quota talmente bassa sui rilievi della Provenza che poco dopo impatta fatalmente sul costone di una montagna.
Oggi l’ente francese per la sicurezza aerea (BEA) ha tenuto una conferenza stampa a metà pomeriggio in cui ha annunciato che la distribuzione dei resti dell’aereo e la loro dimensione portano ad escludere che ci sia stata un’esplosione a bordo. I tecnici del BEA hanno avuto modo di ascoltare il registratore dei dialoghi in cabina (il CVR) ma si sono riservati di analizzarli con maggiore calma prima di fare delle ipotesi. Il BEA ha comunque confermato che l’Airbus della Germanwing era alla quota assegnata di crociera, quando alle 9:31 inizia a scendere perdendo più di 1.000 metri al minuto. In otto minuti ha perso più di 9.000 metri di quota in una zona dove le vette superano agevolmente i 2.000 metri. Ha impattato al suolo, ad altissima velocità, approssimativamente qualche secondo dopo delle 9:41:11 quando il controllo del traffico aereo perde il segnale. A cosa si deve questo strano comportamento e come mai non c’è stata comunicazione da parte dell’equipaggio di una grave avaria? A stabilire la dinamica dell’incidente sarà la BEA, che in genere rilascia un preliminary report a un mese dall’accaduto (lo richiede la normativa ICAO), ma nel frattempo si può fare qualche illazione perché il disastro dell’Airbus della Germanwing sembra la ripetizione esatta di una grave avaria capitata a un altro 320, stavolta operato dalla casa madre, la Lufthansa,il 5 novembre del 2014 sulla tratta Bilbao-Dusseldorf. In quel caso il volo LH1829 decolla alle 7:48 locali con 109 passeggeri a bordo. E’ ai comandi il primo ufficiale, ma circa otto minuti dopo un sensore dell’angolo di attacco dell’aereo si blocca indicando 4.2 gradi a salire. Un minuto dopo il secondo sensore si blocca a 4.6 gradi. Evidentemente l’aereo ha accumulato ghiaccio che ha bloccato i due sensori. A bordo ci si rende conto che qualcosa non funziona: i sensori dell’angolo di attacco trasmettono ai computer che governano il volo un assetto a cabrare che il sistema corregge in automatico facendo inclinare la prua dell’aereo. La velocità tende a restare costante, perché governata dall’automanetta, ma pilota e comandante tirano verso di sé il joystick – il 320 non ha una cloche tradizionale – nel tentativo di livellare l’aereo e di non perdere altra quota. Ma l’aereo, o per meglio dire il sistema computerizzato per la gestione del volo, non consente questa manovra. L’Airbus in questa fase perde circa 1.200 piedi al minuto di quota anche se i due piloti tirano verso di sé i joystick per correggere l’assetto. Alle 8:11 la situazione viene considerata pericolosa per cui il comandante chiama il servizio di manutenzione della compagnia il quale stabilisce che ai computer arrivano dati inaffidabili di assetto (i sensori degli angoli di attacco sono ghiacciati, quindi continuano a segnalare un assetto a cabrare) per cui i tecnici chiedono ai piloti di scollegare uno dei tre ADR (Air Data Reference) ma non si risolve il problema. Alle 8:52 l’Airbus continua a perdere quota e bisogna fare in fretta: i tecnici della compagnia chiedono ai piloti di scollegare i due ADR ancora in funzione e questa manovra porta alla perdita di diversi ausili di navigazione operati dai computer per cui l’aereo viene pilotato a mano, in quella che viene definita «regola alternata».
L’aereo atterra a Monaco di Baviera alle 9:49, ma è abbastanza probabile che se non ci fosse stato il concorso diretto dei tecnici della manutenzione per risolvere il cosidetto troubleshooting le cose potevano andare diversamente. La BEA francese ha considerato l’incidente grave, anche se non ci sono state vittime, per cui ha segnalato la pericolosità di questo tipo di avaria nel suo bollettino tecnico. Ad occuparsi del caso è stata anche l’EASA, l’agenzia europea per la sicurezza aerea, ma anche la Federal Aviation Administration statunitense, aveva già emesso una direttiva per un caso simile occorso sempre a un Airbus. La bizzarria è che anche se un sensore dei tre dell’angolo di attacco funziona correttamente, mentre gli altri due sono in avaria, il sistema computerizzato ritiene di ricevere dal sensore funzionante «unreliable data», per cui considera più affidabili i due dati erronei (e coincidenti) piuttosto che quello ricevuto dal sistema che funziona correttamente. Airbus ha segnalato questa avaria in un suo bollettino e ha diffuso un documento in cui si chiede di aggiornare i manuali di volo.
E’ perlomeno paradossale che il comportamento del 320 di Germanwing sia identico ai casi citati. Ovviamente bisognerà attendere le conclusioni della Commissione di Inchiesta francese, ma c’è il fondato sospetto che anche stavolta siano stati coinvolti i sensori dell’angolo di attacco a cui i piloti tedeschi hanno disperatamente tentato di porre rimedio". 27 marzo 2015
Quali le cause? Inconvenienti e guai tecnici e/o relativi a human factor? Il volo 4U-9525 Germanwings Airbus A320-200 - immatricolato D-AIPX operava sulla tratta Barcellona-Dusseldorf con 144 passeggeri e sei membri di equipaggio al livello di crociera FL380 - era localizzato a circa 30 miglia nautiche a sudest di Marsiglia in Francia quando ha iniziato una discesa rapida. In circa 8 minuti avrebbe perso una quota di circa 31.000 piedi. L'ultimo contatto radar alle ore 10.45 locali avrebbe localizzato il velivolo alla quota di 6800 piedi a circa 12 miglia nautiche a sudest di Barcelonnette, ancora in Francia. Le condizioni meteo della tarda mattinata del 24 marzo erano buone.
Fonti ufficiali hanno riferito come intorno alla stessa ora (circa 10.45 ore locali), 52 minuti dopo il decollo da Barcellona in Catalogna sia stato trasmesso un distress call, una segnalazione di emergenza. Non si sa se da bordo o da altre origini, da automatismi e/o comandi manuali.
I soccorritori hanno potuto individuare i rottami dell'Airbus 320 disintegrato in una zona montuosa alpina ad una altezza di circa 2700 metri (8800 piedi) tra le cittadine di Prads-Haute-Bleone e Barcelonnette nell'Alta Provenza (Francia).
L'esemplare Airbus 320 aveva fatto il primo volo nel 1991. Aveva volato per Lufthansa fino al 2014 e quindi trasferito alla Germanwings aerolinea low cost controllata dallo stesso vettore tedesco.
Il comandante del volo, riportano i media, aveva una esperienza di dieci anni di servizio e 6000 ore di volo.
In quasi 24 anni di operazioni di volo l'Airbus aveva cumulato circa 58300 ore di volo con 46700 cicli/tratte.
La flotta mondiale degli Airbus family che raggruppa esemplari A 318, A 319, A 320, A 321 operativa a livello mondiale è di quasi 6200 velivoli.
In associazione a questo incidente, alcuni investigatori aeronautici hanno riaperto l'analisi dell'inconveniente occorso all'Airbus A321-200 Lufthansa, immatricolato D-AIDP: il 5 novembre 2014 il volo LH-1829 da Bilbao,(Paesi Baschi) verso Munich (Germania) con 109 passeggeri. Durante la salita a FL 310 dopo circa 15 minuti dal decollo l'autopilota ha repentinamente comandato in discesa con un rateo di 4000 piedi/minuto. L'equipaggio era riuscito a bloccare la perdita di quota incontrollata a FL 270. Ripreso il volo era atterrato regolarmente all'aeroporto di destinazione.
Nel recente periodo la EASA - Agenzia di Sicurezza Europea - ha emanato una serie Airworthiness Directive riguardanti l'Airbus family quali:
"Airplane Flight Manual – Undue Activation of Alpha Protection – Emergency Procedure"
"Nacelles / Pylons – Aft Pylon Moveable Fairing Rib 5 – Inspection / Repair"
"Oxygen – Passenger Chemical Oxygen Generators – Replacement"
"Auto Flight / Instruments – Stop Rudder Input Warning – Installation / Activation"
"Power Plant – Fan Cowl Door Hinge Nuts – Inspection / Replacement".
L'Airbus family raggruppa in dettaglio le seguenti versioni:
Airbus A318-111, A318-112, A318-121, A318-122, A319-111, A319-112, A319-113, A319-114, A319-115, A319-131, A319-132, A319-133, A320-211, A320-212, A320-214, A320-215, A320-216, A320-231, A320-232, A320-233, A321-111, A321-112, A321-131, A321-211, A321-212, A321-213, A321-231 and A321-232 aeroplanes, all manufacturer serial numbers. 25 marzo 2015
Lo scenario si ripropone per ogni scalo: è indispensabile individuare le zone del rischio incidenti. E' toccato ad un Beechcraft King Air B-90 in decollo dall'aeroporto Laguna de Sauce, la pista della località turistica Punta del Este in Uruguay. Il responsabile dei soccorsi Leandro Palomeque ha comunicato il recupero di solo sette corpi dello schianto nel quale il turboelica si è incendiato. Il velivolo di nazionalità argentina ha, tuttavia, causato 10 vittime, tra i quali anche i due piloti dell'equipaggio precipitato alle ore 20.37 locali di giovedì 19 marzo. Le restanti tre vittime sono state recuperate solo in seguito, a spegnimento e recupero dei rottami residui. Era un aerotaxi diretto a San Fernando in Argentina. Alcune testimonianze hanno riferito di aver sentito una forte esplosione poco prima dello schianto nella laguna, restando semisommerso in un metro di profondità. Il velivolo avrebbe fatto il primo volo nel 1969 e nel 2013 aveva sopportato un incidente in atterraggio riportando danni al carrello. Solo nel 2010 era stato acquisito ed immatricolato in Argentina. Il modello Beechcraft King Air è stato prodotto - in varie versioni - dal 1964 con oltre 3000 esemplari. 21 marzo 2015
L'incidente durante addestramento in montagna. E' accaduto nel pomeriggio del 17 marzo nella località 'Casera Razzo' in Friuli in una zona montuosa tra Sappada, Sauris e Forni di Sopra. Un elicottero militare AB 205 del Quinto Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito “Rigel” di Casarsa della Delizia era impegnato in una fase "addestrativa" di atterraggio con due piloti e due tecnici a bordo, nessuno dei quali è rimasto ferito.
I media locali sostengono che si sia trattato di un atterraggio pesante e/o di un cedimento del terreno nevoso sul quale si svolgeva l'operazione, causa che avrebbe generato il un impatto violento con probabile ribaltamento del mezzo. Gli occupanti sono stati soccorsi sollecitamente e portati, comunque, all'ospedale per accertamenti. 19 marzo 2015
L'atterraggio è avvenuto, comunque, su una pista di circa 4000 metri. Il bigetto lo scorso 14 marzo operava con la GoJet Airlines per conto della United e proveniva da dall'aeroporto Grand Rapids (MI) con destinazione Chicago O'Hare,IL (USA) e trasportava 37 passeggeri e quattro membri di equipaggio. Un Canadair CRJ-700 immatricolato N157GJ sul volo G7-3645/UA-3645 in atterraggio sulla pista 27L del Chicago O'Hare quando all'estensione del carrello le indicazione del ruotino anteriore non segnalavano verde down e bloccato.
Dopo l'interruzione del primo avvicinamento ed un secondo controllo (con procedura di estensione alternata del carrello e/o ruotino) in holding alla quota di 4000 piedi, dopo circa 15 minuti di attesa è stato autorizzato all'atterraggio sulla pista 28C.
La fase di atterraggio e di arresto del velivolo in pista è avvenuta intorno alle ore tre e trenta circa del pomeriggio ore locale sul carrello principale e ruotino retratto, ovvero con il muso della fusoliera a contatto con l'asfalto. I passeggeri e l'equipaggio hanno potuto abbandonare autonomamente l'aeromobile senza al cuna conseguenza: sostanzialmente indenni nonostante qualche dubbio e iniziale sgomento.
L'emergenza è stata brillantemente gestita dai responsabili dell'aeroporto che, dopo aver autorizzato inizialmente il Canadair CRJ-700 sulla pista 27C di 2400 metri di lunghezza ha consentito l'atterraggio sulla pista 28C di quasi 4000 metri: garantendo maggiori margini operativi per smaltire l'avaria-inconveniente tecnico e quindi di maggior sicurezza. 16 marzo 2015
Un incidente anomalo e spettacolare! Ben dieci vittime, due piloti argentini e otto occupanti francesi, nell'incidente avvenuto nella provincia settentrionale argentina di La Rioja. Alcuni sono atleti di nuoto, un pugile, una velista della nazionale francese. Stavano partecipando al reality "Dropped" del canale francese TF1. Una sorta di spettacolo simile all'italiano "Isola dei famosi".
Nell'impatto sarebbero sopravvissuti almeno due altri concorrenti. Uno degli elicotteri era di proprietà dell'amministrazione locale mentre il secondo operava per conto della casa di produzione del programma televisivo ALP.
L'orario dello scontro in volo, mentre entrambi i mezzi erano in manovra, è avvenuto alle ore 17.00 locali a Quebrada del Yeso, località di Villa Castelli. Le condizioni meteo erano state segnalate buone. Non si hanno altre notizie sulla dinamica dell'incidente: errore umano o un inconveniente tecnico di uno dei due elicotteri? 10 marzo 2015
Le raffiche di vento, probabile concausa dell'incidente. Il contesto operativo: le previsioni e il metar del vento attuale e un bimotore della ICAR Air Let L-410 in servizio per conto della aerolinea cargo-merci DHL, immatricolato E7-WDT, quindi avrebbe incontrato venti forti e a raffica in atterraggio. Peraltro con una direzione del vento quasi in asse pista 04 - il vento era 030° intensità media intorno a 25-27 nodi con raffiche 35/37 - non avrebbe dovuto costituire un impegno improbo.
Il volo cargo RAC 7001 proveniva da Sarajevo (Bosnia and Herzegovina) con 3 membri di equipaggio in atterraggio intorno alle 19.30 locali si è trovato fuoripista con il cedimento del carrello/ruotino anteriore con danni sostanziali anche alla fusoliera. Lo scalo è stato chiuso per circa 3 ore e mezza in attesa della rimozione del velivolo. I membri dell'equipaggio non hanno riportato lesioni e ferite gravi. 7 marzo 2015
L'impatto sul terreno innevato. E' accaduto domenica 1 marzo all'aeromobile Husky A1B, immatricolato G-HUND. Nel primo pomeriggio il monomotore con un solo occupante, il pilota, era in volo sulle vallate trentine quando è precipitato nella zona del Monte Casale, in provincia di Trento.
Era partito dall'aeroporto di Bolzano per un volo sopra il Lago di Garda e le montagne.
Nell'impatto ad una altezza di circa 1600 metri, tra i boschi, il monomotore è andato praticamente distrutto mentre l'occupante è rimasto gravemente ferito.
Sono intervenuti due elicotteri in prossimità del rifugio SAT "Don Zio Pisoni". 3 marzo 2015
Errore umano innanzi tutto e, tanto altro? Anche se, inizialmente, i media avevano descritto come eroico il pilota del volo GE-235 che aveva evitato l'impatto dell'aeromobile sugli edifici dell'intorno aeroportuale, agli esperti in materia lo scenario era apparso del tutto chiaro: l'anomalia avrebbe riguardato esclusivamente l'intervento conseguente all'ipotetica avaria del propulsore di sinistra.
Un primo interrogativo da enfatizzare, infatti, rimandava alla composizione dell'equipaggio. Era di due membri, comandante e pilota oppure di tre? Le informazioni che i media locali diffondevano non hanno, in effetti, ancora chiarito se il terzo membro, qualificato come comandante controllore a bordo, seduto in cockpit tra i due piloti stesse svolgendo un check di controllo sull'equipaggio e fosse, semplicemente, un pilota ospitato a bordo come semplice passeggero.
Qualora fosse a bordo in servizio di controllo periodico ai due piloti operativi non è escluso che avesse, consapevolmente, reso inoperativo il motore di sinistra (arretrando lentamente la manetta/leva di comando del propulsore, portando la potenza dello stesso al minimo e magari chiudendo la fuel shut-off) al fine di verificare la reattività procedurale dell'equipaggio in servizio.
Una procedura che solitamente si esegue al simulatore di volo - in altri contesti nei check periodici di volo - ma che, talvolta, magari per tagliare/ridurre i costi operativi, viene eseguito anche - purtroppo - nei voli di linea con passeggeri a bordo.
Dopo sei giorni dall'incidente, dopo i riscontri delle scatole nere, la realtà appare del tutto - nonostante i dati - controversa.
Possibile che i piloti al comando dell'ATR 72 abbiamo, inconcepibilmente, portato al minimo, se non chiuso anche il comando del propulsore di destra, determinando lo stallo del velivolo?
La responsabilità della tragedia sarebbe quindi imputabile all'errore umano. Eventualità questa confermata dall'Autorità per l'Aviazione civile (CAA) che ritiene "esserci stato qualche errore in quello che l'equipaggio ha fatto". Qualora la responsabilità dell'incidente fosse totalmente riconducibile all'equipaggio del volo non trova del tutto legittima l'iniziativa della compagnia asiatica di cancellare decine di voli e di sottoporre l'intero organico dei piloti ad una verifica della "professionalità e competenza" dei piloti?
Il numero delle vittime dello schianto dell'ATR 72 ha intanto raggiunto il numero di quaranta.
Lo spegnimento o il posizionamento al minimo d volo dell'unico propulsore (quello di destro) funzionante, causando il disastro del volo GE-235, è una operazione, un errore, del tutto ingiustificato. In discussione, a questo punto, è la formazione dei piloti, la professionalità richiesta e quella certificata dai brevetti e dai test periodici da parte della aerolinea e degli enti/agenzie di sorveglianza. 11 febbraio 2015
Piano di Rischio e Rischio terzi sono sempre traguardi da perseguire! per ogni aeroporto e aerobase. Un ATR-72-600 TransAsia Airways, volo GE235, dopo il decollo - intorno alle 10.51 locali del 4 febbraio 2015 - dalla pista di Taipei diretto all’isola di Kinmen, avrebbe colpito una superstrada sopraelevata, quindi un taxi, precipitando nel fiume Keelung adiacente. L'aeromobile aveva solo dieci mesi di servizio e trasportava 58 persone di cui cinque membri di equipaggio. Al momento si contano 23 vittime con almeno 16 superstiti.
La pista 10 dell'aeroporto Sung Shan Airport di Taipei utilizzata per il decollo è circondata da caseggiati e lo schianto nel fiume ha evitato che l'impatto potesse causare vittime tra la popolazione residente nelle immediate vicinanze.
Le cause dell'incidente non sono state ancora identificate. Le uniche notizie riportate dai media locali riportano l'ultima comunicazione dei piloti. Poco dopo il decollo, infatti, alle 10.52 - mentre l'ATR 72 si inclinava quasi a 90° a sinistra l'equipaggio lanciava un "Mayday! Mayday!" con nessuna ulteriore informativa. Il bimotore avrebbe raggiunto una quota di 1050 piedi (QNH), per poi perdere rapidamente quota colpendo il taxi in movimento sulla East Central Avenue Viaduct sul fiume Keelung. 5 febbraio 2015
E' successo a due velivoli di aviazione generale. E' accaduto - nel primo caso - lunedì 26 gennaio al largo delle Hawaii nell'Oceano Pacifico. Cinque persone sono state subito soccorse e se la sono cavata con un gran spavento. In un caso il volo dalla California all'isola
Maui, dopo la segnalazione di emergenza per mancanza di carburante la tempestività dell'intervento ha evitato vittime tra i malaugurati occupanti dell'aereo e, probabilmente, per una qualche imperizia del pilota nella programmazione del volo ed inadeguato imbarco di carburante. Nonostante l'ausilio di un serbatoio addizionale di carburante il velivolo Cirrus SR22 è stato costretto all'ammarraggio a circa 250 miglia dalle Hawaii.
Il pilota aveva prelevato il velivolo a Wichita nel Kansas. Quindi con extra carburante aveva raggiunto Tracy con prua Hawaii e destinazione finale - in qualche dove - l'Australia.
In uno dei due ammaraggi forzati il pilota si è fermato in prossimità di una nave di passaggio assicurandosi un rapido soccorso.
Il secondo caso - sarebbe avvenuto il realtà il giorno prima, il 25 gennaio - ad un monomotore Cessna in volo da Kauai a Oahu con quattro occupanti per mancanza di carburante. Anche in questa circostanza - grazie all'intervento della Coast Guard - non ci sono state vittime. 29 gennaio 2015
Aerobasi, gli incidenti e l'urgenza di un piano di rischio anche entro il sedime. A quale distanza erano parcheggiati i caccia investiti dal F-16 greco schiantatosi al suolo? L'aerobase di Los Llanos ad Albacete in Spagna il 26 gennaio 2015 - intorno alle 15.00 - ha vissuto il maggior incidente aereo militare della storia. Il caccia F-16 greco precipitato in decollo mentre era in corso un'esercitazione NATO ripropone la necessità di predisporre piani di rischio e un adeguato lay out infrastrutturale per prevenire crash con effetto domino come quello accaduto. Uno dei parcheggi dei velivoli impegnati nella esercitazione era, in effetti, a ridosso della pista di decollo. Una circostanza che, purtroppo, accomuna numerosi aerobasi a tanti aeroporti civili-commerciali sparsi in numerosi Paesi. Europei e non.
L'impatto al suolo del F-16 ha innescato l'esplosione dei serbatoi di carburante di altri velivoli al parcheggio e in movimento in rullaggio verso la posizione di attesa per il decollo. Le vittime, al momento sono undici con almeno 18 feriti di numerosi Paesi aderenti alla NATO. Nove militari francesi sono periti nella sciagura, due sono invece e piloti greci del caccia F-16 precipitato. Anche un caccia AMX del 51° Stormo di Istrana dell'Aeronautica Italiana è rimasto coinvolto nel domino susseguente al primo impatto.
Quali possano essere le cause della virata al suolo e perdita di controllo del caccia scontrandosi con esplosioni, fiamme e fumo coinvolgendo almeno cinque Mirage francesi e un AMX italiano?
Possibile che un'avaria in decollo (perdita di potenza del caccia?) o un errore umano possa far scaturire una sorta di concatenazione di esplosioni?
Una mappa del rischio associata a questa tipologia di esercitazioni aeree, in aggiunta a una geometria del rischio incidente aereo correlata alla disposizione della pista, degli hangar, dell'aerostazione, dei parcheggi, della localizzazione dei serbatoi non dovrebbe prevedere adeguate curve di isorischio?
Quante aerobasi del Belpaese hanno intenzione di rendere "sostenibile e safety" le piste dalle quali sono addestrati giovani e meno giovani piloti militari? 28 gennaio 2015
Ancora sulla pista 36 destra del Forlanini! L'incidente si è verificato poco prima di mezzogiorno del 26 gennaio 2015. Un aeromobile monomotore Piper PA-46 proveniente da Stoccarda, immatricolato N369ST, con quattro persone a bordo ha toccato pista senza carrello. Tutti incolumi gli occupanti del volo anche se il velivolo ha bloccato la pista per quasi due ore. Dopo le operazioni di rimozione dell'aeromobile incidentato, un controllo positivo delle condizioni di pista, lo scalo di viale Forlanini ha potuto riprendere l'attività di volo che era stata sospesa.
L’emergenza ha causato il dirottamento di nove su Milano Malpensa e uno sull’aeroporto di Orio al Serio. Sarebbero state, anche, cancellate nove partenze.
L'esemplare PA-46 (probabilmente) Malibu è un aereo executive, monomotore, monoplano ad ala bassa, progettato e prodotto dall'azienda aeronautica statunitense Piper Aircraft.
Trasporta 4/5 passeggeri è lungo quasi 9 metri ed ha una apertura alare di oltre 13 metri.
Al momento non si hanno notizie sulla dinamica del volo in prossimità dell'atterraggio. Non è chiaro se il Piper sia atterrato in emergenza dichiarata in corto finale, dall'inizio discesa o se l'estensione del carrello abbia registrato qualche inconveniente e/o malfunzionamento in fase di toccata con la pista.
Una questione a parte, invece, riguarda l'eventuale autorizzazione e lo smaltimento di un'emergenza al carrello principale - anche se velivolo di aviazione generale e/o executive - su una pista cittadina oltremodo trafficata. 27 gennaio 2015
Il DC9 ATI si era schiantato causando 31 vittime: gli occupanti del volo! Per il TAR sarà l'Alitalia a raccogliere i rottami ancora localizzati nella zona dell'impatto sui monti Sarroch. Era il 14 settembre 1979 sui monti di Sarroch quando il volo MB-PT 012 con 27 passeggeri e 4 membri dell'equipaggio mentre operava sulla tratta Alghero-Fertilia e Cagliari-Elmas - con un DC-9 immatricolato I-ATJC, alle 00:47 locali - si è schiantato sul un costone roccioso a circa 600 m sul livello del mare mentre era impegnato nella fase di avvicinamento alla pista.
I media hanno ripreso la notizia per un semplice motivo: i giudici della prima sezione del Tar hanno dato ragione al Comune di Sarroch e alla Prefettura che avevano emanato l'ordinanza di pulizia dei resti del velivolo il 15 luglio 2013. In tal modo è stato quindi respinto il ricorso della compagnia.
L'Alitalia, società che controllava l'ATI dovrà quindi assumersi il costo della rimozione.
La estenuante vicenda del recupero e della rimozione de rottami ha finalmente fine.
A 35 anni dall'incidente una dettagliata ricostruzione degli eventi è disponibile sul sito dc9.sardiniaimage.it con l'intestazione "DC9 - IL DISASTRO AEREO DI CAPOTERRA".
Presentiamo a riguardo un breve stralcio del testo on line - altra documentazione, con video, immagini ed altro è disponibile.
"Il 14 settembre 1979 un Dc9 partito da Alghero e diretto a Cagliari precipita sui monti tra Capoterra e Sarroch. Nello schianto sulla vetta che domina il Golfo degli Angeli muoiono tutti i 27 passeggeri e i 4 uomini dell'equipaggio. E' la più grave sciagura dell'aria avvenuta in Sardegna.
Sul monte Conca d'Oru, a 600 metri di quota, ai piedi della croce e della lapide che ricordano la sciagura, sono disseminati i resti dell'aereo: ali, motori, carrelli, timone di coda e le fiancate della carlinga sono dispersi tra alberi e nude rocce. Acciaio e alluminio che non presentano segni di ruggine e dove le vernici originarie conservano sigle e colori. Sono un monumento a cielo aperto che è meta ancora oggi di un continuo pellegrinaggio. Il luogo è di una selvaggia bellezza che invita alla serenità e alla riflessione.
Dolore, partecipazione e semplice curiosità spingono centinaia di persone a percorrere l'impervio sentiero che porta alla cima per deporre un fiore o recitare una preghiera sui resti dell'aereo. Non mancano i writer e le scritte con le bombolette spray, ma questo è un segno dei tempi, un esibizionismo infantile che accomuna i rottami del Dc9 a tutti i monumenti del pianeta.
La pietà popolare ben conosce questo cimitero che conserva i segni di una sciagura dove sono morte 31 persone. Sarebbe tempo che anche gli amministratori pubblici prendano coscienza di questa realtà e dedichino questo sacrario a tutte le vittime degli incidenti aerei." 26 gennaio 2015
Frosinone ore 11:52 circa, del 23 gennaio, era un TH-500B del 72esimo Stormo. La ricostruzione dell'incidente non appare facile e semplice. L'elicottero era impegnato in una missione di volo addestrativo dell'Esercito e nel corso del rientro - nella fase del rullaggio - da volo sarebbe verificato l'impatto con il suolo.
Il modello di elicottero è in dotazione allo Stormo dal 1990, un Breda Nardi (Huges) NH-500, meglio conosciuto tra i militari come TH-500B.
I due componenti dell'equipaggio, istruttore e allievo, pur ospedalizzati, sarebbero incolumi. Danni sostanziali, invece, all'elicottero. 24 gennaio 2015
Ancora un incidente in atterraggio! C'era il Piano di Rischio? E Gli standard ICAO? Il Boeing 737-400 cargo della Ethiopian Airlines immatricolato ET-AQV , volo KP-4016 partito da Lome (Togo) con destinazione Accra (Ghana) con tre membri di equipaggio dopo aver atterrato sulla pista 03 è uscito di pista lateralmente.
L'incidente è avvenuto intorno alle 11.00 ora locale del Kotoka Airport di Accra e, dopo una rotazione al suolo di 180°, si è fermato con severi danni alla fusoliera, al carrello principale, al ruotino, al motore destro oltre che all'ala di destra.
I tre piloti sarebbero stati ospedalizzati per ferite minori.
L'ipotetica causa principale del "testa coda" in pista sarebbe dovuto a una gomma sgonfia.
Il Boeing 737-400 aveva fatto il primo volo nel 1996 ed era equipaggiato con due propulsori CFMI CFM56-3C1. 13 gennaio 2015
Il ruolo del segnale ADS-B e quello dei siti web FlightAware, Plane Finder e Flightradar24. Se da un lato l'informativa dell'inabissamento dell'Asia Airbus A320-200, volo QZ-8501 da Surabaya (Indonesia) a Singapore (Singapore) avvenuto nel Mar di Giava a circa 120 miglia nautiche a eastsoutheast dell'isola di Pulau Belitung sono concentrate sul recupero dei rottami, dei corpi delle vittime e delle "due scatole nere" poco o niente si registra dal lato dell'inchiesta e delle possibili cause dell'ennesimo incidente aereo.
A che quota volata l'Airbus 320?
I dati del velivolo impegnato in una virata a sinistra per evitare formazioni meteo "severe" localizzano l'ultima posizione radar alle coordinate Sud 3.37.08 Est 109.69.11.
Il livello di volo percorso dall'Airbus 320 lungo l'aerovia M-635 era di FL 320. Dopo una richiesta di salire a quota FL 380 - nell'ipotetico tentativo di sorvolare le formazioni nuvolose - aveva ottenuto l'autorizzazione a FL 340 per traffico aereo. Secono il Ministro Indonesiano ai Trasporti erano le ore 06.16 locali e l'aeromobile era visibile sul radar ATC. Alle ore 06.17, un minuto dopo, il volo AerAsia era visibile solo come segnale ADS-B. ADS-B è un sistema Automatic Dependent Surveillance Broadcast, una strumentazione di nuova generazione che equipaggia le flotte aeree più moderne e che al 2020 equipaggerà l'intera flotta commerciale mondiale, fornisce ai controllori del traffico aereo un preciso posizionamento del velivolo utilizzando i segnali satellitari GPS, consentendo al velivolo di volare rotte più dirette. E' uno scenario intrecciato con sistemi quali FAA En Route Automation Modernization (ERAM) ed altri e permette l'identificazione - con l'ausilio di transponder Modo S, se collegato ad un dispositivo GPS - di calcolare la propria posizione e di inviarla periodicamente nell'etere.
Gli stessi segnali, tuttavia, trasmessi in chiaro sulla frequenza di 1090 MHz, vengono utilizzati da siti web quali Plane Finder e Flightradar24 per rappresentare in tempo reale il traffico aereo su una mappa. Sono i siti che curiosi e appassionati del volo frequentano per accompagnare il volo di parenti e amici da un aeroporto di partenza a uno di arrivo e, nel contempo, rimandano la posizione di quota e di velocità orizzontale e verticale dell'aereo in questione.
Anche il volo AirAsia A 320 è stato monitorato, minuto dopo minuto, con dati che rimandano al volo QZ 8501, altitudine 32.050, groundspeed 475 nodi e prua 310°. Altri dati circolanti sul web appaiono inverosimili e contradditori. Prima di sparire dall'ADS-B il volo QZ 8501 sarebbe stato identificato in salita a livello 36.300 piedi, in virata e a una velocità groundspeed di 353 nodi. Performance da scenario operativo con posizioni inusuali e procedure da upset recovery.
Una quota, tra l'altro, che, probabilmente, l'Airbus 320-216 non avrebbe potuto raggiungere: particolarmente con l'utilizzo degli impianti antighiacccio motore e ali inserito. 10 gennaio 2015
Quale la causa? Meteo o altro? E' successo il 6 gennaio intorno alle 09.30 del mattino, l'elicottero AS350B3 immatricolato I-LASW era impegnato in un'attività antincendio nella zona di Pertica Bassa in provincia di Brescia.
Nella fase di sgancio dalla zona del bosco in fiamme - sostiene ANSV nel comunicato di apertura di un'inchiesta - il cavo di sospensione della benna avrebbe urtato il rotore di coda o viceversa (sostiene Aerohabitat).
Il pilota - del tutto indenne e incolume - ha eseguito un immediato atterraggio senza altre conseguenze se non quelle di danni alla struttura del mezzo aereo.
Quali le ipotetiche cause? I media locali ricostruiscono lo scenario dello scarico di acqua nella località di Frondine, alle pendici della Corna Blacca, a circa 1500 metri di quota.
Sarebbe stato un colpo di vento a intrecciarsi del cavo della benna sulla parte posteriore dell'elicottero, aggrovigliati nell’albero di trasmissione, determinando difficoltà operative e di controllo del mezzo aereo che ha perso quota.
Alcuni testimoni si sarebbero impressionati dalla discesa dell'elicottero, che, il pilota avrebbe, tuttavia, portato a terra senza ulteriori danni e conseguenze: una riuscita manovra in emergenza.
L'incendio boschivo nella Valle Sabbia era scoppiato ancora la giornata precedente, lunedì 5 gennaio, su un'ampiezza di 300 metri era stato spento. 8 gennaio 2015
Causa probabile: un impatto volatili/bird-strike in corto finale. Un aeromobile Boeing 737-400 con 21anni di attività in volo da Karachi con destinazione Lahore in Pakistan dopo l'atterraggio sulla pista 36 destra è finito, lateralmente, fuoripista arrestandosi con il semicarrello destro nel morbido suolo erboso, causando il cedimento della struttura. L'incidente è occorso al volo NL 148 con 172 passeggeri abordo intorno alle ore 15.22 locali del 30 dicembre.
I passeggeri e l'equipaggio habbo potuto evacurae rapidamente il velivolo con gi scivoli, e,in seguito, con alcune scale esterne dei soccorritori. Non sono stati registrati ferimenti e traumi fisici tra gli occupanti del velivolo. I responsabili della aerolinea pakistana Shaheen Air hanno riportato un impatto con volatili nella fase finale dell'atterraggio. Una sommaria quanto preliminare indagine ha evidenziato un impatto volatili a "upper nose gear strut and damaging a nose wheel steering control cable while the aircraft was descending through about 100 feet AGL". 2 gennaio 2015
Quelle analogie tra l'Airbus A320 AirAsia e l'Airbus A3330 Air France AF 447 del 2009! (FAA operations: 1.2g 33° Bank) (CAA/JAA operations: 1.3g 40° Bank). La sintesi espressa dal comandante Aldo Carlo Pezzopane nella nota presentata da "Airmanshiponline" Estate 1999 - ripresa nella news "Scenari incidentali: assetti inusuali, margini di "buffet onset" e rischi in alta quota" su Aerohabitat del 30 dicembre, rileva:
"Un aeromobile che vola ad altitudini superiori a 30.000 piedi con peso elevato (tale che il margine dal buffet onset corrisponde a 1.3 g) può entrare in stallo se viene inclinato di 30 gradi e contemporaneamente incontra turbolenza light (per definizione fino a +/- 0.5 g). Ma non è necessaria la turbolenza per provocare la perdita di controllo",
e fatalmente richiama e assimila lo scenario incidentale del volo QZ8501 A320 AirAsia all'Airbus A330-203 AF 447 partito Rio de Janeiro verso Parigi nel 2009.
Nei Report della BEA sull'incidente che, dopo una situazione incontrollata dell'aeromobile e successiva posizione inusuale termina nelle profondità dell'Oceano Pacifico, le pagine che trattano le problematiche del volo in altaquota, in contesti di turbolenza, ghiaccio e margini minimali di buffet: tra stallo di bassa e di alta.
Anche nella documentazione BEA riguardante il volo Arbus 330 Air France i richiami allo stallo sono espliciti anche alla flotta Airbus 320:
o A320 type rating: FFS session n°4: “piloting in degraded law (effect of buffeting). Changes in alternate law”
o A320 type rating: FFS session n°7: “Preventive recognition and countermeasures to approach to stall. DEMONSTRATION STALL WARNING”. The STALL procedure in force was that of December 1999.
I piloti dovrebbero aver consapevolezza della vasta documentazioni riguardante il volo e le procedure di Upset Recovery in High Altitude Operations. E' recente l'Advisory Circular dell'Agenzia canadese al volo con " Prevention and Recovery from Aeroplane Stalls (Issuing Office: Standards Document No.: AC 700-031
File Classification No.: Z 5000-34 Issue No.: 01 RDIMS No.: 7835903-V24 Effective Date: 2013-11-08).
Del tutto significativa è la documentazione illustrata ed associata all'iniziativa FAA-NASA "Airplane Upset Recovery High Altitude Operations Airplane Upset Recovery Training Aid Team del novembre 2008.
Analisi e studi che rappresentano urgenze operative scaturite da una consistente database incidentali segnalati dai piloti di linea e/o ricavati dall'analisi costante dei registratori di volo.
Talvolta e/o spesso l'equipaggio di volo non segnala e/o, potrebbe, non rilevare consapevolmente tali situazioni estreme - quanto critiche. Averle operativamente superate e risolte senza una positiva cognizione degli eventi accaduti è un dato qualificante.
Ed infatti ecco uno dei target, un oggetto da perseguire: "National Transportation Safety Board (NTSB) tasking following high altitude loss of control accidents and other incidents: Need to address operational issues - unintentional slowdowns and recoveries in the high altitude environment".
"Training Aid Purpose
Address operational issues, unintentional slowdowns, and recoveries in the high altitude environment
Our goal is to educate pilots so they have the knowledge and skill to adequately operate their airplanes and prevent upsets in a high altitude environment.” - The Airplane Upset Recovery Training Aid Team".
Ecco alcuni stralci delle indicazioni FAA-NASA-NTSB che i manager delle aerolinee (low cost e major), ed i piloti dovrebbero conoscere a fondo:
High Altitude Basics
At altitudes where the operational envelope is reduced:
Be alert!! No time for complacency
Recognize and confirm the situation
Do not over control…Do not use large control movements – use small control pressures
Be smooth with pitch and power to correct speed deviations
High Altitude Aerodynamics – Principles
●High Altitude Operations – Flight Techniques
●High Altitude Operations – Additional Considerations
●High Altitude LOFT Training – Overview
Be aware of outside temperature and thrust available
Most jet transport aircraft are thrust limited, rather than slow speed buffet limited - especially in a turn
Use Flight Management Systems/reduced bank angle Real-time bank angle protection
Routine bank angle limit (10°-15°) for cruise flight
Highest altitude at which an airplane can be operated - Lowest of: Maximum certified altitude (Structural) - Determined during certification and is usually set by the pressurization load limits on the fuselage
Thrust Limited Altitude (Thrust) – Altitude at which sufficient thrust is available to provide a specific minimum rate of climb Note: Depending on the thrust rating of the engines – Thrust Limited altitude may be above or below the maneuver altitude capability
Buffet or Maneuver Limited Altitude (Aerodynamic) – Altitude at which a specific maneuver margin exists prior to buffet onset. 1 gennaio 2015
Ancora un incidente nella zona asiatica dell'inabissamento dell'Airbus 320: maltempo? Lo sbarco dei sei membri di equipaggio e dei 153 passeggeri del volo dell'aeromobile Airbus 320 di un'aerolinea del gruppo AirAsia è avvenuto fuoripista con un'evacuazione attraverso gli scivoli di emergenza. Una procedura, comunque, deliberata e controllata da parte dell'equipaggio con il supporto dell'assistenza di scalo all'aeroporto di Kobali, nelle Filippine.
L'incidente ha coinvolto - il 30 dicembre - l'Airbus 320 immatricolato RP-C8972 (msn 2826), volo Z2 272 è finito prima della pista (qualcuno sostiene che in realtà l'incidente sia un overrun) nell'isola di Panay a Kalibo, proveniente dall'aeroporto internazionale di Manila.
Nessuno degli occupanti del volo ha riportato conseguenze fisiche. Probabilmente tutto si è finito con un grande spavento e, qualche, trauma psicologico che qualcuno, prima o poi, dovrebbe analizzare e verificarne gli effetti collaterali sul medio lungo periodo. Sono eventi che creano sindromi comportamentali irreversibili?
Prima o dopo il fine pista - lunga 2300 metri - il ruotino anteriore del carrello è sprofondato nel terreno limitrofo: arrestandone la corsa.
Le condizione meteo dell'atterraggio sono state ritenute “crazy” dagli esperti, con una coincidenza anomala di piovaschi e venti severi associati al temporale/tempesta tropicale “Jangmi” che ha coinvolto - oltre all'isola dell'atterraggio, una vasta zona delle Filippine. 31 dicembre 2014
Dopo l'incidente all'Airbus 320 AirAsia proponiamo alcune note storiche tratte da "airmanshiponline"! Quale conoscenza e consapevolezza hanno i giovani piloti di linea del XXI secolo, le leve generazionali che acquisiscono le professionalità indispensabili a operare nel trasporto aereo competitivo (flotte low cost e non) di questo periodo. Una fase nella quale le performance aeronautiche degli aeromobili sono avveniristiche ancorché sensibili, la loro efficienza operativa commisurata alle procedure aziendali, alle politiche dei costi, alle pressioni alle quali è sottoposto il personale navigante, alle economie sul costo e sull'imbarco del carburante minimo a bordo, alla puntualità e regolarità dei voli che, talvolta, probabilmente, non impediscono la cancellazione di un volo in condizioni meteo critiche se non severe se non del tutto avverse.
Quale supporto associativo, sindacale, culturale e professionale dispongono le migliaia di piloti che nel mondo operano ogni giorno? Sono, comunque, argomenti utili. Rappresentano, in fondo un'informativa indispensabile all'opinione pubblica, al passeggero, e infine anche all'universo dei giornalisti che, troppo spesso illustrano, trattano e argomentano questioni tecniche senza un adeguato supporto "culturale".
Lo stralcio che presentiamo è uno degli approfondimenti che "airmanshiponline" ha trattato ancora nello scorso secolo. Le flotte aeree coinvolte, in prevalenza ancora Airbus e Boeing sono le stesse che operano in questo periodo e, probabilmente, voleranno ancora a lungo. Le performance in alta quota con le considerazioni di "buffet" critico, di margini di stallo di bassa e di alta, purtroppo sono ancora i medesimi. E talvolta non adeguatamente compresi se non del tutto, ancora, ignorati.
"Airmanshiponline" Estate 1999, di Aldo Carlo Pezzopane
"E' avvenuto in diverse occasioni che un aereo utilizzato in volo di linea, cioè in operazioni di trasporto passeggeri, si è trovato in un assetto inusuale.
Gli assetti inusuali possono essere suddivisi in due categorie.
Una prima categoria comprende gli assetti che rientrano nell'envelope operativo della macchina ma eccedono lo standard di utilizzazione in operazioni di linea.
Per questo nel linguaggio dell'analisi delle registrazioni di volo essi vengono definiti eccedenze operative.
Un esempio è un' inclinazione laterale (roll) superiore a 30 gradi ma inferiore a quella che farebbe superare i fattori di carico nelle stesse condizioni di volo. Un altro esempio è un assetto longitudinale cabrato oltre i normali assetti di decollo ma ancora in grado di consentire una condizione stabilizzata di volo e non una regressione di velocità. Però solo un quadrimotore di lungo raggio scarico (come un B-747 al peso di 200 tonnellate) accelera in salita con assetti superiori a 20-25 gradi.
A volte l'assetto eccessivo in decollo può portare ad arresto o a diminuzione della velocità ma sono episodi confinati a situazioni addestrative o conseguenza di grosse distrazioni o di mancanza di skill e, in ogni caso, non tollerabili a livello di professionisti consolidati.
Una seconda categoria comprende gli assetti (longitudinale e laterale) che non hanno connotati estremi ma che, a causa della condizione di volo (peso dell'aereo e altitudine), possono provocare la perdita di controllo della macchina (in altre parole lo stallo di alta o di bassa velocità).
Un aeromobile che vola ad altitudini superiori a 30.000 piedi con peso elevato (tale che il margine dal buffet onset corrisponde a 1.3 g) può entrare in stallo se viene inclinato di 30 gradi e contemporaneamente incontra turbolenza light (per definizione fino a +/- 0.5 g).
Ma non è necessaria la turbolenza per provocare la perdita di controllo.
Un B-747 in volo da Roma a Rio de Janeiro si trovava in crociera sopra la città di Dakar a 35.000 piedi al limite di 1.3 g quando entrò in buffet di bassa velocità perchè l'automanetta intervenne in ritardo a compensare una diminuzione di velocità in seguito ad una inclinazione laterale di 30 gradi.
Oltre alla successiva perdita di quota i notevoli scuotimenti dello stallo provocarono la rottura di un antenna HF sull'estremità dell'ala destra.
Lo stesso discorso vale per l'assetto longitudinale. Il volo ad alta quota con pesi elevati e con elevate temperature esterne che limitano le prestazioni dei motori è una condizione che ha visto diversi aeromobili di lungo raggio o aeromobili di corto raggio utilizzati su tratte lunghe, entrare in buffet o avvicinarsi allo stallo a causa di assetti longitudinali apparentemente usuali (tra 5 e 10 gradi) ma non appropriati alle condizioni di volo.
Un altro B-747 si trovò a 245 nodi di velocità IAS alla altitudine di 27000 piedi dopo aver decollato a pieno carico da un aeroporto dell'estremo oriente diretto in un aeroporto europeo.
La velocità minima era di 242 nodi ma l'aereo fortunatamente non entrò in buffet perché l'autopilota in funzione pitch hold mantenne 5 gradi di assetto e lasciò che l'aereo iniziasse una leggera discesa con un variometro di circa 500 piedi al minuto.
L'equipaggio non riconobbe questa condizione a causa di lacune nei processi addestrativi e di una documenazione di bordo per certi versi fuorviante e attribuì l'incapacità dell'aereo di salire ad un possibile eccesso di carico.
L'analisi dei dati di volo rivelò successivamente quanto fosse stato ridotto il margine da una condizione disastrosa evitata per caso.
Consideriamo, ovviamente, come perdita di controllo una condizione molto prossima allo stallo o il buffet perchè non rientra nelle normali operazioni di linea, non rientra nelle normali manovre a cui è assuefatto il pilota, non ha caratteristiche di stabilità di comportamento per tutte le macchine.
D'altra parte l'industria ha introdotto sui velivoli dotati di sistemi fly-by-wire delle barriere automatiche che evitano l'avvicinamento a queste condizioni.
Ma siamo ancora ben lontani dalla completa affidabilità di questi automatismi e dalla loro diffusione su tutti gli aeromobili adibiti a trasporto di linea.
Per rispettare questi limiti e non trovarsi in assetti inusuali sono necessarie, quindi, alcune condizioni personali che ritroviamo immancabilmente nell'edificio di una professionalità consolidata all'insegna dell'airmanship.
Disciplina, abilità e preparazione tecnica sono fondamentali.
La preparazione tecnica vuol dire conoscere la macchina nelle sue caratteristiche aerodinamiche in termini di limitazioni e di performance ma è basata sul presupposto di una completa conoscenza di base del volo per assetti e del volo a regime subsonico prossimo a mach critici.
Preparazione tecnica vuol dire anche conoscenza delle tecniche di utilizzazione dell'autopilota per non incorrere in ulteriori problemi indotti da un automatismo che a volte non conosce l'envelope operativo.
Preparazione tecnica vuol dire, infine, conoscenza delle procedure e delle condizioni ambientali associate al problema degli assetti limite o inusuali.
E' comprensibile che situazioni anormali o di emergenza oppure malfunzionamenti della macchina abbiano indotto assetti di volo pericolosi e momentanea perdita di controllo, anche in vicinanza del suolo o dell'acqua, ma non è ammissibile se ciò è avvenuto per distrazione, ignoranza, superficialità o indisciplina.
Nel bagaglio basico di ogni pilota di linea i limiti dell'inviluppo di velocità (IAS e Mach) per vari pesi, alle varie quote e nelle diverse configurazioni devono esistere come una marcatura genetica.
Il controllo della macchina per stare in ogni condizione entro i suoi limiti di volabilità ha la priorità su ogni alto compito dell'equipaggio di condotta.
Questo mental frame che costituisce la situational awareness è tanto più importante in condizioni di emergenza o di elevato carico di lavoro ed anche se alcuni aeromobili di moderna tecnologia possono provvedere a tale salvaguardia su base automatica, è fondamentale che i piloti considerino in modo aggressivo la necessità di essere sempre presenti nel controllo dell'assetto o, come si suol dire, pilot must always be in the loop.
La maggior parte dei piloti oggi in attività ed, ovviamente, tutti quelli che sono definitivamente "a riposo" hanno iniziato a volare su aeromobili di linea che non avevano nemmeno avvisatori di stallo e stick shaker.
Alcuni equipaggi durante i primi voli su jet (DC-8) scoprirono a loro spese che la compressibilità dell'aria faceva coincidere stallo di alta velocità e stallo di bassa velocità a quote che erroneamente erano state pianificate per la traversata dell' Oceano Atlantico al fine di garantire aspetti commerciali del volo.
L'impianto stick shaker è comunque un impianto d'avviso incompleto e soggetto anch'esso alla compressibilità dell'aria.
Infatti esso interviene al superamento di un determinato angolo tra un'aletta che resta sempre parallela al flusso d'aria e la fusoliera, in altre parole interviene ad uno specifico assetto.
A basse quote l'angolo di incidenza di stallo è assimilabile all'angolo di assetto ma a quote elevate diminuisce notevolmente e l'aereo può entrare in buffet senza che sia stato superato l'assetto che fa intervenire lo stick shaker. Alcuni anni or sono un DC10 Aeromexico decollato da Francoforte stava completando la salita e l'autopilota era in funzione pith hold, una situazione analoga a quella del B747 che si avvicinò alla velocità di buffet ricordata poc'anzi, quando entrò in stallo perdendo oltre 15000 piedi prima che i piloti riuscissero a riportarlo in volo stabilizzato.
In seguito a questo incidente venne richiamata l'attenzione degli equipaggi sul fatto che non potevano attendersi l'intervento dello stick shaker al di sopra di certe quote.
Quindi generazioni di piloti di linea si sono formati su macchine che richiedevano una sorveglianza continua e prioritaria dell'entità dei margini dalla condizione di buffet e tranne poche eccezioni tutti possono affermare di non aver mai lasciato andare l'aeromobile in situazioni critiche.
E' come se due indicatori di limite massimo e minimo (che su alcuni aeromobili sono presenti sull'attitude display in corrispondenza dell'indicazione di velocità) facessero parte di un senso supplementare del pilota sviluppato con l'apprendimento e l'esperienza.
La mancanza di questa sensibilità, cioè della percezione dei riferimenti per l'equilibrio dinamico dell'aereo, comporta spesso, per coloro che ne sono affetti, l'incapacità di percepire l'evoluzione del volo in riferimento al suolo.
La presentazione pittorica dell'evoluzione del volo sul navigation display, in particolare nelle discese assistite dal Flight Management System, intorpidisce nel pilota esperto la capacità di determinare la propria posizione in base ai rilevamenti mentre favorisce nel meno esperto una fiducia acritica nella mediazione offerta dai computer per il controllo della posizione.
L'introduzione di sistemi automatici tende ad escludere i piloti dal loop o induce in loro una complacency a delegare certe funzioni basilari agli automatismi. In tal modo certi comportamenti professionalmente naturali divengono regressivi invece di essere aggressivi.
Le prospettive della professione di pilota di linea in questo quadro diventano inquietanti ma è già da tempo che il processo è iniziato. La disponibilità di nuove tecnologie capaci di ridurre i costi addestrativi e di aumentare la competitività commerciale delle grandi compagnie come di quelle più piccole (che la deregulation ha portato alla ribalta) ha fatto presa sugli alti livelli di gestione ed ha coinvolto i responsabili di line, consapevoli dei problemi del fronte operativo. Viene insinuata una subdola trasformazione della funzione del pilota da ultima barriera per la sicurezza del volo a operatore di automatismi o "spingi bottoni". La sicurezza viene ritenuta assicurata da aspetti formali e il ruolo del comandante di linea, in un progressivo predominio degli obiettivi commerciali del volo, potrebbe diventare sempre di più quello di caposcalo volante." 30 dicembre 2014
Le condizioni meteo erano avverse-severe, il velivolo era impegnato in una virata in salita per 38mila piedi. La zona dell'ultima traccia radar del volo QZ8501, partito d a Surabaya con destinazione Singapore è quella soprastante al Mar di Giava tra Kalimantan e le isole di Java. L'aeromobile Airbus 320-216 AirAsia immatricolato PK-AXC, con 162 persone a bordo - che aveva fatto il primo volo nel 2008, aveva 23mila cicli ed era equipaggiato con due propulsori CFMI - CFM56-5B6/3 - è stato dichiarato disperso alle 23.54 GMT: circa 07.55 locale del 28 dicembre. Dei due piloti di equipaggio il comandante aveva totalizzato circa 6100 ore di volo, il primo ufficiale circa 2.275.
La nazionalità tra equipaggio e passeggeri a bordo è risultata di un cittadino di Singapore, uno della Malesia, tre della South Corea, un Francese e ben 156 indonesiani.
Le notizie rilanciate dai media rivelano una cospicua documentazione riguardante le severe/avverse condizioni meteo esistenti, in accordo alla richiesta dell'equipaggio del Airbus 320 di eseguire una virata a sinistra della rotta per evitare il maltempo con un aumento di quota, da livello 320 a livello 380, nella speranza/convinzione di poter volare al disopra delle formazioni nuvole identificate, probabilmente, anche dai radar di bordo, dai due piloti..
Tra le altre notizie a margine dell'incidente è particolarmente significativa, e probabilmente decisiva qualora risultasse confermata dagli investigatori, che un sistema radarscreen disponibili anche su smartphone - oltre che sulla rete internet internazionale, abbia identificato l'ultimo frangente - prima di scomparire dai radar - dell'Airbus 320: era in salita a livello 363, in virata e ad una velocità groundspeed di 353 nodi. 29 dicembre 2014
Il volo era iniziato da un lancio dal vicino monte San Simeone, sopra Bordano (Udine). Uno spettacolare incidente: fortuito e/o, probabilmente, anche senza adeguati palloni di segnalazione dei cavi e dei tralicci dell'alta tensione. Dopo tre ore di un assolato pomeriggio domenicale di fine dicembre il parapendista è stato tratto in salvo e non ha riportato alcun trauma. Salvo un qualche congelamento e, primi attimi, di paura per un parziale atterraggio a soli 15 metri dal suolo. L'accaduto è avvenuto a Venzone, in Friuli, a nord di Udine, in una zona frequentata da volo libero e sportivo. Un "universo" di volteggi per deltaplani, parapendio e alianti e altro, anche se questo fortunoso incidente mette in luce l'adeguatezza delle tutele per il volo libero a bassa quota.
Sono fondamentali per il volo degli elicotteri, degli ultraleggeri e del volo libero delle persone ed anche dei volatili: palloncini colorati, rossi e arancioni servono alla loro identificazione. Sopratutto quando le cartografie specifiche mancano e/o non sono state adeguatamente aggiornate. Servono a indicare che c'è un pericolo, infatti, se un aereo o elicottero volassero a quota troppo bassa, rischierebbero di finire nei cavi della corrente e immagina quale catastrofe potrebbe accadere. Per questo fungono da indicatori e avvertono i piloti della presenza dei cavi elettrici o simili
Sbattere nei fili di alta tensione, in una teleferica o funivia e altro evoca scenari di tragedia e di catastrofe anche se per un parapendio una termica e/o una repentina corrente d'aria ascensionale potrebbero indurre dinamiche pericolose con rischi equivalenti. Dopo un primo tentativo fallito di recupero con un elisoccorso e dopo aver verificato come il cavo dell'impatto non costituiva un immediato rischio per il giovane volante, dopo aver distaccato la corrente, verso le sette del pomeriggio, al buio, l'operazione di salvataggio è stata, infine, felicemente compiuta. 23 dicembre
Erano circa le 11.00 del mattino di lunedì 8 dicembre! E' accaduto nella Contea di Montgomery, nel Maryland, alla periferia di Washington, negli USA. Si sono registrate sei vittime, tre componenti dell'equipaggio e tre residenti delle due/tre case incendiate su cui è precipitato il bimotore. Il velivolo era un Embraer EMB-500 Phenom 100 corporate jet con cinque anni di operatività ed era impegnato - riferiscono i media USA - nella fase dell'avvicinamento alla pista 14 del Montgomery County Airport, quando si è schiantato nelle zona residenziale di Gaitersburg, Maryland, all'altezza del blocco 19700 della Drop Forge Lane. Tra le tre vittime al suolo una donna e due figli mentre il marito e un altro figlio si sono salvati perchè, al momento, si trovavano fuori casa. Le condizioni meteo erano invernali, con bassa nuvolosità, temperature sotto lo zero ed una visibilità superiore a dieci chilometri. L'impatto è avvenuto a circa un chilometro a nord della pista 14. In una posizione diversa da quella che avrebbe dovuto avere nella fase di avvicinamento e/o atterraggio: era forse in riattaccata? 9 dicembre 2014
L'equazione tra radiazione e/o voli a rischio deve essere risolta! Non era sicuramente il primo incidente quello del 1 ottobre - forse sarà l'ultimo - e che ha coinvolto un elicottero Cheetah dell'aviazione militare indiana. E' avvenuto subito dopo il decollo nel distretto di Bareilly nell'Uttar Pradesh ed ha causato la morte dei tre membri dell'equipaggio. A seguito di questo ed altri incidenti occorsi nel recente periodo agli esemplari elicotteri Chetak e Cheetah - velivoli progettati negli anni '60 e a tutt'oggi operativi - le autorità militari dell'India hanno proposto la loro messa a terra. Secondo i media negli ultimi 20anni ci sarebbero stati ben 191 incidenti con quasi 300 vittime.
Questi due tipi/esemplari - Cheetah e Chetak - sono stati fabbricati dalla Hindustan Aeronautics Limited su licenza francese. Una sorta di varianti degli esemplari SA 315B Lama ed SA 316 Alouette della Sud Aviation - Aérospatiale ed hanno innescato un caso nazionale.
Sulla questione ecco uno stralcio stampa indiana:
"The Army has for long been pressing for the need to replace these ‘60s helicopters. In fact, in 2007, the then defence minister A K Antony had said in the Rajya Sabha that the “government proposes to withdraw Chetak and Cheetah helicopters from the Army, because the existing fleet of helicopters is of 1960s and 1970s vintage and hence, inadequate for the present operational requirement of the Indian Army”. Notable accidents involving Cheetah- January 2003- an Army Aviation Cheetah crashed in Baroda. An inquiry established technical defect as the cause A Cheetah helicopter of the Indian Air Force (IAF) crashed on April 22, 2004 near LoC in Jammu and Kashmir. The cause of the crash was Human Error."
La pericolosità dei voli delle flotte dei Cheetah e Chetak, almeno 120 sarebbero ancora operativi presso le forze armate indiane, è in primo piano ed ha creato polemiche e contrapposizioni.
La novità di questi giorni è l'iniziativa delle mogli dei piloti di elicotteri nell'occhio del ciclone. L’ “Indian Army Wives Agitation Group”. Le mogli dei piloti hanno, infatti, sottoposto al premier Narendra Modi e al ministro della difesa Manohar Parrikar la radiazione di questi esemplari.
E' un caso isolato?
In altri paesi sono mai stati messi a terra, radiati aerei e/o velivoli e/o elicotteri perché ritenuti obsoleti e/o insicuri?
Nel settembre 2014 in Germania dopo alcuni incidenti e una ritenuta inadeguatezza nella manutenzione 22 elicotteri del tipo Sea Lynx Mk88A della Marina tedesca - in servizio dal 1981 - sarebbero stati messi a terra. 28 novembre 2014
Ancora incertezze sulle cause e sui responsabili del lancio del missile: da terra o aria aria? Da una parte lo scorso 9 settembre le investigazioni dell'agenzia olandese Dutch Onderzoeksraad (DSB) con la divulgazione del "preliminary report" a sostenere come il Boeing 777 delle Malaysia Airlines in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur sia schiantato al suolo il 17 luglio 2014 nel settore ucraina controllata da Donetsk posto perciò in una aerea controllato dei separatisti, perciò con responsabilità dirette da parte di questi ultimi.
La stessa Agenzia il 23 novembre ha comunicato di aver completato il recupero - dopo una lunga operazione - dei rottami del crash Malaysia Airlines flight MH17. Un treno cargo ha trasportato i residui del Boeing 777 nella città di Kharkov. In seguito saranno trasportati in Olanda per una accurata ricostruzione e consentire agli investigatori l'analisi delle cause dell'abbattimento.
"A few parts of wreckage were too big for transport by train and arrived in Kharkov by truck yesterday."
Il crash, almeno per i responsabili olandesi sarebbe, comunque, direttamente riconducibile ad un "surface-to-air missile" missile terra aria.
Del tutto contrapposta, invece, anche dopo mesi di controaccuse nei riguardi dei militari ucraini di Kiev - pur senza adeguate note tecniche e prove - gli investigatori filo russi e russi, attraverso il Canale Uno della televisione russa - hanno ora diffuso una informativa che sembrerebbe smentire le cause "ufficiali-olandesi" dell'abbattimento del velivolo malese con lo schianto nel quale sono state registrate ben 298 vittime: tutti gli occupanti del volo.
Nel corso della trasmissione televisiva è stata, infatti, presentata una foto satellitare rappresentante l'attacco di un caccia al Boeing 777 in volo. Una prova che smentirebbe completamente la causa sostenuta dall'Agenzia investigativa olandese: "surface-to-air missile" missile terra aria".
L'immagine sarebbe stata ritenuta autorevole e fornita dall’Associazione russa degli ingegneri. L'avrebbe ricevuta direttamente da un esperto del MIT di Chicago: un fotogramma originale di un satellite USA.
Il confronto sulle cause dell'abbattimento del Boeing 777 si realizza sulla credibilità e sulle prove dirette sulla tipologia del missile lanciato: da terra e/o da un caccia in volo? La prossima puntata del contraddittorio di indizi, dati, riscontri, probabilmente, potrà avvicinarsi alla verità. 24 novembre 2014
Ancora uno schianto sui caseggiati, in una zona a circa 10 km dall'aeroporto! Era un bimotore cargo, un Aero Commander 520, e si è schiantato intorno alle 02.40 del mattino su una palazzina di due piani al numero 6500 di South Knox Avenue nella zona a sud ovest di Chicago.
Il relitto si è fermato a pochi metri di una coppia di anziani che dormivano in casa. L'unica vittima è il pilota 55enne a bordo del velivolo in attività di trasporto cargo.
La flotta della famiglia Aero Commander 500 è un turboprop progettato negli anni '40 dello scorso secolo e costruito dalla Aero Design and Engineering Company, in seguito rinominata Aero Commander dal 1950 e nota come Rockwell International dal 1965.
L'esemplare in questione sarebbe stato fabbricato nel 1964 ed era decollato dall'aeroporto Midway di Chicago con destinazione lo scalo Ohio State University in Columbus (Ohio).
Un qualche malfunzionamento ad uno dei due motori avrebbe costretto il pilota - unico occupante del velivolo - a tentare il rientro sullo scalo di partenza. L'impatto al suolo si è arrestato su una delle case in linea ed accostate sulla South Knox Avenue. Una parte della fusoliera sarebbe entrata nell'abitazione attraverso il soggiorno svegliando bruscamente i due occupanti rimasti incolumi. L'impatto sarebbe avvenuto a circa 13 km dalla pista del decollo. 19 novembre 2014
Un progetto avveniristico e ancora sperimentale! L'incidente occorso alla navetta del progetto Virgin Galactic è avvenuto venerdì 31 ottobre nel deserto Mojave a circa 95 miglia (150 km) a nord di Los Angeles.
Nello schianto al suolo della navetta sperimentale SpaceShip Two si registra una vittima (il pilota titolare) mentre il secondo, paracadutatosi, è gravemente ferito. Responsabili del progetto hanno comunicato che la perdita di controllo del velivolo, sarebbe avvenuto per una qualche anomalia durante nel test in volo, ad uno dei propulsori. Qualche attimo dopo il distacco dal Galactic - avvenuta a circa 50mila piedi e dopo 45 minuti dal decollo - la mancanza di potenza al motore avrebbe innescato una esplosione in volo.
Le prove in volo della Navetta Virgin Galactic erano riprese dopo oltre 9 mesi nella convinzione - secondo il magnate Richard Branson finanziatore dell'impresa - i primi voli turistici del Spaceship Two sopra l'atmosfera terrestre - ad una altezza di circa cento chilometri - avrebbero potuto partire entro il 2014. Almeno 700 persone sarebbero in attesa di salire sulla navetta pagando un biglietto di circa 250.000 dollari a persona.
Notizie stampa hanno rivelato che la causa dell'anomalia al propulsore sia stato causato dall'utilizzo di carburante sperimentale: una miscela avanzata in grado di assicurare una potenza addizionale al razzo. Le prove a terra del miscela di carburante sarebbero state positive e il test in volo avrebbe dovuto confermare tali riscontri. L'esplosione ha frantumato in pezzi in volo che sono precipitati nel deserrto: e su questi che indagano FAA e NTSB.
George Whitesides, chief executive della Virgin Galactic, ha tra l'altro affermato:
"Space is hard, and today was a tough day. We are going to be supporting the investigation as we figure out what happened today, and we’re going to get through it,"
"We believe we owe it to the folks who were flying these vehicles as well as the folks who have been working so hard on them, to understand this and to move forward, which is what we’ll do."
"We will work closely with relevant authorities to determine the cause of this accident and provide updates ASAP."
Il primo segnale di malfunzionamento del propulsore sarebbe stato registrato dai 90 secondi a due minuti dopo il distacco della navetta dal vettore madre, alle 10.10 ore locale di Los Angeles.
Il lancio era il primo di una serie di test. La Virgin aveva recentemente pianificato di costruire ulteriori quattro veicoli suborbitali nella sua flotta. 3 novembre 2014
E la serie continua e sembra senza fine! Un ultraleggero, stavolta un autogiro non ad ala fissa, comunque una sorta di "elicottero minore" si è schiantato al suolo - in una risaia - intorno alle 15.00 della scorsa domenica 28 nella Bassa Novarese. Il pilota, il solo occupante dell'ultraleggero è rimasto vittima dello schianto e conseguente incendio.
La vittima è rimasta bloccata sul seggiolino mentre sarebbe stato in volo nei pressi dell'aviosuperfice di Casaleggio. Dopo l'ennesimo decollo - dopo circa 30 minuti di evoluzioni - in una fase di virata - segnalano testimoni - il propulsore con n forte boato si sarebbe arrestato e l'autogiro caduto in verticale.
Chi aveva costruito il "velivolo"? Quale motore montava? Le domande da porsi sono tante e, probabilmente, l'inchiesta che la Procura dovrà avviare dovrà fronteggiare problematiche e dati - aeronautici, meteo, di database del VDS e del pilota- che abbisognano di una informativa capillare sull'attività di servizio e storia aeronautica della macchina e del contesto operativo recente e storico.
Le inchieste per incidenti aerei in genere ai compiti, ai ruoli ed alla responsabilità di AeCI, ANSV ed ENAC ed all'operazione di controllo, di vigilanza, di database operativa, manutentiva della flotta VDS con incariche ben definiti per le indagini periodiche ed associate agli inconvenienti ed agli incidenti.
E' una materia spinosa! Che prima o poi qualcuno dovrà fronteggiare e risolvere.
Allo scopo di fornire un quadro nel quale opera la flotta ultraleggeri/VDS del Belpaese proponiamo uno stralcio di alcune normative e note storiche a riguardo:
MINISTERO DEI TRASPORTI DECRETO 19 NOVEMBRE 1991
Modificazione ed integrazione all’allegato annesso alla legge 25 marzo 1985, n.106, sulla disciplina del volo da diporto o sportivo, e concernente le caratteristiche degli apparecchi per il volo da diporto o sportivo.
IL MINISTRO DEI TRASPORTI
VISTO il codice della navigazione approvato con regio decreto 30 marzo 1942, n. 327;
VISTA la legge 30 gennaio 1963, n. 141, concernente l’istituzione dell’Ispettorato generale dell’aviazione civile;
VISTA la legge 31 ottobre 1967, n. 1085 con la quale I’Ispettorato generale dell’aviazione civile ha assunto la denominazione di Direzione generale dell’aviazione civile;
VISTO l’art. 1, terzo comma, della legge 25 marzo 1985. n. 106, concernente la disciplina del volo da diporto o sportivo;
CONSIDERATA la necessità di operare alle normative internazionali anche in considerazione delle proposte attualmente allo studio della Federazione aeronautica internazionale che prevedono un sensibile aumento dei pesi per i velivoli ammessi a gareggiare nella categoria «Ultra leggeri»;
VISTO il decreto ministeriale 27 settembre 1985 relativo alle «Modificazioni dell’allegato alla legge 25 marzo 1985, n. 106, concernente la disciplina del volo da diporto o sportivo».
CONSIDERATA la necessità di modificare ed integrare il citato decreto ministeriale 27 settembre 1985 in considerazione della evoluzione della tecnica e quelle esigenze della sicurezza della navigazione e del volo da diporto o sportivo;
Decreta:
Il testo dell’allegato annesso alla legge 25 marzo 1985, n. 106, quale risulta dal decreto del Ministro dei trasporti 27 settembre 1985 relativo alle «Modificazioni dell’allegato alla legge 25 marzo 1985, n. 106, concernente la disciplina del volo da diporto o sportivo», è sostituito dal seguente:
CARATTERISTICHE DEGLI APPARECCHI PER IL VOLO DA DIPORTO O SPORTIVO
1) Struttura monoposto, priva di motore, di peso proprio non superiore a Kg 80.
2) Struttura biposto, priva di motore, di peso proprio non superiore a Kg 100.
Nei pesi sopra indicati non sono comprese eventuali cinture e bretelle di sicurezza, paracadute, strumentazione di bordo.
3) Struttura monoposto, provvista di motore, avente le seguenti caratteristiche:
a) peso massimo al decollo non superiore a kg 300;
b) massimo al decollo non superiore a Kg 330 per mezzi anfibi ed idrovolanti;
c) velocità di stallo, senza potenza, non superiore a 65 Km/h.
4) Struttura biposto, provvista di motore, avente le seguenti caratteristiche:
a) peso massimo al decollo non superiore a kg 450;
b) peso massimo al decollo non superiore a kg 500 per mezzi anfibi ed idrovolanti;
c) velocità di stallo, senza potenza, non superiore a 65 Km/h.
5) L’attività di volo da diporto o sportivo con apparecchi biposto, non ricompresa nell’attività’ preparatoria, consentita, con solo pilota a bordo, ed eventuale zavorra (se prevista dal manuale di impiego) per coloro che sono in possesso dei requisiti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 5 agosto 1988, n. 404. È altresì consentito l’uso degli apparecchi biposto con passeggero a bordo, qualora il conduttore sia in possesso di uno dei seguenti requisiti:
a) attestato di istruttore di volo da diporto o sportivo;
b) una attività di almeno 30 ore di volo come responsabile ai comandi, da comprovare con dichiarazione autenticata nelle forme di legge, ed il superamento di un apposito esame, consistente in una prova di volo, con un istruttore esaminatore qualificato dell’Areo club d’Italia;
c) brevetto o licenza, in corso di validità, di pilota di aeromobile, aliante o elicottero».
Era il 19 novembre 1991 ed il Ministro Bernini aggiornava la legge che aveva istituito l'attività VDS del 1985.
In seguito con alla Circolare n.120 bis/95 del 29 Aprile 1996 Prot. n. TO/RF/rf/9394 si promulga una:
Integrazione della procedura per l'identificazione degli apparecchi per il volo da diporto o sportivo (V.D.S.) delibera del Consiglio Federale n. 214 del 22 luglio 1995
Seguito: a) Circolare Ae.C.I. n. 30/94 protocollo n. 8413 del 10.05.1994 b) Circolare Ae.C.I. n. 120/95 protocollo n. 11188 del 17.05.1995
1. PREMESSA
a. Con la circolare cui si fa seguito in a), lo scrivente Aero Club d'Italia, nell'intento di garantire un alto livello di sicurezza del volo, ha richiesto, nella identificazione degli apparecchi muniti di motore, la presentazione del "manuale di impiego", di cui al n. 5 dell'allegato alla legge 25.03.1985, n. 106, come risulta modificata dal D.M. 19.11.1991 (Gazzetta Ufficiale del 30.12.1991, n. 304).
b. A seguito di un ulteriore, recente ed approfondito esame dei problemi connessi con l'identificazione degli apparecchi per il V D S , l'AeCI , per facilitare le procedure di identificazione e Io sviluppo della specialità, ha inteso, con la redazione della presente circolare, perfezionare ulteriormente quanto già previsto dalle procedure vigenti, con il sostanziale apporto dei costruttori, cui compete la redazione deI manuale di impiego che verrà redatto secondo Io schema riportato in allegato Mod. AeCI.\TO\012.
Con il termine "costruttori" si intende indicare i costruttori industriali di apparecchi V.D.S. muniti di motore, nonchè gli assemblatori industriali di kit di montaggio, i rappresentanti e gli importatori della produzione estera dei suddetti tipi di apparecchi, nonchè i "costruttori in proprio" (autocostruttori) degli stessi.
c. Rientrano nella normativa i seguenti tipi di apparecchi VDS.:
di produzione industriale;
apparecchi a motore dotati di comandi aerodinamici su tre assi, detti "tre assi";
elicotteri V D S.;
giroplani;
alianti V D S;
apparecchi a motore costruiti interamente in proprio, detti anche autocostruiti", limitatamente all'obbligo di redigere il manuale d'impiego di cui al Mod Ae C I \TO\012 e del deposito dello stesso presso la sede Ae C I
d. sono esclusi dalla presente normativa i seguenti tipi di apparecchi VDS:
apparecchi privi di motore (deltaplani e parapendio);
parapendio a motore (detti paramotor);
deltaplani a motore (detti anche "pendolari");
kit di montaggio, assemblati direttamente dall'utente, per i quali e prevista una procedura identificativa differenziata, descritta al successivo paragrafo 3.b.(3).
Più in generale, l'interpretazione della normativa è stata prevista per quei casi in cui il carico utile massimo previsto, per un dato tipo di apparecchio, possa far eccedere il peso massimo al decollo consentito dalla normativa vigente.
2. NORME DI RIFERIMENTO
L'integrazione della procedura di identificazione, qui di seguito delineata, trova fondamento nelle norme che di seguito si indicano:
a. il pilota, quale unico responsabile della condotta dei voli (art I del D P R 5 agosto 1988, n 404), deve accertarsi che l'apparecchio non superi mai le limitazioni fissate dal costruttore, e comunque, per quelli provvisti di motore, il peso massimo al decollo indicato dal D M 19.11.1991;
b. l'AeCI ha facoltà di accertare, in qualsiasi momento, la veridicità della dichiarazione deI proprietario dell'apparecchio (art 2, punto 2 deI D PR 28 aprile 1993, n 207);
c. il peso a vuoto, il peso massimo aI decollo e la velocità di stallo saranno determinati con criteri analoghi a quelli prescritti dalla normativa FAR 23 (Federal Aviation Regulations), JAR-VLA (Joint Aviation Requirements - Very Light Aircraft) e JAR OPS1 (JAR - OPERATIONS), recepita daI RAI (Registro Aeronautico Italiano);
d. il D M 19 novembre 1991 consente l'attività di volo con solo pilota a bordo (equivalente al concetto di equipaggio minimo delle FAR 23), anche con apparecchi biposto muniti di motore; il medesimo D M, tuttavia, prevede anche le caratteristiche degli apparecchi monoposto;
e. ai fini del V D S, l'Ae C I considererà quale peso standard del pilota, bagaglio escluso, il valore di 75 Kg;
f. con entrambi i seggiolini occupati, un apparecchio biposto dovrà poter disporre, senza eccedere il peso massimo al decollo, di una quantità di carburante sufficiente almeno per un'ora di volo, alla potenza di crociera (75% della potenza massima sviluppata dal motore);
g. l'AeCI non procederà all'identificazione, qualora il tipo di apparecchio, di cui si chiede l'identificazione, sia ancora presente nel Registro Aeromobili del RAI. 1 ottobre 2014
E la serie continua e sembra senza fine! Il nuovo incidente aereo è avvenuto sabato mattina 27 settembre a Salgareda, nelle vicinanze dell'aviosuperfice di Carrer negli spazi della società agricola Borga.
Il solo occupante del velivolo è precipitato e nell'incendio sviluppatosi sarebbe rimasto carbonizzato. Il rapido interventi dei mezzi di soccorso ed antincendio sono stati del tutto inutili. Come prassi è stata aperta l'inchiesta della Procura e, come sempre, si dovranno attendere gli esiti degli accertamenti per capire la causa. Al solito la ricerca andrà a verificare l'eventuale errore umano, il malfunzionamento/guasto tecnico e l'eventuale contributo dei fenomeni meteo.
Nelle vicinanze di Borso del Grappa nel pomeriggio della stessa giornata è precipitato un parapendio senza alcuna conseguenza per il "pilota".
In entrambe le circostanze, incidente aereo e inconveniente lieve/grave, molto probabilmente, sarà alquanto difficile - almeno per Aerohabitat - acquisire elementi preliminari quanto fondamentali e decisivi per inquadrare l'evento incidentale e la sua dinamica.
Alcuni di questi sono i seguenti:
- quale era l'ultraleggero schiantatosi al suolo, quale tipologia
- di quale propulsore era equipaggiato
- quando era stato fabbricato e quante ore di volo (cicli) avevano propulsore e cellula
- aveva mai riportato incidenti, danni all'elica, al propulsore e struttura
- quale officina eseguiva la manutenzione/revisione e quale è risultato l'ultima
- quante ore di volo aveva il possessore dell'"attestato al volo", quante negli ultimi 30-60 giorni
- quale destinazione aveva il volo
- quanto carburante era stato imbarcato. 30 settembre 2014
E la serie continua e sembra senza fine! E' successo solo sette giorni dopo l'altro crash di Venezia Lido, ancora un aereo acrobatico biplano impegnato in evoluzioni mentre a terra era in corso una cerimonia per ricordare il pilota Francesco Fornabaio, scomparso. Come da prassi l'ANSV ha aperto l'ennesima "inchiesta di sicurezza ...sull’incidente occorso oggi 28 settembre all’aeromobile Pitts Model 12 marche I-WILL, durante delle manovre acrobatiche, presso l’avio superficie di Mensanello, Colle di Val d'Elsa, in provincia di Siena. Deceduti i due occupanti."
Le testimonianze riportate dai media locali segnalato come l'aeromobile - intorno alle 12.00 del mattino - abbia perso verticalmente quota schiantandosi al suolo. Sarebbe precipitato in vite e, riferiscono alcuni osservatori anche se tali affermazioni dovranno essere vagliate, si sarebbe incendiato prima di toccare terra.
L'evento era stato programmato per commemorare Francesco Fornabaio il campione di volo acrobatico che era stato a lungo ospite dell'aviosuperficie di Mensanello.
Nell'ennesima tragedia aerea avvenuta in provincia di Siena le due persone a bordo, l'esperto pilota ed una turista sono morte carbonizzate nell'incendio.
Il biplano era da poco decollato ed alla manifestazione assistevano una trentina di persone. 29 settembre 2014
Una serie di incidenti che preoccupa! Stavolta è toccato un Diamond DA20 Katana, immatricolato OE-ADH, un velivolo di Aviazione Generale dell'aeroclub Roma Urbe che era impegnato in un decollo di rientro sullo scalo di partenza dalla Capitale.
Le testimonianze riportano l'aereo nella fase di involo dalla pista di Marina di Campo , intorno alle 17.20 del pomeriggio, con a bordo un allievo ed un pilota istruttore, e difficoltà della spinta del propulsore e conseguente perdita di quota con schianto a terra ed incendio.
Probabilmente - riportano alcuni testimoni - i due occupanti rimasti vittima stavano eseguendo manovre di "touch & go" (serie addestrativa di atterraggi e decolli) sulla pista. L'impatto sarebbe avvenuto mentre il velivolo era in virata a sinistra finendo in un vigneto verso l'abitato di Sant’Ilario. 27 settembre 2014
Una precisazione doverosa e necessaria ma che non rimuove lo scenario casistico: è una serie di incidenti che sembra senza fine! Dobbiamo innanzi tutto ringraziare alcuni lettori "Aerohabitat" che hanno prontamente segnalato come l'incidente abbia riguardato un Procaer F-15 Picchio, immatricolato I-CICO, quindi un aereo di Aviazione Generale e non un ultraleggero.
Nonostante una immediata ricerca specifica Aerohabitat non ha, tuttavia, trovato una effettiva conferma diretta sul tipo di aeromobile coinvolto. Da una foto è, tuttavia, evidente la coda spezzata di un velivolo con l'immatricolazione I-CICO. E' comunque certo che l'esemplare "Procaer F-15 Picchio" è un velivolo che è stato progettato ancora negli anni '50. Ne sarebbero stati costruiti cinquanta. Altre versioni sono invece stati fabbricati nelle varianti/nella serie Bravo e Charlie. Una flotta "arzilla" la cui "aeronavigabilità" non può trovare riscontro in una puntuale e rigorosa manutenzione e revisione e certificazioni TBO al propulsore e check alle cellula e al carrello.
Sull'incidente e su altri eventi, così come sulla frequente disinformazione - sia essa strumentale quanto casuale derivata anche dall'opacità degli organi/enti aviation - tra velivoli ultraleggeri e di aviazione generale, quindi sull'attribuzione e sulla identificazione relativa alla tipologia del velivolo incidentato.
Una grave carenza sulla tipologia e sulla casistica incidentale della flotta VDS, sulla flotta degli alianti ed in genere dei velivoli della General Aviation concerne innanzi tutto la non uniformità nel catalogare incidenti, inconvenienti gravi, inconvenienti (lievi, gravi, fatali) da parte degli enti/organismi deputati e, secondariamente, nella segnalazione e registrazione sistematica degli incidenti avvenuti.
Una terza questione del tutto irrisolta concerne anche l'urgenza ed obbligatorietà oltre alla titolarità delle inchieste per ogni sorta di incidente aereo. Sia esso fatale quanto minore. Per flotta VDS quanto per il volo libero.
In definitiva potrebbe risultare del tutto incolpevole lo stesso mondo dei media e giornalistico quando dinnanzi ad un evento incidentale aereo, in mancanza di un comunicato ufficiale da parte di ENAC, AeCI, ANSV, FIVL e altri, faccia confusione, al punto che la quasi totalità degli incidenti vengano classificati come "ultraleggeri".
Sulla serie dei recenti incidenti è, comunque, intervenuto anche lo stesso Aeroclub d'Italia con la seguente nota apparsa sul sito istituzionale:
"Questi sono giorni di lutto per l’aviazione, persone che amavano il volo e a questa attività avevano dedicato la vita, non ci sono più. Purtroppo come spesso succede in questi casi, vengono fatte circolare informazioni sbagliate e distorte come si sono viste nei Tg e lette sui giornali. Avevamo lasciato da poco una campagna diffamatoria che vedeva i piloti additati come evasori naturali, colpevoli solo di avere questa passione. Ora è il momento di creare un clima di paura e di sospetto. Un fulgido esempio viene dal TG1 della RAI, che dipinge gli aerei coinvolti in queste disgrazie come ultraleggeri con scarsa manutenzione. Gli aeroplani coinvolti negli incidenti di questi giorni, sul Lido di Venezia, all’isola d’Elba e a Vigevano non erano ultraleggeri, ma aeromobili certificati dall’ENAC appartenenti all’ aviazione generale, con un profilo tecnico-amministrativo completamente differente dagli ultraleggeri del VDS. Dietro questa cattiva informazione c’è superficialità e voglia di creare una notizia: ultraleggeri = scarsa manutenzione = poca sicurezza, quindi molto pericolosi, strumentalizzando delle vicende che hanno purtroppo contato delle vittime. L’Aero Club d’Italia vigilerà affinché su accadimenti di questo tipo vengano date le giuste e puntuali informazioni, ricorrendo se necessario alle autorità competenti." 26 settembre 2014
Era un ultraleggero e/o un elicottero regolare? Con quanti posti? La serie di incidenti, comunque, prosegue! E' classificato anche come un elicottero leggero utility e ne sono stati fabbricati circa 400 esemplari.
E' una tipologia di elicottero che ha volato già nel 1969 ed ha ottenuto l'omologazione nel 1970 ed uno di questi è precipitato domenica 21 settembre 2014.
L’elicottero AS315 Lama immatricolato I-PITO mentre eseguiva evoluzioni presso l’aviosuperficie di Rocca Pietra, in provincia di Vercelli - era in corso la Festa dell'aria di Varallo Sesia - si è schiantato al suolo causando lesioni e danni alle cinque persone a bordo.
Alla presenza di qualche centinaio di persone l'elicottero svolgeva una attività di tour volo panoramico e per causa ancora da accertare ha perso quota improvvisamente. Gli occupanti feriti sono stati rapidamente portati negli ospedali più vicini. Una domanda: quante persone può trasportare questo esemplare A315 Lama? 25 settembre 2014
Una serie di incidente che sembra senza fine! Stavolta la notizia è tra quelle rimaste relegate nei media locali, manca anche un riscontro ufficiale da parte di ANSV. Due persone, gli occupanti del volo, sono rimaste ferite con numerosi traumi, una in maniera grave, per uno schianto al suolo nella fase di atterraggio. L'incidente si è verificato intorno alle 8.30 di domenica 21 settembre 2014 nei pressi dell'aviosuperficie "San Giuseppe" di Bosco di Vidor, non lontano dal fiume Piave in provincia di Treviso.
L'ultraleggero - testimoni lo riferiscono - Firefox nell'impatto ha sbattuto su un rialzo del terreno in prossimità della pista in erba. 24 settembre 2014
Una serie di incidenti che sembra senza fine! Questo incidente si è verificato verso le 4 del pomeriggio nei pressi dell'aviosuperfice di Strada dello Scoglio causando altre due vittime ed un ferito grave.
La zona dello schianto è nel Vigevano in provincia di Pavia. Era in corso una manifestazione aerea ed il velivolo con due occupanti in fase d’atterraggio è finito su uno degli spettatori.
Le testimonianze sono in disaccordo. Per alcuni l'ultraleggero si sarebbe capovolto dopo l'atterraggio travolgendo l'osservatore e completando la sua corsa contro un terrapieno limitrofo. Altri attribuiscono l'incidente principalmente ad un atterraggio con una precaria visibilità causata da una procedura controsole e relative conseguenze sull'accuratezza dell'impatto con il terreno.
Le due vittime sarebbero il pilota del velivolo e la persona - appassionato del volo - che osservava a terra l'operazione. In gravi condizioni il secondo occupante dell'ultraleggero. 23 settembre 2014
Ancora un incidente di Aviazione Generale! L'incidente è avvenuto al Lido di Venezia nel primo pomeriggio di domenica 21 settembre nel corso di una affollata manifestazione aerea. Il velivolo acrobatico Extra 300 immatricolato D-EYKS era impegnato in evoluzioni controllate ed era pilotato da un esperto campione della specialità con oltre 2000 ore di volo.
Nella manifestazione «Fly Venice» realizzata all’aeroporto Nicelli al Lido il pilota Francesco Fornabaio di 57 anni, anche campione italiano di volo acrobatico, è stato comunque l'unica vittima dello schianto sull'asfalto sottostante ed è stato osservato dalla maggioranza dei presenti. 22 settembre 2014
Notizie scarne e con poco risalto! E' forse diventata una notizia di secondo piano? Un ultraleggero precipitato e due vittime è, probabilmente, una notizia che - sempre più spesso - rimane confinata sui media locali per poche ore per poi scomparire dalla cronaca.
E' accaduto lo scorso sabato 13 settembre quando nel tardo pomeriggio di una bella giornata di sole
l'ennesimo ultraleggero è precipitato alla periferia di Alessandria, tra Spinetta e Castelceriolo. I media segnalano solo di due vittime, gli occupanti del velivolo, e del decollo da una avio superficie localizzata nei dintorni. Alcune testimonianze avrebbero riferito di un malfunzionamento del propulsore nella fasi precedenti allo schianto al suolo. 17 settembre 2014
Con interrogativi solo apparenti! E' stato abbattuto da un caccia Su-25 o da un MiG-29? E' stato invece un missile BUK? Chi è stato? Ancora una volta la contrapposizione sembra rafforzarsi, per i separatisti filo russi che ad abbattere il Boeing 777 è stato un caccia ucraino in volo che lo scorso 17 luglio avrebbe centrato, perforato il velivolo commerciale: come di un bersaglio deliberatamente perseguito.
Il Ministro Russo della Difesa Sergei Shoigu a riguardo, riporta l'agenzia Interfax, sostiene: "The catastrophe happened in the air space belonging to Ukraine, which bears full responsibility for what happened,".
Il Boeing potrebbe essere stato centrato da missili aria aria tipo R-60 o R-73 e l'ipotesi del missile terra aria
ed anche da cannoncini di 30 millimetri. In alternativa se fosse stato causato dall'impatto di un missile BUK ci sarebbero stati riscontri effettivi tra i rottami recuperati al suolo dopo lo schianto.
La lettura del Preliminary Report del Dutch Safety Board (disponibile anche su www.aerohabitat.eu) non potrà che confermare la soprastante nota.
A riguardo è comunque utile riportare la sintesi espressa dal sito di Aviation Safety Network (http://aviation-safety.net/index.php):
"-Forward section of MH17 "penetrated by large number of high-energy objects from outside the aircraft"
-"It is likely that this damage resulted in a loss of structural integrity of the aircraft, leading to an in-flight break up."
-Crew of #MH17 requested to stay at FL330; other traffic climbed to FL350 to solve the separation conflict.
-At 13:00 UTC the crew of #MH17 requested to divert the track 20 NM to the left, due to weather.
-Last radar data show #MH17 was 3.6NM left of airway, heading directly to waypoint RND due to other traffic". 11 settembre 2014
ANSV apre una indagine per inconveniente grave. Nessun vuoto d'aria, non esistono, ma una repentina serie di correnti discendenti ed ascendenti hanno reso impraticabile l'avvicinamento ed atterraggio sullo scalo di Napoli Capodichino e costretto i piloti a dirottare il volo a Fiumicino.
L'ANSV ha aperto una indagine per "inconveniente grave" sull’evento accaduto lo scorso 1 settembre, all'aeromobile A319, immatricolato G-EZIM della Easyjet in volo da Londra Gatwick, alcuni membri dell'equipaggio avrebbero riportato ferite e contusioni con l'immediata ospedalizzazione.
Una "forte turbolenza" che impedisce l'atterraggio a Napoli e permette invece di dirottare e dopo circa 35 minuti di atterrare a Roma è stata davvero una scelta operativa opportuna?
Il volo Airbus A319-100 U2-8529 con 154 passeggeri e 6 membri di equipaggio avrebbe sopportato la "severa" turbolenza mentre era a livello 120 (circa 12mila piedi) con deviazione verticali di altitudine di +/- 150 piedi. Il rischio maggiore, probabilmente, è stato patito dai passeggeri e dal personale non allacciato e legato e gli interrogativi rimandano alla reale cognizione e previsione della turbolenza incontrata. Era stata adeguatamente segnalata dal'informativa meteo e dal radar di bordo? Alcuni passeggeri e assistenti di volo sarebbero stati sbattuti sul soffitto della fusoliera.
Le previsioni meteo segnalavano un temporale sulla città di Napoli e, probabilmente, su tutta la zona interessata dalla procedura di avvicinamento ed atterraggio. Non si hanno notizie su eventuali altri aeromobili interessati dagli stessi fenomeni di turbolenza forte/severa. 5 settembre 2014
Non si hanno notizie su ipotetiche cause e concause. Stavolta è rimasto coinvolto un Cargo Fokker 27-500 Friendship della Safari Express, immatricolato 5Y-SXP, in volo come cargo tra Mwanza (Tanzania) e Nairobi (Kenya) con un equipaggio di tre membri. Sono mancati contatti con il volo dopo aver raggiunto la quota di crociera di livello 140. Era decollato alle ore 19.26 locali del 31 agosto 2014.
L'esemplare Fokker 27 aveva fatto il primo volo nel 1985, 29 anni addietro.
La flotta Fokker 27 ha prodotto il primo modello nel 1958. Nelle varie versioni sono stati realizzati 793 aerei. Quanti di questi sono ancora in servizio? 2 settembre 2014
Ancora un incidente in prossimità delle piste di volo! Un aereo cargo ucraino Antonov 12 cargo della compagnia Air Alliance è precipitato il 30 agosto dopo il decollo dall'aeroporto algerino di Tamanrasset. E' precipitato dopo circa tre minuti dalla partenza in una area montagnosa intorno alle 02.30 del mattino con sette membri di equipaggio.
Il volo era partito da Glasgow-Prestwick in Gran Bretagna con destinazione Malabo in Equatorial Guinea ed era atterrato per uno scalo tecnico sulla pista algerina di Tamanrasset.
La zona dello schianto ha una altezza tra 1300-3000 metri.
Trasportava attrezzature per l'estrazione del petrolio e non ci sarebbero sopravvissuti nel crash a circa 10-15 km dall'inizio corsa di decollo. Il quadrimotore della Ukraine Air Alliance Antonov AN-12, immatricolato
UR-DWF operava come cargo volo UKL- 4061 ed aveva fatto il primo volo nel 1968.
La flotta Antonov 12 è stata fabbricata nel periodo 1957-1973 e sono stati consegnati 1248 esemplari. Quanti sono ancora in servizio? 1 settembre 2014
Inaer e ANSV aprono due inchieste. E' accaduto lo scorso 18 agosto mentre un elicottero della Inaer era impegnato in una operazione di soccorso. Sono state aperte doppie indagini, una interna da parte della società proprietaria del mezzo - che lo ha affittato all’Heli/elisoccorso Alto Adige -, la seconda da ANSV. Entrambe, quindi, relative alla dinamica ed alal ricostruzione degli eventi occorsi all’elicottero Eurocopter BK 117, immatricolato I-AICO che - sostiene la nota diffusa dall'Agenzia - "a Corvara in Badia, durante una missione di soccorso, riportava significativi danneggiamenti al rotore principale. Incolumi gli occupanti."
Il Pelikan 2 era impegnato con un verricello al recupero della salma di un alpinista polacco precipitato dalla ferrata sulla forcella del Sassongher (Colfosco). Nel corso delle manovre a pochi centimetri dalla parete della montagna le pale del rotore hanno toccato lo stesso costone roccioso.
Sarebbero state danneggiate tutte le quattro pale/eliche del rotore principale mentre il mezzo avrebbe iniziato a vibrare violentemente ma l'operazione ha potuto essere - comunque - conclusa senza danni alle persone. 23 agosto 2014
Una collisione tra i due velivoli o due schianti al suolo?
Da un lato l'Aeronautica Militare Italiana che nel sito istituzionale ricorda: "21/08/2014 - Continuano per fasi ben definite le attività sul luogo dell'incidente che ha coinvolto lo scorso martedì 19 agosto due Tornado IDS del 6° Stormo di Ghedi (Brescia). La priorità al momento è la ricerca e il recupero dei due militari ancora dispersi, attività che vengono condotte senza sosta in volo dagli elicotteri dell'Aeronautica Militare e a terra dalle squadre dei soccorritori civili e militari. La massima attenzione è posta anche al recupero sul terreno dei materiali e di tutto ciò che è necessario per portare a compimento l'indagine tecnica. La fase successiva, dopo la messa in sicurezza delle aree, sarà il ripristino ambientale e paesaggistico delle aree coinvolte, in coordinamento con le autorità ed istituzioni territoriali competenti"; dall'altro i media che riferiscono alcune testimonianze contraddittorie sull'evento incidentale.
Nel frattempo i media riportano che una delle due scatole dei Tornado precipitati è stata recuperata e, si spera, possa fornire dati utili per la ricostruzione delle ultime fasi del volo: le comunicazioni interfoniche, quelle radio ed i database complessivi del velivolo.
Le ricostruzioni degli ultimi istanti del volo dei due Tornado sono intanto derivate da testimonianze oculari e dei video e/o telefoni casualmente orientati sulla zona interessata dallo schianto dei due caccia sulle colline dell'ascolano e dagli incendi provocati dall'impatto con il suolo.
Anche se solo le inchieste aperte potranno riferire i dettagli della dinamica dei due velivoli e delle cause e concause l'ipotesi più probabile per l'incidente è "l'errore umano".
I media hanno comunque state evidenziate almeno due circostanze anomale:
1)la zona dell'impatto al suolo è esterna alla zona prevista per la missione/esercitazione della coppia dei Tornado;
2)l'orario dell'incidente - circa 16.30 ora locale - non coincide con la fascia oraria programmata nella zona della missione che erano due, la prima dalle 14.00 alle 15.30 e la seconda dalle 18.30 alle 1930.
Anche le testimonianze dirette riportate non sono coincidenti: per alcuni lo scontro tra i velivoli è risultato ortogonale, per qualcun altro i due Tornado avrebbero impattato le colline con traiettorie differenziate. 22 agosto 2014
Eiettati con il seggiolino i quattro dei due equipaggi, in serata erano ancora dispersi. L'impatto tra i due caccia dell'Aeronautica Militare Italiana di base a Ghedi è avvenuto nel pomeriggio del 19 agosto. La collisione tra i due - che probabilmente operavano in formazione accoppiata - è occorso nel corso di una missione di addestramento a una quota di 500 metri. I due piloti e due navigatori dei jet sono oggetto delle ricerche e dei soccorsi prontamente allertati.
Alcuni testimoni avrebbero assistito da lontano il lancio dei quattro dei due equipaggi
mentre i resti dei due velivoli si schiantavano al suolo in località impervia nei pressi di Olibra e Venarotte, sui monti della Laga nella provincia di Ascoli Piceno provocando almeno quattro incendi nella boscaglia. La coppia dei Tornado proveniva da Ghedi, base del 6° Stormo.
I cacciabombardieri dell’Aeronautica che, dovrebbero essere avvicendati dagli F 35,
sono velivoli da combattimento bireattori, biposto, con ala a geometria variabile e capacità «ognitempo». È progettato per volare a bassissima quota a velocità supersoniche (Mach 1.2) ma è capace di prestazioni bisoniche ad alta quota. E’ stato utilizzato in tutte le principali missioni all’estero italiane, dai Balcani alla Libia, dall’Iraq all’Afghanistan. 20 agosto 2014
Prosegue il periodo nero di ULM Alert "estivo"! E' martedì non è week end ma il clima estivo favorisce il volo più popolare ed alla portata di mano. Da parte di chiunque. Bastano somme e disponibilità anche esigue per assicurarsi l'attestato volo su un velivolo ultraleggero. Volano giovani, giovanissimi e meno giovani. Con quale esperienza, con quale addestramento e continuità dei voli? Chi controlla e verifica la rispondenza tra la fase delle certificazione/attestato al volo e la ripresa del volo, magari dopo sei mesi di inattività?Chi si occupa della manutenzione ordinaria e periodica dei propulsori e della fusoliera/ali e chi controllo la regolarità delle ispezioni? Un contesto al quale occorrerebbe associare l'eventuale fatalità, la negligenza e talora anche l'imperizia.
Il quadro soprastante, probabilmente, non riguarda quanto è accaduto nella tarda mattinata del 12 agosto 2014. Il velivolo dopo il decollo dall’aviosuperficie di Grugnole, nella zona di Tre Cancelli, in provincia di Roma con destinazione il campo volo di Nettuno è precipitato. Il pilota del volo è rimasto vittima dello schianto al suolo in un campo in via dello Scopone.
La sequenza si è verificata nei tre giorni di 8, 9 e 10 agosto, il secondo week end del mese estivo.
"L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) comunica che è stato ritrovato distrutto, in una zona impervia nel comune di Gaby (AO), l’elicottero Alouette II marche I-PAAD, disperso dalla serata di ieri 8 agosto. Decedute le due persone che si trovavano a bordo. L’ANSV, nell’aprire l’inchiesta di sicurezza di competenza per appurare le cause che hanno provocato l’incidente, ha immediatamente disposto l’invio sul luogo del ritrovamento di un proprio investigatore, per svolgere un primo sopralluogo operativo".
Le vittime sono un uomo e una donna piemontesi nell'incidente accaduto nel vallone di Niel, nel comune di Gaby, in Valle d'Aosta. Alcuni testimoni avevano percepito un forte botto in una zona nebbiosa. L'elicottero noleggiato aveva trasportato persone e di merci in alta quota.
Il 9 agosto un ultraleggero è precipitato nella zona di Parma, in località Varsi e del Monte Dosso. Dei due occupanti una vittima ed una ricoverata in gravi condizioni, in rianimazione.
L'incidente è avvenuto intorno alle 08.00 del mattino. L'ultraleggero - secondo i media - era partito alle 06.45 dall'aeroporto del campo volo di Capriate San Gervasio (Bergamo) con destinazione Isola d'Elba, in località Marina di Campo.
Il 10 agosto invece riporta ANSV: "riferimento all’incidente occorso oggi presso l’aeroporto di Lucca Tassignano all’aliante Grob G103 Twin Acro marche I-IVVO, che ha provocato il decesso dei due occupanti, l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha avviato l’inchiesta di sicurezza e disposto l’invio di un proprio investigatore sul sito dell’evento." 12 agosto 2014
Ancora un incidente in prossimità delle piste, a tre chilometri dall'inizio della corsa di involo. Lo schianto è avvenuto alle 09.21 locali del 10 agosto all'aeroporto di Mehrabad di Teheran. Il biturbo HESA IrAn-140 in servizio per la Sepahan sul volo 5915 con destinazione Tarab in Iran e 48 tra passeggeri ed equipaggio sarebbe finito tra gli alberi di un complesso residenziale, presso una strada ad elevata densità a pochi da un mercato. Non si sarebbero registrate vittime tra i passanti ed i residenti, tutti morti gli occupanti dell'aeromobile che era in servizio dal 2008.
I media locali sostengono che l'incidente sarebbe la conseguenza di una perdita di controllo del bimotore assemblato e derivato dal modello di fabbricazione russa Antonov 140 a causa della perdita di un motore (guasto tecnico, spegnimento o altro). Dopo una inclinazione a destra - la procedura di decollo prevedeva una virata a sinistra - il velivolo ha perso quota e sarebbe precipitato al suolo incendiandosi. Le condizioni meteo al momento erano buone: CAVOK e un leggero vento. 11 agosto 2014
E' indispensabile un database incidenti, inconvenienti gravi, inconvenienti e quelli minori di tutti voli da diporto e sportivi! Il 4 agosto - sostiene un comunicato ANSV "per cause che saranno accertate, l’aliante Ventus2A marche D-4393 effettuava un atterraggio fuori campo a Scopoli, frazione di Foligno (PG), riportando danni. Illeso il pilota, unico occupante".
Lo scorso 2 agosto è toccato all'ennesimo deltaplano. Un parapendio lanciatosi sullo Scoglio dell'Aquila, Monte Vettore si è schiantato con una vittima. L'allarme era stato segnalato immediatamente dai piloti che avevano osservato la dinamica.
Il tempestivo intervento dell'elicottero Icaro del 118 di stanza a Fabriano e di un tecnico di elisoccorso del soccorso alpino e speleologico dell'Umbria ha raggiunto il Monte Vettore non ha potuto che riscontrare l'impatto su una roccia a un'altezza di 2400 metri. Probabilmente una repentina variante nelle condizioni climatiche - vento e formazioni nuvolose - hanno determinato una situazione diventata ingestibile per il pilota.
Il 28 luglio invece - sostiene ANSV - "il velivolo P2002 JF marche I-CTAC, durante l’atterraggio sull’aeroporto di Catania, riportava danni per cause che saranno accertate. Nessuna conseguenza per il pilota, unica persona a bordo. Avviata l’inchiesta di sicurezza sull’incidente".
Ma quanti sono gli eventi incidentali minori, spesso non segnalati, che non affiorano nella cronaca locale - anche perché i danni sono limitati al velivolo - che settimanalmente dovremmo invece registrare? 7 agosto 2014
Era un ultraleggero o un bimotore?
L'incidente è avvenuto sabato 2 agosto ma le notizie sull'accaduto non sono granché trasparenti. Ha riguardato un ultraleggero o un bimotore di aviazione generale?
Le due vittime erano a bordo del velivolo schiantatosi nella fase di atterraggio nell'aviosuperficie di Scalea in Calabria. Una pista di 1500 metri in asfalto la cui agibilità non appare del tutto chiara.
L'aviosuperficie sarebbe interessata a rilevamenti finanziamenti per sei milioni e trecentomila euro tra privato e pubblico ma l'opera di “riqualificazione” complessiva dell'infrastruttura non sarebbe stata ancora completata. Il velivolo - secondo testimonianze descritte nella cronaca locale - avrebbe manifestato difficoltà in atterraggio e un'ala si sarebbe staccata dalla fusoliera. Prima o dopo l'impatto con il suolo?
In seguito alla perdita di controllo sarebbe finito contro un muro adiacente (???) incendiandosi e i due occupanti sarebbero stati carbonizzati.
L'intervento dei soccorsi - Vigili del fuoco e 118 - sono pertanto risultati vani.
A tre giorni dell'incidente, escludendo l'informativa dei media locali, ANSV, AeCI e ENAC non hanno ancora fornito notizie specifiche. 5 agosto 2014
Altre inchieste per l'ANSV!
L'ultimo dei tre incidenti ha riguardato un aeromobile PA 18 immatricolato I-COMB. E' avvenuto lo scorso 22 luglio nel corso della fase di atterraggio della pista dell’aviosuperficie di Pozzonovo, in provincia di Padova. Il velivolo si è ribaltato riportando danni che dovranno essere accertati. Gli occupanti dell'aeromobile sarebbero usciti indenni.
Un’inchiesta di sicurezza - sostiene una nota ANSV - è stata aperta sull’incidente occorso ad Alzate Brianza sabato 19 luglio, dove l’aeromobile Stinson L5 marche I-AEFE, durante il rullaggio, danneggiava con l’elica il timone di profondità dell’SF25C marche I-IMAF, che era fermo al parcheggio. Nessuna conseguenza per le persone
Alcuni giorni prima, il 16 luglio 2014 un aeromobile PA-46-350P Malibù, immatricolato N4173N, in volo da Palermo a Rimini, nel corso dell'atterraggio - dopo una imbardata - è uscito di pista con danni strutturali, ma senza conseguenze per gli occupanti dell'aereo. 30 luglio 2014
Due vittime, un ferito grave!
L'incidente è avvenuto domenica 27 luglio 2014 nel corso di un volo di addestramento. Nell'intorno del lago del Salto (Rieti) si è schiantato un Eurocopter AS.350B-3 Ecureuil, immatricolato I-LUPU, con circa 10 anni di attività di volo, causando due vittime e un ferito grave.
L'elicottero della società di lavoro aereo EliOssola svolgeva un servizio antincendio per la Regione Lazio che l'aveva affittato.
Non si hanno notizie precise sulle cause e dinamica dell'incidente: i resti del velivolo, i rottami sono stati fotografati ed investigati senza riscontrare tracce di incendio. I due deceduti sono il comandante ed un passeggero mentre l'ospedalizzato è il secondo pilota.
Probabilmente la fase del volo, la procedura addestrativa in atto ha determinato e innescato una perdita di potenza del propulsore e conseguente fuori controllo del mezzo e schianto al suolo.
Alcune testimonianze avrebbero riportato che l'elicottero - primo dello schianto sul terreno - volava a pelo d'acqua e non è esclusa anche l'urto con un cavo sospeso. 28 luglio 2014
Altre 116 vittime!
Africa: un velivolo McDonnel 83 della Air Algerie in volo da Ouagadougou, nel Burkina Faso, con destinazione Algeri non ha dato ulteriori tracce e comunicazioni. Sarebbe scomparso intorno alle ore 00.40 locali del 24n luglio 2014 in una località presso Gao in Mali, a circa 500km a sud del confine tra il Mali e l' Algeria.
L'aeromobile volava con 116 persone a bordo (110 passeggeri e sei membri dell'equipaggio) ed era stato noleggiato dal vettore spagnolo Swiftair e sarebbe sparito dopo circa 40minuti da decollo da Ouagadougou.
Operava con volo AH-5017, immatricolato EC-LTV ed aveva fatto il primo volo nel 1996. Inizialmente aveva operato per al tre aerolinee. Nei 18anni di attività aveva operato per Heliopolis Airlines come SU-ZCA, quindi come Ansett - N190AN, poi Avianca - HK-4137X, per Austral Líneas Aéreas - LV-BHN ed infine per Swiftair come EC-LTV. La perdita di contatto sarebbe avvenuta nella zona di Niamey, in Niger, area nella quale era localizzato un esteso e severo fronte intertropicale avente una altezza delle formazione nuvolose a 50mila piedi. 25 luglio 2014
Tra le cause probabili le avverse condizioni meteo. Venti a raffica ed un temporale severo hanno accompagnato lo schianto a terra a circa 1000 metri dalla testata pista di atterraggio. Il biturboelica della Transasia Avions - ATR-72, volo GE-222 proveniente da Kaohsiung e con destinazione Makung (Isola di Penghu - Taiwan) con 54 passeggeri e 4 membri di equipaggio avrebbe perso quota da una altezza di 300 piedi (100metri) mentre era impegnato in un secondo tentativo di avvicinamento alla pista.
Il velivolo immatricolato B-22817 aveva 14 anni di servizio e nell'impatto con le edificazioni di un villaggio in prossimità ella pista e sottostante al sentiero di discesa alla pista si sarebbero registrate 47 vittime. Le restanti, gravemente ferite, sono state rapidamente ospedalizzate.
L'impatto sulle case avvenuto intorno alle ore 19.06 locali del 23 luglio ha determinato un incendio che si è propagato nell'intorno. Non si ancora notizie precise su eventuali vittime tra la popolazione residente nel luogo/edifici colpiti dallo schianto e nelle immediate vicinanze. 24 luglio 2014
E' il terzo caso in pochi giorni! Il Boeing 777-200ER immatricolato 9M-MRD in volo da Amsterdam a Kualalumpur il 17 luglio 2014 è precipitato al suolo mentre sorvolava alla quota di 33.000 piedi (11 km) lo spazio aereo Ucraino.
Il velivolo aveva fatto il primo volo il 17 luglio 1997 e operava con 15 membri i equipaggio e 283 passeggeri. Era decollato dalla pista 36C. L'ultimo contatto con i radar era avvenuto alle 13.19 UTC Time.
L'ipotesi che sia stato abbattuto in volo da un missile terra - aria o aria-aria è ritenuta una delle due probabile cause ancora al vaglio degli investigatori occorsi tra i rottami sparsi al suolo per una estensione di circa 40 km. Nella zona erano stati colpiti in volo anche un Antonov 26 (14 luglio) e un Sukhoi Su-25M1 (16 luglio) delle Forze Armate Ucraine. 18 luglio 2014
Fatalità, negligenza o imperizia? L'ultimo incidente è avvenuto sabato 12 luglio 2014. Il Soccorso Alpino ha recuperato il corpo del Generale in pensione dell'Aeronautica Militare Italiana Paolo Antoniassi, appassionato al volo con deltaplano. Ha tentato il volo dalla Bernadia nei pressi di Nimis in Friuli Con condizioni meteo critiche è stato trascinato dalle dinamiche ascensionali e dal vorticoso sviluppo delle formazioni nuvolose in atto. E' stato identificato il giorno successivo penzolante da un albero in una zona impervia e boscosa ad una dozzina di chilometri di distanza in località Platischis di Taipana (Udine). Avrebbe anche sbattuto su alcune rocce.
Nei pressi di Macerata è invece precipitato ancora un deltaplano il 7 luglio 2014. Anche in questa circostanza la vittima è stata ritrovata a S.Vittore di Cingoli (Macerata) in prossimità di un ristorante dove era in corso un matrimonio. Un secondo occupante del deltaplano si sarebbe salvata. Il volo era stato organizzato per festeggiare un matrimonio ma una perdita di controllo a bassa quota avrebbe reso ingovernabile il mezzo.
In dato 10 giugno un altra vittima, un appassionato al volo con 30anni di esperienza è precipitato in verticale con il suo deltaplano e l'occupante di Cappella Maggiore (Treviso), ha perso la vita nel corso di un trofeo nazionale nel quale gareggiava tra i Veterani. L'incidente si è verificato in Valle Pesio, in provincia di Cuneo.
Altro incidente il 12 marzo 2014 a Meduno di Pordenone. Il pilota si era lanciato dal Monte Valinis (1102 metri) nel Friuli occidentale. Un 40enne con parapendio è rimasto ferito dopo una caduta di 10 metri sul costone della montagna.
Il 21 febbraio invece un deltaplano è precipitato a Cison di Valmarino (Treviso). Il pilota del velivolo era stato ricoverato in ospedale in condizioni critiche. 15 luglio 2014
Nuove analisi dei satelliti e nuova zona di ricerche del Boeing fantasma. Con la recente presentazione del Report - Definition of Underwater Search Areas MH370 - documento di 64 pagine della ATSB (Australian Transport Safety Bureau) dal prossimo agosto ripartiranno le ricerche sui fondali dell'Oceanico Indiano.
La zona da ispezionare non solo è cambiata ma è diventata una sorta di rettangolo. L'area primaria di investigazione sarà di circa 60.000 km2 per arco di 650 km di lunghezza e 93 km di larghezza.
Le stime sulla possibile durata delle ricerche sono alquanto incerte: con profondità fino a sette chilometri ed un mare agitato potrebbero durare molti mesi. Ma se sulla zona delle ricerche gli investigatori sembrerebbero concordare è del tutto dubbia la causa prima dell'incidente e la dinamica degli eventi che avrebbero portato lo scorso 8 marzo un velivolo e 239 occupanti a sparire dai radar?
Il report della ATSB ad un certo punto sostiene - non senza incorrere in evidente contraddizione - l'ipotesi di ipossia per equipaggio e passeggeri:
"Given these observations, the final stages of the unresponsive crew/ hypoxia event type appeared to best fit the available evidence for the final period of MH370’s flight when it was heading in a generally southerly direction:
-loss of radio communications
-long period without any en route manoeuvring of the aircraft
-a steadily maintained cruise altitude
-fuel exhaustion and descent
This suggested that, for MH370, it was possible that after a long period of flight under autopilot control, fuel exhaustion would occur followed by a loss of control without any control inputs".
La nota soprastante, infatti, non risolve la causa della sparizione del segnale del trasponder dai radar e la prima virata verso nord ovest, la seconda e la terza - ancora a sinistra - verso sud. Una navigazione quindi controllata e positiva impraticabile per un equipaggio incapacitato da una improvvisa ipossia.
Appaiono interessanti due allegati in appendice quali "Accident case studies – loss of control accidents" e "Accident case studies – unresponsive crew/ hypoxia accidents".
Lo scenario ipossia comunque rimanda a tre possibili cause segnalate da Aerohabitat:
- incendio del carico di batterie al Litio con generazione ed esalazione di sostanze tossiche e conseguente perdita di coscienza di passeggeri ed equipaggio. Ipotesi con uno scenario di aeromobile che prosegue il volo senza controllo e precipita - dopo alcune ore - per mancanza di carburante;
- Perdita di coscienza per equipaggio e passeggeri conseguente a fenomeni emissione, sprigionamento e avvelenamento da sostanze generate dal sistema di condizionamento e pressurizzazione (alterazioni derivate dal ossigeno, CO2, origine criotecnica e altro);
- Incapacitation per i due piloti. 9 luglio 2014
Quattro le vittime: l'equipaggio! Un biturboelica Fokker-50 della compagnia Skyward International, immatricolato 5Y-CET e con 22 anni di servizio, è precipitato dopo il decollo dall'aeroporto Jomo Kenyatta International Airport di Nairobi in Kenia.
L'incidente è avvenuto intorno alle ore 04.00 locali del 2 luglio, le condizioni meteo erano buone, con un impatto ad una distanza di circa due chilometri dalla pista. Le testimonianze - riportano i media internazionali - segnalano la collisione con un traliccio elettrico lungo l'iniziale percorso di salita del velivolo cargo. L'immediato incendio ha precipitato l'aeromobile su un edificio commerciale localizzato nell'immediata prossimità.
Immagini video trasmessi dalle televisioni locali hanno mostrato la coda e le ali del biturbo elica che hanno squarciato a metà l'edificio di due piani centrato dalla dinamica fuori controllo della parte conclusiva del volo. Non si ha notizia di altre vittime tra gli eventuali occasionali residenti: nel corso della notte, infatti, con il centro commerciale chiuso, probabilmente l'edificio era vuoto. Il velivolo Fokker 50 precipitato era uno dei 213 costruiti tra il 1986 e 1996. Di questi 170 sono ancora in attività. 3 luglio 2014
Modifiche nella certificazione FAA e revisione alla Boeing con modifiche al traning manual! Ricordate il Boeing 777 della sudcoreana Asiana Airlines schiantatosi all'aeroporto di San Francisco il 6 luglio 2013 poco prima della pista? L'atterraggio corto in realtà era conseguente ad una gestione in emergenza per un velivolo che stava volando ad una velocità inferiore a quella prevista. Ci furono tre vittime e oltre 180 feriti tra i 307 occupanti.
La NTSB aveva rapidamente recuperato le cosiddette "scatole nere" e aveva confermato le ridotta velocità di atterraggio nonostante non fosse stata dichiarata alcuna anomalia e/o emergenza da parte dell'equipaggio. Era stato un errore del pilota a portare l'aeromobile corto in pista a sbattere con la coda sul frangiflutti costiera prima della testata pista?
Dopo undici mesi di analisi e di indagine in questi giorni la NTSB ha diramato una relazione specifica sull'accaduto segnalando 30 evidenze-riscontri accompagnata da oltre una dozzina di raccomandazioni. L'ente investigativo USA non ha rilevato alcuna anomalia e malfunzionamento all'apparto dell'automanetta dei propulsori, tantomeno in altri sistemi di volo e di segnalazione di avarie (warning system). I piloti - secondo NTSB - avrebbero commesso tra i 20 e 30 errori nella parte finale dell'avvicinamento ed atterraggio (nelle ultime 14 miglia). La causa dell'incidente sarebbe pertanto imputabile ad una sorta di "mismanagement": incapacità, incomprensione degli eventi emersi ed inadeguate risposte nella loro gestione. Il crew, nonostante fossero esperti, non hanno adeguatamente compreso la ragione, le cause dell'inadeguato funzionamento del sistema automanetta: non era mantenuta correttamente la velocità selezionata. Secondo la NTSB la "t complexity, and flight training manuals that did not clearly describe how the controls would operate, contributed to the crash of flight 214", ovvero i manuali di volo non risulterebbero del tutto chiari e trasparenti a riguardo.
"The automation performed as designed, but the pilots did not fully understand what the automation would and would not do,"
"It was not a design issue by itself, it was the intersection between the design and the pilots' understanding of how the design worked."
La NTSB ha in sostanza raccomandato alla Boeing di "develop and evaluate changes to the control systems to ensure the plane's "energy state" - a combination of speed, altitude, engine thrust and other factors - "remains at or above the minimum desired... for any portion of the flight."
Ha rilevato inoltre la necessità che "Boeing and Asiana should revise flight training manuals to better explain the auto-throttle functions".
Infine ha segnalato alla FAA "to convene a special certification review of how the 777 automatically controls air speed and use that to make existing and future controls more intuitive." 30 giugno 2014
Il panorama si allarga all'insorgente industria dei droni civili e inquieta! Un caso anche in Italia! Non è passato neanche un mese dal ''Roma Drone Expo&Show'', dove almeno 500 mezzi APR a pilotaggio remoto professionali sono stati sottoposti alla curiosità ed ai commenti dei visitatori. I media specializzati e generalisti hanno esaltato le opportunità sociali ed industriali dei droni. In secondo piano, talvolta del tutto trascurata, è invece stata la questione associata alla sicurezza di questa attività aerea a controllo a distanza. Al controllo positivo dei mezzi volanti, al potenziale rischio della perdita di controllo e conseguenti esiti disastrosi. La convivenza tra droni in genere (militari, civili, commerciali, attività ricreativa) è stata posta a lungo da Aerohabitat e dal Com.te Renzo Dentesano nella sua rubrica su UAS-UAV-APR.
Con due articoli dello scorso 20 giugno del "The Washington Post", uno di Craig Whitlock "When drones fall from the sky" e la seconda parte "Fallen from the skies" di Emily Chow, Alberto Cuadra and Craig Whitlock, è stato argomentato un resoconto di una documentazione di 50mila pagine ottenuti appellandosi al Freedom of Information Act. Concerne le investigazioni militari su incidenti occorsi alla flotta dei droni nell'arco di 12 anni.
"More than 400 large U.S. military drones crashed in major accidents worldwide between Sept. 11, 2001, and December 2013. By reviewing military investigative reports and other records, The Washington Post was able to identify 194 drone crashes that fell into the most severe category: Class A accidents that destroyed the aircraft or caused (under current standards) at least $2 million in damage. Not just in war zone. About one-third of the crashes occurred in Afghanistan, but nearly one-quarter happened in the United States during test and training flights. As the Pentagon deploys drones away from traditional combat zones, more accidents are occurring in Africa and other locations".
I due articoli sono assai dettagliati ed evidenziano gli interrogativi associati ai livelli di sicurezza, di affidabilità’, di rischio contestuale con l'attività di altri velivoli. Sia a bassa quota quanto a livelli di crociera dopo operano le flotte aeree civili e commerciali. Il vasto e generalizzato utilizzo dei droni da parte degli USA è iniziato dopo gli attentati dell’11 settembre del 2001. Dove sono finiti e dove hanno completato il loro volo con controllo remoto? Precipitati e schiantati al suolo, su case, su viabilità maggiore e minore e persino contro velivolo militare come un C-130 Hercules dell'Air Force. Se gli incidenti sono risultati oltre 400 quanti sono stati invece le perdite di controllo positivo che, pur determinando elevati rischi per la popolazione terrestre e per la comunità dello staff che vola, non hanno causato danni ad oggetti, proprietà e persone? Quali le cause?
Avarie meccaniche, human factor, situazioni meteo difficili da gestire hanno generato incidenti in zone di guerra, nella fase di esercitazioni e prova nello spazio aereo autorizzato per test ma anche nello spazio aereo di volo del traffico militare e civile. Commerciale e di lavoro aereo dell'aviazione generale e, magari, degli ultraleggeri. Anche sopra le case, i paesi e le città.
La materia è stata analizzata anche dal "The Bureau of Investigative Journalism" che ha utilizzato storica documentazione Wikileaks riguardante le vittime provocate dagli UAS-UAV-APR dagli Stati Uniti in Pakistan, Yemen e Somalia.
Sono notizie che rilanciano segnalazioni sui droni: sugli effetti collaterali in ogni parte del mondo. Un cittadino a New York è stato quasi colpito da un drone. Feriti a persone e danni materiali per un drone a Barcellona - Spagna per un drone utilizzato nelle riprese aeree della Sagrada Familia. Feste di nozze con droni fotografici-video fuori controllo e tanto altro. Negli USA la Northeast UAS Airspace Integration Research Alliance (NUAIR) sollecita la FAA a rilasciare una apposita certificazione professionale per gestire droni, anche di piccole dimensioni. Le problematiche da affrontare e risolvere sono tuttavia ancora numerose. Di spazio aereo superiore condiviso tra voli militari e civili e commerciali con droni militari. Di spazio aereo in prossimità del suolo e le zone aeroportuali e il sorvolo di agglomerati urbani, industriali con il volo aereo dell'aviazione commerciale e di lavoro aereo e di traffico a vista con altri droni.
In Italia l'ENAC deve innanzi tutto rivalutare le autorizzazioni UAV-UAS concesse all'USAF sull'aerobase di Sigonella e la compresenza con il traffico civile-commerciale-militare del Belpaese. Non secondario sono inoltre gli impegni sui Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) con la sottostante nota:
"L'elevato numero di richieste di informazioni che perviene quotidianamente via e-mail all’account dedicato apr@enac.gov.it non consente, nonostante il continuo impegno delle risorse attualmente a disposizione, di rispondere alle richieste stesse con l'attesa sollecitudine. Ce ne scusiamo assicurando al tempo stesso che tutte le esigenze informative saranno comunque esaminate, tenendo conto dell'ordine di arrivo e delle eventuali scadenze connesse. Suggeriamo, prima dell’eventuale invio e-mail di consultare la Nota esplicativa ai fini dell'applicazione del Regolamento e la Dichiarazione di Rispondenza al Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto”.
Bozza della Circolare NAV "Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto". Come specificato nella bozza della Circolare NAV "Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto", l'ENAC sta sviluppando delle Linee Guida per fornire dei chiarimenti sull'applicazione del Regolamento e della Circolare. Con la pubblicazione della bozza delle Linee Guida 2014/1 - "Qualificazione del personale di volo APR" si intende, oltremodo, dare risposta alle numerose e-mail sull'argomento, pervenute alla casella di posta elettronica dedicata apr@enac.gov.it. L'interesse per l'impiego di questi aeromobili negli ultimi tempi sta crescendo esponenzialmente in diverse attività per le potenzialità di impiego che si intravvedono quali, ad esempio, sorveglianza del territorio, rilevamento delle condizioni ambientali, trasmissione dati, riprese aeree, impieghi agricoli, compiti di ordine pubblico.
I SAPR possono essere utilizzati anche per applicazioni in ambienti ostili come monitoraggio di incendi, ispezioni di infrastrutture e di impianti, sorveglianza del traffico stradale. In questo contesto rappresentano anche un'opportunità di sviluppo per l'industria nazionale dei costruttori di Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto". 23 giugno 2014
Sono due le inchieste aperte da ANSV: con tre vittime. L’ANSV - si legge sul sito web - ha aperto due ulteriori inchieste. Una riguarda l'incidente della mattinata del 8 giugno a Prato all’elicottero R44 marche I-LUSJ. L’elicottero, per cause in corso di accertamento, effettuava un atterraggio all’interno di un campo sportivo, ribaltandosi. Contuso il pilota, unico occupante.
Il secondo incidente è invece di lunedì 9 giugno localizzato a Premana (Lecco). Un idrovolante C172N immatricolato I-SIPI dopo essere decollato dall’idroscalo di Como è precipitato con tre vittime.
L'idrovolante è cascato nella Val Varrone, nel comune di Premana (Lecco) e secondo alcuni testimoni il Cessna 172 sarebbe precipitato subito dopo il decollo incendiatosi nella zona della Valle dei Forni. Nonostante il rapido intervento dei vigili del fuoco ed il soccorso di un elicottero partito da Varese - erano presenti anche il Soccorso alpino e i carabinieri - accertate le difficoltà a verificare la zona dello schianto - l'area boschiva con cavi elettrici e terreno in forte pendenza - non hanno potuto che accertare il decesso dei tre occupanti del monomotore.
Nel caso dell'elicottero precipitato al Tennis Club di via Firenze a Prato occorre registrare la repentina fuoriuscita del pilota indenne - pur con danni alla testa e un qualche choc per l'impatto al suolo - prontamente portato al Pronto Soccorso del Santo Stefano.
Le prime testimonianze rivelano una qualche emergenza a bordo e la ricerca di un atterraggio di fortuna, proprio nel circolo del tennis nel quale il pilota è anche associato. 10 giugno 2014
Esiste forse anche un contrasto tra incidenti riscontrati e il numero delle segnalazioni?
Un deltaplano è precipitato domenica 8 giugno. In una assolata giornata, era il pomeriggio, nei pressi di Chiusa Pesio, nella zona di Piancampo - Pradeboni (in provincia di Cuneo) il mezzo - mentre era in corso una gara aerea - e si sarebbe schiantato con una repentina discesa verticale e conseguente morte del pilota. Alcune testimonianze hanno riportato - ma solo in seguito all'evento incidentale - come il mezzo - decollato verso le ore 13.30 dalla zona del Malanotte a Frabosa Sottana volava verso la destinazione di atterraggio a Pianfei. L'intervento dei soccorsi è tuttavia partito solo dopo l'allarme delle moglie che non lo aveva visto rincasare.
Nella giornata di sabato invece una segnalazione riguardante un velivolo "ultraleggero" che si sarebbe schiantato a terra in una zona circoscritta tra l’abitato di Bulgarograsso e quello di Oltrona (provincia di Como), con un forte botto al suolo, ha di fatto avviato immediate ricerche con elisoccorso, vigili del fuoco e Croce di Rossa. Dopo la mancata localizzazione di rottami e altro le operazioni sono tuttavia state, in seguito sospese. 9 giugno 2014
Catalogato come Serious incident in uno scenario sconvolgente: una collisione in volo non avrebbe - forse - fatto sparire dai radar l'aeromobile e reso irrecuperabili i rottami? Cosa sia accaduto il 19 marzo 2014 - ora locale 09.13 - tra un volo di linea di un De Havilland DHC-8, immatricolato VH XFX, a circa 23 km dall'aeroporto di Perth in Australia - proveniva da Kambalda - alla quota di 3.800 piedi sul livello del mare ed una improvvisa apparizione di una luce brillante stroboscopica è stata rubricata come una near - mancata - collisione tra due mezzi volanti.
Ma cosa rappresentava, cos'era il mezzo volante luminoso? Il rapporto redatto dall'ATSB - quattro pagine ufficiali - divulgate lo scorso 26 maggio (a due mesi dall'evento) registra la segnalazione di un oggetto volante passato a circa 20 metri orizzontali e circa 100 verticali dal De Havilland DHC-8.
L' Autralian Trasport Safety Bureau (l'agenzia equivalente all'italiana ANSV) identifica un "Near collision between an unknown object and a De Havilland DHC-8" ma non è in grado di precisare la natura di quello che non può essere definito altrimenti che un UFO.
L' Unidentify Fling Object o diversamente Unknown Object era forse un unmanned aerial vehicle (UAV), un UAS, un mezzo interorbitale, una strumentazione di ricerca meteo, o ancora qualcosa di diverso?
Comunque sia e qualunque fosse risultato una eventuale collisione improvvisa in volo non avrebbe fatto sparire il segnale radar del volo? I resti della fusoliera e delle ali, dopo l'impatto tra i mezzi volanti e magari con l'innesco di una esplosione di un serbatoio, dopo una inevitabile deflagrazione non avrebbe generato rottami, probabilmente, irrintracciabili da qualsivoglia intervento di soccorso e ricerca?
Dobbiamo supporre l'esistenza di analogie con altri incidenti aerei diventati Cold Case internazionali, con altre scomparse immotivate ed incomprensibili dai radar e dai satelliti orbitali? 31 maggio 2014
Un flop investigativo, troppi lati oscuri o una cospirazione? Cosa è realmente accaduto al Boeing 777 della Malaysia Airlines scomparso l’8 marzo? E' finito in mare nella localizzazione nella quale è sparito dai radar o ha volato ore verso l'Oceano Indiano?
Sono ora gli stessi soggetti e/o agenzie investigative a porre la questione. Tra di questi anche il “Joint Agency Coordination Center” di Canberra. Anche i "ping acustici" delle ipotetiche scatole nere sarebbero risultati segnali fuorvianti e non immediatamente riconducibili all'aeromobile.
Dove occorre investigare per ritrovare i rottami del velivolo e le eventuali scatole nere?
Siamo forse dinnanzi ad un nuovo caso United 93? Ricordate il Boeing 757 dirottato l'11 settembre 2001 e, apparentemente, schiantatosi nei prati presso Shanksville in Pennsylvania (USA)?
In quella circostanza le investigazioni ufficiali hanno smentito l'ipotesi dell'abbattimento del quarto degli aeromobili dirottati l'11 settembre 2001 ma i riscontri dei rottami al suolo hanno posto - da subito - una serie di interrogativi sulla corrispondenza sullo schianto di un velivolo precipitato ad elevata velocità.
Qualcuno pone analogie anche con lo schianto occorso ad un Hercules C-130 dell'Aeronautica Algerina nella provincia di Piacenza: precipitato mentre - dopo il decollo da Algeri con destinazione Francoforte - volava alla quota di crociera nell'agosto 2006. Anche in questa circostanza i rottami non erano in relazione di un quadrimotore con rilevanti quantità di carburante e con l'impatto con il suolo. In questa seconda circostanza lo scenario di abbattimento in volo e/o di collisione con mezzo interorbitale o altro non è stato mai posto.
La sparizione del Boeing 777 resterà un mistero? Ancora un Cold Case?
Una cosa è certa: gli interrogativi dei cospirazionisti e intrighi di ogni sorta non potranno che alimentarsi da queste incertezze e da questa confusione! 30 maggio 2014
Sembra persistere una situazione ancora precaria! Anche dopo la recente divulgazione del Rapporto ANSV 2013 e le note critiche associate all'aviazione turistico sportiva (VDS) - Aerohabitat ne ha puntualmente dato conto - le criticità non sembrano diminuire.
Nella sezione 4.1 alla voce dell'Aviazione Turistico Sportiva del Rapporto informativo ASNV 2013 si poteva, infatti, leggere:
"Gli eventi occorsi nel 2013 che hanno visto coinvolti aeromobili dell'aviazione turistico sportiva ...sono sostanzialmente riconducibili agli stessi fattori segnalati dall'ANSV nei precedenti Rapporti informativi, a riprova della difficoltà di svolgere una efficace azione di prevenzione in questo comparto, caratterizzato da una limitata diffusione di una generalizzata cultura della sicurezza del volo.
In particolare la difficoltà di poter svolgere una efficace azione di prevenzione deriva dal fatto che si è in presenza di un comparto caratterizzato da una realtà alquanto eterogenea sotto il profilo organizzativo ed operativo, peraltro non adeguatamente standardizzata in termini di professionalità delle operazioni di volo.
I fattori ricorrenti all'origine degli eventi occorsi agli aeromobili dell'aviazione turistico sportiva sono sostanzialmente i seguenti:
- inadeguata conoscenza delle prestazioni dell'aeromobile;
- inadeguata pianificazione del volo, in termini di verifica delle condizioni meteorologiche esistenti e previste, di definizione del peso e del centraggio dell'aeromobile, di approfondimento delle caratteristiche orografiche del territorio sorvolato , di conoscenza della tipologia di spazi aerei interessati dal volo e di relativi servizi forniti dai competenti enti ATS;
- criticità nella formazione dei piloti;
- sottovalutazione del fenomeno aerodinamico dello stallo;
-sopravalutazione delle proprie capacità di pilotaggio."
In data 28 maggio 2014 nello stesso sito ANSV è stata registrata la seguente nota:
"Al termine dell’acquisizione di elementi utili alla loro corretta classificazione, l’ANSV ha avviato tre nuove inchieste su altrettanti eventi occorsi ad aeromobili del settore turistico-sportivo.
Il primo evento, qualificato incidente, ha interessato l’aliante Duo Discus marche D-6078, che, il 16 aprile, riportava danni a seguito di un atterraggio fuori campo in provincia di Varese.
Un secondo incidente ha coinvolto, il 15 maggio, sull’aviosuperficie di Castello di Annone (AT), il PA-34 marche I-VEIC, che, atterrato senza carrello per cause da accertare, riportava danni.
Infine è stata aperta un’inchiesta per inconveniente grave a seguito dell’uscita di pista del PA-28 marche D-ERCE in atterraggio sull’aeroporto di Cremona, il 17 maggio. 29 maggio 2014
Vanno intanto sospese le attività di promozione al volo degli Istituti Scolastici: in ogni Regione del Belpaese. E' imbarazzante! Passano gli anni e la situazione non sembrerebbe sbloccarsi. Aerohabitat ha da tempo segnalato una persistente condizione di Safety Alert nell'ambito della flotta degli ultraleggeri e/o attività aerea VDS (Volo Diporto e Sportivo).
Anche quest'anno il Rapporto ANSV 2013 sull' aviazione turistico sportiva rivela una situazione sconcertante.
Al 31 dicembre 2012 l'Aero Club d'Italia aveva rilasciato complessivamente 46.592 attestati di pilotaggio (di cui 1365 per il pilotaggio di apparecchi VDS avanzati) e identificato 11.507 apparecchi VDS, di cui 681 come "avanzati" Nel 2012 sono stati rilasciati 1476 attestati al volo, gli aeromobili identificati 346.
Occorre intervenire drasticamente con provvedimenti drastici.
Nella sezione 4.1 alla voce dell'Aviazione Turistico Sportiva del Rapporto informativo ASNV 2013 si legge:
"Gli eventi occorsi nel 2013 che hanno visto coinvolti aeromobili dell'aviazione turistico sportiva ...sono sostanzialmente riconducibili agli stessi fattori segnalati dall'ANSV nei precedenti Rapporti informativi, a riprova della difficoltà di svolgere una efficace azione di prevenzione in questo comparto, caratterizzato da una limitata diffusione di una generalizzata cultura della sicurezza del volo.
In particolare la difficoltà di poter svolgere una efficace azione di prevenzione deriva dal fatto che si è in presenza di un comparto caratterizzato da una realtà alquanto eterogenea sotto il profilo organizzativo ed operativo, peraltro non adeguatamente standardizzata in termini di professionalità delle operazioni di volo.
I fattori ricorrenti all'origine degli eventi occorsi agli aeromobili dell'aviazione turistico sportiva sono sostanzialmente i seguenti:
- inadeguata conoscenza delle prestazioni dell'aeromobile;
- inadeguata pianificazione del volo, in termini di verifica delle condizioni meteorologiche esistenti e previste, di definizione del peso e del centraggio dell'aeromobile, di approfondimento delle caratteristiche orografiche del territorio sorvolato , di conoscenza della tipologia di spazi aerei interessati dal volo e di relativi servizi forniti dai competenti enti ATS;
- criticità nella formazione dei piloti;
- sottovalutazione del fenomeno aerodinamico dello stallo;
-sopravalutazione delle proprie capacità di pilotaggio." 20 maggio 2014
Ancora ULM alert! E' accaduto sabato 10 maggio intorno alla 11 della mattinata nella zona Ceriano Laghetto, in prossimità di Dal Pozzo, in provincia di Monza.
Il velivolo, un biposto di fabbricazione Ceca, sarebbe partito dal Campo di volo di Cogliate.
La causa dell'incidente è del tutto ignota e rimanda ancora una volta all'errore umano o al guasto/inconveniente tecnico che sarebbe occorso nella fase del decollo. L'impatto con il suolo sarebbe avvenuto in prossimità di un capannone industriale in via Cassinetta, presso Saronno. Dopo la segnalazione sono prontamente intervenuti elisoccorso, i vigili del fuoco, i carabinieri e due mezzi del Pronto soccorso. Per i due occupanti, due italiani, l'intervento è stato inutile. 12 maggio 2014
E' un resoconto di 123 pagine totali: l'Aviazione Generale il settore di maggiori inchieste. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha presentato lo scorso 29 aprile il rapporto informativo annuale sull’attività svolta e sulla sicurezza dell’aviazione civile in Italia anno 2013. Il dato significativo e rappresentato dal numero di inchieste aperte.
L'ANSV nell'arco temporale 2005 - 2014 è, infatti, progressivamente calato.
Dalle (circa) 160 del 2005 le inchieste aperte nel 2013 sono risultate 64 a fronte di un numero notevole di segnalazioni: ben 3172.
Di queste 42 riguardano velivoli (33 incidenti e 9 inconveniente gravi), 11 elicotteri (6 incidenti e 5 inconveniente gravi), 10 alianti (8 incidenti e 2 inconvenienti gravi) e un caso (incidente) per mongolfiere/dirigibili.
Tra le inchieste sui velivoli 13 hanno riguardato voli commerciali (5 incidenti e 8 inconvenienti gravi), un incidente concerne attività di lavoro aereo, mentre 30 inchieste sono relative alla aviazione generale (29 incidenti e un inconveniente grave).
Le 3172 segnalazioni di eventi aeronautici rappresentano comunque una sostanziale crescita (+31%) sul database 2012. Quale la ragione di questo aumento?
Per il Presidente ANSV Franchi "il settore dell'aviazione turistica e sportiva è quello che ci dà più da lavorare".
L'analisi inerente alla casistica incidentale relativa alla flotta VDS - ultraleggeri non è comunque rappresentata - come da Statuto - nelle inchieste citate dal Rapporto Informativo ANSV 2013. 7 maggio 2014
Intanto è stato presentato il Preliminary Report. Una grande bufala? Se la sparizione del Boeing 777 e dei 239 occupanti del volo è effettiva, è purtroppo una riscontro reale molte perplessità sono sorte sulla dinamica che ha portato all'incidente e sulla impossibilità di recuperare alcun rottame dell'aereo o aver alcun riscontro su quanto è avvenuto.
Nei giorni scorsi, dopo che per settimane le ricerche si erano indirizzate in una vastissima area oceaniche 2000 km ad ovest delle coste australiane testimonianze malesi ed il canale televisivo australiano "Channel Seven" hanno segnalato quanto affermato da Pavel Kursa, della società GeoResonance.
Sarebbero avvenuti riscontri significativi e compatibili con l Boeing 777/200ER di Malaysia Airlines scomparso dagli schermi radar nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 marzo 2014 mentre stava volando tra Kuala Lumpur e Pechino.
Ma la zona del ritrovamento di frammenti da parte di GeoResonance sarebbe localizzato a ben 5000 km dalla zona ovest Australia: ovvero nel Golfo del Bengala.
Dove è realmente finito quindi il Boeing 777? Cosa è realmente accaduto?
Intanto le autorità Malesi hanno presentato il Preliminary Report. Un documento sintetico e riassuntivo di quanto hanno rappresentato i media del Pianeta senza alcuna novità.
Le investigazioni ufficiali, meglio quelle notificate ai media, sembrerebbero arenate e nessun elemento aggiuntivo è stato ancora rilevato ed il quadro, lo scenario delle ipotesi (Aerohabitat nella news del 24 marzo "Boeing 777-200 Malaysia Airlines: tra mistero e volo fantasma e disinformazione" aveva identificato 10 tesi) può essere ristretto a due.
L'aeromobile è precipitato in una zona compatibile con la fase di scomparsa dal radar o dobbiamo dare credito alle informazioni ufficiali che, pur senza riscontri certi - radar e satelliti militari ad elevata risoluzione sono comunque in grado di monitorare oggetti volanti in quasi tutto lo spazio aereo del Pianeta - ne hanno segnalato il tracking e la possibile area di inabissamento in oceano?
Questa elementare suddivisione in due distinti approcci e modalità investigative non potranno che far emergere - ancora una volta come in altre eventi incidentali rilevanti - non solo una verità ufficiale ed una alternativa, ma il solito interrogativo: qualcuno sta forse nascondendo una realtà sconvolgente e difficilmente gestibile? 2 maggio 2014
Nessuna conseguenza per i due piloti. L'incidente è avvenuto in atterraggio all'aeroporto East Midlands nei pressi di Londra alle ore 02.26 locale del 29 aprile 2014. Nella fase di impatto con la pista 27 si è staccato uno dei due semicarrelli principali del volo QY-1748, un aeromobile Boeing 737-400 Freighter della compagnia Aero Contractors proveniente da Parigi CDG. I due componenti dell'equipaggio hanno potuto abbandonare il velivolo che, nella fase di uscita dalla pista ha perso il semicarrello sinistro, senza alcun danno o ferita di sorta. Danni significativi invece sono stati riscontrati sulla pancia della fusoliera.
L'aeromobile immatricolato EI-STD, operava con un carico pari 10 tonnellate di merce, registra 24 anni di servizio e - segnala lo stesso vettore - è stato sottoposto alla manutenzione di tipo A lo scorso 26/27 aprile 2014. La revisione heavy era stata eseguita invece nel febbraio 2013 mentre la prossima è programmata per i primi mesi del 2015. 30 aprile 2014
La sonda/drone sottomarina ha interrotto la missione esplorativa dell'aeromobile del mistero. La ricerca del Boeing 777 perduto è ancora nell'incertezza dopo che la sonda sottomarina avrebbe completato il suo quinto tentativo di missione esplorativa nel profondo dell'Oceano Indiano a migliaia di chilometri dalla (dichiarata) sparizione dai radar del controllo aereo avvenuta lo scorso 8 marzo 2014.
Anche le prime due missioni erano state bruscamente sospese per questioni tecniche. Quali?
Il drone/sonda Bluefin-21 opera nella zona nella quale era state captati segnali che rimandavano alle scatole nere appartenenti - si suppone - al MH370 ed alle 239 persone decollati da Kuala Lumpur.
L'Autonomous Underwater Vehicle (AUV) Bluefin-21 sta operando dal 14 aprile con una autonomia di 16 ore e deve ricercare tracce in una zona di circa 40 km quadrati.
La profondità degli abissi dell'oceano è, probabilmente, la causa prima della difficoltà insorte nella ricerca in corso. Per il Governo Malaysiano le ricerche hanno raggiunto uno stadio "very critical juncture" e bisognerebbe pregare per poter sperare in un successo: trovare rottami e le scatole nere. 21 aprile 2014
Solo il giorno successivo, giovedì 10 aprile, lo scalo genovese è stato riaperto al traffico. L'impatto del Canadair Antincendio della Protezione Civile sulla pista 29 era avvenuto intorno alle 18.45 di mercoledì 9 aprile e per l'arco temporale notturno lo scalo è rimasto chiuso ai voli. Sono stati quindi sospesi tutti i voli in arrivo ed in partenza.
Sulle cause dell'incidente, almeno al momento, non si conosce granché.
Probabilmente all'impatto con la pista il cedimento di parte o tutto il carrello è avvenuto per un atterraggio pesante e/o per una qualche anomalia (malfunzionamento o operativo) nel sistema carrello. Un testimone sostiene che sia colassato il semicarrello di destra.
Il velivolo è rimasto comunque allineato in pista evitando uscite laterali che avrebbero potuto provocare di finire in mare.
La rimozione del velivolo avvenuto nel corso della notte e completata solo intorno alle 06.30 del mattino non sembrerebbe essere stata agevole. I tecnici della di Inaer, la società di gestione dei Canadair, hanno potuto espletare la procedura di spostamento solo dopo l'arrivo da Roma di una speciale mezzo e solo utilizzando le gru dei vigili del fuoco. I due componenti dell'equipaggio sono rimasti illesi. 12 aprile 2014
Ancora ULM alert! Era lo scorso 4 aprile che con la nota "Casistica incidenti, brevetti di volo, licenze di volo e attestati al volo e altro" Aerohabitat aveva argomentato sulle modalità di rilascio dei brevetti, licenze ed attestati di volo. Un riscontro derivato dalle tipologie di addestramento al volo, di formazione professionale per giovani e per vocazioni adulte alla certificazione a "pilotaggio" di mezzi volanti più o meno pesanti.
Sono patenti al volo che abbisognerebbero - è il semplice buon senso a ritenerlo - anche di verifiche e incalzanti controlli periodici. La casistica incidentale della flotta degli ultraleggeri e velivoli assimilabili registra sempre indici preoccupanti mentre l'identificazione delle cause e la predisposizione di interventi e misure correttive per ridurle e diminuirle non sembrano ancora traguardi perseguibili con successo.
Nella giornata del 7 aprile ANSV riporta l’apertura di una ennesima "inchiesta di sicurezza per incidente sull’evento che ha interessato l’aliante Glasflugel H201 B marche D-6345, nei pressi dell’aviosupeficie di Rivoli di Osoppo, il giorno 30 marzo 2014. L’aliante, in atterraggio, impattava pesantemente il terreno spezzandosi in due tronconi. Nessuna sostanziale conseguenza per il pilota".
Ma se l'incidente non fosse risultato rilevante, se si fosse rovinata solo una ala o solo la coda o altro danno minore chi avrebbe potuto registrare l'evento occorso? Se manca la denuncia dell'interessato chi lo viene a sapere?
Quale sarà, comunque e ora, il risultato dell'inchiesta? La causa incidentale sarà attribuita al fattore umano, all'inconveniente tecnico o al contesto ambientale? Quale è la storia del "pilota", quante ore di volo ha cumulato, quante negli ultimi 30 giorni? Quale lo status meccanico e manutentivo del velivolo e quante tante altre domande alle quali vorremmo avere risposte esaurienti...8 aprile 2014
Le ricerche sono ancora in corso. Sono poche le notizie che riguardano un bimotore Piper 30 decollato dalla pista di Genova Sestri poco dopo le ore 13.00 di sabato 4 aprile. La destinazione segnalata sarebbe stata la pista all’aeroporto di Eberswalde, nel Land del Brandeburgo. Le ricerche, cui partecipano Soccorso Alpino, carabinieri, un in Germania ed a bordo era un solo occupante: il pilota di nazionalità tedesca.
Dopo un comunicazione negativa da parte del radar militare "Sar" di Poggio Renatico (Ferrara) sono stati attivati ricerca e i soccorsi che sono cessati intorno al calar del sole. Sono ripresi nella prima mattinata di sabato 5 aprile senza, tuttavia, alcun riscontro effettivo.
Non si hanno dati sull'immatricolazione del velivolo o di eventuali riporti di avarie ed inconvenienti possibili. Il volo, almeno per la parte del sorvolo dell'Appennino tosco-emiliano, sarebbe stato pianificato a "vista".
Alcuni testimoni avrebbero percepito uno forte rumore, equivalente - sostengono - ad uno schianto al suolo nella zona di Sassalbo, una frazione nelle vicinanza de Fivizzano (Massa Carrara). 5 aprile 2014
Il ruolo decisivo dei radar e satelliti militari. Interrogativi, controversie e polemiche imperversano. In ogni ambito. Non solo tra i familiari dei passeggeri del volo, tra gli esperti aeronautici, tra gli investigatori e non si capisce ancora a chi giova tutto questo polverone di notizie contraddittorie. Le certezze sono poche: l'aereo è scomparso ed i radar ed i satelliti civili e militari non sono ancora venuti a capo del mistero. In attesa di identificare qualche rottame e , magari, le scatole nere residuali del volo i media propongono una serie di scenari possibili di quello che qualcuno chiama come Zombie o Ghost flight. E' un elenco "investigativo" preliminare. Avrebbe dovuto costituire la base d'analisi, nel contesto di assenza di tracciati radar espliciti, anche indipendentemente al ritrovamento di rottami dell'aeromobile.
1 - Esplosione in volo in volo per innesco e deflagrazione del carburante dei serbatoi
2 - Scontro in volo con drone di alta quota e/o velivolo suborbitale
3 - abbattimento causato da un missile militare incontrollato
4 - bomba e atto terroristico con esplosione del velivolo
5 - incendio del carico di batterie al Litio con generazione ed esalazione di sostanze tossiche e conseguente perdita di coscienza di passeggeri ed equipaggio. Ipotesi con uno scenario di aeromobile che prosegue il volo senza controllo e precipita - dopo alcune ore - per mancanza di carburante
6 - Perdita di coscienza per equipaggio e passeggeri conseguente a fenomeni emissione, sprigionamento e avvelenamento da sostanze generate dal sistema di condizionamento e pressurizzazione (alterazioni derivate dal ossigeno, CO2, origine criotecnica e altro)
7 - Incapacitation per i due piloti
8 - Atto suicida deliberato da parte di uno dei due piloti o atto conseguente a dirottamento
9 - Dirottamento di soggetti imbarcati a bordo e situazione incontrollata con perdita di governo del velivolo
10 - Qualche altra bizzarria incidentale del tutto imperscrutabile?
I dubbi e l'impossibilità di una ricostruzione degli eventi occorsi, probabilmente sono da ricondurre - è un ulteriore interrogativo di Aerohabitat - alla indisponibilità dei dati e dei riscontri dei radar e dei satelliti militari che usufruiscono della massima efficienza e risoluzione dei loro sistemi di vigilanza del territorio e dello spazio aereo. 24 marzo 2014
Ancora nessuna certezza sulla causa dell'incidente. Cosa pensare, come analizzare e commentare la scomparsa dai radar del volo Boeing 777 della Malasya Airline con 239 occupanti.
La totale assenza di evidenze e riscontri in mare e senza alcuna traccia significativa (ATC, radar, e altro) non sembrerebbe consentire ipotesi diverse dall'esplosione in volo dell'aeromobile.
Uno scenario che lascia spazio a due opzioni: l'atto terroristico e l'innesco incidentale di un qualche serbatoio di carburante del Boeing 777. Due ipotesi che, in mancanza di un comunicato di rivendicazione da parte di qualche soggetto e/o movimento politico, potrebbe essere circoscritto alla esplosione del carburante stivato in uno dei serbatoi di bordo.
Una evenienza assai rara ancorché possibile nella casistica degli incidenti, anche recenti, dell'aviazione commerciale. L'esplosione del carburante e conseguente esplosione dell'aeromobile, sia esso in volo quanto a terra non è, infatti, una novità. Gli annali statistici registrano almeno tre incidenti famosi.
Dal 1990 Philiphine Airlines 737-400 a Manila, il Boeing 747 TWA nel 1996, e Boeing 737 -300 Thai del 2001.
Tre eventi che hanno fatto storia ed hanno dato origine a dibattiti, discussioni e revisioni nella progettazione dei velivoli e dei serbatoi. FAA ed EASA hanno adeguatamente analizzato ed approfondito linee guida e direttive per la messa in sicurezza dei serbatoi.
Le problematiche associate all' Eliminate Ignition Sources (per la prevenzione di inneschi ed esplosione dal 1996 sono state emanate centinaia di specifiche direttive tecniche).
Altrettante iniziative per "Reduce Fuel Tank Flammability - Fuel Tank Inerting" hanno determinato EASA e FAA Proposes Rule to Reduce Fuel Tank Flammability.
Le flotte aeree interessate sono risultate inizialmente quelle Boeing 737, Boeing 747, e Airbus A320. In seguito anche Boeing 757, 767 e 777 e Airbus 330.
In una analisi 2005 della FAA USA illustrando in una Press Release "FAA Proposes Rule to Reduce Fuel Tank Explosion Risk (Release No. AOC 39-05 November 14, 2005) erano elencati anche il numero degli esemplari in esercizio che avrebbero dovuto essere interessati da ispezioni ed eventuali interventi correttivi.
All'epoca gli esemplari interessati sarebbero stati oltre 3200. Tra di questi ben 906 Airbus 320, 44 Airbus 330, 1149 Boeing 737, 93 Boeing 747, 581 Boeing 757, 347 Boeing 767 e 157 Boeing 777.
Nel 2005 l'operazione "Safer fuel tanks on aircraft will help prevent the possibility of future explosions and the tragic loss of lives" , secondo U.S. Transportation Secretary Norman Y. Mineta, avrebbe predisposto le misure per fronteggiare il rischio esplosione.
In attesa di ulteriori commenti a riguardo e di riscontri oggettivi sulle cause dell'incidente occorso al Boeing 777 della Malasya Airline è indispensabile segnalare come l'esemplare aereo scomparso, immatricolato 9M-MRO, numero di serie 28420/404, è in servizio dal 2002.
E' forse uno dei 157 Boeing 777 che doveva essere sottoposto a ispezione e modifiche per "reduce the flammability levels of fuel tank vapors on the ground and in the air to remove the likelihood of a potential explosion from an ignition source"? 11 marzo 2014
ULM alert continua. L'incidente è avvenuto domenica 9 marzo, intorno alle 14.00, tra case e palazzi in un quartiere della città di Alessandria. Dei due occupanti dell'ultraleggero il pilota, ferito, è stato trasportato il ospedale in gravi condizioni. Non è invece sopravvissuta la seconda persona del velivolo schiantatosi con il muso in verticale sul terreno tra gli edifici. Secondo alcune testimonianze l'impatto sarebbe avvenuto nella fase successiva al decollo dalla pista dell’Aeroclub Bovone, localizzato nelle immediate vicinanze. La dinamica segnalata descrive un velivolo che con il carrello tocca la parte più elevata di alcuni alberi e la conseguente perdita di controllo da parte del pilota. 10 marzo 2014
Aveva a bordo 12 membri di equipaggio e 227 passeggeri. L'aeromobile Boeing 777- 2H6ER (Extended Range) della Malaysia Airlines era in volo tra Kuala Lumpur e Pechino e sarebbe scomparso dai radar mentre sorvolava a livello FL 350 (35milapiedi) il Golfo di Thailandia. Era in contatto radar con il centro di controllo di Subang Center (Malaysia) quando la traccia del volo è sparita. Erano le 02.40 locali del 8 marzo (18.40 GMT del 7 marzo). Nessun addetto al controllo ha ricevuto segnalazioni dai piloti al comando del volo MH 370.
L'esemplare Boeing 777-2H6ER aveva fatto il primo volo nel 2005 ed era immatricolato 9M-MRO equipaggiato con due propulsori Rolls Royce Trent 892.
Il primo volo del velivolo Boeing 777 risale al 1994. Da quella data sono stati ordinati 1732 esemplari, nei vari modelli e versioni 200/300 passeggeri e cargo. Ad ottobre 2013 una flotta di 1406 hanno operato o sono in linea (tre di questi sono andati distrutti in incidenti), 585 di questi devono essere ancora consegnati. Operano per 23 aerolinee. Quali potrebbero essere le cause della sparizione dai radar e, probabile, inabissamento nel golfo di Thailandia? Problema tecnico, maltempo, altro? 8 marzo 2014
Una notizia che avuto poco risalto e ancora meno commenti. D'accordo l'incidente è avvenuto un po' troppo lontano dall'Europa e dell'Occidente della grande informazione e dai tanti interessi primari. Riguarda un aeromobile di fabbricazione russa e, probabilmente, con decenni di attività ed ore di volo (e cicli), ma le circostanze e l'esito, tanto spettacolare quanto ignoto nella dinamica e nelle cause, avrebbe potuti registrare un risalto spettacolare. Da film, da movie di un regista e produttore indipendente: la foto conclusiva dell'Antonv 26 tra le dune di sabbia rievoca un set cinematografico.
Domenica 2 marzo un Antonov 26 della Yemen Air Force, un biturbo elica fabbricato fino al 1986, con una produzione totale di 1403 esemplari, in servizio per il trasporto di viveri ed equipaggiamento tra piste localizzate nel deserto della Penisola Arabica - nel collegamento con pozzi petroliferi - è stato forzato ad un atterraggio di emergenza nell'area di Messila.
La casistica incidentale di questa tipologia di velivoli segnala ben 132 incidenti con perdita totale dell'aeromobile e ben 144 eventi incidentali totali.
I due membri di equipaggio e quattro militari imbarcati, pur indenni nell'atterraggio - probabilmente avvenuto senza carrello - sarebbero stati presi in ostaggio da quale tribù di nomadi. A bordo c'erano pilota, copilota e quattro soldati: tutti usciti indenni dall'atterraggio, ma tutti presi in ostaggio nel giro di pochi minuti.
Quale la causa dell'atterraggio nel deserto? Un guasto tecnico? Un dirottamento premeditato? Possibile che il volo, anche in assenza/avaria di uno o dei due propulsori, non ha planato in prossimità di qualche altra pista e/o insediamento abitato? 5 marzo 2014
Il crash nella notte, intorno alle ore 01.30 AM locali. E' accaduto venerdì 21 febbraio. Un bimotore turboelica Antonov An-26 di fabbricazione sovietica è sparito dai radar ed i rottami incendiati sono stati individuati a circa 40 chilometri a sud-est di Tunisi. I resti dell'aeromobile sono stati trovati completamente bruciati. Le undici persone a bordo sono le vittime.
Erano tre medici, due pazienti e sei membri di equipaggio.
Alcune testimonianze riportano che i piloti hanno comunicato l'esistenza di un qualche inconveniente e guasto ai propulsori.
I piloti avrebbero tentato un atterraggio di emergenza presso il villaggio di Nianou in una zona attigua alla città di Grombalia in Tunisia.
Il velivolo era impegnato in un volo ambulanza. 24 febbraio 2014
ULM/VDS alert anche nel 2014! Sabato 15 febbraio 2014, in un fine settimana di bel tempo, nella zona di Monte Conero è precipitato l'ennesimo ultraleggero monoposto. La casistica incidentale invernale degli ultraleggeri è rapportata al tempo meteorologico. Pioggia, nebbia, neve e ghiaccio impediscono - solitamente - il volo.
La mattinata di sole invitava al volo e intorno alle 11 sul Monte Conero, nei pressi di Ancona, il velivolo si è schiantato al suolo incendiandosi. La vittima carbonizzata era un esperto di questa attività aerea.
Non si hanno notizia sulle possibile causa: tecnica, meteo o human factor?
Chi potrà concretamente appurarlo? 17 febbraio 2014
L'aereo da trasporto militare volava in un temporale. Aveva trentadue anni di servizio il Lockheed C-130 Hercules, immatricolato 7T-WHM, e operava tra l'aeroporto di Tamanrasset verso Costantina in Algeria. Sarebbe schiantato nelle vicinanza di Aïn Kercha, una area montagnosa nella provincia di Oum El Bouaghi. Una località ancora distante dalla pista di atterraggio, probabilmente, il velivolo era impegnato nella fase di discesa finale, precedente all'inizio dell'avvicinamento alla pista. La posizione dell'impatto riportata dagli investigatori è di 16 miglia (circa 30 km) dalla pista.
Nella zona erano stati segnalati intense aree temporalesche.
Nello schianto con il terreno avrebbero perso la vita 77 persone sui 78 riportati a bordo.
Tra di essi, oltre ai membri di equipaggio, anche militari e loro familiari.
Negli scorsi anni erano precipitati altri due C 130. Uno in Marocco, anche questo contro una montagna causando 78 vittime (nel 2011), l'altro in decollo a Pisa nel 2009 con cinque vittime. 13 febbraio 2014
Due le vittime!
E' accaduto ad un elicottero AB 206 dell'Esercito Italiano - della base Aves di Viterbo - è precipitato intorno a mezzogiorno di giovedì 23 gennaio. (0092) Sarebbe precipitato nella zona Monte Marta, nei pressi di Monte Romano, una zone destinata all'attività addestrative dell'Esercito, Gli occupanti e piloti, sono le due vittime dello schianto al suolo e susseguente incendio.
Le probabile causa dell'incidente potrebbe essere un cavo elettrico. Nella zona - boscosa e raggiungibile solo a piedi - l'Enel avrebbe segnalato una interruzione della linea elettrica per un cavo tranciato. 24 gennaio 2014
L'inchiesta tecnica non è stata rivelata. L'incidente occorso all'elicottero militare UH–60 “Black Hawk” USA, avvenuto nel novembre 2007, schiantato a terra nel comune di Santa Lucia del Piave (Treviso), aveva provocato sei vittime ed il ferimento di altri cinque militari statunitensi. L'impatto sul greto del fiume Piave avrebbe potuto riservare conseguenze maggiori: era avvento a circa 200 metri dall'autostrada A27 in prossimità della statale n. 13.
Inchieste tecniche e perizie legali hanno aperto un contenzioso che tra segretezza, riservatezza e mistero hanno portato, dopo quasi sei anni, ad uno dei più costose transazioni extragiudiziali nella storia degli incidenti aerei militari.
Quali furono le cause dell'incidente? Sono state forse riscontrate cause tecniche, sabotaggio, errore umano, ambientali, meteo? Il velivolo del Quinto Corpo d'Armata dell'Esercito Americano di base a Heidelberg, in Germania, era partito dalla base Usaf di Aviano (Pordenone).
Decollato da Aviano stava operando in attività di addestramento sbarco e imbarco a bassa quota, da una trentina di minuti, sul greto del Piave quando - hanno sostenuto testimoni - il muso del Black Hawk ha puntato il suolo, ruotando. La perdita di controllo, l'impatto e una pala del rotore che tocca terra con il velivolo che si spezzava in due tronconi.
Una nota dei militari aveva rilevato che l'incidente era "stato causato da una repentina perdita di controllo direzionale laterale". Non sarebbe stato possibile determinare la causa di tale perdita di controllo.
L'intera flotta “Black Hawk” venne sottoposta - in Germania e in Italia - ad un accurata ed estesa ispezione a terra nello stesso mese di novembre 2007, era poi tornata regolarmente in volo.
L'accordo sarebbe stato concluso tra l’azienda americana DynCorp International - società responsabile delle manutenzione della flotta Black Hawk - ed i familiari delle vittime e dei sopravvissuti.
La transazione ha di fatto impedito la conclusione del procedimento penale. Il maxi-risarcimento - la cui entità non è ancora nota - investe la società di manutenzione che aveva stipulato un contratto di manutenzione con la Difesa USA. 17 gennaio 2014
Quante vittime di ultraleggeri indossavano l'obbligatorio caschetto? Qualche anno addietro Aerohabitat aveva già sottolineato quello che avrebbe potuto rappresentare un vezzo piuttosto che una trasgressione deliberata per chi vola VDS: non indossare il rituale, regolamentare quanto obbligatorio casco protettivo. Ancora il 19 maggio 2009 con la news "Bretelle e caschetto, pilota ULM perfetto" Aerohabitat aveva argomentato un aspetto marginale, ancorché fondamentale per la flotta degli ultraleggeri del Belpaese.
Possibile che esistesse ed esista una analogia tra chi non indossa il casco quando guida un motorino e chi "vola su vds"?
Le tante campagne per la "tolleranza zero" promossa da amministratori locali, vigili e governo contro i centauri indisciplinati, per l'abituale opera di prevenzione dai rischio, non hanno mai riguardato chi vola sulla flotta degli ultraleggeri italiani? Se quando osserviamo piloti austriaci, svizzeri e tedeschi che dopo l'atterraggio su aviosuperfici e campi di volo italiani si staccano le bretelle e l'imbragatura ed il casco indossato non è altrettanto frequente vedere "aviatori" italiani. In quante foto di "piloti" in volo, spesso anche on-line, si osserva un casco protettivo?
Spesso nei facebook e nelle foto post incidenti di giovani e meno giovani possessori di attestato al volo VDS/ULM, vittime di incidenti, non si vedono forse primi piani di intrepidi del cielo con indosso capellini e occhiali Rayban o da topgun?
Ai guidatori di moto senza casco sono state spesso minacciate sanzioni e multe salate anche con specifiche direttive del Ministero degli Interni è stato fatto altrettanto per la flotta VDS e ultraleggeri in genere?
Esiste una "avversione" al casco? A quell'elmetto che potrebbe rivelarsi l'estremo salvavita in caso di incidente anche minore? Traumi cranici ed altri danni sono frequenti negli schianti degli ULM. Se è dal 1986 che il governo italiano ha introdotto l'obbligatorietà del casco per molte categorie di motociclisti e, probabilmente, da sempre per la flotta degli ultraleggeri.
Le regole per gli ultraleggeri sono poche e semplici, così recita la normativa specifica e segnala:
Obbligo del casco. Durante il volo su tutti gli ultraleggeri è obbligatorio indossare il casco protettivo di tipo rigido adeguato all'attività. Chi deve promuovere un controllo sull'effettivo utilizzo dei caschi protettivi in volo?
La "cultura al volo" di chi vola nel Belpeaese, il concetto di sicurezza del volo corrente è adeguata?
Tra le 197 vittime registrate nell'arco temporale 2003-2011 (vedi rapporto ANSV 2011 e Programma prevenzione 2012 AeCI) quanti indossavano il casco protettivo?
La copertura assicurativa al volo, la responsabilità civile e terzi per infortuni, decessi per gli incidenti occorsi alla flotta alianti, motoalianti, aerei ultraleggeri, aerei con motore a pistoni, palloni aerostatici, aerei turboelica, mezzi per il volo libero (parapendio/deltaplani) è stata adeguatamente rispondente? 14 gennaio 2014
Sabato 27 dicembre era una bella giornata soleggiata. Il pilota, pur ricoverato, in ospedale a Treviso è rimasto praticamente illeso.
L'ultraleggero era decollato dall'aviosuperficie di Piazzola sul Brenta. Nella fase di volo ha urtato un camino di una casa precipitando nel giardino antistante. Lo schianto è avvenuto nella mattinata di sabato a Resana in via Brentella. Secondo alcuni testimoni l'ultraleggero avrebbe perso quota per una qualche avaria tecnica. Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco, avrebbe - sostengono testimoni - impedito un incendio ed il suo propagarsi nel carburante dei serbatoi. Questo incidente, probabilmente, è l'ultimo della flotta degli ultraleggeri del 2013. Ne sono stati registrati troppi. 31 dicembre 2013
Il quadrimotore turboelica aveva fatto il primo volo nel 1963. A cinquantanni dal suo primo volo un aereo cargo si è schiantato su un deposito militare in Siberia. Sei membri di equipaggio e tre tecnici sono le vittime del crash di un Antonov An-12, decollato dalla città siberiana di Novosibirsk e precipitato nell'aerobase militare di Irkutsk.
Il cargo in volo nella Siberia meridionale è avvenuto alle ore 12.38 GMT del 26 dicembre. Le cause dell'incidente sono ancora ignote.
L'Antonov 12 non era impegnato in volo passeggeri o cargo ma operava - secondo notizie ufficiali - per ipotetiche “experimental aviation”.
“The An-12 came in for landing at low altitude and grazed military depot buildings 10 kilometers away from the landing strip, after which it crashed,” hanno sostenuto alcuni media.
La perdita di carburante originatosi nell'impatto ha innescato un rapido incendio che è stato rapidamente controllato dai vigili del fuoco.
Questa tipologia di velivoli, progettata nel 1959, ha interrotto la produzione nel 1973 dopo aver messo in linea ben 850 esemplari. 28 dicembre 2013
Errore umano dei piloti: on ground. I piloti hanno sbagliato strada, rullaggio. Autorizzati a portarsi nell'area holding bay per il decollo dalla pista 03 sinistra dell'aeroporto Johannesburg (South Africa). Hanno mancato una curva a sinistra finendo contro un caseggiato localizzato sul lato destro di quella taxiway.
L'ala destra di un Boeing 747-400 della British Airways Boeing 747-400, immatricolato G-BNLL operante sul volo BA-34 da Johannesburg (Tambo International Airport) a London Heathrow, con 182 passeggeri, era stato autorizzato al punto attesa 03L lungo la taxiway B.
Almeno sei metri dell'estremità alare sono entrati in una palazzina di due piani. La parte più esterna dell'ala oltre il propulsore di destra. Quattro persone occupate nel caseggiato colpito hanno riportato lievi lesioni. Nessuna conseguenza invece per i passeggeri ed i 17 membri dell'equipaggio. I passeggeri sono stati sbarcati dalla uscita laterale numero 5.
Una iniziale perdita di carburante dall'ala colpita è stata prontamente bloccata dal servizio di emergenza tempestivamente intervenuta. 24 dicembre 2013
Belpaese: quanti aeroporti maggiori e minori hanno adottato il Regolamento, senza deroghe? L'atterraggio è stato regolare. Il fuoripista ha riguardato un arzillo Boeing 747-200 freighter in servizio per la Saudi Arabian Airlines, immatricolato EK-74798, sul volo SV-6814 tra gli scali di Jeddah (Saudi Arabia) ed Abuja in Nigeria. Dopo l'atterraggio avvenuto mercoledì 4 dicembre (ore 21.50 locali), sulla pista 04 è uscito di pista scontrandosi con alcuni mezzi a terra.
Erano macchinari per movimento terra e camion (building machines and trucks), andati incastrati e distrutti nella collisione con l'aeromobile. Questo è sprofondato sulla destra del prato/terreno, causando il cedimento di una parte del sistema carrello. Un rapido incendio è stato immediatamente spento. L'equipaggio di sei piloti non ha riportato conseguenze mentre l'aeromobile ha riportato danni sostanziali. Il Boeing aveva fatto il primo volo nel 1986.
Anche questo incidente pone considerazioni sulle Strip Area, Clear e Graded Area, Runway End Safety Area (RESA) e i Piani di Rischio in asse pista e laterali effettivamente autorizzate ed a norma nel panorama degli scali maggiori e minori del BelPaese.
Aerohabitat è interessata a conoscere la situazione e sapere se qualche pista opera in deroga. Sono forse dati ritenuti sensibili? Non disponili per una analisi sullo "stato dell'arte" degli aeroporti? 6 dicembre 2013
Il velivolo, probabilmente, tra violenti temporali, senza controllo, si è schiantato al suolo. Il volo TM 470 stava collegando Maputo e Luanda, tra il Mozambico e l'Angola con 33 occupanti (tra cui sei membri di equipaggio) a bordo. I rottami del Embraer ERJ-190AR, con due anni di vita, dopo essere stato dichiarato mancante lo scorso 29 novembre (era decollato alle 11.26 locali e stimava l'atterraggio intorno alle 14.10 locali di Luanda), sono stati ritrovati nel nordest della Namibia nel Bwabwata National Park.
I resti dell'aeromobile della aerolinea Mozambicana TAM è stato ritrovato il giorno dopo e sulla zona imperversava ancora un violento temporale. I rottami erano bruciati e non ci sono tracce di sopravissuti.
Le tracce dell'aeromobile era scomparse dai radar terrestri e alcune testimonianze raccontano di aver percepito una esplosione. Era forse il botto dello schianto al suolo?
Il TAM 470 volata alla livello di volo 380 e, secondo, altre fonti che hanno perso l'identificazione radar, ha perso quota rapidamente con un rateo di discesa di oltre 6000 piedi al minuto. Si attendono riscontri dalle scatole "nere" ritrovate (cockpit voice recorder e ELT). Sono in corso, invece, le ricerche del flight data recorder. 2 dicembre 2013
Ancora un incidente nei pressi della pista. Le vittime sono state 50, 44 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Alcune fonti, tuttavia, parlano di 52 morti. Un Boeing 737 della compagnia Tatarstan, identificato come U9 363, volava dall’aeroporto di Mosca Domodedovo con destinazione Kazan ad una distanza di circa 700km. Lo schianto al suolo è avvenuto in fase di atterraggio, intorno alle 19.25 locali del 17 novembre 2013.
L'incidente sarebbe occorso al terzo tentativo di atterraggio su una delle due piste parallele 11/29 con una lunghezza di circa 3750 metri attrezzato con ILS di II categoria.
Al momento dell'impatto le condizioni meteo registravano una visibilità di 5chilometri, con pioggia e con vento intorno a otto nodi.
L'aeromobile immatricolato VQ-BBN, era del 1990, aveva volato per la francese Euralair Horizons, dal 1995 alla Uganda Airlines, quindi dal 2000 per cinque anni con l'aerolinea brasiliana Rio Sul, quindi alla rumena Blue Air, dal 2008 alla Bulgaria Air. Volava con la Tatarstan dal novembre 2012.
L'esplosione con il suolo - con immediato incendio - è avvenuto appena lateralmente, al primo terzo della sua lunghezza, della pista di 11 di sinistra. 19 novembre 2013
Evidente l'importanza di disporre ella RESA e del Piano di rischio per incidente aereo. Stavolta l'incidente è avvenuto in Bolivia. Un turboelica bimotore Aerocon Swearingen SA-227AC Metro III, immatricolato CP-2754 volo A4-25 dall'aeroporto Trinidad a Riberalta in Bolivia. Trasportava 16 passeggeri e due membri di equipaggio
Il volo era impegnato in un atterraggio in bassa visibilità, in presenza di forte pioggia e vento sulla pista 14 di Riberalta, erano circa le quattro del pomeriggio dello scorso 3 novembre. L'aeromobile è fino oltre il fine pista, superando il recinto aeroportuale di circa 300 metri, ribaltandosi e incendiantosi.Le vittime sono risultate otto tra i passeggeri, altri due hanno riportato ferite gravi ed i restanti occupanti sono rimasti illesi.
Il velivolo (aveva fatto il promo volo nel 1989) avrebbe toccato lungo, quasi oltre la metà della pista lunga 1830 metri.
Anche questo incidente evidenzia la fondamentalità e l'importanza che le piste di volo, da quelle minori a quelle di 4mila metri di lunghezza, dispongano degli spazi della Runway End Safety Area (R.E.S.A.) e del Piano di rischio per incidente aereo. A tutela dei passeggeri e degli equipaggi di volo (la RESA) e a salvaguardia dei cittadini residenti nel fuoripista oltre il confine del sedime dell'aeroporto per il Piano di rischio comunale. 8 novembre 2013
L'emergenza ADS ULM prosegue: altre due vittime. Era decollato sabato 26 ottobre, intorno alle 10.30, dall’aviosuperfice di Picchio Arena Ticino (provincia di Novara), con due occupanti. E' stato solo dopo la segnalazione di una persona impegnata in attività di jogging
che sono stati scoperti rottami del velivolo. Erano circa del 16.00 del pomeriggio della stessa giornata quando in prossimità di Zola Predosa, in località Monte Capra(provincia di Bologna) . I vigili del fuoco e le forze dell'ordine intervenute non hanno potuto che constatare ed identificare i corpi delle due vittime. 28 ottobre 2013
Non si interrompe ULM-VDS Alert!
Da nord a sud. Dal monte Grappa in Veneto alla Sila in Calabria. Nella mattinata di domenica 20 ottobre due ultraleggeri con due occupanti per velivolo sono precipitati in poche ore. Quello avvenuto sul monte Grappa si è schiantato in prossimità della Malga Camol, in località Campo Croce a circa 1300 metri di altezza, intorno alle 09.00 del mattino, ha causato la morte delle due persone.
Il caso calabrese registra, al momento, un solo disperso. Per una qualche problematica al propulsore è finito nel lago Ampollino in Sila.
Dopo essere inizialmente ammarato il velivolo è poi affondato nelle acque del lago. 21 ottobre 2013
Le condizioni meteo non erano favorevoli: era in corso un temporale tropicale. L'aeromobile bimotore turboelica ATR 72 - 600 della Lao Airlines Avions , immatricolato RDPL-34233, volo QV-301 da Vientiane to Pakse (Laos) con 44 passeggeri e 5 membri di equipaggio era in avvicinamento finale a Pakse - in condizioni meteo di scarsa visibilità - intorno alle 15.55 locali del 16 ottobre, è finito nel fiume Mekong. Tutti gli occupanti del volo interno laotiano sono rimasti vittime nell'impatto con l'acqua. L'aeromobile era nuovissimo, aveva fatto il primo volo nel marzo 2013. lo schianto si è verificato a circa sei chilometri dalla testata pista. La fusoliera si è spezzata in due tronconi che sono rapidamente affondati nel fiume. 19 ottobre 2013
Lo schianto in aeroporto, nei pressi di un deposito di carburante avio. E' accaduto intorno alle ore 09.30 locali, giovedì 3 ottobre 2013. Un velivolo Embraer 120 immatricolato 5N-BJY della aerolinea Associated Airlines si è schiantato nella fase del decollo dall'aeroporto "Murtala Mohammed" di Lagos (Nigeria), con 16 vittime tra i venti occupanti. I sopravissuti sono stati portati in un ospedale e non si hanno notizie precise sulle loro condizioni.
Le meteo di decollo erano buone ed il volo aveva per destinazione Akure, (Ondo). Uno scalo interno della Nigeria.
L'Embraer 120 aveva fatto il primo volo nel 1990 ed era equipaggiato con due propulsori Pratt & Whitney Canada PW118. Un testimonio oculare ha sostenuto: "It appeared to reverse back to avoid crashing into the residential area. It came down at a 45 degree angle."
L'impatto con il terreno è avvenuto dopo il decollo dalla pista 18 sinistra, contro una muratura e in prossimità d alcuni serbatoi di carburante avio per gli aeromobili.
Non si hanno notizie precise sulle cause che hanno determinato la dinamica incidentale, tantomeno sulla causa scatenante: errore umano o avaria tecnica? 4 ottobre 2013
Interrogativi sull'impianto carrello Airbus 320. Se all'Airbus 320 della Wizz Air dello scorso 8 giugno il semicarrello bloccato up era stato quello sinistro nel caso dell'atterraggio di emergenza avvenuto intorno alle 21.00 di domenica 29 settembre - sulla stessa pista 16 sinistra di Fiumicino, al volo Airbus 320 Alitalia 063, è stato il semicarrello destro.
La nota informativa ANSV, tuttavia, sostiene "di aver aperto un’inchiesta di sicurezza sull’evento occorso intorno alle 21.00 locali di domenica 29 settembre, sull’aeroporto di Roma Fiumicino, all’A320 marche EI-EIB, che, proveniente da Madrid, è atterrato senza carrello". Senza carrello. La questione verrà sicuramente verificata e sarà chiarito questo primo aspetto sulla causa e portata dell'avaria tecnica.
In entrambi i casi la procedura di preparazione all'atterraggio di emergenza è avvenuta - si deduce - dopo aver espletato le rituali fasi di verifica dell'avaria all'apparato dei carrelli: in estensione automatica e, successivamente con la tecnica manuale.
Tra i 151 passeggeri a bordo, probabilmente, qualche panico, ma solo una decina di contusi. Il velivolo è stato rimosso dalla posizione finale con una gru speciale nella nottata del lunedì mattina.
Commenti e considerazioni di Aerohabitat saranno riportati nelle prossime giornate. Al momento è opportuno segnalare uno stralcio di quanto riportato dal sito www.avherald.com relativo all'incidente della Wizz air e i riscontri riportati dall'EASA e dall'ANSV sul sistema carrello di questa tipologia di flotta..
"On Jun 25th 2013 EASA (European Aviation Safety Agency) released an Emergency Airworthiness Directive requiring operators of A318/A319/A320/A321 aircraft to determine the configuration of their aircraft and identify part numbers of the left hand and right hand Landing Gear Control Interface Unit as well as the part numbers of the gear door actuators within the first 800 flight cycles of the aircraft or within 14 days (whichever is later). If those part numbers are found listed in the EAD although with all current airworthiness directives applied the door opening sequence is to be examined within 8 days or 5 flight cycles (whichever is later). If a discrepancy is found, the gear door actuator is to be replaced. EASA reasoned: "Some operators reported slow operation of the main landing gear (MLG) door opening/closing sequence, leading to the generation of Centralized Fault Display System (CFDS) messages/ECAM warnings during the landing gear retraction or extension sequence. Investigations showed that the damping ring and associated retaining ring of the MLG door actuator deteriorate. The resultant debris increases the friction inside the actuator which can be sufficiently high to restrict opening of the MLG door by gravity, during operation of the landing gear alternate (free-fall) extension system. This condition, if not detected and corrected, could prevent the full extension and/or down-locking of the MLG, possibly resulting in MLG collapse during landing and consequent damage to the aeroplane and injury to occupants". EASA reported, that following a "recent occurrence with a gear extension problem" Airbus detected in additional analysis that a number of expected specific messages may not be generated in a combination of specific parts which renders repetitive checks mandated by an earlier airworthiness directive not effective.On Jul 30th 2013 Italy's ANSV released a number of safety recommendations to Airbus and EASA arguing, that the EAD released by EASA on Jun 25th 2013 was insufficient to address the issue at hand. The ANSV pointed out, that the accidents of HA-LWM and N816UA, see Accident: United Airlines A319 at Newark on Jan 10th 2010, right main gear did not deploy are "fully coherent". The ANSV reported that the left main gear entangled with the gear door which prevented any corrective action to get the gear extended. Debris was found in the dampening housing, presumable from a retaining ring, a damping ring and spiralox. This condition led to the gear door actuator not moving until the pressure had increased to about 300psi, then jolted but did not fully extend, several more small jolts followed, however the actuator never fully extended until the test was aborted at 1000psi. The actuator had accumulated 5386 flight hours in 2560 cycles and had been installed as new on Feb 20th 2012. The ANSV also reported that following the second re-cycle of the normal landing gear (select gear up, then down again) the crew waited 52 seconds with the landing gear lever remaining in the down position before the gravity extension sequence was initiated, the manual however requires a minimum time of 2 minutes." 30 settembre 2013
Il volo Arena Civica - Bresso in emergenza tocca terra al Parco Marx di Sesto. E' tutto accaduto intorno alle 18.40 del 24 settembre a Milano. Dopo il decollo per un volo locale avvenuto dall'Arena civica Gianni Brera nel centro della città di Milano il dirigibile, dopo aver urtato un pilone di illuminazione ha perso una parte del timone, apparato essenziale per la navigazione del mezzo, e, senza un controllo efficace ha potuto atterrare in un terreno libero, evitando edifici e impatti a rischio.
Il dirigibile AS105GD immatricolato HB-QRJera in volo per promuovere la Fondazione Veronesi e la Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) ed aveva per destinazione l'area della pista di Bresso.
L'atterraggio del dirigibile che aveva a bordo cinque membri di equipaggio è avvenuto intorno alle 19.30 e per 40 minuti lo spazio aereo circostante a Linate è stato chiuso al traffico dei voli per sicurezza.
Nessun danno per gli occupanti del dirigibile e la paura di gravi conseguenze è subito rientrato. una squadra dei vigili del fuoco pronta a intervenire in caso di necessità. I Vigili del fuoco allertati hanno assistito senza intervenire all'atterraggio al Parco Marx di Sesto S. Giovanni.
Era il volo inaugurale per voli a sostegno dell’Expo 2015 di Milano. 26 settembre 2013
In poco più di due settimane il secondo evento del genere. ANSV informa l'apertura di una investigazione per un inconveniente grave occorso il 17 settembre, nella zona di Venezia. La nota dell'Agenzia rivela come la causa si riconducibile a "atterraggio forzato effettuato, a seguito di un’avaria al motore, dall’aeromobile Diamond DA40 marche I-PVLJ, il 17 settembre, sull’aeroporto di Venezia Tessera".
Illesi i due occupanti. La stampa locale, al momento, non ha ancora riportato notizie a riguardo.
Di altro atterraggio fuoricampo, ovvero di un atterraggio d'emergenza, tuttavia i media locali segnalano invece quanto avvenuto lo scorso 30 agosto. Nel pomeriggio del penultimo giorno di agosto, intorno alle 16.30, in prossimità dei colli Euganei due alianti decollati dall'avio-superficie dell'Aereo club di Padova sono stati costretti ad atterraggio in terreni incolti.
Il doppio evento sarebbe stato causato dall'assenza termiche, di correnti ascensionali. L'aliante Grob Astir e un Twin Astir, anche in questo caso, hanno toccato terra senza alcuna conseguenza per i due occupanti. La procedura di atterraggio fuoricampo, com'è noto, è una manovra alla quale i piloti sono abitualmente addestrati, rappresenta uno standard formativo iniziale e, dovrebbe costituire, bagaglio professionale. 20 settembre 2013
ULM alert continuo! E' accaduto ad un TECNAM PA 96G, precipitato nella giornata del 10 settembre mentre era impegnato nella fase di decollo dall'aviosuperficie “Albastros” nei pressi dell'area di Termini Imerese in Sicilia. Il volo sarebbe originato da Campofelice di Roccella ed aveva a bordo due persone.
Lo schianto del velivolo, ridotto ad un rottame, avrebbe causato la morte dei due occupanti. Non si hanno invece notizie precise sulla tipologia del velivolo: era un ultraleggero avanzato? 11 settembre 2013
Esce lateralmente sul lato destro della pista. L'incidente si è verificato poco prima della mezzanotte, ora locale, di domenica 8 settembre. Un aeromobile Airbus 330-300 della Thai Airways con 288 passeggeri e 14 membri di equipaggio, volo TG-679, proveniente da Guangzhou - China.
L'atterraggio è avvenuto sulla pista 19 sinistra. Dopo una uscita di pista per un inconveniente riconducibile al ruotino anteriore. L'apparato si è piegato senza staccarsi dalla fusoliera. Gli occupanti hanno potuto lasciare il velivolo con una evacuazione d'emergenza e almeno quattordici di questi hanno riportato ferite minori. L'Airbus incidentato aveva fatto il primo volo nel 1995. Le condizioni meteo erano buone. Un principi d'incendio al propulsore di destra è stato tempestivamente spento. 10 settembre 2013
Esce lateralmente sul lato destro della pista. L'incidente si è verificato poco prima della mezzanotte, ora locale, di domenica 8 settembre. Un aeromobile Airbus 330-300 della Thai Airways con 288 passeggeri e 14 membri di equipaggio, volo TG-679, proveniente da Guangzhou - China.
L'atterraggio è avvenuto sulla pista 19 sinistra. Dopo una uscita di pista per un inconveniente riconducibile al ruotino anteriore. L'apparato si è piegato senza staccarsi dalla fusoliera. Gli occupanti hanno potuto lasciare il velivolo con una evacuazione d'emergenza e almeno quattordici di questi hanno riportato ferite minori. L'Airbus incidentato aveva fatto il primo volo nel 1995. Le condizioni meteo erano buone. Un principi d'incendio al propulsore di destra è stato tempestivamente spento. 10 settembre 2013
Ancora una investigazione per ANSV. E' accaduto sabato 31 agosto nel pomeriggio. Un Piper Pa 28 con tre occupanti è impattato sulla vegetazione di un boschetto mentre decollava dall'aviosuperfice di Grave di Papadopoli a Cimadolmo. Una pista privata nelle vicinanze del campo di volo Johnatan di Nervesa della Battaglia. Celebre sede della flotta di velivoli storici di Giancarlo Zanardo.
Il Piper 28 aveva raggiunto questa località dopo essere partito con altri due velivoli nella mattinata da Latina. Avevano partecipato alla manifestazione “Solidali 2013”. Il bilancio dell'impatto del Piper immatricolato I-GEFA è avvenuto in seguito ad una uscita laterale durante la corsa di decollo - avrebbe toccato un'ala nelle vegetazione precipitando da un’altezza di circa dieci metri - da un’aviosuperficie nei pressi di Spresiano (TV). I tre occupanti sono stati recuperati da un velivolo in rottami e non ha riportato che lievi ferite. 4 settembre 2013
Almeno per i media! Com'é noto non esiste l'obbligo della denuncia di questa tipologia di incidenti e quando avviene è solo per la sua pubblica evidenza e/o per l'eventuale morte e/o ferimento grave di uno degli occupanti del velivolo.
La notizia in questa casistica è che per oltre un mese non si sono registrate segnalazioni di incidenti e/o inconvenienti che hanno interessato la flotta degli ultraleggeri. Era comunque una buona notizia interrotta con l'incidente cha ha riguardato un ultraleggero precipitato a Capena nei pressi di Roma.
Lo schianto al suolo è avvenuto nella giornata di domenica 1° settembre intorno alle 18.00. L'occupante del velivolo, in gravissime condizioni, è stato recuperato dopo circa due ore, grazie all'intervento ad un elicottero del 118 che ha potuto localizzarlo. E' stato estratto dai rottami dell'ultraleggero e trasportato urgentemente al Policlinico Gemelli. 3 settembre 2013
ANSV apre altre due investigazioni, una per incidente e una per inconveniente. Ma gli investigatori sono in numero sufficiente?
(estratto da AEROHABITAT)
Il sito web dall'ANSV segnala con regolarità l'apertura di investigazioni riguardanti gli incidenti aerei come previsto dall'apposita normativa. Le due più recenti …… omissis
[21 Agosto e 20 Agosto 2013 – nota del commentatore].
Sono due investigazioni che si aggiungono alla tante ancora aperte (ma quante sono?) ed in attesa di una qualche relazione intermedia e o finale. Aerohabitat ha spesso rilevato il ritardo di alcune di queste Relazioni finali evidenziandone anche la mancata chiusura nell'arco temporale dei 12 mesi previsti dalla normativa.
Quello che tuttavia Aerohabitat non ha segnalato è il numero degli investigatori in organico per l'espletamento di questa fondamentale competenza. Redigere qualificate ed inoppugnabili relazioni nel periodo prestabilito: assicurare una sicurezza preventiva (proattiva) nel critico e vulnerabile settore dell'aviazione civile commerciale italiana.
E' un traguardo perseguito e realizzato? Non siamo in grado di commentare quanto avviene nella palazzina di via Attilio Benigni, 53 a Roma. Disponiamo solo del Rapporto informativo annuale, delle Relazione conclusive e delle Raccomandazioni di sicurezza presentate. Dovremmo disporre di altri dati.
Uno di questi è il seguente: quanti sono gli investigatori operativi? Quante investigazioni devono seguire? Quanti di questi sono piloti, quanti controllori di volo, quanti ingegneri? Su determinate investigazioni operano in team, o un ex controllore di volo deve indagare su un incidente prettamente per esperto pilota senza un adeguato supporto specialistico? Aerohabitat pensa che questi siano interrogativi che abbisognano di una qualche risposta. mercoledì 28 agosto 2013.
Commento del Com.te Renzo Dentesano.
Dunque, molto tempestivamente, Aerohabitat propone puntualmente una delle pecche più evidenti e preoccupanti per la sicurezza proattiva dell’Aviazione Civile italiana, che affliggono l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, istituita (finalmente) nel 1999 anche in Italia con D. Lg n. 250, in base alla Direttiva 94/56 CE del Consiglio della Comunità Europea. Agenzia che, fin dalla sua nascita, soffre proprio della carenza delle due materie prime essenziali per il suo funzionamento:- la pecunia (in parole povere i finanziamenti da parte del Governo) e numero e qualità degli Investigatori.
Di entrambe le carenze, dalle pagine di Aerohabitat che ci ospita, ci siamo occupati più volte, con segnalazioni rivolte a diversi Capi di Governo succedutisi negli anni e addirittura siamo arrivati ripetutamente ad esortare l’attuale Presidente Prof. Bruno Franchi a dare le dimissioni dall’incarico in segno di pubblica protesta per non esser messo in condizione di esercitare il mandato per il quale è stato scelto e ripetutamente confermato.
Purtroppo non siamo mai stati ascoltati e ce ne dispiace, perché a soffrirne è proprio quel compito essenziale che viene a cadere sulla responsabilità di tutti coloro che rappresentano lo Stato italiano a fronte della nostra adesione ormai sessantennale all’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale, conosciuta meglio con la sigla dell’acronimo inglese ICAO, e più precisamente in merito a quanto è prescritto nell’Annesso 13 “Aircraft Accident and Incident Investigation” e che viene puntualmente ricordato da Aerohabitat nel testo pubblicato in data 28 Agosto e che abbiamo solo parzialmente riprodotto, in quanto, fortunatamente, riguarda due casi che non hanno dovuto contare vittime, ma soltanto danni al materiale.
La conseguenza primaria di tutto ciò colpisce proprio quella che è la principale ragion d’essere dell’Agenzia, come postulato universalmente dall’ICAO:- La prevenzione nel campo della sicurezza del volo nell’Aviazione Civile, che si concreta in accurate ma rapide investigazioni di “accident” e “incident”, sia attraverso le Raccomandazioni di sicurezza nel corpo del “Final Report” che, quando utile, con l’emanazione di Interim Reports allo scopo di informare tutti gli addetti del settore ed il pubblico sul procedere degli accertamenti necessari a determinare le cause degli eventi aeronautici e con ciò tenendo desta l’attenzione sui possibili pericoli delle attività connesse con le delicate attività del volo in generale e del trasporto aereo in particolare. Attività quest’ultima che solo in tal modo riesce a garantire quell’elevato livello di sicurezza che è vanto dell’Aviazione Civile internazionale.
Ecco, quanto paventa Aerohabitat con la pubblicazione dei suoi quesiti nell’articolo di riferimento, in Italia avviene spesso proprio per le carenze segnalate e sottolineate anche dallo scrivente, che pure ha avuto anche negli anni più recenti l’ardire di rivolgersi all’attenzione di alcuni Presidenti del Consiglio dei Ministri, per segnalare loro (ahimè, senza alcun esito !), che nella loro qualità di garanti della vigilanza sull’operato dell’Agenzia e secondo l’obbligo di trasmettere al Parlamento il Rapporto informativo annuale sull’operato dell’Agenzia, proprio in virtù del D. Lg 66/99 istitutivo dell’Agenzia stessa, invitandoli caldamente ad intervenire in questa situazione che ci vede inadempienti non solo nei confronti dell’ICAO, ma anche nei confronti della U. E.- Ma, quel che più conta, nei confronti di coloro che potrebbero avere salva la vita, è la prevenzione che può essere garantita solamente da un regolare e non ritardato funzionamento dell’ANSV.
Con questo nuovo richiamo al senso di responsabilità di chi ci governa e che deve comunque assicurare un corretto funzionamento dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, mi unisco all’allarme lanciato da Aerohabitat, con i quesiti finora senza risposta, che da tempo proponiamo su queste pagine.
Questo se non vogliamo versare lacrime di coccodrillo dopo il prossimo malaugurato incidente, magari fotocopia di qualcuno di quelli accaduti in passato.
A coloro che obiettano che la sicurezza ha un costo, propongo di pensare, se ne sono capaci, qual è il costo totale di un sinistro del Trasporto aereo, sia in termini di vite umane che di conseguenze morali e materiali, incluse, purtroppo, quelle che ne conseguono, di Giustizia sia in termini di indagine penale e processuale, che di doverosi risarcimenti. 2 settembre 2013
Ma gli investigatori sono in numero sufficiente? Il sito web dall'ANSV segnala con regolarità l'apertura di investigazioni riguardanti gli incidenti aerei come previsto dall'apposita normativa. Le due più recenti riportano il caso del "21 agosto, nel corso di un atterraggio fuori campo effettuato nei pressi di Casigliano, frazione di Acquasparta (TR), l’aliante ASG 29 marche D-9129 riportava danni strutturali. Incolume il pilota, unico occupante".
Una seconda è stata aperta "per l’inconveniente grave occorso martedì 20 agosto all’aeromobile AB 412 marche I-RBNR impegnato in attività di eliambulanza. L’elicottero, nel procedere all’atterraggio su un campo di calcio, in terra, in località Novara di Sicilia (ME), in prossimità del luogo di intervento, a poca distanza dal suolo veniva investito da una nube polverosa, che oscurava la visibilità e faceva perdere i riferimenti visivi al pilota. Nel conseguente atterraggio pesante l’aeromobile riportava danni. Illesi i quattro occupanti".
Sono due investigazioni che si aggiungono alla tante ancora aperte (ma quante sono?) ed in attesa di una qualche relazione intermedia e o finale.
Aerohabitat ha spesso rilevato il ritardo di alcune di queste Relazioni finali evidenziando anche la mancata chiusura nell'arco temporale dei 12mesi previsti dalla normativa.
Quello che tuttavia Aerohabitat non ha segnalato è il numero degli investigatori in organico per l'espletamento di questa fondamentale competenza. Redigere qualificate ed inoppugnabili relazioni nel periodo prestabilito: assicurare una sicurezza preventiva (proattiva) nel critico e vulnerabile settore dell'aviazione civile commerciale italiana.
E' un traguardo perseguito e realizzato? Non siamo in grado di commentare quanto avviene nella palazzina di via Attilio Benigni, 53 a Roma. Disponiamo solo del Rapporto informativo annuale, delle Relazione conclusive e delle Raccomandazioni di sicurezza presentate. Dovremmo disporre di altri dati.
Uno di questi è il seguente: quanti sono gli investigatori operativi? Quante investigazioni devono seguire? Quanti di questi sono piloti, quanti controllori di volo, quanti ingegneri? Su determinate investigazioni operano in team, o un excontrollore di volo deve indagare su un incidente prettamente per esperto pilota senza un adeguato supporto specialistico? Aerohabitat pensa che questi siano interrogativi che abbisognano di una qualche risposta. 28 agosto 2013
Quattro le vittime: gli occupanti del volo. L'impatto con un qualche costone in quota nella Marmolata (in una località tra il Trentino, il Tirolo ed il Veneto) è avvenuto intorno alle 16.00 del 17 agosto. Una giornata di vacanze e di bel tempo, anche a 2700 metri di altezza.
Il Cessna 172 immatricolato D-EDQL con quattro occupanti, il pilota e tre turisti, è in sostanza precipitato a circa 1000 metri di distanza del rifugio Contrin, sopra Canazei, nella zona del passo dell'Ombretta. Nel comune di Pozza di Fassa. Il velivolo era decollato dall'aeroporto di Bolzano. 19 agosto 2013
Sono stati classificati come un incidente ed un inconveniente grave, piloti illesi. Lo scorso 15 agosto dopo essere decollati dall'aeroporto di Rieti sono stati registrati i seguenti due casi:
-aliante Schempp-Hirt Duo Discus immatricolato D-KKPG, dopo aver toccato un cavo elettrico ha eseguito un atterraggio fuoricampo (inconveniente grave): occupante illeso;
-aliante ASW 27, immatricolato G-CKOO, impegnato in un atterraggio fuoricampo per cause, al momento non conosciute, è finito intorno alle 18.00 in un deposito attrezzi agricoli, tra gli alberi. 17 agosto 2013
Due vittime: i piloti a bordo. E' accaduto il 14 agosto al volo cargo UPS con due membri di equipaggio. Ad un aeromobile Airbus A300-600, immatricolato N155UP operante sul volo cargo 5X-1354 da Louisville, Kentuky a Birmingham,Alabama negli USA. L'impatto con il suolo sarebbe avvenuto in avvicinamento a vista alla pista 18 dell'aeroporto di Birmingham intorno alle ore 04.50 locali.
Lo schianto nei pressi dell'incrocio di due viabilità posizionate a circa 1000 metri dalla testata pista di atterraggio ha causato la rottura della fusoliera in due tronconi ed anche l'incendio dell'aeromobile. Testimoni a terra hanno segnalato un forte scoppio e esplosioni minori. Nessun caseggiato a terra e nessun cittadino residente e/o di passaggio sarebbe stato coinvolto.
L'Airbus 300-600 aveva fatto il primo volo nel 2003 ed aveva accumulato un totale di circa 11mila ore di volo con circa 6.800 cicli. Le condizioni meteo al momento dell'incidente erano buone. 15 agosto 2013
Rientra all'atterraggio in sicurezza ma occorre riproporre le considerazioni sul FOD. Il volo Easyjet Malpensa Lisbona U2-2715 è tornato all'atterraggio dopo il decollo avvenuto alle 18.15 circa del 12 agosto. L'aeromobile Airbus 320 immatricolato G-EZTC decollato dalla pista 35 destra riscontrava il distacco di alcuni pannelli dal propulsore sinistro. La copertura avrebbe rimbalzato sulla fusoliera e sull'impennaggio verticale di coda per poi finire al suolo.
L'aeroporto è stato immediatamente chiuso (entrambe le piste) mentre il volo tornava a terra dopo 10 minuti senza altre conseguenze. Né per l'aeromobile quanto per i 174 passeggeri ed sei membri di equipaggio.
Non si hanno notizie precise sui pannelli arancioni (il colore della Easyjet), se siano caduti lungo la pista o altrove. Le problematiche FOD (Foreign Object Debris) possono, infatti, costituire per gli aeromobile in rullaggio, decollo ed atterraggio una costante minaccia.
La safety aeroportuale ha sicuramente verificato l'assenza di ostacoli ed impedimenti prima dell'atterraggio dell'Airbus 320. 14 agosto 2013
Anche in questo caso dopo aver tranciato i cavi di alta tensione. L'impatto con i cavi dell'alta tensione è avvenuto nel tardo pomeriggio, nei pressi dell’aviosuperficie “Francesco Baracca” a Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso. I due occupanti sono morti nell'incendio del velivolo. Era decollato da Caorle e si è schiantato nella zona di Colfosco di Susegana. L'ultraleggero volava in coppia con altro velivolo, erano diretti in una aviosuperficie nell’Asolano. Sul secondo mezzo c’era anche il figlio dell’uomo originario della Nuova Zelanda. Dopo. Questi hanno potuto osservare in diretta la dinamica dell'incidente. Il figlio di uno delle due vittime ha visto il padre precipitare.
In questo caso la denuncia dell'incidente è stata immediata e sarebbero state aperte due inchieste: una della Procura, l'altra da ENAC. Le cause e le responsabilità appaiono evidenti e scontate. Scaturiranno raccomandazioni da parte di ENAC, di AeCI e/o di ANSV? Difficile prevedere alcunché.
Ma se leggessero le note sugli incidenti di ultraleggeri proposti con tenacia da Aerohabitat continurebbero a sbattere su cavi di alta tensione? 27 luglio 2013
Titanic con le ali, flotta Boeing 787 e altri inconvenienti. Come se non bastassero i resoconti sugli inconvenienti ed incidenti delle flotte Boeing 777 e 787 Dreamliner ci si mette un responsabile Airbus con una dichiarazione fin troppo esplicita.
John Leahy, nel corso della consegna del millesimo Airbus A-330 (alla Cathay Pacific), avrebbe identificato il Boeing 787 Dreamliner come un aeromobile "inaffidabile".
Probabilmente intendendo con questo un progetto troppo avveniristico, troppo all'avanguardia e/o avanzato per i tempi. I costi operativi e di manutenzione per mantenere in linea la flotta Boeing 787 sono , indubbiamente, almeno al momento, elevatissimi. Tra ritardi, cancellazioni, blocco dei voli, ispezioni straordinarie, riprogettazione di impianti e tanto altro l'affermazione potrebbe risultare anche condivisibile.
Stupisce che uno dei due major mondiali dei costruttori di aeromobili intervenga in maniera tanto perentoria quando rischio di boomerang potrebbe profilarsi dietro il prossimo angolo. Al prossimo incidente ipertecnologico delle flotte moderne Airbus. I livelli di sicurezza, comunque, migliorano. Il numero degli incidenti aerei e delle vittime del trasposto aereo civile/commerciale si riducono di anno in anno. Le statistiche, anche quelle più impietose lo rivelano. I due maggiori costruttori di aeromobili commerciali non fanno altro che progredire nella vendita dei loro modelli più avveniristici.
Intanto dopo che un Boeing 787 della Japain Airlines partito da Boston per Tokyo è tornato indietro per imprecisate problematiche di alimentazione carburante, l'incendio a terra su altro 787, stavolta della Ethiopian Airlines, parcheggiato nei piazzali di Heathrow mantiene aperta la questione e la psicosi correlata al Dreamliner. 25 luglio 2013
Ancora incertezze sulla flotta Sukhoi - Alenia-Aermacchi. Il velivolo Sukhoi .Superjet 100-95, immatricolato 97005 impegnato su volo prova 97007 a Keflavik (Islanda) con cinque membri di equipaggio nel corso di un atterraggio addestrativo con vento al traverso sulla pista 11 è atterrato sulla pancia. L'incidente è avvenuto alle 05.26 locali del 21 luglio. La procedura, probabilmente, aveva previsto un atterraggio automatico (automatic landing system) in condizione di CAT III A. Un comunicato stampa della Sukkoi sostiene come il velivolo abbia "touched the runway with retracted landing gear".
Lo scorso anno, nel corso di un volo promozionale in Indonesia un esemplare Sukkoi 100 era precipitato causando 45 vittime. 24 luglio 2013
Tutti salvi 150 occupanti. E' accaduto ieri 22 luglio ad un Boeing 737 della Southwest Airlines in atterraggio sulla pista dello scalo LaGuardia di New York. Partito da Nashville - Tennessee l'hard landing è avvenuto intorno alle 18.00 locali nella fase di uscita di pista 04 su una high speed exit nel rullaggio.
L'intervento dei soccorsi è stato immediato ed ha scongiurato le possibili fiamme scaturite dalle scintille provocate dalla fusoliera sull'asfalto e quindi sul terreno. I passeggeri hanno evacuato l'aeromobile dagli scivoli di emergenza. 23 luglio 2013
Ma perché la denuncia dell'incidente è obbligatoria solo quando ci sono feriti o vittime? Due eventi senza vittime, due incidenti avvenuti nella giornata di sabato 20 luglio. Con poca o quasi nessuna informativa sui media e/o sulla stampa. Per l'incidente avvenuto a Castel Gandolfo, non si è ancora certi se il velivolo fosse un deltaplano o un ultraleggero. I due occupanti sono comunque stati portati in ospedale dopo essere finiti in una boscaglia. Il loro recupero è avvenuto con un elicottero.
Il secondo caso è avvenuto presso San Daniele del Friuli in provincia di Udine intorno alle 12.00.Dopo aver decollato dall'aviosuperfice della Comina nei pressi di Pordenone un ultraleggero guidato dal proprietario, un Skyleader 200 è finito fuori campo per un qualche avaria tecnica. Il mezzo è stato scoperto da un cittadino che ha scoperto il velivolo atterrato in mezzo ai campi senza altra presenza. I due occupanti, illesi dopo l'emergenza, stavano tornando a casa con altri mezzi. Avvertiti i Carabinieri hanno rapidamente risolto il mistero dell'ultraleggero abbandonato. Il proprietario del mezzo avrebbe dichiarato l'intenzione di risarcire il gestore del terreno. Altra storia invece riguarda la denuncia dell'incidente. Data l'esito fortunoso, o viceversa l'abilità del "pilota" nell'emergenza, senza alcun danno se non per il velivolo, la denuncia non sarebbe obbligatoria. Ovvero nessuno avrebbe saputo dell'ennesimo crash di ultraleggero.
Questa è davvero una questione tutta da rivedere e monitorare. Se ricordiamo che anche l'Aeroclub d'Italia con la circolare 44/2011, a firma il Direttore Generale Carlo Landi, trasmessa in data 10 gennaio 2012 ricordava come:
1. È prassi ormai consolidata non segnalare all’AeCI gli incidenti e gli inconvenienti di volo che, malauguratamente accadono.
Tale abitudine comporta l’impossibilità di tenere una banca dati aggiornata e, soprattutto, rende meno efficace l’attività di prevenzione che molto si basa sul precedente conosciuto.
2. Per quanto sopra, si richiede ai presidenti degli enti, ai direttori delle scuole, agli addetti S.V. ed a tutti i piloti di segnalare:
a. gli incidenti:
immediatamente al direttore generale dell’AeCI tramite telefono o SMS o e-mail (06.36084612, 3357903380 - dir.gen@aeroclubitalia.it);
successivamente al responsabile SV dell’AeCI inviando una esaustiva relazione tramite e-mail all’indirizzo sicurezza.volo@aeroclubditalia.it, utilizzando preferibilmente il modulo allegato1 (scaricabile anche dal sito www.aeci.it/a_sicurezza.aspx), di norma entro quattro (4) giorni dall’evento;
b. gli inconvenienti di volo:
al responsabile SV dell’AeCI inviando una esaustiva relazione tramite e-mail all’indirizzo sicurezza.volo@aeroclubditalia.it, utilizzando preferibilmente il già citato modulo allegato, di norma entro quattro (4) giorni dall’evento.
3. Si richiede, a riguardo, la puntuale applicazione di quanto disposto significando che la Sicurezza Volo e, di conseguenza, l’attività di prevenzione costituisce un obbiettivo fondamentale dell’Aero Club d’Italia.
Pertanto, qualora l’AeCI apprendesse la notizia di un incidente tramite i mass-media senza ricevere alcuna informazione da parte del pilota o ente coinvolto, provvederà a richiedere direttamente al pilota interessato la compilazione del modulo allegato.
Per tale ragione e nel contesto di incidentalità rilevato e percepito in questi ultimi 10-15 anni nel belpaese, diventa indispensabile, non solo monitorare la reale rispondenza tra incidenti/inconvenienti occorsi e denunciati ma aggiornare le regole che disciplinano la flotta degli ultraleggeri. Anche per verificare l'effettiva casistica incidentale. Probabilmente assai più negativo di quanto rilevato. 22 luglio 2013
Altro week end senza buone notizie. Se gli ultimi fine settimana di giugno erano stati favorevoli questi primi due di luglio non lo sono altrettanto. Almeno se uno si convince che i media sono puntuali nel segnalare ogni inconveniente e/o incidente occorso alla flotta ultraleggeri/VDS del Belpaese.
Nella giornata di sabato 14 luglio l'ennesimo ultraleggero avrebbe tranciato, ancora una volta cavi elettrici in volo.
Le due persone a bordo del velivolo, atterrato in emergenza o precipitato oggi in località Mazzara, tra Manduria e San Pancrazio Salentino, in Puglia sarebbero risultati del tutto indenni dal capitombolo dello schianto al suolo. Guasto del motore, human factor o imperizia occasionale ha fatto finire il volo in un canile. Il velivolo ha invece riportato danni sostanziali se non irrecuperabili. 16 luglio 2013
L'incidente che aveva provocato sei vittime tra i sette occupanti non sarebbe riconducibile al motore. La causa primaria del crash andava identificata in problematiche associate alla manutenzione, operativa di pianificazione dei voli e non al propulsore? Quali responsabilità e attribuzioni andrebbero riversate sull'esercente piuttosto che su Turbomeca il costruttore del motore installato sull'elicottero?
La superperizia di un tecnico italiano (presente autorevolmente anche se marginalmente come consulente di parte sul crash di Linate 2001) avrebbe scardinato la relazione del CTU della Procura di Torino.
Se una prima sentenza aveva comminato due condanne per omicidio colposo e sei assoluzioni, la seconda sentenza di Appello relativa al volo eliski, del 19 aprile 2003, l’Eurocopter AS350B2 I-AMVE, precipitato in zona Sestriere (Torino), a carico del responsabile e del direttore tecnico e capo del dipartimento navigabilità di Turbomeca ha riformato la sentenza, gli unici imputati condannati in primo grado, dai reati contestati “perché il fatto non sussiste”.
Cosa commentare? Non sarebbero stati a conoscenza del difetto del motore Arriel 1D1 il cui cedimento causò l’incidente?
La materia, da subito era apparsa controversa, ed era, comunque, stata oggetto dì due raccomandazioni ASNV: "Nell'ambito dell'inchiesta tecnica sull'incidente occorso il 19 aprile 2003, località Sestriere (Aosta), all'elicottero I-AMVE, l'Agenzia, conosciuti i risultati della perizia sul motore, ha emesso un messaggio di allerta indirizzato all'ENAC raccomandando una serie di ispezioni tecniche preventive sui motopropulsori dello stesso tipo operanti in Italia".
In sostanza l'investigazione sembrava aver preso una direzione concreta: controllare, ispezionare i propulsori. L'ANSV, con una nota informa che «a seguito dell'incidente dell'elicottero Ecureuil, marche I-AMVE, avvenuto nella tarda mattinata di oggi è stata aperta un'inchiesta tecnica ed un investigatore specializzato è stato inviato sul luogo e sta già lavorando».
Secondo l'ANSV l'elicottero "sarebbe caduto in una località limitrofa a Val Argentera, causando la morte di sei delle sette persone che si trovavano a bordo». Sempre secondo i dati in possesso dell'Ansv l'aeromobile, completamente distrutto, era del tipo AS350B2 fabbricato dalla Eurocopter francese e gestito dalla società «Air Service Center» di Arena Po".
L’ANSV, per quanto a conoscenza di Aerohabitat, avrebbe, in questo arco temporale, redatto "solo una bozza di relazione ed emesso due messaggi di allerta. Il primo messaggio il 24 aprile 2003, il secondo messaggio il 3 febbraio 2004". In questi giorni, tra investigazione tecnica e quella processuale, tra cause e concause nella dinamica incidentale, in definita, se da un lato occorrerà attendere le motivazioni della sentenza sembra del tutto palese che le responsabilità del direttore tecnico e capo del dipartimento navigabilità di Turbomeca sono state cancellate.
La verità processuale, la scorsa settimana, avrebbe, ribaltato l'assunto originale. Le indagini della Procura di Torino avevano ipotizzato come l'incidente fosse stato causato da un difetto di progettazione del motore del velivolo e/o disfunzione equivalente?
Erano state rilevate inadeguatezze da parte della Turbomeca?
All'epoca si parlava che Enac avrebbe ordinato un'ispezione su tutti gli elicotteri su cui è installato questo tipo di motore. Almeno 4000 esemplari, di cui centinaia solo in Italia.
Cosa significa? Forse che rientrano i gioco responsabili dell'Air Service Center di Pavia, la società che gestiva il servizio di eliski a Sestriere?
E' possibile sostenere che, probabilmente, la verità investigativa come quella giudiziaria non ne verrà mai a capo? Un Cold Case doppio: per l'assenza di una relazione finale tecnica e per le scadenze dei tempi processuali.
Aerohabitat, lette le motivazioni della sentenza, analizzerà da un lato esito processuale, le ripercussioni (il ricorso non è scontato), dall'altro le pesanti implicazioni correlate al ritardo nella relazione tecnica conclusiva e l'intreccio che, inevitabilmente, si è creato tra il livello investigativo e quello processuale.
Anche in prospettiva, sul ruolo e sui compiti che un organismo d'indagine espleta e realizza per monitorare e sorvegliare le operazioni di volo in un settore in espansione incessante. Le operazioni di volo con la flotta dell'ala rotante, anche nel Belpaese hanno assunto un ruolo determinante: per attività di soccorso, di lavoro aereo e di turismo. 15 luglio 2013
Non si interrompe l'ULM alert! E' successo lo scorso 8 luglio nelle acque antistanti Sant'Elena e l'isola del Lido. L'unico occupante del volo è stato prontamente soccorso grazie alla presenza di una idroambulanza richiamata in zona per altro intervento. Non avrebbe riportato gravi conseguenze.
L'ultraleggero decollato da Caorle avrebbe avuto per destinazione l'aeroporto del Lido. 13 luglio 2013
Chi segnala un incidente VDS/ULM se nessuno lo scopre? Certo quando un ultraleggero è in carico e gestito da uno scuola di volo, presso un'aviosuperificie aperta un preciso regolamento di volo prevede nel capitolo "norma di disciplina e sicurezza oltre a "principali norme di comportamento, disciplina, sicurezza e relative responsabilità sono contenute in un documento distribuito a ciascun allievo all'inizio del corso ed illustrate (a cura del Direttore della Scuola - Istruttore - Addetto alla S.V.) all'inizio del corso teorico" anche le modalità e termini di segnalazione inconvenienti/incidenti di volo ed eventuali disfunzioni riscontrate.
Ma cosa accade se il velivolo è di un proprietario che opera su un campo o aviosuperfici privata senza alcun altro riscontro che la sua professionalità aviatoria e la sua coscienza?
Quanto riferimento in una nota dal Messaggero di Veneto di Udine del 9 luglio 2013 rappresenta un caso davvero degno di essere riportato. L'interruzione elettrica per circa quattro re sarebbe stato determinato dopo un volo, avvenuto in serata, con decollo ed atterraggio su un proprio terreno, da un possessore di attestato al volo di un monomotore ultraleggero. Una indagine in corso da parte dei Carabinieri locali dovrebbe poter "far luce" su quanto avvenuto. Possibile che il trasvolatore non si sia accorto di nulla? Che nel corso del suo volo non abbia percepito un minimo sobbalzo mentre a bassa quota si alzava e o scendeva verso il terreno? E' probabile che il mezzo non abbia riportato il minimo danno esterno mentre il cavo elettrico era tranciato?
Ancora una volta l’attività d’investigazione sugli inconvenienti ed incidenti aeronautici occorsi agli apparecchi VDS sul territorio italiano è una operazione complicata. Prima di tutto perché manca una rigorosa percezione della casistica. E' una esigenza ed un consapevolezza individuale del proprietario del mezzo oltre di colui che ci vola. solo in secondo luogo riguardo l'ente e l'agenzia che dovrebbe dettagliatamente investigare, piuttosto che il solo monitorare, questo genere di attività di volo.
Aerohabitat era intenzionata a rilevare con estrema soddisfazione l'assenza di incidenti nelle due ultime settimane di giugno e nella prima di luglio. Si sperava in una inversione di tendenza, in una svolta.
Ma, come avevamo da sempre rilevato, il livello di incertezza di carenza di dati riguardanti la reale incidenza di quelli che potrebbero essere identificati come inconvenienti minori, rappresenta un fenomeno culturale difficile da superare. Le notizie di VDS/ULM incidentati sono, in massima parte, potrebbero risultare solo quelle connesse a vittime e/o ricoveri ospedalieri. 10 luglio 2013
Incidente da action movie. Tocca prima, si stacca la coda, rimbalza fuoripista, lateralmente. Cosa sarebbe accaduto se questo crash landing fosse avvenuto su una delle tante piste del Belpaese? magari su una testa pista a ridosso delle abitazioni? Siamo convinti che, gesti e rituali scaramantici a parte, il Piano di Emergenza Aeroportuale ed il Piano di Emergenza Esterno sarebbero stati attivati in tempo e, probabilmente, tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Quello che è avvenuto sulla pista 28 sinistra di San Francisco sembra, tuttavia, appartenere ad un evento davvero straordinaria. Al momento si contano due sole vittime. Altri 182 sono feriti di cui 49 in condizioni critiche. A bordo tra passeggeri ed equipaggio erano imbarcate 303 persone.
Il crash landing che ha coinvolto un Boeing 777-200 della coreana Asiana Airlines, volo OZ 214 decollato da Seoul-Incheon International Airport (ICN), South Korea con destinazione San Francisco dopo la traversata del pacifico avrebbe, tuttavia, richiesto un atterraggio di emergenza sullo stesso scalo costiero di arrivo (l'ATC nel corso di una conferenza stampa avrebbe comunque smentito tale richiesta). Il velivolo immatricolato HL7742 e con 8 anni di vita è finito fuori pista sulla pista 28 sinistra intorno alle ore locali 11.28 del 6 luglio 2013.
L'aeromobile - secondo testimoni- ha impattato prima della pista, probabilmente, sul frangiflutti prima della testata pista perdendo la coda. nella corsa il pista la fusoliera si sarebbe ruotata incendiandosi. Gli impennaggi della coda - si nota su video e foto - sono posizionati, infatti, prima della pista.
L'aeroporto è stato chiuso per cinque ore, con la carcassa della fusoliera, bruciata nella parte anteriore superiore della carlinga, dietro alla cabina di pilotaggio.
Le condizione meteo erano buone e l'avvicinamento - secondo testimoni - sarebbe risultato normale fino a pochi secondi dall'impatto, frangenti nei quali, il velivolo avrebbe registrato una accentuata, quanto repentina affondata verso il terreno/specchio d'acqua esistente. Era in corso un avvicinamento strumentale ILS e, forse, anche nella fase finale era ingaggiato il pilota automatico con l'assistenza del pilota ai comandi.
Un crash short landing similare, a Londra Heathrow, aveva coinvolto un Boeing 777 della British nel febbraio 2010. 8 luglio 2013
Ancora l'Aviazione Generale blocca Linate! Sarebbe stato il cedimento del carrello a causare il fuoripista in atterraggio. Un velivolo privato italiano si è spezzato in due tronconi ma i due occupanti sono usciti incolumi ed il rottame non si è incendiato. L'incidente è avvenuto intorno alle 20.27 del 1° luglio e per due ore esatte la pista è rimasta chiusa. dopo la rimozione dei resti incidentati del Cessna proveniente dalla Germania, lo scalo è stato riaperto. Ma ben 17 voli sono stati dirottati a Malpensa, Bergamo e Genova.
La rapida operazione di spostamento del mezzo dalla pista principale 36 destra è avvenuta grazie ad una gru di 16 metri di altezza. L'opera Il carburante residuo ha potuto essere recuperato evitando altre conseguenze.
L’ANSV ha aperto una inchiesta di sicurezza riguardante il volo Cessna T210N, immatricolato I-BBTT ) decollato dall’aeroporto tedesco di Straubing e con meta Linate.
Quali le cause? Le prime ipotesi investigative rimandano ad un atterraggio pesante e/o ad un cedimento e/o rientro di una parte laterale del carrello principale. 3 luglio 2013
Si conclude l'operazione risarcimento ai familiari delle vittime. In occasione del 33anno dell'incidente di Ustica vengono riproposte le considerazioni sul Cold Case italiano per antonomasia. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha, ancora una volta, ribadito come sia indispensabile continuare con le indagini. le responsabilità internazionali dovranno essere verificate, sull'incidente pesano ancora "inquietanti ombre".
La nota del Capo dello stato precisa, in datti: "La memoria di quella tragica notte e delle innocenti vittime del disastro richiama il dovere di tutte le istituzioni di sostenere le indagini tuttora in corso per accertare responsabilità - nazionali ed internazionali - rimaste coperte da inquietanti opacità e ombre".
Era il 27 giugno 1980 e un Dc9 dell'Itavia sprofondò nel mare prospiciente l'isola di Ustica causando 81 vittime. In questa occasione, a seguito della sentenza della Cassazione che obbliga lo Stato al risarcimento di ai familiari di queste vittime, il Governo ha deciso di non impugnare il provvedimento.
In sostanza, rileva una nota della presidenza del Consiglio, sarebbe motivata "da ragioni giuridiche, in quanto un ricorso per revocazione in questa situazione processuale potrebbe apparire meramente dilatorio ed esporrebbe lo Stato a ulteriori spese. Ma soprattutto è motivata da ragioni di ordine etico, per il dovuto rispetto alle vittime e ai loro familiari".
Il risarcimento ai familiari elle vittime avrà quindi il suo corso, senza ritardi ed impedimenti. L'attesa riguarderà, quindi, la piena trasparenza delle responsabilità nazionali ed internazionali per appurare dinamica e cause.
Quando si chiuderanno le indagini tecniche di questo Cold Case? O sono, invece, finite? 1 luglio 2013
by Commander
Attorno all’incidente che nel 2008 ha coinvolto otto cittadini italiani che durante una vacanza in Venezuela sono scomparsi, nel corso di un trasferimento in volo dall’aeroporto di Caracas Maiquetia a quello dell’isola di Gran Roque, si è fatto un gran parlare, dando la stura, in mancanza di informazioni attendibili, ad ogni ipotesi, anche le più fantasiose.
Sul caso , in questi giorni, si sono riaccesi i riflettori, perché, grazie all’ostinazione di pochi che ci hanno creduto fino in fondo, le ricerche effettuate dalla nave specializzata statunitense Sea scout, secondo le autorità venezuelane, hanno portato al ritrovamento del relitto che si trova integro, adagiato sul fondo sabbioso a 976 m di profondità.
Le ricerche, è bene dirlo, sono state co-finanziate dall’Italia e dal Venezuela, va quindi dato atto sia al Ministero degli Esteri che alla nostra Protezione Civile che tutto il possibile è stato fatto per cercare di arrivare a chiarire le responsabilità, e le cause dell’incidente e cercare di assecondare le famiglie delle vittime che reclamavano di conoscere la verità sull’incidente e di dare la sepoltura ai resti dei loro cari.
In questa vicenda, non tutti però hanno soddisfatto le attese, anche istituzionali, che per il ruolo che ricoprivano, veniva riposto.
L’Ansv, Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, è l’ente che in Italia ha il compito di svolgere le investigazioni sugli incidenti aerei.
Le investigazioni sono condotte da un “Investigatore incaricato (investigator in charge)” se l’ incidente avviene sul territorio italiano. Per gli incidenti che pur coinvolgendo aeromobili italiani, avvengono all’estero, l’Italia ha il diritto di chiedere che all’inchiesta dello Stato estero partecipi un “Rappresentante accreditato (accredited representative)”.
Nel caso dell’incidente venezuelano, in cui erano morti dei cittadini italiani,secondo la normativa internazionale dell’ Icao, International civil aviation organisation, una agenzia specializzata dell’Onu che regola minuziosamente sul piano internazionale, diritti, doveri e modalità dello svolgimento delle inchieste, l’Italia ( quindi l’Ansv) aveva il diritto solo di nominare un “Esperto (expert)”.
I diritti dell’esperto, a differenza di quelli dell’investigatore incaricato e quelli (minori) del rappresentante accreditato, sono limitati: a) vistare il luogo dell’incidente; b) avere accesso alle principali informazioni fattuali; c) partecipare all’identificazione delle vittime; d) assistere alle deposizioni dei passeggeri sopravvissuti che siano cittadini dello Stato dell’esperto; e) ricevere copia della Relazione finale.
Alla luce di ciò, sembra molto interessante esaminare i comunicati ufficiali emessi subito dopo l’incidente e successivamente, dalla nostra Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
Giorno dell’incidente, (5 gennaio 2008):” l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) comunica che un proprio esperto è in costante contatto con la competente Autorità venezuelana.”
Venti giorni dopo, (24 gennaio 2008):” informa che il proprio investigatore accreditato in qualità di esperto nell’inchiesta tecnica condotta dalla competente Autorità investigativa venezuelana) è in costante contatto con quest’ultima…
Ha inoltre acquisito l’informazione sul modello dei registratori di volo presenti a bordo dell’aeromobile in questione, dichiarandosi disponibile a fornire, eventualmente, il supporto per la lettura dei dati contenuti negli stessi.
Circa tre mesi dopo (29 aprile 2008):” Si rammenta che l’ANSV - che recentemente ha proceduto all’ascolto delle registrazioni radio terrabordo-terra intercorse fra l’aeromobile in questione e la Torre di controllo di Maiquetia - è in costante contatto, attraverso il proprio investigatore, con l’omologo ente venezuelano (JIAA) competente per l’inchiesta tecnica, per i continui aggiornamenti sul caso.
Dopo ulteriori dieci mesi, (11 febbraio 2009): “ l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) rappresenta che anche recentemente ha sollecitato l’omologa Autorità investigativa venezuelana a rispondere alla richiesta con cui, già nell’aprile dello scorso anno, la stessa ANSV, sensibile alle richieste dei familiari dei dispersi, chiedeva l’autorizzazione, prevista dall’ordinamento internazionale, a rendere disponibile ai medesimi familiari l’integrale documentazione acquisita in Venezuela. La suddetta Autorità investigativa ha risposto che sta verificando se sussista la possibilità di rilasciare l’autorizzazione richiesta dall’ANSV prima possibile.”
Cinque anni e cinque mesi dopo l’incidente (21 giugno 2013): “L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), nel prendere atto della individuazione del relitto...”
Per così dire, dal “Combinato disposto” di questi scarni comunicati dell’Ansv, potremmo, a noi pare, fare le seguenti considerazioni: 1) un esperto dell’Ansv è in continuo contatto con la competente Autorità venezuelana; 2) l’esperto italiano continua ad essere in stretto contatto, anzi ha acquisito informazioni sui registratori di volo a bordo dell’aereo ed ha offerto l’assistenza per la loro lettura;3) l’Ansv continua ad essere in contatto, anzi, ha anche ascoltato le registrazioni radio e acquisisce documentazione in Venezuela 4) l’Ansv è in possesso dell’integrale documentazione; 5) a distanza di cinque anni “Prende atto del ritrovamento”.
Insomma, l’Ansv pur essendo “In continuo contatto”, “Prende atto.” Certamente il canale di comunicazione non solo quello venezuelano ma anche quello italiano non doveva essere stato dei migliori.
Si pone a questo punto, visto che è stata la stessa Ansv a dichiararlo, il problema della lettura dei registratori di volo. Naturalmente prima di poterli leggere, vanno recuperati, cosa che a mille metri di profondità non è certo agevole. Ma questi registratori, esistono realmente? Saremo indotti a pensare di si, visto che la stessa Ansv ne ha “Acquisito l’informazione sul modello dei registratori di volo presenti a bordo”(comunicato del 24 gennaio 2008). Staremo a vedere.
Una cosa è certa, in tutta questa vicenda l’Ansv ne esce un po’ maluccio, invece di essere l’autorevole coordinatrice dell’operazione, almeno da parte italiana, sembrerebbe invece che si sia fatta rubare la scena da altri, che poi sono riusciti nell’impresa.
Che gli investigatori dell’Agenzia non amino andare in Venezuela forse si spiega con una storiella che qualcuno a mezza voce racconta con un certo sorrisetto.
Si dice che quando gli “Esperti” dell’Ansv sono andati in Venezuela, gli abbiano clonato la carta di credito di proprietà dell’amministrazione, prosciugandogliela. Sarà vero? Non sarà vero? Certo che nei comunicati stampa la presenza di investigatori Ansv in Venezuela non viene mai comunicata esplicitamente se non, in maniera piuttosto anodina e solo una volta, con l’affermazione: ”Rendere disponibile ai medesimi familiari l’integrale documentazione acquisita in Venezuela.”
Inoltre, altro aspetto che forse richiederebbe un chiarimento, è l’assenza dell’Ansv nelle operazioni di ricerca e presumibilmente, di recupero del relitto nonché di riconoscimento delle vittime. E' possibile che sul luogo siano stati inviati due esperti estranei all’Agenzia. Come mai? 29 giugno 2013
Vittima l'unico occupante. L'incidente infrasettimanale è accaduto nella fase di atterraggio all'aviosuperficie di Grecciano, nel comune di Collesalvetti in provincia di Livorno. Dopo il volo il mezzo aereo sarebbe stato hangarato per la notte. La ripartenza era prevista il giorno successivo. L'orario stimato dell'evento, riportano alcuni notiziari della zona, non è stato precisato. Sarebbe comunque avvenuto nel primo pomeriggio. La vittima aveva appena acquistato il velivolo da un privato del luogo. La dinamica dell'incidente è altrettanto poco chiara. Lo schianto sarebbe avvenuto di muso a circa 500 metri di una delle due testata pista. 22 giugno 2013
L'incidente ha coinvolto le tre persone a bordo. L’ANSV ha avviato l'obbligatoria inchiesta di sicurezza per il velivolo che ha impattato nel pomeriggio di martedì 18 giugno sul monte Sestier, sul versante pordenonese delle Dolomiti.
La zona è posta tra il Veneto ed il Friuli, tra la provincia di Belluno e quella di Pordenone, nei pressi del Lago di Barcis. Il velivolo Piper PA-28, di nazionalità francese, immatricolato F-GHLY, operava a vista dopo aver decollato dall'aeroporto di Locarno (Svizzera) con destinazione Lesce-Bled (Slovenia). Nella fase di crociera era pertanto previsto il sorvolo della zona Alpina/Prealpina dell'Italia. Due dei tre occupanti dell'aeromobile sono periti nello schianto con il terreno ad una altitudine di circa 1.800 metri. Il pilota è stato recuperato in una zona impervia con elicottero e ospedalizzato. Il Piper PA 28 è un monomotore. Le condizioni meteo al momento dell'incidente erano buone. 20 giugno 2013
In attesa del quarto week end di Giugno! Per qualche ora sembrava che la terza settimana di giugno, terzo week end, non avesse registrato l'ennesimo incidente di un ultraleggero, uno di aviazione generale e/o da diporto sportivo.
Alla fine ecco una agenzia che riporta tutto alla normalità: sabato 16 giugno un velivolo biposto, vero mezzogiorno, si è schiantato presso la Croce di Monte Mindino, nel comune di Garessio, nel Cuneese. Le condizioni meteo registravano foschia - riportano i media - e dopo il decollo da Albenga (intorno alle 09.30?), era diretto all’aeroporto di Levardigi (Cuneo) e sarebbe stato identificato ad una altitudine di 1.800 metri.
L'unico occupante non è sopravissuto.
La Procura di Mondovì ha avviato indagini. Servirà? 18 giugno 2013
L'atterraggio sulla schiuma è in disuso? Il "fire retardant foam" è forse un'operazione troppo costosa? Provate a cercare su Goggle alla voce atterraggi d'emergenza senza carrello e verificate i risultati.
Una nota Adnkronos del 15 ottobre 2012 riporta di un atterraggio d'emergenza avvenuto a Torino Caselle. "Tanta paura ma nessuna conseguenza per i 36 passeggeri a bordo del volo Madrid-Torino in arrivo ieri sera all'aeroporto di Caselle. Il comandante poco dopo le 22,30 ha chiamato la torre di controllo dello scalo torinese segnalando la mancata apertura del carrello. Subito sono scattate le procedure di emergenza: l'aeroporto e' stato chiuso e i vigili del fuoco hanno ricoperto la pista con un manto di schiuma per aiutare l'eventuale atterraggio di emergenza. Poco dopo le 23 però' fortunatamente il carrello si e' sbloccato e il velivolo e' atterrato senza problemi. I passeggeri sono stati fatti scendere e assistiti in aeroporto. Stanno tutti bene. Nel frattempo due voli, in arrivo da Roma, sono stati dirottati sullo scalo di Malpensa. Dopo le operazioni di rimozione della schiuma dalla pista l'aeroporto di Torino e' stato riaperto alle 5 di questa mattina".
Ma si può trovare anche come nella giornata del 9 luglio 2012 a Pisa. l "Galilei" è scattato una emergenza. Un volo della Vueling, con 130 passeggeri a bordo, è rientrato per un problema tecnico. Un problema all’alettone posteriore, correlato al sistema idraulico del carrello è atterrato in emergenza.
Le misure di intervento e soccorso avevano predisposto un atterraggio sulla schiuma, soluzione adottabile nei casi di mancata apertura del carrello.
Anche a Malpensa, sostiene Goggle, nel 2005 per un atterraggio forzato di un aeromobile centrato da un fulmine, con difficoltà nell'estensione del carrello, sulla pista è stato steso uno strato di schiuma.
Tutti eventi che hanno ottenuto un successo: passeggeri ed equipaggio non hanno riportato danni.
Cosa è invece accaduto all'Airbus 320 della Wizz Air di sabato 8 giugno?
Non c'è, forse, stato tempo per preparare il manto di schiuma ritardante? Dalle immagini e dai video dell'incidente sembrerebbe esserci solo una schiuma bianca nell'intorno dell'aeromobile fermo a terra, e la sensazione che non sia altro che lo schiumogeno sparato dai mezzi dei Vigili del Fuoco accorsi, piuttosto che lo strato di "spray fire retardant foam".
Se la realtà è davvero questa occorrerebbe considerare alcuni punti:
- Ciampino, scalo di destinazione del volo dispone della schiuma ritardante?
- chi ha deciso di atterrare a Fiumicino?
- qualè il tempo minimo necessario a predisporre lo strato di schiumogeno?
- il costo dell'operazione deve essere sostenuto dal vettore aereo o rappresenta un servizio standard offerto nel pacchetto di destinazione del volo? 13 giugno 2013
ULM VDS: Alert continuo. E' accaduto nel territorio del Comune di Campochiaro, in provincia di Campobasso. Dopo l'impatto con il terreno il velivolo si è incendiato e uno dei due occupanti non è sopravissuto.
L'altro è stato soccorso ed ha, tuttavia, raggiunto l'ospedale in condizioni gravissime.
Le cause, come al solito, si presentano inestricabili. Nella fase di atterraggio il velivolo sarebbe andato lungo di 400 metri oltre il fine pista. Era decollato per missioni di addestramento dallo stesso campo di volo. 11 giugno 2013
Tutti salvi i passeggeri, aeromobile con forti danni alla fusoliera e ala. E' capitato ad un velivolo della compagnia ungherese Wizz Air, dopo una riattaccata a Ciampino, scalo di destinazione del volo partito da Bucarest. La pista di Ciampino, troppo corta, probabilmente, è stata scartata dal pilota per un atterraggio in emergenza con una ipotesi di toccata senza uno dei due semicarrelli principali: quello sinistro. Con 171 occupanti, 165 passeggeri, il Wizz Air Airbus A320-200, immatricolato HA-LWM volo W6-3141, dopo la riattaccata dalla pista 15 di Ciampino, intorno alle 07.00 del mattino del 8 giugno, ha raggiunto la quota di 5000 piedi. Dopo l'espletamento della procedura in volo ha dirottato a Fiumicino, atterrando sulla pista 34 destra lunga circa 4000 metri.
L'Airbus 320 ha toccato terra, tra i soccorsi prontamente allertati, alle 08.09 ora locale. le condizioni meteo erano ottimali. Nel corso dell'evacuazione con gli scivoli si sono avuti due soli contusi. L'aeromobile aveva fatto il primo volo nel febbraio 2012, era quindi nuovissimo. La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per disastro colposo. Il velivolo in serata è stato rimosso dalla pista, probabilmente, dopo il nullaosta e/o in presenza di un investigatore e/o delegato dell'ANSV.
Lo scalo di Fiumicino nel corso della giornata ha operato con restrizioni e ritardi dei voli per la chiusura della pista 3 (16L/35R) e per il lavori in corso sulla pista 2 (25/07). 10 giugno 2013
Una quadro non solo allarmante - secondo Aerohabitat - ma devastante per l'attività ULM. Le criticità costanti rilevate della flotta ultraleggeri - VDS sono evidenti - da anni - non solo nelle specifiche della casistica incidentale ma sopratutto nella identificazione e database complessivo degli stessi incidenti.
Il Rapporto informativo ANSV 2012 a riguardo segnala:
"Si evidenzia che, ancorché sia auspicabile, in un'ottica di prevenzione, poter effettuare inchieste di sicurezza anche sugli incidenti e sugli inconvenienti gravi occorsi agli apparecchi da diporto o sportivo, le attuali risorse finanziare ed umane dell'ASNV non lo consentono...
Per avere comunque un quadro indicativo, anche se parziale della situazione, l'ANSV ha ritenuto opportuno, in un'ottica di collaborazione, chiedere informazioni, in primis, all'Aero Club d'Italia, istituzione cui compete rilasciare gli attestati di pilotaggio, identificare i mezzi, sovraintendere all'attività preparatoria.
...ACdI, con riferimento al 2012, ha fornito i seguenti dati, precisando che si tratti di dati parziali, relativi esclusivamente agli incidenti mortali:
- VDS con apparecchi provvisti di motore: incidenti n. 12, persone decedute 19 (11 piloti e 8 passeggeri)
- VDS con apparecchi provvisti di motore di nazionalità straniera: incidenti n. 1 (deceduto unico pilota occupante)
- VDS con apparecchi sprovvisti di motore (volo libero): 3 incidenti mortali, 3 piloti deceduti."
L'ANSV ha ottenuto anche la collaborazione di FIVU (Federazione Italiana Volo Ultraleggero) e FIVL (Federazione Italiana Volo Libero) con ulteriori riscontri. Purtroppo ancora contraddittori, e, probabilmente, non coerenti con quelli soprastanti..
Anche in questa ambito i dati sono risultati incompleti. ANSV segnala a riguardo:
Dai dati in possesso della FIVU (VDS con motore) emerge che nel 2012 si sono verificati 42incidenti (di cui 13 mortali), che hanno provocato il decesso di 20 persone. In tale contesto - secondo la FIVU - il 67% degli incidenti sarebbe sostanzialmente riconducibile al fattore umano, il 23% al fattore macchina ed il 10% a fattori non ben definiti. Da segnalare, in particolare, che 8 incidenti sarebbero riconducibili ad impatto contro ostacoli e 19 a problematiche tecniche.
LA FIVL (VDS senza motore) nel 2012 ha registrato:
- 71 incidenti occorsi a piloti italiani (64 con parapendio, 7 deltaplani), con 5 decessi ( di cui 2 deltaplani e 3 con parapendio);
- 27 incidenti occorsi a piloti stranieri operanti in Italia, con 2 decessi, entrambi con deltaplani.
...In particolare, relativamente agli eventi occorsi a piloti italiani, 64 incidenti hanno riguardato mezzi monoposto e 7 mezzi biposto. l numero degli incidenti mortali occorsi nel 2012 a piloti italiani è lo stesso del 2011.
La FIVL opportunamente precisa che ha piena conoscenza del numero di incidenti mortali, mentre stima che per gli incidenti con conseguenze gravi le segnalazioni rappresentino il 50% dei casi effettivamente verificatesi per gli incidenti con conseguenze lievi, il 20% per quelli senza conseguenze il 10%.
...emerge un contesto nel quale sarebbe opportuno intervenire con maggior incisività per ridurre il livello di incidentistica e favorire la crescita della cultura della sicurezza del volo." 27 maggio 2013
I Piani di rischio che mancano, il rischio terzi e la zonizzazione acustica, probabilmente anche: perché non hanno la stessa dignità? Niente di nuovo tra i media. Basta una notiziola insignificante e del tutto ordinaria come un atterraggio tecnico come l'incrinatura in volo di un finestrino in cabina di pilotaggio che le homepage giornalistiche del Belpaese lo rilanciano in prima pagina. E successo sul volo Alitalia Palermo - Milano Linate del mattino del 22 maggio. Il pilota è atterrato a Fiumicino. Un volo Easyjet da Barcellona a Berlino, del 23 maggio, causa una rottura di un finestrino è atterrato all'aeroporto di Milano-Malpensa per una improvvisa depressurizzazione della cabina.
Nessun ferito, nessuna conseguenza in entrambi i casi. Dopo una rapida riparazione (un paio di ore) il volo è ripreso e il disservizio arrecato è consistito in un ritardo del volo. Due scelte precauzionali, due procedure operative note ai piloti che hanno sicuramente "emozionato" i passeggeri. forse anche con qualche iniziale spavento, immaginiamo subito rientrato.
Ecco è utile domandarsi perche i media non enfatizzano con altrettanta dovizia ed interesse la situazioni di alcuni (numerosi?) scali del Belpaese che non hanno ancora adottato appieno il Piano di rischio per incidente aereo? Dei caseggiati storici in deroga (oltre agli edifici scolatici, scuole materne, ospedali e altro).
Di quelli stressati da rilevanti quote di traffico e affossati nel centro delle città e delle metropoli e che non dispongono di adeguato rischio terzi - risk assessment. Dello status delle zonizzazioni acustiche, dei piani di risanamento e insonorizzazione degli edifici: sensibili e non.
Non sembrerebbero degne d'attenzione giornalistica inoltre non solo i tanti Cold Case aeronautici italiani aperti, irrisolti (Cessna 650 di Trigoria, Learjet 45 di Linate del 2003, A320 di Palermo, ecc.), ma neppure la criticità casistica degli incidenti della flotta ultraleggeri. Niente di nuovo quindi! 24 maggio 2013
Fiamme improvvise nella fase di scarico dei barili di carburante. Immagini scenografiche da actionmovie intorno alle 11.50 locali del 9 maggio Wamena (Indonesia-Papua) mentre da un aeromobile cargo veniva sbarcato un carico di carburante. Un improvviso incendio con un rapido intervento dei mezzi di spegnimento non ha impedito il prolungarsi dell'incendio e, successiva, esplosione che ha distrutto velivolo e mezzo di supporto. Il quadrimotore della Nusantara Air Charter British Aerospace BAe 146-200, immatricolato PK-JKC dopo aver operato la tratta cargo da Jayapura a Wamena era parcheggiato per le operazioni di scarico del carburante trasportato. In prevalenza il carico era costituito da barili di benzine e carburanti vari.
Le fiamme, anche spettacolari, sono durate alcune ore e dell'aeromobile, che aveva quasi 25anni di attività di volo, non sono restati che rottami fumanti e nauseabondi. L'incidente non ha comportato alcune vittime e/o feriti tra l'equipaggio e soccorritori. 10 maggio 2013
Sette vittime, l'intero equipaggio del cargo civile, il crash è avvenuto a Bagram. Un portavoce del National Air Cargo, aerolinea della Florida (USA) ha rivelato che il Boeing 747 cargo è precipitato a fine della pista, dopo aver raggiunto una altezza di circa 400 piedi.
L'incidente occorso al Boeing 747-400 freighter, immatricolato N949CA operava sul volo N8-102 dalla aerobase di Bagram (Afghanistan) a Dubai Al Maktoum (United Arab Emirates), e stava trasportando - sostengono fonti ufficiali - cinque veicoli militari.
L'impatto al suolo si è verificato dopo il fine pista 03 alle ore 15.30 locali.
Lo schianto, subito dopo il distacco dalla pista, ha provocato un rapido incendio e le fiamme si sono rapidamente propagate.
Il cargo aveva fatto il suo primo volo nel 1993. La pista è lunga 3600 metri. le condizioni meteo erano buone. Qualche testimone avrebbe segnalato l'ipotesi dello stallo in decollo a causa dell'eccessivo carico trasportato. 1 maggio 2013
Pilota professionista e istruttore VDS e tanto altro. Nel MAG 1 schiantatosi nei pressi di un giardino di una villa di Nettuno, in località Piscina Cardillo, il pilota, la vittima carbonizzata era Giovanni Diamante, 72 anni di Lavinio, un collega e un amico. Dopo una ventennale esperienza nell'aviazione commerciale ha svolto una estesa attività di volo nell'aviazione generale. Come è stato possibile che un pilota culturalmente preparato al volo, un professionista con una esperienza vasta e specifica, un istruttore di volo, abbia potuto chiudere una cinquantennale attività di volo in questo modo?
E' stato un infortunio, è stato forse vittima di un improvviso malore e di una conseguente perdita di controllo del velivolo?
Il velivolo "MAG1 è un biposto affiancato interamente metallico con carrello retrattile ed elica a giri costanti; caratterizzato da un’ala bassa con forte rastremazione, flap fowler sospesi con un meccanismo privo di guide che li fa rientrare integralmente nel profilo alare di infradosso e che consentono atterraggi estremamente corti, l’aereo è un tourer comodo, con spazio in cabina fra i più ampi della categoria, di elevate prestazioni e risposte ai comandi decisamente sportive (nei voli di collaudo il pilota sperimentatore che ne ha curato la messa a punto ha rilevato velocità di crociera al 75% di 250 km/h con il motore da 100 hp e un roll rate di 180°/sec). I primi dieci aerei in versione top al massimo dell’allestimento sono offerti a 75.000 euro più IVA, la versione base con elica tripala a passo regolabile a terra e carrello fisso è invece offerta a 59.000 euro più IVA. Le prime consegne a Febbraio 2013".
Un comunicato stampa del 24 dicembre 2012 del costruttore segnalava:
“Nei mesi di settembre, ottobre e novembre, i velivoli MAG1 sono stati provati in volo da giornalisti e piloti di grande esperienza che ne hanno apprezzato le caratteristiche progettuali, le soluzioni aerodinamiche e soprattutto il comportamento in volo.
Al termine di queste valutazioni è emersa l'ambizione, che stiamo studiando, di entrare anche in un nuovo campo di performance di volo e quindi stiamo anche valutando la possibilità di una versione certificata dotata di motorizzazioni più potenti che dovrà anche essere fornita in kit di montaggio a completa prefabricazione.
Da primavera 2013 sarà possibile prenotare all’indirizzo info@mag1.it una prova in volo con i velivoli dimostratori che saranno posizionati su diverse aviosuperfici in Italia." 30 aprile 2013
L'ennesimo interrogativo, una causa tecnica, human factor o culturale? Ma chi vola su un ultraleggero è un pilota, è una persona che ha il brevetto di ultraleggero o semplicemente è qualcuno che possiede un attestato per volare su velivoli VDS?
Certamente è un soggetto che opera con una specifica certificazione di legge. E' autorizzato a farlo dopo aver svolto uno specifico addestramento, un corso teorico-pratico che consente di imbarcarsi su un velivolo ultraleggero.
E' il proprietario dell'ultraleggero o, diversamente lo noleggia o lo utilizza in prestito e/o per concessione di una scuola o di un amico.
Il velivolo è adeguatamente e tecnicamente "operativo" e ha svolto le ordinarie e periodiche pratiche di manutenzione? Sicuramente è tutto a norma.
Le condizioni meteo era avverse? No, probabilmente erano del tutto normali e favorevoli.
Perché allora una domenica mattina di aprile, ieri 28, i residenti di una villa nell'intorno di Nettuno, hanno potuto osservare un ultraleggero che si schianta nel giardino di casa, addosso ad un muro di cinta. Assistere senza poter intervenire ad un incendio che ha causato una vittima carbonizzata?
Che era la persona a bordo dello stesso ultraleggero. 29 aprile 2013
La FAA è pronta alla ricertificazione delle batterie sotto accusa. Ancora sul modernissimo e avveniristico Boeing 787 Dreamliner. La Federal Aviation Administration (FAA) e la National Transportation Safety Board (NTSB), di concerto con la stessa Boeing sarebbero prossimi alla soluzione della problematica tecnica più grave mai affrontata.
Le batterie al centro del blocco a terra della costosissima flotta Dreamliner, fermi dal 17 gennaio 2013 saranno oggetto di una audizione, ritenuta risolutiva, presso la commissione sicurezza volo del Camera USA.
In discussione potrebbe anche essere l'estensione da 180 a 330 minuti ETOPS per twinjets.
Dreamliner e le batterie al litio, dopo una riprogettazione del sistema di ricarica e l'addizionale impianto di sicurezza e di protezione, potrebbero riavviare la certificazione anche presso EASA e le altre agenzie aeronautiche preposte a livello mondiale.
Le ispezioni ed i test programmati dalla Boeing in questi tre mesi non hanno, tuttavia ,consentito una replica delle anomalie insorte nelle batterie al litio. Le riprogettazione del sistema dovrebbe impedire gli inconveniente registrati in passato. Ed eliminare l'insorgere di anomali ed incontrollabili surriscaldamenti e/o incendi dell'apparato.
Secondo una informativa diffusa da Wall Street Journal, la Federal Aviation Administration annuncerà prima del 25 aprile la ripresa dei voli. Sicuramente per i velivoli immatricolati USA. 20 aprile 2013
Quali allora le cause dello schianto? Chi indaga? Quali misure di prevenzione adottare? L'ANSV nel Rapporto 2012 alla voce VS rileva come "sia auspicabile, in un ottica di prevenzione, poter effettuare le inchieste di sicurezza anche sugli incidenti e sugli inconvenienti gravi occorsi agli apparecchi per il volo da diporto o sportivo".
Al momento, quindi, l'ANSV, non potrà sviluppare una investigazione allargata ed approfondita sulle cause e/o concause che hanno generato lo schianto occorso all'ultraleggero a Pasquetta del 2010 a Premariacco di Udine e che ha provocato due vittime giovanissime. I due occupanti dell'ULM.
Ecco, dopo che la Procura di Udine ha annullato le imputazioni nei confronti dei titolari dell’aviosuperficie e del responsabile della manutenzione del velivolo accusati di omicidio colposo per la supposta rottura di un'ala in volo e quindi ha risolto l'eventuale causa tecnica chi indagherà sulle possibili cause riconducili all'errore umano.
Chi analizzerà e scandaglierà a dovere il fattore umano. Quello riconducibile alla parta tecnica, alla meccanica, probabilmente, a questo punto viene del tutto esclusa.
La casistica degli incidenti VDS rimandano a cause che identificano medie intorno al 70-80% al fattore umano. Causa preponderante quindi, anche se spesso è difficile accettarlo. Almeno per i possessori dell'attestato al volo e per i famigliari. Imputare le cause prevalenti degli incidenti agli ultraleggeri al comportamento dell'essere umano, alla stretta connessione alle dinamiche individuali, alla sua cultura del volo, alle sue prestazioni e dai suoi limiti è normale. Ma è altrettanto arduo accettarne in concetto. Il pattern comportamentale.
Se il confronto tra le perizie dello schianto di Premariacco del 2012 ha risolto la causa tecnico meccanica chi deve ora valutare l'ambito comportamentale che hanno condotto all'incidente che ha comportato due vittime?
Occorrerà forse identificare il contesto culturale che ha determinato eventuali comportamenti non idonei o non professionali al volo di un ultraleggero? Volare su ultraleggeri non significa acquisire una consapevolezza che abbisogna di adeguata eduzione specifica? E' una materia che Aerohabitat analizzerà, iniziando da questo incidente di Pasquetta 2010. Sulla giovanile (anche per neofiti in tarda età) e appassionata voglia di volo, voglia di cielo che, talvolta e/o frequentemente, condiziona comportamenti nel cockpit. 19 aprile 2013
Probabili correnti downburst in atterraggio e aereo spezzato in due. Nessuna vittima sul volo la Lion Air con 172 (o 101?) passeggeri a bordo, 22 sono, tuttavia rimasti feriti, anche se non gravemente.
Il Boeing 737-800, immatricolato PK-LKS operante sul volo JT-960 da Bandung a Denpasar in Indonesia è finito in mare prima della 09 a Denpasar nell'isola di Bali. nell'impatto con l'acqua la fusoliera di è spezzata in due tronconi.
I passeggeri e l'equipaggio hanno evacuato il velivolo adagiato a circa 200-300 metri dalla costa e dalla pista. Le avverse condizioni meteo e la presenza di temporali violenti con correnti discendenti hanno portato il velivolo sotto il sentiero di discesa dell'ILS.
La Lion Air è una delle aerolinee indonesiane inserita nella blacklist della UE.
La stessa aerolinea low cost nelle scorse settimane ha sottoscritto un accordo per l'acquisto di 230 Airbus 320, per un ammontare di 24 miliardi di dollari (18,5 miliardi di euro) con la europea Airbus. 16 aprile 2013
Quali sono le responsabilità delle scuole di volo e dei promotori di questa genere di attività aerea. Week end con l'ennesimo ultraleggero che si schianta al suolo. E'accaduto nel Salento sabato 13 aprile in località Gemini, presso Ugento, nelle adiacenze di una pista di campo utilizzata da ultraleggeri. Dei due occupanti della macchina solo uno ha riportato ferite e ustioni, ma solo grazie all'intervento di occasionale soccorritore.
Quest'ultimo è riuscito a forzare le lamiere nelle quali era incastrato uno dei due feriti mentre, a seguito dello schianto, i rottami si sono incendiati.
Ancora una volta viene registrato un incidente di un ultraleggero e, come sempre, le cause dello schianto devono essere identificate nell'errore del pilota e nell'avaria tecnica, anche se, probabilmente, occorrerebbe riflettere sulla "voglia di volo" che porta persone giovanissime e meno giovani (anche ultrapensionati). Ad inquadrare la cultura aeronautica media esistente, ai livelli di sicurezza del volo concepiti dai possessori degli attestati al volo ed alla qualità della manutenzione esistente.
Alcuni interrogativi vanno comunque posti:
- qualè la preparazione reale al volo delle persone? (corsi addestrativi iniziali e periodici)
- qualè il volato medio/mensile e annuale?
- chi è il responsabile della manutenzione ordinaria e straordinaria degli ULM?
- sono fosse gli stessi proprietari dell'ULM?
- che controlla l'attività di volo dei singoli "volanti"?
- si può parlare di frequenti casi di soggetti che volano dopo lunghi periodi di inattività senza adeguata ripresa voli?
- chi si assume la responsabilità di avviare ai corsi giovanissimi, spesso inebriati dalla voglia di volo, senza adeguata conoscenza dei limiti operativi degli ULM?
- che promuove la voglia di volo tra giovanissimi, spesso reclutati anche nelle scuole medie superiori, ha adeguate cognizioni di volo, di sicurezza del volo e dei necessari requisiti tecnici di queste macchine volanti, talvolta, estremamente "vulnerabili"? 15 aprile 2013
by Commander
“Nel corso di un volo scuola, durante una serie di atterraggi e ripartenze, l’aeromobile effettuava un atterraggio forzato, per cause che saranno investigate, immediatamente oltre la testata Nord della pista dell’aeroporto dell’Urbe. Contusi i due occupanti.”
Questo la scarna nota emessa dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) con cui ha comunicato di aver avviato l’inchiesta di sicurezza sull’incidente occorso, il 27 marzo 2013, all’aeromobile bimotore Piper PA-23 marche I-KEIT di proprietà della scuola di volo Aviomar.
Vorrei, al riguardo, fare alcune considerazioni in merito a due aspetti entrambi legati alla assoluta necessità che gli organi preposti alla sicurezza aerea, siano essi rappresentati dall’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile o dall’Ansv, si muovano all’interno di logiche proattive e non come ormai tutti possono constatare, in maniera reattiva. Per dirla in “Soldoni” chiudere la stalla quando i buoi ormai sono scappati.
Perché allora proprio l’incidente dell’aeroporto dell’Urbe? Perché per molti versi è un caso emblematico.
Cominciamo dall’Ansv, che dovrebbe essere al vertice della piramide della sicurezza. Ad essa è demandato il compito di svolgere le inchieste sugli incidenti, si badi bene, non per accertare le responsabilità ma per accertare le cause e prevenire che si ripetano.
Ma che prevenzione fa mai l’Ansv se le inchieste sugli incidenti ed inconvenienti gravi che vengono regolarmente aperte (a mio parere talvolta anche senza motivo ) non vengono troppo sovente mai concluse, se non a distanza di anni?
Su questo ultimo specifico aspetto, ho avuto già modi di esprimere il mio punto di vista su queste stesse pagine, paragonando i tempi impiegati dai libici per pubblicare la relazione finale sull’inchiesta relativa all’incidente del 12 maggio 2010 ad un velivolo Airbus 332 della Compagnia libica Afriqiyah, a quelli italiani sull’incidente del 24 settembre del 2010 della WindJet, la cui relazione finale è avvolta ancora dalle nebbie . L’amara conclusione fu “Risultato finale Libia-Italia 3-0”. Vedi :(http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2013/marzo/article/incidenti-aerei-e-inchieste-comparare-libia-e-italia-e-realistico/ )
Se il giudizio sull’Ansv, dunque, non può essere che severo, neanche l’Enac se la passa bene. Qui torniamo dunque all’incidente dell’Urbe.
Secondo informazioni abbastanza attendibili, l’incidente sarebbe occorso perché, durante un “Touch and go” il semi carrello destro del PA 23 Aztec sarebbe rientrato (o avrebbe ceduto) al momento del contatto con il terreno, provocando la frattura delle eliche e l’arresto di almeno uno dei due motori.
L’incidente sarebbe stato dunque provocato da una inusuale sollecitazione del carrello; a questo punto spunta un elemento che, a mio avviso, andrebbe analizzato attentamente in prima istanza dall’Enac.
Ancorché rudimentale, ma certamente attendibile, da una analisi effettuata sul manto superficiale della pista dell’aeroporto dell’Urbe, risulterebbe che le pendenze longitudinali siano ben al di sopra di quelle massime ammesse con variazioni , pare, dell’ordine del +/- 4% (AIP Italia segnala tuttavia una pendenza +/-3% mentre l'andamento altimetrico della pista registrerebbe picchi con pendenza massima di +4.3% e - 5.7% n.d.r) .
Sembrerebbe quindi opportuno, soprattutto poiché stiamo parlando di una pista utilizzata principalmente da aerei scuola, che gli accertamenti, anche quelli necessari per appurare la rispondenza della pista alle norme (Regolamento Enac ed Annesso ICAO), si svolgano in maniera celere ed approfondita. 9 aprile 2013
Comunicato stampa ANACNA.
Proseguono le prese di posizione ed i commenti relativi alla nota ANSV ed alle due Raccomandazioni di sicurezza conseguenti all'incidente del 2 febbraio 2013 a Fiumicino. Un comunicato stampa del 4 aprile di ANACNA richiede una immediata rettifica.
“RACCOMANDAZIONI ANSV A SEGUITO INCIDENTE DI FIUMICINO: ERRATA INTERPRETAZIONE DA PARTE DEGLI ORGANI DI STAMPA TRADIZIONALI”
L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, nel corso dell’inchiesta di sicurezza relativa all’incidente occorso in data 2 febbraio 2013 sull’aeroporto di Roma Fiumicino, all’aeromobile ATR72, ha ritenuto necessario emanare due raccomandazioni di sicurezza relative alle operazioni di ricerca e soccorso, esclusivamente per fini preventivi.
A seguito della lettura del documento pubblicato dall’ANSV, con le relative parziali indicazioni delle comunicazioni tra la Torre di Controllo e i mezzi di soccorso, risulta che la Torre di Controllo ha esattamente comunicato la posizione dell’aeromobile incidentato indicando il raccordo presso il quale dirigersi, localizzato 400 metri in linea d’aria dalla postazione dei vigili del fuoco. A tale comunicazione i mezzi di soccorso hanno dato il ricevuto senza chiedere ulteriori indicazioni.
Il documento di ANSV riporta uno stralcio del Manuale Rosso (norme e procedure per stati di emergenza o incidente aereo) di riferimento per l’aeroporto di Fiumicino, che conferma come le informazioni date dalla Torre di Controllo siano state corrette ed in linea con quanto previsto dalla normativa aeroportuale.
Inoltre, lo stesso documento prevede che l’utilizzo della GRIDMAP da parte della Torre di controllo sarebbe dovuta essere utilizzata solo “ …omissis…se ritenuto utile…omissis” e quindi in assenza di richieste specifiche da parte dei mezzi di soccorso, non applicabile all’evento in questione.
ANACNA ritiene che i contenuti di alcuni articoli e servizi giornalistici non siano coerenti con quanto affermato dall’Agenzia, in quanto non risulta in nessun atto di ANSV che la Torre di Controllo abbia fornito indicazioni errate o imprecise per il raggiungimento dell’aeromobile incidentato e ne richiede, pertanto, l’immediata rettifica.
ANACNA inoltre evidenzia che le raccomandazioni di sicurezza emesse da parte di ANSV devono essere considerate come migliorative ai fini preventivi, e non come esclusivamente riferite ad analisi di merito dell’evento. 5 aprile 2013
Nessuna vittima nello schianto nei pressi di Saxa Rubra. Il bimotore Piper PA-23 immatricolato I-KEIT decollato dalla pista nell'ansa del Tevere a Roma, nella mattina del 27 marzo, è precipitato nella zona di Saxa Rubra. I due occupanti, il pilota istruttore ed un allievo, sono stati ricoverati in un ospedale della capitale ma non hanno riportato ferite rilevanti.
Il velivolo che era impegnato in attività istruzionale (decolli-atterraggi-riattaccate) si è incendiato subito dopo l'impatto con il terreno.
Solo lo scorso febbraio un Cessna 152 era precipitato, nel corso di un tentato atterraggio di emergenza, nei pressi del Grande Raccordo Anulare. Anche in questa circostanza senza conseguenze per gli occupanti del velivolo.
Non altrettanta fortuna aveva avuto un velivolo precipitato nel settembre 2012. Lo schianto del Cessna modello 402B immatricolato I-EJRA, partito da Brescia, era avvenuto sempre nella zona del Raccordo Anulare di Roma. In quest'ultimo caso si erano registrate due vittime. 28 marzo 2013
Sono i droni, una categoria di velivoli senza pilota che opera nello spazio aereo dei voli civili e commerciali. Identificano una flotta imprecisata di mezzi militari e aeromodelli. Anche, quest'ultimi, quasi giocattoli di ridotte dimensioni. Nel Belpaese oltre alla piattaforma aerobase NATO di Sigonella, probabilmente esistono altre piattaforme UAV. Autorizzate e private, per applicazioni geomatiche (studio del territorio e dell'ambiente) perciò telerilevamento e altro.
Esiste un catasto dei centri militari e privati attrezzati per voli APR; UAV e UAS?
A quanto ammonta questa flotta? E' possibile identificare, anche all'ingrosso, il genere, la classificazione (per peso, per dimensione, per prestazioni) di questa flottiglia e della loro attività tipica di volo? Certo la questione riguarda il Belpaese ma anche altri paesi.
Il caso dell'APR/UAV/UAS segnalato dal pilota di un volo Alitalia nei pressi dell'aeroporto Jfk di New York illustra una realtà che solo incidentalmente ha riscontro in cronaca giornalistica. Il report ha registrato l'avvistamento ad una distanza ravvicinata: 60 metri. Mentre il volo Alitalia Az60, Boeing 777, decollato da Roma Fiumicino e in atterraggio a New York (alle 13.11 locale), a circa cinque miglia dalla pista, sorvolando Long Island, avrebbe incrociato un APR di circa un metro di lunghezza. "Un drone nero, di circa un metro quadro, con dei rotori da elicottero agli angoli".
La FAA ha aperto la rituale inchiesta. Negli USA la flottiglia UAV è autorizzata al volo fino ad una altezza di 400 piedi (circa 120 metri), ed i piloti sono allertati. Occhio a destra e sinistra, sotto e sopra, non solo alla navigazione civile/commerciale.
Altro è il caso che ha riguardato la perdita di controllo di un APR avvenuto a Bologna la scorsa settimana.
Un drone è finito su un terrazzo privato. E' stata la Polizia postale a riscontrare il fatto. Il proprietario del terrazzo aveva messo in vendita on line il drone. Era stato smarrito. L'azienda proprietaria lo aveva perso in volo. Aveva perso il controllo durante una operazione di telerilevamento. Aveva cercato di recuperarlo. Aveva denunciato alla Polizia il fatto.
Il quadro degli eventi UAV, UAS, APR dei voli, dell'attività svolta, sia essa militare quanto civile/privata è statisticamente e dettagliatamente controllata da ENAC?
Cosa bisognerebbe fare per capire quello che sta succedendo?
Quali normative predisporre per regolamentare efficacemente il mix di traffico APR, civile, commerciale e militare? Quali sono i livelli di sicurezza e di prevenzione, al momento, adottati? A quando l'incontro ravvicinato tra APR e un ultraleggero? 9 marzo 2013
Dubbi sul numero delle vittime, almeno sei a bordo, ancora attesa su quello dei residenti. Il Fokker 50 della CAA (Compagnie Africaine Aviation), immatricolato 9Q-CBD operava sulla tratta tra Lodja verso Goma (Democratic Republic of Congo) con tre passeggeri e sei membri di equipaggio ed ha impatto sui caseggiati della zona residenziale di Lake Kivu.
L'incidente è avvenuto alle ore 17.44 locali del 4 marzo mentre l'aeromobile era prossimo all'atterraggio alla pista 36 di Goma. Aveva fatto il primo volo nel 1992
Lo schianto sarebbe avvenuto sull'edificio della National Independent Electoral Commission (CENI), localizzato a circa 1000 metri della testata pista, incendiandosi precipitando al suolo.
Il numero delle vittime è ancora incerto. Ci sarebbe qualche sopravvissuto tra gli occupanti del volo, morti imprecisati tra i residenti e/o cittadini di passaggio. La pista utilizzata è lunga 2000 metri. Non si hanno ancora notizie sulle condizioni meteo al momento dell'avvicinamento all'aeroporto. 6 marzo 2013
Non si arresta la sequenza di incidenti ULM. Purtroppo si registra spesso, troppo spesso. In modo particolare nei week end di bel tempo. Proprietari di ultraleggeri e titolari dell'attestato al volo per ULM sono invogliati a portare i velivoli all'aperto. Fuori dagli hangar e, dopo, i rituali controlli, eccoli in volo. Scelte c comportamenti naturali e scontati come, purtroppo, anche gli inconvenienti tecnici e, talvolta, gli incidenti.
Anche domenica 3 marzo 2013 è stata registrata l'ennesima vittime di un ultraleggero.
E' accaduto a Caravaggio, in provincia di Bergamo, un ultraleggero è precipitato al suolo intorno alle 12.30 causando la morte dell'occupante. Lo schianto è avvenuto nei pressi di un cantiere della Brebemi. 4 marzo 2013
L'incidente è avvenuto nella mattinata del 26 febbraio 2013 a Luxor in Egitto provocando lo schianto al suolo di una mongolfiera a Luxor (Egitto) ed ha registrato 19 vittime tra le persone imbarcate.
Sono turisti che viaggiavano sorvolando ad una altezza di circa 300 metri il sito archeologico di Qourna. Sono sopravvissuti solo il pilota ed uno dei passeggeri (con bruciature sul 70% del corpo).
Le vittime sono francesi, inglesi, egiziani e giapponesi. Il tour della mongolfiera circuitava sulla valle dei re e delle regine nei pressi del Nilo a circa 500 km dal Cairo.
Quale la causa? Una scintilla elettrica, l'accendino, una sigaretta accesa o qualche inconveniente riconducibile a human factor o guasto tecnico. La mongolfiera volava in coppia con un'altra ed era in fase di atterraggio.
Le cause andrebbero ricercate tra una inadeguata manutenzione, errori nell'alimentazione al sistema gas dell'impianto. L'esplosione della mongolfiera, precipitando al suolo, avrebbe innescato un ulteriore incendio nei campi di zucchero sottostanti, aggravando gli effetti.
Anche in passato erano stati registrati incidenti simili. Ancora nei pressi di Luxor nel 2009 tredici turisti rimasero seriamente feriti nell'impatto della mongolfiera, volando a bassissima altezza, sulle linee telefoniche.
Tali aerostati possono trasportare fino a 25 persone. 27 febbraio 2013
In attesa della rimessa in linea del Boeing 787 sono in primo piano anche le incertezze del Sukhoi - Alenia. Il carnet degli ordini del Sukhoi Superjet 100, bimotore da 70 - 100 posti, ha raggiunto la consistente cifra di 367 esemplari e solo 13 di questi sono stati consegnati. Dieci velivoli operano con Aeroflot e quattro di questi sono stati bloccati a terra per inconvenienti al carrello principale. Il certificato al volo sarebbe stato sospeso dall'agenzia dell'aviazione civile russa Rosaviazia. Un rapporto riservato - interno ad Aeroflot - avrebbe inoltre evidenziato come almeno il 40% dei disservizi operativi 2012 della compagnia avevano riguardato il Superjet 100 in servizio solo da 12 mesi.
Il modello Superjet-100 è costruito dalla joint venture internazionale che riunisce la russa Sukhoi, all'italiana Alenia aeronautica (gruppo Finmeccanica) con le società francesi Snecma e Thales.
Il primo esemplare fabbricato nel Paese post sovietico oltre all'irrisolto incidente di Giakarta - il 12 maggio 2012 un volo dimostrativo ha impattato il terreno causando una cinquantina di vittime - ha registrato altri inconvenienti e malfunzionamenti agli impianti di condizionamento, ai comandi di volo e al sistema antincendio.
Il progetto Superjet 100 è stato lanciato nell'agosto 2005 tra l'Agenzia federale russa per l'industria, Sukhoi Aviation Holding, gruppo Finmeccanica ed Alenia Aermacchi firmarono un memorandum di intesa sullo sviluppo della cooperazione del programma-
Il primo volo di linea è avvenuto con la compagnia aerea armena Armavia il 19 aprile 2011 destinazione l'aeroporto di Yerevan-Zvartnots con l'esemplare intitolato a Jurij Gagarin, immatricolato EK 95015. 25 febbraio 2013
Una vicenda senza fine, in discussione sono i costi e l'affidabilità della flotta F 35. La flotta F 35 è stata bloccata a terra dallo stesso Pentagono. Tutti i voli sono sospesi fino a nuovo ordine dopo il ritrovamento di una frattura in una delle palette della turbina del reattore.
Questa sarebbe la versione ufficiale. Il propulsore che equipaggia il supercaccia la Pratt & Whitney fabbricato dalla Lockheed Martin. Davvero poco. Possibile che basti una singola frattura, su un singolo motore, con il rischio di un flame out, spegnimento o scoppio di un propulsore
per mettere a repentaglio l'immagine della flotta multiruolo F 35? Il single Pratt & Whitney F 135 - PW 100 con postbruciatore sarebbe la reale causa della sospensione di voli?
I migliori piloti USA raccolti nell'aerobase di EGLIN in Florida dalle varie provenienze, Air Force, Marines and Navy per i corsi di addestramento e formazione sull'avveniristico caccia sono in attesa. Dovranno rinunciare all'addestramento in volo con i nove prototipi disponibili e proseguire l'attività sui tre simulatori di volo.
Il costo F 35 sono aumentati dagli iniziali 65 milioni di dollari a 100 milioni (dipende dalla versione) e una semplice, magari isolata frattura è identificata come la causa primaria di questa improvvisa e, probabilmente, inadeguata decisione? L'ispezione che ha rilevato la frattura è di martedì scorso mentre la sospensione dei voli è avvenuta venerdì 23 febbraio.
Al momento sono stati costruiti, e sono sottoposti a test sperimentali solo 43 esemplari, altri 2.443 sono stati ordinati dal solo Pentagono. 23 febbraio 2013
Non si arresta l'elenco delle tragedie ULM, una flotta di oltre 11mila velivoli. E' accaduto nel pomeriggio di domenica 17 febbraio 2013. Una giornata di bel tempo, un week end primaverile che ha favorito anche i voli con ultraleggeri. Nella zona di Montemelino di Magione, una località nei pressi di Perugia sono intervenuti i vigili del fuoco per l'incendio del velivolo registrando due vittime carbonizzate. I due occupanti del volo decollato dall'aviosuperficie localizzata a circa 500 metri dalla zona dello schianto. Tra le lamiere infuocate nella zona di Castelvieto, frazione di Corciano, nei pressi del lago Trasimeno i soccorritori non hanno che potuto registrare l'accaduto.
Ma quanti sono gli ultraleggeri nel Belpaese?
Al 31 dicembre 2011 - dati Aeroclub d'Italia - ci sarebbero 45.516 attestati di pilotaggio. A questi vanno associati 11.161 apparecchi VDS, di cui 460 come “avanzati” (al riguardo si veda il decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 2010 n. 133 “Nuovo regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1985, n. 106, concernente la disciplina del volo da diporto o sportivo”). Nel solo anno 2011, gli attestati rilasciati sono stati 1383 e gli apparecchi identificati 559. Alcuni esperti sostengono come a fronte degli immatricolati circa il 30% non sia ancora operativo e pertanto almeno 7/8000 velivoli volerebbero per una media di 40-50 ore anno. Se questa ipotetica base andrebbe verificato il reale rapporto tra volato e numero incidenti. La casistica incidentale potrebbe, in tal modo evidenziare l'effettivo "rischio" della flotta ultraleggeri.
Per capire la unicità italiana della flotta ultraleggeri riportiamo la sintesi descritta da wikipedia.
Le regole per gli ultraleggeri sono poche e semplici:
Obbligo del casco. Durante il volo su tutti gli ultraleggeri con cabina aperta è obbligatorio indossare il casco protettivo di tipo rigido adeguato all'attività.
Caratteristiche dei velivoli. Pesi massimi al decollo (comprensivi di strumenti, cinture e paracadute): Monoposto a motore 300 kg (350 kg per anfibi ed idrovolanti), velocità di stallo non superiore a 65 km/h. Biposto a motore 450 kg (500 kg per anfibi ed idrovolanti), velocità di stallo non superiore a 65 km/h.
Biposto. È consentito l'uso del biposto a: istruttori, piloti con brevetto di pilota privato valido, piloti con almeno 30 ore di volo come responsabile ai comandi e superamento di apposito esame.
Uso delle aree per decollo ed atterraggio. Si può decollare ed atterrare su qualsiasi area idonea con il consenso di chi può disporre dell'area. Per operazioni in prossimità o su aeroporti civili, occorre apposita autorizzazione.
Limiti alle operazioni di volo. Si può volare su tutto il territorio dello Stato (il limite di volo a 4 km dal confine, è stato eliminato dalla legge 24 aprile 1998, n.128 "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità Europee" - legge comunitaria 1995/97- art.22 comma 20-, pubblicata sulla gazzetta ufficiale n.88/L del 7 maggio 1998). Non si può volare sulle città.
Identificazione degli apparecchi. Per poter volare i velivoli devono essere muniti di targa metallica con il numero di identificazione rilasciato dall'Aero Club d'Italia (AeCI). Lo stesso numero deve essere riportato sulla parte inferiore dell'ala con lettere, ciascuna, della misura minima di cm 30x15, in colore contrastante. Tutti i documenti di identificazione devono essere tenuti a bordo. Modifiche alla struttura od ai colori, nonché passaggi di proprietà devono essere comunicati all'AeCI.
Norme di circolazione. Si può volare dall'alba al tramonto; altezza massima dal terreno 500 piedi (150 metri circa); il sabato ed i festivi altezza massima 1000 piedi (300 metri circa); distanza da aeroporti non ubicati entro ATZ: 5 km. Per altezza massima si considera quella misurata rispetto al punto più alto nel raggio di 5 km.
Attestato di idoneità. Per poter volare è necessario possedere tale attestato rilasciato a seguito di corso presso una scuola certificata, esame, e visite mediche specifiche.
Assicurazione I velivoli devono essere coperti da assicurazione r.c.
In Italia, questa categoria di velivoli, viene compresa nella classificazione del VDS (Volo da Diporto o Sportivo) ed è regolamentata dalle leggi: Legge 25 marzo 1985, n.106 / (<D.P.R. 5 agosto 1988, n 404> ABROGATO da art.24 D.P.R. 9 Luglio 2010 n.133) / Decreto 19 novembre 1991 / D.P.R. 28 aprile 1993, n. 207. / D.P.R. 9 Luglio 2010 n.133
La normativa più recente è il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 luglio 2010, n. 133 in vigore dal 17-11-2010, che ha modificato alcune regole per quanto riguarda l'ultraleggero standard (aumento del raggio nel quale calcolare la quota massima, obbligo del paracadute balistico per le nuove immatricolazioni) ed ha introdotto una nuova categoria denominata ultraleggero avanzato, introducendo altresì una nuova abilitazione per il pilota, pilota avanzato.
Ultraleggero Avanzato [modifica]
Sotto il profilo tecnico un ultraleggero avanzato è un ultraleggero :
avente caratteristiche tecniche conformi a standard tecnici almeno equivalenti a quelli riportati negli allegati tecnici II, III, IV e V del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 luglio 2010, n. 133; dotato di radio aeronautica, transponder in modalità A/C ed E.L.T. (Emergency Locator Transmitter); registrato presso l'AeCI come mezzo avanzato.
Gli ultraleggeri avanzati non sono soggetti ai limiti di quota imposti per gli ultraleggeri, potendo fruire di «tutti i servizi di navigazione aerea con le stesse modalità e gli stessi obblighi degli altri aeromobili», pur dovendo condurre la propria attività «fuori dagli spazi aerei controllati e dalle zone di traffico aeroportuale, a distanza di sicurezza dagli ostacoli e a distanza non inferiore a cinque chilometri dagli aeroporti.». È evidente quindi che un ultraleggero avanzato, registrato come tale, può volare in tutto lo spazio aereo di classe G (spazio non controllato) con regole equivalenti a quelle dell'aviazione generale, relativamente al volo a vista (VFR).
Lo stesso DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 luglio 2010, n. 133 introduce inoltre una specifica abilitazione per il pilota, attestato avanzato, che consente al pilota ai comandi di un apparecchio qualificato avanzato di «operare su tutti gli aeroporti non aperti al traffico commerciale, su quelli aperti al traffico commerciale indicati dall'ENAC nonché in tutto lo spazio aereo italiano aperto al volo a vista.». Ciò consente ad un ultraleggero avanzato con un pilota avanzato ai comandi di operare con le stesse regole dell'aviazione generale, senza limitazioni di quota ed all'interno di spazi controllati, con completo accesso ai servizi ed alle infrastrutture aeronautiche nel rispetto delle regole del volo a vista (salvo limitazioni nell'uso di aeroporti con traffico commerciale, alcuni dei quali sono preclusi agli ultraleggeri avanzati). La qualifica di pilota avanzato prevede la frequenza ed il superamento di un apposito corso teorico/pratico, richiede il possesso del certificato di fonia aeronautica ottenuta presso il competente ministero e può essere richiesta solo trascorso un anno dall'abilitazione al trasporto del passeggero.
Ultraleggeri e Codice della Navigazione [modifica]
Con il DECRETO LEGISLATIVO 15 marzo 2006, n.151 dove vi sono delle disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 9 maggio 2005, n. 96, recante la revisione della parte aeronautica del Codice della Navigazione(GU n. 88 del 14-4-2006). Delle distinzioni degli aeromobili
1. L'articolo 743 del codice della navigazione è sostituito dal seguente: «Art. 743 (Nozione di aeromobile). - Per aeromobile si intende ogni macchina destinata al trasporto per aria di persone o cose. Sono altresì considerati aeromobili i mezzi aerei a pilotaggio remoto, definiti come tali dalle leggi speciali, dai regolamenti dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) e, per quelli militari, dai decreti del Ministero della difesa. Le distinzioni degli aeromobili, secondo le loro caratteristiche tecniche e secondo il loro impiego, sono stabilite dall'ENAC con propri regolamenti e, comunque, dalla normativa speciale in materia. Agli apparecchi costruiti per il volo da diporto o sportivo, compresi nei limiti indicati nell'allegato annesso alla legge 25 marzo 1985, n. 106, non si applicano le disposizioni del libro primo della parte seconda del presente codice.».
2. L'articolo 1 della legge 25 marzo 1985, n. 106, è sostituito dal seguente: «Art. 1. - 1. Agli apparecchi costruiti per il volo da diporto o sportivo, compresi nei limiti indicati nell'allegato annesso alla presente legge, non si applicano le disposizioni del libro primo della parte seconda del presente codice.
- 2. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto, determina le modifiche e le integrazioni da apportare all'Allegato annesso alla presente legge, che si rendano necessarie in relazione all'evoluzione della tecnica e alla sicurezza della navigazione e del volo da diporto o sportivo.».
La normativa più recente è il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 luglio 2010, n. 133 in vigore dal 17-11-2010 19 febbraio 2013
Una sola vittima nonostante le estese residenze private e le fabbriche. Stavolta non è un ultraleggero. Quello precipitato a Rivoli di Osoppo in Friuli, in prossimità dell'aviosuperficie Rivoli AVRO intitolata a Nino Pittini, era un aereo acrobatico Extra 300. Pilotato dal proprietario, un professionista qualificato ed esperto. Con anni di esperienza specifica e di attività di volo più varai. Aviazione generale e voli commerciali.
Lo schianto è avvenuto sulla strada statale 463 intorno alle ore 14.30 di sabato 16 febbraio 2013.
Il pilota è l'unica vittima del velivolo biposto Extra 300 motoelica, precipitato a circa 200 metri, lateralmente, dalla pista sul ciglio della statale in una fascia oraria di ridotta viabilità e traffico causa l'orario e il giorno prefestivo,
Era decollato alcune decine di minuti prima dai 600 metri della pista 03/21 di Rivoli di Osoppo.
Quali le cause? Errore umano, guasto o inconveniente tecnico, malore al pilota o altro? Sarà sicuramente problematico individuare cause e concause. Quello che si può, tuttavia, evidenziare è come ancora una volta l'incidente sia avvenuto in prossimità della pista di volo e le considerazioni relative alla salvaguardia e tutela dei cittadini e delle attività civili/commerciali/sensibili insediate nell'intorno delle piste di volo dovrebbero risultare priorità fondamentali.
La convivenza tra piste di volo, siano queste le limitate estensioni di aviosuperfici e campi di volo quanto quelle di infrastrutture da 4000 metri di lunghezza, ed il territorio e le comunità limitrofe devono essere risolte senza alcuna autorizzazione in deroga. 18 febbraio 2013
Nonostante gli Alert gli incidenti ULM continuano, quasi senza interruzione. Nel tardo pomeriggio di domenica 3 febbraio, in una fredda giornata di sole, intorno alle 17.00, nell'area dell’aviosuperficie "Fly boy village" di Terzo bacino, a San Michele al Tagliamento presso Latisana (Udine) si è registrato l'ennesimo incidente ad un ultraleggero.
Uno dei due occupanti è rimasto vittima dell'impatto del velivolo un rialzo del terreno in prossimità della pista di atterraggio. Un secondo occupante, gravemente ferito, è stato ricoverato in ospedale e rischia l'amputazione di una gamba.
Il velivolo era decollato circa un'ora prima da una superficie presso Palazzolo dello Stella (Udine) e nello schianto entrambi gli occupanti sono rimasti incastrati nei rottami. Il sopravvissuto aveva ottenuto da poco l'attestato al volo, la vittima aveva una vasta esperienza di volo.
Non si ha notizia su quale dei due fosse il "pilota" ai comandi. 6 febbraio 2013
Vento al traverso di 25 nodi (50 km/ora), windshear, un carrello spaccato e un interrogativo sui soccorsi. Un aeromobile fuoripista, lateralmente e oltre la testata non è una novità nella casistica degli incidenti aeronautici. Gli standard delle piste di volo, quali le strip area, le graded area e le runway end safety area, quando le superfici suddette sono "portanti", ovvero in grado di sopportare il peso del velivolo fuoripista senza sprofondare rappresenta una caratteristica primaria dell'infrastruttura aeroportuale. Riduce, contiene, minimizza gli effetti di una aeromobile fuoripista.
L'Atr 72 della Carpatair, che operava il volo AZ1670 Pisa-Roma finito fuoripista, 70 metri a destra della pista 16 destra di Fiumicino, a circa 1800 metri dal suo inizio, è ancora adagiato sull'erba. Con il carrello principale sfasciato. Il carrello principale destro è collassato e la fusoliera ha riportato danni sostanziali. Anche le pale dell'elica del motore di destra sono state danneggiate. L'incidente all'ATR 72 è avvenuto intorno alle 20.32 del 2 febbraio. Il velivolo immatricolato YR-ATS con 46 passeggeri e 4 membri di equipaggio, aveva fatto il primo volo nel 1997. Aveva volato inizialmente negli USA per la Simmons Airlines, quindi per American Eagle e dal dicembre 2012 operava per Carpatair in servizio anche su alcune linee Alitalia.
La pista 25 di Fiumicino non era disponibile per l'atterraggio (un NOTAM lo precisava) e sarebbe risultata ideale per l'atterraggio con il vento in prua. L'atterraggio con il vento frontale è una operazione assai meno complicata che quella con l'atterraggio con il vento al traverso. Sopratutto quando il vento è a raffica e sui 20-30 nodi. I piloti sono comunque addestrati e preparati per soddisfare le diverse esigenze operative di una macchina, in sicurezza.
Una segnalazione meteo riportava tra i seguenti dati anche la presenza di windshear: quel vento micidiale a bassa quota ed in prossimità dell'atterraggio.
LIRF 021920Z 25028G41KT 9999 SCT023 SCT040 11/04 Q0992 WS RWY 16L NOSIG[19:20 UTC / 20:20 LT: Wind 250 degrees at 28 knots, gusting to 41 knots; Visibility: 10+ km; Scattered clouds at 2200 feet AGL and 4000 feet AGL; Temperature: 11°C; Dewpoint: 4°C; Pressure: 992 mb; Windshear at runway 16L].
Quattro passeggeri e due membri di equipaggio sono stati ospedalizzati, due di questi hanno riportato ferite serie. Sono state disposte due inchieste, una tecnica dell'ANSV e la seconda da parte della Procura di Civitavecchia.
Dovranno verificare la dinamica dell'incidente, le modalità del fuoripista, la rispondenza della "portanza" dello spazio erboso con gli standard ICAO - ENAC sul quale si è fermato l'ATR 72, la modalità dell'evacuazione e, in particolare, il tempo di intervento dei soccorsi. Sia quello dei vigili del fuoco quanto quello per l'assistenza ai passeggeri evacuati in emergenza nella notte.
I media hanno riferito le testimonianze dei passeggeri in attesa dei soccorsi e le dichiarazione non appaiono confortanti.
In conclusione a queste brevi note è utile formulare almeno una considerazione.
Cosa sarebbe accaduto se il fuoripista laterale fosse accaduto su scali aerei con margini laterali strip area ridotti e via di rullaggio (taxiways) a ridosso della pista e velivoli in transito?
Cosa sarebbe accaduto sulla pista di Genova, Pisa, Firenze, Linate, Bergamo, Treviso, Capodichino, Ciampino, Venezia, Verona e altri? 4 febbraio 2013
Ripercussioni per Boeing e aerolinee. Aereo di plastica, aereo avveniristico wide body di ultima generazione in fibra di carbonio lanciato dalla Nippon Airways. Costa tra 200 250 milioni di dollari USA. I tecnici e gli investigatori non hanno ancora risolto l'enigma. L'ultimo della serie riguarda l'inconveniente alla batteria agli ioni di litio. Posizionata nella centralina elettrica sotto il cockpit.
Il surriscaldamento, l'incendio e deterioramento atipico, anomalo localizzato sotto il cockpit dei piloti non ha, al momento, trovato una soluzione. Le batterie al litio-iono sono fabbricate dall'azienda giapponese GS Yuasa,.
Dall'incidente dell'incendio di Boston al Boeing della Jal (Japan Airlines) del 7 di gennaio scorso, dopo l’atterraggio di emergenza in Giappone di un omologo 787 della All Nippon Airways del 16 gennaio, il fermo iniziale della flotta giapponese e successivamente la decisione della Faa, Federal Aviation Authority - USA, della EASA Europea hanno portato al blocco a livello mondiale. La flotta è tutt'ora ferma, negli hangar e sui piazzali di sosta.
In attesa. Le ispezioni e i tanti controlli non hanno ancora sbloccato la situazione. E' un mistero?
Non sarebbe chiaro anche la stessa funzione del sistema batterie di bordo in questo rivoluzionario esemplare. In fondo basterebbe sostituire e collaudare, certificare, un di sistema batteria alternativo. Sostitutivo. Con un'altro tipo, più affidabile ed efficiente.
Se, periodicamente, la Boeing segnala i progressi investigativi, se NTSB (National Transportation Safety Board) rilevano le risorse imponenti predisposte da USA e Giappone e l'instancabile operato dei tecnici, emerge altro. Vettori e azienda costruttrice stanno valutando il costo del blocco a terra e le prospettive della flotta Dreamiliner.
Solo la All Nippon Airways, aerolinea che ha lanciato il Boeing 787 Dreamliner registra una perdita superiore a 15 milioni di dollari per la cancellazione dei voli. Per quindici giorni di fermo dei sette Boeing 787 in flotta.
In servizio al momento, ovvero bloccati a terra, è l'intera flotta di 50 esemplari, operativi in otto aerolinee.
A quanto ammonta il costo dei voli cancellati? Il costo delle ispezioni e delle possibili modifiche progettuali del velivolo? A fine 2012 ne sono stati ordinati 848.
Ma nel primi mesi del 2012 la flotta Boeing 787 aveva riportato altri inconvenienti. Riguardavano processi di delaminazione della fusoliera e della coda. Sono stati risolti?
Dopo i ritardi nella fase di produzione del 787 (è arrivato in linea tre anni dopo), infatti, irrigidimenti strutturali nei materiali compositi avevano determinato la delaminazione di parti della fibra di carbonio.
Era dal 1979, dal blocco a terra della flotta mondiale del DC 10, che non si registrava un fermo così prolungato. 2 febbraio 2013
Nella stessa area, l'11 febbraio 2010, era caduto un F-16 italiano. E' accaduto intorno alle 20 di sera di lunedì 28 gennaio. Era in corso una operazione di addestramento per una formazione di F 16 decollato dall'aerobase di Aviano. Sulla pista pordenonese sulla quale, a missione conclusa, il caccia USA avrebbe dovuto rientrare. La zona operativa di un intenso traffico notturno, in corso da alcuni giorni, è localizzata nella zona del medio e alto Adriatico
E' invece sparito dai radar mentre operava in coppia con un secondo velivolo. Alcune testimonianze avrebbero rivelato che il pilota aveva dichiarato una qualche inconveniente, anomalia, priva di sparire.
L'ipotesi è subito impostasi è stata quella di un fuori controllo con uno schianto in mare.
Le ricerche hanno rintracciato, ma solo all'alba del 29 gennaio, tracce di carburante, pezzi, rottami, probabilmente riconducibili alla caccia USA.
La loro individuazione è avvenuta al largo della costa di Lido di Savio, in provincia di Ravenna. 30 gennaio 2013
Dopo il Giappone USA, Europa ed anche l'India bloccano i voli del Dreamliner. Dopo poche ore e in rapida sequenza, anche, la FAA USA e la EASA Europea hanno emanato un totale provvedimento di blocco a terra delle flotte Boeing 787 immatricolate nelle rispettive zone di competenza.
Ma qualè la motivazione reale? E' davvero riconducibile al "Boeing 787 Dreamliners amid battery safety concerns" come è stato ufficialmente dichiarato?
Quale peso hanno invece le problematiche associate a precedenti inconvenienti quali, ad esempio, quello del 4 dicembre 2012 del volo United nei pressi di New Orleans (all'impianto elettrico e relativo surriscaldamento e principio di incendio) e quello del volo Qatar nei pressi di Doha dell'8 dicembre 2012 (generatore fuori uso e incendio batteria APU)?
La dichiarazione dei resposabili tecnici FAA EASA appaiono, infatti, piuttosto controverse: "In this case, we have issued no airworthiness directive so far, so the FAA's directive should be endorsed by EASA".
Lo stop ai voli è sicuramente risolutivo per fronteggiare la serie di inconvenienti che affligono la flotta Dreamliner dei Boeing 787, in attesa che venga predisposto un imprecisato piano di ispezioni/procedure/manutenzione adeguato. Ma è una iniziativa interlocutorio alquanto ambigua.
Manca, infatti, una precisazione del sistema/impianto del Boeing 787 sotto accusa e/o interessato.
Sotto osservazione sono davvero solo le batterie e/o l'impianto elettrico? E quali sezioni e sistemi?
Nel frattempo le aerolinee hanno predisposto piani sostitutivi dei voli Boeing 787 cancellati fronteggiando il costo del fermo a terra della più sofisticata e moderna flotta aerea. I contenziosi assicurativi sul rimborso e sulla responsabilità non si annunciano brevi.
Solo il vettore ANA (All Nippon Airlines) deve, intanto, sostenere un costo/perdita intorno a 1.1 milioni di dollari USA al giorno. 18 gennaio 203
La telenovela di inconvenienti sul Dreamliner continua, in Giappone la flotta è bloccata a terra. Dopo che nella giornata del 16 gennaio un Boeing 787 Dreamliner della All Nippon Airways (Ana) )- volo NH 692, decollato da Yamaguchi Ube con destinazione Tokyo-Haneda con 129 passeggeri ed 8 membri d'equipaggio a bordo - è stato costretto ad un atterraggio di emergenza a Takamatsu per fumo in cabina passeggeri, sono stati sospesi tutti i voli giapponesi di questa flotta.
Se solo il giorno prima era stata avviata una indagine ufficiale specifica sulla serie di inconvenienti occorsi al Dreamliner, la Ana e la Japan Airlines (Jal) hanno, concordi, inteso bloccare i voli a terra. Unilateralmente, senza attendere le decisioni dell'Agenzia nipponica, della FAA o della stessa Boeing.
La ragione dichiarata sarebbe correlata alle problematiche insorte sulla sicurezza dei voli con l'avveniristico bimotore Dreamliner.
L'ultimo inconveniente registrato dal Boeing 787 rimanda alla persistenza di odori anomali in cabina di pilotaggio a causa di puzza di bruciato da una delle batterie di bordo. Tutti incolumi i passeggeri e equipaggio dopo l'atterraggio di emergenza e l'evacuazione attraverso le uscite autonome.
Gli esemplari 787s della JAL fermi a terra sono 17. Sarebbero 33 quelli dell'ANA. I due vettori operano 50 dei 100 velivoli, al momento, consegnati dalla Boeing.
Le due compagnie giapponesi hanno comunque opzioni per 100 esemplari Boeing 787 .
Anche l'agenzia dei voli indiano potrebbe decidere l'adesione al blocco a terra della stessa flotta 787 immatricolata nel suo Paese. Continuano invece i voli della polacca LOT che ha dichiarato di attenersi rigorosamente alle direttive emanate dalla Boeing e dalla FAA. 17 gennaio 2013
Stesso giorno, stesso tratto di mare, stessi interrogativi. Il bimotore turboelica Britten-Norman BN-2A-27 Islander, YV2615, è scomparso mentre era in volo dalla pista di Los Roques Airport (LRV) allo scalo internazionale di Caracas-Simón Bolívar (CCS) in Venezuela. Con sei persone a bordo, due membri di equipaggio e quattro passeggeri.
Il velivolo era decollato alle ore 11.30 locali del 4 gennaio e l'ultima posizione nota è stata a 10 miglia dal VOR di Gran Roque sulla radiale 325. Sulla rotta per l’aeroporto Maiquetia di Caracas
La notizia appare del tutto straordinaria perché ripropone, dopo cinque anni esatti - 4 gennaio 2008 - una coincidente scomparsa di un bimotore. Nella stessa zona di mare, a circa 10 miglia dalla stessa isola. In quella circostanze il volo aveva per destinazione l'isola Caraibica.
Los Roques è un vasto arcipelago localizzato al nord del Venezuela, a circa 140 chilometri, ed è costituito da quasi 300 isole, tra grandi e piccole. Meta di un intenso turismo. Gli interrogativi sull'evento sembrano gli stessi di allora: incidente, dirottamento e/o sequestro?
L'aeromobile di fabbricazione inglese era stato immatricolato nel 1968, aveva quindi ben 44anni di servizio attivo. Sebbene sia un modello concepito e fabbricato negli anni '60 ha ricevuto, nel corso del tempo, ben 1280 ordini ed risulta ancora in servizio, con centinaio di esemplari (almeno 700). 5 gennaio 2013
Quattro vittime a bordo nell'aeromobile schiantato sull'autostrada prospiciente. Il modernissimo Tuplolev 204, della aerolinea russa Red Wings, impegnato in un volo di trasferimento ferry flight con otto membri di equipaggio, decollato dallo scalo di Pardubice, in Repubblica Ceca è finito fuoripista sulla pista 19 dell'aeroporto Vnukovo di Mosca. Alle quattro vittime vanno sommate ferite gravissime sui restanti membri dell'equipaggio.
Il Tupolev bimotore era immatricolato RA-64047 operava sul volo WZ-9268 era al secondo tentativo di atterraggio intorno alle 17.29 locali (13.29 GMT), dopo aver impattato l'antenna del localizzatore alla fine della pista ha sfondato il recinto esterno e si è spezzato in tre tronconi incendiandosi. La corsa del Tupolev 204 è finita sulla autostrada M3 a circa 400 metri/1200 piedi oltre il fine pista.
Dopo una leggera nevicata al momento dell'atterraggio era stato riportato un vento a raffica laterale intorno a 30 nodi.
Anche in questo incidente le considerazione relative al piano di rischio per incidente aereo assumono un rilievo primario. Quanti sono gli aeroporti nel mondo ed in Italia con le piste di volo a ridosso di arterie stradali ed autostradali? Quante in prossimità di centri abitati ed edificazioni sensibili (scuole, ospedali, depositi di carburante ed altro)?
Il Piano Nazionale Aeroporti, prima di essere adottato dovrebbe, necessariamente, verificare il livelli di risk assessment e solo in seguito identificare le piste "compatibili" con il potenziamento dei voli.
Sarà possibile? 31 dicembre 2012
Non si interrompe la catena degli incidenti ULM. L'impatto con il terreno è avvenuto a circa 1.100 metri di altitudine ed il ritrovamento è di domenica 9 dicembre. Il velivolo era dato per disperso ancora venerdì e sarebbe stato rintracciato grazie alla localizzazione del cellulare dell'unica vittima, proprietario dell'ultraleggero che era stato appena acquistato. Era, infatti, il primo volo verso Belluno.
Il ritrovamento è stato fatto su un pendio del monte Torresel, nel comune di Cison di Valmarino.
L'ultraleggero si è spaccato in due tronconi con la vittima incastrata tra i rottami.
Era decollato da San Marino nella mattinata di venerdì 7 dicembre. 11 dicembre 2012
L'assenza delle zone di piano di rischio, probabilmente, ha causato le vittime a terra. D'accordo il velivolo cargo dell'aerolinea Ilyhushin IL-76T, immatricolato EK-76300 Trans Air Congo aveva ben 34 anni di anzianità di servizio, che le condizioni meteo erano pessime (era in corso un temporale violento), che l'aeroporto di Brazzavile in Congo, probabilmente, non ha una RESA (Runway End Safety Area) di fine pista, che anche le zone di piano di rischio per incidente aereo sono inesistenti, ma lo schianto sugli edifici avrebbe causato almeno 30 vittime.
Tra di queste anche i sei membri dell'equipaggio del volo proveniente da Pointe Noir e atterrato sulla pista 23. Finito dopo il fine pista, ha sfondato il recinto dello scalo e si è fermato circa 1000metri dopo, in un avvallamento del terreno.
Nella folle corsa ha abbattuto una serie di caseggiati in asse pista con una strage di vittime tra i residenti.
L'incidente è avvenuto intorno alle 17.30 locali di venerdì 30 novembre e, probabilmente, le cause sono riconducibile alla parziale o irregolare frenata in pista. Potrebbe aver toccati lungo in pista ed esperimentato fenomeni di acquaplaning.
L'importanza della RESA di 240 metri su entranbe le testate pista e l'adozione di un Piano di Rischio per incidente aereo integrale, senza deroghe, purtroppo si evidenzia tragicamente in queste circostanze. 3 dicembre 2012
Lo schianto al suolo nel corso dello spargimento di vaccini anti rabbica. L'incidente è avvenuto intorno alle ore 11.30 del 20 novembre, con due vittime - i componenti dell'equipaggio - mentre sono rimaste indenni due persone a terra. Si sono, quest'ultime, trovate occasionalmente nell'area dell'impatto.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha localizzato l'incidente in località Trichiana (BL), un elicottero AS350B marche I-MIAE, avvenuto mentre era in corso questa specifica attività di lavoro aereo.
Il velivolo appartiene ad una società salernitana che dal 2010 svolgeva operazioni di spargimento di vaccini antirabbici per volpi. Alcune testimonianze sostengono, indifferentemente, l'esistenza di foschia se non una fitta nebbia e di come l'elicottero abbia impattato cavi di alta tensione presenti.
Un boato ed un forte scoppio sarebbero stati avvertiti dalla popolazione residente. 21 novembre 2012
Sul livello di safety dell'Aviazione Generale e sulle prospettive interviene il Direttore Generale Carlo Landi.
"Ai Presidenti Aero Club Federarti Ai Presidenti, Enti Aggregati Ai Direttori delle Scuole di Volo,
la recente pubblicazione del rapporto annuale dell'Agenzia Nazionale alla Sicurezza del Volo (ANSV) ha indotto gli uffici di Aero Club d'Italia a sviluppare una serie di considerazioni che ritengo molto utile condividere con tutti voi al fine di valutare eventuali azioni che si possono intraprendere in questo settore.
La sicurezza volo è, come afferma l'Agenzia Nazionale, un dovere per tutti noi sia perché è la base per esercitare al meglio il nostro sport, sia perché costituisce lino dei metodi migliori e più efficaci per la promozione degli sport del volo.
E' indubbio che ogni incidente o inconveniente ha, tra gli altri effetti, un riflesso estremamente negativo sulla opinione pubblica e su potenziali interessati al volo. Volare in maniera sicura non vuol dire non volare o volare dì meno, vuol dire, al contrario, volare di più e meglio e interessare gli altri al volo.
Pertanto alla luce di questi fatti oggettivi e di quanto affermato dall'Agenzia Nazionale alla Sicurezza volo, Aero Club d'Italia avrebbe intendimento di intensificare la propria azione nel campo della prevenzione con il supporto degli Aero Club, delle A.S.D. che svolgono attività didattiche VDS, ma anche, speriamo dì tutti gli appassionati.
Qualcosa di importante Ae.C.I. ha già iniziato a farlo: quest'anno, per la prima volta grazie alla collaborazione e alla sensibilità dell'Aeronautica Militare, Ae.C.I. ha potuto inserire nell'annuale Corso Sicurezza Volo (l'unico in Italia che qualifica per lo svolgimento di attività di investigazione) ben otto persone tra cui il sottoscritto.
Si tratta di un grande impegno che però potrà produrre imp0l1anti risultati. Dì queste sette persone, sei hanno già dato la loro disponibilità a supportare, a titolo di collaborazione, le attività dì Ae.C.L nel settore della S.V ..
In questo momento di ridotte risorse finanziarie dobbiamo anche ricordare che gli Aero Club federati e le scuole V.D.S. certificate costituiscono una risorsa validissima dal punto di vista delle capacità tecniche e delle potenzialità informative.
In una parola una migliore connessione tra le scuole e gli Aero Club, sia di AG che VDS, e lo scambio di informazioni sulla sicurezza volo da parte di tutti costituirebbe, a mio modesto avviso, un primo significativo passo per migliorare l'attuale situazione.
La prima proposta concreta, per integrare quanto già esiste nel settore della segnalazione di inconvenienti, è l'istituzione di un "rapporto sicurezza volo" che ciascun Aero Club e ciascuna scuola dovrebbe far pervenire, idealmente entro il settembre di ciascun anno, all'Aero Club d'Italia. Non sto pensando ad un documento elaborato e complesso, piuttosto mi piacerebbe ricevere poche pagine, forse 2/3, nelle quali siano sintetizzate le attività di volo svolte dalla Aero Club o dalla scuola insieme agli inconvenienti di volo che ciascuno ha verificato e vissuto. Nei prossimi giorni l'addetto alla S.V. farà pervenire a tutti un modello per questo rapporto al fine di facilitarne l'impiego.
Tutti gli esperti di sicurezza volo affermano che il numero degli inconvenienti è enormemente superiore a quello degli incidenti, le statistiche dicono che per ogni incidente ci sono tra i seicento e i settecento inconvenienti di volo.
Conoscere questi inconvenienti, come si sono veril1cati) come sono stati risolti costituisce un patrimonio da mettere in comune tra tutti gli aviatori per limitare in futuro il numero degli incidenti. Per questo invito tutti, Aero Club, scuole ma anche singoli aviatori, a inviare le segnalazioni inconvenienti ad Ae.C.I. (sul sito si trova il modello necessario ma si può anche usare una semplice descrizione dell'evento).
Assicuro che tutte le segnalazione rimarranno anonime e che nessun azione verrà intrapresa. L'addetto alla S.V. è a disposizione per supportare coloro che ne avessero bisogno.
Un altro patrimonio di conoscenza e cultura è costituito da lutti gli appassionati del volo: aviatori, istruttori - esaminatori che al momento circolano e agiscono all'interno degli Aero Club e delle scuole di volo. Ritengo fondamentale che ciascun ente, Aero Club o scuola di volo fornisca ad Aero Club d'Italia il nome di un responsabile S. V. che segua queste tematiche e diffonda le informazioni e le attività intraprese.
Di qui la seconda proposta concreta: tutti gli Aero Club e le scuole di volo, che ancora non l'abbiano fatto, dovrebbero far pervenire il nominativo di addetti alla sicurezza volo; uno o più persone con i relativi numeri di cellulare e indirizzi e-mail. Anche i responsabili dì aviosuperfici e campi di volo dovrebbero dotarsi di una simile figura. Non è prevista da leggi e regolamenti, ma può giovare al regolare svolgimento delle attività di volo e rendere evidente e concreto l'impegno per un modo più sicuro di Volare.
Il nostro scopo sarebbe quello di istituire una "rete" che consenta di far circolare le notizie tra tutti g)i appassionati per arricchirli dal punto di vista della "cultura della sicurezza". In una parola si tratta di usare la nostra passione a beneficio di tutti.
Da ultimo sarebbe importante ricevere nel prossimo futuro, intendo entro la prima settimana del mese di gennaio 20 l delle indicazioni di Aero Club scuole che desiderino ospitare, nel 2013, un seminario sicurezza volo organizzato da Aero Club d'Italia.
Concludo qui questa serie di proposte in merito alle quali, sarò lieto, insieme all'addetto alla S.V. in Ae.C.I., di ricevere e condividere i vostri commenti.
Nell'augurare a tutti ogni successo nelle attività e nella vita personale e nel confermare la disponibilità a rispondere a qualsiasi quesito inerente le attività istituzionali, colgo l'occasione per inviare i più cordiali saluti. 20 novembre 2012
La nota di un esperto: il Com.te Dario Romagnoli.
Un decreto legge non condivisibile. Schema di decreto legislativo concernente la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 996/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 ottobre 2010 sulle inchieste e la prevenzione degli incidenti e inconvenienti nel settore dell’aviazione civile e che abroga la direttiva 94/56/CE.
Lo schema di decreto legislativo presentato dal Governo, riguarda l’attuazione dell’art.23 del regolamento (UE) 996/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 ottobre 2010 sulle inchieste e la prevenzione degli incidenti e inconvenienti nel settore dell’aviazione civile.
L’articolo 23 del regolamento UE è così formulato.
Sanzioni:
«Gli Stati membri prevedono norme relative alle sanzioni da applicare in caso di violazione del presente regolamento. Le sanzioni previste sono effettive, proporzionate e dissuasive.»
E’ perciò evidente che il decreto legislativo presentato, dovrebbe disciplinare ogni aspetto stabilito dal regolamento europeo 996/2010, suscettibile di violazione, non come si evince dal testo, solo le violazioni riconducibili alla mancata segnalazione di incidente aeronautico o l’alterazione dei luoghi.
Il regolamento Europeo 996/2010, infatti, oltre che di investigazioni sugli incidenti aeronautici ( di cui in particolare tratteremo avanti), contiene disposizioni (Articolo 20), relative alle Informazioni che i vettori aerei devono fornire sulle persone e sulle merci pericolose a bordo.
Per quanto riguarda la presenza o meno di merci pericolose a bordo dell’aeroplano incidentato, è della massima importanza che il vettore aereo comunichi «immediatamente» la presenza di merci pericolose per consentire alle squadre di soccorso di poter intervenire in sicurezza (si consideri che per via aerea si possono spedire tutta una serie di merci potenzialmente molto pericolose, radioattive, corrosive, ossidanti, esplosive ecc.
Per quanto riguarda invece l’obbligo dei vettori di fornire, in caso d’incidente « il più presto possibile, al più tardi entro due ore dalla notifica di un incidente all’aeromobile, di un elenco convalidato, basato sulle migliori informazioni disponibili, di tutte le persone a bordo » non si può fare a meno di notare che tale obbligo è stato inserito dal legislatore nel regolamento europeo per venire incontro alla necessità generalmente condivisa di poter dare assistenza adeguata oltre che ai superstiti, anche ai parenti delle vittime. Inoltre tale informazione può essere cruciale nel caso sia necessario ottenere informazioni di natura medica necessarie ai soccorritori.
Entrambi gli aspetti citati, vale a dire l’obbligo per il vettore di fornire informazioni “immediatamente” sulla presenza di merci pericolose e “il più presto possibile, al più tardi entro due ore” dell’elenco delle persone a bordo sono meritevoli di tutela mediante la previsione di sanzione e non possono evidentemente, dato anche il loro profilo innovativo e di tutela della persona umana, essere tralasciati.
Per quanto attiene inoltre, le previsioni sanzionatorie del decreto legislativo per coloro che mancano di notificare un incidente aeronautico, il testo originario del regolamento europeo, che si vuole attuare, estende in maniera significativa il numero dei soggetti tenuti a segnalare alle autorità investigativa preposta (in Italia l’ANSV) l’accadimento di un incidente e di un inconveniente grave, andando praticamente a ricomprendere tutti i soggetti, istituzionali e non che operano a vario titolo nel contesto aeronautico.
Il decreto legislativo ha ritenuto di disciplinare l’obbligo di notificare l’incidente aeronautico (o il grave inconveniente) nel seguente modo:
«Art. 4 omissis.. i soggetti di cui all’articolo 2 che avuta conoscenza del verificarsi di un incidente o di un inconveniente grave, non ne informano tempestivamente l’Agenzia (ANSV n.d.r.), sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da tremila euro a dodicimila euro».
Con codesta formulazione si crea solamente una grande confusione. Si provi ad immaginare cosa potrebbe succedere in presenza di un evento, di per sé abbastanza banale: un piccolo aereo da turismo, operando su di un aeroporto aperto al traffico commerciale, durante l’atterraggio esce di pista e mette le ruote sul prato lateralmente, tutti incolumi, nessun danno a cose.
Si tenga presente che l’evento descritto accade frequentemente, vuoi per l’inesperienza dei piloti di aviazione generale, vuoi per le caratteristiche dell’aeromobile e che dal punto di vista “sicurezza” non ha una grande rilevanza.
In tale circostanza, secondo il decreto legislativo proposto (art.4), potrebbe accadere:
Incertezza sulla classificazione dell’evento da parte di coloro che vi hanno assistito e da parte dello stesso pilota (sarà un incidente? Oppure un inconveniente grave? Nel dubbio è meglio segnalarlo!);
a questo punto sorge l’obbligo di segnalazione per tutte le “Persone coinvolte” che a mente del regolamento 996/2010 sono «il proprietario, un membro dell’equipaggio, l’esercente dell’aeromobile coinvolti in un incidente o inconveniente grave; qualsiasi persona coinvolta nella manutenzione, nella progettazione, nella costruzione dell’aeromobile, nell’addestramento del suo equipaggio; qualsiasi persona coinvolta nelle attività di controllo del traffico aereo, nelle informazioni di volo, nei servizi aeroportuali, che abbia fornito servizi per l’aeromobile; il personale dell’autorità nazionale dell’aviazione civile; il personale dell’EASA».
Vale a dire, nella migliore delle ipotesi che l’obbligo di segnalazione di un banale caso come quello descritto, potrebbe essere tranquillamente posto in capo ad una decina di persone, tutte soggette a possibili sanzioni amministrative.
Si consideri, inoltre, che fra i soggetti sanzionabili amministrativamente vi sono alcune figure istituzionali (controllori del traffico aereo, personale del gestore aeroportuale, personale dell’ENAC Ente nazionale per l’aviazione civile, Carabinieri, Polizia, Soccorritori), cui verrebbe addossata oltre che la responsabilità di classificazione dell’evento (senza averne le competenze), anche l’ulteriore onere di essere esposti alle possibili sanzioni.
Per ultimo, ma non certamente per ordine d’importanza, si vuole segnalare la contraddizione che, a ben vedere, è il più grave difetto del decreto legislativo nel testo proposto.
Il citato regolamento (UE) 996/2010 dà attuazione di fatto e praticamente “In toto”, nell’ambito dell’Unione Europea, alle disposizioni contenute nell’Allegato 13 alla Convenzione di Chicago relativa all’aviazione civile internazionale.
Nell’Allegato 13 alla Convenzione di Chicago, si attribuisce grande importanza all’affermarsi nell’ambito aeronautico, in special modo nelle inchieste sugli incidenti ed inconvenienti gravi (inchieste a cui in Italia è demandata l’ANSV), della “Just culture” che è un sofisticato concetto la cui definizione è piuttosto sfuggente ma che sostanzialmente vuole introdurre un ambiente in cui i soggetti sono portati spontaneamente ed in maniera collaborativa, a segnalare, anche se coinvolti, eventi quali incidenti o gravi inconvenienti.
Inoltre, l’ICAO International civil aviation organisation, vuole porre freno all’automatica incriminazione di piloti, controllori del traffico aereo e tutti coloro che lavorano “Front line” in ambito aeronautico, nel momento stesso in cui accade un incidente.
L’incriminazione quasi automatica purtroppo è prassi nel sistema giuridico italiano.
L’Allegato 13 alla Convenzione di Chicago e lo stesso Regolamento 996/2010, affermano inoltre l’urgenza di stabilire un equilibrio fra la necessità di poter entrare in possesso di importanti informazioni sulla sicurezza aerea e la necessità dell’amministrazione della giustizia, ciò dovrebbe avvenire attraverso accordi fra l’Autorità giudiziaria e l’Organismo preposto allo svolgimento dell’inchiesta di sicurezza (ANSV). Accordi che tutt’ora l’ANSV non ha fatto nonostante che lo stesso Regolamento (UE) 996/2010 li preveda.
Insomma, attribuire proprio all’ANSV il potere di sanzionare che secondo le prassi internazionale, dovrebbe invece fare della volontarietà , riservatezza ed esclusione della determinazione di colpe e responsabilità, la sua arma vincente, sarebbe illogico oltre che controproducente. Sarebbe preferibile assegnare il potere sanzionatorio (eventualmente su segnalazione dell’ANSV) all’ENAC che già, a mente del D.Lgs. 25 luglio 1997, n. 250 provvede ad esercitare compiti di regolamentazione tecnica, attività ispettiva, sanzionatoria, di certificazione e di autorizzazione, di coordinamento e di controllo nell’ambito dell’aviazione civile.
Conclusioni
Il testo del decreto legislativo concernente la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 996/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 ottobre 2010 sulle inchieste e la prevenzione degli incidenti e inconvenienti nel settore dell’aviazione civile e che abroga la direttiva 94/56/CE non è condivisibile per i seguenti motivi:
non prevede sanzioni in caso di omessa trasmissione da parte dei vettori, di notizie sulle merci pericolose e sulle persone a bordo di aeromobile incidentato;
il numero dei soggetti sanzionabili, in relazione alla mancata notifica d’incidente o inconveniente grave, è indeterminato e generico;
fra i soggetti sanzionabili sono comprese anche figure istituzionali quali controllori del traffico aereo ENAV, personale dell’ENAC, Polizia di Stato, Carabinieri, Soccorritori ecc;
non tiene conto dell’affermarsi, in campo internazionale, della “Just culture”;
l’ANSV non ha ancora stipulato alcun accordo con l’Autorità giudiziaria;
più opportunamente il potere sanzionatorio dovrebbe essere attribuito all’ENAC che già lo esercita nell’ambito dell’aviazione civile. 9 novembre 2012
Gli incidenti ULM continuano. Sabato 13 ottobre l'ennesimo ultraleggero è precipitato a Tiso , in val di Funes in Alto Adige.
La dinamica dell'incidente che ha visto il velivolo schiantarsi tra le case dell'abitato è accertata. Il pilota stava sorvolando a bassissima quota la piazza del paesino per lanciare fiori su uno sposalizio.
Mentre sorvolava la piazza antistante alla chiesa, dopo essere decollato da una pista nella zona di Sciaves, stava lanciando sull'abitato petali di fiore in occasione di un matrimonio.
Con un'ala ha impattato il tetto di un maso e si è schiantato tra le case nei pressi della chiesa.
Il pilota sarebbe in condizioni gravissime. Nessuna conseguenza per le persone che hanno assistito alle evoluzioni del velivolo ed all'impatto con il suolo 16 ottobre 202
Uno nella bassa veronese, il secondo presso Alessandria. Era decollato dall'aviosuperficie di Isola Rizza, nel veronese, con due persone a bordo ed è precipitato su un capannone di Roverchiara. Le condizioni meteo riportate sabato scorso 6 ottobre sarebbero state di bassa visibilità. Non sappiamo se solo foschia o nebbia. Non si hanno notizie sull'eventuale copertura nuvolosa. Lo schianto ha causato un incendio. Due le vittime, le persone a bordo, un imprenditore ed un medico odontoiatra.
Il secondo incidente, anch'esso con due vittime è avvenuto lunedì 8 ottobre. Intorno alle 11 del mattino, testimoni automobilisti sull'autostrada Torino - Piacenza hanno osservato un ultraleggero precipitare lateralmente a circa 200 metri. Nell'impatto anche questo velivolo ha preso fuoco.
L’ultraleggero era partito da una aviosuperficie di Costigliole, nell’Astigiano e aveva per destinazione una pista nella provincia di Brescia. 10 ottobre 2012
Le avverse condizioni meteo la probabile causa e/o concausa. Delle otto persone a bordo due si sono salvate. Dei due feriti uno è grave. Lo schianto è avvenuto il 30 settembre intorno alle 07.00 del mattino dopo che il pilota aveva comunicato la perdita di controllo del bimotore Cessna 414.
Il velivolo sorvolava la zona di Innsbruck, in Austria del sud, da cui era decollato ed aveva rotta Valencia, la destinazione finale.
Nell'impatto in una zona boschiva il Cessna 414 si è incendiato.
La zona dello schianto è quella sopra Ellbogen, le operazioni di soccorso e salvataggio sono state complicate e difficoltose per il raggiungimento e per le pessime condizioni meteorologiche. I soccorsi sono arrivati solo a piedi.
Gli interrogativi relativi alle probabili cause dell'incidente rimandano a problematiche tecniche in un contesto operativo di condizioni meteo estreme. Gli investigatori, probabilmente, dovranno appurare quali fossero le informative meteo, in decollo ed in rotta, acquisite dal pilota prima della partenza.
Dovranno nel contempo verificare quali fossero le strumentazioni onboard (radar meteo) che avrebbero consentito al pilota di aggirare formazioni temporalesche estreme se non pericolose per la navigazione aerea. 2 ottobre 2012
Nello schianto nessun superstite. E' successo alle 06.30 locali di venerdì 28 settembre 2012 ed ha provocato il decesso di tutti i 19 occupanti del volo, 19 persone.
Il Dornier 228/202, immatricolato 9N-AHA, operava per la nepalese Sita Air sul volo 601 ed era decollato da Katmandu con destinazione Lukla. Avrebbe tentato un atterraggio di emergenza sulla riva del fiume Manohara River presso Jadibutti, appena fuori dal sedime aeroportuale. Dopo circa due minuti dal decollo. Secondo le testimoninaze avrebbe impattato volatili nella fase del decollo. Nello schianto il velivolo è andato distrutto mentre scoppiava un estesoincendio. I vigli del fuoco hanno potuto raggiungere il luogo dell'impatto solo dopo 40 minuti. L'aeromobile volava dal 1987 ed era equipaggiato con due propulsori Garrett TPE331-10T-511D. 29 settembre 2012
Il pilota la sola vittima. L'incidente è avvenuto sabato 16 settembre. Il velivolo aliante Ventus, immatricolato D-3673 era partito decollato da Alzate Brianza, aeroporto di Verzago, alle 13.38 locali verso il Triangolo Lariano prealpino.
La vittima era un pilota di 72anni, iscritto al circolo volovelistico di Alzate Brianza.
Le condizioni meteo erano buone. Un pomeriggio con una ampia visibilità, senza nuvole e con vento modesto. Dopo lo sgancio dal traino, l'aliante aveva inizialmente sorvolato la zona dell'Alpe del Vicerè. Un percorso abituale e, probabilmente, ben noto al pilota.
Lo schianto sul Bollettone non ha al momento una causa precisa. Un testimone oculare avrebbe osservato l'aliante scendere in un tonneau e/o vite verso il terreno. 19 settembre 2012
Salvi di due occupanti. Dopo il decollo dalla pista 16/34 di Marina di Campo, all'Isola d'Elba, avvenuto intorno alle 09.50 del 11 settembre il pilota ai comandi ha comunicato alla torre l'esistenza di un qualche malfunzionamento del propulsore.
Non sappiamo da quale testata pista sia avvenuto il decollo del monomotore Beech A 36, con capacità sei posti, immatricolato D-ECME con destinazione Augsburg in Germania. La pista è lunga circa 1200 metri.
Il velivolo ha tentato un ammarraggio e, tuttavia, si è inabissato in un fondale di circa 70-80 metri. Al largo del promontorio di Fonza davanti alla spiaggia di Lacona.
Il pronto coordinamento della Capitaneria di Porto, nel giro di pochissimi minuti, allertata da un velista di passaggio. Salvi di due occupanti, padre e figlio, che avrebbero impattato in mare a circa due miglia dalla costa. Avrebbero abbandonato il Beechcraft autonomamente, mentre la fusoliera affondava rapidamente. Altrettanto rapidamente sono intervenuti i soccorsi dalla barca da diporto.13 settembre 2012
Lo schianto su un deposito di auto. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto l'inchiesta e, probabilmente, saranno insediate anche altre indagini di enti e soggetti diversi.
L'impatto al suolo avvenuto intorno alle ore 13.00 del 7 settembre, in prossimità di via Fioranello, ha causato due vittime, i due occupanti del velivolo bimotore.
Il Cessna 402B immatricolato I-EJRA, precipitato in prossimità di via di Fioranello, nella zona di Ciampino. In località esterna al Raccordo Anulare, tra l'Appia Nuova e via Ardeatina.
Lo schianto del Cessna ha provocato un immediato incendio in un deposito di auto, almeno 30 di queste sarebbero state coinvolte, mentre i voli su due scali della Capitale sono regolarmente proseguiti.
Sul luogo della tragedia che aveva causato una lunga colonna di fumo, sono, in seguito, intervenute quattro squadre di vigili del fuoco. Il Cessna era partito da Brescia - Montichiari, apparteneva alla flotta della ditta bresciana Rossi aerofotogrammetria Brescia, ed aveva per destinazione l'aeroporto dell'Urbe. Le due persone a bordo, tra cui il pilota, erano impegnate nella ripresa di immagini aerofotogrammetriche. L'attività di volo, probabilmente, avrebbe dovuto avvenire ad una quota massima di 1000 piedi (300 metri).
Quali le possibili cause?
Al solito bisognerà verificare scenari investigativi standard. L'ipotesi riguardanti, l'errore umano e il guasto/ inconveniente tecnico potrebbero risultare le due prevalenti. Alcuni media hanno anche abbozzato una perdita di controllo del velivolo per mancanza di carburante. Non si può, tuttavia, ignorare l'ipotesi di una turbolenza, di un wake vortex, generato da velivoli in decollo da Ciampino e la susseguente incontrollabilità del Cessna che volava a bassa quota. 8 settembre 2012
Il crash durante una riattaccata. Tra le vittime dello schianto , avvenuto sulle montagne NUBA in Sudan anche due ministri del Governo del Sudan. Lo schianto del volo decollato dalla capitale Khartoum con destinazione Talodi, un volo interno al Sudan, ha avuto luogo intorno alle 08.000 locali del 19 agosto, mentre il velivolo era in fase di avvicinamento alla pista, nel corso di una tempesta di sabbia. Impossibilitato all'atterraggio stava preparando una riattaccata.
Tutti gli occupanti dell'Antonov 24 della Alfa Airline, cinque membri di equipaggio ed una delegazione governativa che partecipava ad un Islamic festival presso la città di Talodi, al confine dello Stato South Kordofan (Eid al-Fitr festival che segna la conclusione del Muslim holy month of Ramadan), sarebbero morti nell'impatto. 20 agosto 2012
Non si ferma la lista degli incidenti alla flotta ultraleggeri, tre casi recenti. Oggi 16 agosto, verso le 10.30, nei pressi di Manduria, in provincia di Taranto, nell'intorno dell'ex aeroporto militare Bottaro\Viprara, non si notizia della causa (tecncica, human factor o altro) un ultraleggero con due occupanti è stato costretto ad un atterraggio di fortuna o, diversamente è precipitato. I danni alla macchina sarebbero ingenti, il velivolo si è ribaltato, non sarebbero in pericolo di vita i due occupanti. Un pilota (?) di 60 ex militare aeronautica ed il passeggero di 76 anni. Entrambi di Udine.
Lo scorso quattro agosto un diverso ultraleggero, con due persone a bordo, è precipitato tra Tavernelle e Piegaro, in provincia di Perugia, L'incidente era avvenuto verso le otto del mattino. Le due persone a bordo, rispettivamente di 34 e 44 anni, residenti a Deruta e Marsciano, erano stati ricoverati all'ospedale di Perugia, senza riportare ferite sostanziali.
Il 30 luglio scorso, un diverso ultraleggero era precipiato nella mattinate in un terreno nei pressi di a Montegranaro di Sterpeti, a Montefelcino. Il pilota, gravemente ferito, rimasto incastrato tra i rottami, era un settantenne di Russi (Ravenna). Volava su un mezzo autocostruito ed era partito dall' aviosuperficie di Loreto. 17 agosto 2012
L'incidente è avvenuto nella Valtellina. Erano circa le sei del pomeriggio di sabato 21 luglio quando un elicottero del 118, impegnato nei soccorsi di incidente stradale si è schiantato.
La dinamica non sarebbe ancora del tutto chiara ma è certo che nel corso di un decollo verticale ha tranciato con le pale i fili dell’alta tensione, precipitando quindi da un’altezza non rilevante, ma tale da procurare danni sostanziali al velivolo. I due occupanti hanno riportato ferite consistenti.
La zona dello schiantato nei boschi sopra Morbegno, l'Eurocopter Ec 145 era in servizio dal gennaio 2007, era partito alcune decine di minuti prima dall'elibase dell'aeroporto di Orio al Serio.
Nella casistica incidentale degli elicotteri la tipologia dell'impatto con i cavi di alta tensione è abbastanza frequente. Le problematiche associate al volo in montagna, ma talvolta anche in pianura e zona collinare, e la presenza dei cavi di alta tensione - non tutti i tralicci e le linee sono segnalate, è ben noto.
Il percorso di volo e la decisione finale del percorso e traiettorie di volo spetta comunque al pilota.
Le procedure di volo suggeriscono, ad esempi come la distanza tra le due file di pali sia almeno di 30 passi. La presenza di fili a sbalzo, teleferiche, elettrodotti, linee telefoniche, e altro, inevitabilmente, potrebbe compromettere la sicurezza del volo.
Un altro incidente con un elicottero di soccorso che trancia i cavi Enel e perde il controllo è avvenuto gioved' scorso. Senza conseguenze, nonostante l'impatto, che ha comportato l'interruzione della corrente elettrica per il taglio di un cavo dell’Enel (15mila volt), durante una operazione di spegnimento di un incendio. 23 luglio 2012
La causa ipotetica rimanda ad una seria avaria idraulica. Con 130 persone a bordo l'Airbus A320-200 della spagnola Vueling, immatricolato EC-KLT operante sul volo VY-6771 da Pisa a Barcellona in salita dopo il decollo dalla pista 04 destra ha riportato inconveniente, una avaria idraulica ha livellato alla quota di 4000 piedi.
Dopo circa 25 minuti l'aeromobile è atterrato in emergenza sulla stessa pista 04 destra.
Il malfunzionamento idraulico ha determinato un immediato allarme sulla reale situazione dell'aeromobile. Era un Green Hydraulic leakage - switched Off Blue Elec Pump instead of PTU without following ECAM? Una avaria che comportava una parziale controllabilità del velivolo? Era possibile un rapido rientro e atterraggio sullo scalo di partenza? Una avaria rilevante per un velivolo Airbus 320.
Le informative sull'incidente, dopo oltre 36 ore sono ancora incerte. Alcune note stampe non smentite riferiscono come in un primo momento qualcuno avesse ipotizzato un ammaraggio (era stata allertata la Capitaneria di Porto) e/o un atterraggio senza carrello (con la schiuma in pista).
Dopo il decollo avvenuto intorno alle 19.20 di domenica 8 luglio, la predisposizione delle misure di assistenza e soccorso a terra, il problema tecnico - la cui gravità dovrà essere identificata e resa nota in tempi rapidi - è stato gestito dai piloti e dagli assistenti di volo come a terra dallo staff dei vigili del fuoco, della polizia, ambulanze e mezzi anticendio anche della base militare della 46ª Brigata Aerea, senza conseguenze, salvo lo spavento, per i passeggeri. Le riflessioni sulla gestione di queste emergenze rimanda alla integrale predisposizione degli standard aeronautici (RESA, Strip area, ecc.) e del Piano di rischio ad inizio e fine pista. Senza deroghe. 10 luglio 2012
Diario di una strage che continua...
Non cessano le vittime nell'Aviazione Generale. Dopo il dato del Rapporto 2011 ANSV - che riprendeva statistiche dell'Aeroclub Italia sul numero delle vittime nell'arco 2003-2011 con il settore VDS 197 che ha registrato 145 decessi nel settore VDS con motore e 52 vittime nel settore VDS senza motore, ecco un ulteriore aggiornamento.
Sabato 30 giugno altre tre vittime.
Nel pomeriggio un aliante LAK marche D-6799, è precipitato, durante il veleggiamento, in località Pian Vadà Aurano di Verbania.
Il pilota, unico occupante, è deceduto.
Un aereo ultraleggero si è invece schiantato a Limatola, nel beneventano. Nell'incidente le vittime sono state due. Uno era presidente dell'Aeroclub ed organizzatore dell'aeroraduno nel corso del quale è avvenuto l'incidente. 3 luglio 2012
Overrun in atterraggi sotto la pioggia. Lo scorso 1 giugno un aeromobile Boeing 737/400 della Sriwijaya Air SJ188 è uscito di pista nel corso dell'atterraggio all'aeroporto di Pontianak, Indonesia. Un inconveniente ai freni del velivolo immatricolato PK-CJV identificato ancora nella fase di partenza del volo da Giacarta si sarebbe manifestato operativamente nella fase di atterraggio, con inconvenienti multipli all'impianto dei flap, degli invertitori di spinta e di frenata. L'aeromobile era in servizio dal 1990. Le condizioni meteo erano temporalesche e l'incidente non ha causato, comunque, vittime.
Un secondo incidente è avvenuto il 2 giugno nei pressi dello scalo di Kotoka, ad Accra, capitale del Ghana. Un Boeing 727 cargo della Allied Cargo in fase di atterraggio ha superato il fondo pista e la recinzione. Il fine corsa è avvento su una strada ad alta viabilità travolgendo alcune autovetture d un autobus.
Tra i passeggeri di questi ultimi mezzi si contano dieci vittime. Leggerimenti feriti invece i piloti dell'equipaggio del volo. Il Boeing 727-200 apparteneva alla DHL Aviation Africa, immatricolato 5N-BJN operava sul volo DHV-3 da Lagos (Nigeria) a Accra (Ghana) con 4 membri ed è finito in un overrun sulla pista 21 arrestandosi in prossimità dello stadio El Wak Sports Stadium nel villaggio di Hajj.
Nonostante la pista 21 sia di ben 3400 metri, atterrando in condizioni di pioggia battente e sotto un temporale, il velivolo in servizio di linea dal 1982 (oltre 30anni) non avrebbe (secondo alcune testimonianze tra cui un pilota) non avrebbe decelerato.
Entrambi i velivolo hanno riportato danni sostanziali e irrimediabili. 6 giugno 2012
In primo piano è ancora il Piano di Rischio aeroportuale per incidente aereo. Il volo MD 83 trasportava 153 persone tra equipaggio e passeggeri quando è precipitato su un popoloso quartiere di Iju (Toyin Street e Agbado Crossing, nel quartiere Ishaga) di Lagos, in Nigeria L'aeromobile immatricolato 5N-RAM volava dal 1990 (ex Alaska Airlines) e lo schianto a terra sarebbe avvenuto ad una distanza di circa 4000 metri dalla pista. Il volo Dana Air Fligh 9J-997 operava sulla tratta Abuja - Lagos-Murtala Muhammed International Airport (LOS), un volo interno. Le condizioni meteo erano buone.
Lo schianto avrebbe interessato numerose abitazioni, con incendi e distruzioni in un fenomeno domino.
Almeno dieci, al momento, sarebbero le vittime a terra, tra residenti e cittadini di passaggio. 4 giugno 2012
Passeggeri evacuati in emergenza saltando da circa 1.70metri. Probabilmente il Saab 2000 - aeromobile biturboelica - non aveva ancora iniziato la corsa di decollo, intorno alle ore 12.00 del 28 maggio, che, a seguito di una segnalazione di avviso incendio ad un motore, è stato avviata l'evacuazione rapida dei passeggeri.
All’aeroporto di Firenze Peretola il velivolo immatricolato YR-SBJ con destinazione Timisoara (Romania), 49 occupanti abbandonavano in emergenza saltando dai portelloni che erano stati aperti per la circostanza.
L'evacuazione è avvenuta, come previsto, senza attendere l'arrivo dei vigili del fuoco.
L'assenza delle scale avrebbe causato una serie tra i passeggeri che si sono gettati in gran fretta per abbandonare il pericolo delle fiamme. Alcuni dei passeggeri, non sappiano ancora quanti, sono risultati contusi. Probabilmente nel salto verso terra.
Dalle iniziali i vigili del fuoco non avrebbero, tuttavia, riscontrato la presenza di fiamme. In entrambi i due propulsori. A riguardo l'ANSV ha attivato l'inchiesta investigativa sulle cause dell'evento.
L'aeroporto è rimasto chiuso al traffico, con una serie di dirottamenti, per circa un'ora.
Cosa aggiungere?
Le considerazioni immediate dovrebbero riguardare due ambiti, entrambi, inquadrabili nella sicurezza delel operazioni di volo. La prima relativa alla pista di Firenze - Peretola: cosa sarebbe accaduto con uno stop take off (decollo) in prossimità della velocità V1 in una pista di 1600 metri?
La seconda concerne la sicurezza e incolumità dei passeggeri nel corso di una evacuazione rapida su un velivolo che non dispone - è previsto dagli standard di certificazione internazionali di questa tipologia di aeromobili - degli scivoli di emergenza, sopratutto per passeggeri anziani, disabili e infant/bambini. 29 maggio 2012
La presenza di fumo a bordo aveva obbligato i piloti al rientro. Un aeromobile Air Dolomiti ATR-72-500 immatricolato I-ADCD mentre stava operando tra Monaco di Baviera e Venezia, volo EN-1912/LH-1912 con 58 passeggeri e 4 membri di equipaggio, in salita attraversava la quota FL130, dopo una segnalazione di fumo nella cabina di pilotaggio è rientrato rapidamente all'atterraggio.
Nel corso dell'atterraggio d'emergenza sulla pista 26 sinistra, avvenuto intorno alle 14.00 del 17 maggio il turboelica è uscito lateralmente alla stessa pista fermandosi a circa 80 metri sull'erba. L'aereo è stato rapidamente evacuato senza alcuna rilevante conseguenza per passeggeri ed equipaggio.
Il ruotino anteriore del ATR 72 si è staccato mentre la fusoliera ha riportato danni sostanziali alla struttura. 18 maggio 2012
Diario di una strage senza fine, con altre due vittime. Senza sosta prosegue, specialmente nei week end di bel tempo e di sole.
La casistica incidentale della flotta ultraleggeri e VDS in genere continua ad allargarsi. Le notizie sui media arrivano troppo spesso solo quando si registrano vittime e/o l'incidente trova testimonianze dirette. Spesso è grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco, delle forze di Polizia e dei Carabinieri che un evento incidentale diventa pubblico .
Dopo le 197 vittime in nove anni segnalate da AeCI vanno aggiunte le due, padre e figlio, periti nella zona di Toricella di Taranto ieri 13 maggio 2012. Nel tardo pomeriggio, nel corso di alcune evoluzioni, non si sa se per un errore del pilota o una qualche anomalia tecnica, si è schiantato nei pressi di un kartodromo.
Riproponiamo lo stralcio ripreso dal Rapporto 2011 ANSV, apparso su una recente news Aerohabitat:
"L'Aero Club d'Italia, con riferimento al 2011, ha fornito i seguenti dati, precisando che si tratta di dati molto parziali, relativi esclusivamente agli incidenti mortali: - VDS con apparecchi s provvisti di motore (volo libero): 4 incidenti mortali, 4 piloti deceduti. Lo stesso Aero Club d'Italia segnala che in tale comparto non c'e` una estesa sensibilità nella segnalazione degli eventi di rilevanza per la sicurezza del volo, per cui si viene di solito a conoscenza soltanto di quelli maggiormente eclatanti (incidenti mortali).
Al fine di migliorare i livelli di sicurezza nel comparto in questione, l'Aero Club d'Italia ha rappresentato agli aero club federati, alle associazioni aggregate, ai direttori della scuole di volo, agli istruttori ed agli esaminatori che nel 2012 vigilerà con attenzione sul corretto s volgimento dell'attività didattica nel suo complesso, mirando a far acquisire ai giovani piloti preparazione e coscienza della sicurezza del volo."
La circolare dell'Aero Club d'Italia n. 13/2012 del 12 marzo 2012, a riguardo è, pur nella sintesi relativa alle soli incidenti con vittime registra dati drammatici.
Nel periodo 2003-2011 il settore VDS 197 ha un resoconto devastante: 145 decessi nel settore VDS con motore e 52 vittime nel settore VDS senza motore.
Non sappiano invece quanti sono stati gli incidenti non segnalati, gli inconvenienti e anomalie in genere, che hanno causato lesioni, ferite, traumi, fratture ed effetti collaterali, probabilmente, troppi. 14 maggio 2012
Quarantasei vittime tra equipaggio, passeggeri e due tecnici. I radar del controllo aereo lo hanno visto sparire dagli schermi intorno alle 14.20 locali di Giacarta del 9 maggio 2012. Volava nei pressi del monte Salak per una dimostrazione dopo essere decollato 12 minuti prima dalla pista di Giacarta.
Erano previste alcune manovre di routine ed evoluzioni procedurali classiche per un rientro dopo 60 minuti presso la pista dell'aeroporto Halim Perdanakusuma. Era stato autorizzato a lasciare la quota di 9000 piedi per 5000. L'esemplare Sukhoi-100 aveva due anni di vita e montava due propulsori PowerJet SaM146.
E' un velivolo medio raggio di circa 100 passeggeri fabbricato in Russia in collaborazione con la Boeing e con Finmeccanica - Alenia e rappresenta il primo progetto per il rilancio dell'industria aeronautica ex sovietica.
Gli interrogativi sulle cause dell'incidente rimandano, nell'incertezza del dopo crash, in attesa dei registratori di volo, all'errore del pilota, al guasto tecnico e a qualche inadeguatezza progettuale.
Eventuali ipotesi di inaffidabilità e inefficienza della macchina sarebbero compromettenti per un modello aereo che tenta un suo posizionamento sul mercato dei velivoli medio raggio.
Il Superjet ha costi intorno a 28-30 milioni di dollari e compete con le flotte di fabbricazione canadese Bombardier e brasiliana Embraer.
Al momento il carnet degli ordini di Sukhoi è di 170 esemplari. Meno di una decina sono in servizio attivo. 10 maggio 2012
Sono elencati gli eventi incidentali, le relazioni concluse, ma senza una casistica comparata e quelle ancora aperte. "All'ANSV sono demandati i seguenti compiti:
a)svolgere, a fini di prevenzione, le inchieste di sicurezza (in precedenza denominate "inchieste tecniche") relative agli incidenti ed agli inconvenienti occorsi ad aeromobili dell'aviazione civile, emanando, se necessario, le opportune raccomandazioni di sicurezza; lo scopo delle inchieste in questione e` di identificare le cause degli eventi, al fine di evitarne il ripetersi;
b)svolgere attività di studio e di indagine per assicurare il miglioramento della sicurezza del volo.
Dall'esame del mandato istituzionale si può desumere la "missione" dell'ANSV, che rappresenta la sua ragion d'essere e che si può identificare con la tutela della pubblica incolumità, attraverso lo svolgimento di una efficace azione di prevenzione in campo aeronautico, nei limiti de l mandato ad essa assegnato.
Oggi, a oltre dieci anni dalla sua istituzione, l'ANSV rappresenta una realtà affermata nel contesto aeronautico italiano ed in quello internazionale, dove apporta - tramite i risultati della propria attività - un positivo e riconosciuto contributo per migliorare i livelli di sicurezza del volo.
I dati del Rapporto informativo 2011
Segnalazioni e inchieste
Nel 2011 l'ANSV ha ricevuto complessivamente 2361 segnalazioni di eventi afferenti la sicurezza
del volo,di cui 33 segnalazioni riguardanti eventi occorsi all'estero. A fronte del suddetto numero complessivo di segnalazioni, l'ANSV ha aperto 83 inchieste di sicurezza per incidenti/inconvenienti gravi (nel 2010 ne aveva aperte 95) ed ha accreditato propri investigatori nelle 33 inchieste avviate da enti investigativi stranieri per incidenti/inconvenienti gravi occorsi all'estero ad aeromobili di immatricolazione o costruzione nazionale o eserciti da operatori aerei italiani."
Ecco uno stralcio del quadro roseo che ci viene prospettato. Ma come stanno in effetti le cose? Non sarebbe utile, forse indispensabile, conoscere, assegnare un indice sull'efficienza, sulla qualità delle inchieste tecniche di sicurezza e la corrispondenza tra incidente e relazione conclusiva.
Ma esaminiamo le cose come stanno effettivamente con calma.
Prima di tutto non possiamo evitare di rilevare che quella che in passato era la “Relazione sul funzionamento dell’Agenzia” adesso, per impegni europei la stessa pubblicazione è stata rinominata “Relazione sul funzionamento dell’Agenzia e lo stato della sicurezza aerea in Italia” oseremmo dire soluzione geniale quella di evitare di fare due distinte pubblicazioni (come parrebbero prescrivere i vincoli normativi) ma dare ad una stessa pubblicazione entrambi i titoli. (L’anno precedente la soluzione al problema era consistita nel pubblicare due documenti uguali ma con titolo diverso.)
Parrebbe indispensabile definire un parametro oggettivo che consenta di valutare il rigore investigativo, e l'attività, in genere svolta, dall'Agenzia.
Ad esempio quante inchieste di quelle chiuse nell’anno di riferimento sono state concluse entro i canonici 12mesi?
Quante sono ancora aperte? E qualora fossero, per quale ragione? Sono più le inchieste concluse con risultati evidenti ed incontrovertibili e quante sono, invece, quelle irrisolte?
Quanti “Cold Case” abbiamo? In oltre 10 anni di attività d'indagine sulle cause degli incidenti aerei quante sono le inchieste ancora aperte? Qualcuno lo sa?
Perché ancora non è stata costituita la banca dati delle Raccomandazioni di sicurezza emesse dall’ANSV?
Quale è il punto della situazione sul reporting obbligatorio che nonostante abbia avuto un nuovo impulso dal Regolamento EU 996/2010, in Italia, con il silenzio dell’ANSV, parrebbe non aver ancora trovato adeguata accoglienza. Non sarebbe utile e corretto elencare le indagini ancora in piedi? E di quelle che non potranno mai chiudersi?
Probabilmente alcune di queste, e ragionevolmente, potrebbero esserci motivazioni legittime. Altre meno.
D’altra parte è emblematico che nello stesso sito web dell’ANSV non venga riportata mai la data di pubblicazione di una inchiesta cosi che sia impossibile elaborare una statistica sui tempi medi di completamento delle inchieste e da ciò un indicatore di efficienza? E' possibile che le inchieste aperte siano parecchie decine? Forse un centinaio? Magari mille?
Fosse vero come la mettiamo? Quale é realmente l'efficacia e la validità dell'operato dell'Agenzia?
Quante inchieste dovrebbero - nella realtà lo sono di fatto - essere archiviate senza alcuna possibilità di essere sviscerate e completate adeguatamente per insormontabili difficoltà tecniche?
Ecco, perché, non cogliere l’occasione, una volta tanto, con buonsenso ed onestà, per rendere del tutto trasparente l'operato dell'ANSV?
Infine dobbiamo con tristezza rilevare la maniera, come dire…. semplicistica se non peggio, con cui le cifre degli incidenti ed inconvenienti gravi vengono presentate. Che senso ha fornire numeri se non rapportandoli ad indici oggettivi quali ore volate, movimenti sugli aeroporti, passeggero kilometro e via dicendo. Se mi vengono date delle cifre assolute, ad esempio quest’anno ci sono stati x incidenti e se non mi si dice anche a fronte di quante ore di volo totalizzate, non mi si da alcuna informazione. Gli incidenti nel 2011 sono diminuiti? Le cose vanno meglio o peggio? Nessuno lo saprà mai se il numero non viene contestualizzato.
Al riguardo suggeriamo di consultare l’Annuario statistico che l’ENAC pubblica annualmente ricco d’informazioni e dati interessanti. Quale voto potremmo attribuire all'operato storico e recente dell'ANSV?
E' una valutazione che Aerohabitat potrà assegnare dopo una analisi più dettagliata. Quanti altri sono i casi aperti e assimilabili all'esplosione di Trigoria, al fuoripista Airbus 320 di Palermo? Dobbiamo verificarlo.
Nel frattempo è utile ricordare come l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) è stata istituita con il decreto legislativo 25 febbraio 1999, n. 66, in attuazione della direttiva comunitaria 94/56/CE del Consiglio del 21 novembre 1994. Dal suo insediamento operativo la carica di Presidente (con intermezzo di Commissario) è stata ricoperta dal Professor Bruno Franchi. 8 maggio 2012
Quali le cause negli incidenti VDS? Ecco uno stralcio dal Rapporto ANSV 2011. Un primo incidente è accaduto intorno alle 15,30 del 28 aprile a Cerrone, una località montana nei pressi di Fiuggi. Un deltaplano dopo l'involo è precipitato su un dirupo a circa duecento.
Un parapendio - nella giornata di venerdì 27 - si è schiantato nelle campagne di Assoro (Enna). Dopo l'involo da un picco su monte Stella. Le condizioni del deltaplanista sono gravi.
Altro parapendio è precipitato a Meduno - provincia di Pordenone - il 29 aprile, intorno alle 12.30, dopo il salto dal monte Valinis. Con una vittima.
Un'altra vittima, nella stessa giornata di domenica 29 è stata registrata dopo che un parapendio a motore è finito nel fiume dopo il decollo dall'aviosuperficie di Piancada in provincia di Udine,
Quali sono in genere le cause dell'incidentalità nel VDS e negli ultraleggeri?
Riportiamo uno stralcio dalla Relazione ANSV 2011.
Per quanto concerne le cause degli incidenti occorsi ai piloti italiani (ad un singolo evento possono essere associate più cause), le più ricorrenti sono consistite, in ordine di frequenza, in errori di pilotaggio, errata valutazione della posizione, rapporto uomo/ambi ente sbilanciato, atteggiamento propenso al rischio, rapporto macchina/ambiente sbilanciato.
-Negli "errori di pilotaggio" rientrano stalli o negativi innescati involontariamente dal pilota, errori in decollo e in atterraggio incluso il top landing ,problematiche ricollegabili ad eccessivi interventi del pilota a seguito di assetti inusuali del parapendio.
-Nella "errata valutazione della posizione" rientrano quei casi in cui il pilota abbia sbagliato nella valutazione della propria posizione (ad es., pilota che arrivi troppo alto, troppo basso, troppo corto o troppo lungo in atterraggio).
-Nel "rapporto uomo/ambiente sbilanciato" rientrano i casi in cui il pilota si sia trovato ad affrontare condizioni aerologiche inadatte alle proprie capacità ed al proprio livello di preparazione e di esperienza.
-Per "atteggia mento propenso al rischio" si intende un atteggiamento che abbia portato ad ignorare i rischi di cui si era a conoscenza (rientrano ad esempio in questa categoria: il volo in condizioni temporalesche, il volo in nube, il decollo in condizioni di scarsa visibilità, l'esecuzione di manovre pericolose in particolar e in prossimità del suolo, i casi in cui il pilota scientemente attui comportamenti di cui conosca la pericolosità).
-Il "rapporto macchina/ambiente sbilanciato" si realizza in quei casi in cui si affrontino condizioni meteorologiche inadatte al mezzo sul quale si stia volando (ad esempio, volo in condizioni di vento di intensità prossima o superiore alla velocità di avanzamento del mezzo).
Sempre relativamente ai piloti itali ani, il maggior numero di eventi si e` verificato in termica, seguito da quelli occorsi in atterraggio/avvicinamento.
Nell'ambito dei dati raccolti, la FIVL segnala due casi di collisione in volo: la prima, tra un deltaplano ed un parapendio (il deltaplano ha colpito l'imbrago del parapendista ed il pilota è atterrato con il paracadute di soccorso, mentre il parapendista e` riuscito a risolvere i giri di twist che la collisione aveva generato e ad atterrare normalmente); la seconda, tra due parapendio(uno dei piloti e` atterrato con il paracadute di soccorso, per l' altro il paracadute non si e` aperto in tempo ed ha riportato alcune fratture).
Dai dati sopra rappresentati -che comunque, malgrado il carattere di parzialità, suggeriscono interessanti spunti di riflessione -emerge un contesto nel quale sarebbe opportuno intervenire con maggior incisività per ridurre il livello di incidentistica e favorire la crescita della cultura della sicurezza del volo.
L'ANSV confida pertanto, come già detto, che le vengano assegnate tutte le risorse di cui necessita, al fine di poter svolgere inchieste di sicurezza anche in ordine agli eventi occorsi agli apparecchi per il volo da diporto o sportivo.
Nel frattempo, e`disponibile ad apportare con il proprio personale un contributo di esperienza in tutte quelle iniziative che siano finalizzate ad aumentare la sicurezza del volo, come peraltro già avvenuto in occasione dei corsi sicurezza volo organizzati dalla FIVU. 30 aprile 2012
La Caap (ENAC locale) ispezionerà ogni velivolo Boeing 737 3 Airbus 320. Il 24 aprile l'Autorità dell'aviazione civile Pakistana ha sospeso l'autorizzazione al volo ad altri due velivoli della Bhoia Airlines, il vettore del crash del Boeing 737 - 200 di Islamabad.
Gli aeromobili resteranno bloccati a terra fino al completamento degli interventi conseguenti alle ispezioni attivate dopo l'incidente.
Non si hanno notizie dettagliate sulle anomalie riscontrate.
La Civil Aviation Authority Pakistan ha immatricolato una flotta di 65 Boeing 737. E' l'intera flotta civile/commerciale del Pakistan. L'iniziativa riguarderà anche gli esemplari di Paesi che trasportano passeggeri Pakistani nelle destinazioni di breve medio raggio.
Le aerolinee interessate sarebbero quelle degli Emirati, la Gulf, la Ettihad, quella del Qatar, della Saudi Arabia e alcuni vettori Thailandesi.
Il provvedimento è susseguente al crash del Boeing 737 - 200 schiantatosi prima dell'atterraggio ad Islamabad. Ha causato - è essenziale ricordarlo - 127 vittime, la devastazione di circa cinquanta abitazioni e la distruzione completa di almeno 10 di questi caseggiati.
Le compagnie aeree coinvolte dal provvedimento non sarebbero inserite nella black list dei vettori della Comunità Europea. 28 aprile 2012
Dopo i dati AeCI sul volo da diporto o sportivo (VDS), ecco quelli della FIVU, sono differenti! (seconda parte). Il quadro non è rassicurante, il valore della descrizione è emblematico e rappresentato dalla seguente sintesi:
"Il numero degli incidenti mortali occorsi nel 2011 a piloti italiani è stato superiore rispetto a quello registrato nel triennio precedente".
Nel dettaglio ecco lo stralcio di interesse:
"Al fine di avere un quadro il più completo possibile, l'ANSV si è avvalsa anche della collaborazione della FIVU (Federazione Italiana Volo Ultraleggero) per quanto concerne gli apparecchi provvisti di motore e dalla FIVL (Federazione Italiana Volo Libero) per quanto concerne invece quelli sprovvisti di motore.
In ogni caso, anche i dati raccolti da queste due Federazioni non sono completi. Va inoltre precisato che la classificazione seguita dalle due Federazioni citate non corrisponde a quella adottata dall' ANSV nel rispetto delle disposizioni di legge.
Dai dati in possesso della FIVU (VDS con motore) emerge che nel 2011 si sono verificati 40 incidenti (di cui 17 mortali), in aumento rispetto al 2010. In tale contesto - secondo la FIVU -il 67% degli incidenti e` sostanzialmente riconducibile al fattore umano , il 23% al fattore macchina. Da segnalare, in particolare, che ben 11 incidenti sono derivati da impatto contro ostacoli e 11 da problematiche tecniche. In tre casi e` stato fatto ricorso al paracadute balistico, ma con esito negativo.
La FIVL(VDS senza motore), nel 2011, ha registrato:
-73 incidenti occorsi a piloti italiani (66 con parapendio, 7 condeltaplani), con 5 decessi (di cui 2 con deltaplani e 3 con parapendio);
-45 incidenti occorsi a piloti stranieri operanti in Italia (34 con parapendio, 11 con deltaplani), con un decesso (deltaplano).
In particolare, relativamente agli eventi occorsi a piloti italiani, 70 incidenti (5 mortali, 31 con gravi conseguenze, 14 con lievi conseguenze, 16 con nessuna conseguenza, 4 con conseguenze non note) hanno riguardato mezzi monoposto e 3 mezzi biposto.
Il numero degli incidenti mortali occorsi nel 2011 a piloti italiani è stato superiore rispetto a quello registrato nel triennio precedente.
La FIVL opportunamente precisa che ha piena conoscenza del numero di incidenti mortali, mentre stima che per gli incidenti con conseguenze gravi le segnalazioni rappresentino il 50% dei casi effettivamente verificatisi, per gli incidenti con conseguenze lievi il 20% e per quelli senza conseguenze il 10%.
Per quanto concerne le cause degli incidenti occorsi ai piloti italiani (ad un singolo evento possono essere associate più cause), le più ricorrenti sono consistite, in ordine di frequenza, in errori di pilotaggio, errata valutazione della posizione, rapporto uomo/ambi ente sbilanciato, atteggiamento propenso al rischio, rapporto macchina/ambiente sbilanciato". 24 aprile 2012
Diario di una strage, nel volo diporto o sportivo (VDS), 197 vittime in nove anni (prima parte).
Come monitorare gli incidenti agli aeromobili per il volo da diporto o sportivo, perciò ai deltaplani, ultraleggeri, parapendio? Praticamente impossibile. Si hanno riscontro statistici solo quando si hanno grandi danni e lesioni e vittime. Probabilmente solo qualora i media riportano notizie e commenti a riguardo. ,
Non esistendo l'obbligo di inchiesta per incidenti e inconvenienti gravi degli aeromobili con un determinato peso al decollo - VDS - l'ANSV avrebbe la discrezionalità dell'investigazione, qualora ciò costituisca una utilità nell'ambito della sicurezza.
"In virtù di quanto previsto dall'art. 5, comma 1, de l regolamento UE n. 996/2010, continuerà pertanto ad astenersi dall'effettuare inchieste di sicurezza sugli incidenti e sugli inconvenienti gravi occorsi ad apparecchi per il volo da diporto o sportivo, limitandosi al monitoraggio degli incidenti".
La statistica capillare, come da sempre Aerohabitat sostiene, è praticamente impossibile.
Troppi campi di voli, aviosuperfici e una attività variamente estesa. Come vigilare?
"Al 31 dicembre 2011 l'Aero Club d'Italia aveva rilasciato complessivamente 45.516 attestati di pilotaggio e identificato 11.161 apparecchi VDS, di cui 460 come "avanzati". Nel solo anno 2011, gli attestati rilasciati sono stati 1383 e gli apparecchi identificati 559".
"L'ANSV ha ritenuto opportuno, in un'ottica di collaborazione, chiedere informazioni, in primis , all'Aero Club d'Italia, istituzione cui compete rilasciare gli attestati di pilotaggio, identificare i mezzi, sovrintendere all'attività preparatoria 33 -VDS con apparecchi provvisti di motore: incidenti n. 17, persone decedute 22 (17 piloti e 5 passeggeri)."
"L'Aero Club d'Italia,con riferimento al 2011, ha fornito i seguenti dati, precisando che si tratta di dati molto parziali, relativi esclusivamente agli incidenti mortali: -VDS con apparecchi s provvisti di motore (volo libero): 4 incidenti mortali, 4 piloti deceduti. Lo stesso Aero Club d'Italia segnala che in tale comparto non c'e` una estesa sensibilità nella segnalazione degli eventi di rilevanza per la sicurezza del volo, per cui si viene di solito a conoscenza soltanto di quelli maggiormente eclatanti (incidenti mortali).
Al fine di migliorare i livelli di sicurezza nel comparto in questione, l'Aero Club d'Italia ha rappresentato agli aero club federati, alle associazioni aggregate, ai direttori della scuole di volo, agli istruttori ed agli esaminatori che nel 2012 vigilerà con attenzione sul corretto s volgimento dell'attività didattica nel suo complesso, mirando a far acquisire ai giovani piloti preparazione e coscienza della sicurezza del volo."
La circolare dell'Aero Club d'Italia n. 13/2012 del 12 marzo 2012, a riguardo è, pur nella sintesi relativa alle soli incidenti con vittime registra dati drammatici.
Nel periodo 2003-2011 il settore VDS 197 ha un resoconto devastante: 145 decessi nel settore VDS con motore e 52 vittime nel settore VDS senza motore.
Non sappiano invece quanti sono stati gli incidenti non segnalati, gli inconvenienti e anomalie in genere, che hanno causato lesioni, ferite, traumi, fratture ed effetti collaterali, probabilmente, troppi. 18 aprile 2012
E' un crimine e altrove gli autori sono sanzionati e condannati. Negli USA, in Virginia Beach lo scorso 25 gennaio Christopher Willingham, 28 anni nel Eastern District of Virginia è stato dichiarato colpevole di aver usato un laser verde e di mettere in aver messo in pericolo, temerariamente, piloti di un l'elicottero.
Le segnalazioni laser aumentano drammaticamente e il Distretto della Virginia ha stimato una imputazione ad una pena massima di 20 anni di carcere.
La situazione è allarmante e solo negli USA la Federal Aviation Administration sostiene che incremento è stato di 10volte rispetto al 2005.
E la tendenza non sembrerebbe attenuarsi. Anche nel Belpaese.
Quale é il panorama delle segnalazioni negli aeroporti della Penisola?
Probabilmente sarebbe utile poter disporre una statistica geoaeroportuale aggiornata e capire se la Magistratura ha attivato imputazioni nei riguardi delle persone interessate.
Potrebbe risultare un esemplare deterrente contro quella che sembrerebbe essere diventata una "moda".
L'ENAV con una specifica circolare, circostanziata e obbliga - nel frattempo - i piloti a segnalarlo, senza indugi e sistematicamente.
"Fasci luminosi, laser beams:
a seguito di segnalazioni circa il puntamento di fasci luminosi rossi/verdi su aeromobili in avvicinamento, é richiesto a tutti gli equipaggi di aeromobili di riportare immediatamente via radio all’appropriato Ente ATS illuminazioni laser non autorizzate, includendo la posizione dell’aeromobile, l’altitudine, il luogo di origine del fascio ed ogni altra informazione ritenuta necessaria per la sicurezza e/o per il rispetto della legge. Non appena arrivati gli equipaggi dovranno riportare l’accaduto secondo quanto previsto in AIP Italia sezione ENR 1.14." 17 aprile 2012
ULM allert: nessuna novità! Stavolta l'incidente è avvenuto in Campania ed ha registrato una vittima, la persona a bordo.
Il velivolo si è schiantato al suolo nelle campagne di Limatola, provincia di Benevento. Dopo il decollo da una pista nei pressi di una pista localizzata nelle vicinanze di circuito di go-kart. La pista regolare sarebbe in corso di ristrutturazione/rifacimento.
La tragedia sarebbe accaduta durante la fase di atterraggio, nella stessa area, in località Scafa, al confine con Castel Campagnano.
Secondo una prima ricostruzione il velivolo è Tecnam 92 Sierra avrebbe impattato nella zona del campo di volo utilizzato dal gruppo “Aeroclub Volturno Fly”.
Il soccorso prestato dal 118 e dai vigili del fuoco del distaccamento di Telese Terme è risultato, pur rapido, superfluo.
Nella zona le condizioni meteorologiche intorno alle 18.30 del lunedì di Pasqua, non sarebbero state buone. Imperversava un forte vento. Lo schianto, una esplosione, e le immediate fiamme hanno avvolto il relitto. 11 aprile 2012
Subito dopo il decollo si è schiantato, a Virginia Beach. Lo scorso 6 aprile intorno alle 12.0 5 locali il velivolo della Marina USA è precipitato fuori controllo su un appartamento con danni collaterali su alcuni edifici adiacenti.
In totale tre palazzine sarebbero rimaste distrutte e altre due pesantemente rovinate. I danni avrebbero riguardato almeno una quarantina di residenze.
Il decollo era avvenuto dalla aerobase Naval Air Station Oceana. I due piloti, un allievo ed un istruttore erano impegnati in un volo di controllo e si sono catapultati, salvandosi, con paracadute.
Sono state coinvolte in tutto solo sette persone, che avrebbero riportato solo ferite minori.
Ecco il comunicato dei responsabili Navy dell'aerobase.
From Commander, Naval Air Force Atlantic Public Affairs
VIRGINIA BEACH, Va. (NNS) -- An F/A-18D assigned to Strike Fighter Squadron (VFA) 106 crashed in Virginia Beach, Va. April 6.Initial reports indicate that at approximately 12:05 p.m., the jet crashed just after takeoff at a location just off of the base.Both aircrew safely ejected from the aircraft.The Navy is coordinating with local authorities.Adm. John C. Harvey, Jr., commander, U.S. Fleet Forces released the following statement:"My thoughts and prayers are with our citizens and families who have been impacted by the tragic crash today in Virginia Beach by an aircraft from NAS Oceana."I deeply regret that some in our community have lost their homes, and I, like many, pray for the well-being of all."I must also offer my deepest gratitude to the citizens of Virginia Beach and the Mayfair Mews Apartments, as well as Virginia Beach's first responders, for their immediate and heroic response to take care of our aircrew after they ejected and all at the scene of the mishap."I have spoken with Mayor Sessoms, and all the resources of the Navy in Hampton Roads are being made available to the City of Virginia Beach as we all deal with the impacts and recovery from this terrible mishap."We will continue to work directly with the City of Virginia Beach and continue to provide all possible assistance."We will conduct a complete investigation into the cause of this mishap and share all information we have as soon as we are able to do so."VFA-106 is based at Naval Air Station Oceana, and serves as the East Coast Fleet Replacement Squadron. Their mission is to train Navy and Marine Corps F/A-18 replacement pilots and weapon systems officers to support fleet commitments. For more information, visit www.navy.mi l, www.facebook.com/usnavy , or www.twitter.com/usnavy.
10 aprile 2012
Ma in discussione è la fuel policy delle aerolinee: target dei costi operativi.
L'ANSV nei giorni scorsi "ha aperto un’inchiesta di sicurezza sull’inconveniente grave occorso all’aeromobile MD-83 marche YR-HBE in data 7 marzo 2012. Il velivolo, proveniente da Bucarest con destinazione Catania, dirottava, a seguito della chiusura dell’aeroporto di Fontanarossa per avverse condizioni meteorologiche, sull’aeroporto di Palermo, dove atterrava dopo aver dichiarato di essere in emergenza carburante".
Non è la prima volta che accade.
Un velivolo che dichiara - ma anche senza esplicitarlo formalmente - emergenza carburante e richiede ( e necessita) l'immediato atterraggio su una pista o su un aeroporto ottenendo la priorità assoluta sarà, probabilmente, uno scenario sempre più frequente.
Fuel policy, ovvero la politica di pianificazione della quantità di carburante minimo da imbarcare per intraprendere - in sicurezza un volo commerciale - è un target operativo continuamente in revisione.
Ed anche oggetto di continua discussione.
Cosa accade, infatti, quando una o più compagnie aree adottano nuovi Flight Plan?
Quando sono introdotte variazioni con la riduzione del Contingency fuel dal 5% del trip, come è oggi, al 3% del trip utilizzando un ERA (En Route Alternate) quali conseguenze possono accadere?
La materia è regolamentata dalla stessa Comunità Europea che nel Official Journal of the European Union alla voce Fuel Policy precisa:
(i) For A to A Flights — An operator shall specify the minimum fuel contents at which a flight must end. This minimum, final reserve, fuel must not be less than the amount needed to fly for a period of 45 minutes.
(ii) For A to B Flights — An operator shall ensure that the pre-flight calculation of usable fuel required for a flight includes;
(A) Taxi fuel — Fuel consumed before take-off, if significant; and
(B) Trip fuel (Fuel to reach the destination); and
(C) Reserve fuel –
1. Contingency fuel — Fuel that is not less than 5 % of the planned trip fuel or, in the event of in-flight re-planning, 5 % of the trip fuel for the remainder of the flight; and
2. Final reserve fuel — Fuel to fly for an additional period of 45 minutes (piston engines) or 30 minutes (turbine engines); and
(D) Alternate fuel — Fuel to reach the destination alternate via the destination, if a destination alternate is required; and
(E) Extra fuel — Fuel that the commander may require in addition to that required under subparagraphs (A)- (D) above.
Non è forse vero che qualcuno, qualche soggetto istituzionale dovrebbe vigilare, verificare il residuo di carburante delle aerolinee che atterrano sugli scali aerei del Belpaese.
Le associazioni di categoria dei pilori dovrebbero, anch'esse dialogare e sottoscrivere anche questi accordi.
ENAC, UP piloti e quello che resta dell'ANPAC quale posizione hanno assunto a riguardo alle recenti determinazioni di fuel policy adottate nel Belpaese? 27 marzo 2012
Ennesimo incidente ULM. Era domenica 25 marzo. A seguito di una virata stretta - queste sono le prime ipotesi - un elicottero ultraleggero è caduto nei pressi di Le Farniole, una località localizzabile al confine tra due provincie.
Tra Foiano della Chiana (Arezzo) e Bettolle (Siena).
Nello schianto avvenuto nella mattinata nel corso di un volo addestrativo sono state registrate due vittime. L'incidente è avvenuto nelle vicinanze di una aviosuperficie nel comune di Sinalunga (Siena). Una elle vittime era il presidente dell'Avioclub Valdichiana, località dalla quale si era alzato l'elicottero ultraleggero. 26 marzo 2012
La competenza sarebbe del ministero della Difesa, le notizie sulle cause sono ancora sconosciute, intanto il velivolo vola in Russia e Cina.
L'inconveniente al velivolo che il 5 novembre ha coinvolto "la strumentazione di volo" del P.180 I-DPCB del Dipartimento Protezione Civile dopo il decollo da Ciampino, pur grave, ha una investigazione "riservata". Probabilmente non ci saranno, quindi, almeno nel breve periodo notizie precise, anche se sono trapelate alcune voci che riportano di un malfunzionamento e/o avaria all'indicatore di velocità. Quali potrebbero essere state le cause/causa dell'improvvisa anomali strumentale? Impianto di riscaldamento ai pitot? All'impianto antigiaccio degli stessi pitot con conseguente del rientro dal volo in emergenza?
Dopo che inizialmente ANSV aveva aperto una inchiesta, testimoniata da uno specifico comunicato stampa, per l'appartenenza del suddetto aeromobile I-DPCB (Piaggio P.180 della Protezione civile), perciò classificabile come aeromobile di Stato ai sensi dell’art. 744, comma 1, cod. nav., conseguentemente ANSV avrebbe disposto l’archiviazione del fascicolo di inchiesta relativo all’evento.
ANSV ha inoltre sostenuto che la competenza allo svolgimento delle inchieste su eventi occorsi ad aeromobili di Stato è infatti del ministero della Difesa, così come previsto dall’art. 3, comma 1, del d.lgs. n. 66/1999. L'Agenzia avrebbe comunque dato la propria disponibilità a fornire allo stesso ministero le informazioni già raccolte al fine di favorire una efficace azione di prevenzione in ordine ad un evento critico che ha coinvolto un aeromobile ampiamente utilizzato in campo civile in Italia e all’estero.
La Piaggio Aero dopo la partecipazione al Jet Expo 2011, la fiera della Business Aviation Mosca ha ricevuto la certificazione di tipo e di prodotto per il P180 Avanti II dall’autorità dell’aviazione civile russa, Interstate Aviation Committee (IAC).
La certificazione di tipo IAC attesta che il design del velivolo è conforme alla normativa del Paese e può essere legalmente venduto, registrato e operato in tutta la Federazione Russa. Il P.180 Avanti II aveva ottenuto le certificazioni Europee (EASA) e americana (FAA) ancora nel 2005.
La stessa Piaggio Aero dopo aver recentemente partecipato al Singapore Air Show ha sottoscritto due contratti per la vendita di 2 velivoli P180 Avanti II a Caea Beijing Aviation Investment Co.Ltd., cliente ed operatore Cinese del velivolo italiano.
I P180 Avanti II Executive sono in consegna per luglio 2012, e immediatamente operativi per certificazione dell'Ente per l'aviazione civile cinese (Caac) che ha aperto il mercato non solo nella Repubblica popolare Cinese ma anche a Hong Kong e Macao.
"Il P.180 Avanti II di Piaggio Aero è il più veloce e performante velivolo turboelica dell’aviazione di affari in grado di volare a oltre 745 km/h e ad oltre 12.500 metri di quota di tangenza. Caratteristiche che lo rendono il velivolo ideale per missioni di medio raggio essendo in grado di coprire, senza rifornimento, distanze di oltre 2700 kilometri".
Il successo italiano ed estero del Piaggio 180 rende pertanto opportuno ed indispensabile la chiusura dell'investigazione in corso e l'immediata notifica dei risultati agli operatori storici e futuri del velivolo. 24 febbraio 2012
Le nuove flotte heavy con problematiche derivate dall'impiego delle tecnologie avanzate.
E' notizia di questi giorni, l'EASA ha, infine, emanato una seconda specifica direttiva per ispezionare l'intera flotta di Airbus 380. Tutti 67 velivoli quindi, a seguito della scoperta di 36 micro-fratture lunghe circa 2 cm sulle ali di un Quantas, confermati da una analisi campione su altri esemplari.
L'Agenzia European Aviation Safety Agency con la prescrizione di aeronavigabilità del 8 febbraio numero 2012-0026, dopo l'individuzione delle crepe ha, in sostanza, richiesto una verifica dell'integrità strutturale del velivolo. I velivoli interessati, al momento, riguardano gli esemplari con almeno 1.300 voli o cicli e dovrebbe poter concludersi in qualche settimana.
I guai manifestatisi sembrerebbero rimandare ad inadeguatezze progettuali strutturali del più grande wide body civile commerciale costruito ed evidenziamo problematiche che solitamente venivano riscontrati su flotte aeree arzille.
Quelle con almeno 20-30 anni di attività di volo alle spalle. Pensiamo alle lesioni e microcricche che la storia dell'aviazione ha registrato sulle flotte obsolete (vedi Boeing 707, 720, 737, serie DC 8 - 9 - 10 e similari).
Singapore Airlines ha segnalato l'esistenza di microcricche su otto esemplari Airbus 380 della sua flotta.
Poco buone anche le notizie che riguardano il concorrente Boeing 787 Dreamliner bimotore extra wide-body di ultimissima generazione.
Dopo anni di ritardi nella certificazione era imminente il primo volo regolare di linea con la All Nippon Airways.
L'improvvisa scoperta di un fenomeno identificato come delaminazione, che riguarderebbe i velivoli di prossima consegna e che, per precauzione, sono state disposte ispezioni specifiche anche su cinque esemplari già consegnati. L'ipotesi di lavoro prevede una serie di controlli e conseguenti riparazioni.
Il fenomeno identificato come delaminazione rimanda ad una sorta di irrigidimento/indurimento strutturale di parti della struttura fabbricata in fibra di carbonio.
Dopo la scoperta dell'anomalo riscontro evidenziato dalla All Nippon Airways, il vettore Flightglobal ne avrebbe segnalata altre tre, due altre cellule critiche sono state registrate alla Qatar Airways.
L'area interessata della struttura è quella del cono di coda, dello stabilizzatore orizzontale che collega i longheroni. 11 febbraio 2012
In primo piano le conversazioni tra i piloti prima del short landing: è tutto chiaro.
Negli ultimi giorni alcuni quotidiani hanno riportato ampi stralci delle conversazioni intercorse tra i due piloti ed una terza persone in cabina di pilotaggio poco prima dell'impatto prima della pista 07di Palermo Punta Raisi il 24 settembre 2010.
Da un lato ANSV - in un comunicato stigmatizza la diffusione dei contenuti del CVR (Cockpit Voice Recorder) dell’aeromobile Airbus A319 marche EI-EDM coinvolto nell’incidente di Palermo del 24.9.2010 - dall'altro le crude e realistiche conversazioni di bordo tra i due piloti raccontano una realtà semplice e cruda.
Lo scambio di accuse e la conversazione tra i due piloti del volo Roma-Palermo della compagnia Wind Jet - riportato dai media Italiani - ha portato in primo piano la consapevolezza e le operazioni svolte dall'equipaggio nei momenti immediati al crash dell'Airbus 321 prima dell'impatto al suolo prima della pista.
I due piloti non lavorano più con la compagnia siciliana.
L'impatto del velivolo a circa 400 metri dall'inizio pista, con 123 passeggeri e sei membri dell’equipaggio, che provocò la rottura del carrello, il crash con un’antenna, il fuoripista nel prato e la fuoriuscita del carburante, senza, fortunatamente, alcun incendio non ha ancora prodotto un relazione d'inchiesta conclusiva dal parte di ANSV.
La diffusione di stralci della perizia di professori universitari Luigi La Franca e Caterina Grillo, che riportano anche quanto accaduto nel post-incidente, il ritardo dei soccorsi, la squadra dei vigili del fuoco che raggiunge il velivolo fuoripista solo dopo 22 minuti, la storia dei cancelli esterni perimetrali, i passeggeri evacuati autonomamente che, a piedi e sotto la pioggia, arrivano camminando nell’aerostazione a piedi, sono temi - sostengono i media - analizzati, quanto illuminanti sull'accaduto.
La conversazione tra i piloti ai comandi avrebbe evidenziato la piena consapevolezza, almeno da parte del comandante, degli eventi in corso.
Poco prima dell’impatto con il suolo, alle 20.07, avrebbero potuto riattaccare. Alla minima verticale avrebbero invece continuato la discesa.
I due consulenti avrebbero anche evidenziato la confusione tra i controllori di volo ed i soccorritori. Dov'era finito l'aereo? Ma chi ha responsabilità di quanto è accaduto? Ma anche sulle operazioni di soccorso?
Tutto questioni che avrebbero già dovuto essere chiarite. Identificate e rappresentate nella Relazione Tecnica di ANSV. In fondo sono passati 16mesi. 3 febbario 2012
Tra indagine tecnica e indagine giudiziaria, tra realtà fattuale e processuale: le registrazioni.
Quale ragione ha impedito la piena disponibilità e fruibilità del RACAL - ICR 64?
Da un lato un organismo di investigazione, dall'altro una ricostruzione sviluppata dal CTU e dalle perizie di parte. Operazioni convergenti, concorrenti nel tentativo di perseguire e ricostruire la dinamica incidentale.
A svelare cause, concause e responsabilità.
Ma il confronto e contraddittorio tra la realtà dei fatti e lo sviluppo della realtà processuale emerge, si afferma, viene generata da un strategia che si dipana con abili e spregiudicate tecniche.
Non sempre lineare e senza intoppi e contraddizioni. Apparenti ed effettive.
Documenti, registrazioni, trascrizioni, consulenze, dichiarazioni, sono amplificate e rilanciate dalla cassa di risonanza dei media, dei comunicati stampa, delle inchieste giornalistiche e dei tanti commenti intrecciati.
Tutto ruota sulla capacità di interloquire, di confrontarsi in un contradditorio che può scaturire, sopratutto quando sono disponibili ed efficienti, con la totale acquisizione della bobina in originale e la verifica incrociata della trascrizione delle conversazioni terra - bordo – terra dei giorni 7 e 8 ottobre 2001.
Atto ritenuto essenziale dalla difesa. E' avvenuto? - tra l'altro - del controllore di volo.
Purtroppo l’esigenza dell’attività peritale di trasferire inizialmente le registrazioni su supporti magnetici di più agevole lettura, l'urgenza di un accesso totale alle registrazioni originali t/b/t e telefoniche riferite alla bobina n.133 del registratore RACAL - ICR 64 non si è realizzato.
Quanto ha pesato nel dibattimento processuale?
Le trascrizioni sono risultate integrali e intellegibili/trasparenti/decifrabili in sede di investigazione tecnica?
Non era fondamentale - in sede processuale - l’acquisizione e quindi la duplicazione, per la successiva trascrizione ed esame, dei dati radiotelefonici registrati su tutte le piste del nastro originale in aggiunta a quelli relativi alle conversazioni radio intercorse tra i controllori ground - TWR e gli aeromobili in movimento sull’area di manovra dell’aeroporto di Linate (frequenza 121.8 MHz e 118.1 MHz)?
E' ancora possibile farlo? E' una scomoda evidenza.
Il registratore RACAL - ICR 64 è, comunque, ancora fruibile? 2 febbraio 2012
Due velivoli superjumbo, tra ritardi nella certificazione e cracks strutturali e dei materiali.
Anche il Boeing 787 Dreamliner bimotore extra wide-body di ultimissima generazione, dopo anni di ritardi nella certificazione è prossimo ad un esteso impiego sulle linee aeree commerciali di linea.
Il primo aeromobile con un esteso utilizzo della fibra di carbonio, che dopo la lunghissima fase di sperimentazione (avviata nel 2003) come "7E7", il giorno 8 luglio 2007 è stato identificato come il 7-8-7, ovvero Boeing 787. Finalmente con un ritardo di tre anni ecco il primo volo commerciale - con All Nippon Airlines - anche i primi 240 passeggeri da Tokyo a Hong Kong.
Costruito almeno per la metà in fibra di carbonio e consentirebbe un risparmio del 20% di carburante rispetto ai velivoli in alluminio. La Boeing sostiene di avere una lista ordini pari a 835 esemplari. Con un costo unitario variabile tra 114-145 milioni di euro.
Altre notizie invece per l'Airbus A380, prodotto dalla Airbus Industries, un quadrireattore a doppio ponte, potrebbe trasportare 853 persone in versione charter o 525 nella configurazione a tre classi. Il primo volo di prova è avvenuto il 27 aprile 2005, il primo esemplare il 15 ottobre 2007 alla Singapore Airlines. Il 25 ottobre 2007 era stato realizzato il primo volo commerciale, da Singapore a Sydney.
Lo scorso 20 gennaio l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) ha disposto una serie di ispezioni entro quattro giorni sugli Airbus A380 dopo le microfessure tra le ali e la fusoliera scoperti su alcuni esemplari dell'aereo più grande del mondo. Già nel novembre 2010 altre micro-cricche erano state rilevate su uno di quattro propulsori Ross-Royce installati su un aereo della Quantas australiana in volo da Singapore all'Australia.
Sono forse velivoli sempre più grandi, potenti e con progettualità avveniristiche che rimandano ad una sorta di Titanic dei cieli? Sull'argomento è utile leggere i seguenti articoli:
http://www.ladepeche.fr/article/2012/01/21/1266300-a-380-des-fissures-a-verifier.html 24 gennaio 2012
Il monomotore era un mini elicottero Robinson R22.
L'incidente è avvenuto intorno alle ore 15 - 15.30 di domenica 15 gennaio 2012. Nello schianto i due occupanti sono deceduti nell'impatto. L'intervento dei soccorritori ha verificato la rottura in due spezzoni del velivolo. La parte anteriore, la cabina di pilotaggio, è stata trovata ad alcuni metri della coda/rotore ancora trattenuta da un cavo elettrico contro il quale, probabilmente, è avvenuto l'impatto che ha causato l'incidente.
La linea elettrica è posta a circa 50/70 metri dal terreno. A qualche centinaio di metri di distanza sarebbe posizionata l'aviosuperficie sulla quale l'ultraleggero si sarebbe apprestato all'atterraggio.
Lo schianto è avvenuto tra Orte e San Liberato di Narni, in un terreno prospiciente all’autostrada A1 ed alla superstrada 675 Terni – Viterbo. 17 gennaio 2012
La statistica degli incidenti è inesorabile, overrun piuttosto che undershoot.
E' accaduto il 20 dicembre, ad un Boeing 737 della compagnia aerea indonesiana Merpati, in atterraggio all'aeroporto di Manokwaru, in Indonesia. L'aeromobile si è spezzato in due tronconi e un centinaio di passeggeri è evacuato i un corso d'acqua. Nell'impatto con la pista la fusoliera ha tuttavia permesso un esito favorevole: solo una ventina le persone rimaste ferite.
L'incidente avvenuto nella Regione dell'Irian Jaya occidentale mentre imperversava un forte piovasco. Il volo proveniva da Sorong, a circa 340 chilometri da Manokwaru, con destinazione finale Yogyakarta. Il volo SJ230 aveva dirottato inizialmente sull'aeroporto di Solo City. Ma, cause meteor averse, ha devout proseguire verso la pista di Manokwaru.
Con 131 passeggeri a bordo ha cercato l'atterraggio - con visibilità orizzontale inferiore a 500 metri - sulla pista 09 della lunghezza di soli 7218 piedi, circa 220 metri. Fermandosi a 25 metri, a sinistra, oltre il fine pista.
Overrun? Fuoripista in atterraggio o un atterraggio lungo, oltre la pista.
Undershoot invece è un atterraggio corto, prima della pista. Entrambi gli eventi incidentali dovrebbero essere contestualizzati in ogni aeroporto nel cosiddetto Piano di Rischio per incidente aereo.
Anche nel BelPaese. Sense lacuna derogate e in biretta correlation con l'intorno aeroportuale. 23 dicembre 2011
Il velivolo sarebbe caduto su una scuola elementare.
Sono poche le notizie riguardanti questo tremendo schianto. E' avvenuto nei pressi di Manila e l'aereo senza controllo è precipitato in un'area residenziale nell'intorno dell'aeroporto internazionale della capitale delle Filippine.
Le Autorità locali hanno segnalato come siano rimaste coinvolte una cinquantina di case/edifici. Un incendio avrebbe interessato l'area dopo che per una avaria ad uno dei motori il pilota aveva comunicato alla "torre" la perdita di controllo del velivolo. Tre di queste case sono state completamente distrutte.
Il velivolo precipitato è un Beechcraft Queen Air da sei - otto posti, appartiene ad una flotta di circa 930 esemplari in produzione, in varie versioni, tra il 1960 e il 1977.
A bordo viaggiavano solo i due piloti. 13 dicembre 2011
L'Aermacchi 346 è l'addestratore di ultima generazione della Finmeccanica.
Il velivolo che aveva partecipato all'Air Show di Dubai, anche perché questo Paese (Emirati Arabi Uniti - UAE) ne ha ordinati ben 48 tra trainer e attacco leggero è al centro di una colossale commessa per Alenia Aermacchi.
I due piloti, venerdi 18 novembre, si sono catapultati con i seggiolini, sono stati in seguito recuperati e non hanno riportato che ferite minori. L'Aermacchi A 346 Master incidentato è il primo prototipo, numerato c/n 6962/001 ed aveva volato la prima volta nel 2008. L'incidente le cui cause, secondo le prime indiscrezioni, sarebbero riconducibili al un malfunzionamento tecnico, rappresentano, una rilevante "contrattempo" per la commessa industriale.
Anche l' Aeronautica Militare Italiana ha sottoscritto (Giugno 2007) l'acquisto di 15 esemplari per un costo di 400 milioni di euro. Il costo unitario di un Aermacchi 346 si attesterebbe intorno a 18 - 26 milioni di euro.
Questo incidente potrebbe ritardare i tempi di certificazione e fabbricazione del velivolo. Così come i tempi di consegna concordati con gli Emirati Arabi e l'Aeronautica Italiana.
Al salone IDEX nel2009 gli Emirati Arabi Uniti (UAE) avevano annunciato di aver identificato nel A -346 Master il velivolo da addestramento avanzato e attacco leggero, le trattative per il costo complessivo dell'operazione non sarebbe, tuttavia, essere stato ancora definito. 21 novembre 2011
Salvi i due occupanti, un elenco FIVU di incidenti 2000 - 2010.
Sabato 12 novembre, intorno alle 10.30, a seguito di un atterraggio di emergenza, i due occupanti del velivolo ultraleggero, sono rimasti gravemente ferite.
Il crash è occorso nei pressi di via Bellasio a Cordenons (Pordenone), pochi minuti dopo il decollo dalla pista de La Comina. Pista storica del pordenonese. Il velivolo ha impattato sul recinto di un caseggiato, arrestandosi a pochi metri da una villetta.
Come da prassi sono aperte le due inchieste della Procura della Repubblica e dell'Enac.
Oggi 17 novembre è esattamente un anno dall'entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica 9 Luglio 2010, n. 133 riguardante il Nuovo regolamento di attuazione della legge 25 marzo 1985, n. 106, concernente la disciplina del volo da diporto o sportivo.
Quali variazioni, quali risultati ha innescato la nuova normativa?
I dati statistici sull'incidentalità minore e maggiore è migliorata?
In attesa che qualche soggetto deputato - ANSV, ENAC, FIVU, AeCI - elabori un qualche rapporto dettagliato, segnaliamo il resoconto, disponibile on line, redatto dalla FIVU. Aggiornato al marzo 2010.
RAPPORTO INCIVOLO VDS 2000
01) 23.04.2000 Nepi (Vt): Condor-Rebel, impatto al suolo dopo il decollo, pilota deceduto.02) 2.04.2000 Buddusò (Ca): Tecnam P92, impatto al suolo in avvicinamento, pilota e passeggero deceduti. 03) - 25.04.2000 Revello (Cn): Delta a motore, precipitazione in crociera a causa del casco passeggero finito nell’elica, pilota e passeggero deceduti.04) - 26.04.2000 Arezzo: Delta a motore, impatto al suolo a seguito di emergenza con lancio paracadute, che interferiva con l’elica, pilota deceduto.05) - 01.05.2000 Casale sul Sile (Tv): MP1, impatto in acqua in un laghetto locale, pilota deceduto.06) -21.05.2000 Punta Ala (Gr): Top Fun, impatto al suolo dopo il decollo, pilota e passeggero deceduti 07) - 28.05.2000 S.Pancrazio a Barbarano (Vi): Tecnam P92, impatto al suolo, pilota deceduto passeggero ferito. . 08) - 31.05.2000 Garna d’Alpago (Bl): Delta a motore, impatto con un albero in fase di decollo e successivo impatto al suolo, pilota deceduto passeggero ferito.09) - 24.07.2000 Canneto sull’Oglio (Mn): Tecnam P92, impatto contro una cancellata e successivo incendio, pilota e passeggero deceduti.10) - 24.07.2000 Dovera (Cr): Tecnam P92, impatto al suolo, pilota e passeggero deceduti.NOTE: Anno 2000 - Incivolo mortali n°10 - Persone decedute n° 15
RAPPORTO INCIVOLO VDS 2001
01) - 17.01.2001 Valle Lomellina (Pv): Bagaliante, impatto contro linea elettrica, pilota deceduto.
02) - 19.01.2001 Castrovillari (Cs): Delta a motore, impatto su corsia di separazione autostrada, pilota deceduto, passeggero ferito
03) - 14.03.2001 Cesa (Ar): Jodel D19, impatto al suolo, pilota deceduto.
04) - 16.04.2001 Castagnole Piemonte (To): Fisher FP404, cedimento impatto al suolo, pilota e passeggero deceduti.
05) - 06.05.2001 Premariacco (Ud): Savage, impatto al suolo, pilota deceduto.
06) - 28.05.2001 Rovato (Bs): Delta a motore, impatto con linea elettrica, pilota deceduto.
07) - 28.05.2001 Prato Morone (At): Delta a motore, impatto al suolo, pilota deceduto.
08) - 17.06.2001 Acqui Terme (Al): Amigo, impatto al suolo con incendio, a seguito virata accentuata, pilota deceduto.
09) - 23.06.2001 Lago d’Iseo (Bs): Storm 280, impatto in acqua con inabissamento, pilota e passeggero deceduti.
10) - 15.07.2001 Lonato (Bs): Zenair CH601, impatto al suolo dopo il decollo, pilota e passeggero deceduti.
11) - 22.07.2001 Santhià (Vc): Chickinox, causa non accertata, pilota deceduto.
12) - 29.07.2001 Alba (Cn): Elicottero DragonFly, impatto al suolo a seguito autorotazione per piantata motore, pilota e passeggero deceduti.
13) - 29.07.2001 S.Daniele (Ud): Tucano, causa non accertata, pilota deceduto.
14) - 09.08.2001 Tavolara (Nu): Tecnam P96, ammaraggio forzato, in mare aperto, per piantata motore, pilota deceduto.
15) - 12.08.2001 Scalea (Cs): Autogiro, causa non accertata, pilota deceduto.
16) - 13.10.2001 Francavilla Bisio (Al): Teecnam P92, impatto con linea elettrica, pilota deceduto.
17) - 21.10.2001 S.Maria di Sala (Ve): Biplano autocostruito, impatto con linea elettrica, pilota deceduto.
18) - 21.10.2001 Montesano Scalo (Sa): Deltamotore, impatto al suolo in zona accidentata in condizioni di forte turbolenza, pilota deceduto.
19) - 02.10.2001 Nettuno (Rm): Tucano, impatto al suolo, pilota deceduto.
NOTE: Anno 2001 - Incivolo mortali n°19 - Persone decedute n° 23
RAPPORTO INCIVOLO VDS 2002
01) - 24.02.2002 Fucecchio(PI): Pioneer 300, impatto contro il muro di una casa con successivo incendio, pilota e passeggero deceduti.
02) - 20.03.2002 Pianiga (VE): Delta a motore, impatto in atterraggio sulla cima di un albero, pilota e passeggero deceduti.
03) - 01.04.2002 Casamassima (BA): Pioneer 300 impatto al suolo in avvicinamento con successivo incendio, pilota ferito, passeggero deceduto.
04) - 06.04.2002 Vitulazio (NA): Aires 912, cedimento strutturale durante un volo di collaudo, pilota deceduto.
05) - 21.04.2002 Alfonsine (RA): Delta a motore, cedimento del mast; e successivo distacco dell’ala, pilota deceduto.
06) - 26.05.2002 Bologna; Dragonfly cedimento strutturale e atterraggio incontrollato con impatto; pilota ferito, passeggero deceduto.
07) - 14.08.2002 Forlì: ULM non definito autocostruito, stallo in decollo, pilota deceduto.
08) - 18.08.2002 Cerveteri (RM): Delta a motore, fattore umano, pilota e passeggero deceduti.
09) - 09.09.2002 Corropoli (TE): Asso V, contatto con linea elettrica in avvicinamento ed impatta al suolo con incendio, pilota ferito, passeggero deceduto.
10) - 15.09.2002 Merano (BZ): Delta a motore di nazionalità tedesca entra in zona di alta turbolenza, tenta un atterraggio nell’ippodromo ma rinuncia per la presenza di pubblico, successivamente perde il controllo e precipita tra le case, pilota deceduto.
11) - 28.09.2002 Piacenza: Delta a motore, precipita in virata; dopo il decollo, pilota deceduto.
12) - 01.11.2001 Benevento: Amigo impatto al suolo dopo il decollo, pilota deceduto, passeggero ferito.
13) - 23.11.2002 Roma: Sky-Arrow, impatto al suolo in avvicinamento, pilota deceduto.
14) - 14.12.2002 S.Vito al Tagliamento (UD): Storch, fattore umano, pilota e passeggero deceduti.
NOTE: Anno 2002 - Incivolo mortali n°14 - Persone decedute n° 18
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2003
01) - 16/02 Sesto Calende Va: Delta Motore, impatto al suolo dopo ripetuti stalli, pilota e passeggero deceduti.
02) - 09/03 San Marino: Pioneer, piantata motore in decollo 1 ferito.
03) - 09/03 S.M. Sala Ve: Sinus superamento VNE, flutter con distacco dell’ala salvato con il PARACADUTE, pilota ferito.
04) - 7/04 Francavilla di Novi Ligure: impatto con linea telefonica, pilota ferito.
05) - 19/04 Senigallia An: Juma, impatto in mare per cedimento strutturale, pilota deceduto.
06) - 26/04 Castiglion del Lago (Pg)Trasimeno: Pendolare, rottura carrello in atterraggio piloti illesi;
Pendolare, cappottamento in atterraggio, pilota illeso;
Pioneer 300, chiusura carrello dopo atterraggio piloti illesi;
Dynamic, cedimento carrello anteriore, pilota illeso;
07) - 07/05 Sutri Vt: Condor/Rebel, impatto al suolo per probabile piantata motore, pilota deceduto passeggero ferito.
08) - 07/06 Appennino: Tubi Tela, piantata di motore in quota durante l’attraversamento dell’Appenino, mezzo danneggiato pilota illeso.
09) - 14/06 Nettuno Rm: P96, impatto al suolo con incendio pilota e passeggero deceduti.
10) - 16/06 Vidor Bl: P92, a seguito atterraggio lungo finisce sulla strada e si scontra con due macchine, nessun ferito.
11) - 29/06 Prov. Rieti: Deltamotore, impatto al suolo in zona impervia con condizioni meteo proibitive, pilota deceduto.
12) - 22/07 Mezzana Bigli Deltamotore atterraggio cappotta ferito
13) - 27/07 Collazzone PG: P92 precipita in un parcheggio di un centro sportivo durante l’inaugurazione, pilota e passeggero feriti.
14) - 27/7 Cotronei Cz: Eurostar, impatto al suolo, pilota e passeggero deceduti.
15) - 23/08 Prov. Udine: Storch decolla con rubinetti chiusi mezzo distrutto pilota e passeggero illesi.
16) - 02/09 Fiano Romano Rm: Macchi 308 (ULM), precipita nel Tevere dopo aver toccato i fili dell’alta tensione, pilota e passeggero feriti.
17) - 09/11 San Stino di Livenza: P92, impatto al suolo a seguito scivolata d’ala, pilota ferito
18) - 23/11 Sondrio: CT, impatto al suolo in virata base e successivo incendio, pilota e passeggero deceduti.
19) - 14/12 Medicina BO: Jodel, perdita di controllo e impatto al suolo causa nebbia, pilota e passeggero deceduti.
NOTE: Anno 2003 - Incivolo mortali n°8 Incivolo gravi 12 - Persone decedute n° 13
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2004
01) - 01/01 Carpi (Mo): Storch Piantata motore per esaurimento benzina, mezzo danneggiato; pilota illeso.
02) - 04/01 Massarosa (Lu): Deltamotore cade nel lago; pilota deceduto.
03) - 19/01 Nervesa (Tv): Texan tocca i fili dell’alta tensione si incendia e precipita nel fiume; pilota illeso.
04) - 23/01 Lago Maggiore: Corsario anfibio cappotta in ammaraggio, per mancate retrazione carrello; piloti illesi.
05) - 18/02 Loc. sconosciuta: Beaver piantata motore per distacco pipette candele.
06) - 14/03 Montagnana (Pd): in decollo urta cinesino con conseguente cappottamento, mezzo danneggiato, piloti illesi.
07) - 28/03 Caerano S.M. P92 stallo in atterraggio, mezzo danneggiato, pilota ferito leggero.
08) - 18/05 Sabauia (Rm): Storm precipita in atterraggio mezzo distrutto pilota ferito gravemente.
09) - 24/05 Mantova: 3 assi durante il decollo problemi al riduttore con conseguente impatto al suolo, mezzo distrutto pilota ferito grave.
10) - 31/05 Loc. sconosciuta: Amigo stallo in decollo con conseguente incendio, ferito gravemente il pilota.
11) - 08/06 Castel di Sangro (Sa): Deltamotore, precipita dopo il decollo, con tentativo lancio del paracadute di emergenza, pilota e passeggero deceduti.
12) - 20/06 Celle: Fascination precipita dopo rottura meccanismo passo elica; pilota ferito gravemente passeggero deceduto.
13) - 18/07 Grosseto: Spotter, urto contro fili dell’alta tensione con conseguente incendio; pilota e passeggero deceduti.
14) - 15/08 Caposile (Tv): Deltamotore, impatto al suolo per tentativo rientro in pista dopo una piantata motore; pilota ferito.
15) - 23/08 Udine: Velivolo 3 assi, durante un volo fuori effemeridi tocca la cima degli alberi in fase di atterraggio; mezzo distrutto pilota ferito.
16) - 11/09 Cerveteri (Rm): Deltamotore, durante un volo fuori effemeridi tocca la cima degli alberi in fase di atterraggio, l’impatto con il suolo è successivo incendio del mezzo; pilota e passeggero deceduti.
17) - 26/09 Asti: P92 tocca i fili della media tensione mezzo distrutto pilota illeso.
18) - 28/10 Piemonte: Elicottero Kompress, trancia i fili di una teleferica non segnalata mezzo distrutto pilota illeso.
19) - 30/09 Castiglion del Lago (Pg): Idrovolante Seamax precipita nel lago Trasimeno; pilota deceduto.
20) - 30/09 Nepi (Vt): Storm, impatto al suolo in atterraggio con conseguente incendio; pilota deceduto.
21) - 03/10 Sabaudia: P92, ammaraggio forzato a seguito di piantata motore; pilota e passeggero illesi.
22) - 11/10 Loc. sconosciuta: Autocostruito: stallo in atterraggio; mezzo distrutto pilota illeso.
23) - 16/10 Loc. sconosciuta: 3 assi stalla in atterraggio distruggendo il mezzo pilota illeso.
24) - 25/10 Vicenza: Groppino durante un volo di collaudo precipita; pilota deceduto.
25) - 19/12 Mezzana Bigli (Pv): P92, durante l’esame allievo ed esaminatore stallano in atterraggio; Esaminatore e allievo feriti gravemente.
26) - 19/12 Bovolone: 3 assi in volo a bassa quota tocca fili e precipita in piazza del paese; pilota ferito gravemente.
NOTE: Anno 2004 - Incivolo mortali n°8 - Incivolo gravi 16 Persone decedute n° 11
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2005
01) - 02/03 Ferrara : Storch S, In accertamento deceduti Istruttore e Allievo.
02) - 01/05.Gaudiano (Pz): Pelican Rotax 80 Hp, In accertamento pilota deceduto, passeggero ferito.
03) - 02/05 Piancada (Ud): Non definito pilota deceduto.
04) - 21/05 Fermo (Ps): Pulsar, impatto con fili pilota deceduto passeggero ferito.
05) - 21/05 Terni: P92, piantata motore in decollo, tentativo rientro in pista, pilota e passeggero deceduti.
06) - 29/05 Anguillara (Rm): Ekolot Jk05, fattore umano, pilota e passeggero deceduti.
07) - 18/06 Riva Trigoso, pendolare non definito, piantata motore lungo la spiaggia durante operazione volantinaggio, equipaggio incolume.
08) - 22/06 St. Rambert d'Albon (Francia): Dinamic, atterraggio di emergenza a causa di entrata in reverse dell’elica (Rospeller) velivolo senza danni ed equipaggio incolume.
09) - 24/06 Cecina (Li): Autocostruito, ammaraggio per piantata motore, equipaggio incolume.
10) - 25/06 Fiorenzuola (Pr): Storch, In accertamento, pilota e passeggero deceduti.
11) - 02/07 Mazzè (To): Aliante ex AG motorizzato, pilota deceduto.
12) - 02/07 Civenna (Co): SG Rally 105, In accertamento, pilota e passeggero deceduti.
13) - 03/07 Valdichiana (Ar): Top Fun, impatto a terra, pilota gravemente ferito.
14) - 07/07 Sutri (Vt): Tecnam Sierra 2002, decollo mancato terminato con il velivolo nella sede stradale dell’adiacente provinciale 90, danni molto gravi al velivolo, pilota e passeggero incolumi.
15) - 16/07 S.Lorenzo di Rovetta: FireFox, causa non accertata, pilota ferito, danni molto gravi al velivolo.
16) - 23/07 Punta Ala (Gr): P92S, stallo a seguito riattaccata tardiva, equipaggio incolume danni gravi al velivolo.
17) - 24/07 Molinella (Bo): Tecnam P2004 Bravo, Piantata motore in decollo, tentativo rientro in pista, pilota ferito, macchina distrutta.
18) - 29/07 Punta Ala (Gr): Atec 321 Faeta, non definito.
19) - 31/07 Massarosa (Lu): Tecnam Sierra 2004, decollo mancato, macchina distrutta per incendio su campo adiacente la pista, pilota e passeggero incolumi.
20) - 13/08 Porto S. Stefano (Gr): CT, impatto in acqua, velivolo distrutto pilota e passeggero leggermente feriti.
21) - 08/09 Gela (Cl): Velivolo non definito, perdita di controllo dopo il decollo ed impatto al suolo, pilota deceduto.
22) – 18/09 Cori (Lt): Asso V, In accertamento, pilota e passeggero deceduti.
23) – 09/10 Medole (Mn): Autocostruito, perdita di potenza dopo il decollo ed impatto al suolo, pilota ferito.
24) – 25/10 Bregnano (Co): Pendolare non definito, impatto al suolo probabilmente in avvicinamento, pilota e passeggero feriti.
25) – 06/11 San Marco di Paterno (Ct): Asso IV, In accertamento, pilota e passeggero deceduti.
26) – 08/12 Lido di Classe (Ra): FireFox, impatto al suolo in avvicinamento, pilota deceduto passeggero ferito gravemente.
27)- 08/12 Mirabella (Vc): Tecnam P92, impatto con ostacolo, pilota e passeggero feriti.
28)- 20/12 Monticchio (Ta): Tecnam Sierra, impatto al suolo a seguito di probabile collisione con ostacolo, pilota ferito.
NOTE: Anno 2005 - Incivolo mortali n°13 - Incivolo gravi 15 Persone decedute n° 20
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2006
1)- 06/01 Bibano di Codega (Pr): Pioneer P200, Atterraggio di emergenza per mancanza carburante, velivolo distrutto, Pilota e Passeggero incolumi.
02) – 07/01 Castellaneta Marina (Ta): Yuma, Impatto al suolo, Pilota Ferito, Passeggero Deceduto .
03) – 14/01 Ovindoli (Aq): Rebel, Impatto tra gli alberi in alta montagna per probabile wind-shear, Pilota Ferito.
04) – 04/02 Campi Bisenzio (Fi): CT-SW emergenza con lancio del paracadute balistico, Pilota e Passeggero leggermente feriti, velivolo seriamente danneggiato.
05) – 14/02 Costa Volpino (..): TOP FUN, Stallo in decollo impatto con alberi ed incendio del velivolo, Pilota Incolume.
06) – 19/03 Macerata: Aero Magic (autocostruito), Cedimento strutturale con distacco estradosso di un’ala, pilota ferito velivolo distrutto.
07) – 02/04 Rivarolo (To): Quick Silver mxl II , Impatto al suolo su campo di mais, Pilota e Passeggero feriti, velivolo seriamente danneggiato.
08) – 09/04 Cassola (Vi): Fascination, Impatto al suolo seguito da incendio in fase di avvicinamento, Pilota e Passeggero Deceduti.
09) – 29/04 Cerreto Guidi: Asso V, Impatto con alberi, Pilota e Passeggero Deceduti.
10) – 13/05 PRECENICCO (Ud): Storm 200, In accertamento, impatto al suolo dopo il decollo seguito da incendio, Pilota e Passeggero Deceduti.
11) – 15/05 Borro (Ar): Bravo, colpito pedone in bordo pista durante passaggio basso Pedone Deceduto.
12) – 22/05 Sesto Imolese (Ra): Pendolare non definito, Impatto al suolo per probabile cedimento strutturale, Pilota e Passeggero Feriti.
13) – 03/06 Piazzola sul Brenta (Pd): Pioneer 300, impatto al suolo in avvicinamento per mancata alimentazione, Pilota ferito, velivolo seriamente danneggiato.
14) – 11/06 Pontinia (Lt): Tecnam P92, impatto al suolo in avvicinamento prima della testata pista, Pilota e Passeggero feriti, velivolo seriamente danneggiato.
15) – 12/06 Sozzago (No): Tucano, Impatto al suolo dopo il decollo, Pilota Deceduto Passeggero Ferito.
16) – 12/06 Chioggia (Ve): Pendolare non definito, ammaraggio nella laguna, Pilota Illeso.
17) – 17/06 Rivoli di Osoppo (Ud): , Sonex I-76 impatto al suolo a seguito di virata, Pilota e Passeggero Deceduti .
18) – 19/06 Fontanellato (Pr): CT-SW, impatto al suolo a seguito riattaccata (forse estrazione accidentale paracadute balistico), Pilota Ferito.
19) - 25/06 Padula di Altavilla Silentina (Sa): Afr 50 Meteor, impatto al suolo in avvicinamento, Pilota Deceduto Passeggero incolume .
20) – 12/07 Torbole Casaglia (Bs): Tecnam 2004 Bravo , impatto al suolo a seguito contatto con linea elettrica, Pilota ferito.
21) - 18/07 Santa Maria di Sala (Ve): Colibrì, impatto con linea elettrica seguito da incendio, Pilota Deceduto .
22) – 18/07 Rivarolo di Specchio (Pr): Tecnam P92 S, impatto con linea elettrica, Pilota e Passeggero Feriti.
23) – 03/09 Orvieto: Biplano Non Identificato, impatto al suolo, Pilota Deceduto .
24) – 30/09 Torrita di Siena: Deltamotore non identificato, atterraggio di emergenza fuori campo, Pilota Deceduto, Passeggero Ferito.
25) – 07/10 Magreta (Mo): Elicottero ULM monoposto, atterraggio di emergenza per piantata motore su vegetazione in centro abitato, Pilota Illeso.
26) – 15/10 Caerano S.Marco (TV): Asso VI, in fase di atterraggio veniva in collisione con un’autovettura che attraversava la pista, velivolo distrutto, Pilota Ferito, Autista dell’auto con lievi lesioni.
27) – 04/11 Montegaldella (Vi): Jeof Candiana, impatto con elettrodotto durante un atterraggio di emergenza per piantata motore, velivolo distrutto, Pilota Contuso.
28) – 12/11 Montegrotto (..): Zenair, impatto al suolo, Pilota Deceduto.
NOTE: Anno 2006 - Incivolo mortali n°12 - Incivolo gravi 16- Persone decedute n° 16
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2007
1)- 13/01 Valcesano (Ps): K-Sova 77, impatto al suolo in condizioni di scarsa visibilità velivolo distrutto, Pilota e Passeggero Deceduti .
2) - 31/01 Parma: Storch, impatto al suolo in avvicinamento, Pilota Ferito.
3) - 10/03 Mezzana Bigli (Pv): QuickSilver 500 – Zenair H 601, collisione in volo tra i due velivoli andati distrutti, Pilota e Passeggero del primo velivolo Deceduti, Pilota del secondo velivolo ferito.
4)– 17/03 Pratoni del Vivaro (Rm): Storm 280, impatto al suolo in fase di avvicinamento, velivolo distrutto, Pilota deceduto, Passeggero ferito gravemente.
5) - 04/04 Forcella Valcion (Tn): Pipistrel Virus, impatto al suolo su terreno innevato ad alta quota, un Pilota Deceduto, un Pilota Ferito.
6) - 09/04 Vaie (To): Savannah ADV, impatto al suolo a seguito riattaccata, seguito da incendio, Pilota leggermente Ferito.
7) - 20/04 Castiglion Fiorentino (Ar): Tecnam P92, impatto al suolo a seguito stallo in decollo, Pilota e Passeggero leggermente feriti a seguito principio di incendio, velivolo seriamente danneggiato.
8) - 21/04 Isola Serafini (Pc): Folder, impatto al suolo seguito da incendio in condizioni di scarsa visibilità velivolo distrutto, Pilota e Passeggero Deceduti.
9) - 22/04 Valenza (As): Pendolari non definiti, collisione in volo tra i due velivoli un Pilota Deceduto e Passeggero ferito, altro Pilota e Passeggero leggermente feriti.
10) - 22/04 Grottammare (Ap): Velivolo non definito, ammaraggio per piantata motore, Pilota Incolume.
11) - 12/05 Capena (Rm): Allegro, impatto al suolo seguito da incendio in esito ad emergenza simulata, velivolo distrutto Piloti Incolumi.
12) - 11/06 Silea (Tv ): GT, dopo una riattaccata e una virata verso sinistra impattava al suolo, Pilota Ferito, velivolo seriamente danneggiato.
13) - 23/06 Ozzano Emilia (Bo): GT, a seguito passaggio veloce a bassa quota subiva un cedimento strutturale, Pilota Deceduto, velivolo distrutto.
14) - 24/06 Otricoli (Tr): Rebel, impatto al suolo non definito seguito da incendio, Pilota Deceduto,Passeggero Ferito, velivolo distrutto.
15) - 24/06 Giaveno (To): Pendolare non definito, impatto contro palo telefonico dopo il decollo, Pilota Ferito.
16) - 28/06 Pignola (Pz): Tecnam P92, impatto al suolo in fase di decollo seguito da incendio, Pilota e Passeggero Deceduti.
17) - 29/06 Lago Maggiore (Località non definita): Sky Ranger, cappottamento in decollo seguito da incendio, Pilota e Passeggero Feriti, velivolo distrutto.
18)– 02/09 Donoratico (Li): Deltamotore non definito, impatto al suolo in fase di avvicinamento, Pilota e Passeggero Deceduti.
19) - 08/09 Codigoro (Fe): Asso V, impatto al suolo a seguito di assetto inusuale, Pilota e Passeggero Feriti.
20) - 11/09 Pinerolo (To): Autogiro ELA, impatto al suolo a seguito perdita di controllo, Pilota Deceduto.
21)-14/10 Empoli (Fi): Pendolare non definito, impatto al suolo a seguito condimeteo marginali, Pilota Deceduto.
22) - 14/10 Corcolle (Rm): K-Sova, impatto al suolo a seguito piantata motore in decollo, Pilota e Passeggero feriti.
23) - 22/10 Borgo Montello (Lt): Esqual, impatto al suolo seguito da incendio, Pilota e Passeggero Deceduti.
NOTE: Anno 2007 - Incivolo mortali n°13 - Incivolo gravi 10- Persone decedute n° 19
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2008
1)- 24/03 San Pietro Capofiume (Bo): Tecnam P92, impatto al suolo in condizioni di scarsa visibilità velivolo distrutto, Pilota Deceduto .
2)– 29/03 Prà degli Angeli (Tn): Savannah, impatto in alta montagna in probabile situazione di scarsa visibilità, Pilota e Passeggero Deceduti .
3) - 01/04 Formigine (Mo): CT, atterraggio in emergenza per piantata motore, Pilota Incolume, velivolo seriamente danneggiato.
4) - 24/04 Castiglion del Lago (Pg): Eurostar, impatto al suolo a seguito di stallo in finale in condimeteo marginali, velivolo seriamente danneggiato, Pilota e Passeggero feriti.
5)-27/04 Cortona (Ar): Urban Air Samba, impatto al suolo, a seguito emergenza, velivolo distrutto, Pilota e Passeggero Deceduti .
6)-01/06 Foligno (Pg): Velivolo non identificato, dinamica non nota, velivolo distrutto, Pilota e Passeggero illesi
7)– 23/06 Corneto di Toano (Re): Autogiro, impatto al suolo a seguito contatto rotore con vegetazione, Pilota leggermente ferito, velivolo seriamente danneggiato.
8)-05/07 Torrettadi Busseto (Pr): Velivolo non identificato, urto con cavi telefonici in fase di decollo,Pilota ferito.
9) - 22/07 Cogliate (No): Fly Syntesis Texan Top Class, impatto al suolo, Pilota Deceduto .
10)– 05/08 Vitale di Rovere (?): Velivolo non identificato, impatto al suolo per dinamica non nota, Pilota e Passeggero Feriti.
11)– 24/08 Termon (Tn): Pendolare, impatto con ostacoli al suolo in fase di riattaccata, Pilota e Passeggero incolumi, velivolo danneggiato.
12)– 26/08 Bassignana (Al): Tecnam P92, impatto sul fiume Po, Pilota e Passeggero Deceduti .
13)– 07/09 Castiglione delle Siviere (Mn): Rans 10., impatto al suolo a seguito di manovra non definita, Pilota Deceduto, velivolo distrutto.
14) - 07/09 Fondi (Lt): Hydran, mancato decollo da idrosuperficie, Pilota incolume, velivolo seriamente danneggiato.
15) - 11/09 Capena (Rm): Allegro 2000, impatto al suolo in corto finale (possibile contatto con alberi), Pilota ferito, Passeggero contuso, velivolo distrutto a seguito incendio.
16) - 21/09 Eraclea (Ve): CT-SW, impatto al suolo a seguito piantata motore (sparato paracadute con mancata apertura), Pilota e Passeggero Deceduti .
17) - 05/10 Malacappa di Argelato (Bo):Asso X, impatto al suolo a seguito piantata motore, Pilota e Passeggero feriti.
18) - 11/10 Casarano di Puglia (Le): Tucano, piantata di motore in decollo, Pilota e Passeggero leggermente feriti.
19) - 16/11 Sabaudia (Lt): Jodel, ribaltamento a seguito emergenza per piantata motore Pilota e Passeggero feriti, velivolo seriamente danneggiato.
20) - 20/11 Elice (Pe): Aeroprakt A22, atterraggio di emergenza a seguito piantata motore in decollo, in prossimità di un’area di parcheggio di un centro commerciale, Pilota e Passeggero feriti, velivolo seriamente danneggiato.
21) - 31/12 Morrovalle (Mc): ICP Vimana, impatto al suolo in fase di virata post decollo, Pilota e Passeggero Deceduti .
NOTE: Anno 2008 - Incivolo mortali n°8 - Incivolo gravi 13- Persone decedute n° 13
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2009
1) - 08/03 Capranica (Vt): Pendolare Polaris, impatto al suolo a seguito collisione con albero, Pilota Deceduto, Passeggero Ferito .
2) – 24/03 Oltressenda Alta (Bg): Velivolo non definito, impatto al suolo a seguito contatto con alberi, Pilota e Passeggero incolumi, velivolo seriamente danneggiato.
3) – 11/04 Castelvetro (Mo): Flight Design CT con marche Tedesche, emergenza su bosco a seguito piantata motore, Pilota e Passeggero incolumi, velivolo seriamente danneggiato.
4) – 25/04 Castiglion del Lago (Pg): Tecnam P92, stallo in corto finale, Pilota e Passeggero feriti, velivolo seriamente danneggiato.
5) - 10/05 Casaleggio (No): Autogiro Magni, precipitazione nel fiume Sesia a seguito contatto con linea elettrica, Pilota e Passeggero Deceduti .
6) - 20/05 Castellarano (Re): Paracarrello monoposto, impatto al suolo a seguito di contatto con alberi nel tentativo di rientro in pista a causa di malfunzionamento del propulsore, Pilota Deceduto.
7) - 30/05 San Vincenzo (Li): Tecnam Bravo, impatto in prossimità pista di volo a seguito contatto con vegetazione, probabile incapacitazione del pilota, Pilota Deceduto velivolo distrutto.
8) – 20/06 Ozzano Emilia (Bo): Tecnam P92, impatto al suolo in situazione di condimeteo marginali, Pilota e Passeggero Deceduti .
9) - 21/06 Viareggio (Lu): Pendolare non definito, ammaraggio forzato per avaria propulsore, Pilota e passeggero incolumi, ferito bagnante.
10) - 28/06 Formigine (Mo): Amigo, impatto al suolo con incendio a seguito piantata motore, Pilota Deceduto, velivolo distrutto.
11) - 11/07 Località non definita (Ve): Jalahava Rapid, decollo non riuscito seguito da incendio, Pilota e Passeggero Deceduti.
12) - 12/07 Suvereto (Li): Autogiro Ela, impatto al suolo a seguito emergenza causata da mazzo di fiori aspirato dall’elica, Pilota illeso Passeggero ferito, velivolo seriamente danneggiato.
13) - 08/08 Andria (Ba): Pioneer 200, impatto al suolo in avvicinamento in prossimità testata pista seguito da incendio, Pilota e Passeggero Deceduti .
14) - 22/08 Civitella di Romagna (Fo): Tecnam P92, impatto al suolo a seguito contatto con linea elettrica MT, Pilota e Passeggero Deceduti .
15) – 12/09 Cavriglia (Ar): Asso V autocostruito, impatto al suolo subito dopo il decollo, Pilota e Deceduto .
16) – 11/10 Tarquinia (Vt): Pendolare non definito, impatto al suolo in fase di avvicinamento a seguito di contatto con alberi, Pilota Deceduto Passeggero Ferito.
17) – 07/12 Cavallermaggiore (Cn): Velivolo non definito, impatto al suolo in fase di virata, Pilota Deceduto .
NOTE: Anno 2009 - Incivolo mortali n°12 - Incivolo gravi 5 - Persone decedute n° 17
RAPPORTO INCIDENTI VDS 2010
1) - 07/01 Vetan (Ao): Savage (attrezzato con sci da neve), a seguito emergenza non definita dopo il contatto su prato innevato a quota 1700 m si ribaltava, Pilota e Passeggero Illesi, velivolo con danni rilevanti .
2) – 27/02 Sorgà (Vr): Folder, a seguito perdita elica in volo veniva azionato il paracadute balistico, Pilota con lievi danni fisici, velivolo leggermente danneggiato.
3) - 01/03 Codigoro (Fe): Pendolare non definito, impatto al suolo subito dopo il decollo, , velivolo distrutto, Pilota deceduto.
4) - 05/04 Premariacco (Ud): Tecnam P96, a seguito passaggio a bassa quota il velivolo veniva in contatto con alberi precipitando al suolo seguito da incendio, velivolo distrutto. Pilota e Passeggero deceduti .
5) - 05/04 Lodi: Autogiro non definito, a seguito contatto con linea di alta tensione il velivolo precipitava nel fiume Adda, Pilota e Passeggero deceduti .
6) – 18/04 La California (Li): Velivolo non definito, impatto al suolo a seguito di un probabile contatto con alberi, velivolo distrutto, Pilota deceduto.
7) – 21/04 San Cataldo (Le):Tecnam Sierra, impatto al suolo per cause imprecisate seguito da incendio, velivolo distrutto, Pilota deceduto.
8) – 22/04 Civitella del Tronto (Te): Aveko VL-3, impatto al suolo dopo il decollo, velivolo distrutto, Pilota deceduto.
9) - 22/05 Lavello (Pz): Velivolo non definito, impatto al suolo seguito di contatto con un palo, Pilota e Passeggero feriti.
10) - 23/05 Alvito (Fr): Pioneer 330, impatto al suolo a seguito di tonneau in decollo, velivolo distrutto, Pilota deceduto.
11) – 23/05 Terralba (Or): Velivolo non definito, impatto al suolo a seguito contatto con linea elettrica, Pilota e Passeggero feriti.
12) - 23/05 Chiasiellis (Ud): Storm 914, impatto al suolo a seguito piantata di motore in decollo con tentativo di rientro in pista, Pilota ferito.
13) - 24/05 Campodenno (Tn): Velivolo non definito, impatto al suolo in area boscosa di montagna, Pilota e Passeggero feriti.
14) - 06/06 Artogne (Bs): Tecnam P92, impatto al suolo in fase di decollo Pilota gravemente ferito Passeggero deceduto.
15) - 07/06 Vico Equense (Sr): Tucano, impatto in acqua, Pilota Disperso.
16) -17/07 Sommatino (Cl): Storm 300, emergenza in zona impervia risolta con uso paracadute balistico, Pilota e Passeggero illesi.
17) - 18/07 Vejano (Vt): Tecnam Sierra 2002, impatto al suolo seguito da incendio a seguito di manovre a bassa quota, Pilota e Passeggero deceduti .
18) - 16/08 Esantoglia (Mc): Autogiro Ela, attraversando una dorsale appenninica, a causa di una forte e persistente discendenza il pilota si trovava costretto a manovrare per un atterraggio di fortuna, Pilota e Passeggero illesi, macchina gravemente danneggiata.
19) - 24/09 Rami di Ravarino (Mo):Kitfox, impatto al suolo con ribaltamento a seguito piantata di motore, velivolo danneggiato, Pilota leggermente ferito.
20) – 12/09 San Stino di Livenza (Tv): Eurostar, impatto al suolo a seguito di manovre a bassa quota, Pilota e Passeggero deceduti .
21) – 13/09 Guiglia (Mo): Autogiro di nazionalità Francese, a seguito contatto con linea di alta tensione il velivolo precipitava nel fiume Panaro, Pilota deceduto.
22) - 22/09 Santa Maria di Sala (Ve): Pendolare non definito, impatto al suolo in fase di decollo, Pilota deceduto.
23) - 02/10 Mezzana Bigli (Pv): Folder, atterraggio di emergenza in una risaia, velivolo seriamente danneggiato Pilota Ferito.
24) - 15/11 Classe (Ra): Pioneer 300, atterraggio di emergenza in fase di riattaccata su campo arato prossimo alla testata pista, a seguito di piantata motore per esaurimento carburante, velivolo seriamente danneggiato Pilota Incolume.
25) - 19/12 Dusino San Michele (At): BRM Citius, impatto al suolo a seguito perdita di controllo in volo lento a bassa quota, Pilota e Passeggero deceduti .
NOTE: Anno 2010 - Incivolo mortali n°14 - Incivolo gravi 11 - Persone decedute n° 19 - 17 novembre 2011
Impianti eolici, aeronavigazione e limitazioni nei voli a bassa quota.
E' il primo caso in Italia e, forse, anche in Europa.
Nella mattinata del 9 novembre un elicottero AS365N3 immatricolato I-DAMS, mentre stava operando un volo sanitario da Caltanissetta e Messina è precipitato dopo aver impattato con il rotore una pala eolica.
L'elicottero Dauphin impiegata come eliambulanza del 118 nel corso di un trasferimento di un paziente tra due ospedali. L'incidente sarebbe avvenuto nella zona dii Raddusa, Mineo, in provincia di Catania. Dei cinque occupanti un pilota sarebbe deceduto, ferite le altre persone.
Le problematiche tra gli impianti eolici e la navigazione a bassa quota di elicotteri, ultraleggeri e aviazione generale è regolata da specifiche normative ENAC.
Le aree interessate ai voli, sorvoli, traiettorie di decollo ed atterraggio di aeroporti minori e maggiori dovrebbero essere regolamentate da "limitazioni relative agli ostacoli e ai pericoli per la navigazione aerea", secondo quanto prescritto dai commi1, 2, 3 e 4 dell'Art. 707 del Codice di Navigazione.
L'intorno di ogni aeroporto dovrebbe essere sottoposto da "mappe di vincolo".
Perciò notificate e conosciute dai piloti.
Dovrebbero essere sottoposti perciò a limitazione gli impianti eolici, con aree di incompatibilità assoluta.
L’impronta sul territorio delle superfici di avvicinamento, di salita al decollo e dall’ATZ (”Aerodrome Traffic Zone” - area circolare, di raggio di 5 NM, pari a 9,266 km, con origine dal “punto di riferimento dell’aeroporto”) ed una zona compresa tra il limite esterno dell’ATZ e la circonferenza di raggio pari a 15 km, dovrebbe essere stata approvata e autorizzata in ogni aeroporto.
Specifiche valutazioni da parte di ENAC a seguito dell'autorizzato insediamento di un impianto eolico, probabilmente, dovrebbe essere valutata e verificata pertanto per le piattaforme degli elicotteri ed i percorsi standard di navigazione a bassa quota.
Regolamentando il posizionamento a terra degli impianti, le segnalazioni diurne e notturne e le informative per i piloti.
Non siamo al corrente delle mappe dei vincoli e delle rotte di navigazione attive nella zona dell'incidente. 10 novembre 2011
Una avaria idraulica costringe il velivolo ad atterrare in emergenza, ma dopo otto ore, tutti salvi.
Alla fine tutto è finito bene. Almeno non ci sono state conseguenze per gli 11 membri di equipaggio ed 220 passeggeri partiti da New York Newark il 1 novembre 2011.
Alcune indiscrezioni riportano che il volo LOT 16, un Boeing 767 - 300 SP-LPC, con destinazione Varsavia , avrebbe registrato una avaria idraulica appena dopo il decollo e, dopo la traversata Atlantica, una attesa di circa 90 minuti, aver esaurito il carburante imbarcato, è atterrato senza carrello principale e ruotino anteriore sulla pista 33 della capitale Polacca. I passeggeri sono stati rapidamente evacuati.
Il velivolo è atterrato sulla pancia - belly landing - su uno strato di schiuma anti fiamma che ha evitato conseguenze per gli occupanti su una pista della lunghezza di 12110 piedi, oltre 3600 metri.
L'aeroporto Chopin è stato chiuso al traffico, per la rimozione dell'aeromobile fermo all'intersezione con la pista 11/29 fino alle ore 22.30 del giorno successivo.
L'atterraggio di emergenza è stato assistito da numerosi mezzi di pronto intervento e soccorso e le procedure si sono rivelate adeguate e tempestive.
L'analisi e la descrizione dell'evento complessivo. L'avaria di alcune ore prima e la continuazione del volo, così come la scelta di atterraggio su una pista di una lunghezza adeguata alla tipologia dell'avaria obbligano ad alcuni, essenziali, rilievi.
Per quale ragione, a seguito dell'avaria idraulica, il volo è continuato fino a destinazione? Perché non optare una pista sulla costa est USA evitando l'attraversamento dell'Atlantico con le, tante, relative implicazione nella gestione del volo?
Quali eventuali pressioni sono state esercitate sui piloti? L'equipaggio aveva informato i passeggeri del successivo atterraggio sulla pancia a Varsavia?
La scelta conclusiva, che ha comunque evitato qualsivoglia conseguenza per gli occupanti - salvo l'inevitabile trauma e stress dell'atterraggio in emergenza - ha comportato il minor costo operativo per l'aerolinea.
Altre considerazioni concernono la scelta di atterrare sul maggior scalo civile/commerciale della Polonia piuttosto che su pista - magari con una lunghezza di oltre 4000 metri - in una aerobase militare del Paese?
Cosa accadrebbe in Italia? Quale procedura è stata pianificata da ENAC per atterraggi senza carrello? Su quale scalo, su quale lunghezza di pista?
Con quale livello di adozione del Piano di Rischio aeroportuale autorizzato da ENAC? 4 novembre 2011
Su quale pista era decollato? Su quale è atterrato? E il Piano di Rischio?
Tutto bene quello che finisce bene, ma la procedura one - engine - out in decollo sulla pista di Peretola rimanda ad uno scenario di criticità.
Se l'avaria è avvenuta in decollo su quale pista operava? Verso l'autostrada o verso il collinotto antistante?
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto la l'obbligata inchiesta di sicurezza. Il volo del ATR 72 I - ADCC aveva destinazione Francoforte , uno dei due motori avrebbe segnalato un malfunzionamento al propulsore di sinistra con conseguente attivazione della procedura e chiusura in volo dello stesso, con l'immediato rientro in emergenza sulla pista di partenza. Nel tempo di 11 minuti, il biturbo ATR 72 con 59 passeggeri a bordo era decollato alle 11.02, atterrato alle 11.13. I passeggeri hanno potuto abbandonare il velivolo che era stato assistito nella fase del rientro con lo schieramento de i mezzi dei vigili del fuoco e del personale dell'aeroporto.
La vicenda riporta in primo piano le considerazioni che Aerohabitat sta da tempo ponendo: su numerosi scali. Peretola è uno di questi.
Riguardano principalmente le dimensioni e consistenza della RESA, Runway End SAfety Area, per entrambe le testate di pista, oltre alla fase di realizzazione e adozione del Piano di Rischio aeronautico, per entrambe le piste e, appare ovvio, anche in virata. 4 ottobre 2011
Una acrobazia d'alta quota da panico.
E' accaduto lo scorso 6 settembre durante un volo ANA All Nippon Airway, volo NH 140 di un Boeing 737 - 700 NH-140 da Okinawa a Tokyo Haneda (Japan) con 112 passeggeri e 5 membri di equipaggio, alla quota di volo di 41.00 piedi, a circa 23 miglia da Hamamatsu (Japan).
Una improvvisa virata a sinistra di oltre 90° e, probabilmente un mezzo tonneau, con una picchiata di 35° down, il velivolo a perso 6000 piedi di quota, causando il ferimento di due assistenti di volo.
Il comandante del volo di 64 anni con una esperienza di quasi 16.000 ore di volo aveva laciato momentaneamente il cockpit per recarsi alla toilet lasciando la condotta al primo ufficiale (di 38 anni d'età e circa2400 ore di volo).
Un errore nell'utilizzo dell'interruttore di sblocco della porta della cabina di pilotaggio, localizzato a circa 10 cm dallo switch del timone di direzione e lo scambio tra i due avrebbe generato l'inconsapevole manovra "acrobatica" malauguratamente innescata.
L'inusuale manovra ha provocato il raggiungimento di una velocità superiore alla MMO e 0.828 di mach.
Con una accelerazione verticale di + 2.68 G.
Nella giornata di oggi 30 settembre, vedi video, il management della compagnia nipponica, nel corso di una conferenza stampa di sono rammaricati per l'evento e scusati con i passeggeri e gli utenti. 1 ottobre 2011
Nel BelPaese intanto è ancora in corso l'adozione del Piano di Rischio per incidenti aerei.
Stavolta è accaduto in decollo dalla pista dell'aeroporto di Yaroslavl in Russia a 250 chilometri a nord est di Mosca. Un velivolo trijet di fabbricazione russa Yak-42 (immatricolato A-42433) per conto della Yak Service è precipitato nella fase di decollo. Nell'incidente, avvenuto intorno alle ore 16.00 del 7 settembre si regsitrano 43 vittime su 45 occuppanti, il velivolo è schiantato al suolo a circa 2000 metri dal fine pista.
Lo Yak 42 nella fase del lift off avrebbe colpito un'antenna in prossimità del fine pista, dopo l'impatto al suolo l'aereo si è incendiato. Il velivolo era in servizio dal 1993.
L'incidente ha avuto una grossa ripercussione sull'opinione pubblica per la presenza a bordo della Lokomotiv, la squadra di hockey su ghiaccio di Yaroslavl. Aerohabitat nell'ambito della rigorosa segnalazione di questa tipologia di eventi incidentali, avvenuto in prossimità della pista di volo, rileva, ancora una volta, l'urgenza di adottare il Piano di Rischio aeronautico sugli scali del BelPaese. Senza indugi, senza negligenze, senza ritardi e, sopratutto, senza deroghe. 9 settembre 2011
Ma sono eventi assai rari.
Nei giorni scorsi l’Agenzia ANSV ha aperto due inchieste di sicurezza a seguito di altrettanti incidenti, stavolta riguardanti alianti.
Il primo è avvenuto domenica 21 agosto. Un aliante PW5 immatricolato OE-5236 è precipitato nei pressi di Ortona dei Marsi (AQ), causando una vittima. Il pilota a bordo. Aveva 81 anni ed era partito in mattinata dall'aeroporto di Rieti.
Il secondo incidente, che ha causato solo ferite minori al pilota, era avvenuto sabato 20 agosto nei pressi di Pavullo nel Frignano (MO) ha coinvolto un aliante LS4 immatricolato D-1272.
Era un esemplare vetusto, serie 210, con 36 anni di attività.
Il Boeing 737 - 210 dell'aerolinea First Air si è schiantato nei pressi di Resolute Bay, nel Nord del Canada, lo scorso sabato 20 agosto, registrando 12 vittime tra le 15 persone imbarcate.
Il volo era un charter operativo tra gli scali di Yellowknife e Resolute Bay ed era impegnato nella fase di avvicinamento alla pista 35, con visibilità di 8 km in pioggia e foschia.
Lo schianto è avvenuto a circa 5 km dalla testata, il sistema di atterraggio strumentale ILS era inoperativo. Anche i due piloti tra le vittime.
Il velivolo era del tipo Combi configurato con un carico merci di 5 cargo/pallets e 35 passeggeri,.
La flotta Boeing 737 ha iniziato la sua attività nel 1967, è la più venduta al mondo, con quasi 7000 esemplari. 22 agosto 2011
L'occupante si salva.
E' accaduto nel pomeriggio di oggi 16 agosto nei pressi di Onigo. Una sorta di elicottero identificabile nella categoria degli ultraleggeri è precipitato verso le ore 17.00 mentre stava sorvolando Pederobba sulla riva destra del Grappa.
Alcune testimonianze sostengono come il mezzo volasse basso.
Al punto di toccare il tetto di un caseggiato e colpire un camino, nei pressi di via del Cristo.
Il pilota, un dentista di 78 anni è potuto uscire dal velivolo in fiamme caduto in un cortile. 16 agosto 2011
Una flotta aerea numerosa e sotto osservazione.
In Russia un primo incidente con un Antonov An-24 è avvenuto lo scorso 8 agosto. Un secondo il giorno dopo, ancora in Russia ancora un Antonov, stavolta un esemplare 12.
In queste stesse giornate il PM di Torino Guariniello ha chiuso l'inchiesta sul cargo Antonov 124.
L' Antonov 12 cargo precipitato a circa 10 km da Omsukchan, con 11 occupanti e circa 18 tonnellate di carico aveva segnalato una perdita di carburante e un fuoco motore in atto. Aveva cercato di dirottare sullo scalo di Magadan. I rottami sono stati rinvenuti, non ci sono stati superstiti. Questo esemplare di velivolo aveva fatto il primo volo nel 1963.
L'altro Antonov 24RV, un volo passeggeri è stato sostanzialmente danneggiato in un fuoripista sullo scalo di Blagoveshchensk Airport. L'aeromobile ha perso le ali ma passeggeri ed equipaggio sono sopravvissuti all'incidente, con solo quindici feriti minori. Aveva fatto il primo volo nel 1976.
La Procura di Torino intanto, in relazione all'incidente al cargo russo 124 dello scorso 9 settembre ha iscritto nel registro degli indagati il costruttore dell'aeromobile. In corsa di decollo, con una avaria motore, lo stop takeoff aveva evitato una tragedia. Sotto accusa il cedimento di una paletta del compressore derivata da inadeguata operazione di manutenzione preventiva.
La frattura della paletta avrebbe potuto aver conseguenze disastrose per il propulsore, installato sul velivolo cargo che stava trasportando materiali dell'Alenia negli USA.
Sull'incidente l’ANSV ha emanato, in relazione all’inchiesta relativa all’inconveniente grave occorso il 9 settembre 2010, sull’aeroporto di Torino Caselle, all’Antonov An-124-100 marche RA-82079 (equipaggiato con motori Ivchenko Progress D18T), una specifica raccomandazione di sicurezza, indirizzata alla IAC (Interstate Aviation Committee) con sede a Mosca.
In Russia è stato deciso il blocco a terra della flotta Antonov 12. Il provvedimento interessa sei aerolinee operanti nella federazione Russa. 12 agosto 2011
E' indispensabile disporre di un monitoraggio del settore incidentale dell'ala rotante.
Lo scorso 5 agosto l'ANSV ha aperto una inchiesta sull’incidente, avvenuto alle ore 7.30 locali presso Cima Pedrina, in Val di Peio (Trento). Riguarda un elicottero AS350 B3 marche I-AMVZ, ha causato una vittima, il pilota, tra le cinque persone che si trovavano a bordo. Gli altri quattro sono rimasti feriti. L'elicottero privato, si sarebbe incendiato e, in seguito, precipitato. Al momento non si ha notizia sulla tipologia del volo. Era un volo commerciale, stava svolgendo attività di lavoro aereo o è classificabile come un volo di Aviazione Generale?
Ma quanti sono gli incidenti di elicottero in Italia?
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) nel Rapporto informativo sull’attività svolta nell’anno 2010 ha ricevuto complessivamente - tra inconvenienti, inconvenienti gravi ed incidenti - 2362 segnalazioni di eventi correlati alla sicurezza del volo, di cui solo 11 riguardanti incidenti ed inconvenienti gravi di elicotteri in Italia.
Gli eventi degli elicotteri vengono suddivisi nelle tre categorie prevalenti dell'attività: il volo commerciale, il lavoro aereo ed il settore generico dell'Aviazione Generale.
Il Rapporto 2010 segnala una ripartizione simmetrica degli eventi incidentali, tra Lavoro Aereo ed Aviazione Generale. Rispettivamente con cinque incidenti ed un inconveniente grave per settore. Due incidenti s relativi all'attività di aviazione commerciale ha riguardato i voli all'estero degli elicotteri immatricolati in Italia.
Altri due incidenti hanno coinvolto il lavoro aereo estero, mentre solo un incidente ed un'altro inconveniente grave ha riguardato l'Aviazione Generale internazione dei voli "italiani".
L'incidentalità estera deve essere sommata a quella registrata nel BelPAese portando il numero a 17.
Sono tanti sono pochi? Quale incidenza hanno sul panorama complessivo dell'attività dell'ala rotante italiana.
Sarebbe davvero utile comparare la casistica incidentale con quella di altri Paesi Europei.
Sarebbe davvero utile conoscere quale monitoraggio viene svolto in relazione al settore del Lavoro Aereo. Al lavoro in quota, in montagna, alle modalità di esecuzione di talune procedure operative, alle ore di servizio prestate dai piloti, all'operato dei bimotori e di quello dei monomotori.
Aerohabitat è alla ricerca di tali analisi e studi. Sarà una attesa lunga? Sarà vana? 8 agosto 2011
R.E.S.A. e Piano di Rischio, due aree vitali per la safety
E' successo sabato 30 luglio intorno alle 01.30 locali, quando il Boeing 737 - 800 della Caribbean Airlines, proveniente da Port of Spain (Trinidad and Tobago), dopo l'atterraggio ha superato il fine pista, sfondato una recincione si è arrestato spezzandosi in due tronconi.
Poco oltre c'era una terrapieno profondo un centinaio di metri. Sulla pista 06, di 2204 metri di lunghezza, dell'aeroporto Georgetown's Cheddi Jagan della Guyana, il volo BW 523 trasportava 157 passeggeri e sei membri di equipaggio.
Solo tre persone sono state ricoverate in ospedale, una di queste per una frattura ad una gamba.
Le condizioni atmosferiche erano buone ed al momento le cause dell'incidente sono investigate nell'ambito dell'human factor e del malfunzionamento tecnico.
L'aeromobile è andato distrutto, l'esito complessivamente "miracolistico" dell'evento incidentale va ricondotto esclusivamente allo disponiblità dello spazio oltre la pista, libero da edificazioni e viabilità, e che ha agevolato l'arresto del velivolo. Senza conseguenze per gli occupanti del velivolo e per i residenti o cittadini di passaggio.
La pista, per quanto verificabile ad una prima analisi, non sembrerebbe disporre di spazi certificati di RESA (Runway End Safety Area), tantomeno di un Piano di Rischio Aeronautico.
Due misure, due spazi di tutela che dovrebbero essere adottati in tutte le piste di volo. 2 agosto 2011
Dispersi i due piloti di equipaggio.
L'equipaggio aveva comunicato sulla presenza di fiamme nello scomparto cargo ed era in corso un dirottamento per un atterraggio di emergenza sullo scalo di Jeju Airport. Il 747/400F della Asiana, aerolinea Coreana, immatricolato HL7604 operata sul volo OZ-991, era partito da Seoul (South Korea) con destinazione (China).
L'incendio scoppiato a bordo tra le 58 tonnellate di carico, tra le quali 400 kg di battreie al Litio, ed altre sostanze quali "paint, amino acid solution and synthetic resin" ripropongono gli interrogativi e l'affidabilità relative alla sostanze pericolose imbarcate sui voli cargo.
L'incidente avvenuto alle ore 04.12 locali (19.12 GMT) del 27 luglio dopo 67 minuti dal decollo. Il jumbo aveva fatto il suo primo volo nel febbraio 2006, era di recente fabbricazione ed era equipaggiato con quattro propulsori General Electric CF6-80C2B1F.
Dopo essere scomparso dagli apparati radar, parti, rottami galleggianti e spezzoni del cargo sono stati segnalati sulla superficie dell'oceano a circa 130km/70 miglia ad ovest dello scalo di Jeju29 luglio 2011
La località è quella di a Muzza di Cornegliano Laudense, in provincia di Lodi, e la giornata è quella di domenica 17 luglio 2011. Niente di nuovo, nel week end il numero dei velivoli della flotta ultraleggero si alza, quasi nella totalità dei casi, in volo ed il rischio casistico-statistico si accresce.
Il resoconto sulla dinamica dell'incidente sembrerebbe riproporre la descrizione di un volo ordinario, evoluzione nella norma, aereo con la corretta manutenzione e piloti esperti.
Qualche media riferisce di testimoni che avrebbero visto il velivolo precipitare senza controllo, dopo una manovra. Il velivolo P92 sarebbe stato impegnato nella fase di atterraggio, per uno scalo di rifornimento dopo essere decollato da Rovigo, sull'aviosuperficie di Massalengo.
I due occupanti hanno riportato ferite, ritenute non gravi. 19 luglio 2011
No, sono solo eventi e incidenti che avvengono in mancanza di regole e controlli, di tanta negligenza e tanto altro!
Possibile che volino ancora velivoli che hanno fatto il loro primo volo nel 1965. Probabilmente in Europa e/o negli USA e, dopo aver operato su una qualche compagnia di primo livello, è stato dismesso, ceduto ad altro vettore per finire in Africa.
Quello che è precipitato in atterraggio sullo scalo di Kisangani Airport (FKI), nella Repubblica Democratica del Congo lo scorso 8 luglio intorno alle 15.00 (ore locali), operava per conto della Hewa Bora Airways. Era un Boeing 727-100, ultima immatricolazione 9Q-COP sul volo EO-952 proveniva dall'aeroporto di Kinshana N'Djili con 112 passeggeri e sei membri di equipaggio. Era impegnato in un mancato avvicinamento, una riattaccata, dopo un tentativo in bassa visibilità causa un forte temporale.
Dopo 46 anni si è schiantato a 300 metri dalla pista, almeno 40 occupanti sarebbero sopravvissuti.
La compagnia Hewa Bora figurerebbe nella lista nera della UE.
Ovvero non può volare in Europa, ma nessuna vieta che l'attività di volo, regolare e di linea, venga quotidianamente svolta nel Congo ed in altri Paesi Africani ed extra.
Cosa si potrebbe fare per scongiurare simili accadimenti? Come si potrebbero vincolare le aerolinee che operano con flotte, con personale e con manutenzioni non corrispondenti agli standard ICAO?
In fondo, probabilmente, queste aerolinee appartengono a Paesi aderenti all'ICAO ed ad altri organismi sovranazionali.
Com'è possibile tutelare i cittadini europei che volano su quelle "carrette"?
Come si supportano i Paesi Africani ed i passeggeri di quei voli?
Infine come tutelare i residenti dell'intorno aeroportuale dei Paesi Africani, che in analogia a quelli degli aeroporti localizzati in Italia e nel restante l Continente Europa, vivono e si muovono nei pressi delle piste di volo? 11 luglio 2011
Sono ancora tre le vittime, anche nell'incidente che ha coinvolto un aeromobile Cirrus SR-20, immatricolato LX-MPR, decollato da Cannes con destinazione Venezia Lido, precipitato intorno alle 12.00 del 23 giugno 2011.
Il luogo dello schianto sarebbe la zona di Cairo Montenotte, in Provincia di Savona, in una zona boschiva e impervia.
Alcuni testimoni avrebbero osservato il velivolo mentre volava basso e subito dopo avrebbero udito un forte boato. Nella zona c'era scarsa visibilità e nebbia. Nell'impatto il velivolo avrebbe preso immediatamente fuoco. Occupati e velivolo sono lussenburghesi. 24 giiugno 2011
Stavolta si schianta un velivolo di Aviazione Generale.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV), come da prassi per questa tipologia di aeromobili, ha inviato un investigatore in località Aglio, nel comune di Coli (PC), per svolgere un sopralluogo operativo sulla scena dell’incidente che ha interessato l’aeromobile Cessna C172 marche OE-KSY.
Nell'evento sono deceduti i tre occupanti, uno di questi, per le ferite, dopo un ricovero ospedaliero.
Il Cessna 172, immatricolato Austria, proveniva da questo Paese, da Ybbs, ed era diretto ad Albenga, in Liguria è precipitato il 18 giugno sul monte Capra, sul versante di piani di Aglio tra l'alta Valnure e la Valtrebbia nell'Appennino piacentino e nel Comune di Coli.
La Protezione civile della Regione - sostengono alcune testimonianze - aveva emanato un'allerta per vento forte a partire dalle 12.00 dello stesso giorno. Il velivolo da quattro posti sarebbe precipitato intorno alle 13.00.
Un secondo velivolo, che volava accoppiato, è invece giunto a destinazione e ha dato l'allarme.
I soccorsi hanno localizzato l' impatto, i rottami in fiamme, in un bosco di montagna. 23 giugno 2011
Il Rusair Tupolev TU-134A del vettore Rusline, immatricolato RA-65691, operativo sul volo 7R-243 da Moscow Domodedovo allo scalo di Petrozavodsk (Russia) con 43 passeggeri e 9 membri di equipaggio, si è schiantato sulla autostrada A-133, a circa 800 metri dalla pista 01 di Petrozavodsk.
Il bilancio è pesante, 44 morti e 8 sopravvissuti,ma gravi.
L'incidente è avvenuto nella notte del 20 giugno, intorno alle 23.40 locali, nella regione di Karelia.
Probabilmente il maltempo ha complicato le operazioni di volo (con visibilità di circa 2000 metri in pioggia leggera e copertura a 400 piedi) nella fase di atterraggio mentre l'equipaggio eseguiva una procedura di avvicinamento non - precision NDB e, scambiando le luci dell'autostrada con quelle della pista. L'impatto con il terreno, dopo aver sfiorato numerosi caseggiati, ha provocato l'incendio del velivolo, dopo aver travolto una linea elettrica che ha fatto mancare la luce sulla stessa viabilità.
Il velivolo aveva fatto il primo volo nel 1980 ed era equipaggiato con due propulsori Soloviev D-30 - III e l'impatto si è verificato a circa 570 sulla destra dell'asse pista, a circa 800 metri della stessa. Dopo il contatto con il suolo l'aeromobile ha proseguito in fiamme per circa 390 metri.
Nella storia degli incidenti di questa tipologia di velivoli bimotori Tupolev 134, le statistiche lo rubricano come il 72° caso: aereo distrutto.
Nella casistica degli incidenti sarà catalogato con undershoot. Un atterraggio, comunque sia, avvenuto in prossimità e prima della pista.
La particolarità dell'evento rilancia le considerazioni e il dibattito relativo alle normative Italiane - ENAC associate al Piano di Rischio di incidente aeronautico. La localizzazione dell'impatto - che ha fortunatamente evitato lo schianto sui caseggiati dell'intorno e prima della pista - sembrerebbe convalidare la recente proposta di ampliamento laterale del Piano di Rischio.
Con l'estensione laterale dilatata a 1000 metri dall'asse pista.
Altre valutazioni andrebbero scolte in relazione alla contiguità con il rischio "falsa pista" dell'autostrada luminosa posizionata a ridosso della pista di atterraggio.
Numerose piste italiane sono, infatti, localizzate in prossimità di autostrade e grosse viabilità.
Spesso laterali e appena parallele. E' il caso di Verona Catullo, Treviso Canova, Bergamo Orio al Serio, Ciampino. Ma anche Linate e Peretola. 22 giugno 2011
Dopo la news "Un secondo P 92 precipita in tre giorni, stavolta a Catania, una vittima" dello scorso 8 giugno Aerohabitat ha ricevuto alcune e-mail e telefonate relative, innanzi tutto, all'errore, imprecisione concernente alla tipologia di aeromobile finito in mare. I rilievi, che al momento non siamo in grado di risolvere, segnalano in uno caso che non si trattava di un P92, ma piuttosto di P2002JF, perciò di un P92 certificato, non comunque di un ultraleggero. Infatti, viene segnalato come l'esistenza di una specifica immatricolazione dell'aeromobile siglato I-LICC, avrebbe dovuto, immediatamente identificare un velivolo di aviazione generale piuttosto che di un ultraleggero.
L'errore commesso tuttavia rimanda alla news che Aerohabitat ha ripreso on line dal sito ANSV, che riportava testualmente lo scorso 6 giugno:
"L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha avviato l’indagine di propria competenza sull’incidente occorso nel pomeriggio di oggi all’aeromobile P92 marche I-LICC, che, subito dopo il decollo da Catania, avvenuto alle 15.43 UTC, perdeva il contatto radio con gli enti di controllo del traffico aereo. Il relitto dell’aeromobile veniva avvistato in mare, in prossimità di Santa Maria la Scala, nel catanese.Deceduto l’allievo pilota presente a bordo. Un investigatore dell'ANSV è in contatto con le autorità locali intervenute per il necessario coordinamento operativo".
Gli autori delle e-mail, che, come abbiamo potuto appurare, volano abitualmente con l'attestato al volo per ultraleggero e con un brevetto, sulla scorta della citata imprecisione, manifestano, legittimamente, la loro opinione sull'analisi che accompagna l'evento incidentale e come la stessa riveli "una così profonda ignoranza del problema, naturalmente anche tutta quella serie di giudizi risultano sconclusionati e ridicoli"; "preda di un enorme e fuorviante pregiudizio".
Uno degli estensori annota inoltre come "in Italia il numero di incidenti mortali VDS sia pressoché' equivalente a quello degli incidenti mortali di aviazione generale, con la differenza che essendo il numero dei velivoli VDS assai maggiore e le ore volate assai superiori, viene fuori che i piloti "brevettati" tendono ad ammazzarsi da 5 a 10 volte di più che quelli non "brevettati". Viene quindi proposta, come conseguenza e sintesi, in analogia alla rubrica "Alert ULM, l'attivazione di una seconda categoria o sezione parallela, stavolta denominata ALERT GA - Aviazione Generale. L'incidentalità della flotta di Aviazione Generale Italiana sarebbe - secondo questo interlocutore - assai più rilevante di quella registrata da ANSV, AeCI e FIVU. Aerohabitat ignora la fonte casistica - statistica incidentale alla quale rimanda il nostro interlocutore.
Saremmo interessati a disporre dei dati per poterli analizzare adeguatamente e capire le ragioni di tali criticità. Il monitoraggio degli eventi aeronautici del BelPaese è invece, secondo Aerohabitat, ancora un traguardo lontano. Questo si evince dalla lettura del Rapporto Informativo 2010 ANSV.
Che poi la flotta ultraleggera italiana quando vola all'estero scopra la necessità non solo del certificato acustico ma dell'aeronavigabilità inquadra una realtà operativa problematica, anche per la tipologia degli "ultraleggeri" che vengono certificati e quindi inquadrati nella flotta di Aviazione Generale.
Altre considerazioni andrebbero argomentate relativamente alle procedure CAMO (Continuing Airworthiness Management Organisations) ed alla loro piena funzionalità, efficienza, regolarità e vigilanza dei suddetti certificati. Occorrerebbe comparare la normativa e la prassi esistente in altri Paesi Europei. La loro flotta "ultraleggeri" più e meno certificati, qualora fossero autorizzati al volo. Le disposizioni per la formazione, il training iniziale ed i controlli periodici in volo.
Ma in attesa di elaborare ulteriori analisi sull'intera materia, Aerohabitat ritiene indispensabile segnalare, vedi G.U. 103 del 5 Maggio 2011, la recente nota del Ministero dei Trasporti:
"Si comunica che in data 15 aprile 2011 il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha emesso, ai sensi dell'art. 15 del dPR 9 luglio 2010, n. 133, il decreto di approvazione dei seguenti regolamenti e programmi didattici del volo da diporto o sportivo:
a) Programma didattico per l'abilitazione alla condotta apparecchi VDS provvisti di motore
b) Programma didattico per il rilascio della qualifica di pilota V.D.S. avanzato
c) Regolamento tecnico-operativo-didattico per il volo da diporto o sportivo per apparecchi privi di motore (V.D.S./V.L.)
d) Regolamento tecnico-operativo-didattico Aeci per il volo da diporto o sportivo per apparecchi privi di motore."
I testi del decreto 15 aprile 2011 e dei regolamenti e programmi didattici approvati sono consultabili e scaricabili dal sito internet dell'Aero Club d'Italia: www.aeci.it - http://www.aeci.it/d_regolamenti.aspx . 14 giugno 2011
L'ultraleggero con ai comandi un diciannovenne studente dell'Istituto Tecnico Aeronautico Ferrarin di Catania è finito in mare al largo della costa di Santa Maria La Scala, frazione marinara di Acireale, provincia di Catania. Era decollato dalla pista di catania Fontanarossa alle 15.43 UTC, circa un paio d'ore prima.
Il biposto P92 Tecnam immatricolato I-LICC , secondo alcune testimonianze, sarebbe precipitato in picchiata ad elevata velocità, con un violento impatto, nel tratto di mare antistante il porto. La salma è stata in seguito recuperata.
Le consideration chef Aerohabitat pone, nel quadro di una situazione che ritiene tutt'oggi di "Alert ULM" e che nessita immediate iniziative a tutela dei possessori degli attestati al volo che permettono di volare sulle migliaia di ultraleggeri immatricolati in Italia, sono, purtroppo, sempre le stesse.Le iniziative varate da Aeroclub d'Italia nel corso del 2010 per ridurre l'elevato numero di incidenti, maggiori e minori, di contenere il numero delle vittime, con un piano di sicurezza e di "cultura" specifica non sembrerebbero aver, almeno al momento, ottenuto risultati apprezzabili.
Se, come rilevato dagli organismi preposti, le cause dell'elevata incidentalità sono attribuibili al fattore umano, ovvero all'errore del pilota, sia esso esperto quanto alle prime armi, sembra davvero ineludibile l'adozione di provvedimenti drastici. Rapidi e decisivi.
In attesa che possa essere predisposto un piano concordato tra ENAC, AeCI, FIVU, ANSV e altri, bisognerebbe bloccare l'attività della flotta ultraleggero dei i possessori di "attestato al volo", quindi non di piloti "brevettati" e/o in possesso di licenza al volo, verificando, con una task forse adeguata, l'efficace professionalità dei soggetti interessati, la loro frequenza e periodicità della recente attività di volo ultraleggero. Identificando parametri operativi minimi e periodici per il periodo addestrativo formativo, modalità del traning iniziale, per il volo onepilot, con due persone ad altro.
Varando in tal modo standard operativi e procedurali ai quali attenersi. 8 giugno 2011
E' accaduto il 4 giugno intorno alle 16.30 a Visinale di Sopra, una località del Comune di Pasiano di Pordenone, mentre il velivolo era a bassa quota nei pressi del campo di volo ''Bluenergy''.
L'ultraleggero Tecnam P92, secondo alcuni testimoni, sarebbe stato in fase di atterraggio quando, dopo aver toccato, una antenna con un'ala, è precipitato incendiandosi. I due occupanti sono rimasti carbonizzati.
Le due vittime, entrambi piloti, sostengono i media, erano ritenuti entrambi esperti, erano soci dell’aeroclub Blue Silos di Visinale di Pasiano.
Anche stavolta le considerazioni che si possono fare sono sempre le stesse. Era un sabato pomeriggio, giornata di weekend estivo e, probabilmente, occorre chiedersi se entrambi era possessori di brevetto aereo o risultavano esclusivamente possessori di "attestato per il volo ultraleggero".
Ma quanti sono gli incidenti, gli inconvenienti degli ultraleggeri in Italia. Sappiamo come questi eventi, pur essendo a tutti gli effetti aeromobili, non sono ancora sottoposti alle inchieste di sicurezza per incidenti ed inconvenienti aeronautici.
Le statistiche incidentali sono perciò difficilmente ricostruibili e senza l'obbligo di segnalazione dell'evento incidentale, probabilmente si ha notizia solo in caso di vittime o di situazioni avvenute sotto o sguardo di numerose persone.
Al 31 dicembre 2010 secondo AeroClub Italia sono stati rilasciati 45.515 attestati di pilotaggio mentre risultano immatricolati 10.595 aeromobili muniti di motore. Quanti sono quelli senza motore?
Nel corso del 2010, secondo dati FIVU, aeromobile a motore hanno registrato 25 eventi incidentali contro i 17 del 2009. Con 19 vittime contro il 17 registrati nel corso del 2009.
Il 67% degli eventi è stata catalogata nelle cause derivate dal fattore umano, il 23% alla macchina ed il restante 10% a fattori non precisati.
Quello avvenuto a Visinale di Sopra sabato 4 giugno è ascrivile all'errore umano, all'inconveniente tecnico o altro. Una risposta sarà, ancora una volta, difficile.
I dati riportati sono stati stralciati da una sintetica analisi disponibile sul Rapporto Informativo 2010 di ANSV. Un documento, comunque, indispensabile e disponibile on line sul sito dell'Agenzia ANSV. 6 giugno 2011
Nella storia è' il 170° incidente di un Boeing 707, non è poco, ma è un velivolo che ha fatto il suo primo volo di linea con l'aerolinea storica Pan Am, nel 1958, sulla tratta New York Parigi.
Sono state progettate diverse versioni e tipologie e la flotta mondiale di questo popolare velivolo ha volato in centinaia di esemplari.
Nella flotta 707 hanno volato diverse versioni, passeggeri e cargo. Cicli e militari. La versione del velivolo precipitato in decollo dalla aerobase di Point Mutu (USA), alla ore 17.25 locali del 18 maggio, era un Boeing 707 - 321B, aerocisterna, immatricolato N707AR, equipaggiato con quattro propulsori Pratt & Whitney.
Aveva fatto il suo primo volo nel 1969.
I tre membri dell'equipaggio hanno potuto uscire indenni dal cargo che si è incendiato nell'impatto al suolo.
Il modello Boeing 707, con due esemplari, appositamente progettati, è stato anche impiegato come aereo presidenziale USA, come AIr Force 1. 20 maggio 2011
Sabato 7 maggio, intorno alle ore 13.45 locali, un bimotore MA 60 di fabbricazione cinese è precipitato mentre era in fase di atterraggio presso l'aeroporto di Kaimana. E' scomparso in mare mentre era in avvicinamento alla pista 19, ad una quota di 1600 piedi con 27 persone a bordo. Il volo della MZ 8968 Merpati Nusantara Xian MA - 60, immatricolato PK-MZK, era partito da Sorong e sarebbe atterrato su una isola della Papuasia occidentale, nei pressi dell'isola di Papua.
L'aerolinea è inserita nelle black list della UE.
Nei frangenti dell'incidente le condizioni meteo riportavano intense precipitazioni, con ridotta visibilità.
Il volo era impegnato in una procedura di avvicinamento NDB su una pista della lunghezza di 1600 metri.
L'aeromobile era in servizio da appena due anni e nell'impatto si è spezzato in due tronconi che sono rimasti incagliati sul fondale, a 30 metri di profondità. 9 maggio 2011
Quanti di questi volano in Europa. Quanti in Italia? Quali provvedimenti hanno in corso ENAC ed EASA? Ecco come chiudevamo la news "Flotta Boeing 737, la sicurezza lo esige, indispensabili ispezioni sulle serie 300, 400 e 500" del 27 aprile 2011. E' arrivata la risposta.
La Boeing Emergency Airworthiness Directive EAD 2011-08-51 ha identificato gli esemplari di - 300, 400 e 500 operativi presso le aerolinee europee.
Nel riquadro proposto dal sito www.jacdec.de possono essere verificati i singoli esemplari, aerolinea per aerolinea. Paese per Paese.
I velivoli interessati sono quelli numerati tra 2553-3132 (consegnati nell'arco temporale 1993 -2000), dovranno essere ispezionati secondo le seguenti scadenze:
- entro 5 giorni qualora la struttura della fusoliera abbia accumulato oltre 35.000 cicli o voli;
- entro 20 giorni qualora la struttura della fusoliera abbia accumulato tra 30.000 e 35.000 cicli o voli;
- entro 20 giorni o al raggiungimento dei 30.000 cicli o voli, quale dei due arriva prima per la restante flotta.
Maggiori dettagli sulle specifiche tecniche dei controlli sono disponibili nei documenti allegati.
Le aerolinee italiane coinvolte, secondo l'elencazione JADEC, sono Air Italy, Air One, Blu Express e Blu Panorama. 29 aprile 2011
Dopo l'incidente occorso al Boeing 737 della Southwest Airlines, il preliminary report della NTSB, le circolari della FAA, che hanno evidenziato il rischio connesso alle problematiche dell'affaticamento dei materiali, la presenza di cracks, lesioni e/o microcricche sulla struttura dei velivoli di linea potrebbe investire le flotte con più di 15 anni di servizio (showed microscopic cracks extending from at least 42 of 58 rivet holes).
Sono interessati almeno 600 Boeing 737 delle serie -300, 400, 500 fabbricati nell'arco temporale 1993-2000 e fusoliera assemblate negli stabilimenti di Wichita nel Kansas (USA).
Dopo le modifiche tecniche progettuali conseguenti all'incidente occorso nel 1988 al Boeing 737-200 della Aloha Airlines 737-200, questo rappresenta il primo serio evento di crack dei materiali in volo.
Negli USA, la FAA in coordinamento con la Boeing, ha ordinato accurate e immediate ispezioni sul 190 Boeing 737 in servizio nel NordAmerica. I restanti Boeing 737 serie 300-400 e 500 sono invece operativi nel resto del mondo.
Quanti di questi volano in Europa. Quanti in Italia? Quali provvedimenti hanno in corso ENAC ed EASA? 27 aprile 2011
Dopo la serie del blocco a terra delle flotte di fabbricazione ex URSS ecco toccare alla maggior flotta aerea mondiale: Boeing 737. Dopo che sabato 2 aprile un Boeing 737-300 della Southwest Airlines ha dichiarato emergenza atterrando sulla pista di Yuma, una aerobase militare in Arizona. Dopo una discesa rapida di emergenza dalla quota di circa 10 mila metri.
A seguito di una improvvisa depressurizzazione in volo causata da una lacerazione/crepa nel rivestimento della fusoliera. Una ampiezza di circa 1,5 metri per 30 cm ha allarmato il vettore USA che ha precauzionalmente disposto il blocco a terra della sua flotta di 79 Boeing 737.
L'esemplare di Boeing 737 interessato dall'emergenza era partito da Phonix in California con destinazione Sacramento, con 118 passeggeri, ed era in esercizio dal 1996.
Una nota dell'agenzia NTSB, Robert Sumwalt ha confermato, come dopo una accurata ispezione, l'esistenza di un affaticamento del materiale. Ovvero la presenza di lesioni e probabilmente microcricche sui materiali, sulle strutture esterne, come spesso era stato rilevato nel corso delle procedure di manutenzione e revisione dei velivoli.
Il fenomeno dell'affaticamento dei materiali, dei metalli, genera lesione, microcricche ed un indebolimento complessivo che potrebbero innescare situazioni disastrose. Sopratutto in volo.
Negli USA volerebbero 288 Boeing 737 di questa stessa serie 300, nel mondo circa 900, anche se la flotta complessiva dei 737 registra migliaia di esemplari.
Oltre 600 voli sono stati fermati.
Un incidente simile era avvenuto circa due anni orsono e la Southwest era stata sanzionata con 7.5 milioni di dollari dalla Federal Aviation Administration. Furono anche disposte rigorose ispezioni strutturali per prevenire tali eventi.
La questione Boeing 737 è spesso sotto i riflettori della critica "safety", una di queste è stata ampiamente trattata dal com.te Dentesano in una suo recente nota, dal titolo "Boeing 737, FAA, dopo 6 anni, interviene a correggere una sua certificazione …". 5 aprle 2011
Registriamo l'ennesimo incidente mortale ad un ultraleggero. Dopo pochi giorni Aerohabitat deve segnalare questa continua tragedia.
Ancora un incidente del week end, stavolta è precipitato nel Comune di Mossa in Provincia di Gorizia. In tarda mattinata di sabato 2 aprile, in una splendida giornata di sole, di primavera, dopo essere decollato dall'aviosuperfice di Premariacco in Provincia di Udine.
Sarebbe caduto in vite verticale e schiantato al suolo, tra i filari di un vigneto. Il corpo del pilota è stato carbonizzato nell'incendio susseguente.
L'ultraleggero sarebbe un autocostruito o un mezzo fabbricato da un kit assemblato.
Ecco quindi riproporsi quanto da troppo tempo Aerohabitat sta sostenendo nel settore della flotta italiana degli ultraleggeri: una perenne situazione di "ULM Alert".
Ancora una volta occorre riproporre uno stralcio di quando già sintetizzato lunedì scorso:
"Sullo cause dell'incidente le notizie sono, come spesso accade, scarse. Errore umano, guasto meccanico una qualche imperizia combinata correlata alla operatività di queste "macchine" estremamente vulnerabili. Alcune indiscrezioni rimandano ad un qualche malfunzionamento al timone di direzione.
Il riproporsi di un incidente nella flotta degli ultraleggeri, troppo spesso l'evento tragico si registra nelle week end o nelle festività infrasettimanali o nei ponti di vacanza, obbliga Aerohabitat a considerazioni ormai scontate.
Perché non esiste ancora l'obbligo di segnalazione degli incidenti ULM? Per quale ragione le investigazioni sulla flotta ULM e VDS in genere non sono obbligate e sono, per esempio, svolte da ANSV o ENAC?"
"L’Aeroclub d’Italia (AeCI), che è l'organismo federativo nazionale delle Associazioni e degli Enti italiani che si interessano dello sviluppo dell'Aviazione Generale in tutti i suoi aspetti ha aggiornato il Regolamento che attesta l’attività degli ultraleggeri, quasi 12 mesi addietro.
Con quali risultati?
Quali risultati statistici - casistici sono conseguenti alla modifica del Regolamento ULM?
Ha forse determinato una riduzione nel numero degli incidenti occorsi?"2 aprile 2011
Cade ancora un ultraleggero. L'ennesimo incidente del week end si è verificato nel Comune di Altivole in provincia di Treviso. Poco dopo mezzogiorno il pilota ed il nipote di circa 10 anni si sarebbero schiantati al suolo nei pressi di via Spartitore. Sono stati ricoverati in ospedale e sono gravemente feriti.
Sullo cause dell'incidente le notizie sono, come spesso accade, scarse. Errore umano, guasto meccanico una qualche imperizia combinata correlata alla operatività di queste "macchine" estremamente vulnerabili. Alcune indiscrezioni rimandano ad un qualche malfunzionamento al timone di direzione.
Il riproporsi di un incidente nella flotta degli ultraleggeri, troppo spesso l'evento tragico si registra nelle week end o nelle festività infrasettimanali o nei ponti di vacanza, obbliga Aerohabitat a considerazioni ormai scontate.
Perché non esiste ancora l'obbligo di segnalazione degli incidenti ULM? Per quale ragione le investigazioni sulla flotta ULM e VDS in genere non sono obbligate e sono, per esempio, svolte da ANSV o ENAC?
L’Aeroclub d’Italia (AeCI), che è l'organismo federativo nazionale delle Associazioni e degli Enti italiani che si interessano dello sviluppo dell'Aviazione Generale in tutti i suoi aspetti ha aggiornato il Regolamento che attesta l’attività degli ultraleggeri, quasi 12 mesi addietro.
Con quali risultati?
Quali risultati statistici - casistici sono conseguenti alla modifica del Regolamento ULM?
Ha forse determinato una riduzione nel numero degli incidenti occorsi? 28 marzo 2011
L'aeromobile cargo, un Antonov 12 era vetusto, il primo volo era avvenuto nel 1963, il vettore è la Trans Air Congo ed è nella lista nera delle aerolinee UE, perciò bandito dai cieli europei, ma lo schianto sulle case in atterraggio è risultato comunque una tragedia che rimanda alle conformità infrastrutturali ICAO.
L'impatto del cargo in fiamme ha causato quattro vittime a bordo (l'equipaggio) e quindi a terra. Questi ultimi, tra i residenti, abitanti dei caseggiati sottostanti alla traiettoria di atterraggio e di decollo.
L'incidente è occorso nella fase finale dell'atterraggio sulla pista17 a Pointe Noire, ieri 21 marzo, dopo essere decollato dallo scalo di Brazzavile nel Congo e ripropone le considerazioni dei Piani di Rischio aeronautici negli aeroporti.
Il parallelo Congo Italia è, ovviamente solo un pretesto per ricordare l'urgenza di adottare il Piano di rischio per incidente aeronautico, con urgenza, sulle piste di volo cittadine- metropolitane disseminate lungo gli aeroporti del BelPaese.
ENAC ha deliberato la "circolare" relativa nel gennaio 2010.
Perché stenta, tuttavia, una sua completa ed estesa attuazione?
Esistono forse ragioni e cause che ne impediscono l'immediata realizzazione? C'è forse stato qualche ripensamento? La tipologia di casistica incidentale utilizzata e/o la geometria delle aree di rischio prospettate hanno posto una qualche difficoltà operativa e applicativa? 22 marzo 2011
E' accaduto intorno alle ore 16.30 del 20 marzo in Provincia di Mantova.
Un ultraleggero è finito nel fiume Po nei pressi di San Nicolò Po 16.30 con due persone a bordo.
Si è inabissato in una forte corrente dalle parti del ponte autostradale della A22, nelle vicinanze di Bagnolo San Vito. In una assolata giornata di Primavera.
Uno dei due occupanti si è salvato, una donna, ancora in corso le ricerche dell'altro occupante del velivolo.
Quali possono essere le cause dell'impatto?
Errore umano, guasto tecnico o altro? Lo sapremo? 21 marzo 2011
Il parallelo può apparire insolito e anomalo. Tra l'incidente di Linate 2001 con 118 vittime e l'ultraleggero precipitato il 5 aprile 2010, con due vittime, a Premariacco in Provincia di Udine, le investigazioni dei tecnici non possono prescindere dall'esame autoptico.
Due incidenti aerei, due esempi tra i tanti, comunque comparabili.
Se a Linate la Procura aveva disposto l’autopsia per i componenti dell’equipaggio del MD 87 della SAS (sei persone) e sui 4 componenti del Cessna, ma non altrettanto per i passeggeri e i quattro dipendenti SEA periti nell'incidente, si suppone che l'autopsia abbia riguardato i due giovani schiantati nei pressi di Premariacco.
I riscontri autoptici, alcolemici e tossicologici in genere assumono, infatti, un rilievo decisivo non solo nelle investigazioni post incidenti aerei ma sopratutto come misura preliminare nelle attività lavorative "lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la salute dei terzi".
Una questione che ha reso indispensabile il controllo occasionale e/o sistematico, per verificare l'eventuale assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, ma anche di utilizzo droghe,i stupefacenti e sostanze psicotrope nel corso di queste attività. Quali potrebbero essere i comportamenti e le patologie alcolcorrelate? Con quale incidenza sul pilotaggio dei velivoli? Il nuovo codice della strada approvato il 28 luglio 2010, ha sancito la tolleranza zero per i conducenti con meno di 21 anni, per i neopatentati che hanno la patente da meno di 3 anni e per i conducenti professionali o di autoveicoli con patente C, D, E.
Categorie a tasso zero mentre per i restanti il limite alcolemico di 0,5 grammi/litro. L'autopsia negli incidenti aerei permette di accertare evidenze e tracce di intossicazione (carbon monoxide e hydrogen cyanide)?
Come si verifica l'eventuale morte per soffocamento e non per trauma, perciò per respirazione ingestione di monossido di carbonio se non con una autopsia soggettiva?
Come accertare il mancato e/o ritardato intervento dei sistemi antincendio - degli impianti di bordo e/o della assistenza aeroportuale - dopo un crash aereo?
Ecco, secondo Aerohabitat, i grandi e minori incidenti aerei ammaestrano.
A Linate l'autopsia ha forse verificato il livello alcolemico e tossicologico del personale di volo? Sappiamo che i piloti di linea sono ora sottoposti a questa tipologia di test, di controlli nel corso dell'attività di volo, a sorpresa.
A Premariacco nel post crash quale esame è stato adottato? Con quali risultati?
Ma perché, innanzi tutto, non estendere i vincoli imposti dal nuovo codice della strada anche per l'attività dell'aviazione generale e restanti attività aeree correlate.
Perché i neopatentati brevettati del volo, i numerosi possessori di attestati al volo, non sono sistematicamente sottoposti a rigorosi controlli preventivi?
Esiste una cultura della sicurezza del volo che investe, preliminarmente, in questa problematica, e magari accertare l'eventuale uso o abuso?
Ed inoltre, il livello limite alcolemico compatibile con il volo deve essere ritenuto zero/zero, zero tolleranza o invece deve essere parificato al codice stradale? 22 febbraio 2011
Venerdì 28 gennaio sono stati recuperati i rottami del Cessna 172, immatricolato I-AMCO, disperso dal 27 gennaio. L’aeromobile era decollato da Ancona Falconara con il solo pilota per raggiungere Foligno.
Il velivolo è stato ritrovato dopo vari tentativi e difficoltà in località Badia di Sitria (Perugia), sul Monte Foria, nel comune di Scheggia e Pescelupo con il pilota deceduto.
Quest'ultimo è stato recuperato solo con l'impiego di un elicottero AB412 del Corpo forestale dello Stato, il rottame del velivolo era stato identificato in una zona impervia e innevata da oltre mezzo metro di neve.
Riportiamo il comunicato integrale ANSV del 28 gennaio, che insolitamente, identifica da subito l'esistenza di un qualche inconveniente tecnico:
"E’ stato confermato il ritrovamento, in località Badia di Sitria (Perugia), del Cessna 172 marche I-AMCO, disperso da ieri 27 gennaio. L’aeromobile era decollato da Ancona Falconara con destinazione Foligno, con il solo pilota a bordo, trovato privo di vita all’interno del velivolo.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha immediatamente avviato l’inchiesta di sicurezza di propria competenza per l’individuazione delle cause tecniche che hanno portato all’evento, disponendo l’invio di un proprio tecnico investigatore sul luogo dell’incidente". 31 gennaio 2011
Prosegue l'allerta ULM, allerta riguardante l'attività di volo della flotta italiana degli ultraleggeri.
L'incidente è invece quello del 5 aprile 2010. Pasquetta 2010 un velivolo ultraleggero con due occupanti schiantato al suolo ed una semiala spezzata. Quali sono state le cause e/o la causa? In questi giorni la Procura di Udine ha chiuso la prima fase investigativa con l'ipotesi di omicidio colposo. La causa principe e/o unica sarebbe identificabile in una carente e/o negligente manutenzione.
L'ultraleggero P-96 Tecnam, dopo aver decollato dall’aviosuperficie di San Mauro (Premariacco - Udine) sarebbe precipitato sul greto del fiume Natisone per il distacco dell'ala: probabilmente causa la mancata sostituzione di un longherone, prevista dagli standard di manutenzione/revisione periodica. Sarebbe all'origine del distacco e quindi della tragedia.
La presenza di una lesione e/o microcricca potrebbe aver innescato la frattura incriminata.
I quattro indagati sarebbero i proprietari/gestori del velivolo ed il titolare della manutenzione dello stesso mezzo.
La dinamica del distacco fatale, molto probabilmente, andrà verificata sullo stress dello stesso longherone/ala sottoposto alle manovre a bassa quota (eventuali virate, cabrate e altro più o meno accentuate) che hanno preceduto l'impatto con il suolo. Quanto determinante è risultato l'impatto della semiala con l'albero spezzato, probabilmente, causa prima dello "stress" della stessa ala?
La perizia che ha determinato i quattro indagati è al centro dell'indagine della Procura, che rappresenta l'unica investigazione ufficiale. In questa circostanza, infatti, l'ANSV, Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo, organismo deputato alle indagini tecniche, per regolamento, non è tenuta ad investigare sulla flotta ULM, e questa assenza potrebbe pesare sul confronto tra l'analisi giudiziaria, che ricerca le responsabilità ed i colpevoli, e quella tecnica che persegue l'identificazione delle cause e la dinamica degli eventi.
Questo evento incidentale e la relativa "investigazione" potrebbe, dovrebbe rendere trasparente, infine, le problematicità correlate a questa attività aerea.
Un settore rilevante, che al 31 dicembre 2009, sono dati Aeroclub d'Italia, registrava ben 42.453 attestati di pilotaggio ed una flotta 10.125 ultraleggeri. Un dato elevatissimo, con una casistica incidenti elevata e che ha determinato l'aggiornamento dello specifico Regolamento ULM (vedi news Aerohabitat).
In questo quadro è indispensabile riproporre quanto riportato sul Rapporto informativo ANSV del 2008, a pagina 28, paragrafo "l'aviazione turistico sportiva" si legge:
"Il settore dell'aviazione turistico sportivo rimane - come già rappresentato nei precedenti Rapporti informativi - ad alta criticità, con un numero di eventi sensibilmente elevato, che denotano la difficoltà ad incidere significativamente, in termini di prevenzione, in questo comparto. L'ANSV ritiene che si debba esercitare, da parte dei soggetti preposti, un più puntuale controllo su questo settore, al fine di mitigare le criticità ricorrenti, riconducibili, in sintesi, ad una generalizzata carenza di cultura della sicurezza del volo, riscontrabile, sia a livello di piloti, sia di organizzazione a terra.
" L'analisi dei singoli eventi - riporta a pagina 43 - e le comunicazioni pervenute alla FIVU (Federazione Italiana Volo Ultraleggero) riferite ad eventi di minore entità evidenziano che il 67% degli stessi è riconducibile al fattore umano, il 23% al fattore macchina ed il 10% a fattori non definiti".
Della tragedia di Pasquetta 2010 le prime imputazioni rimanderebbero alle case tecniche, ma siamo convinti che debba essere adeguatamente investigato anche l'ambito human factor, ovvero il fattore umano relativo alla condotta dello stesso velivolo, ma sopratutto alla cultura aviation, alla fase istruzionale - addestrativa che porta giovani e menogiovani a perseguire un attestato al volo che non dovrebbe, innanzi tutto essere confuso e scambiato con il brevetto al volo. Per risolvere l'investigazione di Pasquetta 2010 appare inevitabile ed indispensabile analizzare a fondo l'ambito human factor delle operazioni di volo. 26 gennaio 2011
E' periodo dell'anno che anche in passato ha registrato eventi laser simili, da novembre a febbraio, a cavallo tra 2009 e 2010. Niente di nuovo quindi se in questo gennaio 2011 intorno alle 22.25 locali di martedì la Polizia di Frontiera in servizio presso l'aeroporto di Bari-Palese riceve la segnalazione di un nuovo raggio laser indirizzato ad un pilota in volo.
Riguarderebbe un pilota di un volo Alitalia, proveniente da Milano-Linate, impegnato nella fase di atterraggio e colpito/infastidito da un raggio laser di colore verde.
Il fenomeno raggi laser continua quindi a manifestarsi ed il sistema di rilevamento di questi incombenti irruzioni di comportamenti "individuali", che sembrava essere stata attivata da ENAC e d ENAV, congiuntamente, potrà essere verificata in questi mesi.
Si ripeteranno ancora, anche su altri scali, o saranno circoscritti ed adeguatamente sanzionati?
Si potrà direttamente ed immediatamente isolare la provenienza dei fasci di luce proiettati dei laser identificando l'autore?
Sono semplici e giovanili bravate o iniziative sistematiche consapevoli e deliberate?
All'estero come vengono fronteggiate e preliminarmente scongiurate?
La FAA (Federal Aviation Administration) ha, anche la scorsa settimana, messo in guardia e segnalato l'entità degli " incidenti" derivati negli scali USA dai raggi laser indirizzati non solo contro aerei ma anche elicotteri.
Non solo nelle fase di atterraggio ma anche in quella di decollo (più difficili da percepire).
Nel 2010 il raggio laser sarebbe stata segnalato per un numero di cassi doppio rispetto al 2009.
Erano stati 300 nel 2005, 1527 del 2009 e 2836 nel 2010.
Ma si parla solo dei casi segnalati. Nei due scali maggiori di Chicago e Los Angeles nel 2010 sarebbero stati registrati oltre un centinaio.
La questioni si pone quindi. Riguarda in primo luogo la libera vendita di questi "puntatori" laser, in secondo la rilevazione sistematica e statistica di questi eventi, evidenziandone il rischio incidente associato.
Ma sopratutto valutare ed emanare disposizioni "aviation" con l'obbligo della segnalazione di ogni evento, accompagnato da sanzioni severissime nei riguardi degli autori. 24 gennaio 2011
Ricordate l'incidente occorso al volo Airbus 380 della Qantas Airways ed il conseguente blocco a terra della flotta per le problematiche associate ai propulsori Rolls Royce 770?
Dopo solo "29 giorni dall’evento il Collegio direttivo della Sicurezza per i Trasporti australiano, ATSB – come ha ricordato il Com.te Renzo Dentesano nelle sue note in proposito - era stato emanato il primo rapporto preliminare di 54 pagine sulla grave avaria in volo, con esplosione non contenuta della carcassa del suo motore n. 2, di un nuovissimo Airbus A. 380".
Dallo scorso 16 gennaio invece la Quantas ha ripreso ufficialmente i voli Airbus 380.
Il primo volo è stato QF93 che ha collegato Melbourne e Los Angeles. La Quantas stà comunque volando anche su altre destinazioni, con una precauzione operativa: evitare decolli che obbligano l'impiego della massima spinta dei motori in decollo (maximum engine thrust on take off). Il ripristino dei voli della intera rete della flotta A-380 Quantas è tuttavia rimandata.
Sotto osservazione sono ancora le turbine Trent 900 della Rolls-Royce (RR).
Nel frattempo Patrick Goudou, responsabile della EASA (European Aviation Safety Agency) che ha emanato gli "airworthiness certificates" per la flotta ed i propulsori in 31 Paesi, ha confermato la congruità dei criteri e del processo di certificazioni dei motori. 19 gennaio 2010
Martedi 11 gennaio, nel primo pomeriggio (circa 16.00 locali), un velivolo Robin 400 - 180 R si è schiantato al suolo dopo lo sganciamento di un aliante.
L'incidente al monomotore immatricolato I-ITAV, è avvenuto dopo il decollo dall'aeroporto di Guidonia.
Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) e la Procura di Tivoli hanno aperto inchiesta tecnica e giudiziaria, rispettivamente.
Il pilota, unico occupante del monomotore, è deceduto, nessuna conseguenza per l'aliante che aveva a bordo un istruttore ed un pilota in addestramento. Quest'ultimo era figlio del trainante.
Al momento non si ha notizia sulla causa dell'incidente anche se sorgono dei sospetti sul meccanismo di sgancio tra i due velivoli. Un problema tecnico.
Il velivolo di traino avrebbe esperimentato difficoltà nella fase di salita iniziale in decollo e cercato di staccare lo sgancio, riuscendovi, ma perdendo il controllo del mezzo che, con un elevato livello di carburante nei serbatoi, toccando il terreno si è incendiato andando distrutto, in un'area limitrofa alla stessa pista di decollo. 13 gennaio 2011
L'aeromobile Boeing 727 - 200, immatricolato EP-IRP aveva fatto l primo volo nel 1974 e operava per l'aerolinea Iran Air sul volo IR-277.
Decollato da una pista dello scalo Tehran Mehrabad con destinazione Uromiyeh (Iran) aveva 94 passeggeri e 11 membri d'equipaggio, dopo un tentato atterraggio sulla pista ILS 21 Uromiyeh's Urmia, in condizioni meteo pessime. Nella regione imperversava una bufera di pioggia e temporali.
Con bassa visibilità per nebbia e neve, intorno alle ore 19.45 locali (16.15 Z) del 9 gennaio 2011, dopo una riattaccata, il velivolo che voleva dirottare e tornare a Teheran, si è schiantato su una altura, tra numerose abitazioni.
L'impatto è avvenuto a circa 5 miglia dalla pista ed il velivolo si sarebbe frantumata in sei tronconi. Sono state registrate almeno 77 vittime. Feriti gravi e minori tra i restanti viaggiatori ed equipaggio. 10 gennaio 2011
Quattro passeggeri le vittime, almeno 43 i passeggeri seriamente feriti nell'ennesimo incidente ad un Tupolev 154B2 in Russia.
L'incidente è avvenuto il 1 gennaio 2011 a Surgut, città siberiana, il velivolo operante sul volo 7K-348 aveva fatto il suo primo volo nel lontano 1983.
Il prototipo Tupolev 154 è invece del 1971.
Il Tupolev della aerolinea Kolavia Tupolev TU-154B2, immatricolato RA-85588 stava preparando il decollo dalla pista di Surgut con destinazione Mosca Domodedovo (Russia) con 116 passeggeri e 8 membri di equipaggio quando si è registrato l'incendio ad uno dei tre propulsori Kuznetsov NK-8-2U.
Una immediata e rapida evacuazione del velivolo ha contenuto il numero delle vittime e l'agenzia Russia's MAK (Accident Investigation Committee) ha comunicato con le fiamme si siano rapidamente propagate all'intero velivolo.
Nonostante il pronto intervento dei vigili del fuoco l'aeromobile è andato completamente distrutto.
A seguito di questo ennesimo evento incidentale sono state sospese, anche in questa circostanza, le operazioni di volo della flotta Tupolev 154B.
Rimane bloccata a terra fino a nuovo avviso. 5 gennaio 2011
Ancora una flotta aerea messa a terra. Ancora una volta in Russia e non sarà, probabilmente, l'ultima volta che accade. Solitamente provvedimenti restrittivi del genero vengono adottati dopo un qualche incidente aereo, una immediata problematicità e difficoltà e indeterminatezza nel identificare cause e concause dello stesso incidente.
Talvolta, probabilmente, la messa a terra, anche se non ufficialmente espletata, rimanda a cause identificate, certe e, inevitabilmente da risolvere.
Nel caso del blocco a terra della flotta Antonov An-22 Antei, un aereo da trasporto/cargo che ha volato la prima volta nel 1965, il più grande aeromobile prima dell'avvento del Lockheed C-5 Galaxy, il provvedimento è successivo alla scomparsa dai radar di Antonov 22 della Russian Air Force mentre volava alla volta dell'aerobase di Migalovo. E' precipitato nei pressi del villaggio di Krasny Oktyabr, nella regione della Tula, nella Russia centrale, nella notte del 29 dicembre.
L'incidente del quadrimotore turboelica ha provocato 12 vittime, equipaggio e passeggeri a bordo.
La messa a terra disposta dall'autorità russa è successiva alla recente emanazione di un provvedimento similare che ha riguardato la flotta Tupolev Tu-95MS. 31 dicembre 2010
Alle prime ore del mattino (01.45 locali) un aereo Ilyuschin 76 cargo è precipitato nelle fasi successive al lift off - distacco dalla pista. Si è schiantato in zona residenziale di Karachi in Pakistan, causando otto vittime dell'equipaggio, mentre - al momento - si ha notizie di quattro persone a terra e di vasti danni al suolo.
Il velivolo Ilyushin Il-76 della aerolinea Sunway Airlines, decollando dalla pista 25 Left dallo scalo internazionale Jinnah aveva a bordo un carico di 31 tonnellate con destinazione Sudan, proveniva dagli Emirati Arabi Uniti.
L'Ilyushin sarebbe precipitato su edifici in costruzione, in un quartiere residenziale, incendiandosi. Avrebbe distrutto almeno una ventina di edifici, altri sarebbero stati seriamente danneggiati.
Alcuni testimoni da terra hanno riportato l'esistenza di un incendio al propulsore di destra.
Una prima ipotesi parla tuttavia di un possibile impatto di volatili allo stesso motore e conseguente incendio dello stesso. Il velivolo immatricolato 4L-MGC, era in servizio dal lontano 1982. Non si ha notizia sulla "vita operativa" dei propulsori.
L'ente pakistano dell'aviazione civile, come primo provvedimento ha disposto il blocco a terra di aeromobili di fabbricazione russa e l'attivazione di specifiche, rigorose ispezioni. 1 dicembre 2010
Il prossimo 13 dicembre saranno trascorsi 15 anni, ma il ricordo è ancora vivo.
Lo schianto in località Poiane a Sommacampagna, avvenne il 13 dicembre 1995, dopo il decollo tra i filari di peschi il volo Antonov 24 della Banat Air diretto a Timisoara provocò 49 vittime di qui 31 italiani.
Per la dinamica, le cause e concause rimandiamo all'analisi svolta su "Sentenza del 9 Luglio 2001, testo e commento di Renzo Dentesano, Il processo per il disastro di Verona - La sentenza della Corte d'Appello di Venezia, in www.airmanshiponline.com , 16 Dicembre 2001".
Quello che riemerge oggi sono invece le richieste di risarcimento da parte dei parenti delle vittime, avviate nel 1996 e, probabilmente, solo ora in via di totale definizione.
Ben 123 i familiari fecero causa, in vari momenti e, dopo una serie di errori procedurali, intoppi per fallimenti ed eccezioni di competenza territoriale solo nel 2006 si raggiunsero le conclusioni. Ma solo nel luglio 2010 - dopo l'eccezione sollevata dall'avvocato dello Stato - il giudice avrebbe stabilito entità dei risarcimenti dei soggetti interessati, ovvero, recita il dispositivo, "e dichiarata la responsabilità del Ministero dei Trasporti e l'aeroporto Valerio Catullo (entrambi nella misura del 20%), di Banat Air Service srl (la compagnia aerea che aveva noleggiato il velivolo, ndr), Compania Romana de Aviate Romavia SA (proprietaria del velivolo), Giubi tour già Business Jet srl (l'agenzia che aveva noleggiato l'Antonov 24, ndr) in solido per il rimanente 60 per cento".
La vicenda tuttavia, a consuntivo, appare alquanto frammentata.
Qualcuno ha ricevuto anticipi, una ventina di parenti delle vittime hanno, nel frattempo, raggiunto accordi. Con risarcimenti e contrattazioni separate.
Tra i destinatari dei risarcimenti anche la Inail di Brescia, di Padova e di Vicenza
La somma globale residua dei risarcimenti ammonterebbe ad oltre due milioni e 300mila.
Cosa concludere?
I più recenti disastri aerei del Paese, forse anche a seguito di queste lunghissime e difficoltose ed estenuanti vicende giudiziali e personali hanno - su consigliato di avveduti studi legali - promosso una sorta di "comitati di familiari delle vittime" dello specifico incidente aereo. Probabilmente in un qual futuro sarà costituito un qualche soggetto "terzo" con finalità di tutela, soccorso e tutela legale per i famigliari delle vittime di qualsivoglia incidente o disastro.
Anche non aereo. Ma è la formula giusta?
Quali implicazioni potrebbe, infatti, innescare la presenza di un "Comitato" dei famigliari nelle più ampie vicende relative non solo all'ammontare e consistenza dei singoli e globali risarcimenti, ma alle stesse fasi processuali, alle stesse investigazioni? 22 novembre 2010
A seguito della avaria esplosiva occorsa ad un motore Rolls Royce Trent 972, sul volo Quantas QF-32 in volo da Singapore a Sydney con un Airbus 380-842, anche la Singapore Airlines ha annunciato la sospensione dei voli Airbus 380 in operativo in attesa delle risultanze delle ispezioni alle quali sono stati sottoposti i propulsori in flotta.
E' di oggi 8 novembre invece la direttiva di Airbus and Rolls Royce trasmessa a tutti gli operatori dei propulsori Trent 900 montati sulla flotta Airbus A380-800s : ispezionate immediatamente i motori prima del prossimo volo.
Qantas nel frattempo rivela come nel corso dei checks ispettivi, che durano almeno otto ore a motore, tre di questi hanno evidenziate anomalie leggere, con una singolare presenza di olio esterne. Si stanno le eventuali cause ed origini di tali disfunzioni. 8 novembre 2010
Tre casi in due giorni, il 4 e 5 novembre.
In poche ore due velivoli si sono schiantati dopo il decollo.
Il primo è avvenuto dopo il decollo dall'aeroporto da Santiago di Cuba, causando 68 vittime, il secondo da una delle piste di Karachi in Pakistan con 21 deceduti.
A Cuba il volo ATR-72-212 della Aerocarribean, marche CU-T1549 aveva 15 anni di servizio, 34500 cicli, montava due propulsori Pratt & Whitney Canada PW127.
A Karachi il Beechcraft 1900 C-1 della JSAir, era equipaggiato con due Pratt & Whitney Canada PT6A-65B.
Un terzo aeromobile, un Boeing 737- 200 della Global Aircon, volo 7038, un velivolo con oltre 37 anni di vita operativa,
Decollato da Mexixo City con destinazione Puerto Vallarta-Licenciado Gustavo Diaz Ordaz Airport, è atterrato in emergenza su quest'ultimo scalo, causa il blocco up del carrello anteriore.
L'atterraggio sulla pista 22 è avvenuto ai margini della pista, l'intervento dei vigili del fuoco con sostanze e liquidi antincendio, ha assicurato l'evacuazione dei passeggeri ed equipaggio, che non hanno riportato ferite e danni significativi. 06 novembre 2010
Tutti a terra. La flotta dei sei Airbus A380 della compagnia aerea australiana Qantas, con disposizione immediata, è stata bloccata a terra dopo l'incidente occorso al volo rientrato a Singapore dopo l'esplosione del motore numero due.
Intorno alle ore 11.45 locali (04.45 italiane) un Airbus A380-842 Quantas, marche VH-OQA operativo sul volo QF-32 da Singapore per Sydney (Australia) con 440 passeggeri e 26 membri di equipaggio ha effettuato un atterraggio di emergenza dopo una avaria (uncontained) ad uno dei quattro propulsori.
L'esplosione del motore si sarebbe verificata dopo quindici minuti dal decollo, in sorvolo sull'isola indonesiana di Batam.
Il più grande aeromobile passeggeri al mondo che in Quantas monta motori Trent 972, a seguito di quanto avvenuto ed in attesa di capire le cause dell'incidente, ritenuto di grave entità, è stato "grounded".
L'esplosione è stata avvertita anche dagli stessi passeggeri e pezzi di turbina sarebbero precitati al suolo - lungo una delle strade principali - nel sorvolo della città di Dutamas nell'isola di Batam.
L'aeromobile dopo aver eseguito lo scarico del carburante - avvenuto nella zona di HOSBA a circa 25 miglia nautiche ad est di Singapore Airport -è atterrato circa due ore dopo il decollo. I passeggeri hanno lasciato l'aereo senza riportare alcuna conseguenza e danno.
L'aeromobile ha accumulato 8,165 ore di volo e 831 cicli dal primo volo avvenuto nel 2008, mentre il motore Rolls-Royce Trent 900 esploso aveva 676 voli/cicli.
Aerolinee Europee come Air France e Lufthansa mantengono regolarmente in linea le rispettive flotte Airbus 380. Nel mondo sono 37 i velivoli Airbus 380 in servizio di linea, oltre 200 quelli ordinati. 5 novembre 2010
Ieri 2 novembre - intorno alle ore 11.20 locali - il volo Lionair proveniente da Jakarta con destinazione Pontianak, un volo interno Indonesiano, e finito lungo fuoripista, dopo l'atterraggio durante condizioni meteo piovose e con temporali.
Il Boeing 737-400, marche PK-LIQ, operante sul volo JT-712 con 167 passeggeri e 7 membri di equipaggio, ha oltrepassato il fine pista 33. Una pista con una lunghezza di 2250 metri.
Nell'ovverrun il velivolo ha perso il carrello, adagiandosi sulla pancia della fusoliera.
Tutti gli occupanti dell'aeromobile sono stati evacuati - attraverso le uscite di emergenza - senza conseguenze rilevanti sui passeggeri. Alcuni hanno, infatti, riportato danni minori. 3 novembre 2010
A tre giorni dal fuoripista 07 avvenuta a Palermo Punta Raisi la dinamica incidentale appare più circostanziata e, pur essendo urgente disporre delle evidenze disponibili nei registratori di bordo (le scatole nere), è possibile rilevare alcune considerazioni preliminari.
Utili per la fase delle investigazioni successive.
Dopo aver verificato che l'atterraggio è realmente avvenuto sulla pista 07 (come Aerohabitat aveva anticipato), occorre constatare come alcune autorità competenti abbiamo autorevolmente argomentato sul fenomeno wind shear e sulle ragioni del ritardo nell'installazione di una rete di monitoraggio per lo stesso wind shear.
Una apparecchiatura indispensabile ma che, pare scontato rilevarlo, se appare indispensabile per uno scalo critico come quello di Punta Raisi, non risolve una problematica che, pur segnalata, continuerebbe a costituire e contrassegnare il "rischio" Palermo in determinate condizioni atmosferiche.
Le notizie che hanno svelato la dinamica dell'incidente ha appurato che è occorso un undershooting, un atterraggio corto, prima della pista:
a) l'aeromobile ha sbattuto violentemente prima della stessa pista 07;
b) con il violento impatto è andato distrutto il carrello principale;
c) l'aeromobile ha finito la sua corsa, in breve, fuoripista pista sulla sinistra della stessa;
d) nonostante lo spargimento di carburante l'aeromobile non si è incendiato;
e) la maggioranza dei passeggeri avrebbe raggiunto l'aerostazione a piedi mentre almeno un aereo era in fase di rullaggio;
f) i soccorsi non sarebbero stati tempestivi e, probabilmente, la procedura non avrebbe rispettato i tempi standard di intervento.
In questa nota tuttavia Aerohabitat è interessata a focalizzare lo scenario operativo - infrastrutturale dello scalo palermitano:
1) la dimensione della RESA (Runway End Safety Area) della pista 07 prima della stessa testata pista è di 120 x 120 metri;
2) la procedura VOR della pista 07 dispone di un PAPI di 3° sul lato sinistro;
3) la sola pista 25 dispone di un impianto di avvicinamento luminoso CALVERT.
Rinviando ulteriori considerazioni occorre quindi rilevare come l'esistenza di una RESA di 240 metri di lunghezza - il doppio di quella esistente - rappresenta, inequivocabilmente, uno spazio di sicurezza con maggiore garanzie e tutele per le operazioni di volo.
Tale spazio, qualora non reperibile verso ovest causa la prossimità della limitrofa costa/mare, potrebbe ricavarsi dalla restante pista 07 che dispone di una landing distanze pari a 3203 metri.
Assumono quindi, anche in questo incidente le considerazioni relative all'opportunità di disporre degli spazi di sicurezza prima e dopo le testate pista, sia entro il sedime aeroportuale, quanto esternamente (il cosiddetto Piano di Rischio incidente aeronautico). 27 settembre 2010
Cosa accade quando i passeggeri sono coinvolti in una qualche emergenza aerea? Una cosa, ovviamente, sono le procedure di emergenza previste, conosciute dal personale di volo, abilitato ed addestrato per espletare queste emergenze operative, altra è la realtà.
Sul sito di www.bassanonet.it ( http://notizie.bassanonet.it/cronaca/6903.html ) è visibile l'esperienza descritta da uno dei passeggeri imbarcati dal Catullo - Verona sul volo Air Explorer slovacca con destinazione l'isola di Kos in Grecia.
Il testo sottostante è accompagnato anche da una interessante ripresa video disponibile su You Tube (vedi).
Il Boeing 737-400, immatricolato OM-AEX, volo AXE-2090, imbarcava 170 passeggeri e 7 membri di equipaggio. Dopo aver atterrato, nel corso del rullaggio il motore sinistro (CFM56) ha preso fuoco e quasi immediatamente è stata avviata l'evacuazione rapida dei viaggiatori sullo stesso piazzale di manovra e parcheggio degli aeromobili.
Nessun passeggero e membro d'equipaggio avrebbe riportate conseguenze.
Cinque minuti di paura nell'aereo col motore incendiato
Allarme-incendio nel volo charter da Verona all'isola greca di Kos. Il racconto del dott. Alessandro Bizzotto, dirigente Arpav di Vicenza e Bassano, tra i 169 passeggeri del velivolo
Alessandro Tich, 17 Settembre 2010
Il dirigente Arpav di Vicenza e Bassano Alessandro Bizzotto: "Al ritorno siamo dovuti salire sullo stesso aereo"
Il dottor Alessandro Bizzotto, di Cittadella, responsabile dell'Unità Operativa Vigilanza Ambientale dell'Arpav (Agenzia per l'Ambiente della Regione Veneto) delle sedi di Vicenza e di Bassano del Grappa, quel viaggio per le vacanze non se lo scorderà tanto presto. C'era anche lui, infatti, tra i 169 passeggeri - più 7 membri dell'equipaggio - del Boeing 737-400, partito dall'aeroporto “Valerio Catullo” di Verona lo scorso 4 settembre e diretto all'isola greca di Kos, il cui arrivo a destinazione si è trasformato in un atterraggio di emergenza. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il motore di sinistra dell'apparecchio, appena atterrato, ha preso improvvisamente fuoco. Ma i passeggeri, come ci conferma il dirigente Arpav, in quel momento non se ne erano accorti.
“Sabato 4 settembre, all'aeroporto di Verona - racconta il dott. Bizzotto - siamo saliti sul volo charter 2090 della compagnia aerea slovacca “Air Explore”. E' una compagnia che è nata nell'aprile di quest'anno e che possiede un solo velivolo, un aeromobile che avrà una quindicina-ventina d'anni. Siamo partiti con destinazione Kos, via Rodi, decollando regolarmente alle 5 e 30 della mattina.”
“Mi trovavo a bordo - continua - assieme ad altre persone in trasferta con un viaggio organizzato dal Cral dell'Ospedale di Cittadella. Durante il volo ci hanno comunicato un cambio di programma: non si faceva più scalo a Rodi, ma si andava direttamente a Kos. Appena atterrati nell'aeroporto greco, senza apparenti disagi, una hostess ha cominciato a gridare: “hurry out!” e cioè “presto, tutti fuori!”. In quel momento abbiamo notato, sul lato sinistro dell'aereo, un motore che stava fumando, con i pompieri già in azione con gli schiumogeni.”Sempre secondo i primi accertamenti sull'episodio, l'allarme-incendio sarebbe scattato quando l'aereo aveva già toccato terra. Il comandante è riuscito fortunatamente ad avvertire la torre di controllo in tempo utile e i soccorsi sulla pista di atterraggio sono sopraggiunti immediatamente.Un'avaria che, se fosse capitata qualche minuto prima, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Ma l'evacuazione dei passeggeri ha sofferto di alcuni problemi e ritardi che potevano a loro volta mettere a rischio l'incolumità delle persone.
“Dei 5 scivoli di sicurezza per l'uscita dall'aereo se ne è aperto soltanto uno - riferisce il responsabile Arpav - e invece dei 90 secondi previsti per l'evacuazione dell'aeromobile abbiamo impiegato 5 minuti. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma ci sono state scene di panico con la gente che tentava di scavalcare i sedili.”
Bizzotto, appassionato ciclista, è abituato alle avventure in giro per il mondo. Nel 2007, in Madagascar - in occasione del “Forum Mondiale Nord Sud” promosso dal Movimento delle Scuole di Etica ed Economia - assieme ad altri due compagni di pedale aveva percorso in bicicletta i 700 chilometri che separano la capitale malgascia Antananarivo dalla città di Mahajanga, sede del Forum medesimo: tra paesaggi sconfinati, lemuri e baobab, “cerimonie dei morti” lungo la strada con riesumazione dei corpi dei defunti (antica tradizione di alcune tribù della “Grande Isola”) e giacigli di fortuna.
Ma la sua tranquilla vacanza al mare in Grecia si è trasformata in un'esperienza fin troppo avventurosa: con una partenza movimentata ed un finale...alla Hitchcock.
“Al ritorno in Italia - rivela il nostro interlocutore - speravamo di salire su un altro aereo. E invece l'aereo della “Air Explore” era stato riparato, e siamo tornati a casa sullo stesso aeromobile del viaggio di andata. Non vi dico con che stato d'animo. Al punto che, in discesa a Verona, quando a un certo momento si è aperto il carrello per l'atterraggio, facendo il caratteristico rumore, più di qualcuno ha fatto un balzo sul sedile.” 20 settembre 2010
E' avvenuto probabilmente per una qualche anomalia tecnica, l'aeromobile ATR 42 decollato dall'aeroporto di Puerto Ordaz in Venezuela, dopo un tentato ammaraggio nel fiume Orinoco, mentre si apprestava ad atterraggio nella stessa pista di partenza.
Il velivolo della Conviasa Aerospatiale ATR-42-300,immatricolato YV1010, operante sul volo V0-2351 con 43 passeggeri e 4 membri di equipaggio, ieri 13 settembre, intorno alle ore 10.00 locali, si è schiantato a circa 9 chilometri dalla pista mentre si apprestava ad un atterraggio d'emergenza.
Le condizioni meteo erano ottimali e l'aeromobile aveva fatto il suo primo volo commerciale quasi 17 anni addietro.
Almeno 23 passeggeri sarebbero sopravvissuti all'impatto con il suolo. Sarebbero state invece registrate due vittime tra la popolazione a terra. 14 settembre 2010
E'accaduto sabato 11 settembre, in Tirolo e in Toscana.
Il primo è occorso verso le 11.50 locali, l’aeromobile P.92 JS - immatricolato I-UMBE, dopo il decollo dalla pista di Dobbiaco si è schiantato su una altura in quota presso la località San Candido in provincia di Bolzano.
Il velivolo è andato distrutto e si registrano due vittime: i due occupanti dell'ultraleggero.
Il secondo ha riguardato un velivolo autocostruito CP 80, immatricolato I-RGDT. Nel corso di un tentato atterraggio di emergenza fuoricampo nei pressi di Panzano in provincia di Firenze, si è schiantato al suolo. Il pilota a bordo è rimasto vittima dell'impatto.
In entrambi gli incidenti i piloti potevano registrare al loro attivo una lunga e vasta esperienza di volo.
Un ulteriore incidente è avvenuto in data 13 settembre a S.Stino di Livenza. Ha causato altre due vittime. Il velivolo si sarebbe schiantato al suolo, repentinamente, nel corso di una virata, intorno alle 17.00 locali. 13 settembre 2010
Ieri 9 settembre 2010 l'aeroporto di Caselle ha registrato un gravissimo incidente, avrebbe potuto avere conseguenze disastrose, quando il gigantesco cargo Antonov 124 con almeno due/tre propulsori in avaria e risuscito a stoppare in pista la sua emergenza.Infatti, alle 08.18 locali, il quadrimotore Antonov AN 124-100 marche RA 82079 “Ruslan” della Volga Dnepr, che aveva imbarcato componenti satellitari della Alenia con destinazione USA ha abortito la corsa di decollo
Nessuna conseguenza per i 17 passeggeri (otto erano tecnici francesi della Thales Alenia) e 7 membri d'equipaggio, dopo che sono stati spenti due motori in fiamme. Non si sa ancora se con i sistemi antincendio dell'aeromobile e per l'intervento della squadra dei vigili del fuoco.
Al momento le notizie sono ancora contraddittorie e non permettono con sicurezza di sapere se l'Antonov 124 era in rullaggio o nella prima fase della corsa del decollo.Sulle cause dell'incidente ad almeno due dei quattro propulsori si indagherebbe ancora su una eventuale impatto con volatili, anche se la SAGAT lo escluderebbe.
In precedenza, infatti, sarebbe stata segnalata la presenza di volatili nell'area aeroportuale.Lo scalo di Caselle è stato chiuso al traffico per circa mezzora e solo dopo aver completato i previsti controlli e verifiche l'operatività della pista è stata ripristinata.
L'aeromobile è il cargo più capiente al mondo e con un peso massimo al decollo di 405.000 kg è secondo solo al recentissimo superjumbo Airbus 380. Nel 2005 un Antonov 124 era stato impiegato per il trasporto del Obelisco di Axum da Roma (Pratica di Mare) ad Addis Abeba per trasferire l'obelisco pesante 150 tonnellate e lungo 24 metri.
E' utile ricordare come un cargo Antonov 124, il giorno 8 ottobre 1986, sia precipitato dopo una riattaccata dalla stessa pista di Torino-Caselle, su una cascina di San Francesco al Campo. 10 settembre 2010
Uno dei recenti "Cold Case" aeronautico italiano, ovvero un caso irrisolto.
Su questo Cold Case non si ha ancora alcuna notizia a riguardo. Nessun notizia relativa ad un factual report, nessuna notizia sulle investigazioni tecniche e giudiziarie.
E' nell'elenco degli incidenti "Cold Case" proposto da Aerohabitat.
Dopo diciannove mesi non si hanno, in sostanza, ancora notizie significative.
L’incidente è quello del Cessna 650, immatricolato I-FEEV, esploso presso Trigoria (Roma) il 7 febbraio 2009, del quale Aerohabitat ha da tempo segnalato la permanente mancanza del preliminare Factual Report e, quello che preoccupa, l’assenza d’interventi specifici di ANSV, ovvero delle indispensabili misure e comunque di provvedimenti precauzionali per la “salvaguardia della pubblica incolumità …e a tutela …della sicurezza della navigazione aerea”. …al fine di svolgere quella “attività di monitoraggio, azione investigativa sugli incidenti e gli inconvenienti gravi e …del.. lavoro di raccomandazioni e proposte …di indirizzo" che – anche secondo Aerohabitat – dovrebbero svolgere gli organismi preposti a questi scopi.
Aerohabitat pur rilevando:
a) le difficoltà investigativa conseguente alla prolungata indisponibilità del CVR e FDR;
b) le Prescrizioni di Aeronavigabilità (Airworthiness Directive) emanate da FAA, EASA e ENAC nel corso del 2008 e relative ai propulsori che equipaggiavano il Cessna 650 precipitato a Trigoria;
constata la perdurante assenza di iniziative pro-active, Aerohabitat, ripropone l’urgenza di quanto sollecitato nel “briefing” del 20 febbraio 2009, e precisamente:
- Identificazione degli aeromobili Cessna 650 immatricolati in Italia;
- Raccomandazione di Sicurezza urgente all’ENAC per il fermo a terra temporaneo della flotta Italiana Cessna 650, oltre a eventuali misure precauzionali per voli Cessna 650 della flotta internazionale che opera sugli scali della Penisola;
Raccomandazione di Sicurezza urgente all’ENAC per un monitoraggio/ispezione straordinaria in relazione al “Honeywell Alert Service Bulletin Calls For Rotor Discs Replacement Honeywell has issued Alert Service Bulletin No. TFE731-72-A3748 aff ecting airplanes 650-0001 thru 7119 with TFE731 engines requiring removal of second and third stage Low Pressure Compressor (LPC) rotor discs”. 8 settembr 2010
Un Boeing 747-400, registratione N571UP in servizio per il vettore cargo UPS (United Parcel Service), sul volo 5X-6 da Dubai a Colonia in Germania con due membri di equipaggio.
Dopo il decollo dalla pista 30 sinistra e dopo una dichiarazione di emergenza stava rientrando per l'atterraggio si è schiantato a margine della Dubai Silicon Oasis sull'autostrada Al-Ain Highway (E66), tra Emirates Road (E311) e Outer Bypass Road (E611)- due strade ad elevata percorrenza - intorno alle 20:00 locali di venerdì 3 settembre.
Entrambi i piloti sono periti nel rogo, altre vittime ci sarebbero tra residenti o cittadini in transito, dopo lo schianto avvenuto comunque in prossimità delle piste di volo su alcuni edifici.
L'incidente sarebbe dovuto a un guasto tecnico, ancora ignoto, ma sicuramente decisivo per la governabilità dell'aeromobile. Le scatole nere sono state recuperate dopo poche ore.
Le condizioni meteo erano buone, il velivolo era in servizio da poco meno di tre anni e montava quattro propulsori 4 General Electric CF6-80C2B1F.
7 settembre 2010
Era in servizio sul volo AG 101, trasportava 11 passeggeri e 3 membri di equipaggio ed aveva dirottato sulla pista di Simara in Nepal causa condizioni meteo avverse (bassa visibilità e precipitazioni monsoniche). Proveniva da Kathmandu ed aveva per destinazione lo scalo di Likla.
L'impatto è avvenuto su una collina nei pressi di Bastipur intorno alle 07.30 locali del 24 agosto 2010.
Il velivolo Dornier Do 228-101 9N-AHE è rimasto distrutto e non si hanno notizie di superstiti.
Alcune testimonianze sostengono che i resti del velivolo sono sparsi in un diametro di circa 100 metri. Prima di richiedere il dirottamento l'equipaggio avrebbe segnalato l'esistenza di una avaria tecnica, malfunzionamento, ad uno dei motori.
26 agosto 2010
L'overrun è avvenuto il 24 agosto alle ore 21.36 locali.
Ha riguardato un velivolo della Embraer ERJ 190 della Henan Airlines, volo VD-8387, partito da Harbin, nell'Heilomgjiang con destinazione Yichun nella China.
In condizioni di bassa visibilità (inferiore a 300 metri) il velivolo dopo l'atterraggio è uscito di pista incendiandosi dopo essersi spezzato in due tronconi. Tra le 96 persone imbarcate sono stati registrate 46 vittime, 3 feriti gravi e 50 con danni minori.
L'aeromobile registrato come B-3130 aveva solo 18 mesi di attività di linea.
La pista 12/30 è larga 45 metri con una lunghezza pari a 2400 metri (7870 feet) e dispone di una strumentazione PAPI per entrambe le piste con procedure VOR/DME ed NDB.
L'aereo avrebbe toccato pista dopo circa 1000 metri dalla testata di atterraggio, finendo lungo oltre il fine pista. 25 agosto 2010
E' accaduto nelle prime ore del mattino del 16 agosto, nel corso di un avvicinamento per l'atterraggio mentre imperversava un temporale.
Il fuoripista ha riguardato un Boeing 737 - 700 immatricolato HK-4682, impiegato dalla compagnia Aires Colombia sul volo 4C 8250, con circa sette anni di servizio, sull'isola Caraibica di San Andreas di Aires. Il volo era proveniente da Bogotà in Colombia.
Il Boeing 737 aveva 131 passeggeri a bordo ed il primo bilancio è di una vittima e 114 feriti, anche gravi, mentre sei viaggiatori sarebbero del tutto immuni.
Il velivolo si è spezzato in tre tronconi, probabilmente dopo aver toccato (undershoot) prima della pista 06 (lunga 2.380 metri).
Alcuni testimoni parlano anche di un fulmine che avrebbe colpito la fusoliera nella parte finale, in prossimità della toccata con il suolo/terreno/pista.
La fortuna ed il pronto intervento dei vigili del fuoco hanno impedito che il carburante innescasse un incendio nei tre tronconi della fusoliera fermi in pista e fuoripista.17 agosto 2010
Ieri 12 agosto un elicottero R44, immatricolato I-KOST, ha urtato, mentre era impegnato nella fase del decollo iniziale, un capannone della Nuova Cometra, nei pressi di Gianmmoro (Milazzo), Nell'impatto il mezzo che era diretto a Salina nelle Eolie si è incendiato, causando quattro vittime.
L'analisi della dinamica incidentale, il rotore dell'elicottero avrebbe colpito un capannone di una fabbrica, viene associata anche alla tipologia di attività svolta dal velivolo.
Dopo le iniziali notizie dalle quali risultava come l'elicottero in flotta alla "Rent Fly", di Bari, operasse come charter turistici, una nota diffusa da ENAC, ha segnalato come:
"l'elicottero I-KOST è di proprietà della società Intesa Leasing S.p.A. di Milano ed è in esercenza alla società Rent & Fly S.r.l. di Bari. L’elicottero I-KOST è inoltre in possesso di un Certificato di Navigabilità numero 15529/A rilasciato dalla Direzione Operazioni Roma dell’ENAC in data 12 giugno 2006 e rinnovato il 24 giugno 2010.
A differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, l’ENAC precisa che la società Rent & Fly S.r.l. non è in possesso del Certificato di Operatore Aereo (COA), l’autorizzazione rilasciata dall’ENAC che autorizza il possessore, ai sensi del Regolamento CE 1008/2008, dopo conseguimento di Licenza, a svolgere attività di volo di tipo commerciale di trasporto pubblico passeggeri. La Rent & Fly non essendo in possesso del COA, non rientra, per le attività svolte, tra le società certificate e controllate dall’ENAC.
L’elicottero coinvolto nell’incidente, pertanto, essendo gestito da un soggetto privato, non certificato né riconosciuto idoneo dall'ENAC, può essere impiegato solo per attività di volo di tipo turistico che non prevedono il trasporto pubblico passeggeri.
La precisazione di ENAC, dopo aver rilevato come non sia stato accertato quale fosse l'impiego e la tipologia del volo, apre una serie di considerazioni relative non solo ai voli di elicotteri ed alla loro operatività (in modo particolare al periodo estivo in località turistiche marine e montane) anche in relazione a piazzole di volo autorizzate, occasionali e private.
Questioni che rimandano anche al monitoraggio ed alla vigilanza sui voli degli elicotteri, sulle modalità di impiego, sulle procedure di volo, sui turni di volo e sulla loro manutenzione. 13 agosto 2010
I media non hanno dato notizie rilevanti dei seguenti incidenti aerei.
Lo fa Aerohabitat.
Il primo della serie ha registrato quattro vittime, i membri dell'equipaggio, ed ha riguardato un C 17 precipitato il 29 luglio nei pressi della aerobase di Elmendorf Air Force in Alaska, a Anchorage.
Il Boeing C-17 Globemaster III, un quadrigetto - uno dei più grandi aerei al mondo - si è schiantato nel corso di una fase di addestramento in volo.
Il C-17 Globemaster III è impiegato nel trasporto di mezzi e truppe ed era uno dei 200 costruiti ed in servizio dal 1993.
Il secondo, ancora il 31 luglio, in Canada nei pressi di Lytton Saturday ad un Convair 580 della Conair impiegato in attività antincendio. Vittime i due piloti.
Il terzo è un volo cargo All West Freight Fairchild C-123, immatricolato N709RR, precipitato il 1 agosto, su un costone del Mount Healy,AK (USA), a circa 1 miglio dal Mount Denali National Park. Ha impattato ad una altezza di 200 metri: i tre membri dell'equipaggio non sono sopravvissuti.
Il quarto è capitato ad un Antonov AN-24, RA-46524, il 3 agosto, sul volo KTK-9357 da Krasnoyarsk a Igarka (Russia) con 11 passeggeri e 4 di equipaggio mentre era nella fase di avvicinamento ILS alla pista 12 di Igarka, di notte in condizione di pioggia, ridotta visibilità e temporale in atto. Ha impattato a 700 metri dall'inizio pista. 4 agosto 2010
E' finito lateralmente fuoripista della 33 sinistra, lunga circa 4200 metri, all'aeroporto King Khaled della capitale saudita, Riad.
Il velivolo cargo MD 11 della Lufthansa si è schiantato nella fase di atterraggio, probabilmente mentre stava toccando pista o aveva appena toccato il terreno. Il cargo è andato completamente distrutto.
E' l'ottavo incidente MD 11, il secondo Lufhtansa. Nella casistica incidentale della flotta MD 11 non è la prima volta che aeromobili di questo tipo registrano bounced landing, atterraggi duri e ribaltamenti nella fase di richiamata per la toccata in pista.
Alcune testimonianze hanno tuttavia segnalato la presenza di un fumo nero in atterraggio, prima della toccata con la pista.
L'incidente è avvenuto ieri 27 luglio, alle 11.38, immatricolato D-ALCQ aveva fatto il primo volo nel 1993 e i membri dell'equipaggio (evacuati dalle uscite di emergenza) hanno riportato alcune ferite mentre l'aeromobile si è incendiato. Nel corso dell'attività il cargo ha accumulato 73.200 ore di volo e 10.073 cicli.
Il cargo LH 8460 proveniva da Francoforte in Germania con circa 80 tonnellate di carico.
Le condizioni meteo riportavano vento in asse pista con intensità 14 nodi e complessivamente buone (CAVOK). 28 luglio 2010
Lo scorso giugno il consiglio dei ministri, in un contesto di un aggiornamento delle normativa, ha approvato un nuovo regolamento del volo da diporto o sportivo (VDS).
Le finalità sono correlate alla vasta diffusione di questo tipo di volo ed alle criticità emerse nell'ambito della sicurezza delle operazioni di volo connesse.
L'iniziativa prevede, tra l'altro, l'adozione di obblighi e vincoli relativi alle regole di questa tipologia di voli. Sarebbero introdotti standard riguardanti le bretelle - cinture di sicurezza, l'altimetro, i giubbotti salvagente e il paracadute balistico
In attesa di stringenti regole e, si suppone anche di un sistema di controllo efficace quanto capillare, in grado di risolvere una situazione che Aerohabitat continua ritenere come "Alert ULM", occorre registrare l'ennesimo incidente ad un ultraleggero.
Questo è avvenuto domenica 17 luglio in prossimità dell'aviosupefice di Vejano, in provincia di Viterbo. Nell'evento incidentale, forse causato da una avaria tecnica o guasto al motore, sono rimasti vittime i due occupanti.
Avevano noleggiato un ultraleggero Sierra Tecnam P 2002 e dopo il decollo il velivolo ha perso quota, precipitando ed incendiandosi nell'impatto con il terreno.
Qualche testimone tuttavia avrebbe sostenuto che il propulsore funzionava regolarmente fino all'impatto e che l'avaria tecnica sarebbe derivata da un qualche malfunzionamento alle ali o al timone. 21 luglio 2010
Lo scorso 15 giugno è stata data notizia che il volo Alitalia 615 decollato da Boston con destinazione Roma è rientrato in emergenza subito dopo la partenza. Il volo Alitalia Airbus A330-200, immatricolato EI-DIP con 244 passeggeri e 14 membri di equipaggio, dopo il decollo dalla pista 15R, ha, infatti, dichiarato "may day" (emergenza) segnalando la piantata (failure) del motore di sinistra (un propulsore CF6). Dopo aver livellato a 2000 piedi di quota, avrebbe - sostengono alcuni media USA - spento (shutdown) lo stesso motore rientrando all'atterraggio sulla stessa pista 15 destra dopo circa 20 minuti.
Dopo aver bloccato l'aeromobile all'intersezione tra le piste 15R/09 e l'intervento dei vigili del fuoco, che avrebbero spento il motore dal quale fuoriusciva ancora del fumo, i passeggeri sarebbero stati fatti sbarcare, ma solo dopo all'arrivo delle scale mobili.
Alcune testimonianze dei passeggeri avrebbero segnalato una serie di multipli "bang" in decollo e che il comandante avrebbe comunicato l'ingestione di volatili.
Testimoni oculari da terra avrebbero invece riportato l'uscita di fiamme dal motore.
Il dato oggettivo e indubitabile - che Aerohabitat rileva - riguarda come il velivolo abbia eseguito un atterraggio senza alcuna procedura di dumping, ovvero di scarico rapido di carburante per un toccata entro il peso massimo di atterraggio.
Alitalia ha riportato invece come non ci sia stato alcun incendio al motore dell'aereo e come l'assenza di incendio sia stata evidenziata dall'assenza di alcun intervento specifico di vigili del fuoco in pista.
Il propulsore avrebbe registrato un "surriscaldamento" e conseguente selezione al minimo della potenza/spinta. La procedura avrebbe generato un fumo bianco retrostante al motore.
La manovra conseguente di atterraggio non avrebbe perciò necessitato una evacuazione rapida dei passeggeri attraverso gli scivoli di bordo.
Sulla vicenda l'Ipa (Italian pilots association) ha manifestato "viva soddisfazione per la positiva risoluzione della seria avaria al motore dell' A330 Alitalia che ha comportato il rientro in emergenza del velivolo presso l'aeroporto di Boston".
"L'indiscussa professionalità dei piloti e di tutto l'equipaggio ha garantito la tutela e la salvaguardia di tutti i passeggeri a bordo è però importante sottolineare che l'evento segue solo di pochi giorni un evento di analoga gravità, lo spegnimento di un motore in volo, sul medesimo velivolo in partenza da Newark con destinazione Roma".
Sulla stessa vicenda, tra gli interrogativi intorno alla causa dell'avaria del motore e sulla reale successione degli eventi che hanno accompagnato il rientro del velivolo e lo sbarco dei passeggeri, un ultima notizia - di domenica 20 giugno - riporta la possibile sospensione dell'autorizzazione ETOPS per i bimotori Airbus A330 di Alitalia.
La conferma dello stop per i collegamenti "oceanici" ETOPS (Extended-range Twin-engine Opertional Performance Standard Extended) impedirebbe l'ottimizzazione delle rotte dei voli transoceanici della flotta Airbus 330 Alitalia. Con possibile cancellazione dei voli Airbus 330 - 200 Alitalia sulle rotte di lungo raggio. 21 giugno 2010
Con tragica puntualità anche domenica 6 giugno sono stati registrati due incidenti con ultraleggeri. Quasi in contemporanea con la presentazione del Rapporto ANSV del 2009 che ha evidenziato - riportano alcuni media - come nel settore dell'aviazione turistico sportiva:
"l’elevato numero di incidenti che si sono registrati anche nel corso del 2009, sia in termini numerici assoluti che relativi, induce a raccomandare nuovamente alle istituzioni competenti di esercitare un più puntuale controllo su tale comparto, al fine di mitigare le criticità ricorrenti, riconducibili, in sintesi, ad una generalizzata carenza di cultura della sicurezza del volo, riscontrabile sia a livello di piloti, sia di organizzazioni a terra. Va peraltro rilevato che la vigente normativa in materia di rinnovo dei titoli aeronautici, favorendo di fatto una contrazione dell’attività di volo, rischia di produrre degli effetti negativi sulla sicurezza del volo";
ecco i due incidenti avvenuti nei pressi di Brescia e di Napoli.
Nel primo caso il velivolo dopo il decollo da Artogne in Valle Camonica, con due occupanti, era diretto a Ozzano dell'Emilia, in provincia di Bologna, per ritrovo. Nell'impatto uno dei due passeggeri è deceduto.
L'ultraleggero avrebbe riportato una qualche problematica nella fase del decollo.
Il secondo evento riguarda un ultraleggero finito in mare, con un passeggero a bordo, al largo tra Meta e Seiano, al largo sulla costiera napoletana-sorrentina.
Alcuni rottami sarebbero stati identificati e recuperati dai soccorsi. 8 giugno 2010
Lo scorso 18 maggio la rete televisiva CBS USA ha ufficialmente cancellato la serie "Cold Case", dopo ben sette anni di successi di pubblico e critica. La serie televisiva dei "delitti irrisolti" ha trattato le vicende di una divisione di polizia di Filadelfia impegnata nella ricerca, nelle investigazione e indagini utili a svelare "casi irrisolti".
Cold case, letteralmente dal termine USA "casi freddi" .
Aerohabitat, traendo spunto dalla fortunata trasmissione televisiva propone ora, on line, una rubrica specializzata denominata per l'appunto "Cold Case" degli incidenti aerei italiani
Inizialmente presenterà una prima lista degli incidenti aerei sui quali permangono dubbi, interrogativi e sospetti. In seguito saranno proposti approfondimenti e approcci diversificati - specialmente sui determinati incidenti - alle inchieste condotte e/o alle relazioni d'indagine conclusive ufficiali. La materia è vasta. In aggiunta ai "misteri" che hanno costellato i maggiori incidenti aerei del dopoguerra (Ustica, Palermo '72 e '78), saranno svolte considerazioni parallele sulla massa di incidenti che hanno riguardato e concernono la flotta degli ultraleggeri (e l'aviazione generale in genere).
Una particolare analisi. infine, riguarderà la vastità e problematicità incidentale associata all'universo degli elicotteri.
Quali sono le dinamiche prevalenti degli incidenti degli elicotteri. Quali sono le cause prevalenti degli incidenti nell'ala rotante? Esistono parametri comuni?
Possibile che non siano ancora disponibili elenchi storici degli incidenti elicotteri?
Casistiche e statistiche che permettano di verificare il peso del human factor, quello dell'inadeguatezza progettuale dell'elicottero (cedimento strutturale) come si combinano all'eventuale "anomalia - avaria - del propulsore?
E qual è il peso assegnato dalle inchieste giudiziarie e tecniche sugli elicotteri alla complacency operativa di una attività aereo di soccorso, spesso in zone "estreme" e magari anche in condizioni atmosferiche al limite? Sono aspetti che le consulenze tecniche riescono ad adeguare e circostanziare agli studi legali ed all'accusa?
Quale peso esercitano nella contesa investigativa, sia quella giudiziaria quanto di quella tecnica, le società di assicurazione che spesso sono chiamate a "risarcire i danni"?
Le responsabilità dei vettori, quella degli esercenti più vari del sistema aviation, quella dei costruttori degli aeromobili e degli elicotteri, così come quelli delle società che producono i motori/propulsori potrebbero incidere sull'esito del dibattito investigativo?
La scommessa e la sfida che Aerohabitat pone é che taluni di questi “casi freddi”, piccoli e grandi incidenti, alcuni lasciati nel dimenticatoio, altri nei quali sentenze giudiziarie e Final Report o Relazioni conclusive tecniche, che avrebbero da tempo risolto il confronto tra consulenze incrociate e di parte, confronti tra studi legali, possano in sostanza permettere e trovare nuovi spunti investigativi e favorendo uno spazio ed una nuova vetrina di confronto.
Un altro capitolo rimanda invece alla investigazioni tecniche ed alle inchieste giudiziarie ancora aperte. Perciò incidenti aerei che non sarebbero ancora classificabili nella lista dei "Cold Case" o casi irrisolti.
Tra di questi, ad esempio, i ritardi nella conclusione dell'inchiesta associati all'incidente dell'impatto volatili del Learjet del 1 giugno 2003 a Linate o al Cessna 650 esploso dopo il decollo da Ciampino nel febbraio 2009, rappresentano due vicende in attesa di essere analizzate nei "Cold Case" per una ragione scontata. Perché questo ritardo? Cosa c'è dietro?
Quante e quali sono, inoltre, le investigazioni tecniche ANSV ancora da completare?
Ecco, l'intento di Aerohabitat è quello di sottoporre ad un'altro sguardo, aprire una nuova luce, consentire un ulteriore tentativo, magari l'ultimo, nella convinzione di poter scrivere un "Closed" sul caso riaperto. 03 giugno 2010
La cronaca dell'attività operativa dell'aviazione leggera annota ancora incidenti ad ultraleggeri.
Stavolta registriamo due incidenti occorsi ieri 24 maggio 2010.
Il primo, di tipo Pioneer, è precipitato intorno alle 8.30 nelle campagne di Alvito, in provincia di Frosinone. Il pilota, unico occupante, è deceduto nell'impatto con il suolo.
Il secondo riguarda un ultraleggero Piper, nel quale fortunatamente il pilota è rimasto ferito in maniera non grave, è avvenuto nei pressi di Campodenno, nella val di Non in provincia di Trento. 27 maggio 2010
Che cosa è realmente successo tra l’Airbus A320 ed il Boeing 737-800 sul piazzale di Cagliari ieri 24 maggio intorno alle ore 09.00 del mattino?
Uno aveva appena completato la manovra di push back, era prossimo alla messa in moto, l'altro, in transito di rullaggio, l'avrebbe sfiorato.
L'ipotesi che si dovrà verificare è quale dei due era in una posizione anomala. Troppo vicini per un errore di posizionamento nel corso del push back o, viceversa, un percorso deviato o una qualche segnaletica orizzontale errata nel tragitto del rullaggio?
I due velivoli interessati sono risultati rispettivamente l’Airbus A320 Alitalia impiegato sul volo ADH5493 (Cagliari Elmas-Roma Fiumicino), l'altro il Boeing 737-800 in servizio sul volo RYR4873 (Roma Ciampino-Cagliari Elmas).
Quale dei due aerei ha deviato dalla procedura operativa prescritta? Quale delle due manovre dei piloti sarà considerata sbagliata? Ancora una volta siamo dinnanzi ad un errore umano, comunque del pilota, sia esso risultato di una scelta consapevole o siamo dinnanzi all'ennesima occasionale negligenza operativa?
E se il pilota avesse operato nel rispetto di una segnaletica orizzontale inadeguata se non del tutto sbagliata? Ma comunque è possibile che la procedura on-ground sia stata certificata nonostante l'anomalia esistente e solo oggi evidenziata?
L'investigazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) potrà sicuramente risolvere facilmente i tanti interrogativi posti.
Classificando innanzi tutto l'evento tra l'incidente, l'inconveniente grave e inconveniente.
Ma non il prossimo interrogativo.
Il rischio ground collision è risultato praticamente minimo se non nullo, i due velivoli, probabilmente, erano in vista l'un l'altro.
Una domanda, quindi si impone: perché tanto clamore? 25 maggio 2010
E' l'ottavo incidente "total loss" di un velivolo Boeing 737-800, è quello con il maggior numero di vittime in questa versione di 737.
L'aeromobile Boeing 737 registrato VT-AXV operava sul volo IX-812, aveva appena due anni di servizio, sulla tratta Dubai Mangalore.
Sull'aeroporto dello scalo di Mangalore, città nel sud dell'India, è finito fuoripista, in tronconi, tra i rottami e incendiantosi con 167 passeggeri a bordo, oltrepassando il recinto.
L'incidente è avvenuto intorno alle 06.10 (ore locali) dopo l'atterraggio sulla pista 24 - lunga 2900 metri - mentre erano in corso forti precipitazioni. Probabilmente, in periodo di monsoni, la pista era bagnata e il Boeing 737 ha toccato lungo, oltre i 1000 metri di pista, sarebbe stata iniziata una procedura di mancato avvicinamento nonostante avesse già toccato pista.
Nella corsa l'aeromobile avrebbe impattato sul trasmettitore-antenna dell'ILS, quindi oltre il fine pista, finendo nel terrapieno profondo circa 60 metri.
Sono stati identificati 8 superstiti. 22 maggio 2010
Le condizioni meteo erano buone, il velivolo Airbus 330-200 della società Libica Afriqiyah Airways, aveva fatto il suo primo volo nel 2009, era inoltre equipaggiato con due motori General Electric CF6-80E1A3, era quindi nuovissimo.
Si è schiantato in atterraggio sull'aeroporto di Tripoli International Airport (TIP), in Libya.
Il volo 711 proveniva da Johannesburg, in Sudafrica e avrebbe avuto per destinazione finale Londra.
Le prime notizie parlano di una sorta di esplosione a qualche centinaio di metri dalla testata pista 09, intorno alle 06.10 locali del 12 maggio. Si sarebbe salvata una bimba, sono rimaste invece vittime, 11 componenti dell'equipaggio e 93 passeggeri. 12 maggio 2010
La lunghezza della pista dell'aeroporto di Marina di Campo all'isola d'Elba è solo di 949/1195 metri e quando soffia vento di scirocco il pilota deve eseguire un atterraggio a vista. Talvolta dopo un circuito di traffico tra rilievi collinari ed il mare.
Sabato primo maggio il Bombardier Dash 8 - 300 con 48 passeggeri e 3 membri d'equipaggio della compagnia austriaca Intersky che, nella fase di atterraggio, ha toccato terra senza serie conseguenze nonostante una elica abbia tranciato un cavo elettrico.
Una delle due eliche è stata danneggiata.
Il cavo dell'alta tensione è posizionato a circa 400 metri dall'inizio della pista, il velivolo proveniente da Zurigo, era nella fase finale dell'atterraggio e, dopo l'impatto con l'ostacolo, ha toccato lungo. Forse anche fuoripista?
Quali considerazioni trarre da queste prime note?
In attesa che siano resi disponibili maggiori dettagli occorre preliminarmente segnalare come il traffico aereo commerciale su questa pista abbia un carattere di stagionalità e che la pista risulta localizzata tra il monte Castello (827), il mare Tirreno ed il monte Perone pari a 2067 piedi e altre alture.
Entrambe le Carte ostacoli della pista, quella di Tipo A e quella di Tipo B ICAO risultano inoltre sospese, le pendenze del sistema PAPI di avvicinamento a vista sono rispettivamente di 6° sulla pista 16 e di 3.5° sulla pista 34.
E' possibile che in questo contesto infrastrutturale procedurale il vettore Intersky, austriaco, principale vettore aereo verso l’Elba per il turismo tedesco, abbia ottenuto regolare autorizzazione per collegamenti con Friedrichshafen, Monaco e Zurigo, Vienna, Berlino, Colonia e Amburgo? 03 maggio 2010
Ancora una volta una notizia tragica sugli ultraleggeri. Stavolta gli incidenti sono avvenuti nella frazione di Villa Favale del comune di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, e nei pressi di Ostuni (Lecce). Rispettivamente il 22 e 21 aprile. Quello precipitato nelle campagne alla periferia di Lecce, a circa 1 km prima sulla vecchia strada che porta a San Cataldo, dopo uno schianto e un incendio ha una vittima carbonizzata. Nell'altro caso il pilota è invece rimasto vittima dell'impatto con il suolo.
Aerohabitat continua a rilevare la gravità di questi eventi incidentali e le criticità associate a questa tipologia di attività di volo. Nelle rubriche "briefing" e news/comunicati on line sul sito www.aerohabitat.eu ed www.aerohabitat.org .
Nella rubrica "briefing" il 10 marzo Alert ULM e VDS, il 23 aprile Alert ultraleggeri e aviosuperfici ed il 13 luglio 2009 con AeCI e informativa Sicurezza Volo su ULM e VDS ha segnalato le criticità culturali, operative e di casistica incidentale dell'attività degli ultraleggeri. Nei comunicati/news ricordiamo, tra le altre disponibili, la breve analisi titolata "Bretelle e caschetto pilota ULM perfetto" del 19 maggio 2009.
Troppo spesso, tuttavia, la passionaccia per il volo si sviluppa in un contesto nel quale il pilota, sia quello esperto che quello alle prime armi sembrerebbero sottostimare la flessibilità operative di questo genere di "aeromobili".
Volare sugli ultraleggeri implica, fra l'altro il possesso di un "attestato" al volo che è cosa diversa dal brevetto di volo.
Due percorsi formativi "ab inizio" nettamente distinti, anche se spesso confusi e sovrapposti.
Gli alert di Aerohabitat come quelli di ENAC, ANSV e AeCI non sembrano ancora ottenere concreti risultati. Gli incidenti sono ancora frequenti. Persiste quindi uno stato di alert.
Nel Rapporto informativo ANSV del 2008, ultimo disponibile, ANSV a pagina 28, nel paragrafo "l'aviazione turistico sportiva" si legge:
"Il settore dell'aviazione turistico sportivo rimane - come già rappresentato nei precedenti Rapporti informativi - ad alta criticità, con un numero di eventi sensibilmente elevato, che denotano la difficoltà ad incidere significativamente, in termini di prevenzione, in questo comparto. L'ANSV ritiene che si debba esercitare, da parte dei soggetti preposti, un più puntuale controllo su questo settore, al fine di mitigare le criticità ricorrenti, riconducibili, in sintesi, ad una generalizzata carenza di cultura della sicurezza del volo, riscontrabile, sia a livello di piloti, sia di organizzazione a terra.
" L'analisi dei singoli eventi - riporta a pagina 43 - e le comunicazioni pervenute alla FIVU (Federazione Italiana Volo Ultraleggero) riferite ad eventi di minore entità evidenziano che il 67% degli stessi è riconducibile al fattore umano, il 23% al fattore macchina ed il 10% a fattori non definiti".
Nel 2008 tuttavia gli incidenti gravi e gravissimi di ultraleggeri sono risultati 21, contro i 23 del 2007, a fronte di 13 vittime contro i 19 del 2007.
I due ultimi incidenti in quale categoria saranno rubricati? Tra quelli causati da errore umano, fattore macchina o altro? Errore umano inquadrabile nella imperizia o un guasto meccanico?
Quanto potrebbe pesare nell'analisi investigativa una qualche "complacency" operativa identificabile nell'ambito della manutenzione e/o della condotta del velivolo. 23 aprile 2010
Probabilmente la causa del crash avvenuto intorno alle 11.00 ore locali del 10 aprile 2010, è inquadrabile nella categoria "human factor - errore del pilota". Le scatole nere non dovrebbero smentire che la causa dello schianto del Tupolev 154, avvenuta al quarto tentativo di atterraggio in bassa visibilità sulla pista 09/27 dell'aerobase russa di Smolenks Nord Air Base, è stata per l'appunto l'ostinazione del pilota e/o dell'equipaggio di condotta a tentare l'atterraggio nonostante la precaria visibilità.
Non si ha ancora notizia della procedura di avvicinamento strumentale disponibile sulla pista, così come di quella operativa al momento dell'atterraggio.
E' il 66 incidente di un aereo della flotta Tupolev 154. Un velivolo trimotore equipaggiato con Soloviev 30DK con 19 anni e nove mesi di servizio che operava per conto della Polish Air Force.
L'aeroporto dell'incidente è localizzato in Russia a 170 km est della capitale della Bielorussia e circa 200 km ad ovest di Mosca.
Com'è noto a chi vola - nella quasi totalità dei vettori aerei - quando la visibilità è inferiore ai minimi di avvicinamento e/o atterraggio la procedura non andrebbe neppure iniziata.
E' altrettanto certo e noto e praticato dalla maggioranza dei piloti impegnati in voli di linea ed in genere di trasporto aereo, che su una pista di volo sono possibili solo due tentativi di atterraggio. Poi si dovrebbe dirottare su un qualche aeroporto alternato.
L'aeromobile avrebbe toccato le cime degli alberi ad una distanza di 1200 metri dall'inizio della pista, al quarto tentativo di atterraggio.
A bordo gli 97 occupanti del velivolo impegnato nel volo di Stato 101, tra i quali il Presidente della Polonia Lech Kaczynski e un buon numero di membri dell'establishment di Varsavia, sono rimaste vittime nell'impatto.
La visibilità era bassa, con una previsione di 500 metri, con una lunghezza pista di 2500 metri, ed una visibilità generale di 1000 metri e 400 di RVR (Runway Visual Range), la temperatura esterna era di 1°c. 12 aprile 2010
Nel Rapporto informativo ANSV del 2008, ultimo disponibile, ANSV a pagina 28, nel paragrafo "l'aviazione turistico sportiva" si legge:
"Il settore dell'aviazione turistico sportivo rimane - come già rappresentato nei precedenti Rapporti informativi - ad alta criticità, con un numero di eventi sensibilmente elevato, che denotano la difficoltà ad incidere significativamente, in termini di prevenzione, in questo comparto. L'ANSV ritiene che si debba esercitare, da parte dei soggetti preposti, un più puntuale controllo su questo settore, al fine di mitigare le criticità ricorrenti, riconducibili, in sintesi, ad una generalizzata carenza di cultura della sicurezza del volo, riscontrabile, sia a livello di piloti, sia di organizzazione a terra.
" L'analisi dei singoli eventi - riporta a pagina 43 - e le comunicazioni pervenute alla FIVU (Federazione Italiana Volo Ultraleggero) riferite ad eventi di minore entità evidenziano che il 67% degli stessi è riconducibile al fattore umano, il 23% al fattore macchina ed il 10% a fattori non definiti".
Nel 2008 tuttavia gli incidenti gravi e gravissimi di ultraleggeri sono risultati 21, contro i 23 del 2007, a fronte di 13 vittime contro i 19 del 2007.
A fronte di questo quadro storico statistico cosa potrebbe essere accaduto all'ultraleggero P 96 Tecnam in attività dal 1997 ed appena revisionato?
L'incidente sarà incasellato tra quelli causati da errore umano, fattore macchina o altro?
Errore umano inquadrabile nella imperizia o un guasto meccanico?
Certo il ritrovamento della semiala su una sponda del fiume Natisone, mentre la carcassa incendiata è sull'altra sponda evidenzia una dinamica incidentale complessa. Il distacco dell'ala è stato conseguente al cedimento strutturale per "usura", per un sovraccarico strutturale derivato da una manovra extrema piuttosto che per l'urto con un albero a bassissima quota costituirà l'oggetto delle/a perizia degli esperti.
Altro invece è l'analisi di una qualche "complacency" operativa identificabile nell'ambito della manutenzione e/o della condotta del velivolo.
Com'è noto la flotta degli ultraleggeri non permette manovre di volo acrobatiche e/o comunque azzardate, tali da stressare le componenti strutturali dei velivoli e vanno quindi evitate.
Il sito www.fivu.it , a riguardo, propone rubriche e sezioni utili ai naviganti appassionati del volo e possessori di "attestati" al volo degli ultraleggeri, che non vanno, è indispensabile soottolineralo, scambiati con i piloti titolari di "brevetto di volo". 7 aprile 2010
Ieri 5 aprile, Pasquetta, giornata dedicata alle gite fuoriporta ed alle scampagnate, inevitabilmente anche l'attività di aviazione generale tipica dei weekend è stata intensa. Aerohabitat ha spesso argomentato su quelli che ha identificato come "weekend di paura" le giornate dedicate al volo da parte dei piloti che gravitano intorno alle aviosuperfici. In numerose circostanze Aerohabitat ha annotato sulle criticità associate a questa tipologia di attività di volo e sugli "effetti collaterali" della giovanile e adulta passione per il volo. Nelle rubriche "briefing" e news/comunicati on line sul sito www.aerohabitat.eu ed www.aerohabitat.org Aerohabitat ha analizzato quello che anche ANSV ed ENAC hanno inquadrato.
Nella rubrica "briefing" il 10 marzo Alert ULM e VDS, il 23 aprile Alert ultraleggeri e aviosuperfici ed il 13 luglio 2009 con AeCI e informativa Sicurezza Volo su ULM e VDS ha segnalato le criticità culturali, operative e di casistica incidentale dell'attività degli ultraleggeri. Nei comunicati/news ricordiamo, tra le altre disponibili, la breve analisi titolata "Bretelle e caschetto pilota ULM perfetto" del 19 maggio 2009.
Un contesto nel quale il pilota esperto ed il pilota alle prime armi sembrerebbero sottostimare la flessibilità operative di questo genere di "aeromobili".
Volare sugli ultraleggeri implica, fra l'altro il possesso di un "attestato" al volo che è cosa diversa dal brevetto di volo. Due percorsi formativi "ab inizio" nettamente distinti, anche se spesso confusi e sovrapposti.
Gli alert di Aerohabitat come quelli di ENAC, ANSV e AeCI non sembrano aver ottenuto gli attesi risultati. Persiste quindi uno stato di alert.
Ieri sono "caduti" due velivolo ultraleggeri, sono morti due ventenni ed una sedicenne.Uno è precipitato nel pomeriggio dopo il decollo dall'aviosuperficie di San Mauro di Premariacco (Udine). Un testimone avrebbe riportato d'aver visto il distacco di una semiala dopo l'urto con un albero a bassissima quota, lo schianto al suolo e l'incendio. Il secondo velivolo è finito nel fiume Adda, anch'esso in un pomeriggio soleggiato, in località Cascina Barbina, a Lodi, dopo aver sfiorato/toccato i fili dell'alta tensione. 6 aprile 2010
L'esplosione del Cessna 650 di Trigoria del 7 febbraio 2009 è un incidente unico nel suo genere?
Difficile dirlo, certo quanto è avvenuto lo scorso 14 febbraio 2010, che ha riguardato un Cessna 550 B, scomparso in volo, potrebbe far pensare ad un caso simile.
L'agenzia tedesca German Federal Bureau of Aircraft Accident Investigation (BFU) ha aperto una inchiesta sul Cessna Citation Bravo 550 immatricolato OK-ACH, sparito di radar, senza alcuna segnalazione mentre era in volo ferry flight (di trasferimento e senza passeggeri) dopo il decollo da Praga, in salita per la quota crociera verso la destinazione svedese di Karlstad Airport.
I rottami sono stati rinvenuti in seguito nell'area forestale del Großer Zschirnstein Mountain.
L'Agenzia BFU ha comunicato che i registratori di volo hanno evidenziato come poco prima dell'incidente, mentre era autorizzato a salire dalla quota di 26.000 a 33.000 piedi (FL 260- FL 330), il velivolo sembrerebbe essere stato impegnato nella fase iniziale di una manovra acrobatica (barrel roll).
La BFU in attesa di altre più circostanziate evidenze ha, nel frattempo, emanato due raccomandazione specifiche. La prima, Recommendation No.: 10/2010 concerne "an inspection of the involved air operator's aircraft in regard to structural overload, la seconda, Recommendation No.: 11/2010 ha invece disposto una procedura per un "improvement of the air operator's Quality Management System and the Safety Culture".
(Aerohabitat rende - in materia - disponibile su www.aerohabitat.org e www.aerohabitat.eu anche la relazione conclusiva del NTSB relativo al crash during approach to landing - Circuit City Stores, Inc.- Cessna Citation 560, N500AT - Pueblo, Colorado del 15 febbraio 2005). 9 marzo 2010
Nel contesto dell'analisi posta dal com.te Renzo Dentesano con l'intervento on line su www.aerohabitat.eu e www.aerohabitat.org dallo scorso 27 febbraio: "Un nuovo modo di pensare la Giustizia nell'Aviazione Civile", Aerohabitat riceve e pubblica l'intervento del dott. Valter Battistoni, già Direttore Aeroportuale di ENAC, già Presidente del Bird Strike Committee Italy - BSCI.
a cura di Valter BATTISTONI
(Liberamente tradotto ed adattato da “Aviation on Trial” di Geoffrey Thomas, pubblicato su Air Transport World – Settembre 2002)
“Coloro che non ricordano il passato sono costretti a riviverlo”
(George Santayana, filosofo americano)
“Spero che questa fredda realtà di incriminazioni per omicidio possa inviare un messaggio molto chiaro al mondo dell’aviazione commerciale, che salvi in futuro delle vite umane”
(Katherine Fernandez-Rundle, Pubblico Ministero della Contea di Dade (Florida), annunciando 220 capi d’accusa contro la soc. Sabre-Tech, per l’incidente aereo della Valujet del 1996)
La vexata quaestio che si pone alle compagnie aeree, agli organismi regolatori, ai pubblici accusatori, ai politici, agli avvocati e, cosa più importante, ai passeggeri, è quale alla fine prevarrà fra queste due visioni palesemente contrastanti.
La lezione che la storia dell’aviazione ci impartisce è chiara: solo un’accurata e trasparente investigazione dei disastri aerei consentirà all’industria aeronautica di sperare di capire come prevenirli nel futuro. Ma è altrettanto chiaro che una tale investigazione non può aver luogo se i protagonisti dell’incidente temono di potersi presto trovare sul banco degli imputati, in un’aula ostile di un Tribunale, con la certezza che le oneste e sincere valutazioni dei propri comportamenti potranno essere usate per mandarli in carcere.
“La necessità di ottenere la testimonianza di coloro che sono stati coinvolti in un incidente – anche se ciò può rivelare errori che possono portare ad una incriminazione – supera di gran lunga qualunque risultato che possa derivare da un processo penale” ammonisce Paul McCarthy dell’IFALPA.
Poiché circa l’85% degli incidenti aerei ha come fattore causale l’errore umano, e fra questi gli errori dei piloti sono la maggior parte, la probabilità di trovare persone da incriminare è rilevante. Fortunatamente, grazie al fatto che gli incidenti aerei sono piuttosto rari, gli eventi dai quali possa originarsi un’imputazione sono ancora più rari. Ciononostante, c’è preoccupazione per l’intensificarsi del fenomeno, e per il fatto che esso si stia verificando in situazioni che mai prima d’ora avevano condotto ad incriminazioni.
Uno dei più controversi esempi si è verificato nel Gennaio 2001: a seguito di una mancata collisione che coinvolse due wide-bodies della Japan Air Lines, la polizia locale ritenne che la cabina di pilotaggio di un B747 fosse una potenziale crime scene. Fecero irruzione nell’aeroplano dopo l’atterraggio a Tokyo ed interrogarono i piloti per un’ora. Anche se, alla fine, non venne formulata alcuna accusa, il precedente rimane.
Solo nel 2002 i giudici di Taiwan finalmente decisero di non incriminare per omicidio colposo il comandante ed il primo ufficiale del B747 della Singapore Airlines, che impattò contro mezzi ed attrezzature di cantiere su una pista chiusa dell’aeroporto di Taipei nell’Ottobre del 2000.
Le autorità locali, dopo aver inizialmente trattenuto i membri dell’equipaggio, permisero loro di lasciare il paese solo dopo che il governo di Singapore garantì il loro ritorno in caso fosse stata formulata un’accusa contro di loro. Per più di 18 mesi gli investigatori aeronautici tentarono di assolvere al loro compito, pur sapendo che i due protagonisti chiave, la cui testimonianza piena e sincera sarebbe stata essenziale per determinare le probabili cause dell’incidente, stavano rischiando la prigione a causa del ruolo avuto nell’incidente stesso e delle loro stesse eventuali dichiarazioni. Alla fine i piloti furono licenziati.
L’incidente del volo Singapore SQ006 ha posto in evidenza un’altra sgradevole tendenza: gli avvocati delle parti lese incoraggiano l’azione penale a sostegno delle richieste di risarcimento. Uno degli avvocati che rappresenta alcuni dei sopravvissuti del volo SQ006, Don Nolan, ha dichiarato al quotidiano Taipei Times di voler collaborare con i giudici di Taiwan al fine di ottenere l’incriminazione dei piloti. “Sappiamo tutti che i piloti hanno sbagliato” –ha dichiarato- “La nostra esperienza ci dice di tenere ben fermo il pilota al centro del bersaglio”.
Tali affermazioni hanno determinato la dura reazione da parte del Presidente della Flight Safety Foundation, Stuart Matthews, il quale ha affermato: “Gli avvocati incoraggiano le vittime a perseguire i piloti semplicemente per il proprio profitto. Vogliono maggiori riconoscimenti economici per la causa vinta”. La F.S.F. non solo vorrebbe evitare l’insorgere nei piloti del timore di conseguenze penali, ma vorrebbe altresì che i governi sancissero questa improcedibilità giudiziaria attraverso precise norme. E aggiunge: “Quando dopo un incidente ci preoccupiamo più di trovare qualcuno da punire piuttosto che capire cosa non ha funzionato e perché, stiamo creando le condizioni per il ripetersi della tragedia e per la perdita di altre vite umane”.
McCarthy sottolinea che la vicenda della possibile incriminazione dei piloti del volo SQ006 ha distolto l’attenzione dagli altri fattori causali dell’incidente: “ Si sarebbe potuto prevenire quell’incidente intervenendo su un centinaio di altri fattori, ma purtroppo è stata distolta l’attenzione dall’ambiente aeroportuale, dove oltretutto non ci sono stati significativi miglioramenti”, ammonisce.
Ancora qualche tempo fa, il comandante del B767 della Air China, sopravvissuto all’incidente di Pusan del 15 aprile 2002, correva il rischio di un’incriminazione a causa del ruolo avuto in quello che puè essere definito un classico incidente CFIT (Controlled Flight Into Terrain). Cercando di atterrare in condizioni meteo avverse, l’equipaggio del B767 superò il punto di virata base di circa 1,8 km, impattando una montagna nascosta dalle nubi e provocando la morte di 128 persone.
In Italia sono stati condannati in primo grado a pene severissime per omicidio colposo plurimo 4 persone, tra cui il direttore dell’aeroporto ed il controllore del traffico aereo in servizio, per il ruolo avuto nella collisione fra un MD87 SAS ed un Cessna 525 all’aeroporto di Linate l’8 Ottobre 2001, che provocò la morte di 118 persone. La Torre aveva autorizzato l’MD87 al decollo in condizioni di scarsa visibilità ma, in un tragico intersecarsi di confuse comunicazioni, il Cessna stava entrando in pista in quel preciso momento e dal raccordo sbagliato. Il radar di terra era fuori servizio.
Ed è anche ancora possibile che la magistratura svizzera incrimini la Skyguide (ente privato ATC) ed il controllore in servizio per la collisione in volo del 1.7.2002 fra il B757 della DHL ed il Tu-154 della Bashkirian Airlines (come si ricorderà l’episodio ha avuto un ben più tragico epilogo per il controllore, assassinato da un congiunto di una delle vittime del disastro, N.d.T.).
E’ interessante notare che quello che viene considerato come l’evento “spartiacque” nella storia delle incriminazioni per incidente aereo, non ha coinvolto piloti o controllori, ma una società di manutenzione. Ed il paese nel quale ciò è accaduto, per ironia della sorte, ospita la più autorevole organizzazione pubblica di investigazioni aeronautiche, che è stata chiara e forte nel contrastare la criminalizzazione degli incidenti. Nel 1999 la pubblica accusa, a livello locale e federale, incriminò in due separate circostanze la soc. Sabre-Tech Inc. e tre dei suoi dipendenti per l’incidente occorso al DC9-30 della Valujet che precipitò nelle Everglades in Florida l’11 Maggio 1996, e che causò la perdita di 110 persone. La Sabre Tech, che curava la manutenzione degli aeromobili della Valujet, fu accusata di omicidio colposo ed illecito trasporto di materiali pericolosi – bombole di ossigeno - di cui gli investigatori accertarono l’esplosione poco dopo il decollo nella stiva del DC9, con la conseguente diffusione delle fiamme in tutto l’aeromobile.
L’incriminazione fu confermata nonostante l’NTSB (National Transportation Safety Board) avesse determinato che l’incidente era stato causato da tre fattori principali e da quattro concause, non tutti attribuibili ad azioni od omissioni della Sabre Tech. L’ex presidente della NTSB, Jim Hall, ebbe allora modo di dire: “L’incidente della Valujet è dipeso da mancanze ed errori a tutti i livelli – a cominciare da chi ha predisposto le regole federali, per finire ai dirigenti della compagnia aerea, ed agli stessi operai. Quando possiamo fare migliaia di ipotesi e dire: “se fosse (o non fosse) successo quello, allora questo non sarebbe mai avvenuto”, c’è un milione di “se”, di possibilità. Ha senso isolare e prendere in considerazione solo un singolo anello della catena causale?”
Questo non è però il punto di vista del Pubblico Ministero, Fernandez-Rundle, che ha dichiarato in televisione: “Questo incidente era del tutto evitabile. Non è stato un incidente, ma un omicidio”.
Nonostante i dipendenti della Sabre Tech siano stati poi assolti da tutte le incriminazioni, e molte delle accuse contro la società siano state ritirate o ribaltate in appello, l’impatto del processo ha suscitato molto clamore nel mondo dell’aviazione. In tutti gli Stati Uniti, solerti ed ambiziosi pubblici ministeri non hanno perso tempo a cercarsi una propria Sabre-Tech locale. Per esempio, quando all’Alaska Airlines i tecnici espressero preoccupazioni per le procedure manutentive, la pubblica accusa della California convocò subito un Gran Giurì per la formulazione di accuse penali contro quel vettore.
Il caso Sabre-Tech è stato il primo processo penale degli Stati Uniti susseguente ad un incidente occorso ad una compagnia aerea, ma avrebbe potuto non essere il primo.
Nel 1989 un B737 dell’US Airways abortì il decollo all’aeroporto La Guardia di New York, causando la morte di due persone a bordo. L’NTSB stabilì che il timone era stato mal “trimmato”. A seguito dell’incidente il Procuratore Distrettuale di Queens convocò un Gran Giurì per decidere se elevare una formale accusa ai piloti. Nessuna accusa venne poi formulata, ma l’azione ostacolò il normale corso dell’investigazione tecnica, in quanto la possibilità di esaminare il relitto e di interrogare i testimoni fu soggetta all’autorizzazione ed al controllo dell’autorità giudiziaria locale e non del NTSB.
Kenneth Quinn, un socio dello studio legale che assunse la difesa di Sabre-Tech, è un fiero oppositore della criminalizzazione degli incidenti aerei (ed ha testimoniato su questa materia al Congresso degli USA nel Luglio 2000). Egli sostiene che “ non deve sorprendere il fatto che quando singoli dipendenti o responsabili delle società temono di essere incriminati, possano rifiutarsi di collaborare con l’investigazione tecnica dell’NTSB” Fa ancora notare che nel caso Valujet, l’NTSB concesse all’FBI di essere presente allo stesso tavolo, come se fosse parte nell’investigazione.
Quando Quinn era consigliere del Secretary of Transportation degli Stati Uniti, ed in seguito Consigliere Capo del FAA nella prima amministrazione Bush, fu coinvolto in molte investigazioni su importanti sinistri aerei, tra cui il B737 della Aloha Airlines che rimase in volo senza la parte superiore della cabina, l’incidente da windshear che occorse ad un L1011 della Delta Air Lines nell’aeroporto di Dallas, la runway incursion di Los Angeles che coinvolse due aerei della USAir e Sky West ed il disastro del volo United 232 a Sioux City. A fronte di questo scenario, egli asserisce che la criminalizzazione degli incidenti aerei non è necessaria per creare la deterrenza: “La compagnie aeree e i soggetti interessati hanno già abbondanti deterrenti. Gli equipaggi rischiano le proprie vite, le linee aeree devono vedersela con una pubblicità negativa – che significa milioni di dollari di prenotazioni perse – mentre le figure professionali aeronautiche come i piloti, i primi ufficiali, i meccanici, i controllori e gli ispettori sono spesso i primi ad essere fatti fuori nella spietata assegnazione di colpe che segue ad un incidente aereo”. McCarthy concorda con Quinn ed aggiunge: “Ritenere che la minaccia di un’azione penale mi possa dissuadere dal fare o non fare qualcosa è ridicolo. Di norma, se mi capita un incidente aereo sono destinato a morire anch’io, e quella è tutta la motivazione che mi serve per fare bene il mio lavoro”. Quinn aggiunge che “ in mancanza di prove circa un comportamento volontario o un sabotaggio, la criminalizzazione dell’aviazione non ha alcuno scopo utile. Nel mondo di oggi, fatto di analisi istantanee e spietate da parte dei mezzi di informazione, di risarcimenti miliardari e di una società litigiosa, l’incidente rappresenta già esso stesso più che una punizione adeguata”.
Le Autorità preposte alla sicurezza sono inoltre profondamente preoccupate del fatto che una serie di programmi posti in essere per introdurre un approccio proattivo ai temi della sicurezza siano in serio pericolo. Iniziative come quelle della FOQA (Flight Operations Quality Assurance), ASAP (Aviation Safety Action Plan) e GAIN (Global Aviation Information Network) sono finalizzate a scoprire le deviazioni operative, gli inconvenienti, gli “unsafe events” e le procedure che in molti casi sono i precursori degli incidenti..
Nel 1998 un rapporto del G.A.O. (Il General Accounting Office è il braccio investigativo del Congresso degli Stati Uniti) scoprì che uno dei maggiori impedimenti alla piena applicazione della FOQA era la politica di protezione dei dati. I dirigenti delle compagnie ed i piloti erano preoccupati che le informazioni fornite potessero essere usate per azioni repressive/disciplinari e che i dati potessero pervenire alla stampa per mezzo della normativa americana sulla libertà di informazione (Freedom of Information Act) od in un’azione legale civile.
“E’ scriteriato permettere che questa tendenza verso la criminalizzazione vada a frustrare queste utilissime iniziative, quali FOQA e ASAP e, di conseguenza, deve essere impedito l’uso inappropriato dei dati e delle informazioni” ammonisce McCarthy.
Quinn ricorda che nel caso Sabre-Tech l’accusa utilizzò contro i responsabili aziendali dichiarazioni rese dagli stessi al NTSB. “La Corte in seguito respinse la nostra richiesta di non ammettere quelle dichiarazioni. Quale segnale più forte per rifiutarsi di parlare?”
Nella causa civile del 1995 contro American Airlines a seguito dell’incidente di Cali, gli avvocati dei ricorrenti chiesero alcuni dati che essi ritenevano facessero parte del programma riservato ASAP, ed il giudice, pur non consentendo al momento che essi venissero forniti, disse che si sarebbe riservato di valutare la richiesta. La consegna di quelle informazioni non fu poi autorizzata, ma “un’altra Corte, un altro giudice, in un altro momento, in un altro posto, chissà” .
La stampa non specializzata gioca un ruolo determinante nel perpetuare questa cultura, cercando qualcuno da criminalizzare già dai primi minuti dopo un incidente, e mettendo le autorità sotto pressione per identificare un “colpevole”.
Questa pressione si è tragicamente concretizzata a seguito del più grave incidente aviatorio coinvolgente un singolo aeromobile, il disastro del B747 della JAL del 1985 nel quale persero la vita 520 fra passeggeri e membri di equipaggio. Sotto un’incessante pressione poliziesca, un Capo Ispettore Tecnico del Ministero dei Trasporti si suicidò. In realtà, un’imperfetta riparazione nella parte superiore dell’aeromobile, effettuata dalla Boeing e non rilevata dalla compagnia aerea, si rivelò essere la causa dell’incidente. La scoperta arrivò troppo tardi per salvare la vita dell’ispettore, che divenne una vittima della tendenza a criminalizzare gli incidenti aerei.
La causa della sicurezza non ha bisogno di capri espiatori.
Un altro dei più conosciuti casi di criminalizzazione di un incidente aereo si verificò quasi 30 anni fa, il 10 Settembre 1976, a seguito della collisione in volo di un DC9 della Inex Adria e di un Trident della BEA, sul cielo di Zagabria, con la perdita di 176 vite umane.
Nel 1976 l’ATC di Zagabria era uno dei più convulsi centri in Europa. Il VOR di Zagabria costituiva l’intersezione di molteplici aerovie usate intensamente dal traffico aereo da e per l’Europa sud-orientale, il Medio Oriente, l’Estremo Oriente ed oltre.
A vigilare su questo traffico vi era un gruppo di controllori sottodimensionato e sovraccarico di lavoro, che usava un sistema radar sperimentale e con trasmittenti radio inaffidabili.
Questo non impedì alle autorità di incriminare per omicidio cinque controllori e di incarcerarli. Uno di essi, Gradimir Tasiç alla fine divenne il capro espiatorio. Incredibilmente, venne condannato a sette anni nonostante alcuni funzionari dell’autorità aeronautica avessero dichiarato sotto giuramento che il centro di Zagabria era sotto organico di almeno 30 controllori – cosa che rimase inalterata per molti anni dopo il disastro. Fu solo ai primi anni ’90 che l’intero sistema del controllo del traffico aereo fu adeguato alle necessità.
Il padre di una delle vittime del disastro iniziò una campagna per impedire la carcerazione di Tasiç e si battè insieme ai controllori per richiedere il suo rilascio, che avvenne comunque dopo che questi ebbe scontato due anni di carcere.
LA SITUAZIONE ITALIANA
Anche in Italia il processo di criminalizzazione degli incidenti aerei è in atto da tempo, ma solo in tempi recenti si sono registrate condanne.
Intanto occorre precisare che secondo la legge italiana l’azione penale da parte delle Procure è obbligatoria; al verificarsi di un evento dannoso, che comprenda la perdita di vite umane o anche solo lesioni gravi, si procede d’ufficio. E’ arduo addentrarsi in considerazioni di politica giudiziaria circa l’utilità di un processo e di una condanna alla reclusione (per colpa, cioè per un evento non voluto) nei confronti di professionisti dell’aviazione che possono, come tutti, aver commesso degli errori. Ricordiamo solo che nella nostra Costituzione la pena non è una forma di vendetta sociale o di punizione tout court, ma deve tendere alla rieducazione del reo (art. 27), e che tale finalità appare difficilmente applicabile a coloro per i quali, come dianzi riportato, l’incidente è già esso stesso una condanna. Esso per lo più, in caso di acclarate mancanze rilevate dall’inchiesta tecnica, segna anche la fine della carriera aeronautica di quanti sono a vario titolo coinvolti. Naturalmente non può che condividersi la preoccupazione che, per il legittimo esercizio del diritto alla difesa, si ometta di collaborare con l’Autorità aeronautica incaricata dell’investigazione tecnica, così come il fatto che a pagare siano alla fine quasi sempre gli ultimi anelli della catena, normalmente i più deboli.
Fra i maggiori incidenti ad aeromobili civili che hanno dato luogo a processi penali in Italia ricordiamo:
o 14.10.1960 – Isola d’Elba - I-AOMU - DH Heron Soc. Itavia; 11 morti. Il processo vide come imputati dirigenti della compagnia, il Direttore Generale dell’Aviazione Civile, Il Direttore dell’aeroporto dell’Urbe. La prima sentenza del 1965 si concluse con l’assoluzione di tutti gli imputati; nell’ appello, tenutosi nel 1966, le assoluzioni furono confermate.
o 5.5.1972 – Montagna Longa (PA) - I-DIWB – DC-8 - ALITALIA– 115 morti -Il processo coinvolse tra gli altri il Direttore Generale dell’Aviazione Civile ed il Direttore dell’aeroporto di Palermo per l’inefficienza del faro di aerodromo. Al termine vi fu l’assoluzione di tutti gli imputati.
o 23.12.1978 - Palermo - I-DIKQ - DC 9 ALITALIA – 108 morti - A finire incriminato fu anche in questo caso, tra gli altri, il Direttore dell’aeroporto accusato, tra l’altro, di non aver organizzato un efficiente servizio di soccorso a mare. Dopo molti anni il processo si concluse con la richiesta di proscioglimento da parte dell’accusa e la sentenza di assoluzione, non impugnata.
o 14.9.1979 - Capoterra (CA) I-ATJC - DC9 - ATI – 31 morti - Sotto accusa il controllo (militare) del traffico aereo. Un ufficiale venne condannato anche in sede di Cassazione per aver omesso di fornire istruzioni appropriate ai piloti.
o 15.10.1987 – Conca di Crezzo I-ATRH – ATR42 – ATI – 37 morti – Il processo coinvolse la compagnia aerea e la casa costruttrice dell’aeromobile.
o 6.8.1991 – Savona – I-CFSV – CL215 – SISAM – 2 piloti morti – L’azione penale si estinse per morte degli imputati.
o 13.12.1995 – Verona - YR-AMR - AN 24 - Banat Air– 49 morti - Sotto accusa l’omesso controllo del piano di carico; in primo grado assolto il Direttore dell’aeroporto e l’addetto al Traffico in servizio, condannati Caposcalo della Compagnia e addetto di rampa. In appello sentenza ribaltata: assolto il caposcalo e condannati tutti gli altri. La Cassazione ha confermato la sentenza di appello.
o 25.2.1999 – Genova – D-CPRR – Do328 – MINERVA – 4 morti – Condannato il Comandante dell’aeromobile per disastro colposo, omicidio e lesioni colpose.
o Linate 8.10.2001 – In primo grado sono stati condannati a pesanti pene detentive il Direttore dell’aeroporto, il Direttore del Sistema Direzionale milanese (entrambi ENAC), il controllore di torre e l’amministratore delegato di ENAV. Dopo alterne vicissitudini giudiziarie sono stati condannati in via definitiva solo il controllore, l’A.D. di ENAV e funzionari di SEA. 4 marzo 2010
Ma che cosa è realmente accaduto sul volo del Boeing 757 con destinazione Birmingham?
I media riferiscono di un rientro dal volo (dopo circa 30 minuti) per una estesa perdita di carburante, ma qualche passeggero sostiene che il comandante, nell'informativa onboard successiva alla situazione anomale, aveva segnalato e motivato causata da un impatto con volatili (birdstrilke).
Il Boeing 757 -200 della Thomas Cook UK, immatricolato G-TCBA, volo MT-127L decollato da Torino Caselle con 231 passeggeri avrebbe registrato, comunque, una perdita di carburante dall'ala destra. In volo, probabilmente, i piloti hanno applicato la procedura di travaso/utilizzo di carburante dal serbatoio interessato, ma non si ha notizia di quale quantità complessiva di carburante sia fuoriuscita e se possa essere stato assorbito, almeno in parte, da uno dei due propulsori.
La pista di Caselle sarebbe rimasta inoltre, non si capisce se dopo il decollo o dell'atterraggio, chiusa per ben 90 minuti per le operazioni di pulizia e bonifica della pista dal carburante disperso.
Il Boeing 757 era decollato intorno alle 14.15 ore locali dalla pista 36 con circa due ore di ritardo ma sorge un qualche ulteriore interrogativo. Un passeggero avrebbe anche riportato come un caccia dell'airforce francese (vedi foto) avrebbe accompagnato/scortato il volo, per circa 10 minuti, mentre era nello spazio aereo transalpino, prima di riatterrare a Caselle intorno alle 14.45. In completa sicurezza per passeggeri ed equipaggio, circa mezz'ora dopo. 23 febbraio 2010
L'incidente è quello che riguardato un velivolo MD 82 Alitalia scontratosi con un camion in manovra sul margine dello stesso piazzale, era il 20 aprile 2004.
L’aeromobile, che nell’impatto ha avuto il distacco di una parte dell’ala riportando il distacco di una sezione dell’ala destra e gravi danni alla fusoliera, non ha più potuto volare.
L'ANSV ha da tempo completato ed emanato la relazione finale, quasi due anni dopo, nel 2006. Il processo presso il Tribunale Procura di Gorizia è invece ancora aperto.
Meglio il prossimo 26 febbraio 2010 sarà conferito un incarico CTO per verificare quante fossero realmente le persone presenti nella cabina di pilotaggio. Lo scenario è quello di una integrazione delle conversazioni T/B/T e tra i piloti e, dovrebbe, dopo quasi sei anni dall'incidente, risolvere una questione essenziale: c'era forse un'altra persona nel cockpit, magari seduto sullo strapuntino, tra i due piloti?
Certo, la relazione ANSV, nelle 66 pagine del rapporto, non sembrerebbe segnalare la presenza di un terzo uomo, Anche nelle conclusioni del rapporto ANSV, quanto nelle Raccomandazioni di sicurezza (Raccomandazione ANSV-8/89-04/1/A/05 - Raccomandazione ANSV-9/89-04/2/A/05 - Raccomandazione ANSV-10/89-04/3/A/05 - Raccomandazione ANSV-11/89-04/4/A/05), non ci sarebbe un qualche riferimento sulla (i) presenza, (ii) sull'opportunità di autorizzare la presenza a bordo di personale non di condotta in cockpit.
Ricordiamo che siamo nel dopo 11 settembre 2001 di New York.
Nel rapporto ANSV non sembrerebbe esserci alcun riscontro, ovviamente, neanche sulle possibili interferenze operative e/o safety tra l'eventuale presenza di un qualche soggetto terzo e la condotta dell'aeromobile. Oltre che ad una possibile violazione delle procedure di volo della compagnia e delle specifiche disposizioni ENAC in materia.
La necessità di integrare le trascrizioni T/B/T e delle conversazioni nel cockpit non è, tuttavia, una novità nelle breve storia delle investigazioni post incidente aereo di questo Paese.
E' avvenuto anche nel corso del processo dell'incidente di Linate del 2001 - Aerohabitat lo ha puntualmente rilevato, vedi www.aerohabitat.eu "Linate, l'altra inchiesta" www.aerohabitat.eu/dossier/linate-2001-laltra-inchiesta - e, probabilmente, non sarà l'ultima volta.
Il doppio livello tra la investigazione tecnica e quella giuridica, nella possibile divaricazione, potrà, probabilmente, ripresentarsi anche in futuro. Con innegabili ed inevitabili ripercussioni per la Relazione tecnica, qualora questa sia risultata più rapida di quella giuridica.
Per completare questa breve analisi occorre, tuttavia, porre alcune considerazioni su risvolti post investigativi di questo eventuale riscontro?
Dopo l'atterraggio sulla pista dell'aeroporto di Kolavia, un Tupolev TU-154M dell'aerolinea Iraniana Taban Air, marca RA-85787, operante sul volo HH-6437 tra Isfahan a Mashad (Iran) con 157 passeggeri e 13 membri di equipaggio, si è incendiato, dopo la rottura di un'ala e di un semicarrello, a circa metà pista.
L'equipaggio, dopo aver dichiarato l'emergenza, ha tentato l'atterraggio intorno alle 7.20 ora locali del 24 gennaio, nonostante la bassa visibilità (200 metri), al disotto dei limiti ILS previsti dalla pista 31 destra. L'emergenza sarebbe derivata dalla necessità di ricoverare in ospedale un passeggero gravemente ammalato.
Il Tupolev 154 sarebbe uscito lateralmente di pista per il cedimento di un semicarrello e la conseguente rottura di una semiala, che ha toccato il terreno, con fuoriuscita di carburante che si è immediatamente incendiato.
Quarantasei passeggeri hanno riportato ferite minori. I danni finali e sostanziali dell'aeromobile hanno comportato, in seguito, il distacco anche dell'altra ala e dell'impennaggio verticale di della coda.
La pista 31 destra ha una lunghezza di 3811 metri ed è equipaggiata con una strumentazione ILS di Categoria 1. 26 gennaio 2010
Un aeromobile Boeing 737 - 800, di ultima generazione, con circa otto anni di vita, della Ethiopian Airlines è precipitato nella notte del 25 gennaio, fuori dalla costa del mar Mediterraneo, dopo il decollo avvenuto dalla scalo di Beirut.
Con 90 persone totali, (83 passeggeri e 7 membri d'equipaggio) imbarcati sul volo ET-409, per la destinazione di Addis Abeba, il velivolo si è inabissato mentre era in corso un forte temporale.
L'aereo avrebbe perso il contatto radar intono alle 02.35 ore locali, a circa 2 miglia dalla costa ed a 4 miglia a sud della pista da cui era decollato.
Testimoni oculari hanno segnalato la presenza di numerosi fulmini, particolarmente rilevanti e multipli. 25 gennaio 2010
Nel corso della consueta analisi degli incidenti aerei in Italia, siano essi maggiori quanto minori, ovvero di commercial aviation quanto di aviazione generale, Aerohabitat registra preliminarmente i criteri, modalità e corrispondenza dei database.
La procedura permette di verificare e confrontare eventuali scenari investigativi e la conseguente identificazione delle dinamiche incidentali.
E' avvenuto anche per l'incidente occorso all’aeromobile Cessna C 172S, marche D-EXAH, finito fuoripista in atterraggio sull'aviosuperficie di Sabaudia, il 3 settembre 2008.
La relazione conclusiva dell'ANSV, condensata in sei pagine, è resa disponibile dalla stessa Agenzia, che ha identificato la causa o probabile dell’evento, sostiene:
"La causa dell’evento è da addebitarsi ad una errata gestione da parte del pilota della fase finale dell’atterraggio. E’ verosimile che l’aeromobile abbia toccato il suolo in corrispondenza della metà della pista ed il pilota, nonostante l’azione frenate esercitata , non sia stato in grado di arrestare la corsa nel rimanente spazio disponibile, andando ad arrestarsi, sebbene ad una velocità ridotta, dopo la testa 14".
Il Cessna 172S aveva riportato danni finendo lungo dopo l'atterraggio avvenuto sulla pista 32, il pilota, unica persona a bordo, era rimasto incolume.
L'analisi e la conclusione non può che essere condivisa da Aerohabitat se non fosse emerso una dato incontrovertibile. Del tutto basilare per la dinamica incidentale e la ricostruzione della causa del fuoripista, ovvero l'identificazione della lunghezza pista dell'aviosuperficie.
La relazione ANSV riporta e ricostruisce l'evento, sviluppa l'analisi investigativa su una pista pari a 520 metri, mentre ENAC e Jeppesen segnalano l'esistenza di una distanza pari 650 metri.
L'aviosuperficie localizzata a circa 80 km a sud di Roma - riportano documenti ufficiali - risulta inserita nel Parco Nazionale del Circeo ed è dotata di una pista in erba di 650 metri.
Come valutare questa anomala e inattesa evidenza? La relazione ANSV è davvero incorsa in questo errore nella lunghezza pista o, invece, la lunghezza segnalata da ANSV è corretta?
Quale conseguenza assume questa ipotetica differenza nella lunghezza di pista? Siamo dinnanzi ad un refuso, errore di stampa, o la variante emersa potrebbe determinare anche una differenziata identificazione della causa incidentale.
Potrebbero aprirsi anche altre conseguenze, inerenti, ai risvolti delle responsabilità oggettive dell'incidente, ai risvolti assicurativi ed ai risarcimenti per danni sopportati dal velivolo e dalle persone coinvolte. Infine, qualora fosse appurato l'errore nella relazione ANSV nella lunghezza della pista occorrerebbe interrogarsi sulle modalità di cross - check interno all'Agenzia investigativa:
"quale responsabilità deve essere attribuita all'investigatore autore del testo della relazione conclusiva e quale va assegnata al Collegio ANSV deliberante?" 21 gennaio 2010
Il contesto appariva ideale per un fuoripista.
Una pista corta, un decollo al peso quasi massimo, la destinazione lontana (da Dormund alle Canarie), condizioni meteo nevose e probabilmente un de - icing e/o de icing non adeguato.
Il Boeing 737-800 della tedesca Air Berlin, il 3 gennaio, si è trovato fuoripista, lungo, in ovverun nella fase di decollo all'aeroporto tedesco di Dortmund.
E' andata bene, tra i 165 passeggeri e i sei membri dell'equipaggio non c'è stata alcuna vittima ed anche l'aeromobile non avrebbe riportato danni sostanziali (solo il carrello anteriore).
Il velivolo era in decollo per Las Palmas, nelle Canarie, quando il comandante ha deciso uno stop take off, un reject o arresto immediato per una qualche "irregolarità tecnica" ad uno dei propulsori o un inconveniente correlato. La manovra sarebbe avvenuta ad una velocità prossima a quella decisiva, ovvero la V1 (dopo 28 secondi dall'attivazione della massima spinta), oltre la quale la frenata entro la pista diventa problematica.
Notizie autorevoli sostengono che la vera causa sarebbe risultata una sostanziale diversità tra i due anemometri (il cross check tra quello del comandante e quello del pilota è, infatti, decisivo per la prosecuzione della corsa di decollo). La lunghezza della pista 06, di soli 2000 metri, e la situazione post nevose con la presenza di residui anche sulle superficie delle ali oltre che un deposito su uno dei motori, così riporta una nota tecnica, potrebbe costituire lo scenario di cause e concause che ha determinato il fuoripista.
Un video di un passeggero - reso disponibile - confermerebbe questo contesto operativo:
"A passenger video shows severe snowfall, which keeps substantial amounts of snow attached to the passenger windows throughout acceleration and slowdown while the left hand engine initially covered with a layer of a few centimeters of snow is blown clear during initial acceleration. The airplane accelerated for 28 seconds from engines spooling up to engines spooling down and brakes being applied. Reverse thrust is applied about 5 seconds later lasting for 27 seconds and the airplane comes to a stop past the runway end 32 seconds after rejecting the takeoff. The captain immediately after stand still calls "Crew on station! Crew on station!", then the video ends. 05 gennaio 2010
Investigazioni aeree e misteri. Un binomio che spesso affiora, sopratutto nel Paese Italia. Possibile che un incidente aereo con relativa inchiesta e iter processuale ultimato non sia, per una volta tanto chiuso. Concluso.
Se da un lato anche Aerohabitat continua ad interrogarsi sull'ipotesi del contromano volontario ai Linate 2001, sui ritardi di Linate il 1 giugno 2003 (impatto volatili in decollo e schianto su un capannone di Peschiera Borromeo) e di Trigoria 2009 (esplosione in volo di un Cessna), ecco ripresentarsi, come fosse ieri, una sorta di mistero sull'incidente aereo di Montagnalonga (Palermo - Punta Raisi) del 5 maggio 1972.
Nella trasmissione "Chi l'ha visto?", un programma dedicato alla ricerca di persone scomparse e ai misteri insoluti, in onda ogni lunedì in prima serata su Rai Tre, ecco la riproposizione di un incidente aereo e di una serie di interrogativi ancora attualissimi.
Pur inquadrati dal un punto di vista di alcuni familiari delle vittime di quella serata.
Nella puntata del 21 dicembre scorso, infatti, sono state riproposte questioni e considerazioni sul volo Alitalia AZ112 Roma - Palermo (DC8 “Antonio Pigafetta”, sigla I – DIWB) e 112 vittime. Sulle salme dei passeggeri e quelli dell'equipaggio, salvo quelle del comandante e del copilota, non furono eseguite autopsie. Alcuni familiari lo hanno spesso richiesto, ma invano.
Le inchieste ufficiali, una commissione ministeriale presieduta dal generale Francesco Lino, quella della magistratura, della Procura di Catania non avrebbero risolto il caso. Le conclusioni della commissione Lino vengono ribaltate. Il sostituto procuratore Aldo Grassi inquadra le carenze strutturali dell’aeroporto di Punta Raisi e l'ubicazione della pista.
Lo spostamento su Monte Gradara, presso Cinisi, del radiofaro NDB, prima localizzato sul campo di Punta Raisi, con la medesima e la stessa frequenza diventa una causa/concausa primaria. Gli esperti, tuttavia, avrebbero contrastato questa ipotesi. Affiora in ultimo anche lo scenario dell’esplosione in volo, un attentato, che l’agenzia Reuter propone e rilancia.
Anche i famigliari di alcune delle vittime, sopratutto con il rapporto Peri (vicequestore della squadra mobile di Trapani).
Questo rapporto viene inviato a ben sette Procure della Repubblica, senza risultati diretti, per venire definitivamente archiviato. Maria Fais, famigliare di una vittima, chiede, da tempo, inutilmente la riapertura del caso. L'incidente di Montagnalonga, dopo 3 processi e un'istanza di riesame, viene respinta nell'ottobre 2001 dal giudice di Catania Peroni Ronchet.
Ma la "verità" risultata dalle Aule di Giustizia, non viene ritenuta adeguata.
Verità, cause, concause e responsabilità dovranno essere verificate?
Cosa concludere? Dovremmo forse, tra vent'anni, riaprire un'inchiesta sull'incidente del 8 ottobre 2001 di Linate? Come spiegarsi, intanto, i ritardi nelle investigazioni e l'assenza di report sull'esplosione in volo di Trigoria del 7 febbraio 2009 e di quello di Linate del 1 giugno 2003? 29 dicembre 2009
Nella serata del 22 dicembre un Boeing 737-800 (immatricolato N977AN) della American Airlines si è spezzato in due tronconi nella fase di atterraggio all'aeroporto dei Kingston in Jamaica. Secondo le prime informazioni disponibili il volo AA 331 proveniente da Miami - Florida è finito lungo (overrun) sulla pista del Jamaica's Norman Manley International Airport.
A bordo tra i sei membri di equipaggio e 148 passeggeri sono stati riscontrati solo una quarantina di feriti. Il Boeing sarebbe atterrato sulla pista ILS 12, della lunghezza di circa 2700 metri, con un vento in coda dalla direzione di 320 gradi e una intensità di 8 nodi.
Nel corso dell'atterraggio il velivolo si è trovato nel bel mezzo di un fortunale.
Le disastrose condizioni meteo - rilevanti precipitazioni e bassissima visibilità - avrebbero determinano una situazione di estrema difficoltà operativa.
Il Ministro dell'informazione della Jamaica Daryl Vaz ha dichiarato che "the airplane isbroken in two"
La pista è circondata dal mare (vedi foto) ed i tronconi della fusoliera si sono fermati a tre metri dall'acqua. I passeggeri, dopo il forte impatto con il terreno, rimbalzi e il fuoripista, hanno potuto evacuare dallo squarcio creatosi e dalle uscite di sicurezza. 23 dicembre 2009
Ricordate l'impiego dell'uranio impoverito come contrappeso sui piani di coda per alcuni aeromobili delle flotte commerciali civili e militari? Oltre 300 chili di uranio impoverito di alcuni Boeing 747 che nelle più recenti velivoli sono stati sostituti dal più costo tungsteno?
Ebbene, se è vero che non si hanno notizia della presenza di uranio impoverito sulle flotte arzille ancora in attività in alcuni continenti, altri interrogativi concernono le flotte militari.
Hanno davvero dismesso il carico di uranio impoverito, sostituito dal tungsteno, o i piani di sostituzione sono ancora da completare. Dopo l'incidente occorso al C 130 dell'Aeronautica Italiana, impegnato in un volo di addestramento, a Pisa, la questione è stata sottoposta all'attenzione del Parlamento Italiano, grazie all' interrogazione del sen. Pardi.
Premesso che:
in data 23 novembre 2009 alle ore 14:10 un velivolo militare C-130J in uso alla 46a Brigata aerea nel corso di un addestramento è precipitato nei pressi dell'aeroporto di Pisa, in località Le Rene del comune di Coltano, provocando il decesso di cinque militari. L'incidente è avvenuto subito dopo il decollo, immediatamente fuori dalla zona aeroportuale: il velivolo è finito dapprima contro dei cavi ad alta tensione ed è poi atterrato sulla linea ferroviaria Pisa - Colle Salvetti - Cecina. I resti dell'aereo si sarebbero sparsi in un raggio di circa 150 metri;
il "technical order 00-105e-9, 1 february 2006, revision 11 - segment 7 covering chapter 6 from the c-130 to wc-135w", ovvero il manuale tecnico comprendente anche i velivoli C-130 e C-130J, prodotto dal "HQ AFCESA (Air Force Civil Engineer Support Agency www.afcesa.af.mil/)/cexf - fire and emergency services egress manager", avente sede in 139 barnes drive suite 1, Tyndall afb, Florida, a pagina 24, indica che "the inboard elevator counterbalance weight is cast Depleted Uranium (DU). The DU is to be replaced by a alternate material selection of Sintered Tungsten. This modification will start with aircraft serial number 5536" (il contrappeso è composto da uranio impoverito (64 kg), materiale che sarà sostituito dal tungsteno, a partire dal velivolo con numero di serie 5536);
l'utilizzo di uranio impoverito per gli aeromobili C130 e C-130J, prodotti dalla Lockeed Martin, sarebbe confermato altresì da una perizia disposta nell'anno 2000 dal pubblico ministero dottor Felice Casson, dal titolo "Rischio derivante dall'utilizzo di uranio impoverito in aeromobili per uso civile", redatta con l'apporto dell'Istituto superiore di sanità, dell'ENEA, dell'Università Federico II e del Politecnico di Torino, ove la "Relazione di consulenza tecnica preliminare" specifica che "il DU sembra essere l'unico tipo di uranio che possa utilizzarsi nei contrappesi. (...) Anche aerei usati per scopi militari e trasporto-merci sono stati equipaggiati con contrappesi in DU: tra questi ci sono il Lockheed C-130 (…)". Relativamente agli "Eventi catastrofici", la perizia chiarisce come "una situazione incidentale in cui un aereo contenente parti in DU subisca un incendio suscita giustificata preoccupazione, in quanto in questo caso notevoli quantità di DU potrebbero essere volatilizzate e inalate dalle persone attorno alla zona dell'incendio (vigili del fuoco, passeggeri, residenti).
Inoltre, non si può escludere il rischio di contaminazione in aree circostanti l'incidente". Maggiore preoccupazione desta la sezione dedicata a "Interventi di spegnimento e recupero del sito": "La massima esposizione a DU in caso di evento catastrofico riguarda i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento dell'incendio e il personale dedicato a ripulire il sito dell'incidente (liquidatori). (…) Appare evidente in questi casi la possibilità per questi lavoratori di superare la Dose Massima Ammissibile, aumentando quindi la probabilità di insorgenza di effetti genotossici ritardati, quali tumori e mutazioni nella progenie, come ampiamente mostrato in letteratura scientifica e i gravi rischi di nefrotossicità nel caso di un'insufficiente protezione tramite maschere";
considerato che: esaminando i molti filmati dello spegnimento delle fiamme generate dal velivolo, ed in particolare da fonti della rete (quale www.youreporter.it/video_Precipita_aereo_militare_a_Pisa_immagini_di_50canale_tv_1) è possibile vedere con chiarezza operatori dei vigili del fuoco, carabinieri, tele-operatori e astanti nelle immediate vicinanze del relitto, tutti privi delle necessarie misure di sicurezza ed in prossimità dell'eventuale fonte di dispersione di inquinamento.
Risulta altresì che al momento della tragica fatalità il vento fosse particolarmente forte, in grado quindi di disperdere velocemente le polveri inquinanti verso centri abitati, zone agricole coltivate e fonti idriche; l'eventuale presenza di uranio impoverito avrebbe dovuto essere tempestivamente comunicata da parte dell'Aeronautica militare ai vigili del fuoco incaricati di rimuovere i rottami del velivolo, al fine di garantire loro la possibilità di operare in sicurezza, mettendo al riparo da possibili rischi la loro integrità fisica.
Si rileva altresì che in caso di incendio di uranio impoverito, la quantità di particelle gravemente inquinanti emesse costituirebbe grave pregiudizio alla salute pubblica per la vicina città di Pisa, si chiede di sapere: il numero di serie del velivolo coinvolto nel sopra esposto incidente; qualora tale velivolo recasse numero di serie inferiore a 5536, quali sistemi di prevenzione siano stati adottati al fine di proteggere le persone coinvolte nella rimozione dei rottami; quali indagini sullo stato di eventuale contaminazione da uranio impoverito siano state condotte sulle aree in cui è avvenuto l'episodio; se i vigili del fuoco, i carabinieri e le Forze dell'ordine siano a conoscenza del fatto che l'Aeronautica militare italiana utilizza velivoli aventi contrappesi di uranio impoverito e se, in caso di incidente, siano equipaggiati con protocolli di sicurezza e strumentazioni adatte ad evitare la contaminazione per radiazione ed inalazione". 22 dicembre 2009
Lo scorso 28 novembre, intorno alle 08.12 locali, un cargo della Avient Aviation McDonnell Douglas MD-11, registrato Z-BAV, in servizio sul volo Z3-324 da Shanghai Pudong (China) a Bishkek (Kyrgyzstan) con un equipaggio di sette membri, è uscito di pista nella fase di decollo. L’overrun è avvenuto sulla pista 35 destra la cui lunghezza di 4000 metri e l’aeromobile ha concluso la sua corsa incendiandosi, oltre la stessa, su un terrapieno poco distante.
Tre vittime tra gli occupanti si registrano tre feriti gravi sull’aeromobile cargo che era in servizio da 18 anni e 10 mesi.
La dinamica descritta dai testimoni riporta come dopo il decollo, in fase di rotazione per il lift off, il velivolo non si è alzato in volo, strisciando con la coda e impattando le luci del fine pista, l’antenna oltre alle luci di avvicinamento della pista opposta.
Probabilmente l’equipaggio ha tentato un reject take off finendo comunque lungo, oltre la pista nel terrapieno.
Il vettore cargo Avient Aviation ha in flotta anche tre McDonnell Douglas DC-10-30 e un Ilyuschin IL 76. La direzione operativa della stessa aerolinea è localizzata in Gran Bretagna mentre la base di armamento è in Africa, nello Zimbabwe.
Le considerazioni possibili riguardanti la dinamica incidentale rimandano direttamente a problematiche tecniche e ad un errato caricamento dell’aeromobile.
Gli effetti post incidentali invece pongono le usuali considerazioni Aerohabitat sull’esistenza di un Piano di Rischio aeroportuale e sulle zone di sicurezza oltre il fine pista prive di ostacoli e edificazioni varie. 30 novembre 2009
L’aeromobile MD 82 ha continuato la sua corsa oltre il fine pista 36, dopo un atterraggio. L’incidente è avvenuto il 19 novembre, intorno alle 16.00, ore locali.
Il velivolo si è arrestato su un terrapieno di lava vulcanica pietrificata, oltre la pista dell’aeroporto di Goma nella Repubblica Democratica del Congo. Nel corso dell’evacuazione rapida dei 117 passeggeri sono stati contati 20 feriti.
La pista è solo lateralmente circondata dalle abitazioni e non si sono registrati danni ed inconvenienti di sorta tra la popolazione residente.
La pista disponibile era stata limitata a 1995 metri rispetto ai 3000 metri originali dopo l’eruzione del vulcano Nyiragongo, avvenuta ancora nel 2002.
Il volo E9-3411 della Compagnie Africaine Aviation, immatricolato 9Q-CAB proveniente da Kinshasa N'Djili (Kinshasa) è atterrato in condizioni di ridotta visibilità e pioggia battente.
L’aeromobile aveva oltre 21 anni di servizio ed era stato recentemente acquistato dalla American Aerlines USA. In precedenza aveva volato anche per la Transworld Airlines (registrazione N957U).
Quali considerazioni vanno fatte su questo overrun o fuoripista?
La pista disponeva di una Runway End Safety Area?
Disponeva di una Piano di Rischio aeroportuale e delle cosiddette Public Safety Zone a protezione dei passeggeri imbarcati e della popolazione insediata nel circondario della pista?
Ed infine, i passeggeri erano consapevoli di volare su un velivolo di oltre vent’anni di servizio e che avrebbero atterrato su una pista disponibile ridotta di oltre mille metri?
Le Assicurazioni a tutela del viaggiatore imbarcato coprono questo genere di rischio? Ovvero atterrare su piste di volo non rispondenti ai requisiti e standard indicati dall’ICAO?
Quanti sono Paesi membri dell’ICAO che non hanno compiutamente aderito agli standard previsti? Ad esempio quelli concernenti l’Annesso 14 Aerodrome ICAO?20 novembre 2009
Un velivolo Canadair CRJ-100ER Regional Jet, immatricolato 5Y-JLD, in servizio per conto della Rwandair Express, è rimasto sostanzialmente danneggiato in atterraggio a Kigali Airport (KGL), nel Rwanda, in Africa.
L’incidente – avvenuto il 12 novembre intorno alle ore 13.30 locali - ha registrato una sola vittima anche se l’evento è stato alquanto spettacolare e rischioso.
A bordo erano imbarcati 10 passeggeri e 5 membri d’equipaggio
L’aeromobile operava sulla tratta per Entebbe Airport (EBB), in Uganda, quando due minuti dopo il decollo, il pilota richiedeva un immediato rientro all’atterraggio per non motivate ragioni tecniche.
Dopo aver regolarmente atterrato, nel corso del rullaggio verso il parcheggio, nei pressi del terminal dedicato ai passeggeri VIP, i due propulsori – nonostante il tentativo di spegnimento degli stessi - avrebbero repentinamente incrementato la spinta raggiungendo il 100%.
La massima potenza dei due motori avrebbe, di fatto, impedito, l’arresto del velivolo che ha continuato la sua corsa penetrando nell’edificio terminal VIP lunge, sfondando il muro esterno. Il carrello anteriore e la fusoliera – fino alla porta davanti - sono penetrati nell’edificio. 16 novembre 2009
Dopo nove mesi non si hanno ancora notizie.
L’incidente è quello del Cessna 650, immatricolato I-FEEV, esploso presso Trigoria (Roma) lo scorso 7 febbraio 2009, del quale Aerohabitat ha da tempo segnalato la permanente mancanza del preliminare Factual Report e, quello che preoccupa, l’assenza d’interventi specifici di ANSV, ovvero delle indispensabili misure e comunque di provvedimenti precauzionali per la “salvaguardia della pubblica incolumità …e a tutela …della sicurezza della navigazione aerea”. …al fine di svolgere quella “attività di monitoraggio, azione investigativa sugli incidenti e gli inconvenienti gravi e …del.. lavoro di raccomandazioni e proposte …di indirizzo" che – anche secondo Aerohabitat – dovrebbero svolgere gli organismi preposti a questi scopi.
Aerohabitat pur rilevando:
a) le difficoltà investigativa conseguente alla prolungata indisponibilità del CVR e FDR;
b) le Prescrizioni di Aeronavigabilità (Airworthiness Directive) emanate da FAA, EASA e ENAC nel corso del 2008 e relative ai propulsori che equipaggiavano il Cessna 650 precipitato a Trigoria;
constata la perdurante assenza di iniziative pro-active, Aerohabitat, ripropone l’urgenza di quanto sollecitato nel “briefing” del 20 febbraio scorso, e precisamente:
- Identificazione degli aeromobili Cessna 650 immatricolati in Italia;
- Raccomandazione di Sicurezza urgente all’ENAC per il fermo a terra temporaneo della flotta Italiana Cessna 650, oltre a eventuali misure precauzionali per voli Cessna 650 della flotta internazionale che opera sugli scali della Penisola;
Raccomandazione di Sicurezza urgente all’ENAC per un monitoraggio/ispezione straordinaria in relazione al “Honeywell Alert Service Bulletin Calls For Rotor Discs Replacement Honeywell has issued Alert Service Bulletin No. TFE731-72-A3748 aff ecting airplanes 650-0001 thru 7119 with TFE731 engines requiring removal of second and third stage Low Pressure Compressor (LPC) rotor discs”. 10 novembre 2009
L’ultimo incidente è avvenuto domenica 1 novembre 2009, intorno alle 08.00 locali del mattino. Un Ilyushin 76, velivolo da trasporto cargo, di proprietà del Ministero degli Interni Russo è rimasto distrutto poco dopo il decollo dalla pista 24 dell’aeroporto di Mirnyy (MJZ) nella zona orientale di Sacha-Jacuzia in Russia.
Il grosso velivolo in volo di trasferimento per lo scalo di Irkutsk Airport, dopo aver raggiunto una quota di circa 20/30metri di altezza è precipitato a circa 1500 metri dalla stessa pista. Causando 11 vittime, l’intero equipaggio imbarcato.
L’aeromobile di fabbricazione Russa è stato progettato negli anni ’70, immatricolato RF-76801 aveva, probabilmente, oltre 20anni di servizio.
In attesa di altri riscontri, a seguito di numerosi incidenti ed inconvenienti che hanno interessato questa flotta, il governo russo, ha predisposto la messa a terra l'intera flotta di Ilyushin Il-76.
Anche altri paesi, tra questi l’India, sarebbero interessati al blocco dell’attività di questo velivolo. La flotta mondiale IL 76 ammonterebbe a circa 850 velivoli, dei quali 450 in servizio in Russia e almeno altri 300 in servizio al estero. 04 novembre 2009
Il cargo Boeing 707- 330 C, immatricolato ST – AKW precipitato intorno alle 15.30 locali del 21 ottobre – al Sharjah International Airport negli Emirati Arabi Uniti - aveva almeno 40 anni di servizio e operava per la compagnia AZZA Trasport, un vettore in servizio per conto della Sudan Airways.
Il volo SUD 2241 era decollato da Sharjah per Kartoum con sei membri di equipaggio.
Il velivolo è andato completamente distrutto nell’impatto, ad un chilometro dal fine pista, spezzandosi ed incendiandosi, dopo, sostengono testimoni, aver inclinato l’ala destra e subito il distacco di un propulsore.
La compagnia aerea Azza Transposrt e la Sudan Airways non sono nella black list della Comunità Europea e pertanto non è, al momento, possibile stabilire se l’arzillo Boeing 707 (una flotta di quadrimotori progettata negli ann’50) aveva volato anche negli aeroporti del vecchio continente. 22 ottobre 2009
Dopo sette mesi non si hanno ancora notizie.
L’incidente è quello del Cessna 650, immatricolato I-FEEV, esploso presso Trigoria (Roma) lo scorso 7 febbraio 2009, del quale Aerohabitat ha da tempo segnalato la permanente mancanza del preliminare Factual Report e, quello che preoccupa, l’assenza d’interventi specifici di ANSV, ovvero delle indispensabili misure e comunque di provvedimenti precauzionali per la “salvaguardia della pubblica incolumità …e a tutela …della sicurezza della navigazione aerea”. …al fine di svolgere quella “attività di monitoraggio, azione investigativa sugli incidenti e gli inconvenienti gravi e …del.. lavoro di raccomandazioni e proposte …di indirizzo" che – anche secondo Aerohabitat – dovrebbero svolgere gli organismi preposti a questi scopi.
Aerohabitat pur rilevando:
a) le difficoltà investigativa conseguente alla prolungata indisponibilità del CVR e FDR;
b) le Prescrizioni di Aeronavigabilità (Airworthiness Directive) emanate da FAA, EASA e ENAC nel corso del 2008 e relative ai propulsori che equipaggiavano il Cessna 650 precipitato a Trigoria;
constata la perdurante assenza di iniziative pro-active, Aerohabitat, ripropone l’urgenza di quanto sollecitato nel “briefing” del 20 febbraio scorso, e precisamente:
- Identificazione degli aeromobili Cessna 650 immatricolati in Italia;
- Raccomandazione di Sicurezza urgente all’ENAC per il fermo a terra temporaneo della flotta Italiana Cessna 650, oltre a eventuali misure precauzionali per voli Cessna 650 della flotta internazionale che opera sugli scali della Penisola;
Raccomandazione di Sicurezza urgente all’ENAC per un monitoraggio/ispezione straordinaria in relazione al “Honeywell Alert Service Bulletin Calls For Rotor Discs Replacement Honeywell has issued Alert Service Bulletin No. TFE731-72-A3748 aff ecting airplanes 650-0001 thru 7119 with TFE731 engines requiring removal of second and third stage Low Pressure Compressor (LPC) rotor discs”. 10 settembre 2009
Due incidenti in una sola giornata, entrambi in alta quota Alpina.
Il primo nelle vicinanze del ghiacciaio Lyskamm, sul Monte Rosa, in Val D’Aosta. Un velivolo Robin DR 400 F-GJQG, proveniente da Grenoble (Francia) vicino al rifugio Mantova.
Il velivolo è precipitato verso le 09.30 di lunedì 7 settembre, ad una quota di circa 3.500 metri. Il pilota, unico occupante, è rimasto gravemente ferito.
Il secondo incidente ha riguardato un elicottero stavolta presso il ghiacciaio Toula, nei pressi del massiccio del Monte Bianco, un elicottero SA 315B Lama I-NERY.
Il “Lama” è precipitato ad una quota di oltre 3.000 metri, intorno alle 13.00 dello stesso giorno lunedì 7 settembre con un bilancio assai pesante: due vittime e due feriti gravi. 09 settembre 2009
A Montichiari era in corso una manifestazione acrobatica, il Brixia Air Show 2009, e la scaletta prevedeva a breve l’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale, quando alle 16.19 locali, domenica 6 settembre, un velivolo acrobatico CAP 10B (I-IZAG) dell’Aeroclub di Brescia è precipitato al suolo.
Uno dei due piloti è deceduto, l’altro è in condizioni gravissime, l’aeromobile è andato distrutto. La manifestazione aerea organizzata nel centenario dell'aeroporto intitolato a Gabriele D'Annunzio è stata immediatamente sospesa.
Il velivolo, impegnato, in una fase acrobatica a bassa quota, nel corso di una virata stretta, forte per una perdita di potenza del motore, o un’eccessiva “tirata” nel “cappio” della manovra ha toccato bruscamente il suolo (vedi video da youtube.com). 08 settembre 2009
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) con l’abituale nota informativa – lo scorso 1 settembre – informava sull’apertura dell’inchiesta tecnica relativa all’Airbus A320 LZ-BHC che in decollo da Verona in “fase di decollo, al momento del distacco dal suolo, urtava la pavimentazione della pista con la parte posteriore, riportando danni alla struttura”.
Aerohabitat ne ha prontamente dato notizia ipotizzando tra le possibili cause l’errato caricamento del velivolo allegando una foto dello stesso aeromobile parcheggiato nel piazzale dello scalo veronese.
ANSV nella nota diffusa ha prontamente aggiunto come “un team investigativo sta raggiungendo Verona per espletare il primo sopralluogo operativo ed acquisire i registratori di bordo (cc.dd. “scatole nere”) dell’aeromobile”.
Che cosa sia successo, quale possa essere stata la ragione principale dell’avvenuto, è probabilmente già nelle disponibilità degli esperti dell’Agenzia che, dopo aver sbobinato scatole nere e visionato la documentazione di bordo sono, da subito, in grado di formulare un “factual report” sull’incidente.
Aerohabitat, tuttavia, dopo un’accurata, se pur esterna, analisi della foto dell’aeromobile con il particolare della “coda”, non può non rilevare l’assenza di danni evidenti nella suddetta coda. I danni alla struttura ipotizzati da ANSV non appaiono rilevanti e sicuramente non avrebbero impedito la prosecuzione del volo.
Che cosa è quindi realmente accaduto?
Cosa si può quindi ipotizzare? Quale scenario investigativo può essere abbozzato e verificato?
Aerohabitat aveva ipotizzato il tailstrike come derivato da “un errato caricamento dell’aeromobile”. L’Airbus 320/200 della Balkan Holidays in wet leasing (noleggio con equipaggio) per l’Italiana Air Valleè, aveva scaricato una parte dei passeggeri e relativi bagagli per proseguire il volo con i restanti 80 viaggiatori per Fiumicino.
Ecco il punto, è possibile che il velivolo, che non mostra evidenti danni in coda, in realtà pur avendo eseguito un decollo “ripido e anomalo” abbia registrato immediate difficoltà nella governabilità in volo costringendo i piloti al repentino rientro?
Lo scenario proposto rimanda pertanto ai seguenti interrogativi:
1. chi è delegato alla stesura del piano di carico dell’aereo in genere?
2. chi nel caso di una low cost e/o di un volo charter?
3. chi controlla l’effettivo caricamento di un volo con scalo intermedio?
La casistica incidentale per errato caricamento dell’aereo – come causa principale e/o concausa – registra quello avvenuto il 13 dicembre 1995 a Verona.
Il volo charter BZ166 della Banat Air precipitò al suolo 49 secondi dopo il decollo, da una quota di circa 150 metri, a 500 m di distanza dalla rete di recinzione dell'aeroporto Catullo, in località Poiane di Sommacampagna. Nell'impatto morirono tutti gli occupanti del velivolo (41 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio). 04 settembre 2009
E’ abbastanza raro che accada, ma è accaduto anche questo.
Un velivolo Airbus A-320/200 della Balkan Holidays ma in leasing per l’Italiana Air Valleè ha toccato la pista del Catullo, con la coda, parte inferiore della fusoliera, mentre decollava lo scorso 1° settembre, verso Roma Fiumicino.
Il volo DO5379, proveniente da Hurghada in Egitto, immatricolato LZ- BHC, con un peso dell’aeromobile limitato, con circa 80 passeggeri a bordo, dopo il tail – strike, è rapidamente rientrato all’atterraggio Verona.
I passeggeri sono volati, in seguito, a Roma con un aeromobile del vettore Air Italy.
Balkan Holidays è un’aerolinea con 44 anni di attività e opera in leasing per conto dell’altra aerolinea Valdostana Air Valleè.
Collega numerosi scali Europei con l’area Balcanica e precisamente Aberdeen, Belfast, Birmingham, Blackpool, Bournemouth, Bristol, Cardiff, Derry, Doncaster/Sheffield, Durham Tees Valley, East Midlands, Edinburgh, Exeter, Gatwick, Glasgow, Heathrow, Humberside, Inverness, Leeds/Bradford, Liverpool, Manchester, Newcastle, Norwich, Southampton and Stansted.
Nel periodo estivo collega anche – con attività charter appaltata – scali italiani con l’area del Mediterraneo ed il Mar Rosso.
L’urto della coda avvenuto sulla pista del Catullo – con danni che apparirebbero minori( vedi foto) – è stato classificato da ANSV come "Incidente".
La procedura di decollo antirumore prevista da AIP Italia non richiede assetti di decollo elevati, per entrambe le piste, e appare inspiegabile quanto è accaduto.
Una delle cause probabili – associate all’eventuale errore di pilotaggio manuale e/o dei sistemi automatici di bordo - potrebbe essere derivata da un errato caricamento dell’aeromobile. 3 settembre 2009
Ieri 26 agosto un velivolo cargo Antonov 12 impegnato nella fase d’atterraggio è precipitato nei sobborghi della Capitale del Congo Brazzaville. Lo schianto è avvenuto nella zona del cimitero di Nganga Lingolo causando sette vittime, tutti i membri dell’equipaggio.
Il cargo dell’aerolinea Aero Fret Business Antonov 12 era partito da Pointe Noire Airport (PNR) intorno alle 04.00 (ora locale) con destinazione l’aeroporto Maya Maya Airport di Brazzaville.
L’Antonov 12 era in avvicinamento alla pista 05 quando a circa 11 km (6 NM), in prossimità del Final Approach Point (FAP) della procedura VOR-DME / ILS 05 instrument approach, si è schiantato al suolo.
Le condizioni meteo erano sostanzialmente buone, con una visibilità di circa 3500 metri.
Il Ministro dei Trasporti del Congo avrebbe dichiarato che l’aeromobile si è spezzato in volo dopo un incendio avvenuto nella parte posteriore della fusoliera.
Nel 2007 il Governo aveva bloccato a terra la flotta A 12, vietando l’attività passeggeri degli Antonov 12, permettendo esclusivamente l’esercizio dei voli cargo. 27 agosto 2009
Niente di nuovo. Succede, le statistiche “aviation” registrano l’evento nella categoria dei Things Falling Off Aircraft (T.F.O.A.) incidents.
Possono cadere pezzi di aeromobili, minuti (bulloni e vitarelle) civili e militari, pezzi di ghiaccio. Dall’alto il sistema aviation lascia cadere al suolo non solo blu-ice dagli spurghi dell’acqua e toilette di bordo ma anche consistenti blocchi di ghiaccio generati nell’attraversamento di zone neve-ghiaccio, questi ultimi prevalentemente d’inverno.
Ma si sono staccati anche motori interi, cellule separatisi in volo dal vano motore.
Si sono staccati da aerei in volo, sono caduti sulle case anche serbatoi e/o bombe da velivoli militari in esercitazione. Nulla di nuovo quindi.
L'incidente TFOA di Ciampino sarebbe accaduto intorno all’una del pomeriggio una cittadina avrebbe avvertito un rumore molto forte, senza aver avuto la piena consapevolezza di quanto stava accadendo. La sorpresa è stata grande lo scorso 19 agosto in via del lavoro a Ciampino. La cittadina ha visto un tappo metallico sulla terrazza, cascato dal tetto dopo aver colpito e rotto alcune tegole. Il tappo di un serbatoio del diametro di circa 10 cm di colore verde scuro, quasi sicuramente appartiene ad un velivolo militare in sorvolo. Era in atterraggio o in decollo?
Le cronache degli incidenti TFOA hanno spesso registrato fatti similari, n’elenchiamo alcuni:
- dicembre 2008 - un bullone si stacca da un Boeing 747 – 400 Singapore Airlines in sorvolo sulla città di Sidney ("did not compromise the safety of the aircraft");
- agosto 2000 – Boeing 747 KLM esegue un atterraggio di emergenza dopo il distacco di parti di motore su una spiaggia affollata di Los Angeles;
- marzo 2005 – distacco di una porta da un Boeing 777 British Airways nei pressi di Gatwick;
- agosto 2006 - distacco e caduta di una porta da un TAM Fokker decollato da S. Paulo verso Rio di Janeiro in Brasile;
Altri eventi riportati dai media sono stati:
- esplosione di un motore su un volo Japan Airlines con destinazione Tokyo e pezzi dello stesso precipitati nei pressi di Jakarta. Nessun ferito ma 16 caseggiati danneggiati;
- gomma destra di un Boeing 737 Blue Panorama Airlines con atterraggio di emergenza a Fiumicino;
- Incidente simile presso Los Angeles: Boeing 757 American Airlines perde il ruotino anteriore destro;
- distacco di un portellone di un carrello da un Boeing 727 Delta Airline Boeing 727 dopo il decollo da Boston Logan International Airport. Il portello casca su una strada di un quartiere residenziale.
Molti aerei, Boeing 777 – perciò di ultima generazione - includono tra le procedure di emergenza previste anche uno scenario di “Engine Separation”, distacco di un motore.
I piloti sono addestrati all’atterraggio senza di uno dei due motori principale. Un’operazione che avviene con tutte le garanzie di sicurezza.
La ferraglia della cellula motore distaccatisi che cade sulla terra, ma quella è un’altra storia: con conseguenze dirette, con misure e programmi di prevenzione per questo genere d’accadimenti che vanno fronteggiate. 26 agosto 2009
Maltempo, impatto con un filo di alta tensione o altro?
L’incidente occorso nel pomeriggio del 22 agosto 2009 ad un elicottero del servizio sanitario del 118 nella zona del Monte Caloria (Cortina d'Ampezzo) potrebbe essere rubricato tra quelli generati da cause e concause prevedibili.
Le quattro vittime, tutti gli occupanti a bordo dell’Agusta A 109, velivolo dell’elisoccorso di Pieve di Cadore, della Ulss di Belluno erano impegnate nel post frana presso Rio Gere, dalle parti di Passo Tre Croci, potrebbero essere la conseguenza di un volo a bassissima quota per evitare il maltempo che imperversava nella zona.
L’elicottero della SUEM (Servizio urgenze ed emergenze mediche del 118) precipitato sulle pendici del Monte Cristallo Agusta A109 era immatricolato I-REMS (nc. 22024, Elidolomiti per il servizio 118 della regione Veneto)
Sulle cause del crash Aerohabitat segnala due note, quella di Ivan Viglietti, della Uil Trasporti piloti, che mette in evidenza come di questi incidenti:
- "non se ne parla mai ma anche queste sono morti bianche, persone che perdono la vita mentre svolgono il loro dovere";
- "anche se la normativa consente quel tipo di operazioni di volo con un solo pilota a bordo, da tempo" il sindacato chiede "che venga aggiunto un secondo membro di equipaggio".
Infine quella più generica che sollecita la completa mappatura delle linee d’alta tensione e dei tralicci in montagna, una questione che deve essere ancora adeguatamente risolta e segnalata visivamente. E’ comunque urgente anche la definizione di precisi standard di sicurezza per l’attività dell'elisoccorso in Italia. 24 agosto 2009
Nella giornata del 16 agosto, nel corso di un’esibizione preparatoria per il maggior Airshow della Russia, due velivoli caccia Sukhoi-27 Russi si sono scontrati in volo.
Le esercitazioni acrobatiche hanno causato una vittima tra i piloti - gli altri si sono eiettati con il seggiolino – mentre i caccia senza controllo finivano su alcune case. Uno dei due aerei SU 27 sarebbe precipitato su un edificio. Almeno cinque persone sarebbero rimaste ustionate dall’incendio provocato. L’airshow apre domani 18 agosto per concludersi il 23.
L’airshow denominato MAKS-2009 è il maggior evento Russo dell’industria aerospaziale del Paese e la manifestazione si svolge sull’aerobase di Zhukovsky, ad est di Mosca.
La pattuglia degli acrobati Russi denominata “Russian Knights” è stata formata nel 1991 e già nel 1995 aveva dovuto registrare una tragedia: tre Su 27 finirono contro una montagna.
L’airshow apre domani 18 agosto per concludersi il 23. Alle esibizioni parteciperanno anche le Frecce Tricolori. 17 agosto 2009
Nella giornata del 8 agosto intorno alle 13.00 è avvenuto l’ennesimo incidente ad un ultraleggero.
Le vittime sono i due occupanti dell’ultraleggero caduto nella mattinata presso Castel del Monte - Andria, non distante dalla pista per ultraleggeri della Tenuta Tannoia.
Il velivolo è precipitato incendiantosi mentre era in volo dopo essere decollato dall'aviosuperficie di Piove di Sacco (Padova) con destinazione Sicilia e, in transito su qualche località della Murgia pugliese.
Non si ha la minima idea di quale possa essere la causa/e dell’incidente.
Altro crash che ha interessato cinque turisti italiani è invece occorso nella serata dello stesso giorno (ora italiana) sul fiume Hudson a New York.
L'Eurocopter AS350 della Liberty Tours su cui viaggiavano gli italiani si è scontrato con il Piper PA-32 Saratoga decollato da Teterboro (New Jersey) e diretto a Ocean City. L'ala del Piper è stata troncata dalle pale dell'elicottero, caduto come un sasso nel fiume. 10 agosto 2009
Un ATR 72 della Bangkok Airways si è schiantato su una torre di controllo non operativa – posta lateralmente ma in una posizione probabilmente non standard ICAO - sulla pista dell’isola di Samui, in Thailandia.
L’aereo immatricolato HS-PGL è finito fuoripista allo scalo di Koh Samui un'isola turistica in Thailandia dopo un atterraggio in condizioni meteo avverse (temporali, monsoni e forte vento laterale) il 4 agosto nella mattinata Italiana (ore 14.00 in Thailandia).
Erano imbarcati 68 passeggeri e quattro membri di equipaggio.
Uno dei due piloti è l’unica vittima mentre i feriti sarebbero quarantuno.
Il volo PG266 proveniva da Krabi, distante circa 480 chilometri da Bangkok.
5 agosto 2009
Dopo l’atterraggio sulla pista 13 il volo IRX 1525 della Aria Ai, un Ilyushin Il-62M immatricolato UP-I6208 venerdì 24 luglio intorno alle ore 18.00 ha preso fuoco dopo l’atterraggio all’aeroporto di Mashad, nel nord dell’Iran.
L’aeromobile finito fuori pista ha sbattuto sulla recinzione/muro esterno dell’aeroporto.
La parte anteriore della fusoliera e la cabina di pilotaggio hanno preso fuoco, provocando 13 vittime tra i 153 viaggiatori imbarcati sullo stesso Ilyushin 62M.
Alcuni testimoni hanno riferito che il velivolo, dopo aver toccato lungo, quasi a metà pista, avrebbe avuto un qualche imprecisato inconveniente al carrello e/o al sistema di frenaggio
Questo incidente è il 23 della flotta Ilyushin 62 e il secondo avvenuto negli ultimi tre anni in questo scalo. Questa tipologia di incidente, ovvero un overrun, pone un interrogativo relativo agli spazi di sicurezza di inizio e fine pista.
Gli standard di RESA, Runway End Safety Area, spazi di sicurezza a inizio e fine pista sono quelli raccomandati dall’ICAO?
L’aeroporto di Mashhad, città santa che sorge nell’Iran nord-orientale e meta di pellegrinaggi per i Musulmani. 27 luglio 2009
Dopo solo una settimana dall’ultima news Aerohabitat sull’incidentalità della flotta degli ultraleggeri dobbiamo registrare l’ennesima vittima.
Stavolta a seguito del crash in un campo a Sant'Antonio, nei pressi di Ravenna.
E’ rimasto coinvolto il pilota. Un cittadino di Ravenna di 72 anni, che volava da quasi 20anni con un deltaplano a motore. Volava da una pista localizzata – probabilmente privata - adiacente ad un hangar ricovero per il velivolo.
Alcuni testimoni sostengono che dopo il decollo, il deltaplano, forse, sottoposto ad una manovra repentina sarebbe precipitato verticalmente. Forse in stallo o una qualche causa tecnico - meccanica.
Come argomentare quello che sta succedendo, quale esito ha avuto la circolare la Circolare n° 20 dell'Aero Club d'Italia.
E’ stato realmente notificato ad ogni “pilota” in possesso di attestato che vola sugli ultraleggeri? La circolare in questione aveva tra i destinatari anche i cittadini che gestiscono una aviosuperficie privata o è stata destinata solo agli aeroclub?
Anche quando tra i destinatari è stato trasmesso alle “associazioni aggregate”?
Qualcuno ha verificato se la ricezione della missiva ha anche determinato un qualche aggiornamento dell’approccio al volo dei possessori degli “attestati” che sono autorizzati a guidare ultraleggeri?
Aerohabitat non può far altro che proporre un interrogativo scontato: quale organismo vigila e controlla l’attività di volo della flotta degli ultraleggeri in Italia e l’esecutività delle direttive AeCI? 21 luglio 2009
Un aeromobile della Caspian Airlines, un Tupolev TU-154M, immatricolato EP-CPG, impegnato sul volo RV-7908, decollato da Tehran Imam Khomeini (Iran) Airport con destinazione Yerevan (Armenia) con 153 passeggeri e 15 membri di equipaggio è precipitato 16 minuti dopo il decollo.
L’aeromobile si sarebbe disintegrato al suolo alle 11.49 locali, (09.09 italiane) di oggi 15 luglio 2009. Il luogo dell’impatto al suolo è Janat-Abad (provincia di Qazvin), localizzato a 120km (65nm) ovest nord ovest di Tehran.
Il cratere sul terreno è risultato profondo oltre 10 metri ed i resti, i frantumi dell’aereo sono sparsi in un raggio di 150 – 200 metri. Tutti i viaggiatori sono rimasti vittime dell’incidente.
Il velivolo aveva oltre 22 anni di servizio.
Il Tupolev 154 precipitato è il cinquasettesimo incidente di questa flotta di fabbricazione Russa. E’ il quinto precipitato in Iran.
La Caspian airlines è un vettore sottoposto ad ispezioni dal programma di sicurezza della UE. Non sono mai state segnalati inconvenienti, violazioni e infrazioni.
Una recente ispezione USOAP sull’assetto, l’organizzazione e il sistema di safety riguardante l'aviazione civile iraniana, avvenuta lo scorso gennaio 2009, non è stato ancora formalizzato. 15 luglio 2009
Che cosa è accaduto al largo dell’arcipelago di Fernando de Norohna il 1 giugno 2009?
Quanto ha inciso il Fronte InterTropicale e le dinamiche di turbolenza, ghiaccio, grandine. Quanto le prestazioni e le caratteristiche operative del velivolo Airbus 330?
Che ruolo ha svolto il pilota e l’equipaggio nella preparazione al volo e nella condotta dei frangenti nei quali è saltato l’autopilota, quando l’aeromobile è stato gestito nella funzione “basic” consentita da un velivolo “fly by wire?
La formazione, il ruolo ed i compiti del pilota, la sua professionalità nel corso degli ultimi 30 anni è stata investita da una profonda evoluzione.
Al pilota come operatore di sistemi di sé sovrapposto il ruolo attuale: di protesi di sistemi automatici e computerizzati. Ebbene cosa accade in un’emergenza reale, in volo?
Una profonda e documentata analisi (vedi) è stata svolta da Gianfranco Bangone Direttore del bimestrale Darwin. Il numero 32 della rivista disponibile on line su www.darwinweb.it dedica 11 pagine al disastro del volo Air France 447.
Probabilmente rappresenta la più dettagliata, corposa e autorevole analisi sviluppata in Italia sull’intricata vicenda del volo dell’Airbus 330.
Aerohabitat, dopo aver presentato i primi commenti sull’incidente da parte del com.te Carlo Pezzopane, del com.te Renzo Dentesano e dello stesso Gianfranco Bangone, propone il testo integrale dell’articolo di Darwin impegnandosi a rendere disponili anche, eventuali, successivi aggiornamenti. 09 luglio 2009
Anche in questo week end sono stati registrati incidenti di aviazione generale.
Il più grave, avvenuto in Trentino, ha coinvolto un veterano del volo, il pilota aveva 80 anni, e un suo amico di 78 anni.
L'aereo è precipitato nel comune di Drò, poco distante dal versante settentrionale del lago di Garda in Trentino. Decollato dall’aeroporto Caproni di Trento Mattarello per un volo turistico sulla zona del Garda ha sorvolando i boschi del Sasso del Diaol. Si sarebbe schiantato al suolo dopo una virata.Lo scorso 2 luglio Aerohabitat segnalava alcuni stralci del Rapporto Informativo ANSV 2008 riguardanti l’attività dei voli ultraleggeri e precisamente:
“Il settore dell’aviazione turistica rimane – sportiva come rilevato nei precedenti Rapporti informativi, ad alata criticità, con un numero di eventi sensibilmente elevato, che denotano la difficoltà ad incidere significativamente, in termini di prevenzione, in questo comparto”.
“L’ANSV – prosegue l’ultimo Rapporto ANSV - ritiene si debba esercitare, da parte dei soggetti preposti, un più puntuale controllo su questo settore, al fine di mitigare criticità ricorrenti, riconducibili in sintesi, ad una generalizzata carenza di cultura della sicurezza del volo, riscontrabile, sia a livello di piloti, sia di organizzazione a terra”.
Tocca ancora tornare sull’argomento per registrare come nella Regione Friuli Venezia Giulia in meno di due mesi siano stati registrati ben tre incidenti.
Il primo è avvenuto lo scorso 8 giugno:
“Un ultraleggero è stato costretto ad un atterraggio di emergenza nei pressi di Codroipo, l’impatto è stato registrato in un campo di granoturco in località Coseat, il pilota è rimasto illeso.
Il secondo è avvenuto il 25 giugno:
“Un Cessna 172 S in volo da Montagnana (PD) verso Portorose in Slovenia ha eseguito un atterraggio di emergenza presso l’aviosuperficie di Lignano (Piancada).Il velivolo ha eseguito un fuori campo su un terreno di mais ribaltandosi. Il pilota è rimasto ferito, danni marginali su altri due occupanti.
Il terzo caso è avvenuto sabato 4 luglio:
Anche stavolta l’impatto con il suolo è avvenuto nei pressi dell’aviosuperficie di Piancada. Il velivolo Pik 26 ha toccato terra tra Aprilia Marittima e Latisana. 06 luglio 2009
Un Airbus A310 dell’aerolinea Yemenia Air con 153 persone è precipitato nell’Oceano Indiano nelle isole Comore mentre era in fase di avvicinamento alla pista 02 di Moroni Airport.
L’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 01.00 della notte, il velivolo sarebbe sparito dai radar, mentre imperversava un forte temporale.
Rottami dell’aeromobile sono stati trovati al largo della costa nella prima mattinata, non si ha notizia di sopravvissuti.
Il volo IY – 626, Airbus 310-300 immatricolato 70-ADJ con certificato di navigabilità C/N 535, aveva 19 anni e tre mesi di servizio.
L’Airbus 310 era dopo essere decollato dalla capitale Sanaa era atterrato a Djibuti per la destinazione finale. Le condizioni meteo che hanno investito l'aereo, mentre era nella fase outbound della procedura ILS 02, riportavano venti da sud (190°) di intensità medie pari a 22 nodi con raffiche a 35 nodi (circa 60 km/h). 30 luglio 2009
Cosa è accaduto al largo dell’arcipelago di Fernando de Norohna il 1 giugno 2009?
Aerohabitat propone una seconda, autorevole analisi, stavolta quella del com.te Renzo Dentesano. Il documento è del 9 giugno 2009.
Cherchéz le timon et les sondes
Studio del Com.te Renzo Dentesano,
Investigatore d’incidenti aeronautici.
Il volo Air France 447 - velivolo A 330-200 - del 31 Maggio da Rio de Janeiro a Parigi è bruscamente terminato intorno alle ore 02.15/UTC del 1 Giugno 2009 nell’Oceano Atlantico, poco sopra l’altezza dell’Equatore, tra le posizioni di ORATO (02°14’8”N – 30°55’4W) e quella di TASIL (04°00’3”N – 29°59’4”W) sulla rotta oceanica UN 873, tra Recife (Brasile) e Dakar (Senegal), mentre volava al livello di crociera 350 (35.000 piedi) con 228 persone a bordo.
Al momento, oltre alle notizie fornite dalla Compagnia armatrice sui messaggi automatici di molteplici avarie trasmessi dall’ACARS di bordo – Airborne Communications Addressing and Reporting System – invero piuttosto significativi ma non probanti come potrebbero essere i dati delle registrazioni del DFDR – Digital Flight Data Recorder – di bordo, finora si sa per certo che sono stati recuperati i cadaveri di 16 persone e di alcuni relitti dell’aereo, indicanti inequivocabilmente la loro appartenenza al velivolo scomparso. Tra quest’ultimi, al momento, i più indicativi risultano essere un’estremità alare e soprattutto l’intera deriva divelta dell’impennaggio verticale di direzione.
Ho definito indicativi questi due rottami chiaramente collassati in volo, tra i quali il più importante risulta essere proprio la deriva del timone di coda dell’aereo, la quale ha già dato in passato dimostrazione di essere particolarmente vulnerabile sull’intera serie d’aeromobili derivati dal capostipite di questo modello di produzione Airbus: vale a dire il velivolo A 300. Hanno fatto seguito tutte le serie prodotte, dall’A 340, che non ha incontrato i favori delle Aerolinee, all’A 330 di cui ci stiamo occupando.
L’A 330 è un aeromobile a lungo raggio (con la fusoliera dell’A 340 accorciata), dotato di due reattori e governato dai comandi di volo del tipo “Fly-by-wire” (cioè a fibre ottiche ed attuatori elettrici) alimentati dalla corrente elettrica dei generatori di bordo e, in emergenza, anche da una speciale elica che, mossa dal flusso d’aria in cui si muove l’aeroplano, può fornire un certo ammontare d’energia elettrica e altre energie ausiliarie.
Ma vediamo un po’ di cronistoria di questo prodotto aeronautico, che può aiutarci ad ipotizzare che cosa possa essere accaduto al volo AF 447.
IL 30 Giugno 1994 (15 anni orsono) un A 330-221 veniva sottoposto ad un volo di collaudo sull’aeroporto di Toulouse, nel corso della sua certificazione con installati reattori Pratt & Whitney, dopo la serie già approvata con reattori General Electrics nel 1992.
Su quel volo di collaudo – velivolo marche F-WWKH – oltre ai tre membri dell’equipaggio e a due tecnici della stessa ditta costruttrice, erano presenti anche due piloti italiani, colà recatisi in visita culturale, inviativi dal sindacato professionale della categoria ed ospitati a richiesta su quel volo come passeggeri. Durante la seconda manovra di decollo di quel giorno, i piloti ai comandi, con autopilota inserito, a causa d’un eccessivo assetto di beccheggio dell’aeroplano indotto dall’automatismo di controllo, non furono in grado né di contenere il rapido decadimento della velocità e neppure di neutralizzare il successivo rollìo indotto, finendo con il precipitare ai margini della pista, causando la morte di tutti e sette gli occupanti. Fin qui la versione ufficiale dell’inchiesta tecnica.
Ma … c’è qualcosa che l’inchiesta non ha stabilito o quanto meno non ha reso pubblico. Secondo fonti attendibili, il mancato recupero dal rollìo finale seguito all’eccessivo assetto longitudinale assunto dall’aeroplano nella circostanza, fu dovuto anche all’insufficiente autorità del timone di direzione, in quanto sottodimensionato per la spinta dei nuovi motori e per la fusoliera accorciata rispetto al progetto dell’A 340 dal quale l’A 330 derivava. Tale difetto fu accuratamente tenuto nascosto, in quanto la casa costruttrice s’era impegnata, oltre che a pagare un lauto indennizzo ai famigliari delle Vittime, anche a migliorare la parte caudale verticale dei successivi velivoli in produzione.
La fusoliera dell’A 340 era più lunga di oltre una quindicina di metri rispetto a quella che fu poi adottata per l’A 330. Dopo il grave incidente del 1994 si scoprì appunto che la fusoliera accorciata richiedeva una velatura verticale di coda più estesa e si decise quindi di allungare la deriva ed il rispettivo timone di direzione per renderli più efficienti. Già, … ma gli attacchi di quel timone alla fusoliera erano ancora …. gli stessi! Quelli cioè del capostipite della serie:- l’A 300.
A 300-B4 che subì un grave incidente durante il decollo dall’aeroporto di New York – Kennedy il 12 Novembre 2001 dopo essere entrato nella scia turbolenta di un B. 747 decollato un minuto e mezzo prima da un’altra pista.
Il Co-pilota dell’A 300 che era ai comandi, per ovviare agli effetti perturbatori della scia del B 747, agì bruscamente e violentemente sul timone di direzione per raddrizzare il proprio velivolo, in modo tale da provocare la rottura e la separazione dal velivolo dell’intero impennaggio verticale di coda, così facendo precipitare fuori controllo l’aeromobile con tutte le 251 persone a bordo su di un quartiere residenziale costiero, dove si contarono altre nove vittime tra gli abitanti del luogo.
Nel 2007 poi il costruttore scoprì che le sonde dei tubi di Pitot, indispensabili per fornire una corretta pressione totale dell’aria alla capsula barometrica che distribuisce i valori di velocità ai vari computers di bordo, erano difettose e pertanto informò, con un apposito bollettino di servizio, tutti gli utenti di provvedere alla sostituzione di questi indispensabili sistemi di rivelazione della velocità. Air France, uno dei maggiori clienti del velivolo costruito in Francia, ovviamente inizia la campagna di sostituzione graduale di questi impianti ad iniziare dai modelli a corto-medio raggio e rinviando nel tempo quella sui modelli a lungo raggio, più recenti.
Nel frattempo, il 7 Ottobre 2008, un A 330 dell’australiana Quantas in volo da Singapore a Perth (Australia), mentre sorvolava l’Oceano al livello di crociera 370 (37.000 piedi) con 303 passeggeri, 9 membri di cabina e tre membri di condotta, in aria calma, improvvisamente ebbe il distacco non comandato dell’autopilota che governava la rotta, fatto inatteso che fu accompagnato da vari indicatori d’avaria di vari sistemi ed impianti di bordo. Mentre i piloti ai comandi stavano valutando la situazione pilotando manualmente, ancor più inaspettatamente il velivolo ebbe un improvviso e violento momento a picchiare, raggiungendo un assetto a muso verso il basso di oltre 8 gradi così perdendo 650 piedi (200 metri circa) di quota. I piloti, sempre manualmente, riportarono l’aeroplano al livello di volo assegnato ed iniziarono le azioni necessarie a correggere gli svariati messaggi di avaria annunciati sull’ED – EICAS Display. Soltanto tre minuti più tardi il velivolo iniziò una seconda picchiata non comandata di circa 3 gradi e mezzo a muso basso, durante la quale perse nuovamente altri 400 piedi. Questi due eventi inaspettati e sconcertanti provocarono il ferimento grave di un assistente di volo e di ben 13 passeggeri, accomodati prevalentemente nella parte posteriore della fusoliera, oltre ad un certo numero di contusi tra chi non aveva le cinture di sicurezza allacciate, costringendo l’equipaggio di condotta ad effettuare un dirottamento sul primo aeroporto australiano disponibile.
Il successivo esame dei dati registrati sul DFDR portò a stabilire che nel momento in cui l’autopilota si auto escluse vi fu un guasto registrato a carico di uno degli “air data reference computers” – ADIRU - di bordo delegati a fornire i dati di velocità al sistema di governo dei comandi di volo gestiti dagli impianti “fly-by-wire”.
Le condizioni meteorologiche favorevoli, la prontezza dei piloti ai comandi, regolarmente legati ai propri sedili ed una certa dose di buona sorte nella circostanza avversa fecero sì che non ci fossero più serie conseguenze sull’integrità della macchina se non quelle subite dagli sfortunati feriti a bordo. Questo fu il primo documentato incidente di estrema gravità, che in definitiva non faceva che confermare quanto la casa costruttrice aveva già ritenuto doveroso di comunicare all’utenza quale possibile fonte di guai:- il sistema delle sonde della velocità degli aeromobili Airbus, soggette ad improvvisi difetti che potevano compromettere gravemente la sicurezza dei voli, suggerendone pertanto l’immediata sostituzione.
Termino questa carrellata documentale sull’aeroplano protagonista di questa tragedia, almeno per quanto è possibile conoscere fino al momento attuale.
La scomparsa del volo AF 447 – aeromobile A 330 serie 200 – ha scatenato una ridda d’ipotesi alcune fantasiose, altre senz’altro più interessanti, quali quelle delle analisi delle condizioni meteorologiche incontrate dall’aeroplano, che, nell’ultima radiocomunicazione effettuata dall’equipaggio, denunciava una situazione di forte turbolenza convettiva. Tra le analisi dei vari centri meteorologici sulle condizioni di quella notte nella zona di convergenza intertropicale della rotta oceanica UN 873, sebbene abbastanza contraddittorie fra loro in quanto variano da quelle emanate da un centro meteo di previsione oceanica francese che le definiva come condizioni ben poco attive e per nulla preoccupanti ad altre che considerano invece tali condizioni come d’estrema pericolosità. Ne abbiamo analizzata una che sembra molto accurata ed approfondita (tanto da raccogliere molti consensi da parte degli addetti del settore, piloti inclusi), che qui sintetizziamo per sommi capi nella sua parte conclusiva più significativa.
Il seguente estratto di analisi molto documentata (e tradotta ad hoc), conclude la parte operativa relativa alla fase del volo, esaminata nel seguente modo:- «La distanza tra il punto INTOL, sorvolato alle ore 01.33/UTC e la posizione dell’ultimo riporto ACARS alle ore 02.14/UTC di 331 miglia nautiche, percorsa in 41 minuti, permetterebbe di stabilire che al livello di volo 350 comportava una velocità al suolo di 485 nodi e di conseguenza una velocità indicata di 288 KIAS (nodi indicati) o Mach indicato 0.841. Però questa risulterebbe un po’ eccessiva in quanto il volo AF 447 aveva dichiarato una velocità di crociera corrispondente a M. 0.82, che poi si sarebbe dovuta ridurre a M. 0.80 per rispettare la velocità di miglior penetrazione della turbolenza in nubi. Inoltre, sulla base dell’esame delle carte dei venti in quota, il volo avrebbe incontrato una componente di vento contrario di circa 10 nodi per gran parte di questo segmento di rotta, il che farebbe ridurre la velocità media sulla tratta, [se la velocità indicata a bordo era corretta e non già deteriorata marginalmente dal malfunzionamento delle sonde anemometriche – ndr]. Comunque, siccome la posizione denunciata dall’ultimo messaggio ACARS giace leggermente ad Ovest della rotta UN 873, ciò suggerisce che forse l’equipaggio di condotta aveva deviato volontariamente di qualche grado verso Nord/Ovest la propria rotta, nell’intento di evitare la zona più perturbata. Infatti, era la cellula temporalesca situata in prossimità della rotta oceanica UN 873 quella che produceva una sommità delle nubi temporalesche intorno a 56.000 piedi (17.000 metri!)»; questo, mentre l’aeromobile volava alla quota di 11.700 metri.
Di più, al momento, non è dato di sapere, nella fiduciosa attesa che arrivi la buona novella che i copiosi mezzi di ricerca che stanno ancora affluendo nella zona riescano ad individuare esattamente e quindi a recuperare almeno il DFDR, che trasmetterà ancora il suo radiosegnale di localizzazione, captabile dai Sonar marini, fino alla fine del corrente mese di Giugno. 25 giugno 2009
Sono sotto accusa, sono i pitot Thales che equipaggiano la flotta Airbus di Air France.
Le stesse flotte Airbus di altri vettori ma dotate di pitot Goodrich non sarebbero interessati ai malfunzionamenti che stanno portando l’aerolinea Francese - è sostenuto in un comunicato stampa – a installare su tutti gli A330 e gli A340 due sensori di velocità nuovi su tre.
Il provvedimento tuttavia sarebbe del tutto precauzionale poiché non esiste ancora una Prescrizione di Aeronavigabilità specifica.
Riferendosi all'incidente AF447, l'EASA (European Aviation Safety Agency), organismo di certificazione UE in coordinamento con l’Agenzia francese BEA evidenziano come la flotta Airbus 330 mantenga pienamente i requisiti di sicurezza e aeronavigabilità.
L’ipotesi che un qualche malfunzionamento al sistema di indicazione della velocità “tubi di pitot" possa essere una delle concause della tragedia dell’Air France ha imposto anche ad Alitalia - che ha in flotta due Airbus 330 oltre ad un’estesa flotta della famiglia 320 - un comunicato stampa specifico.
I pitot dei due Airbus 330 Alitalia ex AirOne sarebbero già adeguati.
I velivoli acquistato circa un anno addietro da altro vettore sarebbero rispondenti alla norma. Aerohabitat registra le posizioni espresse dal vettore Italiano, così come quelle di altre compagnie, evidenziando la contraddittorietà delle stesse.
Mancano, infatti, specifiche prescrizioni di Aeronavigabilità e/o Airworthiness Directive.
Quelle riguardanti i tubi di pitot della flotta Airbus sono state emanate nel 1999 e nel 2004 e mancano quelle dovrebbero aver adeguato i malfunzionamenti registrati in Australia e nei Carabi nel corso del 2008 e 2009. 10 giugno 2009
Sono trascorsi sette giorni e il “soccorso” sta recuperando in mare i primi cadaveri dei passeggeri del volo Air France 447 precipitato in Atlantico.
Le ricerche si stanno svolgendo su una superficie di circa 200 mila chilometri quadrati e, la dinamica dell’evento è ancora in attesa di una versione ufficiale.
Cause e concause si rimpallano tra errore umano, area di straordinarie precipitazioni temporalesche, ghiaccio e fulmini, velocità dell’aereo, depresurrizzazione e avaria ai tubi pitot.
In attesa di altre informazioni Aerohabitat – ritenendo indispensabile fornire un quadro complessivo di quanto è avvenuto – propone l’autorevole, documentata e condivisibile analisi di Gianfranco Bangone disponibile sul sito www.darwinweb.it .
Gli ultimi 4 minuti del volo AF 447
Negli ultimi giorni alcuni centri di ricerca americani hanno lungamente esaminato le condizioni meteorologiche nelle ultime fasi del volo dell’AF 447: sono il Centro Nasa presso il Cira di Boulder e l’Università del Wisconsin, mentre l’elaborazione finale della cartine che vi proponiamo è stata realizzata da un meteorologo indipendente, Tim Velasquez che ne detiene il copyright.
E’ bene precisare che sono delle ipotesi di lavoro che richiederanno ulteriori vagli ma che comunque contengono sufficienti informazioni per illustrare la principale dinamica del disastro.
Il dato fondamentale è l’ultimo punto geografico inviato dall’ACARS, quando probabilmente l’Airbus 330 è andato incontro a un collasso strutturale. Partendo da questo punto e non conoscendo esattamente la rotta seguita dal volo AF 447 si può provare a stabilire l’area in cui si è trovato l’Airbus a partire da quattro minuti prima (il disingaggio dell’autopilota che rappresenta un fortissimo segnale di allarme per la conduzione del volo).
Se si assume che l’equipaggio abbia rispettato la velocità «consigliata» in condizioni di turbolenza (circa 250 nodi) il raggio a partire dall’ultimo punto ACARS disegna un semicerchio di circa 180° in cui qualsiasi punto è al di dentro della cella convettiva.
Ma anche ipotizzando velocità superiori la situazione non cambia. In ogni caso quattro minuti prima dell’ultimo messaggio ACARS l’Airbus era certamente dentro la cella (vedi prima e seconda cartina). E’ da notare che la cella si è sviluppata in modo straordinariamente rapido – a partire da 02.00Z - visto che l’immagine all’infrarosso di un satellite Nasa, circa 1h e 15’ prima mostra semplicemente la presenza di qualche sporadico cumulonembo.
La proiezione in verticale ricavata dalle mappe satellitari all’infrarosso potrebbe dare qualche particolare in più: l’Airbus, nel passaggio intorno al waypoint SALPO, se manteneva un FL350 (ovvero una quota di 35.000 piedi) ha superato questa prima cella sfiorandone la sommità. Il passaggio successivo mostra che a FL350 (02.03.24Z) l’Airbus incontra la cella successiva sottovento, ma continuando incontra un primo rotore (un updraft) e successivamente il secondo e il terzo che si sono pressoché fusi.
L’ultimo messaggio ACARS è sul bordo sopravento della cella, ma ormai non c’è più nulla da fare perché è probabile che l’aereo abbia avuto pesantissime lesioni strutturali e probabilmente si è già rotto in due tronconi. La domanda da farsi, rispetto al comportamento dei piloti, potrebbe essere la seguente: avevano una chiara idea di cosa si sono trovati di fronte nel momento in cui hanno deciso di continuare ad andare avanti?
E perché lo hanno fatto? E’ probabile che la forte turbolenza incontrata prima di entrare nella cella abbia sconsigliato una deviazione, visto che una manovra diversiva in quelle condizioni rappresentava qualche pericolo? (ad esempio una virata in sicurezza con 35° di bank avrebbe richiesto quasi dieci minuti di volo, gradi di inclinazione maggiori erano assolutamente sconsigliabili in condizioni di forte turbolenza).
La cella convettiva multipla (MSC) ha un fronte enorme OVEST-EST che si estende approssimativamente per 450 miglia con una serie continua di updraft e di cold spots (sale sino a 56.000 piedi che sono ben oltre la quota di tangenza massima dell’Airbus 330) avrebbe richiesto deviazioni fuori portata rispetto al carico di carburante? E ancora è ragionevole sospettare che si siano trovati in presenza di un dry thunderstorm, dove la parte più alta della cella non ha l’umidità sufficiente perché il radar la visualizzi correttamente? Insomma l’equipaggio può aver pensato che era possibile superare la cella convettiva alla sua sommità come forse era già accaduto per quella in prossimità del waypoint SALPO?
E’ probabile che queste domande non possano avere risposta sin quando non si disporrà dei registratori di bordo, ma nel frattempo almeno due dati sono certi: il primo è che hanno sicuramente attraversato la cella convettiva multipla, il secondo è che il distacco dell’autopilota avviene sempre dentro la cella.
L’ACARS ha continuato a trasmettere dati sin quando era alimentato, poi si interrompe. E’ probabile che l’Airbus fosse già da un paio di minuti in una configurazione di volo da cui non è possibile uscire e che per effetto della velocità di caduta che supera i livelli di resistenza strutturale si frantumi (la confema verrebbe dal dato sul cabin vertical speed, ovvero l’ultimo dato trasmesso). 08 giugno 2009
Ma cosa succede quando un fulmine incontra un aeromobile in volo? Gli esperti che i media propongono per i commenti nel dopo crash sembrano concordi: nulla.
L’aereo, la fusoliera e gli impennaggi oltre ai propulsori "non c'è problema perché l'aereo è una gabbia di Faraday"...e i fulmini qualora colpiscano le parti metalliche “rimbalzano”.
Ma vale anche – soprattutto negli ultimi quindici venti anni – per le parti dell’aeromobile dove le parti “metalliche” sono state sostituite da componenti “compositi”?
Il fulmine,tuttavia, non è un fenomeno del quale si possano prevedere esattamente dinamica, evoluzione e conseguenze.
Un collega pilota – chi scrive ha volato per trent’anni su voli di linea - è stato colpito da un fulmine che, penetrato da uno dei finestrini del cockpit, dopo aver attraversato la cabina passeggeri lungo il corridoio, è fuoriuscito dalla porta posteriore senza grossi danni.
Peggio è andata a Boeing 747 Iraniano che il 9 maggio 1976 è esploso in volo sul cielo di Madrid. Dopo essere stato colpito da un fulmine, entrato nella fusoliera, ha fatto esplodere un serbatoio di carburante causando 70 vittime.
Ogni giorno tuttavia numerosi fulmini colpiscono aeromobili in volo senza altra conseguenza che scalfitture, bruciature che corrono lungo le superfici esterne (vedi video da youtube) .
Riscontri che segnalano, se non altro, la soddisfacente tenuta dei velivoli.
Poi ci sono anche "fulmini globulari" (ball lightning), quelle "palle di luce o di fuoco" di svariati colori rosso, bianco, arancione, giallo o blu e piuttosto eccentrici.
La casistica specifica dei fulmini in genere non è stata ancora “categorizzata” rendendo ardua una circostanziata ricostruzione del loro pericolo per l’attività aerea.
Dopo la tragedia dell’Airbus 330-200 Air France molto probabilmente saranno raccolti tutti dati disponibili sugli incontri ravvicinati tra aeromobili e fulmini. 03 giugno 2009
E’ sparito dagli schermi intorno alle 3.30, ora italiana del 1 giugno 2009, dopo essere decollato da Rio de Janeiro con destinazione Parigi. E’ stato inghiottito nell'Atlantico, dopo circa tre ore di volo.
L’ultimo contatto radio è avvenuto al largo delle coste Brasiliane.
Il volo AF-447 Air France Airbus A330-203 (motori CF6-80E), immatricolato F - GZCP con 3 anni e 4 mesi d’anzianità di servizio, molto probabilmente, si è trovato a sorvolare o attraversare un F.I.T. (fonte intertropicale - vedi immagine) particolarmente severo.
Una situazione di fortissima turbolenza, ghiaccio e fulmini potrebbe avere determinato le premesse che hanno causato guasti e/o malfunzionamenti con perdita di controllo dell’aeromobile.
In un comunicato, la compagnia ha precisato che il pilota aveva già effettuato 1.700 ore su Airbus A330/A340. L'aereo aveva cumulato 18.870 ore di volo ed, era in servizio dal 18 aprile 2005. L'ultima revisione risaliva allo scorso 16 aprile.
Che cosa commentare? Non è facile ma è comunque scontato inquadrare un ipotetico scenario.
L’esperienza di numerosi voli transoceanici e l’attraversamento dei fronti intertropicali portano ad illustrare le seguenti evidenze d’analisi:
1) F.I.T. particolarmente severo, vasto e alto;
2) Quota di volo inferiore al top del FIT;
3) Quantità di carburante on board limitata;
4) Rotta di volo on track, center line, senza marcate deviazioni di rotta;
5) Turbolenza e correnti ascensionali rilevanti con scariche elettriche;
6) Presenza di fulmini.
02 giugno 2009
Stavolta l’incidente avvenuto intorno alle ore 16.00 di sabato 30 maggio 2009.
Un ultraleggero si è schiantato contro un albero nei pressi in un campo di volo in località San Bartolo in provincia di Livorno.
Il pilota del biposto è deceduto ed era originario della stessa località. Era anche il proprietario del velivolo. Non si conosce la reale dinamica dell’evento, neppure se il velivolo fosse nella fase di decollo, di atterraggio o altro.
Aerohabitat registra l’ennesimo incidente (vedi altre news) e ripropone gli interrogativi su questa tipologia di attività aerea segnalando uno stralcio del “briefing” del 23 aprile scorso (vedi on line su www.aerohabitat.eu ) titolato: Alert ultraleggeri e aviosuperfici
Sollecita ancora gli organismi deputati al controllo ed alla vigilanza di questa attività a predisporre una immediata task force per verificare perlomeno:
Obbligo del casco
Caratteristiche dei velivoli Biposto
Tipologia di manutenzione prestata
Uso delle aree per decollo ed atterraggio
Limiti alle operazioni di volo.
Identificazione degli apparecchi
Norme di circolazione
Attestato di idoneità
01 giugno 2009
E’ avvenuto in Indonesia, un velivolo militare dell’Air Force Lockheed L-100-30 Hercules, immatricolato A-1325 in volo da Jakarta a Madiun's Iswahyudi Airport con 98 passeggeri e 14 membri di equipaggio è precipitato mentre era nella fase d’atterraggio.
L’impatto con il terreno, nei campi di riso, presso il villaggio di Geplak, a 5 km nordovest della pista, intorno alle 06.20 ora locale del 20 maggio. Secondo i primi soccorritori ci sarebbero almeno 105 vittime e una decina di feriti nell’aeromobile finito contro alcuni caseggiati.
Vittime anche a terra tra la popolazione residente. La visibilità e le condizioni meteo erano buone. Alcuni testimoni riferiscono la probabile “piantata” di un motore.
Il Lockheed L-100 è una variante civile del modello militare Lockheed C-130 Hercules e solamente due esemplari sarebbero ancora in servizio, entrambi con l’Indonesian Air Force.
Tra i passeggeri dell'Hercules-130 c'erano dieci bambini.
Riportiamo alcune dichiarazioni dei testimoni oculari dell’evento:
"About 15 metres (50 ft) of the tail is still intact, but the body to the front is broken and burnt”
"Earlier we heard blasts. But not anymore, now the plane is still on fire“
"Some things were falling, like bolts and axle nuts from the plane. The plane kept nose diving and finally crashed on two houses“. 20 maggio 2009
Stavolta è accaduto in provincia di Novara, ha causato due vittime, precipitando nel fiume Sesia. L’incidente è avvenuto la domenica del 10 maggio, dopo l’urto con cavi elettrici.
L’ultraleggero volava in coppia ed era decollato dal campo volo di Casalgiate, nella zona di Serravalle Sesia, nel Vercellese, volando sopra un altopiano è rimasto incastrato nei cavi elettrici che tranciati e spezzati hanno rimbalzato il velivolo nel fiume. L’ultraleggero prima dell’impatto avrebbe sorvolato una villetta. Il pilota è stato sbalzato fuori dal cockpit, era titolare di un “brevetto - attestato” da circa tre anni. Altre notizie riportano di un velivolo ultraleggero, di una sorta di paramotore, probabilmente un autogiro M22, partito non da Casalgiate, ma da Casaleggio sempre in provincia di Novara.
Aerohabitat registra questo ennesimo incidente e ripropone gli interrogativi su questa tipologia di attività aerea segnalando uno stralcio del “briefing” del 23 aprile scorso (vedi on line su www.aerohabitat.eu ) titolato: Alert ultraleggeri e aviosuperfici
Gli “effetti collaterali” dell’attività del weekend della flotta degli ultraleggeri su piccoli aeroporti, sulle aviosuperfici sembrerebbe del tutto trascurata. Cosa accade, infatti, nei fine settimana, nei giorni festivi, giornate nelle quali i diportisti del volo sportivo accendono i motori e s’involano dalle piste presso casa?
Le regole per volare sulla flotta degli ultraleggeri sono poche e semplici, ma sono rispettate?
Chi svolge una regolare attività di controllo e vigilanza? Chi può occupare il posto laterale al pilota? Possono essere sorvolati agglomerati urbani nelle fasi del decollo e dell’atterraggio?
Sono stati definiti i Piani di rischio?
In attesa che ENAC e/o Aeroclub d’Italia promulghino una normativa dettagliata elenchiamo uno stralcio dell’odierna regolamentazione base:
Obbligo del casco. Durante il volo su tutti gli ultraleggeri è obbligatorio indossare il casco protettivo di tipo rigido adeguato all'attività.
Caratteristiche dei velivoli. Pesi massimi al decollo (comprensivi di strumenti, cinture e paracadute):Monoposto a motore Kg. 300 (350 per anfibi ed idrovolanti), velocità di stallo non superiore a 65 Km/h.Biposto a motore Kg. 450 (500 per anfibi ed idrovolanti), velocità di stallo non superiore a 65 Km/h.
Biposto. È consentito l'uso del biposto a: istruttori, piloti con brevetto di pilota privato valido, piloti con almeno 30 ore di volo come responabile ai comandi e superamento di apposito esame.
Uso delle aree per decollo ed atterraggio. Si può decollare ed atterrare su qualsiasi area idonea con il consenso di chi può disporre dell'area. Per operazioni in prossimità o su aeroporti civili , occorre apposita autorizzazione.
Limiti alle operazioni di volo. Si può volare su tutto il territorio dello Stato (il limite di volo a 4 km dal confine, è stato eliminato dalla legge 24 aprile 1998, n.128 "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità Europee" - legge comunitaria 1995/97- art.22 comma 20-, pubblicata sulla gazzetta ufficiale n.88/L del 7 maggio 1998).
Identificazione degli apparecchi. Per poter volare i velivoli devono essere muniti di targa metallica con il numero di identificazione rilasciato dall'AeCI. Lo stesso numero deve essere riportato sulla parte inferiore dell'ala con lettere, ciascuna, della misura minima di cm 30x15, in colore contrastante. Tutti i documenti di identificazione devono essere tenuti a bordo. Modifiche alla struttura od ai colori, nonchè passaggi di proprietà devono essere comunicati all'AeCI.
Norme di circolazione. Si può volare dall'alba al tramonto; altezza massima dal terreno 500 piedi (150 metri circa); il sabato ed i festivi altezza massima 1000 piedi (300 metri circa) ; distanza da aeroporti non ubicati entro ATZ : 5 Km. Per altezza massima si considera quella misurata rispetto al punto più alto nel raggio di 3 Km.
Attestato di idoneità. Per poter volare è necessario possedere tale attestato rilasciato a seguito di corso presso una scuola certificata, esame, e visite mediche specifiche. 11 maggio 2009
Nella domenica di Pasqua, lo rivela un comunicato stampa di ENAC, un velivolo Boeing 737 – 800 della Ryanair ha atterrato sulla taxiway, ovvero sulla via di rullaggio dello scalo di Cagliari Elmas. La pista di atterraggio operativa in realtà era adiacente, parallela e completamente disponibile dopo l’inaugurazione della stessa per fine lavori avvenuto lo corso 9 aprile.
Il comunicato sostiene inoltre:
- L’ENAC ha avvertito dell’accaduto l’ANSV, Agenzia Nazionale per la Sicurezza al Volo, l’organismo titolare dello svolgimento delle inchieste tecniche in campo aeronautico. Il Presidente Vito Riggio ed il Direttore Generale Silvano Manera rendono noto di aver dato disposizioni alle proprie strutture di avviare un’indagine sulla compagnia aerea irlandese ed in particolare sul livello di preparazione del personale di volo.
Rilevato che non c’è stata alcuna conseguenza per passeggeri, equipaggio ed aeromobile, ricordiamo che il volo FR 9265 proveniva da Girona – Spagna e che l’atterraggio è avvenuto intorno alle ore 11.30 locali su un raccordo libero da mezzi e ostacoli.
La via di rullaggio – sulla quale è atterrato il Boeing 737 Ryanair - era stata utilizzata per circa 15 mesi sia per i decolli che per gli atterraggi per consentire i lavori di ripristino e modernizzazione della pista regolamentare e principale (lunga 2.803 metri e larga 60, con una capacità massima di 14 movimenti l’ora) identificata come 14/32.
Uno dei notam informativo per i piloti segnalava:
- B1003/09 - TRIGGER NOTAM - EFFECTIVENESS OF PERM PROVISIONS PUBLISHED LAST04 DEC 2008 WITH AIRAC AIP AMDT 13/08 AND CONCERNING FLW ITEMSPOSTPONED TO 09 APR 2009:- RE-ESTABLISHMENT OF NORMAL OPERATIONS ON RWY 14/32- NEW AERODROME LAY-OUT- COMPLETE REVIEW OF INSTRUMENTAL APPROACH PROCEDURESTHEREFORE AIP SUP 20/07 WILL BE IN FORCE UNTIL 08 APR 2009AIRAC WILL BE POSTED AND AVBL ON WEB SITE WWW.ENAV.IT. 12 FEB 15:55 2009 UNTIL22 APR 23:59 2009. CREATED: 12 FEB 15:56 2009
Le condizioni meteo erano buone, con venti leggeri, copertura nuvolosa limitata, piovisco e una visibilità di 4 km. Le indagini che saranno avviate dovranno ora appurare se l’evento incidentale è attribuibile integralmente ai piloti o se una catena di concause, quali le segnaletica – markings, luci di pista, ecc. – l’aggiornamento dei notam e delle procedure di volo abbiamo indotto questo “unsafe act”. 14 aprile 2009
Il volo JW431 cargo McDonnell Douglas DC-10 del vettore Arrow decollato da Manaus (Brasile) per Bogota (Colombia) con quattro membri di equipaggio ha – dopo il decollo- registrato il distacco di uno dei tre propulsori.
L’incidente è avvenuto il 26 marzo 2009 due minuti dopo il decollo dalla pista 10 del Eduardo Gomez International Airport.
I piloti hanno udito un forte e improvviso “scoppio” e osservato anomalie alle indicazioni del motore che è stato immediatamente spento.
Il motore interessato (quello centrale in coda) era General Electric CF-6-50C2 e l’equipaggio, completate le procedure di emergenza presite, ha proseguito il volo per la destinazione finale.
Osservatori esterni hanno percepito una esplosione e visto frammenti e pezzi del motore cadere dall’alto su una zona della città densamente abitata.
Numerose abitazioni – almeno 12 - e auto in sosta e in transito sarebbero state interessate dalla caduta della turbina, della camera di combustione e di altre parti del motore.
Il DC10 è in seguito regolarmente atterrato all’aeroporto di Bogotà. Il velivolo MD 10 immatricolato N526MD (USA) serie 46998 è in attività da 30 anni e quattro mesi. 27 marzo 2009
L’ammaraggio a nordest di Capogallo, in prossimità dell’aeroporto di Palermo, avvenne il 6 agosto 2005. Il volo TUI 1153 Bari-Djerba dell’aerolinea Tuninter operato con ATR 72 immatricolato TS-LBB, decollato dall’aeroporto di Bari Palese, aveva causato 16 vittime.
Ieri 23 marzo 2009 il Giudice dell’Udienza Preliminare di Palermo con una sentenza ha condannato sette persone e assolvendo due tecnici.
Gli imputati sono il comandante Chafik Gharby e il pilota Ali Kebaier (entrambi condannati a 10 anni di reclusione), il direttore generale della Tuninter Moncef Zouari e il direttore tecnico Zoueir Chetouane, (9 anni ciascuno), il responsabile del reparto di manutenzione Siala Zouehir, il meccanico Nebil Chaed e il responsabile della squadra manutenzioni Rhouma Bal Haj (8 anni).
Sono stati assolti gli altri tecnici della manutenzione Fouad Rouissi e Lofti Ben Jemia.
L'aereo tentò un ammaraggio nelle acque palermitane a seguito dello spegnimento dei due motori a causa della mancanza del carburante.
L’ANSV (Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo) nel corso delle investigazioni in un comunicato (vedi allegato) aveva rilevato come il pannello della quantità di carburante dei serbatoi alari (Fuel Quantity Indicator, FQI), installato nella cabina di pilotaggio dell’ATR 72 TS-LBB, era del tipo destinato agli aeromobili ATR 42. Un errore che ha generato una falsa indicazione della quantità di carburante a bordo (pari a 1800 kg), il livello carburante segnalava, infatti, una quantità di 900 kg per serbatoio. In realtà era esaurito. 24 marzo 2009
Era nella fase d’atterraggio, era sulla testata pista 34 sinistra di Narita International Airport quando in richiamata ha ripreso quota ribaltandosi sulla sinistra e si è incendiato (vedi video). Spezzatosi in più parti il velivolo si è fermato circa 100 metri lateralmente alla metà pista.
Dal video si possono osservare serbatoi di carburante posti lateralmente alla stessa pista. Nei frangenti dell’incidente le condizioni meteo erano buone con venti forti a raffica che raggiungevano anche 75 km/ora. L’impatto del volo Fed Express 80 proveniente da Guangzhou è avvenuto alle ore 06.30 del mattino del 23 marzo, il velivolo immatricolato N526FE aveva 15 anni e tre mesi di vita. Sono rimasti vittime del crash i due componenti dell’equipaggio.
Un incidente simile, ancora ad un aeromobile MD 11, era avvenuto il 22 agosto 1999, riguardava il volo 642 della China Airlines a Hong Kong in China. Nel 1999 la relazione finale dell’investigazione aveva attribuito le cause dell’evento incidentale principalmente al “pilot error”.
Aerohabitat rileva come anche in questo incidente aereo le considerazioni relative al Piano di Rischio, agli spazi di RESA (Runway End Safety Area), al rispetto delle zone di Strip Area e Graded Area, ovvero alla necessità di disporre degli spazi di sicurezza adiacenti alla pista di volo siano adeguati (perciò almeno gli standard indicati dall’ICAO) costituiscano elementi imprescindibili per garantire gli attesi livelli di sicurezza del volo.
Il crash del MD 11 Fed Express è rimasto circoscritto nei pressi della pista senza sconfinare nelle zone prospicienti, talvolta occupate da parcheggi d’altri aeromobili e/o di finire in prossimità di terminal, moli, edifici aeroportuali e, soprattutto, senza uscire dal sedime dello scalo. 23 marzo 2009
Sabato 14 marzo il volo Alitalia - AP 629 partito intorno alle 22.30 locali dallo scalo O’Hare di Chicago è rientrato all’atterraggio in emergenza, dopo una decina di minuti di volo.
Il volo con destinazione Roma Fiumicino e 240 passeggeri avrebbe riportato, a causa di un qualche malfunzionamento all’impianto di condizionamento e pressurizzazione, un denso fumo in cabina di pilotaggio e in quella - ben più estesa – dei passeggeri.
Le prime informazioni avrebbero riportato anche difficoltà nell’utilizzo delle mascherine di ossigeno.
La procedura di rientrato in emergenza disposta dai piloti non ha previsto uno scarico rapido del carburante eccedente il peso massimo consentito per l’atterraggio dell’heavy Airbus 330 – 200 Air One.
L’atterraggio precauzionale overweight non dovrebbe aver causato danni alla struttura dell’aeromobile che –molto probabilmente – è stato sottoposto a una manutenzione straordinaria di controllo.
Sulla vicenda – riportano i media Italiani – è intervenuto il Codacons:
- “Vogliamo spiegazioni non solo sulle cause che hanno prodotto fumo a bordo, ma anche e soprattutto sull'impossibilità di utilizzare le mascherine d'ossigeno”.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha inoltre commentato sostenendo:
- "In attesa di chiarimenti tutta la flotta della Nuova Alitalia deve rimanere a terra e ogni singolo velivolo sottoposto a controlli straordinari, al fine di garantire la massima sicurezza dei passeggeri. E meno male che la Cai aveva comprato solo gli aerei buoni dalla vecchia Alitalia”.
L’Airbus 330–200 è uno dei due velivoli della exflotta Air One, sono immatricolati Irlanda EI-DIP - EI-DIR e sono in servizio sulle rotte intercontinentali della rete Alitalia – Cai.
Aerohabitat non è, al momento, in grado di identificare quale precisa avaria/causa sia intervenuta. Molto probabilmente, tuttavia, l’evento incidentale sarà rubricato come “inconveniente” e spetterà all’ENAC avviare l’appropriata indagine.
Manca un’informativa ufficiale e/o una nota di ENAC su quale dei due Airbus 330 – 200 sia stato interessato dall’inconveniente al sistema di pressurizzazione e condizionamento. 17 marzo 2009
L’esplosione in volo del Cessna 650 Citation II del 7 febbraio 2009, a fronte dei due aggiornamenti ANSV, non sembra aver ancora portato all’emanazione di alcun provvedimento cautelativo e/o Raccomandazione di Sicurezza da parte degli organismi tecnici e giudiziari che stanno investigando.
La comprensibile preoccupazione per le incertezze associate alle politiche di prevenzione e dal rischio sicurezza, anche in considerazione – come sostenuto da ANSV “ che sono in circolazione alcune centinaia di velivoli dello stesso tipo di quello incidentato” , obbliga gli investigatori ad intraprendere iniziative risolute e decisive.
Aerohabitat ritiene indispensabile informare come, in aggiunta, all’ipotesi delineata e riconducibile ad un “electrical failure” associata all’esplosione del serbatoio carburante, debba essere adeguatamente analizzata anche una seconda ipotesi.
Aerohabitat ha, senza disporre alcuna documentazione ufficiale del velivolo Cessna 650 - 0105, posto l’inderogabilità e l’urgenza di una accurata investigazione sullo status operativo, manutentivo e sulle Prescrizioni di Aeronavigabilità (Airworthiness Directive) emanate da FAA, EASA e ENAC nel corso del 2008 e relative ai propulsori che equipaggiavano il Cessna 650 precipitato a Trigoria.
Le Prescrizioni di Aeronavigabilità richiamate sono date 4 marzo 2008 e 13 ottobre 2008, si applicano alla famiglia dei propulsori Honeywell TFE731 comunemente impiegata sulla flotta dei business jet aircraft.
All’origine sono stati prodotti dalla società Garrett AiReserach, in seguito incorporata dalla AlliedSignal e successivamente dalla Honeywell.
I propulsori interessati dall’Airworthiness Directive sono identificati dalle seguenti sigle TFE731-2C, - 3B, - 3BR, - 3C, - 3 CR, - 3D, - 3DR, - 4 R, -5 AR, -5 BR, - 5 R, - 20 R, - 20 AR, - 20 BR, - 40, - 40 AR, - 40R, e – 60 serie. Sono motori che equipaggiano solitamente – ma non solo - le seguenti flotte business jet:
- Dassault Mistere Falcon 10-50;
- Dassault 20-50-50EX, 900, MF 900, e 900EX (900DX) serie;
- Cessna 650 Citation III, VI e VII;
- Gulfstream LP 1125 Westwind Astra, Gulfstream serie 100;
- Israel Aircraft Industries- IAI serie 1124;
- Learjet 31, 35, 36, 45 (o Learjet 40) e serie 55;
- Lockheed – Georgia 3329 serie 25 (731 Jetstar, Jetstar II);
- Raytheon Corporated Jets (ex British Aerospace) Hawker serie 800 – 850;
- Sabreliner NA 265- 65 (Sabreliner 65). 16 marzo 2009
Ancora un incidente in decollo. E’ avvenuto il 9 marzo intorno alle 05.14 locali (03.14 italiane), un cargo è precipitato in fiamme nel Lago Vittoria.
Il volo Aerolift IL 76, un cargo Ilyushin 76 immatricolato S9-SAB Namidia charterizzato dalla Dynacorp per conto dell’African Mission di Somalia (AMISOM), era decollato da Entebbe (Uganda) con destinazione Mogadiscio in Somalia.
Il volo imbarcava purificatori d'acqua ed altri rifornimenti per le forze di pace panafricane di stanza in Somalia. Le undici vittime sono i membri di equipaggio e sette caschi verdi ONU.
Ricordiamo come lo stesso vettore Aerolift aveva perso un velivolo Antonov 12 cargo solo 17 giorno orsono a Luxor in Egitto.
Le condizioni meteo al momento dell’inabissamento nel Lago Vittoria – a una distanza di circa nove chilometri dal decollo - erano buone. Non si hanno notizie sulle possibili cause dell’incidente. 10 marzo 2009
Stavolta è accaduto intorno alle 18.15 di domenica 8 marzo a Cerasolo, tra Oriolo Romano e Capranica Scalo, in provincia di Viterbo. Dei due occupanti, rimasti incastrati tra rottami dopo lo schianto nel giardino di una villa, uno dei due è deceduto, l’altro è stato ricoverato in ospedale in condizioni gravi (con fratture traumi vari).
Il velivolo avrebbe urtato un albero (un pino) dopo aver sorvolato l’abitazione di uno dei due viaggiatori. Ancora una volta si registra un incidente del week end.
Aerohabitat periodicamente rileva questo genere di incidenti e non può evitare alcune considerazioni, peraltro spesso segnalate:
- Quale reale, effettivo, controllo/vigilanza viene espletata da ENAC, Aeroclub d’Italia e ANSV sull’attività degli ultraleggeri in genere? Quali sono le statistiche, casistiche annuali di questo attività aerea? Quale verifica sugli standard di qualificazione e addestrativi delle scuole di volo certificate per gli ultraleggeri? Quali sono le ore minime necessarie per abilitare i piloti e il rilascio degli “attestati” in questa genere di attività “minore”? Quali sono i tariffari delle diverse scuole di volo? Chi espleta attività di manutenzione per questo “flotta aerea”? Chi può volare, ovvero chi è autorizzato ad occupare i sedili di questi velivoli? E’ possibile che in questo settore addestrativi siano stati interessati da un’eccessiva “deregulation” competitiva?
Per una estesa panoramica informativa segnaliamo il sito "Aviazione Leggera on line".
In attesa che qualcuno disponga un’estesa “vigilanza” sul settore ricordiamo solamente quello che rappresenta la norma principe di circolazione aerea per gli ultraleggeri:
- è consentito volare dall'alba al tramonto fino ad una altezza massima dal terreno di 500 piedi (150 metri circa); nel weekend l’altezza massima diventa 1000 piedi (300 metri circa).
Ebbene è stata rispettata? Viene solitamente rispettata? Qual’è invece l’altezza minima di volo – solitamente praticata - al di fuori della zona di decollo ed atterraggio? 9 marzo 2009
Il velivolo era nella fase di atterraggio alla pista 18 destra di Schipol – Amsterdam di ieri 25 febbraio, ora locale 10.31, e si è schiantato a circa 1200 - 1500 metri dalla stessa pista (vedi immagine) spezzandosi in tre tronconi.
Al momento si registrano nove vittime e ottanta feriti,numerosi gravi. Nell’impatto non si è manifestato alcun principio d’incendio.
A bordo del volo TK-1951 c'erano 127 passeggeri e sette membri, l’aeromobile aveva - sette anni di servizio, due propulsori CFMI CFM56-7B26 immatricolato TC – JGE.
Le condizioni meteo era buone, con 4,5 km di visibilità, venti da sud, temperatura esterna di 4°c. Il Boeing 737 si è spezzato in un terreno in prossimità dell’autostrada A9.
Il maggior numero delle vittime è stato localizzato nella parte anteriore della fusoliera.
Sono ignote – al momento – le possibili cause dell'incidente anche se, un pilota non in servizio testimone oculare dell’evento sostiene che l’aereo sarebbe precipitato per una mancanza di potenza ad entrambi i propulsori. Questo scenario potrebbe inquadrare anomalie nel sistema di alimentazione del carburante, nella contaminazione e nell’imbarco di carburante, nel flame out (spegnimento) dei motori per malfunzionamenti derivati dai computer che regolano la stessa alimentazione (era avvenuto a Heathrow ad una Boeing 777).
Un aeromobile in sequenza per l’atterraggio il volo Northwest Airbus A330-200, N803NW - NW46 proveniente da Minneapolis, MN (USA), ha segnalato alla quanto stava accadendo al Boeing Turco e, ha operato una riattaccata.
Lo schianto fuoripista in prossimità della stessa rimanda, comunque, ai piani di rischio per incidenti aerei - rischio terzi - nell’intorno dell’aeroporto: Aerohabitat – in Italia - lo sta ponendo da oltre quindici anni. 26 febbraio 2009
Il 20 febbraio intorno alle 04.10 del mattino un velivolo cargo Antonov 12 nella fase di decollo da Luxor in Egitto è precipitato arrestandosi a circa 700 metri oltre il fine pista.
Il volo LFT-1015 Aerolift Antonov AN-12, immatricolato S9-SVN in ferry flight (volo di trasferimento) da Entebbe (Uganda) a Nikolaev (Ukraine) con cinque membri d’equipaggio – rimasti vittime dell’incidente - aveva dirottato a Luxor per uno scalo tecnico dovuto a mancanza di carburante. Fonti Ucraine – da verificare – avrebbero riferito che il velivolo aveva registrato una perdita di carburante.
Dopo il rifornimento – secondo alcuni testimoni – un motore avrebbe preso fuoco poco dopo il distacco dalla pista, il velivolo si sarebbe incendiato nello schianto con il suolo.
21 febbraio 2009
Aeromobile gravemente danneggiato ma nessuna conseguenza per passeggeri ed equipaggio. Ma quello che è accaduto al Cityflyer Avro RJ-100, immatricolato G-BXAR in servizio sul volo CJ-8456 da Amsterdam a London City (UK) con 67 passeggeri e 4 crew, con la rottura del carrello anteriore è spiegabile solo con un cedimento infrastrutturale e/o atterraggio pesante.
Sulla pista 28 di London City – erano le 19.40 locali del 13 febbraio e tra qualche frangente di panico in mezzo al Tamigi nei Docks – il quadrimotore jet della British Airways ha strisciato sul muso la pista e si è fermato.
I passeggeri sono rapidamente evacuati dalle uscite di emergenza.
L’atterraggio duro potrebbe aver determinato il cedimento di una parte del carrello. La procedura di avvicinamento ed atterraggio in vigore a London City ha previsto, infatti, un sentiero di planata più ripido, accentuato, quasi doppio rispetto allo standard ILS strumentale di 3° di pendenza.
14 febbraio 2009
Lo scorso 7 febbraio un Aerotaxi Embraer EMB-110P1 Bandeirante immatricolato PT-SEA in volo da Coari a Manaus in Brasile con 28 tra passeggeri e membri di equipaggio è finito nel Rio Manacapuru, affluente del Rio delle Amazzoni, a circa 80 km ovest di Manaus (vedi video) . Quattro passeggeri sono stati salvati mentre sono state accertate 24 vittime.
I sopravvissuti hanno riportato che la causa dell’incidente che ha obbligato il velivolo ad un atterraggio di emergenza è derivato da un’avaria motore mentre era in corso un forte temporale.
Le autorità hanno riportato che i piloti avrebbero tentato di atterrare sulla pista abbandonata della città di Manacapuru, finendo – dopo aver impatto su alcuni alberi - nelle acque del fiume Manacapuru.
Le prime investigazioni – il preliminary report by the Brasilian Accident Investigation Unit CENIPA è atteso per il prossimo 19 febbraio - avrebbero tuttavia appurato come l’aereo avesse imbarcato un numero di passeggeri superiori ai posti autorizzati.
Secondo queste notizie il velivolo Embraer 110P1 avrebbe una disponibilità massima di 21 passeggeri per un peso massimo di 1575 kg mentre l’aerolinea Manaus Aerotaxi avrebbe previsto – per quel volo - solo una capacità di 16 passeggeri.
A bordo, conteggiando anche sette bambini, gli occupanti sarebbero risultati 28. Ventisei passeggeri e due membri dell’equipaggio.
Nonostante l’elevato numero dei passeggeri, tuttavia, l’aeromobile non avrebbe superato il peso massimo consentito per il decollo, superiore di tre tonnellate.
14 febbraio 2009
Intorno alle 22.20 di giovedì sera (alle 04.20 del 13 febbraio in Italia) il volo 3407 - Colgan Air in atterraggio sullo scalo Buffalo è precipitato sulle case.
Era impegnato nella fase di atterraggio. Partito da Newark - New Jersey si è schiantato incendiandosi su un caseggiato di Clarence a circa 6.3 miglia dal Buffalo Niagara Airport.
Si contano 49 vittime, 44 passeggeri, quattro membri di equipaggio e un residente.
Le condizioni meteo erano nevose, ma non particolarmente “heavy” o proibitive con venti medi intorno a 15 nodi:
- [Wind 240 degrees at 15 kts, gusting to 22kts; light snow, mist with a visibility of 3 miles; few clouds 1,100 ft.; broken clouds 2,100 ft.; overcast 2,700 ft. Temperature 0.6°C, Dewpoint -0.6°C]
- [Wind 240 degrees at 11 kts; light snow, mist with a visibility of 3 miles; scattered clouds 1,100 ft.; overcast 2,100 ft.;Temperature 0.6°C, Dewpoint -0.6°C
L’aeromobile un de Havilland Canada DHC-8, è un bimotore turboprop progettato negli anni ’80. L’azienda è stata acquisita dalla Boeing nel 1992, in seguito – nel 1996 - è stata sviluppata la serie Q 400.
La Serie 400 è una versione con fusoliera allungata e capacità di 70-78 passeggeri ed è entrata in servizio nel 2000. Dispone di due motori PW150A.
Non si hanno ancora notizie precise sulla dinamica e sulle cause dell’incidente.
Aerohabitat ha in passato descritto alcune criticità di questa Serie Dash – 8 Q400 che riguardavano il sistema carrello. Proponiamo uno di queste news:
- Dopo la serie di inconvenienti e incidenti che hanno coinvolto la flotta di 27 Dash – 8 Q 400 della SAS e la decisione di “rottamarli” la disputa tra aerolinea e costruttore sembra alla fine. La SAS avrebbe accettato una sorta di compensazione e liquidazione con la Bombardier e la Goodrich per gli “eventi incidentali” che hanno coinvolto i DASH 400 nel 2007.
- Non si conoscono i dettagli dell'accordo ma notizie trapelate parlano di un risarcimento finanziario di oltre un miliardo di SEK ("slightly more than SEK1 billion kroner" -USD$164 million in the form of a cash payment and credits for future aircraft orders). L’ammontare potrebbe riguardare crediti per acquisire una nuova flotta di aeromobili. Alla SAS si pensa ad un contratto per 27 aerei, oltre una opzione di 24 di Bombardier CRJ-900 Next Generation ed Q-400 Next Generation. La decisione della SAS di sospendere l’attività della flotta DASH 400 (vedi precedenti comunicati) è stata storica. E’ stata la prima volta che un vettore aereo ha preso una decisione così drastica quanto risolutiva. Nel frattempo la flotta DASH 8 – si pensa sottoposta ad adeguate misure precauzionali di manutenzione - continua a volare presso altri vettori Europei e mondiali. 13 febbraio 2009
Quanti sono gli executive Cessna 650 immatricolati in Italia ?
Quanti sono i velivoli che hanno risolto le problematiche associate alla “electrical wiring failure” che potrebbe comportare un rischio “esplosione dei serbatoi di carburante”?
In attesa che l’ANSV e l’ENAC completino la parte iniziale di questi riscontri relativamente all’incidente occorso lo scorso 7 febbraio al velivolo Cessna 650 schiantatosi a Trigoria, Aerohabitat propone la lettura di un testo disponibile on line su sito Aviation Maintenance. Riguarda nello specifico questo rischio e descrive il coinvolgimento di alcuni aeromobili Cessna 650.
Aviation Maintenance Magazine : Wiring Inspections
Wiring Inspections di David Evans, Editor
Proposed to Assure Safety of Transport Aircraft
It may be the most lengthy regulatory proposal in recent memory, although its impact is far less certain than the number of pages suggests. Nevertheless, because it deals with aircraft wiring, the proposal has be to considered significant, and although it's focused on transport category aircraft, the issues it raises involve all aircraft and, as such, the proposal is worth the attention of manufacturers, operators and maintainers across the spectrum.
In effect, the Federal Aviation Administration (FAA) is saying that aircraft wiring systems can no longer be considered "out of sight, out of mind" until a failure commands repair. No, the stewardship of wiring must be an ongoing matter to assure reliability and safety. The document in question is a notice of proposed rulemaking (NPRM) on electrical wiring issued October 6, 2005, for all Part 121 (regularly scheduled) airplanes of 30 or more passenger seats and 7,500 pounds payload capacity.Comments on the proposal were due February 3, and as of this writing, in late January, relatively few comments were received (although a flood of commentary from the industry is expected nearer to deadline)…
Quali cause e concause hanno determinato lo schianto del Cessna 650 a Trigoria?
E ancora troppo presto per sostenere qualsivoglia ipotesi e solo il team degli investigatori ANSV e USA (la Cessna è la casa produttrice dell’executive e parteciperà anch’essa con propri tecnici alle investigazioni), perciò un gruppo di esperti internazionali superqualificati nella materia dovranno analizzare quel che resta del velivolo.
Nel frattempo sull’incidente occorso al Cessna 650 si può dire ben poco se non rilevare che, il Citation III con N/C – C/N 6500105 – a quanto risulta ad Aerohabitat leggendo i Certificati di Navigabilità rilasciati dal RAI nel 2004 – è stato immatricolato il 22 luglio 2004 per conto della Mercantile Leasing /Aviomar di Ciampino, dopo aver operato negli USA dal 1986 con la sigla N48TT e N67BG.
Per quanto concerne gli indirizzi investigativi possibili, eslusa l'ipotesi terroristica, correlati all’esplosione in volo de velivolo si possono tuttavia – al momento - isolare solo due scenari:
- l’esplosione causata da un fulmine;
- l’esplosione di un serbatoi di carburante.
I media segnalano che nell’area era presente un forte temporale e alcuni testimoni avrebbero visto un fulmine e, poco dopo, sentito un forte boato.
L’ipotesi sulla presenza di forte temporale sembrerebbe tuttavia esclusa dalle condizione meteo che segnalavano forti venti da su, pioggia leggera ed un copertura nuvolosa estesa ma non temporalesca.
Probabilmente avrebbero potuto esserci alcune cellule temporalesche lungo la traiettoria di decollo percorsa dall’executive: riportiamo le segnalazioni meteo:
- (05:30 Z) LIRA 070515Z 14018KT 9999 -RA FEW018 SCT030 BKN070 13/10 Q0992= (at 06:15 local wind 140 degrees at 18kts, light rain, few clouds 1,800 ft., scattered clouds 3,000 ft., broken clouds 7,000 ft., temperature 13°C, dew point 10°C, 992 mb)
- LIRA 070545Z 16018KT 8000 -RA FEW014 SCT025 BKN070 13/11 Q0992= (at 06:15 local wind 160 degrees at 18kts, light rain, few clouds 1,400 ft., scattered clouds 2,500 ft., broken clouds 7,000 ft., temperature 13°C, dew point 11°C, 992 mb)
Ma qualora lo scenario investigativo escludesse l’ipotesi dell’esplosione in volo causato da un fulmine – evento raro ma che ha già portato ad alcuni incidenti anche con esplosione di serbatoi sia trai velivoli civili/commerciali che militari - si aprirebbe inevitabilmente una seconda causa da investigare: il guasto tecnico con ipotetica esplosione di uno o più serbatoi di carburante.
Un evento non infrequente.
Dopo il disastro che ha interessato il volo TWA 800 nel 1996 (flammable vapors therein were ignited by a spark. The source could not be determined with certainty but was believed to been from a wiring failure outside the center wing tank, which arced, causing the energy to jump to a fuel quantity indication system (FQIS) wire, which led to an explosion inside the tank.
Quello che l’organismo USA NTSB ritiene "potentially unsafe conditions" indicating that good wire husbandry was lacking in the industry” si è ripresentato anche con l’incidente che ha riguardato il volo Swissair 111 del 1998,
Ma le investigazioni successive ai due disastri aerei sopra citati – che Aerohabitat ha analizzato – hanno portato Bernard Loeb dell’Agenzia USA NTSB a rilevare come anche taluni velivoli Cessna 650 siano stati interessati da questi inconvenienti tecnici.
Riportiamo uno stralcio dell’intervento:
NTSB - Aircraft Wiring Testimony Testimony of Bernard Loeb, Director Office of Aviation Safety
National Transportation Safety Board before the Subcommittee on Oversight, Investigations, and Emergency Management Committee on Transportation and Infrastructure - House of Representatives Regarding Aging Aircraft Wiring September 15, 1999:
“In April 1997, a Cessna 650 Citation operated as a corporate flight, caught fire while on approach to Buffalo, New York. While descending through 4,000 feet, the crew smelled smoke, then lost all radio communications.
After landing, ground personnel saw flames burning through the fuselage. The flightcrew and passenger exited safely, but the airplane was substantially damaged.
The Safety Board's investigation revealed that the fire started when contact between electrical wiring and a hydraulic line caused the ignition of hydraulic fluid. FAA guidelines state that under no circumstances should electrical wiring be routed within ½ inch of a hydraulic line, and any wiring routed within two inches of a hydraulic line should have clamps installed to ensure positive separation. However, design drawings for the Cessna 650 specified ½ inch of clearance and did not require clamps to ensure separation.
Following the Safety Board's findings, the FAA issued an airworthiness directive in May 1997, to mandate the installation of clamps to ensure positive separation. During the course of the Cessna Citation investigation, the Safety Board learned of three Boeing 767 events in which safety hazards were created because wiring was not routed with appropriate clearance from adjacent components.
In two of the events, flight control cables failed when they rubbed against electrical wiring resulting in arcing, and in the other case, a cockpit fire hazard was created when electrical wiring arced to an oxygen line in the cockpit. Based on the Cessna 650 accident and the Boeing 767 events, in January 1998, the Safety Board issued recommendations requesting that the FAA review the design, manufacturing, and inspection procedures of all aircraft manufacturers to ensure that adequate clearance, in accordance with published FAA guidelines, is specified around all electrical wiring”.
Ricordiamo come il rischio “Flammable Fuel/Air Vapors in Fuel Tanks on Transport Category Aircraft” sia nella Most Wanted List 2008 della NTSB"(vedi).
Che cosa è realmente occorso al Cessna 650 Citation III decollato da Ciampino? L’ipotetica esplosione da cosa è stata causata? Il lavoro investigativo dell’ANSV non si annuncia davvero facile. Quali e quante “AIRWORTHINESS DIRECTIVE” hanno riguardato la flotta mondiale ed Italiana del Cessna 650? Quante di queste erano correlate al rischio “wiring failure” con esplosione serbatoio? 09 febbraio 2009
Intorno alle 06.30 locali di sabato 7 febbraio un Cessna 650 Citation III immatricolato I-FEEV è precipitato dopo il decollo dalla pista 15 di Ciampino.
Con una virata destra dopo il distacco dalla pista il volo executive instradato verso il VOR di Ostia si è schiantato al suolo, ha disperso in un raggio di 800 metri – nei pressi di Trigoria nella campagna Romana – numerosi rottami. E’ quanto è rimasto del velivolo che – secondo alcuni testimoni - sarebbe esploso in volo.
I due piloti dell’equipaggio sono rimasti vittime dell’incidente.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha aperto l’inchiesta tecnica per incidente ed ha già recuperato i due registratori - le note scatole nere – che tuttavia, riporta l’ANSV “si presentano particolarmente danneggiati in considerazione della violenza dell’impatto”.
L’ENAC informa che “il velivolo coinvolto è un Cessna 650, turboreattore della flotta AirOne Executive, marche I- FEEV, decollato alle ore 06.00 dall’Aeroporto di Roma Ciampino”.
07 febbraio 2009
Anche questo bird strike- impatto volatili è finito bene.Grazie alla perizia dei piloti e alla buona sorte l’Airbus 320 dell'Us Airways, decollato dall'aeroporto di La Guardia - New con destinazione Charlotte in North Carolina è ammarato nel fiume Hudson (video)..
Tutti salvi, passeggeri ed equipaggio (155 persone) ammarati dopo pochi minuti dal decollo e recuperati dai mezzi di soccorso marini dopo aver galleggiato per alcuni minuti sulle ali del velivolo. Il volo US 1549 - N106US aveva circa dieci anni di attività,
La causa della perdita di potenza ai due propulsori è stato subito attribuito ad un impatto di volatili. I piloti hanno mantenuto una velocità minima e hanno toccato l’acqua dell'Hudson nei pressi della portarei-museo Intrepid all'altezza della 46esima strada di Manhattan.
Il pilota avrebbe riportato un doppio bird strike, ad entrambi i motori
L’impatto volatili è una minaccia seria anche negli Stati Uniti.
Tra il 1990 ed il 2007 sono stati riportati oltre 80.0000 tra i voli non militari, circa uno ogni 10.000 voli, lo sostiene la FAA.
In Italia l’impatto volatili rappresenta una delle maggiori minacce, il massimo rischio per le piste localizzate in prossimità delle discariche, di lagune, oasi naturalistiche e specchi d’acqua in genere. Sono numerose.
Dopo l’impatto volatili occorso al Boeing 737 della Ryanair in atterraggio a Ciampino, l’attesa per gli esiti dell’impatto che ha provocato lo schianto dell’executive a Linate il 1 giugno 2003 la situazione – per Aerohabitat - non appare adeguatamente fronteggiata.
Aerohabitat ha inserito il rischio bird strike – impatto volatili nell’elenco delle cinque emergenze dell’Italian Safety Alert.
16 gennaio 2009
Il 2008 si è chiuso con l’ennesimo incidente di un ultraleggero.
Aerohabitat ha spesso segnalato e commentato l’elevata incidentalità della flotta Italiana degli ultraleggeri.
L’ultimo giorno dell’anno ha registrato il velivolo precipitato subito dopo una virata a bassissima quota. Forse un virata strappata e troppo stretta. Il biposto - un Viman Icp con meno di 4 mesi di attività era equipaggiato con doppio comando – si è schiantato in prossimità della superstrada di Morrovalle (Macerata).
I due occupanti erano iscritti all’aeroclub di Montecassiano da dove erano partiti alla volta dell'aviosuperficie di Fermo. Dopo aver pranzato erano volati a Bore di Chienti – Corridonia – per posizionare il velivolo.
E’ stato un errore di manovra, un guasto tecnico?
Le vicende che riguardano la flotta ultraleggera italiana, tra successi commerciali, numero di incidenti e la normativa che regola l’attività, perciò la manutenzione, le installazione minime che dovrebbero equipaggiare questi aeromobili non velivoli, la certificazione periodica dei piloti e della macchina, sono questioni che altri Paesi Europei sembrerebbero aver risolto.
Quando in Italia? 2 gennaio 2009
Un Boeing 737-500 della Continental Airlines è finito fuoripista, lateralmente, prendendo fuoco. E’ successo il 20 dicembre intorno alle ore 18.00 locali mentre era nella fase di decollo dall’aeroporto di Denver. Le prime notizie riportano solo trentotto passeggeri feriti tra i 112 occupanti del volo CO 1404 diretto a Houston.
Il responsabile dei vigili del fuoco Steve Garrod l'aereo ha sostenuto "ha preso fuoco" e le fiamme si sono estese alla cabina passeggeri ed all’ala destra che con la fusoliera risultavano lacerate con danni rilevanti alla struttura.
Il velivolo Boeing 737 – 500 aveva circa 14 anni di servizio ed era impegnato nella fase di decollo, in condizioni atmosferiche buone anche se a bassa temperatura, e alcuni passeggeri avrebbero segnalato uno scoppio e del fuoco provenienti dall’ala destra.
Con una evacuazione rapida attraverso le uscite di emergenza gli occupanti hanno abbandonato il velivolo precipitato in un avvallamento del terreno posto a lato della pista :
- “There was already smoke in the cabin and people were jumping over seats. ... Everyone was pushing and shoving and everyone was falling a little because the wing was smashed on the side, so people were slipping, but most of us got out OK,” Alex Zamora told a Denver television station.
22 dicembre 2008
Intorno alle 19.00 di sabato 29 novembre un velivolo Falcon 900 privato, proveniente da Linate con sei persone, a corso è finito fuoripista in atterraggio. Tre degli occupanti sono rimasti feriti durante l'incidente. L’aeroporto è stato chiuso al traffico per consentire – dopo aver risolto i rischi più gravi derivate al Falcon che ha strisciato sul ventre della fusoliera danneggiando uno dei serbatoi dal quale c’è stata una fuoriuscita di carburante - le prime investigazioni. Il carrello è rimasto danneggiato nell’impatto con la pista. Al momento dell'atterraggio – sostengono i media – era in corso una forte piovasco con forti venti. L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha predisposto l’usuale indagine per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Il velivolo Dassault Falcon 900 è un jet trimotore impiegato anche sui voli intercontinentali. 1 dicembre 2008
Le ricerche per rintracciare e recuperare le scatole nere dell’Airbus 320 della Air New Zealand scomparso in mare nella mattinata del 27 novembre al largo di Perpignan (Francia), sono state rapidamente avviate.
A bordo per un volo di addestramento sette persone, erano Noel Marsh, il com.te Brian Horrell, Murray White, Michael Gyles, Jeremy Cook, membri e tecnici della Civil Aviation Authority della New Zealand. Nell’equipaggio erano presenti anche due piloti tedeschi.
Era in corso un volo prova /addestrativo
Alcuni testimoni oculari avrebbero osservato il velivolo volteggiare a bassa quota sul mare dopo una serie di touch and go sulla pista di Perpignan - prima di volare per la destinazione di Francoforte – e inabissarsi in acqua.
Lydie Benedicte nello staff dello scalo di Perpignan Airport ha dichiarato alla ABC radio che:
- “the plane had dipped down into the sea very quickly. The aircraft crashed direct,'' "It's not far from the airport. That's why the aircraft was not very high in the sky … that's why a lot of people saw the crash near the coast of Cannes.''
Non ci sarebbe stata nessuna esplosione e il velivolo è scomparso rapidamente sott’acqua. Di proprietà dell’Air New Zealand era stato in leasing per due anni presso il vettore charter tedesco XL Airways. Avrebbe dovuto rientrare per fine leasing in New Zealand.
Il velivolo costruito nel 2005 aveva 2.800 cicli e un totale di 7mila ore di volo.
28 novembre 2008
Intorno alle ore 11.30 del 20 novembre un aeromobile SF 260 immatricolato I-ISAM è precipitato su una casa incendiandosi. Il pilota, unico occupante del velivolo, è rimasto vittima dello schianto occorso in prossimità della pista dell’aeroporto di Thiene (Vicenza.
Il pilota, Stefano Rosa esperto ex Frecce Tricolori, stava completando una serie di acrobazie della pattuglia Breitling Devils ed ha centrato il primo piano di una villetta a schiera distante circa 300 metri dalla pista del Ferrarin di Thiene (Vicenza).
Con altri tre piloti aveva finito di provare alcune figure acrobatiche da presentare ad una prossima manifestazione. Secondo testimonianze oculari, il velivolo volteggiava a bassa quota, con un’ala inclinata.
Nei giorni scorsi – riportano i media – alcuni residenti di Rozzampia, frazione di Thiene nella quale è avvenuto lo schianto, avevano protestato con il sindaco contro i voli a bassa quota.
21 novembre 2008
Un Learjet 45 in fase di atterraggio si è schiantato nel centro di Città del Messico (vedi video). L’incidente avvenuto il 5 novembre intorno alle 18.45 in una zona residenziale della capitale causando 13 vittime. Nove di queste viaggiavano sull’aereo, le altre sono da cercare tra i passanti e residenti delle case e delle auto di passaggio. Vi sarebbero anche 40 feriti di cui 20 ricoverati per ustioni e altre ferite.
Almeno 20 auto si sarebbero incendiate mentre 2000 persone sarebbero state evacuate durante le operazioni e gli interventi di soccorso. I rottami dello schianto sono stati trovati sparsi in un vasto raggio. Al momento non si hanno notizie sulle eventuali cause.
Tra di esse non viene scartata l’ipotesi di un attentato ad un ex Ministro, presente a bordo e tra le vittime del disastro.
6 novembre 2008
Lo scorso venerdì 31 ottobre un aeromobile Boeing 737 dell’Air Europa, proveniente da Glasgow è finito fuoripista (vedi video BBC) in atterraggio sulla pista 21 di Lanzarote alle Canarie spagnole.
Oltre la pista, il Boeing 737 ha fermato la sua corsa con il carrello arenato sulla sabbia oltre i 2400 metri della pista. Si è arrestato sulla barriera esterna dell’aeroporto, a pochi metri dal mare.
Tra i 74 passeggeri e 6 membri di equipaggio qualche momento di panico, ma nessuna conseguenza per i viaggiatori e solo qualche danno al velivolo. Il velivolo Boeing 737-85 P – registrato come EC-HJQ - C/N: 28387AGE era in servizio da quasi nove anni.
Tra le varie ipotesi dell’incidente occorre segnalarne due, la probabile eccessiva velocità dell’aereo in atterraggio e un qualche malfunzionamento tecnico durante la frenata. 3 novembre 2008
L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) è la protagonista principale della strategia dell’Unione europea nel campo della sicurezza aerea.
La “nostra missione è quella di promuovere i massimi livelli comuni di sicurezza e di protezione ambientale nel settore dell’aviazione civile”.
Ebbene, dopo l’emanazione del “preliminary report” spagnolo (Comisión de Investigación de Accidentes e Incidentes de Aviación Civil - CIAIAC) sull'incidente di Madrid Barajas al MD 82 alias DC-9-82, l'EASA ha emanato una direttiva di aeronavigabilità (AD - Airworthiness Directive) su questo tipo di velivoli.
La direttiva EASA (European Aviation Safety Agency) riguarda l’intera famiglia ha emesso una prescrizione di aeronavigabilità (numero 2008-01-97) e quindi la flotta storica e moderna della McDonnell Douglas, DC-9-10, DC-9-20, DC-9-30, DC-9-40, e DC-9-50; DC-9-81, DC-9-82, DC-9-83, e DC-9-87; MD-88; MD-90-30 e 717-200.
La prescrizione dovrebbe impedire altri casi MD 82 Spanair di Madrid dello scorso 20 agosto, grazie all’aggiornamento dell'Airplane Flight Manual (AFM), con una modifica essenziale nell’apparato e nelle procedure operative che prevede la verifica funzionale del sistema Take-Off Warning, in modo particolare nella corsa di decollo.
L’ipotesi che la causa dell’incidente MD 82 Spanair sia attribuibile alla mancata estensione/configurazione dei flap/slat senza alcun avviso/allerta ai piloti, a questo punto dell’inchiesta, appare quindi come quella decisiva.
La segnalazione del corretto funzionamento dell’apparato flap/slat, perciò l’esatta configurazione nella fase del decollo, oggetto diretto della direttiva EASA, a quasi 40 anni dal primo volo della flotta DC 9, diventa anche un’occasione per commentare non solo lo stato della sicurezza del volo, ma anche delle politiche pro active enunciate e praticate.
30 ottobre 2008
Domani mercoledì 8 ottobre 2008 sono passati sette anni dall’incidente che ha causato 118 vittime a Linate. La Cassazione ha emesso la sua sentenza ma, almeno per Aerohabitat, la verità sulla causa prima non è ancora emersa.
L’investigazione dovrebbe essere rifatta. Il punto, la questione discriminante per Aerohabitat è sempre la stessa: tra la scelta volontaria e l’errore umano dell’equipaggio del Cessna.
Se investigazione tecnica e giudiziaria hanno attribuito all’errore umano l’inizio della catena degli eventi Aerohabitat ripropone ancora la verifica dello scenario contrario.
Quello dell’analisi della scelta consapevole.
Perciò – sostiene Aerohabitat - perché non è stata valutata e, magari scartata, la scelta deliberata? L’equipaggio del Cessna non potrebbe, aver scelto, consapevolmente, di andare, di rullare verso la pista 36 destra contromano?
Negli ultimi 12 mesi tuttavia, a fronte di uno scenario analitico di “unsafe acts” che, probabilmente, almeno per Aerohabitat, non è stato adeguatamente investigato è emersa una sola novità.
Questa è rappresentata dall’articolo a firma Carlo Bonini, apparso sul quotidiano “la Repubblica” del 11 aprile 2008. Sotto il titolo “Strage di Linate, le carte della verità "Non fu un errore del pilota" si è finalmente aperto uno squarcio nella ricostruzione della dinamica incidentale. Un riscontro al quale rimandiamo, in modo particolare per la parte “tecnica” dell’articolo che, tuttavia, non sembrerebbe aver avuto seguito.
“L’altra inchiesta” tecnica svolta da Aerohabitat, per questa ed ulteriori evidenze, perciò non solo quelle poste dai consulenti di parte, vedi le osservazioni e precisazioni sulle modalità e congruenza delle trascrizioni T/B/T, ha nel corso di questi sette anni, con regolarità e coerenza, senza alcuna reticenza analizzato, commentato e proposto – tecnicamente - quelli che venivano identificati come interrogativi decisivi per la comprensione di quanto è avvenuto in quella mattinata di ottobre del 2001.
Affinché possa emergere una coerente ricostruzione, ancora una volta Aerohabitat sollecita la revisione e/o aggiornamento dell’investigazione dello scenario “unsafe acts” dei piloti. 7 ottobre 2008
Sabato 21 settembre un ennesimo schianto di un ultraleggero. Stavolta è precipitato nel Veneziano con due vittime, padre e figlia di cinque anni. Dopo essere decollato da circa mezz'ora dall'aviosuperficie di San Stino di Livenza, il biposto è caduto in prossimità del canale Revedoli, in località Torre di Fine, del Comune di Eraclea.
Il pilota – riportano i media – appassionato del volo era anche un avveduto e ottimo pilota. Apparteneva all'associazione Blue Arrows, localizzata a San Stino di Livenza.
Il velivolo CT Flight era nuovissimo (due mesi) e fabbricato nella Repubblica Ceca, immatricolato nella Repubblica di San Marino.
Una prima ricostruzione sostiene che il pilota ha comunicato al pilota di un altro velivolo che il motore lo aveva piantato, ad un’altezza di circa 200 metri. Solitamente una situazione che viene gestita con un atterraggio controllato fuori campo, ma senza grosse difficoltà.
Ma ecco tuttavia che – forse per una maggior sicurezza, sostengono i media - viene azionato un paracadute balistico che potrebbe aver reso incontrollabile un sicuro atterraggio.
Il rischio ultraleggero in genere e del week end, purtroppo si ripropone ancora una volta. Temiamo che non sia l’ultima. Questo genere d’incidenti avviene troppo spesso e per due cause prevalenti, l’errore del pilota e per quasti tecnici.
L’errore del pilota rimanda all’imperizia dello stesso pilota anche quando è preparato e professionalizzato. Incidenti simili hanno provocato vittime tra top gun militari e comandanti di linea con oltre 15.000 ore di volo, non solo all’inesperto pilotino alle prime esperienze.
Perché avviene?
I guai tecnici rimandano invece alla reale conoscenza delle prestazioni aeronautiche del mezzo ed alla sua piccola e periodica - grande manutenzione.
Ecco chi ci assicura, chi controlla (forse ENAC, forse i Direttori Aeroportuali CDA).
Che cosa accade quando questi velivoli sono immatricolati all’estero? Appena fuori confine o a S. Marino?
Talvolta questi ultraleggeri sono, inoltre, dati in gestione, forse anche in comodato gratuito, a soggetti non adeguatamente qualificati e professionalizzati. Chi controlla realmente queste associazioni di “aviatori”, questa specie di aeroclub del week end?
Sono magari appassionati e romantici del volo che non hanno ancora acquisito un corretto approccio al pilotaggio ed alla gestione a terra, prima del volo del mezzo aereo (carburante, olio, candele, accessori adeguati, ecc.).
Soprattutto di un velivolo che non “permette” evoluzioni semiacrobatiche che tuttavia non possono essere scongiurate. 25 settembre 2008
Tutti salvi gli occupanti del Fokker 28 – 4000 finito fuoripista in decollo per aver urtato un’antenna in metallo (sostengono i media locali) nella fase di decollo.
Il volo della Icaro Airline volo ICD 504, in decollo intorno alle 11 del mattino (ore locali) del 23 settembre dall'aeroporto Mariscal Sucre di Quito con destinazione El Coca, aveva imbarcato 62 persone tra equipaggio e passeggeri.
L’aeromobile HC-CDT era in servizio da 23 anni e sei mesi è uscendo di pista ha sfondato un muro di mattoni, arrestandosi a circa 200 metri, lateralmente. Un principio d’incendio è stato rapidamente spento dal pronto intervento dei vigili del fuoco.
24 settembre 2008
Mentre sulla tragedia MD-82 della Spanair a Madrid le ultime notizie attribuiscono al malfunzionamento del sistema dei flaps (ipersostenatori alari), non segnalato dagli appositi indicatori/sonoro “spie di controllo”, una delle cause dell’incidente il quotidiano El Pais ha posto on – line un video degli ultimi secondi del crash (vedi).
Le immagini derivate da una telecamera aeroportuale rivelano come il MD 82 nella corsa di decollo - in una nuvola di polvere – non si sia sollevato molto da terra. Forse solo qualche metro, prima di schiantarsi incendiandosi in una nuvola nera di fumo.
Il filmato della telecamere di sorveglianza dell'aeroporto ha il sonoro una telefonata fra la torre di controllo e il centro operativo.
Per quanto concerne l’ipotesi del malfunzionamento del flap tra Spanair e Boeing (casa costruttrice del velivolo) è emersa una disputa sui controlli quotidiani di routine per verificare l‘effettiva funzionalità del sistema flap. La Boeing scarica le responsabilità sulla Spanair e quindi sulla check list adottata dal vettore che prevede il controllo – come avviene in numerose aerolinee – solo nel primo volo della giornata. 19 settembre 2008
Ieri intorno alle 20.00 del pomeriggio del 24 agosto un Boeing 737- 200 immatricolato EX-009 in decollo da Bishkek (Kyrgyzstan), con destinazione Tehran (Iran), è precipitato su un villaggio due chilometri esterno dall'aeroporto Manas. Il velivolo in servizio dal 1979 e in attività presso la aerolinea Itek-Air si è schiantato con circa 70 passeggeri a bordo. Una ventina sarebbero i sopravvissuti. Il pilota dopo aver segnalato una qualche inconveniente – avaria stava predisponendo il rientro a terra.
Ancora una volta le statistiche evidenziano un incidente nella fase di decollo.
Stavolta lo schianto è avvenuto all’esterno del sedime aeroportuale, ma ancora in quel 2% rappresentato dei frangenti del decollo e che assommano al 26% degli incidenti e al 35% delle vittime totali registrate nel corso del volo.
Il vettore Itek-Air è nella lista nera UE bandita dai cieli europei (vedi) mentre il Boeing 737 in questione – com’è noto – è ritenuto tra i più affidabili e sicuri della flotta jet mondiale.
La serie 737 - 200 tuttavia è di prima generazione e l’esemplare aveva probabilmente decine di migliaia di ore di volo e di cicli. Questa stessa flotta - come spesso riferito da Aerohabitat – è ancora sottoposta al programma di manutenzione straordinaria per evitare gli inconvenienti che hanno generato l’incontrollabilità di alcuni 737 (Airworthiness Directives; Boeing Model 737 Series Airplanes replacing the main rudder power control unit (PCU) and PCU vernier control rod bolts; testing the main rudder PCU to detect certain discrepancies and to verify proper operation of the PCU).
Aerohabitat ha descritto tali “inconvenienti” nel documento “Boeing 737 e una coda di cristallo". 25 agosto 2008
L’incidente occorso al MD 82 Spanair è il 15° “fatal event” di questa tipologia di velivolo. E’ il quarto “fatal event” registrato in Europa. La flotta MD 80 è in servizio dal 1980 e l’esemplare immatricolato dalla Spanair come EC-HFP ha volato la prima volta nel novembre 1993. In seguito ha operato per la Korean Air con le marche HL7204 e HL7548 per essere acquisito nella flotta Spanair dal 23 luglio 1999. Aveva il numero di serie c/n 53148; s/n 2072 ed era in servizio da 15 anni ed otto mesi.
In decollo dalla pista 36 sinistra (lunga 4350 metri) – con condizione meteo buone – avrebbe registrato un qualche malfunzionamento/avaria al motore sinistro e, dopo l’iniziale rotazione (dopo la Vr) ha proseguito la corsa al suolo (vedi CNN), deviando sulla destra e arrestandosi a circa 250 metri della stessa pista (vedi video).
Un video della società AENA – esercente aeroportuale dello scalo – ha ripreso i frangenti che hanno preceduto l’impatto con il suolo e rivela che il motore sinistro non avrebbe preso fuoco nella fase di decollo, come era – da alcuni - stato sostenuto.
Il velivolo si sarebbe incendiato solo in seguito, dopo essersi schiantato con il suolo.
Sulla base dell'analisi di questo video la dinamica e le cause dell’incidente sono riviste, il velivolo non avrebbe raggiunto la quota di 50 metri.
Sarebbero così smentite le ricostruzioni iniziali e nel nuovo scenario il velivolo avrebbe preso quota con difficoltà derivate da una ridotta o perdita di potenza dei/del propulsore. 22 agosto 2008
Questo pomeriggio intorno alle 15.00 locali un volo MD 82 della Spanair è finito fuoripista mentre era in decollo su una delle piste dello scalo Barrajas di Madrid. Le prime notizie segnalano numerose vittime (a bordo viaggiavano 173 persone di cui nove di equipaggio) nell’aeromobile che sarebbe finito presso il nuovissimo Terminal 4.
Il volo Spanair 5022 aveva per destinazione Gran Canaria.
Le cause dell’incidente rimandano ad uno scoppio o piantata (o incendio) motore e successiva incontrollabilità del velivolo e conseguente fuoripista. 20 agosto 2008
Attimi di panico, lo scorso 25 luglio, per gli occupanti del volo Quantas, Boeing 747 – 400 proveniente da Londra con tappa a Hong Kong e destinazione Melbourne, a causa di una squarcio nella parte anteriore della fusoliera, che ha, dopo una discesa rapida per decompressione esplosiva eseguito un atterraggio d'emergenza nell’aeroporto di Manila.
Dopo un boato l'aereo ha iniziato la discesa rapida – controllata - da 10 mila a tre mila metri (da 29000 a 9000 piedi).
Tra i 346 passeggeri, nessuna conseguenza mentre per i 19 membri dell'equipaggio una procedura prevista e sulla quale si esercitano regolarmente.
Dalle prime ricostruzioni l'apertura di un buco di circa tre metri di diametro sarebbe avvenuto per una qualche esplosione nella zona cargo. Dopo le prime investigazioni, scartate l’esplosione di una qualche bomba la causa è stata identificata nello scoppio di una bombola ossigeno.
Lo scoppio, ritenuto, accidentale di una bombola – dotazione di bordo d’ausilio per alcune procedure per l’emergenza dell’impianto d’ossigeno passeggeri ed equipaggio – sta obbligando la Quantas e l'autorità per l'aviazione civile australiana (CASA) ad ispezionare le bombole d’ossigeno in dotazione alla flotta 747 della Qantas. 28 luglio 2008
E’ ancora un cargo Boeing 747 della Kalitta Air a finire nelle cronache dei crash aerei dopo l’incidente occorso a Bruxelles il 25 maggio 2008.
Anche la NTSB (National Transportation Safety Board) parteciperà con team d’investigatori alle indagini relative all'incidente occorso intorno alle 02.52 del mattino (ora locale del 7 luglio) del cargo operato dalla compagnia Kalitta Airlines in wet lease per Centurion Airlines.
Dopo il decollo dall'aeroporto internazionale El Dorado di Bogota ed una perdita di quota (si parla di una piantata/incendio/perdita di un motore) il velivolo è finito contro un edificio a terra provocando almeno tre vittime (vedi video CNN).
Sono sopravvissute le otto persone dell’equipaggio che hanno riportato numerose ferite. Il Boeing 747–200 immatricolato N714CK stava trasportando un carico di fiori e aveva per destinazione Miami. L’aeromobile era in servizio dall’aprile 1981.
Riportiamo alcune dichiarazioni riprese da www.news24.com :
- "The plane crashed when it was trying to return to Bogota after reporting a fire in one engine," Donald Tascon, a top official with Civil Aviation, told reporters.
- As it was turning around, the plane lost an engine, which dropped onto the farmhouse, before it crashed and burst into flames in a nearby field.
- "We first awoke to the sound of the airplane, then we saw it crashing. It nearly fell on us," Hernando Panqueva, a neighbour of the victims, told AFP.
- "We heard a loud roar and then the first explosion, followed by a bigger one. We went outside with our dad and saw a fire in the middle of the fields," said Jeison Vargas, the 19-year-old son of a ranch administrator nearby. 08 luglio 2008
Un Airbus 310-324 della Sudan Airways, volo SD 109 con 217 persone a bordo, finendo fuoripista si è incendiato ed esploso provocando – sostengono le prime informazioni - oltre 100 vittime. L’incidente è avvenuto sulla pista di Kartoum intorno alle 21.00 locali del 10 giugno mentre era in corso un temporale.
L’aereo aveva circa 18 anni di esercizio (registrazione ST-ATN numero 548) e proveniva da Damasco via Amman. Il bilancio delle vittime è comunque ancora incerto, numerosi passeggeri si sarebbero salvati lanciandosi dalle uscite di emergenza e assistiti dall’equipaggio.
Responsabili dello scalo hanno affermato l’esistenza di 120 vittime e 94 sopravvissuti. Il rogo dell'aereo in fiamme (vedi video) è continuato per parecchio tempo dopo l'incidente, con pompieri e idranti che incessantemente operavamo per salvare i sopravvissuti al crash.
La dinamica dell’incedente è anch’essa incerta. Il pilota potrebbe aver sbagliato l’atterraggio in pista o in seguito allo scoppio di un motore perso il controllo del velivolo finendo fuoripista mentre imperversava un temporale tropicale. Responsabili della Civil Aviation del Sudan hanno riferito che l’equipaggio ed i piloti sono rimasti incolumi e pertanto le investigazioni potranno agevolare la ricostruzione della dinamica incidentale. 11 giugno 2008
Nel corso di una manifestazione aereo il 1 giugno un elicottero in manovra sul lago di Bracciano, prospiciente a Vigna di Valle, è finito in acqua.
Il folto pubblico presente all'esibizione dei mezzi aerei ha potuto osservare direttamente il tragico evento. Uno dei tre membri dell'equipaggio - il pilota istruttore capitano Filippo Fornassi – è rimasto intrappolato nel mezzo inabissato. I soccorsi sono scattati immediati, ma non sono riusciti a salvare il pilota, salvi invece gli altri due militari a bordo dell'NH 90.
Lo schianto è avvenuto – dopo una evoluzione - durante un basso passaggio del NH90 dell'aviazione leggera dell'Esercito (vedi video). 01 giugno 2008
Lo scorso 25 maggio un aereo cargo Boeing 747-209F (registrato come N704CK) operato dalla Kalitta Air con base Michigan – USA è uscito di pista all’aeroporto Zaventem in Belgio. Il velivolo si è spezzato in due in un fuoripista avvenuto in decollo.
Nessuno dei cinque membri dell'equipaggio ha riportato conseguenze.
Il volo cargo era diretto nel Bahrein e l'equipaggio – per abbondare l’aeromobile - ha usato le uscite/scivoli d'emergenza dopo uno stop take off (decollo abortito).
Il volo Kalitta Air K4-207 avrebbe riportato un forte boato e si sarebbe trovato oltre il finepista 02. Non è noto se era stata iniziata la procedura di rotazione per il lift off prima del overrun. Il velivolo si è tuttavia fermato all’interno del recinto sedime aeroportuale (vedi video). 30 maggio 2008